Diabete Flashcards
(42 cards)
Diabete: differenza M/F
Maggiore nelle donne fino a 44 anni e oltre i 60
Maggiore negli uomini solo nella fascia tra i 44 e i 60
Diabete mellito
Definizione
Disordine metabolico caratterizzato da deficit di insulina o per mancata produzione da parte del pancreas (DEFICIT da distruzione cell.beta) o per desensibilizzazione a livello tissutale (INSULINO RESISTENZA).
Primo sintomo: eccessiva produzione di urina, mellito perché presente glucosio nelle urine
Aumento concentrazione plasmatica di glucosio nel sangue
Diabete
Cause
Predisposizione genetica
Alimentazione sregolata
Obesità
Virus (rosolia, coxackie —> omologia delle proteine del nucleocapside con antigeni cell beta)
Agenti tossici che agiscono sulle beta cellule
Diabete
Classificazione
- Diabete di tipo I o insulina-dipendente (IDDM= insulin dependent diabetes mellitus)
- Diabete di tipo II o non insulina-dipendente (NIDDM= non insulin dependent diabetes mellitus) che compare più tardivamente nel corso della vita. Si è visto che non è sempre non insulina-dipendente, può evolvere anche verso la dipendenza dell’insulina, per questo si preferisce chiamarlo tipo II.
- Ridotta tolleranza al glucosio (IGT) condizione pre-diabetica che conferisce una iperglicemia non spiccata oppure una difficoltà a smaltire il glucosio in seguito ad un pasto o a un carico glicidico.
- Diabete mellito gestazionale (GDM) più o meno reversibile a seconda dei casi, conferisce un rischio alla madre di diventare diabetica dopo il parto.
- Forme di diabete dipendenti da altre varie cause (diabete secondario).
Diabete secondario
- Difetti genetici nell’azione dell’insulina
- Mutazioni presenti nel gene dell’insulina o nel gene del recettore dell’insulina
- Malattie del pancreas esocrino
- Malattie endocrine (S. Cushing, feocromocitoma, glucagoma, acromegalia…)
- Farmaci (glucocorticoidi, cortisonici che conferiscono una resistenza all’insulina)
- Infezioni (rosolia, citomegalovirus, coxsackie)
- Forme di diabete autoimmuni (autoanticorpi anti-recettore, Stiff-Man sindrome)
- Sindromi genetiche (Sindrome di Down…)
Diabete di tipo I
- È insulina-dipendente: è necessaria l’insulina per la correzione di questo tipo di diabete.
- Insorge in giovane età
- Insorgenza acuta
- Tende alla chetosi perché il glucosio non viene più metabolizzato e quindi vengono ossidati i lipidi
- Si formano autoanticorpi contro antigeni delle cellule beta pancreatiche (fenomeno di autoimmunità)
Diabete di tipo II
*È non insulina-dipendente, anche se può diventarlo (ci sono forme intermedie che prendono il nome di diabete di tipo 1,5 perché hanno caratteristiche intermedie.
*Ha un’insorgenza lenta
*Ha una scarsa tendenza alla chetosi
*Inizialmente è sensibile alla sola dieta, se poi l’individuo non si mette a regime alimentare o è sovrappeso diventa diabetico di tipo II.
*Colpisce frequentemente soggetti obesi
Il soggetto non sa quando è diventato diabetico perché i sintomi sono subdoli
IGT
È un’alterata tolleranza al glucosio. È una condizione pre-diabetica quindi una sindrome asintomatica iperglicemica. I livelli di glucosio a digiuno in questo caso sono un po’ borderline, leggermente fuori norma. Il 20% dei soggetti che hanno IGT evolvono, o rischiano di evolvere, verso il diabete.
Diabete gestazionale
Il feto della donna diabetica viene sottoposto ad un periodo di iperinsulinismo perché la mamma ha dei livelli glicemici superiori alla norma. L’iperinsulinismo alla nascita può diventare insidioso perché può provocare delle crisi ipoglicemiche e quindi causare delle alterazioni neurologiche anche irreversibili. È un diabete reversibile ma, come già detto, conferisce alla madre un rischio residuo fino al 60 % di diventare diabetica.
