Artemisia Gentileschi Flashcards
Vita di Artemisia Gentileschi (1593-1652)
Fu la prima donna a entrare nell’Accademia del Disegno a Firenze, ha lavorato con Michelangelo e Galileo Galilei (quando era giovane).
La sua pittura appare più tenebrosa di quella del padre e dei suoi maestri. Infatti, mentre loro utilizzavano toni morbidi e luminosi, lei si concentrò maggiormente sui toni cupi con contrasti di colore più vivi.
Madonna Pentinente di Artemisia Gentileschi
Un olio su tela realizzato tra il 1615 e il 1616. Il personaggio è rappresentato nel momento più delicato e intimo della conversione: con la mano sinistra allontana uno scrigno di gioie (simbolo di rinuncia ai beni terreni); la mano destra è appoggiata sul cuore (allude alla nuova predispodizione verso la grazia divina). Allo stesso modo il piede sinistro nudo annuncia la scelta della penitenza (in contrapposizione alla veste sgargiante).
Lo sguardo della Madonna, rapito e quasi corrucciato, rivela la personalità dell’artista (che tendeva a preferire soggetti femminili dal carattere forte e deciso, protagoniste di scelte sempre coraggiose, spesso drammatiche).
Giuditta che Decapita Oloferne di Artemisia Gentileschi
Un soggetto che Artemisia rappresenta più volte. Giuditta, vestita di un ricco abito azzurro, sembra quasi ritirarsi, nonostante le braccia tese (allegoria della Virtù che trionfa sul Male).
Oloferne viene rappresentato riverso sul letto, colto nel momento in cui esala l’ultimo respiro; tiene gli occhi sbarrati, la bocca semiaperta, la mano destra che tenta inutilmente di allontanare l’ancella complice di Giuditta (grande realismo ed espressività).
Il tono dell’opera è cupo e drammatico, come suggeriscono le macchie di sangue sulle lenzuola bianche o lo sfondo scuro privo di profondità prospettica.