COOPER CAP 1 - 2 Flashcards

1
Q

ABA

A

(Applied Behavior Analysis) Analisi del Comportamento Applicata

Approccio scientifico mirato a scoprire le variabili ambientali che influenzano sistematicamente il comportamento socialmente significativo e a sviluppare una tecnologia di cambiamento comportamentale che tragga vanntaggio pratico da tali scoperte.

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2
Q

Scienza

A

Approccio Sistemativo mirato a ricercare e organizzare la conoscenza del mondo naturale.

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3
Q

Obiettivo della Scienza

A

Ottenere una comprensione esaustiva dei fenomeni oggetto di studio.

Cerca di scoprire le verità della natura.

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4
Q

Verità della Natura

A

fatti o leggi universali che esistono ed operano indipendentemente dalle opinioni e dalle credenze di qualsiasi persona o gruppo, ivi incluso lo scienziato.

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5
Q

3 livelli di comprensione della scienza

A

descrizione
previsione
controllo

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6
Q

DESCRIZIONE o studi descrittivi

A

Osservazione sistematica di un dato fenomeno in modo da descriverlo accuratamente.

La conoscenza descrittiva consiste in una raccolta di fatti relativi ad eventi osservati che possono essere quantificati, classificati ed esaminati per trovare possibili relazioni con altri fatti noti.

La conoscenza ottenuta dagli studi descrittivi spesso suggerisce ipotesi o quesiti per ulteriori ricerche.

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7
Q

Studio di White 1975

A

Studio sui “tassi naturali”
- di approvazione (elogio verbale ed incoraggiamento) o
- disapprovazione (critiche, rimproveri)
da parte di insegnanti di classe.

E’ un esempio di ricerca descrittiva dell’analisi del comportamento applicata.

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8
Q

PREVISIONE

A

Secondo Livello di Comprensione Scientifica.

Si verifca quando osservazioni ripetute rivelano che due eventi covariano sistematicamente l’uno con l’altro.
Ovvero:
in presenza di un evento si verifica ( o non si verifca) un altro evento con un certo grado di probabilità.

(es. con l’arrivo dell’inverno si accenderà il riscaldamento).

CARATTERISTICA:
nessuna variabile viene manipolata o controllata dal ricercatore.

Gli studi correlazionali non possono dimostrare se una delle variabili osservate sia responsabile dei cambiamenti nell’altra.

TUTTAVIA:
gli studi correlazionali possono suggerire la possibilità di relazioni causali che possono poi essere esplorate in studi sperimentali.

La capacità di prevedere con un certo grado di sicurezza: prevedere consente di preparare.

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9
Q

Studio di Mckerchar & Thompson del 2004

A

Gli autori scoprirono correlazioni tra il comportamento problema esibito da 14 bambini di scuola dell’infanzia e gli eventi conseguenti:
- attenzione (100% dei bambini)
- presentazione di materiali od oggetti ai bambini (79%)
- fuga dai compiti didattici (33%).

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10
Q

CONTROLLO

A

Terzo e più elevato livello di comprensione della scienza: il controllo.

Si tratta della dimostrazione dell’esistenza di RELAZIONI FUNZIONALI.

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11
Q

RELAZIONE FUNZIONALE

A

Esiste quando un esperimento ben controllato dimostra che un cambiamento specifico in un evento (variabile dipendente) viene sistematicamente prodotto da manipolazioni specifiche di un altro evento (variabile indipendente) e che è improbabile che il cambiamento nella variabile dipendente sia dovuto ad altri fattori estranei (variabili confondenti).

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12
Q

co-relazione o y=f(x)

A

x = variabile indipendente
y = variabile dipendente
della funzione

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13
Q

ASSUNTI
o
APPROCCI DELLA SCIENZA

A

Caratteristiche necessarie della scienza:
1. DETERMINISMO
2. EMPIRISMO
3. SPERIMENTAZIONE
4. REPLICAZIONE
5. PARSIMONIA
6. DUBBIO FILOSOFICO

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14
Q

DETERMINISMO

A

L’universo è un luogo soggetto a leggi ed ordinato, in cui tutti i fenomeni si verificano a causa di altri eventi.

Gli eventi non si verificano semplicemente in maniera fortuita ma sono collegati in modi sistematici ad altri fattori (essi stessi fenomeni fisici che possono essere indagati scientificamente).

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15
Q

ACCIDENTALISMO

A

Posizione filosofica antitetica al determinismo.

Sostiene che gli eventi accadono per caso o senza causa.

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16
Q

FATALISMO

A

Convinzione che gli eventi siano predeterminati.

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17
Q

“Se vogliamo usare i metodi della scienza nel campo degli affari umani, dobbiamo assumere che il comportamento sia soggetto a leggi e determinato. Dobbiamo aspettarci di scoprire che ciò che un uomo compie è il risultato di condizioni specificabili e che, una volta scoperte queste condizioni, possiamo prevedere e, in una certa misura, determinare le sue azioni.”

A

B.F. SKINNER

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18
Q

EMPIRISMO

A

La pratica dell’osservazione oggettiva e della misurazione dei fenomeni di interesse.

Oggettiva in quanto indipendente dai pregiudizi, dai gusti individuali e dalle opinioni private dello scienziato.

L’approccio empirico richiede una osservazione oggettiva basata su:
- descrizione esaustiva,
- misurazione sistematica e ripetuta,
- quantificazione precisa
dei fenomeni di interesse.

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19
Q

SPERIMENTAZIONE

A

La strategia di base della maggior parte delle scienze.

Per indagare sull’esistenza di una relazione funzionale è necessario eseguire un esperimento in cui il/i fattore/i sospettato/i di avere uno stato causale vengono controllati e manipolati sistematicamente mentre si osservano attentamente gli effetti sull’evento oggetto di studio.

Prevedere e controllare in maniera affidabile qualunque fenomeno richiede l’identificazione e la manipolazione dei fattori che influenzano tali fenomeni.

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20
Q

METODO SPERIMENTALE

A

Metodo per isolare le variabili rilevanti all’interno di un pattern di eventi.

Quando viene utilizzato è possibile modificare un fattore alla volta (variabile indipendente) lasciando invariati tutti gli altri aspetti della situazione e osservare quale sia l’effetto di questo cambiamento sul comportamento target (variabile dipendente).

L’uso del metodo sperimentale funge da condizione necessaria (sine qua non) per distinguere l’analisi sperimentale del comportamento da altri metodi di indagine.

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21
Q

ESPERIMENTO

A

Confronto controllato di una qualche misura del fenomeno di interesse (VI), in due o più condizioni diverse, in cui un solo fattore alla volta (VD) differisce da una condizione all’altra.

