Cap 1: Lo Stato politica e diritto Flashcards
(17 cards)
Definizion di potere sociale e classificazione
Capacità di influenzare il comportamento di Altri individui.
Potere economico: possesso di certi beni, necessari o percepiti come tali in una situazione di scarsità, per indurre coloro che non li possegono a seguire una determinata condotta.
Potere ideologico: possesso di certe forme di sapere per esercitare un’azione di influenza sui membri di un gruppo inducendoli a compiere o all’asternersi dal compiere certe azioni.
Potere politico: permette a chi lo detiene di imporre la propria volontà ricorrendo alla forza legittima
Cos’è la Legittimazione e a quali limiti giuridici è sottoposto il potere politico?
La Legittimazione è il principio di giustificazione del potere politico, si obbedisce a quest’ultimo perchè si ritiene che sia moralmente obbligatorio obbedire a quel comando in quanto chi lo ha adottato è moralmente autorizzato a farlo.
I limiti i giuridici sono stati introdotti dal costituzionalismo per evitare che il potere politico finisse per distruggere le libertà che avrebbe dovuto proteggere e sono: il principio di legalità, la separazione dei poteri, le diverse libertà costituzionali, la possibilità di difenderle davanti ad un giudice. I sistemi politici che adottano questi mezzi vengono definiti “Stati di diritto”.
Quali problemi hanno incontrato le costituzioni moderne?
Perchè il potere sia legittimi , deve essere legittimato dal consenso popolare, quindi son dovuti essere trovati i mezzi affinchè il potere politico derivasse effettivamente dal popolo sovrano, evitando al contempo che finisse prigioniero dei conflitti tra gli innumerevoli interessi sociali e perdesse quella funzione di decidere e di far rispettare l’ordine sociale per adempiere la quale era sorto; dall’altra parte si son dovuti escogitare nuove tecniche per evitare la tirannia della maggioranza, tali: la rigidità costituzionale, la giustizia costituzionale, i diritti sociali, i referendum, le tecniche organizzative di rafforzamento del potere di governo, la regolamenntazione dei mercati, l’indipendenza edl giudiziario e di alcune amministrazioni indipendenti
Che asimettria ha dovuto affrontare in tempi recenti il diritto costituzionale?
L’asimettria tra la dimension nazionale del potere politico e la dimensione sovranazionale dell’economia e dei mercati. Da cui ne è derivata una spinta alla progressiva costruzione di organizzazioni sovranazionali
Definizione di Stato
Lo Stato è una particolare forma storica di organizzazione del potere politico che esercita il monopolio della forza legittima in un determinato territorio e si avvale di un apparato amministrativo in cui opera una burocrazia professionale
Motivazioni della nascita dello Stato moderno
Lo Stato moderno nasce come reazione alla dispersione del potere tipica del sistema feudale, e al policentrismo dell’organizzazione sociale e politica, in quanto la società non era composta da individui, bensì da comunità minori tra loro combinate, da cui derivavano una molteplicità di sistemi giuridici ed inoltre le comunità principali operavano come custodi delle leggi tradizionali, fate per lo più di accordi con il principe che si riportavano poi nei parlamenti medievali
Esponi il concetto di sovranità
Il concetto di sovranità inquadra la caratteristica dello Stato che si riferisce al monopolio della forza legittima in un determinato territorio.
Ha due aspetti, interno riferito al supremo potere di comando in un determinato territorio, ed esterno che si riferisce all’indipendenza dello Stato rispetto a qualsiasi altro Stato.
Chi è il titolare della sovranità?
Ci sono 3 teorie:
a) lo Stato come persona giuridica (giuristi tedeschi e italiani), cioè come vero e proprio soggetto di diritto, ciò serviva a dare un carattere “oggettivo” allo Stato, utile a rafforzare l’identità nazionale con un ente astratto; d’altra parte poteva risolvere il conflitto tra due diversi principi politici; quello monarchico e quello popolare;
b) La sovranità della nazione (costituzionalismo francese) da cui emanano tutti i poteri. La sovranità nazionale ha due funzioni: la prima era diretta contro la sovranità del Re; la seconda era una collettività omogenea che metteva fine all’antica divisione del paese in ordini e ceti sociali;
c) La sovranit popolare (Rousseau) coincidere la sovranità con la volontà generale che a sua volta era identificata con la volontà del popolo sovrano
Cosa ha comportato la la perdita del carattere di assolutezza da parte della sovranità del popolo?
La sovranità del popolo ha perduto quel carattere di assolutezza a causa di tre circostanze:
- la prima è che la sovranità popolare non si esercita direttamente ma viene inserita in un sistema rappresentativo; non è più sufficiente che il potere di comando si eserciti in conformità al diritto ma occorre che chi esercita questo potere lo faccia in virtù del consenso popolare, espresso principalmente attraverso le elezioni
- la seconda riguarda la diffusione di Costituzioni rigide che hanno un’efficacia superiore alla legge e possono essere modificate solo attraverso procedure molto complesse
- la terza riguarda la preminenza della Costituzione che viene garantita dall’opera di una Corte costituzional
In sintesi il sistema di limiti ed i principi previsti dalla Costituzione, che si sostanziano nelle garanzie delle minoranze e nei diritto fondamentali devono prevalere sulla volontà di chi detiene il potere politico
Cosa limita la sovranità dal punto di vista internazionale?
