Latino Flashcards
(52 cards)
Vita tacito
Nasce nel 55 d.C. probabilmente nella Galia Narbonensis da una famiglia di condizione equestre. Studiò a Roma e nel 78 sposò la figlia di Cne o Giulio agricola autorevole comandante militare grazie al cui aiuto entrò in politica sotto vespasiano e proseguì la sua carriera sotto Tito e Domiziano.
È stato pretore e membro di un autorevole collegio sacerdotale, ricoprì un incarico in Galia o in Germania fu consul suffectus, ossia uno speciale console che subentrava in caso di mancato completamento del mandato da parte del console in carica, pronunciò l’elogio funebre di Virginio Ruffo e sostenne Plinio il giovane nell’accusa di corruzione mossa verso Lex governatore d’Africa Mario Prisco. Fu proconsole in Asia e morì nel 117.
DIALOGUS DE ORATORIBUS
100 d.c.
Modello del De oratore ciceroniano
Discussione avvenuta in casa di Curiazio Materno
Il tema centrale soprattutto con l’arrivo di Messalla e la decadenza dell’oratoria Ale qui cause sono riscontrate nel deterioramento dell’educazione del futuro oratore perché i maestri sono impreparati e retorica si sostituisce spesso alla cultura generale. Dopo una sezione lacunoso si arriva la conclusione con un discorso di materno che si fa portavoce del pensiero di tacito in cui sostiene che la grande oratoria fosse possibile solo con l’anarchia. Emerge quindi una costante nel pensiero ossia che sia necessaria l’accettazione dell’impero come unica forza in grado di salvare lo Stato dal caos delle guerre civili per quanto il principato restringa lo spazio per l’oratore e uomo politico.
Quest’opera è autentica?
L’autenticità di quest’opera è stata contestata per ragioni di stile perché lo stile non è più frammentario caratterizzato dalla prevista dal Cda no ma ricorre molto più il modello neo ciceroniano cui si spirava l’insegnamento di Quintiliano ma è probabile che questa insolita classicità sia semplicemente dovuto all’appartenenza del dialogo al genere del dialogo retorico di cui gli scritti di Cicerone erano modello canonico e prescrittivo
DE VITA AC MORIBUS IULII AGRICOLAE
98 d.c. - Traiano
Quest’opera è stata composta per tramandare i posteri la memoria del suocero Giulio agricola leale funzionario imperiale e principale artefice della conquista della Bretagna.l’opera in parte assume lo stile delle laudationes funebri ma concede un certo spazio anche aggressioni geografiche ed etnografiche. A agricola è descritto come un uomo fedele allo stato onesto competente anche sotto un pessimo principe quale era Domiziano.
Potremmo dire che si tratti di un panegirico sviluppato in biografia di una laudatio funebris
A livello stilistico nelle parti incentrate sugli intrighi di Domiziano riscontriamo mentre a livello della narrazione della campagna in Britannia l’impronta e Liviana più ampio e fluente
La morte di Agricola - concetti
- Agricola è elogiato per continuare ad assumere una retta condotta ossia agire con moderazione misura obbedienza e operosità Anche sotto Domiziano considerato da tacito un pessimo principe. Questo suo svolgimento si riscontra sia in generale nel fatto che non cadeva in un cieco servilismo nei in un inutile continua opposizione al principe sia nella sua morte che non è teatrale quella di molti uomini politici che volevano mettersi in mostra ma che così facendo non arrecavano alcun vantaggio allo stato
- Tacito riporta anche la voce secondo cui agricola sarebbe stato avvelenato da Domiziano senza però presentarla come una propria ipotesi l’opzione più probabile
La morte di Agricola - termini
AMBITIOSA MORS inutile allo Stato
ABRUPTA CONTUMACIA arrogante spirito di ribellione
DEFORME OBSEQUIUM umiliante servilismo
Moderatione, prudentia
Obsequium, modestiam, industria, vigor
Interpretazione del ruolo di storico di tacito in base a questo passo
Secondo tacito lo storico non deve mai lasciarsi prendere da un eccessivo servilismo da uno arrogante opposizione bensì deve sempre usare il proprio senso di misura e moderazione nel valutare e riportare gli eventi
