MOSAICO Flashcards

1
Q

Il mosaico?

A

-La tecnica del mosaico nasce in Macedonia, nelle città ricchissime di Pella e Anfipoli, e consisteva nel copiare degli originali di pittura famosi con ciottoli di fiume tondi, malta e piombo, solitamente nelle fastose case a peristilio.
-Solo successivamente il mosaico si diffonde anche nel Mediterraneo, ne abbiamo testimonianze a Mozia, un’antica città fenicia, sita sull’isola di SAN PANTALEO, (di fronte alla costa occidentale della Sicilia), dove nella cosiddetta “CASA DEI MOSAICI”“(tra il IV e il III): il pavimento del peristilio era decorato con mosaico a ciottoli neri, bianchi e grigi di cui si conserva un breve tratto nell’angolo nord-est, con pannelli, raffiguranti animali (un leone che assale un toro, un grifone che attacca un cervide, e un leone e un cervide su due pannelli),separati da un motivo a rombi e delimitati da un bordo tripartito (fasce con meandro, fiori di loto e palmette, motivo ad onda).
-Il passaggio da mosaico in ciottoli a tessere quadrangolari (tagliate a mano) potrebbe essere avvenuto in:
1)SICILIA, nel III secolo a.C., nella CASA DI GANIMEDE a MORGANTINA le cui stanze conservano pavimenti a mosaico: il primo a tessere bianche con un emblema in cui vi è la testa di un grifone; nel secondo vi è un emblema con una benda da simposio dentro una cornice con tralci d’edera; l’ultimo, il cui soggetto ha dato il nome alla casa, rappresenta il ratto di Ganimede in cui, su uno sfondo azzurro scuro, l’aquila di Zeus alza in aria il pastore frigio che indossa calzari e copricapo e tiene in mano un bastone.
Nasce il mosaico colorato, III-II secolo a.C. - 2)oppure ad ALESSANDRIA D’EGITTO: anche qui troviamo dei mosaici eccezionali con la nuova tecnica a tessere colorate, che ebbe una diffusione enorme in quanto durava più della pittura; ad esempio si usava per gli emblemata, ovvero dei tondi, al centro di un’opera. (es. cane con oggetto in metallo).
In generale abbiamo comunque ancora poca documentazione.
-PERGAMO fu un altro centro di diffusione importantissimo.
Plinio ricorda (l’unico) di un certo SOSO DI PERGAMO mosaicista greco , di epoca ellenistica e attivo nel II secolo a.C. Soso è ricordato come l’autore:
1- della celebre rappresentazione del “PAVIMENTO NON SPAZZATO”, un mosaico che raffigura un pavimento bianco sopra il quale vi sono resti di cibo (ricci di mare, aragoste, fichi, canocchie, pollo, verdure,…), oggetti vari e persino animali (topolino che mangia ciò che è “caduto” in terra),il tutto come se fosse un dipinto colorato, con tanto di ombre degli oggetti e luci x dare tridimensionalità, cosa che renderà questo tipo di mosaico famosissimo e copiatissimo.
Ma perchè un pavimento non spazzato? L’idea di avere un’opera del genere nasceva dal desiderio, per il ricco committente, di vantare il suo benessere esibendo sul pavimento gli scarti dei suoi pasti, talmente abbondanti che non si curava di ciò che cadeva in terra. Inoltre fornisce importanti info sull’alimentazione degli antichi aristocratici-> il lusso si manifesta attraverso lo spreco di cibo 2-Un’altra opera famosissima e copiatissima (vedi il Mausoleo di Galla Placidia a Ravenna, V secolo d.C.) di Soso è un raffinato mosaico che raffigura delle colombe bianche mentre bevono da un vaso metallico, proiettando le loro ombre sulla superficie mobile dell’acqua. Plinio ricorda quest’opera per la raffinatezza e la tecnica usata: dalla resa delle piume, alla lucentezza del metallo del bacile, al riflesso degli uccelli nello specchio d’acqua.

-I mosaici arrivarono poi a PALESTRINA : dall’Egitto passiamo all’Italia, all’interno della cosiddetta aula absidata del Foro Civile dell’Antica Praeneste, risalente alla fine del II secolo a.C. Il mosaico in questione rappresenta il FIUME DEL NILO che scorre probabilmente durante una delle sue inondazioni, nel suo percorso dall’Alto Egitto fino alla foce nel Mediterraneo: vi sono rappresentati una serie di edifici, navi e persino animali esotici, come rinoceronti e iene, o addirittura animali fantastici che nemmeno si conoscevano. Si tratta di una sorta di atlante ante-litteram.