Un altro limite della sovranità è costituito dall’affermazione di organizzazioni internazionali. Questo processo è stato avviato con il trattato istitutivo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) approvato nel 1945, che ha come finalità principale il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale e successivamente con la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.
La limitazione della sovranità statale diventa più evidente con la creazione in Europa di Organizzazioni sovranazionali:
- Comunità economica europea: CEE istituita nel 1957
- Comunità europea del carbone e dell’acciaio: CECA istituita nel 1951
- Comunità europea per l’energia atomica: CEEA istituita nel 1957
Tutte e tre riunite, a partire dal Trattato di Maastricht del 1992 nella Comunità europea CE, la quale costituisce il primo pilastro dell’Unione europea caratterizzata da altri due pilastri: quello della politica estera e della sicurezza dei comuni e quello della giustizia e degli affari interni.
Queste organizzazioni hanno la competenza di produrre norme giuridiche vincolanti per gli stati membri e di adottare in certi campi, come ad esempio la politica agricola e la politica monetaria, decisioni che prima erano riservate agli stati.
Da cosa è costituito il Territorio?
- dalla terraferma: è la porzione di territorio delimitata da confini, che possono essere naturali (fiumi o montagne), artificiali oppure delimitati da trattati internazionali
- dalle acque interne comprese entro i confini
- dal mare territoriale: è la fascia di mare costiero interamente sottoposta alla sovranità dello stato. Quasi tutti gli stati
fissano il limite del mare territoriale in dodici miglia marine - dalla piattaforma continentale: è costituita dallo zoccolo continentale e, cioè da quella parte del fondo marino di
profondità costante che circonda le terre emerse prima che la costa sprofondi negli abissi marini. - dallo spazio atmosferico sovrastante
- da navi e aeromobili battenti bandiera dello stato quando si trovano in spazi non soggetti alla sovranità di alcun stato
- dalle sedi delle rappresentanze diplomatiche all’estero.
Cos’è la cittadinanza e come si ottiene
La cittadinanza è uno status con cui la costituzione attribuisce una complessa serie di diritti e di doveri. La stessa costituzione italiana stabilisce che nessuno può essere privato della cittadinanza per motivi politici (art. 22) né può essere costretto all’esilio.
La cittadinanza italiana viene disciplinata dalla l. 5 febbraio 1992 n.91 e può essere acquistata: Per Nascita:
- Ius sanguinis: acquista la cittadinanza il figlio, anche adottivo, di padre o madre che abbia la cittadinanza italiana, qualunque sia il luogo di nascita.
- Ius soli: acquista la cittadinanza colui che è nato in Italia da genitori ignoti o apolidi (privi di qualunque cittadinanza) o che nato in Italia da cittadini stranieri, non ottenga la cittadinanza dei genitori sulla base delle leggi degli stati cui questi appartengono.
Per Adozione: L’ art. 3 l. 91/1992 stabilisce che acquista la cittadinanza italiana il minore straniero adottato da cittadino italiano.
Per elezione:
Diventa cittadino italiano per sua scelta (art. 4 l.91/1992):
1) Lo straniero o l’apolide di cui almeno un genitore, o un ascendenza in linea retta di secondo grado, siano cittadini italiani per nascita, se:
- Presta il servizio militare in Italia e dichiara preventivamente di voler acquistare la cittadinanza italiana;
- Assume pubblico impiego alle dipendenze dello stato italiano, anche all’estero, e dichiara di voler acquistare la cittadinanza italiana - Al raggiungimento della maggiore età, risiede legalmente da almeno due anni in Italia ed entro un anno dichiara di voler acquistare la cittadinanza italiana;
2) Lo straniero nato in Italia, che vi abbia risieduto legalmente senza interruzione fino al raggiungimento della maggiore età, se dichiara di voler acquistare la cittadinanza italiana entro un anno da tale data.
Per matrimonio (art. 5): Acquista la cittadinanza italiana il coniuge, straniero o apolide, di cittadino italiano, purchè risieda in Italia da almeno sei mesi al momento del matrimonio. In mancanza di quest’ultimo requisito la acquista dopo tre anni.
Per naturalizzazione (art. 9):La cittadinanza italiana può essere concessa con decreto del presidente della Repubblica, sentito il consiglio di stato, su proposta del ministro degli interni:
1) Allo straniero o all’apolide che risieda legalmente in Italia:
- da almeno tre anni, se ha un ascendente che sia stato cittadino italiano per nascita o che è nato in Italia;
- da almeno quattro anni ed è cittadino di uno stato della Ue
- da almeno cinque anni dopo l’adozione da parte di cittadino italiano legalmente residente in Italia ed è maggiorenne;
ovvero si tratti di un apolide;
- da almeno dieci anni in tutti i casi che non rientrano in quelli precedentemente indicati;
2) allo straniero che abbia prestato il servizio militare, anche all’estero, per almeno cinque anni alle dipendenze dello
stato italiano.