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22
Q

REPLICAZIONE

A

RIPETIZONE DI ESPERIMENTI.

Sebbene i dati di un singolo esperimento abbiano un valore in sè e non possano essere sminuiti, è solo dopo che un esperimento è stato replicato un certo numero di volte con lo stesso pattern basilare di risultati che gli scienziati si convincono delle scoperte.

Metodo principale con cui gli scienziati determinato l’affidabilità e l’utilità delle loro scoperte e scoprono i propri errori.

Quanto maggiore è l’importanza delle scoperte per la teoria o per la pratica, tanto maggiore sarà il numero delle replicazioni da condurre.

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23
Q

PARSIMONIA

A

Come approccio, la parsimonia, richiede che prima di prendere in considerazione spiegazioni più complesse o astratte, siano escluse sperimentalmente o concettualmente, tutte le spiegazioni semplici e logiche del fenomeno indagato.

Una interpretazione parsimoniosa consiste solo di quegli elementi che sono necessari e sufficienti a spiegare il fenomeno in questione.

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24
Q

Legge della Parsimonia

A

Derivata dal Rasoio di Occam, attribuito a Guglielmo di Occam.

Data una scelta tra due spiegazioni concorrenti e convincenti per lo stesso fenomeno, si dovrebbero eliminare le variabili estranee e scegliere la spiegazione più semplice, quella che richiede il minor numero di assunti.

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25
Q

DUBBIO FILOSOFICO

A

Richiede allo scienziato di mettere continuamente in discussione la veridicità di ciò che è considerato un fatto.

La conoscenza scientifica deve essere sempre considerata come precaria.

Gli scienziati devono essere disposti a mettere da parte le loro convinzioni e scoperte più care e sostituirle con la conoscenza derivata da nuove scoperte.

I bravi scienziati mantengono un sano livello di scetticismo.

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26
Q

Altri valori e approcci importanti per lo scienziato oltre ai 6 assunti fondamentali

A

Accuratezza
Curiosità
Perseveranza
Diligenza
Etica
Onestà.

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27
Q

Branche dell’Analisi del Comportamento

A
  1. Comportamentismo;
  2. EAB (Analisi Sperimentale del comportamento);
    3.ABA (Analisi del Comportamento Applicata).
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28
Q

Comportamentismo

A

Filosofia della scienza del comportamento.

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29
Q

EAB

A

Analisi Sperimentale del Comportamento

Area di studio: ricerca di base

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30
Q

ABA

A

Analisi Applicata del comportamento

Obbiettivo: sviluppo di una tecnologia atta a migliorare il comportamento

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31
Q

WATSON

A

Comportamentismo Watsoniano o Psicologia di Stimolo-Risposta.

Autorevole articolodel 1913:
“Psychology as the Behaviourist views it” in cui sostiene che la materia di studio appropriata dellla psicologia sono i comportamenti osservabili e non gli stati o i processi mentali.
Lo studio obiettivo del comportamento come scienza naturale dovrebbe consistere nell’osservazione diretta delle relazioni tra gli Stimoli ambientali (S) e le Risposte (R) che essi evocano.

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32
Q

The Behavior of Organism

A

pubblicato nel 1938 da B.F. Skinner nel 1938

Mette in prospettiva due tipi di comportamento:
Rispondente
Operante.

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33
Q

COMPORTAMENTO RISPONDENTE

A

Comportamento di tipo riflessivo come nella tradizione di IVan Pavlov.

I comportamenti rispondenti sono elicitati da stimoli che li precedono immediatamente.
(es. luce - contrazione pupilla)

Anche Chiamati RIFLESSI

Sono comportamenti essenzialmente INVOLONTARI
e
si verificano ogni volta che viene presentato lo stimolo elicitante.

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34
Q

S-R-S

A

o Contingenza a 3 termini.

non sostituisce la relazione S-R dei comportamenti rispondenti
ma
giustifica come l’ambiente selezioni la maggior parte del comportamento appreso.

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35
Q

Comportamenti Operanti

A

Non sono elicitati da stimoli precedenti ma sono invece influenzati da variazioni di stimolo che hanno seguito il comportamento in passato.

Il comportamento è cambiato meno dagli stimoli che lo precedono (sebbene il contesto sia importante) e maggiormente dalle conseguenze che lo seguono immediatamente (ossia le conseguenze ad esso contingenti).

Formulazione essenziale di questa nozione è S-R-S nota anche come Contigenza a 3 termini.

Ruolo causale dell’ambiente.

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36
Q

Analisi del Comportamento Operante

A

Skinner sostenne che l’analisi del comportamento operante con la sua relazione unica con l’ambiente costituisse un campo di indagine separato, chiamò questa nuova scienza analisi sperimentale del comportamento e delineò la metodologia per la sua pratica.

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37
Q

MENTALISMO

A

Approccio allo studio del comportamento che presuppone che esista una dimensione mentale o interiore che differisce da una dimensione comportamentale.

Questi fenomeni interni causano direttamente, o almeno mediano, alcune forme di comportamento, se non tutte.

Sono in genere definiti come una sorta di atto, stato, meccanismo, processo o entità CAUSALE, nel senso di dare inizio o di dare origine.

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38
Q

COSTRUTTI IPOTETICI

A

Termini teorici che si riferiscono a un processo o a una entità presumibilmente esistente ma al momento non osservato/a. (Moore, 1995)

non possono essere osservati nè manipolati sperimentalmente.

Es. di costrutti ipotetici dedotti dal comportamento:
libero arbitrio, meccanismi di archivio e recupero della memoria, dispositivi di acquisizione del linguaggio.

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39
Q

FINZIONI ESPLICATIVE

A

Variabile fittizia che spesso è semplicemente un altro nome per il comportamento osservato e che non contribuisce in alcun modo alla comprensione delle variabili responsabili dello sviluppo e del mantenimento del comportamento stesso.

Ingrediente chiave di un modo circolare di vedere la causa e l’effetto di una situazione che conduce ad un senso falsato di comprensione.

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40
Q

PRAGMATISMO

A

Posizione filosofica secondo cui il valore di verità di una affermazione è funzione di quanto tale affermazione promuova un’azione efficace. (MOORE, 2008)

Criterio primario mediante il quale gli analisti comportamentali giudicano il valore delle proprie scoperte.

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41
Q

Comportamentismo Metodologico

A

I comportamentisti metodologici riconoscono l’esistenza di eventi mentali, ma non li considerano nell’analisi del comportamento.
(Skinner, 1974).

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42
Q

Eventi privati

A

Pensieri e Sentimenti.

