Digerente- tratto superiore Flashcards
(14 cards)
Descrivere il palato duro
il palato duro è formato da una componente ossea e una mucosa; la componente ossea è data data dai processi palatini della mascella, che si uniscono alle ossa palatine attraverso la sutura palatina trasversa; il palato duro è a forma di ferro di cavallo, che ha come margine anteriore i margini posteriori delle arcate alveodentali; sulla linea mediana è presente un rafe fibroso, detto PALATINO, che in avanti forma una papilla in corrispondenza degli orifizi buccali degli incisivi; il rafe palatino divide il palato in due metà simmetriche, la cui porzione anteriore presenta delle rugosità perpendicolari al rafe stesso; i due terzi posteriori sono invece lisci.
Descrivere il palato molle
il palato molle, un setto muscolare membranoso di circa 1cm, forma la parete posteriore della cavità orale insieme all’istmo delle fauci; il suo margine anteriore è il prolungamento del palato duro, quello posteriore è flutuante e si riflette verticalmente sulla base della lingua, quello laterale prende attacco sul complesso sfenomascellare (in senso anteroposteriore i suoi margini proseguono con le gengive posteriori superiori, il processo pterigoideo e le pareti laterali della faringe); il margine posteriore è libero e rivolto verso il basso, composto dall’ugola palatina, gli archi palatoglosso e palatofaringeo e dalla fossa tonsillare: l’ugola palatina parte dalla porzione mediana del palato duro (continuazione del rafe palatino) e da questa partono 4 ripiegamenti mucosali che formano i due archi–> quelli anteriori sono gli archi palatoglossi, che si portano alla base della lingua e insieme formano l’istmo delle fauci, che mette in comunicazione cavo orale e faringe–> quelli posteriori si portano alle pareti laterali della faringe e contengono nel loro spessore il muscolo platofaringeo e mettono in comunicazione la faringe e la cavità nasale (meato nasofaringeo)–> tra i due archi si trovano le fosse tonsillari, delle depressioni di forma triangolare
Limiti e rapporti cavo orale
Il cavo orale comunica con l’esterno tramite la rima buccale, con il vestibolo della bocca tramite gli spazi interdentali e i trigoni retromandibolari; è delimitata anteriormente e lateralmente dalle arcate alveodentali, superiormente dal palato duro e posteriormente dal palato molle e l’istmo delle fauci, inferiormente dal pavimento della bocca. L’istmo delle fauci è delimitato dagli archi palatoglossi e mette in comunicazione il cavo orale con l’orofaringe
Limiti e rapporti vestibolo della bocca
Le arcate alveodentali superiore e inferiore dividono la bocca in vestibolo e cavo orale propriamente detto. Il vestibolo è delimitato anteriormente dalla mucosa delle labbra, posteriormente dalle arcate dentali, lateralemente dalle guance; si trova in rapporto con il cavo orale tramite il trigono retromandibolare; in posizione basale il vestibolo ha la forma di un ferro di cavallo che si estende posteriormente fino ai trigoni ed è delimitato inferiormente dalle fornici o solchi vestibolari: le inflessioni della mucosa labiale che si ripiega sui processi alveolari di mascella e mandibola (rivestiti dalla tonaca mucosa alveolare che conntinua con le gengive)
Curvature e restringimenti dell’esofago
1 curvatura sul piano sagittale con concavità anteriore, 2 curvature sul piano frontale: 1 sopra l’arco dell’aorta con convessità a snx e una sotto all’arco della aorta con convessità a dx;
restringimento cricoideo al confine con la faringe, restringimento aortico a livello dell’arco, restringimento bronchiale a livello del bronco snx, restringimento diaframmatico al livello dello iato esofageo
Tratti dell’esofago
cervicale (6C-2T), epibronchiale (a livello della biforcazione di 4T si porta in avanti), ipobronchiale, diaframmatico (iato esofageo 10T), addominale
Rapporti del tratto cervicale dell’esofago
POST: lo spazio retroesofageo si continua con quello retrofaringeo e comunica con la fascia cervicale;
ANT: è in rapporto con la parte membranosa della trachea, mentre a snx (data la convessità) per un tratto è in rapporto con tiroide, muscoli tiroioideo e sternoioideo e con il nervo laringeo ricorrente di snx;
LAT: nervo laringeo ricorrente dx, lobi tiroidei, arterie tiroidee inferiori, carotidi comuni
Rapporti tratto mediastinico dell’esofago
ANT: lungo il tratto epibronchiale è in rapporto con la trachea, i muscoli tracheoesofagei e la biforcazione bronchiale a livello di 4T, procedendo verso il tratto ipobronchiale è in rapporto con i linfonodi tracheobronchiali e poi con il pericardio posteriore;
POST: è in stretto rapporto con la colonna vertebrale fino a 4 T, quando si distacca per dare spazio all’aorta discendente, alla vena azygos, emiazygos e al dotto toracico;
LAT: lungo il tratto epibronchiale a dx è in rapporto con la vena azygos che si porta in avanti per immettersi nella vena cava (la pleura mediastinica dx forma il seno interazygosesofageo tra le due strutture ) e a snx con l’arco aortico e il tratto iniziale dell’aorta discendente (la pleura mediastinica snx forma il seno interaorticoesofageo); lungo il tratto ipobronchiale i nervi vaghi decorrono ai lati dell’esofago e ciascuno dei due emette rami anteriori e posteriori che anatomizzano formando due tronchi vagali
Cos’è il muscolo frenoesofageo?
