6. Le variabili Flashcards

1
Q

Variabili

L6

A

Proprietà operativizzate di un concetto, ovvero caratteristiche di un oggetto a cui possiamo assegnare dei valori.
Es:
* Concetto: partecipazione politica
* Proprietà: partecipazione istituzionale
* Definizione operativa: voto, contattare politici, essere membri di organizzazioni politiche, dare contributi in denaro a organizzazioni politiche

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
2
Q

Manipolabilità

L6

A

Caratteristica di una variabile:
* variabili manipolabili: tutte quelle che il ricercatore può modificare
* variabili non manipolabili: non possono essere modificate dal ricercatore

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
3
Q

Indicatori

L6

A

Concetti più semplici, traducibili in termini osservativi, che sono legati ai concetti generali da un rapporto di indicazione o di rappresentazione semantica.
Ogni indicatore ha una parte indicante, ovvero una parte di contenuto semantico in comune con il concetto del quale è assunto come indicatore, e una parte estranea, ovvero che non ha nulla in comune con il concetto.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
4
Q

Indici

L6

A

Combinazione, logica e matematica, di indicatori, volta a ricostruire il concetto generale

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
5
Q

Errore di rilevazione

L6

A

Scarto tra il concetto e la variabile empirica. Si distingue in:
* E. sistematico: errore presente in tutte le rilevazioni. Il suo valore medio, sul totale dei casi osservati, non è pari a zero, ma assume un valore positivo o negativo in quanto il valore osservato tende sistematicamente a sovrastimare o sottostimare il valore vero.
* E. accidentale: errore variabile da rilevazione e rilevazione. Si tratta di oscillazioni che, su tutte le possibile replica della rilevazione e su tutti i possibili campioni tendono ad avere una media (valore atteso) pari a zero.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
6
Q

Attendibilità

L6

A

Indica il grado con cui una certa procedura di traduzione di un concetto in una variabile produce gli stessi risultati in prove ripetute con lo stesso strumento di rilevazione (stabilità) oppure con strumenti equivalenti (equivalenza). Di solito si associa all’errore accidentale.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
7
Q

Validità

L6

A

Indica il grado con il quale una certa procedura di traduzione di un concetto in variabile effettivamente rileva il concetto che si intende rilevare. Una certa procedura operativa può essere perfettamente stabile in successive applicazioni (cioè attendibile), senza per questo essere valida. Di solito si associa all’errore sistematico.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
8
Q

Procedure di convalida della validità

L6

A
  • Validità di contenuto: indica che gli indicatori prescelti per un certo concetto coprano l’intero dominio di significato del concetto
  • Validità per criterio: si basa sulla corrispondenza fra l’indicatore e un criterio esterno che si ritiene correlato con il concetto. Può essere predittiva, concomitante, per gruppi noti.
  • Validità di costrutto: rappresenta la rispondenza dell’indicatore alle attese teoriche in termini di relazioni con altre variabili. Essa può essere distinta in:
    • Validità predittiva: correlare il dato dell’indicatore con un evento successivo ad esso connesso
    • Validità concomitante: l’indicatore è correlato con un altro indicatore rilevato nello stesso momento temporale
    • Validità per gruppi noti: l’indicatore viene applicato a soggetti dei quali sia nota la posizone sulla proprietà da rilevare
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
9
Q

Tecniche di misurazione dell’attendibilità

L6

A
  • Tecnica del test-retest: consiste nel replicare la rilevazione sugli stessi soggetti e calcolare la correlazione fra i due risultati
  • Equivalenza: misurata attraverso la correlazione fra due procedure diverse ma simili. Può essere ottenuta con la tecnica della suddivisione a metà e con la procedura delle forme equivalenti.
  • Coerenza interna: l’attendibilità del test è stimata attraverso la correlazione delle risposte a ogni domanda con le risposte a tutte le altre domande
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
10
Q

4 criteri di distinzione tra viariabili

L6

A
  • Manipolabilità
  • Relazione causa-effetto
  • Osservabilità
  • Carattere individuale o collettivo
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
11
Q

Come si possono rilevare i valori delle variabili

L6

A

I valori non si possono rilevare direttamente, ed è quindi necessario usare delle variabili latenti per misurarli. Questo processo ha dei limiti:
* Le definizioni operative non sono oggettive
* Discrezionalità del ricercatore
* Le scelte andrebbero esplicitate e giustificate da parte del ricercatore
-> il processo è sempre parziale e mai adeguato

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
12
Q

In che modo si possono classificare le variabili?

L6

A

Le variabili in base alle operazioni logico matematiche che possiamo utilizzare per trattare le variabili. Sulle variabili si possono effettuare operazioni:
* Logiche → = , ≠
* Matematiche + , - , × , ÷
In base a questa tipologia possiamo distinguere le variabili in:
* Nominali
* Ordinali
* Cardinali

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
13
Q

Quali sono le caratteristiche delle variabili nominali?

L6

A
  • sono stati discreti non ordinabili
  • operazioni possibili: = e =/
  • procedura di operativizzazione: classificazione, le cui categorie devono essere esaustive e mutualmente esclusive e uniche nel criterio di divisione.
  • es: reglisione, nazionalità
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
14
Q

Variabili dicotomiche

L6

A

Casi particolari di variabili nominali in cui le modalità sono solo due. Es: genere

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
15
Q

Quali sono le caratteristiche delle variabili ordinali?

L6

A
  • sono stati discreti e ordinabili, ma non è nota la distanza che intercorre tra le diverse modalità
  • operazioni possibili: =, =/, <,>
  • procedura di operativizzazione: ordinamento → alle modalità vanno assegnati valori, quasi sempre una serie di numeri naturali, che godano delle proprietà ordinali dei numeri, ma non cardinali
  • es: titolo di studio
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
16
Q

Quali sono i due motivi per cui una variabile potrebbe essere ordinale?