Omeostasi del glucosio
A digiuno e dopo i pasti
A digiuno prevale: *la glicogenolisi *la gluconeogenesi per mantenere i livelli di glucosio nella norma. Dopo i pasti invece prevale: *la glicogenosintesi *la glicolisi per produrre ATP
Insula pancreatica o di Langerhans
L’unità funzionale della parte endocrina del pancreas prende il nome di insula pancreatica o di Langerhans. All’interno di questa si trovano 4 tipi di cellule che insieme governano l’omeostasi del glucosio:
- cellule alpha che sintetizzano il glucagone, in grado di aumentare la glicemia.
- le cellule beta sintetizzano l’insulina che si contrappone a innalzamenti della glicemia
- le cellule delta che sintetizzano la somatostatina
- le cellule PP, che producono il polipeptide pancreatico
Funzionamento glicemia/insulina
Aumento glicemia —> pancreas sintetizza insulina —> insulina raggiunge settori periferici in modo da far sì che:
*fegato converta glucosio in glicogeno
*muscolo ossidi il glucosio (e >uptake) + glicolisi
*tess.adiposo: lipogenesi e uptake glucosio
Invece a digiuno —> pancreas spegne cell. Beta e accende le Alpha —> sintesi glucagone che a livello epatico dà glicogenolisi
Altri ormoni con lo stesso scopo del glucagone
*catecolammine
*cortisolo
*ormone della crescita (GH)
Quando le cell.beta non funzionano
- glucosio ristagna in circolo
- cell.pancreatiche secernono glucagone
Trasportatori del glucosio
*Co-trasportatore Na/glucosio —> microvilli cell.epiteliali intestinali
*trasporto facilitato: GLUT
12 isoforme di GLUT tutte transmembrana, secondo gradiente.
Glut2 —> pancreas e fegato
Glut4 —> tess.adiposo e muscolare (dipendente da insulina)
Glut1 —> cerebrale e tess.muscolare
Insulina
Molecola
Formata da catena a, b e c
Le carbossipeptidasi staccano il polipeptide c
Due ponti disolfuro tra catena a e b e uno intracatena a
Formata così da 51aa
Per ogni mole di insulina viene quindi liberata una mole di polip.c
Insulina
Recettore
Costituito da due subunità: alpha (esterno) e beta (interno del citoplasma)
Il legame tra insulina e il suo recettore determina fosforilazione
Localizzato prevalentemente a livello di:
*fegato
*muscolo
*tess.adiposo
E poi in intestino, cervello (GLUT 1 e 3) e cell.endoteliali
Cosa avviene in generale in seguito al legame tra insulina e recettore?
*incremento del glucosio a livello della cellula
*maggior sintesi delle proteine
*inibizione della glicogenolisi
*attivazione della glicogenosintesi
*attivazione dei trigliceridi
*inibizione dell’idrolisi dei trigliceridi
*attivazione della glicolisi e dell’ossidazione del glucosio
questi effetti non si verificano contemporaneamente in tutte le cellule: la glicogenosintesi verrà attivata nel fegato e nei muscoli che sono gli organi più sensibili, mentre la sintesi lipidica sarà priorità del tessuto adiposo ecc..
Cosa avviene nel fegato dopo legame tra insulina e recettore?
Il glucosio tramite il GLUT entra nel fegato e si incrementa la sintesi di glicogeno, si spegne la gluconeogenesi, aumenta la glicolisi e aumenta la liposintesi a livello epatico. Si blocca invece la chetogenesi perché viene ossidato il glucosio al posto dei lipidi.
Cosa avviene nel tess.adiposo dopo legame tra insulina e recettore?
Tramite il GLUT4 entra il glucosio e si forma più glicerolo-3-fosfato, precursore per la sintesi dei trigliceridi. Abbiamo inoltre una trasformazione degli acidi grassi in trigliceridi e una ridotta idrolisi dei trigliceridi.
Cosa avviene nel tess.muscolare dopo legame tra insulina e recettore?
