Hannah Arendt - Alcune Questioni Di Filosofia Morale Flashcards

(41 cards)

1
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A

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Q

Quando e dove si svolse il processo a Adolf Eichmann?

A

Nel 1961 a Gerusalemme, di cui Arendt pubblicò il resoconto nel maggio 1963 su The New Yorker.

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3
Q

Perché il ritratto di Eichmann suscitò scandalo?

A

Arendt lo descrisse come un “uomo banale”, non un fanatico mostro, scatenando critiche per aver sminuito la gravità del male.

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4
Q

Che cosa significa “banalità del male”?

A

L’idea che persone “normali” possano compiere atrocità semplicemente obbedendo ciecamente alle regole senza riflettere.

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5
Q

Quale collasso filosofico-politico voleva chiarire Arendt con le sue lezioni del 1965–66?

A

Il crollo dell’etica e della morale sotto il nazismo, e di come usi e costumi (mores/êthos) possano mutare rapidamente.

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6
Q

Arendt, cosa intende per moralità legata alla vita sociale?

A

La moralità non è imposta dall’alto ma nasce nelle azioni e nelle relazioni interpersonali, non esiste come astratta legge universale.

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7
Q

Differenza essenziale, secondo Arendt, tra Nazismo e Stalinismo in campo morale?

A

Il nazismo creò nuovi valori e un nuovo ordine giuridico (doppio collasso morale), lo stalinismo giustificò i crimini come “giusta causa” e rimase giudicabile secondo la tradizione.

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8
Q

Perché con il nazismo si ha “due volte” il collasso dell’ordine morale?

A

Alla salita di Hitler (valori razzisti imposti) e alla sua morte (ritorno rapido alla “normalità” pre-nazista).

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9
Q

Che scusa consolatoria abbiamo adottato per allontanarci da questi orrori?

A

Spettacolarizzarli in letteratura e cinema, banalizzandoli come eventi “non più nostri”.

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10
Q

Come Arendt distingue legalità e moralità?

A

La legalità (legge positiva) è codificata dallo Stato ed è moralmente neutrale; la moralità (legge morale) è interna, basata sulla coscienza di ogni individuo sano di mente.

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11
Q

Qual è il paradosso generato dai processi post-bellici secondo Arendt?

A

Chi giudica finisce spesso giudicato più severamente del criminale, spostando la responsabilità dall’individuo all’istituzione.

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12
Q

Secondo Kant, cos’è il male radicale?

A

Il male che l’uomo compie nonostante conosca razionalmente il bene, per via della “putrida piaga” della mendacità e dell’inclinazione sensibile.

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13
Q

Perché Kant afferma che non si può agire male “per amore del male”?

A

Perché ogni atto malvagio contraddice la ragione stessa che conosce il bene, risultando in un paradosso morale.

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14
Q

Perché Arendt esclude la dimensione religiosa dalle sue analisi morali?

A

Perché la religione non impedì i crimini nazisti e, come la legge dello Stato, fonda l’obbedienza sulle sanzioni, non sulla riflessione autonoma.

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15
Q

Che cosa distingue una morale eteronoma da una autonoma?

A

Eteronoma: norme imposte da autorità esterne (Dio, Stato). Autonoma: comandi interiori auto-evidenti, derivanti dalla ragione del singolo.

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16
Q

Quale svolta introdusse Kant nella filosofia morale?

A

L’esclusione dei precetti religiosi e la fondazione della legge morale sui soli imperativi categorici universalmente validi.

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17
Q

Che ruolo ha la coscienza secondo Arendt e Kant?

A

Un senso interiore di giusto/sbagliato che non spinge all’azione ma risponde con “non posso” o “non voglio” se violata.

18
Q

In cosa consiste l’auto-evidenza per Arendt?

A

La forza cogente di un enunciato morale percepito come “è così” senza bisogno di prove razionali.

19
Q

Qual è il problema sollevato dalla moralità socratica?

A

L’eccessiva separazione tra pensiero e azione: pensare è un “azione interna” che non guida direttamente la condotta sociale.

20
Q

Differenza tra solitudine e isolamento secondo Arendt?

A

Solitudine è compagnia con se stessi e fa bene al pensare; isolamento è mancanza di relazione con sé e con gli altri, generando crisi esistenziali.

21
Q

Che cosa sono gli skandalon nel pensiero cristiano?