DE ORIGINE ET SITU GERMANORUM
98 D.C.
Si tratta dell’unica opera latina appartenente ad una letteratura specificamente etnografica anche se pensiamo che gli interessi nei grafici diffusi già nella cultura ellenistica si possono far risalire a Roma al de bello Gallico di Cesare ma anche in Sallustio e Livio abbiamo lunghe digressioni etnografiche. Un excursus sulla Germania doveva trovarsi anche il libro terzo delle historie di Sallusti ho mentre il Livio deve averne trattato nella sua opera occupandosi delle campagne di Druso oltre il reno
FONTI Non solo osservazioni ma esclusivamente fonti scritte es. il bella Germaniae di Plinio il vecchio
INTERPRETAZIONE: Montesquieu ha dato la sua interpretazione secondo cui l’opera sia un’esaltazione di una civiltà ingenua e primordiale non ancora corrotta dai vizi decadente come quella romana. Sicuramente l’intenzione di tacito e instaurare un confronto tra Roma e Germania ma l’intento non è tanto tessere un elogio quanto sottolineare la pericolosità per l’impero di questo popolo che può arrivare a rappresentare una grande minaccia.
Pro e contro dei Germani
Tra i pro dei germani troviamo il fatto che siano abituati alla guerra e nel modo di vivere sessione siano privi di debolezze derivanti dall’uso e dalla civiltà caratteristica che contribuì anche a mantenere una certa integrità morale. Tra i prati i romani cioè il fatto che hanno un potere unitario a livello militare e politico. Che costituisce la più grande debolezza dei germani è il motivo per cui hanno perso. L’invito è dunque ai romani di mantenere azioni e la morale Che sembrano essere scomparse. 
L’ONESTA’ DELLE ODNNE GERMANICHE
- Differenze tra “illic” e “hic”
- Afferma che ne valgono di più i valori che altro che le bonae leges riferendosi alle leggi emanate da un russo per limitare il numero di divorzi e incrementare le nascite
HISTORIAE
- eventi da regno di Galba (69-70) alla rvolta giudaica (anche se doveva essere fino 96)
- Impianto annalistico, ma traspare la sua visione politica
- Inserisce in apertura un discorso fatto pronunciare a Galba in cui espone considerazioni personali di carattere universale sull’impero: 1) Dimenzioni e complessità dell’impero hanno reso impossibile la forma repubblicana (ossia principato è necessario); 2) L’adozione del candidato è fatta per meriti, non per ragioni dinastiche altrimenti va come per Caligola e Nerone
- L’errore di Galba non sta quindi nei princìpi con cui ha scelto Pisone(nobile di antico stampo, poco atto a conciliarsi con le truppe), ma nei criteri non più attuali, due criteri inadatti a garantire la sicurezza in un periodo di crisi
- Critica Senato perché dietro all’adulazione manifesta verso il principe si cela un odio inconfessabile
Stile Historiae
- Ritmo vario e veloce
- Ripresa sallustio: inconcinnitas, gravitas arcaicizzante, pathos drammatico, ellissi, brevitas
Il Proemio delle historiae: tra ricerca di verità e pessimismo
Questo Proemio costituisce una proposizione: tacito presenta ai lettori contenuto della sua opera.accenna ai numerosi storici che hanno narrato prima di lui la storia di Roma e segna con me punto di svolta la battaglia di Azio del 31 a.C. con cui la perdita della libertà politica provocò anche la perdita della libertà espressiva. Prima gli storici scrivevano PARI ELOQUENTIA AC LIBERTATE, ora con il princpato non è più possibile, perché si sono insiuati due mali, ossia l’adulazione e l’odio. Lo stile si fa poi frammentato e incalzante trasmettendo la drammaticità degli eventi che si susseguono.