Abbiamo anche qui GLUT4, maggiore uptake del glucosio, maggiore sintesi del glicogeno e maggiore sintesi proteica.
Catabolismo insulina
L’insulina viene catabolizzata a livello epatico attraverso la glutatione insulina-transidrogenasi, enzima che utilizza due molecole di glutatione per ridurre i due ponti disolfuro.
Il glutatione viene poi rigenerato dalla glutatione reduttasi.
Patogenesi diabete di tipo I
Abbiamo una predisposizione genetica, fattori ambientali, una risposta autoimmune verso le cellule beta.
Questo comporta una carenza di insulina e di conseguenza una IPERGLICEMIA che comporta varie manifestazioni cliniche.
La glicemia si mantiene normale fino a quando viene distrutto il 90% delle cellule beta pancreatiche. A questo punto le cellule residue non possono più tamponare l’iperglicemia e si manifesta il diabete.
Durante questa distruzione immunitaria iniziano a formarsi degli anticorpi anti-insulina, anticorpi anti IA2, anticorpi anti-trasportatore dello zinco isoforma 8, anticorpi anti GAD (decarbossilasi dell’acido glutammico, enzima che forma GABA)
Si ha quindi la comparsa dell’iperglicemia, la glicosuria, poliuria, una perdita di peso, una condizione metabolica di fame: c’è del glucosio in circolo ma non l’insulina per farlo entrare dentro le cellule.
Se non viene corretta con insulina si va incontro ad acidosi, quindi perturbazione dell’omeostasi.
Patogenesi diabete di tipo II
Generalmente compare dopo i 50 anni. È subdolo, per questo motivo il soggetto non sa quando è iniziata la malattia, potrebbe essere anche 5-6 anni prima della diagnosi.
Anche in questo caso si parla di malattia multifattoriale, quindi abbiamo:
*suscettibilità genetica,
*obesità e
*stile di vita alterato
che incidono sulla cellula beta pancreatica, creando:
*insulina-resistenza, oppure
*disfunzione beta cellulare tipo alterazione della secrezione del granulo..
Ovviamente i soggetti che hanno una disfunzione beta cellulare, ma anche quelli che hanno un’insulina-resistenza sono più predisposti se non si attengono alle normali regole di alimentazione.
L’insulina-resistenza è una condizione in cui, per mantenere una glicemia normale, la cellula beta pancreatica deve secernere più insulina del normale, ma facendo così va incontro a rapido esaurimento. Per questo motivo molti diabetici di tipo II, a lungo andare, evolvono verso l’insulino-dipendenza. Il diabete di tipo II deve essere monitorato per vedere la funzionalità residua della beta cellula in quel momento.
Fasi di sviluppo del diabete di tipo II
-resistenza periferica all’insulina
-ridotta tolleranza al glucosio
-molti soggetti che hanno la sindrome metabolica che è una condizione di insulino-resistenza collegata a una leggera alterazione del metabolismo lipidico,
-iperinsulinemia
-prima fase di diabete con dei picchi iperglicemici a livello postprandiale -infine diabete manifesto
Il diabete di tipo due è caratterizzato da:
*ridotta secrezione di insulina
*resistenza periferica all’insulina
*aumento della secrezione epatica di glucosio
i tessuti diventano meno sensibili all’azione dell’insulina.
Cosa succede nel tessuto adiposo insulina-resistente?
Meno glucosio entra nella cellula di tessuto adiposo, meno glicerolo-3-fosfato si forma, meno trigliceridi si formano, e, di conseguenza, si formano più acidi grassi ex novo. L’insulina non inibisce più l’enzima ormone-sensibile, cioè quella lipasi presente a livello del tessuto adiposo che idrolizza i trigliceridi in acidi grassi non esterificati . Questi acidi grassi liberi vanno a finire nel sangue e nel fegato, dove possono creare diverse perturbazioni. A livello del tessuto adiposo in condizioni di insulina-resistenza si formano anche delle citochine pro- infiammatorie come il TNF, che impedisce la sintesi di acidi grassi in trigliceridi.