Quegli eventi in cui gli individui rispondono a determinati stimoli accessibili a loro stessi.
Le risposte che vengono prodotte a quegli stimoli possono essere pubbliche (osservabili da altri) oppure private (accessibili solo all’individuo coinvolto).

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43
Q

Comportamentismo di Skinner:
considerazioni sugli eventi privati

A

Skinner avanza 3 presupposti riguardo alla natura degli eventi privati:
1. gli eventi privati come i pensieri e i sentimenti sono comportamenti;
2. il comportamento che avviene all’interno della pelle si distingue da un altro comportamento (pubblico) solo per l sua inaccessibilità;
3. il comportamento privato è influenzato dagli stessi tipi di variabili del comportamento pubblicamente accessibile.

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44
Q

Comportamentismo Radicale

A

Posizione filosofica di Skinner;

Vede il comportamento come una scienza naturale;

Il comportamento è una funzione delle circostanze ambientali e del loro contesto;

Include e cerca di comprendere tutti i comportamenti umani;
L’analisi degli eventi privati ne è un aspetto fondamentale.

Le risposte di una persona a stimoli privati sono ugualmente soggette a leggi e simili in natura alle risposte di una persona a stimoli pubblici.

Gli eventi privati sono essenziali per comprendere il comportamento in tutta la sua complessità

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45
Q

Primo Studio di Analisi del Comportamento Applicata

A

1949 Fuller

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46
Q

1959

A

Pubblicazione dell’articolo di Ayllon e Michael :
“The Psychiatric Nurse as a Behavioral Engineer” a cui può essere fatta risalire la nascita della branca dell’analisi comportamentale che in seguito verrà chiamata ABA (analisi applicata del comportamento).

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47
Q

1968

A

2 eventi fondamentali:

  • Comincia a pubblicare il Jaba (journal of applied behavior analysis);
  • Pubblicazione dell’Articolo “Some current dimensions of Applied Behavior Analysis” di Donald M. Baer, Montrose M.Wolf e Todd R. Risley (padri fondatori della nuova disciplina).
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48
Q

Caratteristiche dell’Analisi del Comportamento Applicata

A

Baer, Wolf e Risley - 1968 proposero queste 7 dimensioni come caratteristiche distintive dell’analisi del comportamento applicata.

  1. applicata
  2. comportamentale
  3. analitica
  4. tecnologica
  5. concettualmente
    sistematica
  6. efficace
  7. capace di esiti appropriatamente generalizzati.
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49
Q

Applicata

A

L’ ABA si impegna ad apportare miglioramenti a comportamenti socialmente significativi (sociali, linguistici, didattici, di vita quotidiana, di curà di sè, professionali e/o ricreativi e di svago) che migliorino l’esperienza di vita quotidiana sia del soggetto che degli altri significativi che lo influenzano, in modo tale che questi ultimi si comportino in modo più positivo con e nei confronti del partecipante.

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50
Q

Comportamentale

A

Baer e colleghi indicarono 3 aspetti importanti relativi a questo criterio:
1. il comportamento scelto deve necessitare di miglioramento;
2. il comportamento deve essere misurabile;
3. durante un’indagine sul comportamento dove si osservano cambiamenti è necessario chiedersi il comportamento di chi sia cambiato. Forse è cambiato solo il comportamento degli osservatori.

Quindi la misurazione esplicita dell’affidabilità degli osservatori umani diventa un criterio fondamentale per stabilire se lo studio sia stato appropriatamente comportamentale.

L’analista comportamentale dovrebbe tentare di monitorare il comportamento di tutte le persone coinvolte in uno studio.

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51
Q

ANALITICA

A

Uno studio è analitico quando lo sperimentatore ha dimostrato una relazione funzionale tra gli eventi manipolati e un cambiamento affidabile in alcune dimensioni misurabili del comportamento target.

Lo sperimentatore deve essere in grado di controllare la occorrenza o la non occorrenza del comportamento.

Gli analisti devono poter dimostrare il controllo nella massima misura possibile , date le limitazioni dell’ambiente e del comportamento e poi devono presentare i risultati affinchè siano giudicati dai fruitori della ricerca. La questione ultima è la credibilità.

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52
Q

TECNOLOGICA

A

Uno Studio è tecnologico quando tutte le sue procedure operative sono identificate e descritte con sufficiente dettaglio e chiarezza “cosicchè un lettore abbia una buona possibilità di replicare l’applicazione con gli stessi risultati” BAER

“Non è sufficiente dire cosa si debba fare quando il soggetto produce la risposta R1; è anche essenziale, quando possibile, dire che cosa si deve fare se il soggetto produce le risposte alternative R2,R3, etc.”

Lo sviluppo di una tecnologia replicabile di cambiamento comportamentale è un obiettivo costante dell’ABA.

Le tattiche comportamentali sono REPLICABILI e POSSONO ESSERE INSEGNATE AD ALTRI.

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53
Q

CONCETTUALMENTE SISTEMATICA

A

Le procedure per cambiare il comportamento e qualsiasi interpretazione di come o perchè tali procedure siano state efficaci dovovrebbe essere descritto in termini del/i principio/i rilevante/i da cui sono state derivate.

54
Q

EFFICACE

A

Una efficace applicazione delle tecniche comportamentali deve migliorare il comportamento preso in esame a livello pratico.

Per essere giudicato efficace , uno studio dell’analisi del comportamento applicata deve produrre cambiamenti comportamentali che raggiungano una importanza clinica o sociale.

La necessità di produrre cambiamenti significativi per il partecipante e/o nell’ambiente del partecipante ha spinto gli analisti del c. a ricercare variabili robuste, interventi che producano effetti ampi e sistematici sul comportamento. (BAER)

55
Q

GENERALITA’

A

Un cambiamento comportamentale ha generalità se
- DURA NEL TEMPO,
- COMPARE IN AMBIENTI DIVERSI da quello in cui è stato implementato,
- SI DIFFONDE AD ALTRI COMPORTAMENTI non direttamente trattati dall’intervento.

Un cambiamento comportamentale che continua dopo che le procedure di trattamento originali sono state rimosse ha generalità.

56
Q

L’ ABA offre inoltre un approccio verso la risoluzione di problemi che è ….

A

altre caratteristiche dell’ABA:
responsabile
pubblico
fattibile
abilitante
ottimista
(Heward, 2005)

57
Q

RESPONSABILE

A

Misurazioni dirette e frequenti consentono agli analisti di identificare i propri successi e in maniera ugualmente importante, i loro fallimenti, in modo da poter apportare modifiche, nel tentativo di trasformare il fallimento in successo (Buschell & Bear)

58
Q

PUBBLICA

A

“Tutto ciò che riguarda l’ABA è pubblico, esplicito, diretto. Non ci sono trattamenti nascosti,non c’è magia.
(Heward, 2005)

59
Q

FATTIBILE

A

l’elemento pragmatico dell’ABA.
Anche se fare ABA richiede ben più che imparare a gestire alcune semplici procedure, non è proibitivamente complicato o arduo.