L6

A
    • Derivano da proprietà originariamente costituite da stati discreti
  • Derivano da proprietà continue, che sono state registrate su una sequenza solo ordinale per difetto di strumenti di misurazione (caso delle domande con risposta graduata del tipo: molto, abbastanza, poco, per niente)
17
Q

Quali sono le caratteristiche delle variabili cardinali?

L6

A
  • sono stati discreti enumerabili continui → si sa la distanza esatta tra due valori
  • operazioni possibili: =, =/, <, >, +, -
  • procedura di operativizzazione:
    • misurazione: si ha quando la proprietà è continua e ha un’unità di misura (es. lunghezza)
    • conteggio: si ha quando la proprietà è discreta ed esiste una unità di conto (es. numero di figli)
  • es: età, reddito
18
Q

Variabili quasi-cardianli

L6

A

Specifico tipo di variabile cardinale in la proprietà varia in modo graduale su un continuum. Si tratta di proprietà caratteristiche delle scienze sociali, come l’orientamento politico, l’autoritarismo etc.
Poiché è presente un difetto nella fase di operativizzazione di questa proprietà, dettata dal fatto che è difficile applicare una unità di misura agli atteggiamenti umani, è difficile passare dalla condizione di proprietà continua a quella di variabile cardinale.

19
Q

Quali sono le tecniche di elaborazione statistica applicabili alle variabili?

L6

A
  • Tecniche per le variabili cardinali
  • Tecniche per le variabili nominali, che dovrebbero essere applicate anche alle variabili ordinali che non possiedono tecniche specifiche
20
Q

Quale problema si pone nell’operativizzare un concetto sociologico?

L6

A

I concetti sociologici solitamente si pongono ad un alto livello di generalità, ovvero ad un alto livello di astrazione. Un concetto generale è meno osservabile dal punto di vista empirico di un concetto specifico.

21
Q

In che modo è possibili dare una definizione operativa di un concetto?

L6

A

Per dare una definizione operativa, cioè una traduzione in termini osservabili, di un concetto astratto/generale, è possibile usare gli indicatori che sono legati ai concetti generali da un rapporto di indicazione o di rappresentazione semantica.

22
Q

Perchè il rapporto tra indicatore e concetto è parziale?

L6

A
  • Gli indicatori sono in grado di cogliere solo un aspetto della complessità di un concetto generale → necessità di ricorrere a più indicatori per rilevare operativamente lo stesso concetto. Lazarsfeld propone di chiamare dimensioni le diverse articolazioni in cui viene specificato un concetto che poi ci permettono di individuare degli indicatori.
  • Un indicatore può essere connesso a più concetti, dal contenuto semantico diverso → ogni indicatore ha una parte indicante, ovvero una parte di contenuto semantico in comune con il concetto del quale è assunto come indicatore, e una parte estranea, ovvero che non ha nulla in comune con il concetto.
    Inoltre, la scelta di un indicatore è completamente arbitraria e convenzionale.
23
Q

Quali sono le 4 fasi di una rilevazione empirica di un concetto non osservabile?

L6

A
  • Articolazione del concetto in dimensioni → concetto viene analizzato nelle sue principali componenti di significato
  • Scelta degli indicatori afferenti ad ogni dimensione → si scelgono come indicatori dei concetti specifici che possano essere rilevati empiricamente. Spesso si individua più di un indicatore per una stessa dimensione.
  • Operativizzazione degli indicatori → trasformazione degli indicatori in variabili
  • Costruzione degli indici → essa avviene solo nel caso in cui siano presenti concetti complessi, richiedenti più indicatori. Quando un concetto viene rilevato tramite più indicatori, si pone poi la necessità di sintetizzare in un unico indice la pluralità delle variabili prodotte. Gli indici sono quindi una combinazione, logica e matematica, di indicatori, volta a ricostruire il concetto generale.
24
Q

In quali momenti del processo di operativizzazione possono essere commessi errori?

L6

A
  • Errore nella fase di indicazione: errore sistematico, che deriva dal fatto che l’indicatore copre malamente il concetto → difetto nel rapporto di indicazione che conduce ad un errore in tutte le misurazioni
  • Errore nella fase di operativizzazione: può essere sia sistematico che accidentale → il processo di operativizzazione si articola in vari momenti, in ognuno dei quali possiamo commettere errori:
    * Fase di selezione delle unità studiate → errori di copertura, campionamento e non risposta
    * Fase di osservazione → errori dovuti all’intervistatore, all’intervistato, allo strumento, al metodo di somministrazione
    * Fase di trattamento dei dati → errore di trattamento dei dati, come errori di codifica, di trascrizione, di memorizzazione e di elaborazione
25
Q

Cos’è l’errore globale?

L6

A

È l’approccio che considera gli errori che possono essere compiuti in tutte le fasi del processo di operativizzazione → l’errore globale di una ricerca non è stimabile, perchè troppe componenti sfuggono al nostro controllo. L’unica parte misurabile è l’errore di campionamento

26
Q

A quali errori sono associabili l’attendibilità e la validità?

L6

A

In genere si associa l’attendibilità all’errore accidentale e la validità all’errore sistematico. Per questo l’attendibilità è più facilmente rilevabile della validità, in quanto l’errore accidentale è individuabile attraverso repliche della rilevazione sullo stesso soggetto (le variazioni di valore fra le repliche sono dovute all’errore accidentale); mentrela validità è di più difficile individuazione, in quanto l’errore sistematico, che sta alla sua base, si ripresenta costantemente a ogni rilevazione, e quindi rende lo stato effettivo della proprietà studiata non conoscibile.