Estudo Italiano Fevereiro Flashcards

1
Q

Quale era il contesto storico dell’Ottocento e Novecento?

A

Nel 1870 si inizia la seconda rivoluzione industriale. Questa provoca una grande concentrazione industriale, di industrializzazione, e i sistemi parlamentari si affermano.

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2
Q

Quale furono alcune delle innovazioni della seconda rivoluzione industriale

A
  • La siderurgia diventò il settore trainante dello sviluppo;
  • Elettricità e petrolio fornirono nuove fonti di energia;
  • Motore a scoppio e telefono rivoluzionarono i sistemi di trasporto e di comunicazione;
  • La chimica contribui allo sviluppo, con fertilizzanti e esplosivi.
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3
Q

Cosa provocarono le nuove concentrazioni industriali?

A

Un grande movimento di popolazione e milioni di europei lasciarono la campagna e emigrarono alla città industriali o addirittura oltreoceano alla ricerca di lavoro o benessere.

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4
Q

Cosa portò il processo di industrializzazione?

A

Alla crescita della classe operaia, che si organizzò in movimenti sindacali.

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5
Q

Come era il piano politico di questa epoca?

A

Vennero abbandonati i regimi assolutisti e si affermano i sistemi parlamentari, anche se il suffragio era ancora limitato da criteri legati al censo, ed le donne erano escluse.

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6
Q

Alla fine dell’Ottocento, quale invenzioni cambiarono la vita delle persone?

A
  • L’illuminazione elettrica;
  • Automobili;
  • Cinema;
  • Pastorizzazione;
  • Vaccino contro la tubercolosi; - La pubblicità;
  • I grandi magazzini;
  • Le vendite a domicilio e per corrispondenza;
  • Pagamenti a rate.
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7
Q

Cos’è la Belle Epoque?

A

È un periodo della fine dell’Ottocento, allo scoppio della prima guerra mondiale. Significa ‘‘Bella Epoca’’. Indica un periodo di pace e libertà, un grande periodo per tutte le arte, con l’Impressionismo e la Torre Eifel.

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8
Q

Come fu la crise del Novecento?

A

Prima si pensava che l’ economia avrebbe una grande crescita, ma, dovuto a piani economici e sociali, si scoppiò una grande guerra.

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9
Q

Quali erano i piani economici della crise del Novecento?

A

Il mercato e la libera concorrenza non producevano un progresso indolore, ma una serie di scontri violenti e dolorosi, perché non concedevano il benessere a tutti, solo a quelli che potevano conquistartelo.

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10
Q

Quali erano i piani sociali della crise del Novecento?

A

Sul piano sociale, si affermava l’idea della partecipazione delle masse popolari alla vita politica e si diffuse il concetto della democrazia. Cresceva anche il livello dello scontro sociale e del conflitto che gli squilibri di classe generavano.

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11
Q

Come era l’espansione coloniale nel Novecento?

A

Ci aveva l’espansione in Africa, Asia e Isole del Pacifico. Fu un’opportunità per i governanti dei maggiori paesi di acquistare nuovi territori e di promettere nuovi prospettive per il ‘‘lavoro nazionale’’. Anche si traduceva nella cancellazione di diritti per popoli interi.

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12
Q

Come era la situazione in Italia negli ultimi decenni dell’Ottocento?

A

Furono i decenni della prima vera industrializzazione per l’Italia, con le trasformazioni economiche e gli svolgimenti sociali che altrove erano già in parte riassorbiti. Alle timide aperture de governi di Sinistra, era seguita una politica conservatrice repressiva, nel confronto delle legitime richieste del proletariato.

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13
Q

Come era la situazione dell’Italia nella fine dell’Ottocento?

A

Sul finire dell’Ottocento e inizio del Novecento, con i governi Crispi e Giolitti, l’Italia si avventurò anche in avventate imprese coloniali, in Libia e Eritrea, dopo già aver occupato la Somalia, con diversi benefici per le risorse pubbliche e nessuno per la popolazione.

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14
Q

Cos’è il decadentismo?

A

È un periodo artistico della Francia, che ha fatto un movimento di opposizione alla cultura ufficiale, che si sviluppò nel 1800.

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15
Q

Quali erano gli ideali del Decadentismo?