60
Q

Abilitante

A

L’ABA offre ai professionisti veri strumenti che funzionano.

61
Q

Ottimista

A

I Professionisti esperti e competenti sono ottimisti per almeno 4 ragioni:
1. VISIONE AMBIENTALE promossa dal comportamentismo.

Scarsi risultati hanno origine nel modo in cui l’ambiente e l’esperienza hanno plasmato il comportamento attuale dell’individuo.
Una volta identificati questi fattori ambientali ed esperienziali possiamo progettare programmi di intervento e di prevenzione per migliorare questi risultati.

  1. La MISURAZIONE DIRETTA E CONTINUA consente di rilevare anche piccoli miglioramenti che altrimenti potrebbero essere trascurati.
  2. Quanto più spesso un professionista usa tattiche comportamentali con esiti positivi tanto più diviene ottimista riguardo a prospettive future di successo.
  3. La LETTERATURA e la revisione paritaria fonisce molti esempi di successo sull’insegnamento a bambini a cui sino a quel punto era ritenuto possibile insegnare. (serie continua di successi dell’aba evoca un legittimo sentimento di ottimismo).
62
Q

DEFINIZIONE DI ABA - analisi del comportamento applicata

A

L’analisi del comportamento applicata è la scienza in cui tattiche derivate dai principi del comportamento vengono applicate sistematicamente per migliorare comportamenti socialmente significativi e la sperimentazione viene utilizzata per identificare le variabili responsabili del cambiamento del comportamento.

63
Q

Le 6 componenti chiave della definizione di Analisi del Comportamento Applicata

A
  1. l’analisi del comportamento applicata è una scienza dove i ricercatori e i professionisti ABA sono guidati dagli approcci e dai metodi dell’indagine scientifica.
  2. Tutte le procedure di cambiamento del comportamento sono descritte e implementate in modo sistematico e tecnologico.
  3. il campo racchiude SOLO le tattiche concettualmente derivate dai principi di base del comportamento.
  4. FOCUS: comportamenti socialmente significativi.
    5/6 obiettivi dell’analisi del comportamento applicata sono MIGLIORAMENTO E COMPRENSIONE.
    Migliorare comportamenti importanti e produrre una analisi dei fattori responsabili di tale miglioramento.
64
Q

Domini della Scienza dell’analisi del comportamento

A

3 branche di analisi del comportamento:
- comportamentismo radicale
- EAB
- ABA
+
- 4. Pratica professionale informata e guidata da tale scienza.

65
Q

comportamentismo radicale

A

dominio filosofico dell’analisi del comportamento

implica il perseguimento di aspetti teorici e concettuali.

es. Analisi di Schlinger (2008b) sull’ascolto come comportamento verbale

descrizione teorica di Laying (2017) delle emozioni e del comportamento emotivo.

66
Q

EAB

A

Analisi Sperimentale del comportamento.

La branca della ricerca di base della scienza del comportamento.

La ricerca consiste in esperimenti per lo più in setting di laboratorio, con soggetti umani e non umani, con l’obiettivo di scoprire, ampliare e chiarire i principi fondamentali del comportamento.

67
Q

ABA

A

Gli analisti del comportamento applicati conducono esperimenti volti a scoprire e chiarire le relazioni funzionali tra il comportamento socialmente significativo e le sue variabili di controllo, in modo da contribuire all’ulteriore sviluppo di tecnologie umane ed efficaci del cambiamento comportamentale.

68
Q

PRATICA PROFESSIONALE GUIDATA DALLA SCIENZA

A

gli analisti comportamentali progettano, implementano e valutano programmi di cambiamento comportamentale che consistono in tattiche derivate dai principi fondamentali del comportamento, scoperti dai ricercatori di base e convalidati sperimentalmente per i loro effetti sul comportamenti socialmente significativi da parte dei ricercatori applicati.

69
Q

“Punto chiave del comportamentismo è che ciò che le persone fanno può essere compreso……
Il comportamento è come un processo che avviene di per sè e ha le sue specifiche cause. E quelle cause, molto spesso, si trovano nell’ambiente esterno. ……
Il comportamentismo è capire come funziona l’ambiente così da diventare più furbi, più organizzati, più responsabili: così da poter incontrare meno punizioni e meno delusioni.”

A

Don BAER
Ohio State University
Lectio Magistralis

Domanda “Cos’è il comportamentismo?”

70
Q

“Sin da quando ero bambino ho sempre riscontrato che il mio più grande rinforzatore era qualcosa chiamato comprensione. Mi piaceva sapere come funzionavano le cose. E, tra tutte le cose al mondo che ci sono da capire, mi divenne chiaro che la più affascinante era ciò che facevano le persone. ….
Quando realizzai che potevamo imparare come funzionano le persone, non solo dal punto di vista biologico, ma anche da quello comportamentale, pensai che fosse la cosa più bella in assoluto.”

A

Don BAER
Ohio State University
Lectio Magistralis

Domanda “Cosa trova così affascinante nella scienza del comportamento umano?”

71
Q

COMPORTAMENTO

A

Concetto di base necessario per l’analisi scientifica del comportamento.

E’ l’attività degli organismi viventi. E’ tutto ciò che le persone fanno, compreso iul modo in cui si muovono e ciò che dicono, pensano e sentono.

Tale termine viene utilizzato facendo riferimento ad una classe di risposte che condividono determinate funzioni.

Il comportamento può anche essere descritto dalla sua forma o dalle sue caratteristiche fisiche (topografia)

72
Q

Definizione di Comportamento di Johnston e Pennypacker

A

considerata la definizione di comportamento concettualmente più solida ed empiricamente più completa;

contenuta nel testo “Strategies and Tactics of Behavior Research” 3° Edizione;

“Il comportamento è quella parte dell’interazione di un organismo con il suo ambiente che coinvolge il movimento di una qualche parte dell’organismo” (2009);

Tale definizione
- limita l’argomento all’attività degli esseri viventi;
- evita di implicare che il comportamento sia una proprietà dell’organismo;
- evidenzia la necessità di una condizione interattiva;
- esclude gli stati statici dell’organismo ed esclude movimenti corporei prodottti da forze fisiche indipendenti come eventi comportamentali;
- identifica il comportamento come movimento;
- per essere osservata una risposta deve influenzare l’ambiente, deve avere un effetto su un osservatore o su uno strumento, che a sua volta può influenzare un osservatore;

73
Q

“Il comportamento non è una proprietà o un attributo dell’organismo. Si verifica solo quando c’è una condizione interattiva tra un organismo e ciò che lo circonda, che include il suo stesso corpo. Ciò significa che gli stati indipendenti dell’organismo, siano essi reali o ipotetici, non sono eventi comportamentali, poichè non esiste un processo interattivo. (…..)
Analogamente condizioni indipendenti o cambiamenti nell’ambientenon definiscono occorrenze comportamentali, perchè non viene specificata alcuna interazione.”

