Modulo VIII - Pedagogie ed esperienze educative tra ’800 e ’900 Flashcards

1
Q

Aspetti specifici pedagogia marxista

A
  • C’è un collegamento dialettico tra educazione, società e politica. Ogni pratica educativa risente di credenze ideologiche.
  • Centralità del lavoro nella formazione dell’uomo e nella scuola.
  • Opposizione allo spontaneismo e al naturalismo educativo, per una pedagogia della disciplina e dello sforzo.
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Q

Anton S. Makarenko: cenni biografici, opere

A
  • Nato nel 1888 nell’attuale Ucraina, morto a Mosca nel 1939. Si diploma come maestro e insegna in una scuola ferroviaria. Si diploma in pedagogia e viene chiamato a dirigere un Istituto di orfani di guerra fino al 1935. Influì profondamente la pedagogia di stampo marxista. Viene identificato come il ‘pedagogista ufficiale della Russia Sovietica’.
  • Opere di M. nelle quali affronta il tema del ‘collettivo’:
    -Poema pedagogico (1935)
    -Pedagogia scolastica sovietica
    -Bandiere sulle torri (1939)
  • Opere di M. nelle quali affronta il tema della famiglia:
    -Lezioni sull’educazione dei figli
    -Il mestiere di genitore (1937)
    -L’educazione del bambino nella famiglia Sovietica
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3
Q

Pensiero pedagogico di Makarenko:

A
  • Si ispira al tentativo di saldare l’esperienza bolscevica con alcune istanze delle “scuole nuove”, connettendo sempre il processo educativo all’evoluzione della società. Queste due filosofie si incontrano per quel che riguarda il ruolo primario assegnato al lavoro e l’attenzione alla connessione tra scuola e società.
  • La sua riflessione pedagogica è a base sperimentale (sviluppata a contatto con bambini orfani)
  • Organizzare la scuola secondo i principi della società sovietica (collettivistici), tutto è collettivo, statalizzato, tutti devono contribuire alla crescita produttiva.
  • Essenziale trasmettere i valori del socialismo ai giovani

Fondamenti della pedagogia di Makarenko:
* IL COLLETTIVO del lavoro:
- Considerato da M., un «vivente organismo sociale». Esso viene posto come mezzo e fine dell’educazione, «un complesso finalizzato di individui» legati tra loro dalla comune responsabilità del lavoro e dalla comune partecipazione al lavoro collettivo.
- In ambito scolastico, il collettivo ha un direttore, e si articola in un Collettivo dei Ragazzi e Collettivo degli Insegnanti. La scuola è dunque un collettivo pedagogico, il cui senso di identità è cementato da simboli e cerimonie (bandiere, marce, parate).
- Nel collettivo è molto importante l’assemblea, cioè il momento in cui tutti sono chiamati a discutere e decidere, secondo il modello sovietico, quale impostazione dare alla vita comune.
* IL LAVORO produttivo:
- Il lavoro costituisce il più alto valore sociale, perché è finalizzato allo sviluppo dell’intera comunità
- Nasce dalla consapevolezza del collettivo di essere inserito all’interno dello sviluppo della società, alla quale deve partecipare attivamente, facendo proprie anche le conquiste economiche.
- Affinché questo slancio produttivo trovi spazio nella colonia-scuola è necessario organizzare ogni giornata di attività in modo significativo (definendo obbiettivi e prospettive)
* LA DISCIPLINA:
- All’interno del collettivo è molto forte il senso di disciplina. Deve manifestarsi come atteggiamento interiorizzato, consapevole.
- La vera disciplina è il risultato della combinazione di influenze ideologiche e culturali: una profonda educazione politica, l’istruzione obbligatoria, i giornali e il lavoro collettivo (solo attraverso l’azione comune di tutte queste influenze si avrà l’educazione corretta, e solo come risultato di questa il cittadino sovietico sarà disciplinato).