Il cittadino italiano che acquista la cittadinanza di un altro stato non perde quella italiana, per cui si possono verificare casi di doppia cittadinanza.
La perdita della cittadinanza può avvenire:
- Per rinunzia: rientra in questo caso il cittadino che possieda, acquisti o riacquisti una cittadinanza straniera qualora risieda o abbia deciso di stabilire la propria residenza all’estero.
- Automaticamente in presenza di alcune condizioni: rientra in questo caso il cittadino, che volgendo funzioni alle dipendenze di uno stato estero, intenda conservare questa posizione nonostante l’intimazione del governo italiano a cessare tale rapporto di dipendenza
La cittadinanza perduta può essere riacquistata:
- quando l’interessato presti servizio militare o accetti un impiego alle dipendenze dello stato italiano e dichiari di volerla riacquistare
- quando l’interessato dichiari di volerla riacquistare e stabilisca la propria residenza nel territorio della Repubblica entro un anno dalla dichiarazione
- quando l’interessato risieda da oltre un anno nel territorio della Repubblica, salvo espressa rinuncia entro lo stesso termine
Cosa si intende per lo Stato come apparato?
Lo stato si differenzia da altre organizzazioni politiche per la presenza di un apparato organizzativo servito da una burocrazia professionale. L’organizzazione è stabile nel tempo ed ha carattere impersonale (ovvero esiste indipendentemente dalle persone che lo fanno funzionare) perché esiste e funziona sulla base di regole predefinite.
Il funzionamento dell’apparato presuppone la presenza di una burocrazia professionale la quale è formata da soggetti che prestano la loro opera professionale a favore dello stato eseguendo compiti amministrativi nel rispetto di determinate regole tecniche.
Cosa si intende per lo Stato come persona giuridica?
Ciascun ordinamento giuridico individua con norme specifiche le proprie figure soggettive, attribuendo loro la capacità di agire in modo giuridicamente rilevante e di costituire centri di imputazione di effetti giuridici. Le persone giuridiche non sono altro che figure soggettive immateriali tendenzialmente equiparate, quanto alla capacità di imputazione giuridica, alle persone fisiche. Allo stato viene attribuito la personalità giuridica (è titolare di diritti e dovere e può compiere atti giuridici) ma è un’affermazione che non corrisponde alla realtà perché non è altro che un’organizzazione disaggregata cioè un congiunto organizzato di amministrazione diverse, pertanto la responsabilità civile sarà a carico di un determinato organo piuttosto che allo stato come tale.
Lo stato agisce attraverso i propri organ
Cosa sono gli enti pubblici e che funzioni svolgono?
Accanto allo Stato esistono numerosi e diversi enti pubblici, come le Regioni, le Province, i Comuni dotati di personalità giuridica.Gli enti pubblici possono essere definiti come quegli apparati costituiti dalle comunità per il perseguimento dei propri fini, i quali sono riconosciuti come persone giuridiche o comunque come soggetti giuridici.
Gli enti pubblici sono istituiti per il soddisfacimento degli interessi ritenuti comuni ad una determinata comunità, cioè degli interessi pubblica una parte il pluralismo ha comportato che i numerosi interessi assurgessero a interessi pubblici affidati alla cura di un apparato statale o di un ente pubblico, venendo a creare una situazione in cui esistono numerosissimi interessi pubblici, spesso tra loro in conflitto.Dall’altra parte, ad alcuni enti rappresentativi delle collettività territoriali viene riconosciuta l’autonomia politica. I loro organi sono eletti direttamente dai cittadini e possono esprimere maggioranze e indirizzi politici diversi da quelli dello Stato, con l’osservanza dei limiti previsti dalla Costituzione.
Cosa si intende per potestà pubblica?
La potestà pubblica o potere di imperio è il potere di determinare unilateralmente effetti giuridici nella sfera dei destinatari dell’atto, indipendentemente dal loro consenso.
Le potestà pubbliche però, a partire dall’affermazione dello Stato di diritto, devono essere attribuite dalla legge e devono essere esercitate in modo conforme al modello legale. Al di fuori di quanto previsto dalla legge, un’autorità pubblica non può esercitare alcuna potestà. Ben diversa è la posizione dei soggetti privati che sono collocati su un piano di parità giuridica e possono provvedere da sé e liberamente a disciplinare i propri rapporti, nel rispetto dei limiti stabiliti dalla legge. Per questo si parla di autonomia privata.
Cosa sono gli uffici ed organi?
L’unità strutturale elementare dell’organizzazione si chiama ufficio che è un servizio prestato da persone, ma è considerato in astratto, prescindendo dalle persone fisiche che vi sono concretamente preposte.
L’organo è un ufficio particolarmente qualificato da una norma come idoneo ad esprimere la volontà della persona giuridica e ad imputarle l’atto e i relativi effett