A

Jonhston & Pennypacker 1993

74
Q

RISPOSTA

A

Specifica occorrenza di un comportamento

75
Q

definizione tecnica di Risposta

A

una azione dell’effettore di un organismo.

Un effettore è un organo nella parte terminale di una fibra nervosa efferente che è specializzato per alterareil suo ambiente meccanicamente, chimicamente o in termini di altri cambiamenti di energia. (Michael, 2004)

Gli effettori umani comprendono:
-muscoli striati
-muscoli lisci
-ghiandole.

76
Q

Classe di Risposte

A

gruppo di risposte con la stessa funzione, ovvero, ciascuna rispsota produce lo stesso effetto sull’ambiente.

77
Q

REPERTORIO

A

termine usato con due accezioni:
1- tutti i comportamenti che una persona è in grado di emettere;
2 - l’insieme delle conoscenze e delle abilità di una persona rispstto a particolari contesti o compiti. (ciascuno di noi, in questo senso, ha acquisito o appreso repertori multipli).

78
Q

AMBIENTE

A

Tutto il comportamento si verifica all’interno di un contesto ambientale, non può essere emesso in un ambiente vuoto o vacuo;

è un universo di eventi complesso e dinamico che differisce di momento in momento;

quando gli analisti descrivono aspetti particolari dell’ambiente parlano in termini di condizioni di stimolo o eventi;

l’ambiente influenza il comportamento principalmente tramite variazioni degli stimoli e non tramite condizioni di stimolo statiche.

79
Q

Definizione di Ambiente di Johnston & Pennypacker

A

il termine ambiente si riferisce al conglomerato delle circostanze fisiche in cui l’organismo esiste.

80
Q

STIMOLO

A

cambiamento di energia che colpisce un oeganismo attraverso le sue cellule recettive. (Michael, 2004)

81
Q

Eventi di Stimolo

A

possono essere descritti:
- formalmente: mediante le loro caratteristiche fisiche;
- temporalmente: in base a quando si verificano rispetto ad un comportamento di interesse;
- funzionalmente: in base ai loro effetti sul comportamento.

82
Q

classe di stimoli

A

qualsiasi grtuppo di stimoli che condividono un insieme predeterminato di elementi comuni in una o piùdi queste dimensioni

83
Q

dimensioni formali degli stimoli

A

caratteristiche come dimensione, colore, intensità, peso, posizione spaziale rispetto ad altri oggetti.

Gli stimoli possono essere
sociali
non sociali.

84
Q

locus temporale degli stimoli

A

l’ubicazione temporale delle variazioni di stimolo è importante.
In particolare, il comportamento è influenzato soprattuttodalle variazioni di stimolo che si verificano prima e immediatamente dopo il comportamento stesso.

85
Q

antecedente

A

condizioni ambientali e variazioni di stimolo che esistono e si verificano prima del comportamento di interesse.

gli eventi antecedenti svolgono un ruolo fondamentale nell’apprendimento e nella motivazione, e lo fanno indipendentementedal fatto che l’allievo, l’analista, l’insegnante li abbia pianificati o addirittura ne sia consapevole.

86
Q

conseguenza

A

una variazione di stimolo che segue il comportamento di interesse.

Alcune conseguenze, soprattutto quelle che sono rilevanti per gli attuali stati motivazionali e sono immediate rispetto al comportamento, hanno un’influenza significativa sul comportamento futuro, altre hanno scarso effetto.

Anche le conseguenze possono essere sociali o non sociali.

87
Q

contingenza mediata socialmente

A

un’altra persona presenta lo stimolo antecedente e/o la conseguenza per il comportamento.

88
Q

Variazioni di Stimolo

A

esercitano un controllo immediato e potente sul comportamento, mentre altri hanno effetti differiti o nessun effetto apparente.

Le variazioni di stimolo sono comprese al meglio attraverso un’analisi funzionale dei loro effetti sul comportamento.

89
Q

effetti delle variazioni di stimolo

A

possono avere uno o entrambi i due tipi fondamentali di funzione (o effetto sul comportamento):
a. un effetto immediato ma temporaneo di aumento o diminuzione della frequenza del comportamento
b. un effetto differito ma relativamente permanente in termini di effetto differito ma relativamente permanente in termini di frequenza di quel tipo di comportamento in futuro.

90
Q

comportamento rispondente

A

comportamento che viene elicitato a stimoli antecedenti.

E’ un comportamento indotto o “tirato fuori” da uno stimolo che precede il comportamento, non è richiesto nient’altro affinchè si verifichi la risposta.

es. luce intensa negli occhi (stimolo antecedente) - contrazione della pupilla (rispondente).

Attenzione però:
se lo stimolo elicitativo viene presentato ripetutamente in un breve lasso di tempo , la forza o la magnitudine della risposta diminuirà; in alcuni casi, la risposta potrebbe non verificarsi affatto.

91
Q

Abituazione

A

procedimento di diminuzione graduale della forza di risposta.

92
Q

Riflesso

A

relazione stimolo-risposta che fa parte della dotazione genetica di un organismo.

Ogni membro di una data specie biologicamente intatto viene al mondo in grado di rispondere in maniere prevedibili a determinati stimoli, non è richiesto alcun apprendimento.

Si tratta di comportamenti “pronti all’uso” che proteggono da stimoli dannosi, aiutano a regolare l’equilibrio interno e l’economia dell’organismo.

93
Q

Condizionamento Rispondente

A

processo di apprendimento dove stimoli precedentemente neutri possono acquisire la capacità di elicitare rispondenti;

definito anche condizionamento pavloviano e condizionamento classico.

Procedura di pairing stimolo-stimolo;

Raggiunge il massimo dell’efficacia quando lo Stimolo Neutro (NS) è presentato immediatamente prima o simultaneamente allo stimolo incondizionato (US).

Stimolo incondizionato e stimolo condizionato sono i termini comunemente usati per indicare la componente di stimolo delle relazioni rispondenti.