-La tecnica del mosaico poi si evolse, le tessere quadrangolari venivano adagiate su un pavimento stratificato (da pietre più grandi fino a quelle più fini e sottili), di cui l’ultimo strato era composto da un legante (la calce) +da un inerte (come sabbia, polvere di marmo o pozzolana); era nell’ultimo strato che poi venivano posizionate le tessere una volta indurito.
-Venne introdotto anche l’OPUS VERMICULATUM, un tipo di mosaico antico caratterizzato da piccole tessere (1-4mm) colorate che, disposte in maniera asimmetrica, seguono il contorno delle immagini.
es. nel famoso mosaico della Battaglia di Isso rinvenuto a Pompei che risale a metà del II sec a.C.
alcune opere di un certo DIOSCURIDE DI SAMO (i musici, le fattocchiere) di cui abbiamo la firma e che realizza delle opere di livello molto alto, anche con ombra portata.
-A Roma invece, in età Repubblicana (III-I secolo a.C.) e fino all’età Imperiale, sono comuni i cosiddetti PAVIMENTI in OPUS SIGNINUM = in cocciopesto, battuti in cocci, sassi, pezzi di mattone e calce; ne risultava un’opera ben saldata e consolidata e impermeabile, motivo per cui si conserva benissimo, che poteva essere decorata o pulita.
Erano detti PAVIMENTI IN SCUTULATUM, quando venivano inseriti dei pezzi di pietra colorata e irregolare, le scutulae, disposte sparse o secondo motivi decorativi.

-A partire dalla tarda età Repubblicana diventano diffusi i pavimenti a MOTIVO GEOMETRICO , in BIANCO e NERO (no + colore), in cui le tessere erano posizionate secondo schemi fissi e ripetitivi, talvolta lasciando lo spazio libero-bianco in cui ci sarebbe dovuto essere un mobile. Questo stile piacque molto, soprattutto a pompei.
Poi grazie ad Adriano si diffuse lo “STILE FIORITO” nel II sec d.C., in cui si conserva il bianco e nero e anche qualche motivo geometrico, ma l’elemento principale è quello vegetale, come vediamo negli HOSPITALIA della Villa di Adriano a Tivoli.

-Talvolta invece i mosaici erano figurati, soprattutto a partire dal I secolo d.C.(età imperiale), ad esempio il famoso mosico del “CAVE CANEM” a Pompei, posto all’ingresso della CASA DEL POETA TRAGICO
Oppure i magnifici mosaici presenti nelle terme, che rappresentavano temi legati all’acqua e al mondo marino, ad esempio ad Ercolano risalenti al I sec d.C.

-A partire dal III-IV secolo d.C. con l’ETA’ COSTANTINIANA invece ritorna il colore, anche se lo stile è completamente diverso.
Un esempio è VILLA DEL CASALE IN PIAZZA ARMERINA in SICILIA del IV secolo, in cui vengono rappresentate scene di prelevamento di animali dall’Africa con reti e gabbie, che poi saranno portati su navi a Roma per essere usati nei giochi gladiatorii; fanciulle che si allenano con la palla, i pesi, e con il disco; scene di caccia a dei cervi, e molti altri. In questo tipo di mosaico il colore la fa da padrone, e soprattutto le tessere sono più grosse rispetto a quelle dei secoli precedenti, secondo un gusto Siciliano e Africano che poi si diffonderà in tutto il mediterraneo.
-A partire dal I secolo d.C. (età imperiale) inoltre si diffonde l’OPUS SECTILE: un’antica tecnica artistica che utilizza marmi colorati (importati dalle Provincie conquistate (verde dalla Georgia, rosso e giallo dall’Egitto,…) tagliati per realizzare pavimentazioni e decorazioni murarie a intarsio, o decorazioni floreali.
Si tratta di mosaici di lusso che venivano utilizzati all’interno delle case dei ricche, nei pavimenti e poi anche nelle pareti (marmi saranno tolti dai pavimenti romani x essere riempiegati nelle chiese tardo antiche)
es. CASA DELL’EFEBO a Pompei, I sec d.C.
es.A partire dal III-IV secolo d.C. questa tecnica venne utilizzata anche per delle scene figurate, come si può osservare nelle pareti della BASILICA DI GIUNIO BASSO sull’Esquilino (il ratto delle ninfe, scene di caccia).

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