A

Erano critici nei confronti della gretta mentalità borghese, inclini a considerare aspetti deboli, tristi e fallimentari dell’esistenza più che quelli baldanzosi e acriticamente fiduciosi dell’ufficialità.

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16
Q

Come si sentivano i poeti che aderiranno al Decadentismo?

A

Si sentivano estranei all’ottimismo della società del loro tempo e ne percepivano la prossima crisi.

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17
Q

Come i decadentisti si esprimevano?

A

Affrontavano e esprimevano temi legati all’interiorità e alla realizzazione individuale più che al sucesso sociale e con raffinatezza ed eleganza intellettuale contestavano la fiducia nei valori tradizionali.

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18
Q

Il nome decadenti fu dato spregiativamente. Vero o falso?

A

Vero, ma fu accettato dai decadentisti con orgoglio.

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19
Q

Quale fu la reazione della nuova generazione in polemica con l’atteggiamento progressista del positivismo?

A

La nuova generazione rinunciava all’osservazione concreta della realtà per tornare a forme idealistiche e spiritualistiche di una cultura che veniva sempre più considerata come un privilegio riservato a solo a pochi eletti, in polemica con la società in massa.

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20
Q

Quali sono le caratteristiche del Decadentismo?

A
  • Mancanza di fiducia nella ragione e nella scienza;
  • isolamento dalla società;
  • Esaltazione dell’individualità, del proprio “io”;
  • Ansia di evadere dalla realtà;
  • Senso di crisi, morte, algoscia e solitudine;
  • Nuovo linguaggio ricco di suoni e simboli;
  • I decadenti attraverso la poesia intuiscono il significato profondo della realtà, il poeta è considerato un veggente, l’unico in grado di cogliere in ciò che ci circonda la verità nacosta.
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21
Q

Quali sono i principali rappresentanti del Decadentismo?

A

Giovanni Pascoli, Gabriele D’Annunzio, Luigi Pirandello e Italo Svelvo.

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22
Q

Quando e dove Giovanni Pascoli è nato?

A

Giovanni Pascoli nacque a San Mauro di Romagna, nel 1855.

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23
Q

Come fu l’inizio della vita di Giovanni Pascoli?

A

Compì i solio primi studi nel collegio dei padri Scolopi di Urbino. Il drammatico assassinio del padre, quando Giovanni aveva solo 12 anni, poi la morte della madre e dei due fratelli, segnarono profondamente la sua infanzia e condizionarono la sua futura personalità, portandolo a una concezione pessimista della vita.

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24
Q

Come fu il mezzo della vita di Giovanni Pascoli?

A

Grazie a una borsa di studio potè studiare nell’Università di Bologna, dove fu allievo di Giosue Carducci. In quegli anni aderì ai primi movimenti socialisti e anarchici; ma la partecipazione ad alcune manifestazioni antigovernative gli fece perdere la borsa di studio e subire qualche mese di carcere.

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25
Q

Come fu la fine della vita di Giovanni Pascoli?

A
  • Ripresa l’università, dopo la laurea iniziò a insegnare latino e greco, prima a Matera, poi a Massa dove lo raggiunsero le sorelle minori, con le quali aveva cercato di ricreare l’ambiente familiare.
  • Scrisse diverse poesie e nel 1905 venne chiamato a succedere a Carducci alla cattedra di Letteratura italiana all’Università di Bologna e iniziò la collaborazione con diverse riviste di letteratura.
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26
Q

Quando Giovanni Pascoli morì?

A

Nel 1912.

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27
Q

Quale furono alcune delle prime poesie di Pascoli?

A
  • Myricae;
  • Primi poemetti;
  • Canti di Castelvecchio;
  • Poemi conviviali.
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28
Q

Quale furono alcune delle ultime opere di Pascoli/

A
  • Odi e inni;
  • Nuovi prometti e Canzoni di Re Enzo;
  • Poemi italiani;.
  • Poemi del Risorgimento.
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29
Q

Quando dove nasce Gabrielle D’Annuzio?

A

Gabriele D’Annunzio nasce nel 1863 a Pescara.

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30
Q

Come fu l’inizio della vita di Gabriele D’Annunzio?