Ad esso è connesso il verbo ELICITARE perchè implica che uno stimolo antecedente abbia il controllo primario di quel comportamento.

94
Q

Estinzione Rispondente

A

procedura che consiste nel presentare ripetutamente uno stimolo condizionato senza lo stimolo incondizionato fino a quando lo stimolo condizionato non elicita più la risposta condizionata.

95
Q

Condizionamento rispondente di grado superiore o secondario

A

i riflessi condizionati possono anche essere fondati mediante il pairing stimolo-stimolo di uno stimoloneutro (NS) con uno stimolo condizionato (CS)

96
Q

comportamenti rispondenti

A

la loro forma o topografia cambia poco, se non affatto, durante la vita di una persona.
Ci sono 2 eccezioni:
1. alcuni riflessi scompaiono con la maturazione (afferrare un oggetto posto nel palmo della mano - riflesso che non si riscontra più dopo i 3 mesi di età);
2. diversi riflessi incondizionati compaiono per la prima volta più avanti nella vita (quelli relativi all’eccitazione sessuale o alla riproduzione);
TUTTAVIA
durante la vita di una persona una gamma infinita di stimoli precedentemente neutri può arrivare ad elicitare un rispondente (es. suono del trapano del dentista e aumento del battito cardiaco).

97
Q

Comportamento Operante vs Comportamento Rispondente

A

il bambino entra nel mondo con un comportamento non intenzionale altamente malleabile e suscettibile al cambiamento attraverso le sue conseguenze oltre che con una gamma di risposte rispondenti biologicamente fornite.

Il comportamento rispondente comprende un insieme di risposte radicate di importanza essenziale ma non fornisce ad un organismo la capacità di apprendere dalle conseguenze delle sue azioni, quello operante si;

I comportamenti operanti possono assumere una gamma pressocchè infinita di forme, mentre la forma ed i e la funzione dei comportamenti rispondenti sono costanti.

Il significato del comportamento operante non può essere determianto dalla sua topografia, gli operanti sono definiti funzionalmente, in base ai loro effetti. Inoltre lo stesso operante include spesso risposte aventi topografie molto diverse.

98
Q

Comportamento Operante

A

IL COMPORTAMENTO OPERANTE è QUALUNQUE COMPORTAMENTO DETERMINATO PRINCIPALMENTE DALLA SUA STORIA DI CONSEGUENZE.
ESSO VIENE SELEZIONATO, PLASMATO E MANTENUTO DALLE CONSEGUENZE CHE L’HANNO SEGUITO IN PASSATO.

In associazione al comportamento operante viene usato il verbo EMETTERE, perchè si può fare riferimento alla conseguenze del comportmento come principali variabili di controllo.

99
Q

Caratteristiche distintive e chaive del comportamento rispondente (CR) ed operante (CO)
(schema a pag 36 - cap 2)

A

DEFINIZIONE:
CR
comportamento elicitato da stimoli antecedenti;
CO
comportamento selezionato dalle proprie conseguenze.

UNITA’ BASE
CR
Riflesso: uno stimolo antecedente elicita una particolare risposta (S-R);
CO
Classe di risposte Operanti: un gruppo di risposte che producono tutte lo stesso effetto sull’ambiente, descritto dalla contingenza a 3 termini delle condizioni di stimolo: Antecedente - Comportamento - Conseguenza (A-B-C-).

ESEMPI
CR
costrizione pupilla in presenza di luce forte;
CO
parlare, camminare, suonare il pianoforte…

FUNZIONE O UTILITA’ PER IL SINGOLO ORGANISMO:
CR
- mantenere l’economia interna dell’organismo;
- fornire una serie di risposte pronte all’uso non apprese ma biologicamente predisposte.
CO
Consente l’interazione e l’adattamento efficace dell’organismo in un ambiente in continua evoluzione.

FUNZIONE O UTILITA’ PER LA SPECIE
CR
promuove la continuazione della specie in modo indiretto (riflessi protettivi) r diretto (riflessi legati alla rirpoduzione);
CO
gli individui il cui comportamento è più sensibile alla conseguenze hanno maggiori probabilità di sopravvivere e riprodursi.

PROCESSO DI CONDIZIONAMENTO:
CR
Condizionamento Rispondente o Pavloviano o Classico attraverso una procedura di pairing Stimolo-stimolo in cui uno stimolo neutro (NS) viene presentato appena prima o simultaneamente ad uno stimolo elicitativo incondizionato (US) o condizionato (CS) , diventa una stimolo condizionato (CS) che elicita la risposta e viene creato un riflesso condizionato.

CO
condizionamento operante:
alcune variazioni di stimolo immediatamente dopo una risposta aumentano (rinforzo) o diminuiscono (punizione) le occorrenze future di risposte simili in condizioni simili.
Variazioni di stimoli precedentemente neutri diventano rinforzatori o punitori condizionati sulla base del pairing stimolo-stimolo con altri rinforzatori o punitori.

LIMITI DEL REPERTORIO:
CR
Tutti i membri biologicamente intatti di una specie possiedono lo stesso insieme di riflessi incondizionati.
Sebbene non vengano apprese nuove forme di comportamento rispondente, nel repertorio di un individuo può emergere un numero infinito di riflessi condizionati a seconda del pairing stimolo-stimolo che l’individuo ha sperimentato.

CO
la topografia e la funzione del repertorio dei comportamenti operanti di ciascuna persona sono selezionati dalle conseguenze durante la vita dell’individuo.
Possono emergere classi di risposte operanti nuove e più complesse.
I prodotti di risposta di alcuni operanti umani (es. aerei) consentono alcuni comportamenti non possibili a causa della sola struttura anatomica (il volo).

100
Q

Skinner: scoperte

A

scoperta e delucidazione della selezione operante tramite conseguenze, pietre miliari rivoluzionarie e fondamento su cui poggiano altri principi comportamentali.

101
Q

SELEZIONISMO

A

Paradigma nelle scienze della vita.
Principio fondamentale di questa posizione è che tutte le forme di vita, dalle singole cellule alle culture complesse, si evolvono come risultato della selezione rispetto alla funzione. (Pennypacker, 1994)

La selezione tramite conseguenze opera durante tutta la vita del singolo organismo (ontogenesi9 ed è un parallelo concettuale alla selezione naturale di Darwin nella storia evolutiva di una specie (filogenesi).

Che cos’è che compie la selezione?
Un processo meccanico, naturale: la selezione naturale.