Un fascio muscolare che si porta dallo iato esofageo del diaframma alla parete dell’esofago
Rapporti del tratto addominale dell’esofago
ANT: lobo inferiore snx del fegato e peritoneo; POST: aorta addominale e pilastri mediali del diaframma, NO PERITONEO; LAT: a dx lobo caudato del fegato, a dx fondo dello stomaco, pilastri diaframmatici
Vascolarizzazione esofago
ARTERIOSA: rami esofagei delle tiroidee inferiori per tratto cervicale, rami esofagei dell’aorta toracica per tratto mediastinico e addominali+ rami intercostali e arteria frenica inferiore
VENOSA: rami esofagei della vena gastrica snx (vena porta) per il tratto addominale, vene tributarie della vena cava inferiore (plesso periesofageo)
Innervazione esofago
PARASIMPATICA: rami dei nervi vaghi dx e snx e rami del laringeo ricorrente
SIMPATICA: fibre esofagee provenienti dai gangli simpatici del tronco toracico
VASI E NERVI PALATO DURO
ARTERIE: le arterie che vascolarizzano il palato duro provengono dall’arteria mascellare, un ramo terminale della carotide esterna, e sono l’arteria palatina discendente e l’arteria sfenopalatina; la prima è la più grande e importante e si divide in due rami, il minore diretto post e il maggiore diretto ant
VENE: le vene drenano il sangue verso il plesso pterigoideo, seguendo il percorso inverso delle arterie e attraversando la fessura pterigomascellare; alcune invece passano per i canali incisivi verso l’alto e si anatomizzano con le vene della mucosa nasale
INNERVAZIONE: l’innervazione del palato duro proviene dai nervi sfenopalatino e palatino maggiore, originanti da fibre del nervo mascellare (seconda branca del trigemino) che si distaccano dal ganglio sfenopalatino. le fibre sensitive somatiche che innervano la mucosa provengono dal ganglio trigeminale, le fibre parasimpatiche effettrici viscerali che vanno alle ghiandole palatine originano dal nucleo naso-lacrimale come fibre pregangliari del nervo viridiano
LINFATICO: i vasi linfatici drenano ai linfonodi cervicali laterali, situati sulla vena giugulare interna
VASI E NERVI PALATO MOLLE
INNERVAZIONE: l’innervazione sensitiva proviene dai tre nervi palatini (maggiore e minori), rami del nervo sfenopalatino che proviene dal nervo mascellare; l’innervazione motoria proviene dal nervo palatino posteriore (che si divide in due rami che vanno a innervare uno i muscoli palatoglosso e palatofringeo e uno i muscoli dell’ugola e elevatore del velo palatino, che origina dalle fibre motorie del nervo facciale–> secondo altre fonti questi muscoli vengono innervati dal ramo faringeo del nervo vago
ARTERIE: arteria palatina discendente, ramo dell’art mascellare, e arteria palatina ascendente, ramo dell’art facciale, e arteria faringea ascendente, ramo dell’art carotide esterna
VENA: vene superiori, che si uniscono alle vene posteriori della tonaca mucosa nasale e sboccano nel plesso zigomatico, e vene inferiori che si uniscono alle vene delle tonsille e si dirigono alla base della lingua per gettarsi nella vena giugulare interna
LINFONODI: sono distinti in superiori e inferiori e drenano nei linfonodi cervicali profondi, al di sotto del ventre posteriore del muscolo digastrico