Lezione 4 Flashcards
(11 cards)
er Platone non si può accettare
che uno stato pretenda di controllare l’attività dei poeti
che nei miti vengano rappresentate cose soprasensibili
che una poesia venga giudicata per la sua verità e non per la sua bellezza
che i poeti raccontino che gli dei sono la causa dei mali
che i poeti raccontino che gli dei sono la causa dei mali
Per Platone
c’è una separazione necessaria tra arte e politica
l’arte deve essere giudicata dal punto di vista della sua utilità politica e morale
l’arte non deve essere giudicata con criteri morali ma in base a criteri estetici
il controllo politico dell’arte è impossibile
l’arte deve essere giudicata dal punto di vista della sua utilità politica e morale
Il mito di Er
è un racconto che Platone giudica immorale
è un antico mito omerico
è un racconto platonico sull’aldilà
è un racconto di Esiodo che Platone critica duramente
è un racconto platonico sull’aldilà
Al termine della Repubblica Platone racconta
Il mito di Er
Il mito del carro alato
Il mito della caverna
Il mito del Demiurgo
Il mito di Er
Nella Repubblica Platone critica Esiodo e Omero perché
nei loro racconti ci sono troppi elementi religiosi
nei loro racconti si dà una cattiva rappresentazione della natura degli dèi
hanno mescolato impropriamente religione e poesia
nei loro racconti negano l’esistenza
nei loro racconti si dà una cattiva rappresentazione della natura degli dèi
Nella Repubblica Platone cita come esempio la vicenda di Crono e Urano
perché si tratta di una storia edificante dal punto di vista morale
perché vuole dimostrare che gli dei non sono responsabili del male
perché il loro comportamento non gli appare degno dal punto di vista morale
perché rappresentano due modi diversi di intendere la poe
perché il loro comportamento non gli appare degno dal punto di vista morale
Per Platone “dire che gli dèi si fanno guerra e si combattono tra loro”
è moralmente sbagliato ma può essere utile dal punto di vista politico
può essere vero solo dal punto di vista allegorico
è falso ed è pericoloso
è vero ma è diseducativo
è falso ed è pericoloso
Nella visione platonica
la Verità è l’idea somma
tutte le cose si generano dal conflitto tra il Bene e il Male
il Bene è un trascendentale
il Bene è l’idea somma
il Bene è l’idea somma
Che rapporto c’è tra arte e morale in Platone?
Per Platone, arte, morale e politica sono strettamente legate. Egli critica i poeti tradizionali come Omero ed Esiodo per la cattiva rappresentazione degli dèi nei loro miti, descrivendoli come ingiusti, violenti e causa di mali umani.
Questo è considerato da Platone sia falso (poiché il divino, essendo Bene, è causa solo del bene) sia pericoloso/diseducativo. Tali storie offrono un esempio immorale, suggerendo che “tutto sia lecito” e che si possano commettere ingiustizie seguendo l’esempio divino. Pertanto, non sono adatte per la formazione dei cittadini.
Perché Platone critica la visione omerica dell’aldilà?
Platone critica la visione omerica dell’aldilà, come quella narrata nel Libro XI dell’Odissea, perché la considera un’immagine falsa e moralmente dannosa.
Innanzitutto, la visione omerica è vista come un mondo estremamente triste che l’uomo dovrebbe cercare di fuggire.
Ma la critica più profonda è che la visione omerica (e la poesia epica e tragica in generale) riflette una “concezione tragica” in cui il destino degli uomini è in balia di forze irrazionali e cieche o di divinità malvagie ritenute fare il male. Questo contrasta nettamente con l’idea platonica, espressa nel suo mito di Er, che gli uomini sono responsabili del proprio destino.
In generale, Platone critica i poeti come Omero per dare una cattiva e non veritiera rappresentazione degli dèi, descrivendoli come ingiusti, violenti e a volte causa delle sofferenze umane. Per Platone, questo è falso perché il divino è causa solo del bene e mai del male.
Tali racconti, inclusa la visione dell’aldilà, sono considerati pericolosi perché suggeriscono che l’ingiustizia sia lecita, minando la fede nella giustizia cosmica.
Perché Platone critica Omero e i tragici del suo tempo?
1.
Cattiva e non veritiera rappresentazione degli dèi: Platone li critica per offrire un’immagine falsa della natura divina. Descrivono gli dèi come spesso ingiusti e violenti e talvolta causa di mali, mentre per Platone il divino, essendo buono, è causa solo del bene.
2.
Effetto morale dannoso: Queste storie sono considerate pericolose perché suggeriscono che “tutto sia lecito”, anche commettere ingiustizie, prendendo gli dèi come esempio negativo. Non sono adatte per l’educazione dei cittadini.
3.
Riflesso di una “concezione tragica”: Omero e i tragici rappresentano il destino umano in balia di forze esterne o divinità malvagie, focalizzandosi sulla sofferenza individuale. Questo nega la piena responsabilità morale dell’uomo per il proprio destino e mina la fede nella giustizia cosmica che Platone ritiene fondamentale.
In sintesi, Platone critica questi poeti perché la loro arte, pur influente, presenta una falsa immagine del divino e una visione del destino che diseduca, promuovendo l’ingiustizia e negando la responsabilità individuale, cosa inaccettabile per la sua visione di uno stato giusto.