Proprio come la selezione naturale richiede una popolazione di singoli organismi con varie caratteristiche fisiche, la selezione operante tramite conseguenze richiede una variazione nel comportamento. I comportamenti che producono i risultati più favorevoli vengono selezionati e sopravvivono, conducendo ad un repertorio più adattivo.
La suscettibilità del comportamento umano alla selezione operante è, in realtà, una caratteristica condivisa da molte specie, ma gli umani sembrano i più squisitamente sensibili alle contingenze comportamentalio della selezione. (Schwartz, 1974)

102
Q

Condizionamento Operante

A

Si riferisce al processo e agli effetti selettivi delle conseguenze sul comportamento.

Rafforziamo un operante, nel senso che rendiamo una risposta più probabile o, in realtà, più frequente. (Skinner, 1953)

Comprende due principi importanti: quelli del RINFORZO e della PUNIZIONE.

Quando il condizionamento operante consiste in un aumento del tasso di risposta, ha avuto luogo il rinforzo e la conseguenza responsabile verrà chiamata rinforzatore.

Il Condizionamento operante comprende anche il principio della punizione.
Se si verifica una diminuzione del tasso di risposta si è verificata una punizione e la conseguenza responsabile verrà chiamata punitore.

103
Q

Conseguenza funzionale

A

Variazione di stimolo che segue molto da vicino un determinato comportamento e altera la frequenza di risposte simili in futuro.

104
Q

COME LE CONSEGUENZE INFLUENZANO IL COMPORTAMENTO

A
  1. Le conseguenze influenzano SOLO il comportamento futuro.
  2. Le conseguenze selezionano CLASSI di RISPOSTE, non singole risposte.
  3. Le conseguenze IMMEDIATE hanno il massimo effetto.
  4. Le conseguenze selezionano QUALSIASI comportamento.
  5. Il condizionamento operante si verifica AUTOMATICAMENTE.
105
Q

Le conseguenze influenzano solo il comportamento futuro

A

nello specifico, una conseguenza comportamentale influisce sul tasso relativo con cui simili risposte verranno emesse in futuro in simili condizioni di stimolo.

IL COMPORTAMENTO è CONTROLLATO DALLE SUE CONSEGUENZE.

106
Q

Le conseguenze selezionano classi di risposte, non singole risposte

A

il rinforzo rafforza risposte che differiscono nella topografia dalla risposta rafforzata. Questa è una caratteristica del comportamento che ha un forte valore di sopravvivenza.

107
Q

attività operante

A

popolazione di azioni che hanno tutte lo stesso effetto ambientale (Baum, 2017)

108
Q

le conseguenze immediate hanno il massimo effetto.

A

il comportamento è sensibilissimo a variazioni di stimolo che si verificano immediatamente dopo o entro pochi secondi dalle risposte.

E’ essenziale sottolineare l’importanza dell’immediatezza del rinforzo. Eventi che vengono differiti di più di pochi secondi dopola risposta non aumentano direttamente la sua frequenza futura.

109
Q

Le conseguenze selezionano qualsiasi comportamento

A

Rinforzo e punizione sono selettori di pari opportunità.
Qualsiasi comportamento che precede immediatamente il rinforzo (o la punizione) aumenterà (o diminuirà).
E’ la RELAZIONE TEMPORALE tra comportamento e conseguenza ad essere funzionale, non quella topografica o logica.

110
Q

“Per quanto riguarda l’organismo, l’unica proprietà importante della contingenza è temporale. il rinforzatore segue semplicemente la risposta. Non importa come ciò accada.”

A

SKINNER, 1953

111
Q

Il condizionamento operante si verifica automaticamente

A

il CO non richiede la consapevolezza della persona. (automaticità del rinforzo)

112
Q

AUTOMATICITA’ DEL RINFORZO
vs
RINFORZO AUTOMATICO

A

Sono due concetti diversi.

Automaticità del rinforzo ossia il comportamento viene modificato dalle sue conseguenze indipendentemente dal fatto che l’individuo sia consapevole del fatto che viene, o è stato, rinforzato.

Rinforzo automatico si riferisce all’ipotesi secondo cui un comportamento produce il suo stesso rinforzo (come accade nella stimolazione sensoriale). In pratica, quando un’analisi sperimentale non è in grado di identificare i rinforzatori che mantengono un comportamento problema, si suppone una qualche forma di rinforzo automatico.

113
Q

RINFORZO

A

PRINCIPIO PIU’ IMPORTANTE DEL COMPORTAMENTO ed ELEMENTO CHIAVE NELLA MAGGIOR PARTE DEI PRIOGRAMMI DI MODIFICAZIONE COMPORTAMENTALE PROGETTATI DAGLI ANALISTI.

Quando una risposta è seguita da una variazione di stimolo che fa sì che risposte simili si verifichino più frequentemente.

Il più delle volte diverse risposte devono essere seguire da rinforzo prima che si verifichi un condizionamento significativo.

La maggior parte delle variazioni di stimolo che funzionano come rinforzatori può essere descritta operativamente come:
a - un nuovo stimolo aggiunto all’ambiente ( o di intensità maggiore);
b - uno stimolo già presente rimosso dall’ambiente (o di intensità minore).
Queste 2 operazioni forniscono 2 forme di rinforzo:
- positivo
- negativo.

114
Q

RINFORZO POSITIVO

A

quando una risposta è immediatamente seguita dalla presentazione di uno stimolo, il che conduce ad una maggiore frequenza di risposte simili.

115
Q

RINFORZO NEGATIVO

A

Quando la frequenza di un comportamento aumenta perchè risposte passate hanno comportato la rimozione o la cessazione di uno stimolo.

Skinner (1953) usò il termine stimolo aversivoper riferirsi a condizioni di stimolo la cui cessazione ha funzionato da rinforzo.

Il rinforzo negativo è caratterizzato da contingenze di fuga o di evitamento.

116
Q

Rinforzo Negativo Vs Rinforzo Positivo

A

Rinforzo Negativo: cessazione di una condizione aversiva che è GIA’ PRESENTE.
Il termine negativo si riferisce solo alla cessazione dello stimolo. nessuno vuole che uno stimolo aversivo sia attivato, ma una volta che è attivo, la sua cessazione è solitamente gradevole.
Alla ipotetica domanda che chiede se sceglieresti un rinforzo positivo o uno negativo, la riposta dovrebbe essere che senza conoscere le specifiche del rinforzo positivo e negativo coinvolti non è possibile scegliere. L’errore comune è quello di scegliere il positivo ma la rimozione di un dolore molto forte è certamente preferibile alla presentazione di una piccola ricompensa.

117
Q

PUNIZIONE

A

la punizione, come il rinforzo, è definita funzionalmente.

Quando una risposta è immediatamente seguita da una variazione di stimolo che porta ad una minore frequenza di risposte simili, si è verificata una punizione.