A

Dopo il liceo si trasferisce a Roma per studiare lettere, lavora come giornalista e conduce un’intensa vita sociale. All’età di vent’anni sposa Maria Hardouin dei Duchi di Gallese, ma ben presto, nonostante la nascita di tre figli, si allontana dalla famiglia ed ha molte relazioni amorose, tra cui la più importante con l’attrice Eleonora Duse.

31
Q

Come fu il mezzo della vita di Gabriele D’Annunzio?

A

Cerca di incarnare il mito del “superuomo” elaborato dal filosofo tedesco Nietzsche, seguendo uno stile di vita raffinato e stravagante, eccessivo, “inimitabile”, influenzando il gusto dell’epoca e diventando un modello da seguire. Nel 1910 fu costretto a rifugiarsi in Francia per sfuggire ai creditori.

32
Q

Come fu la fine della vita sei Gabrielle D’Annunzio?

A

Nel 1915 tornò in Italia, ardente interventista, allo scoppio della prima guerra mondiale si arruolò volontario e compì alcune gesta eroiche, come sorvolare Vienna per lanciare volantini tricolori. Nel 1919 protestò contro la “vittoria strappata” e occupò Fiume. Inizialmente sembra aderire al fascismo, ma in seguito si oppone. Nel 1922 si ritirò a vita privata nella sua villa di Gardone sul Lago di Garda, “il Vittoriale”.

33
Q

Quando e dove D’Annunzio muore?

A

Nel “Vittoriale”, in 1938.

34
Q

Quale fu un avvenimento particolare nella fine della vita di D’Annunzio?

A

Negli ultimi anni di vita aderisce al fascismo, ma Mussolini lo tiene lontano dalla politica attiva. Oltre che alle attività letterarie, si dedica a trasformare la villa del Vittoriale nel museo della sua vita e delle sue imprese, che la lascia in dono allo Stato.

35
Q

Cita alcune opere di D’Annunzio.

A
  • Primo Vere;
  • 12 Laudi del cielo, del mare, della terra degli errori;
  • Alcyone (La pioggia nel pineto, i pastori).
36
Q

Quali sono i principi di D’Annunzio?

A

Eclettismo, estetismo, superonismo, panismo e sperimentalismo.

37
Q

Come è l’eclettismo D’Annunzio?

A

È qualcuno che opera in diversi campi, lui operava nei di letteratura spazia dalla prosa alla poesia al teatro, inoltre, eccelle come giornalista, propagandista, politico ed aviatore.

38
Q

Come è l’estetismo di D’Annunzio?

A

La vita coincide con l’arte, diventa essa stessa opera d’arte, dominata da uno stile raffinato con un linguaggio prezioso e musicale che coinvolge i sensi.

39
Q

Come è il superonismo di D’Annunzio?

A

Riesce a tradurre le parole in azioni, si distingue dalla massa e le trascina con le sue capacità oratorie.

40
Q

Come è il panismo di D’Annunzio?

A

L’uomo si immerge sensualmente nella natura, fino a diventare un elemento naturale, mentre la natura si umanizza. La natura è intesa come una grande forza cosmica da cui l’uomo trae energia vitale

41
Q

Come è lo sperimentalismo di D’Annunzio?

A

Nel suo lavoro sperimenta vari stili, inventando nuove parole senza rinunciare all’uso di termini rari e arcaici, che nobilitano la scrittura.

42
Q

Come è lo stile di Pascoli?

A

Pascoli avverte la vita come un immenso mistero in cui prevalgono dolore e sofferenza, ciò lo spinge a cercare conforto nelle piccole cose della vita quotidiana, che il poeta osserva con lo sguardo puro del “fanciullino”, che vive en ognuno di noi e al quale tutte le cose appaiono nuove.

43
Q

Quali sono gli elementi importanti della poesia di Pascoli?

A

Elementi importanti della Poesia di Pascoli sono: la natura e linguaggio, che si allontana da quello tradizionale. Nelle poesie di Pascoli, accanto a termini colti e scientifici, troviamo anche parole di uso comune ed espressioni dialettali.

44
Q

Cos’è la visione del fanciullino?

