8 - Applicazioni dei modelli di stima del rischio creditizio Flashcards

1
Q

Pricing dei prestiti e perdita attesa: equivalenza dei montanti attesi

A

i = TIT
r = tasso del prestito

Le banche non sono però risk neutral quindi bisogna incorporare la perdita attesa. K(Expected Loss) = spread a fronte della perdita attesa

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2
Q

Perché dobbiamo incorporare le perdite inattese e come facciamo?

A
  • In un investimento rischioso, la presenza di possibili perdite oltre le attese induce la banca a detenere un “cuscinetto” di capitale (CaR o VaR)
    – VaR stand-alone (per euro prestato): prudenziale perché non considera il risparmio di capitale reso possibile dalla diversificazione
    – VaR marginale (per euro prestato): minimale, perché attribuisce all’ultimo prestito tutti i vantaggi da diversificazione ottenuti grazie all’imperfetta correlazione con gli n - 1 prestiti precedenti
  • Incorporare la perdita inattesa significa remunerare il capitale detenuto per coprirla
    – Al costo del debito (i o TIT) va quindi aggiunto il premio al rischio promesso agli azionisti sul capitale investito nella banca
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3
Q

Formule per r incorporando la perdita inattesa

A

Tutto generalmente tramite VaR stand-alone

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4
Q

Formula spread su perdita inattesa

A

A volte chiamato spread a fornte del capitale economico

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5
Q

Scomposizione tasso r risk-adjusted

A
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6
Q

Calcolo redditività corretta per il rischio e Raroc

A

Il Raroc va poi confrontato con Ke - TIT per vedere se si sta distruggendo o creando valore

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7
Q

Relazione e logica tra Raroc e (Ke - TIT)

A
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8
Q

Sistemi di limiti e di deleghe alle unità operative

A
  • E’ possibile attribuire alle singole unità che assumono rischio (filiali, gruppi di filiali, ecc.) un grado di autonomia operativa espresso in termini di VaR complessivo che possono creare.
    – Rispetto ai limiti sui valori nominali, riconosce il diverso grado di rischio dei singoli impieghi, sia l’effetto della scadenza, sia la diversificazione apportata da differenti settori produttivi o aree geografiche.
    – La singola unità risk-taking può, a parità di limite di VaR ricevuto, prestare a lungo termine ad a imprese con alto rating, o a breve termine a imprese più rischiose, o ancora richiedere garanzie (minore LGD) o diversificare maggiormente il portafoglio
  • L’utilizzo dei credit VaR come strumenti gestionali comporta problemi organizzativi e operativi
    – definizione dei livelli di aggregazione delle unità
    – frequenza di revisione dei limiti
    – modalità di integrazione dei limiti di VaR con il processo di budget della banca
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9
Q

Ottimizzazione del portfolio mix: come può aiutare il Credit VaR e quali problemi e tendenze ci sono

A

Il Credit VaR aiuta in una costruzione di portafogli efficienti che riduca la concentrazione e massimizzi la diversificazione

  • Problemi dell’utilizzo del CreditVaR per l’ottimizzazione:
    – scarsa liquidità e trasparenza del mercato degli impieghi
    – elevato grado di concentrazione geo-settoriale delle banche regionali
    – applicazione limitata alla “rotazione” naturale del portafoglio
  • Tendenza verso (al posto dei modelli di CreditVaR):
    – credit derivatives, mercato secondario dei prestiti
    – differenziazione delle funzioni di origination, strutturazione e risk
    management: il “reparto vendite” ricerca opportunità di mercato e relazioni di clientela, la finanza rivende/scambia sul mercato il rischio di credito, ottimizzando il portafoglio, il risk management verifica la solidità delle coperture
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