Può essere ottenuta attraverso due tipi di operazioni di variazioni dello stimolo (positiva - negativa).

Gli aggettivi (positiva - negativa) specificano solo se la variazione dello stimolo che ha funzionato da conseguenza punitiva sia stata presentata (punizione positva) o rimossa (punizione negativa).

118
Q

Rinforzatore Incondizionato

A

Una variazione di stimolo in grado di AUMENTARE le future occorrenze del comportamento senza precedente pairing con qualsiasi altra forma di rinforzo (stimoli come cibo, acqua, stimolazione sessuale).

IMPORTANTE CARATTERISTICA
la sua EFFICACIA momentanea poichè è funzione di operazioni motivazionali attuali. (es. è necessario un certo grado di deprivazione da cibo affinchè qs funga da rinforzatore).

119
Q

Punitore Incondizionato

A

variazione di stimolo in grado di RIDURRE la frequenza futura di qualsiasi comportamento che lo precede senza pairing pregresso con qualsiasi altra forma di punizione. (es.stimolazione dolorosa che può causare danni ai tessuti).

120
Q

Rinforzatori e Punitori Condizionati

A

variazioni di stimolo che funzionano come rinforzatori e punitori a causa del loro precedente pairing cona ltri rinforzatori e punitori.

La procedura di pairing stimolo-stimolo responsabile della creazione di rinforzatori o punitori condizionati è la stessa usata per il condizionamento rispondente, tranne per il fatto che l’esito è uno stimolo che funge da rinforzatore (o punitore), piuttosto che uno stimolo che eliciterà una risposta (Michael, 2004)

Non sono collegati ad alcun bisogno biologico o ad alcuna struttura anatomica: la loro capacità di modificare il comportamento deriva dalla storia unica di interazione di ciascuna persona con il proprio ambiente (ontogenesi).

es. di rinforzatori condizionati sono l’elogio e l’attenzione sociale.

Le caratteristiche distintive dei rinforzatori e dei punitori sono il modo in cui essi cambiano il comportamento, non le proprietà specifiche dell’evento stesso.
NON ESISTONO PROPRIETA’ FISICHE INTRINSECHE O STANDARD DEGLI STIMOLI CHE NE DETERMINANO LO STATUS PERMANENTE DI RINFORZATORI O PUNITORI. Los tesso evento in condizioni diverse, potrebbe aumentare il comportamento o diminuirlo. Nel primo caso il procedimento è chiamato rinforzo, nel secondo punizione.

121
Q

Relazioni presenti nel condizionamento operante

A

il condizionamento operante non solo stabilisce una relazione funzionale tra il comportamento e le sue conseguenze, esso stabilisce anche relazioni funzionali tra il comportamento e certe condizioni antecedenti.
L’idea è che il rinforzo rafforzi la relazione setting-comportamento, piuttosto che semplicemente rafforzi il comportamento.

122
Q

Operante Discriminato

A

un comportamento che si verifica più frequentemente in alcune condizioni antecedenti rispetto ad altre.

Un operante discriminato si verifica più spesso in presenza di un determinato stimolo rispetto a quanto non faccia in assenza di tale stimolo, per questo motivo di dice che esso sia sotto il CONTROLLO DELLO STIMOLO.

Esempio di operante discriminato: rispondere al telefono. Lo squillo del telefono funge da stimolo discriminativo (Sd) per rispondere al telefono.

L’OPERANTE DISCRIMINATO HA ORIGINE NELLA CONTINGENZA A TRE TERMINI.

123
Q

Contingenza a 3 termini

A

antecedente
comportamento
conseguenza
o
ABC dell’analisi del comportamento.

Considerata l’unità di base di analisi nell’analisi del comportamento operante (Glenn, Ellis & Greenspoon, 1992).

124
Q

Contingenza a 4 Termini

A

Prende in considerazione eventi motivazionali che rendono alcune variazioni di stimolo momentaneamente più o meno rinforzanti.

125
Q

CONTINGENZA

A

appare nella letteratura dell’analisi del comportamento con diversi significati che indicano vari tipi di relazioni temporali e funzionali tra comportamento e variabili antecedenti e conseguenti.

Connotazioni:
A) dipendenza di una particolare conseguenza dall’occorrenza del comportamento.
Quando un rinforzatore (o un punitore) è definito contingente ad un particolare comportamento, il COMPORTAMENTO DEVE ESSERE EMESSO AFFINCHE’ SI VERIFICHI LA CONSEGUENZA.
B) contiguità temporale del comportamento e delle sue conseguenze.
Il comportamento viene selezionato dalle conseguenze che lo seguono immediatamente, indipendentemente dal fatto che siano state prodotte o siano dipese dal comportamento.
(“Per quanto riguarda l’organismo, l’unica proprietà importante della contingenza è temporale” Skinner, 1953).

126
Q

Comportamento governato da regole

A

comportamento controllato da affermazioni verbali (Skinner)

127
Q

Comportamento plasmato dalle contingenze

A

comportamento acquisito mediante esperienza diretta delle contingenze (Skinner)

128
Q

Adduzione della contingenza

A

Tipo di apprendimento rapido.

Processo in cui un comportamento inizialmente selezionato e plasmato in una serie di condizioni viene reclutato da un diverso insieme di contingenze e assume una nuova funzione nel repertorio della persona (es. addizione, sottazione etc).

129
Q

Il comportamento è selezionato dalle sue conseguenze

A

mega principio del condizionamento operante.
L’ambiente ed i suoi effetti sul comportamento sono complessi.

130
Q

Controllo Congiunto

A

Molti comportamenti sono il risultato di molteplici cause.

Fenomeno in cui due forme separate ma correlate del comportamento verbale di una persona si combinano per acquisire il controllo dello stimolo di una risposta che in assenza di uno dei due non si sarebbe manifestata.
(es. midevo ricordare una cosa e mentre vado a cercarla mi auto ripeto il nome di quella cosa per tenerla a mente (auto-ecoico), cerco sullo scaffale quella cosa fino a quando non la vedo, la riconosco e la prendo. Si tratta della occorrenza di due fonti di controllo che mediano la selezione dell’oggetto desiderato).

131
Q

“Tra le fonti più potenti di controllo comportamentale ci sono le nostre storie comportamentali individuali”

A

Sidman, 2013

132
Q

Storie di Rinforzo

A

Le differenze individuali nel rispondere nel rispondere alle attuali condizioni di stimolo;

non devono essere attribuite a differenze in caratteristiche o in tendenze interne, quanto piuttosto al risultato ordinato di storie di rinforzo.

“Noi siamo ciò che facciamo e facciamo ciò che abbiamo imparato a fare.”