A

l fanciullino è un testo in cui Pascoli esprime il proprio pensiero sulla Poesia. Il poeta afferma che in ogni uomo c’è un fanciullino, il quale entra in contatto con il mondo attraverso l’immaginazione e la sensibilità, scoprendo aspetti nuovi e misteriosi, che sfuggono alla ragione.

45
Q

Cosa il fanciullino sa meglio che l’adulto?

A

Proprio grazie alla sua ingegnosità egli è in grado di conoscere l’essenza di ciò che lo circonda, meglio di quanto può rendere l’uomo adulto con la tua ragione.

46
Q

Da dove è la visione del fanciullino?

A

Questa funzione conoscitiva della Poesia è tipica del Decadentismo, secondo cui la realtà si rivela solo all’intuizione, rimanendo invece inafferrabile all’indagine filosofica o scientifica.

47
Q

Quale è la funzione della voce interiore del fanciullino?

A

La voce interiore del fanciullino dà vita a tutta la poesia, che esprime con metafore e analogie un mondo che si può solo intuire.

48
Q

Secondo Pascoli, perché la poesia non ha uno scopo educativo, ma una “utilità morale e sociale’’?

A

Perché fa riconoscere la bellezza anche nelle cose più umili e appaga un’ansia di felicità destinata altrimenti a restare vana.

49
Q

Cos’è “La grande proletaria e s’èmossa”?

A

È un discorso che Pascoli ha scritto tenuto in occasione della Campagna di Libia.

50
Q

Quale é il tema bordato in “La grande proletaria e s’èmossa”?

A

Il tema del “nido” qui si trasforma da privata in nazionale: la patria può offrire a tutti i cittadini rifugio, protezione e migliori condizioni di vita grazie all’estensione del suo territorio in Libia.

51
Q

Quale era la posizione di Pascoli riguardo all’estensione del territorio di Libia?

A

Servono di terre fertili da cui trarre il proprio sostentamento, inoltre, secondo Pascoli, l’Italia ha bisogno di dimostrare il proprio valore militare e la campagna di Libia sembra l’occasione giusta per potersi ricattare agli occhi dell’Europa.

52
Q

Quale è il tipo di posizione di Pascoli riguardo all’estensione del territorio di Libia?

A

Pascoli assume una posizione nazionalista e interventista presenta la guerra coloniale come necessaria alla sopravvivenza di molti lavoratori italiani, che sono costre ad emigrare e subiscono sfruttamento e ingiurie.

53
Q

Quando e dove nasce Pirandelo?

A

Nasce nel 1867, presso Girgenti, città della Sicilia tenuta sotto il nome di Agrigento durante il periodo fascista.

54
Q

Come era la famiglia di Pirandello?

A

Una famiglia di tradizione garibaldina e di agiata condizione borghese

55
Q

Come fu l’inizio della vita di Pirandello?

A

Dopo gli studi liceali, frequenta l’Università di Palermo e poi di Roma, poi se ti trasferisci in Germania e se ti iscrivi alla Facoltà di Lettere dell’Università di Bonn. Vive in pensione, presso la famiglia Schulz-Lander e si innamora della figlia Jenny

56
Q

Come fu il mezzo della vita di Pirandello?

A

Nel 1891 si laureò in filologia con una tesi sulla parlata di Girgenti. Dopo un breve periodo di lettorato nella città tedesca, rientra in Italia e si stabilisce a Roma. Frequenta Luigi Capuana, teorico del verismo, che lo introduce negli ambienti letterari e giornalistici

57
Q

Quando Pirandello scrisse il suo primo romanzo?

A

Nel 1893, ha scritto ‘‘L’esclusa’’, opera verista, pubblicata solo nel 1901.

58
Q

Quale famiglia Pirandello ha formato?

A

Nel 1894 sposa Maria Antonietta Portulano, figlia della compagna del padre, dalla quale avrà tre figli: Stefano, Rosalia e Faust.

59
Q

Cosa accade nel 1903?

A

Nel 1903 un alagamento della miniera di zolfo, nella quale il padre aveva investito tutti i suoi beni e la dote della nuora Antonietta, provocò il tracollo economico della famiglia.

60
Q

Quali sono le principali opere di Pirandello?