A

I peccati “non perdonabili” o ostacoli (“pietre d’inciampo”) che cambiano per sempre l’ordine di vita e non si rimuovono con il perdono.

22
Q

Per Arendt, cos’è il “peggior male”?

A

Il male commesso da “nessuno”: chi rinuncia alla propria persona smette di essere giudicabile e diventa privo di radici morali.

23
Q

Come Gesù introduce un ethos positivo rispetto alla morale socratica?

A

Con i precetti di fare il bene in segreto (“la tua mano sinistra non sappia…”), spingendo all’azione altruistica anziché al semplice astenersi dal male.

24
Q

Cosa distingue nella riflessione agostiniana la volontà dalla carne?

A

La volontà è libera ma frammentata; la carne è schiava del desiderio, generando il conflitto “Io-voglio-ma-non-posso”.

25
Secondo Nietzsche, che cos’è la volontà di potenza?
Un impulso creativo e sovrabbondante che cerca di superare se stesso, non finalizzato a uno scopo esterno ma all’affermazione della vita.
26
Qual è la funzione di comando e la funzione di arbitro della volontà in Nietzsche?
Comando: svela la dipendenza dell’uomo da condizioni esterne; arbitro: giudica tra tesi opposte, manifestando il libero arbitrio come imparzialità interiore.
27
Cos’è la “mentalità allargata” in Kant?
La capacità di formulare un giudizio estetico tenendo conto del consenso intersoggettivo di una comunità di persone, non solo del proprio gusto soggettivo.
28
Che ruolo ha l’immaginazione nella Critica del giudizio?
Permette di richiamare alla mente esempi e schemi quando non possiamo applicare regole generali, ponte tra particolare e universale nel giudizio.
29
Cosa sono i “pensieri esemplari” secondo Kant?
Esemplificazioni particolari che fungono da guida quando mancano principi universali immediatamente applicabili al caso concreto.
30
Qual è il significato di “orrrore consolatorio” nel contesto post-nazista?
La tendenza a relegare il male nazista in un “altrove” storicamente concluso, banalizzandolo e spettacolarizzandolo per dimenticarne la radicalità.
31
In cosa consiste il male senza radici per Arendt?
Un’affermazione del male priva di qualsiasi riflessione o memoria, che non conosce limiti perché nasce dall’incapacità di pensare e ricordare.
32
Qual è il paradosso del processo di giudizio descritto da Arendt?
Chi emette il giudizio finisce spesso giudicato più severamente dell’imputato, invertendo il ruolo e spostando la colpa dall’individuo all’istituzione.
33
Cosa intende Arendt per “orrore consolatorio” post-bellico?
La rappresentazione spettacolarizzata del male nazista come evento concluso e distante, che ci esonera dal riconoscerne la continuità morale.
34
Qual è il rapporto tra pensare e ricordare nel contrasto al “male banale”?
Pensare e ricordare mantengono l’individuo ancorato alle proprie radici morali; chi dimentica il crimine perde la capacità di giudizio e diventa “uomo senza radici”.
35
Come Socrate giustifica il paradosso “meglio essere puniti per aver fatto il male”?
Attraverso un mito escatologico, mostra che l’armonia con se stessi è più importante dell’approvazione altrui, e che la contraddizione interna è peggiore di qualsiasi condanna esterna.
36
In che modo Machiavelli anticipa la distinzione tra morale e politica?
Insegna ai governanti “come non essere buoni”, separando la norma politica (utile allo Stato) dai principi morali o religiosi.
37
Cosa significa per Rousseau “l’uomo è buono di natura”?
L’uomo nasce incline al bene, ma la società lo corrompe, introducendo regole e diseguaglianze che generano il male.
38
Qual è la funzione degli esempi nel giudizio kantiano?
Gli esempi particolari sostituiscono i principi generali quando non riescono a guidarci, fungendo da “ancore” morali nel concreto.
39
Per Kant, qual è la distinzione tra leggi della natura e leggi della libertà?
Le leggi della natura implicano necessità causale; le leggi della libertà (morali) creano un obbligo che non deriva dalla natura ma dalla ragione.
40
Cosa si intende per libero arbitrio nel pensiero aristotelico?
Libertà come “Io-posso”: capacità di dominare desideri e appetiti, ottenendo ciò che dipende solo dalla nostra volontà.
41
Come Agostino descrive la frattura della volontà?
Come lotta interna (“Voglio-e-non-voglio”) in cui la volontà si divide, dando origine alla dialettica servo-padrone dentro di noi.