Come mai tacito non mantiene la sua promessa di trattare anche del principato di Nerva e di Traiano?
Ci sono due possibili spiegazioni la prima che il suo pessimismo si sia sempre più fatto avanti con gli anni e quindi non abbia scritto nulla a riguardo oppure che sia morto e non abbia fatto in tempo a concludere la sua opera
ANNALES / AB EXCESSU DIVI AUGUSTI LIBRI
ANNALES / AB EXCESSU DIVI AUGUSTI LIBRI
Narra gli eventi che vanno dalla morte di Augusto a quella di Nerone ed è probabile che si tratti di una prosecuzione dell’opera dei video anche solo per la somiglianza nei titoli. Abbiamo conservati solo i libri dal primo al quarto un frammento del quinto e del sesto e poi quelli dall’11º al 16º sereni di Claudio e di Nerone.mantiene la tesi della necessità del principato ma il suo orizzonte sembra essersi ulteriormente incupito
A livello stilistico sembra essersi ulteriormente fatto più scuro e austero accentua il gusto per inconcinnitas e si allontana dalla norma della convenzione in una ricerca di straniamento utilizzando un lessico arcaico e solenne: ci sono infatti delle tracce dello stile di lucano che ben rispecchiano il clima in cui presenta la sua riflessione pessimistica sulla storiografia tragica
Seiano: il volto dell’ambizione - idea generale di tacito
Secondo tacito un imperatore inizia a comportarsi male o in modo autoritario perché o impazzisce o subisce un’influenza negativa da parte di personaggi che lo circondano.in questo caso il brano parla di sé Jano prefetto del pretorio uomo che in generale o protegge imperatore o ad un certo punto decide di farlo fuori in quanto ne ho pieno potere dato che il capo delle sue guardie del corpo. Inoltre valuta negativamente tutti quegli imperatori che non tengono in conto il Senato perché anche questo è indice di una svolta autoritaria
Chi ci richiama il ritratto di Seiano?
Ricorda quello di Catilina Di Sallustio in quanto entrambi sono descritti come audaci AUDAX e entrambi sono preda della brama di potere e sono vittima di ambizioni estreme figure spaventose e affascinante allo stesso tempo
Il suicidio di Petronio: la parodia dell’ambitiosa mors
Vita di Quintiliano
Nasce in Spagna nel 35 d.C. suo padre era maestro di retorica e svolse attività forense prima di incominciare la sua attività di maestro di retorica.nel 78 vespasiano gli affidò la prima cattedra statale di retorica. Crede che un bambino quando nasce come un vaso che rimane impregnato un infuso per tutta la vita della prima cosa che gli viene messa dentro. Tra il 93 e 96 pubblica in 12 libri istituzione oratoria un manuale che delinea il percorso che è uno studente dalla più giovane età deve seguire per diventare un perfetto oratore si può considerare anche come il primo trattato di pedagogia della storia.
Pensiero di Quintiliano
In generale nella sua opera principale addita le cause della decadenza dell’oratoria nella degradazione dei costumi. Rintraccia però anche le cause che potremmo definire tecniche perché le scuole sono in decadenza e le declamazioni retoriche che vengono insegnate sono caratterizzate da una stravagante vacuità che le rende inutili ai fini di una seria preparazione
Libro X
In questo libro traccia un vero e proprio programma di letture consigliate per la formazione dello studente che mette in primo piano gli scrittori greci e latini
Libro XII
La questione è quel posto è quella dei rapporti fra oratore e principe perché è da alcuni allora Thor e viene visto come semplice burocrate della parola ossia come un funzionario subalterno che si serve della propria tecnica oratoria per smettere all’uditorio, principalmente il Senato, le direttive dell’imperatore
Ideali ripresi
VIR BONUS DICENDI PERITUS Catone
INVENTIO, DISPOSITIO, ELOCUTIO, MEMORIA, ACTIO tradizionali partizioni dell’oratoria
DOCERE, FLECTERE, DELECTARE