A
  • 1904: ‘‘Il Fu Matia Pascal’’, la prima opera di sucesso;
  • '’Novelle per un anno’’, tutte le sue opere letterarie;
  • '’Maschere Nude’’, la raccolta di tutte le sue opere teatrali;
  • 1908: ‘‘Il Saggio Più Noto’’.
61
Q

Come fu il primo contatto di Pirandello con il teatro?

A

Comincia nel 1915. Tra il 1916 e il 1918 scrive e mette in scena una serie di drammi che modifica profondamente il linguaggio teatrale, suscitando nel pubblico e nella critica una reazione concertata.

62
Q

Come era il teatro prima da Pirandello?

A

Era il teatro borghese, diviso in tre: Teatro Verista Sentimentale; Teatro di Poesia e Teatro del Grottesco.

63
Q

Come è il Teatro Verista Sentimentale?

A

Sono opere che seguono i canoni della narrativa verista, dando però un ruolo maggiore al sentimento. Autori come Giuseppe Giacosa.

64
Q

Come è il Teatro di Poesia?

A

Ci sono opere in versi, che propongono situazioni fiabesche od oniriche. Autori come D’Annuzio.

65
Q

Come era il Teatro del Grottesco?

A

Sono opere che mostrano le contraddizioni della società e dell’individuo con violenti contrasti, anche c’è la satira antiborghese. Autori come Luigi Chiarelli.

66
Q

Qual effetto la grande guerra ebbe su Pirandello?

A

È un’esperienza dolorosa per Pirandello, il figlio viene imprigionato e torna a casa malato e con una grave ferita. Le condizioni psichiche della moglie si aggravano.

67
Q

Quale era la scelta politica di Pirandello?

A

Nel 1924, l’autore si iscrive al partito fascista, per ottenere appoggi da parte del regime, questo, però, assume caratteri ambigui.

68
Q

Come fu la fine della vita di Pirandello?

A

Nel 1934 lui vince il premio Nobel della letteratura e muore, nel 10 dicembre del 1936.

69
Q

Chi è Italo Svevo?

A

È un autore, il pseudonimo di Aron Hector Schmitz.

70
Q

Dove e quando nacque Italo Svevo?

A

Nacque a triere nel 1861.

71
Q

Come fu l’inizio della vita di Italo Svevo?

A

Insieme ai suoi fratelli, ha studiato affari commerciali in un collegio in Baviera. Il suo interesse per la cultura letteraria lo ha portato a leggere classici tedeschi e italiani. Nel 1880, dopo il fallimento dell’azienda commerciale del padre, accettò un impiego presso una banca e nel frattempo iniziò a collaborare con i giornali locali, riuscendo a pubblicare alcuni racconti

72
Q

Perché Italo Svevo si considerava austro-ungarico e italiano?

A

Perché nasce a Trieste, la città faceva ancora parte dell’Impero Austro-Ungarico, di cui era quindi cittadino; si sarebbe naturalizzato italiano dopo la prima guerra mondiale, con l’annessione di Trieste al Regno d’Italia.

73
Q

Come fu il mezzo della vita di Italo Svevo?

A

Nel 1892, con lo pseudonimo di Italo Svevo (scelto con l’intento di evidenziare la sua duplice cultura italo-tedesca), viene pubblicato il primo romanzo, Una vita, che però passa inosservato. Nel 1896 si sposò e ebbe una figlia; la famiglia gli ha offerto la stabilità psicologica di cui aveva bisogno. Nel 1898 pubblicò il suo secondo romanzo, Senilità, ma la freddezza con cui fu accolta lo avvilisce a tal punto che si allontanò dalla scrittura.

74
Q

Come fu la fine della vita di Italo Svevo?

A

Entra nell’azienda del suocero e Nel 1907, mentre frequentava un corso di inglese a Trieste, fu istruito dal grande scrittore irlandese James Joyce, che lo incoraggiò a riprendere a scrivere. Quando, nel 1925, pubblicò La coscienza di Zeno, senza successo, fu lo stesso Joyce a presentare il libro ad alcuni critici francesi, che lo apprezzarono molto; in Italia, il primo a scoprirne il valore ea portarlo all’attenzione del pubblico fu il poeta Eugenio Montale. Svevo morì nel 1928 per le ferite riportate in un incidente automobilistico.