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4
Q

Antonio Gramsci: cenni biografici e opere

A

(1891-1937)
* Intellettuale italiano che pone il problema dell’egemonia politica e intellettuale come problema pedagogico. Nasce in Sardegna nel 1891, in difficoltà economiche. Studia le opere di Marx, di Benedetto Croce, e di Prezzolini e di Pavini.
* Nel 1911 si iscrive alla facoltà di Lettere a Torino, dove incontra molti giovani iscritti ai circoli socialisti. Sono anni fondamentali per la sua formazione intellettuale e politica. Cementa la sua adesione al socialismo.
* Diventa segretario di redazione della rivista di stampo socialista, «L’ordine nuovo».
* 1921: si separa dal Partito Socialista Italiano, fondando il Partito Comunista Italiano.
* 1922-1924: si recherà più volte a Mosca (per rappresentare il PCI).
* 1924: Gramsci eletto deputato, sarà un vocale oppositore del fascismo.
* 1925: tutti i partiti politici vengono banditi dal Partito Fascista. Il PCI è costretto ad esistere clandestinamente.
* 1926: arresto di Gramsci. Verrà rinchiuso in regime di isolamento per dieci anni, e morirà per le violenze e privazioni subite in carcere (1937).

Opere principali:
* Lettere dal carcere
* Quaderni del carcere (1929-1935). Pubblicati dal 1948 al 1951. Riflessioni su molteplici fronti della cultura, tra cui anche quello scolastico e pedagogico, sulla necessità di una riforma della scuola, legata alla riforma della società, sulla formazione dell’uomo nuovo, il ruolo educativo del partito
* Americanismo e Fordismo

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5
Q

Politica e pedagogia di Gramsci:

A
  • Ridefinisce il Marxismo come ‘filosofia della prassi’
  • Raggiungere l’‘egemonia culturale’ attraverso l’azione di: scuola, stampa, editoria, teatro
  • Partito Comunista è inteso come ‘educatore collettivo’ (forte valenza pedagogica)
  • La scuola è mezzo per formare ‘intellettuali organici’. Il nuovo intellettuale non appartiene ad un gruppo sociale superiore, ma sorge direttamente dalla massa, e rimane in contatto con la massa.
  • Centrale è il ruolo formativo della cultura: che libera le classi, libera dalle superstizioni e delinea una egemonia più profonda di quella politica.
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6
Q

Lev N. Tolstoj: cenni biografici, e pedagogia (lo spirito della scuola)

A

(1828-1910)
* Narratore russo (Guerra e pace, Anna Karenina…). I principali centri di interesse erano la scuola, l’attività di intermediario di pace, l’aiuto per gli affamati, l’opera religiosa.
* Profonda sensibilità sociale diretta a cambiare, anche mediante l’istruzione, la situazione dei diritti dei contadini. Infatti, nel 1859 T. aprirà una scuola, Jasnaja Poljana, per i figli dei contadini nel suo paese natale, che si trasformerà in una rete di scuole.
* 1859-1863: iniziative scolastico-educative di T. (scuola, riviste…)

Educazione, insegnamento, formazione secondo Tolstoj
* Educazione come azione coercitiva unilaterale, la tendenza di una persona di plasmarne un’altra a sua immagine. (Per T. l’educazione è illegittima e ingiustificata, in quanto imposta. Non può essere oggetto della pedagogia. Per T. nessuno può rivendicare il diritto di educare.)
* Formazione implica un rapporto libero tra le persone, si basa sull’esigenza di acquisire conoscenze nuove e di comunicare conoscenze acquisite. (Per T. la formazione è legittima, in quanto libera)
* Insegnamento costituisce lo strumento sia della formazione culturale, sia dell’educazione. (Per T. non c’è posto nella scuola per l’insegnamento, perché questi pretende di entrare nella sfera delle opinioni dell’educando, che deve invece rimanere libero di scegliere in base alle proprie esigenze).

  • Con l’aiuto di alcuni giovani universitari, Tolstoj cerca di mettere in pratica questi principi, per alcuni versi paradossali. Sono questi i fondamenti della scuola antiautoritaria di T. (una scuola senza orari, programmi, compiti, dove sono vietati castighi, dove gli scolari hanno la libertà di ascoltare o non ascoltare il maestro)

Lo ‘spirito’ della scuola
* Lo spirito della scuola, è qualcosa di immateriale che prende corpo in questo regime di libertà assoluta.
* T. riferisce di come, in questa libertà assoluta, si generi un’autoregolazione da parte dei ragazzi, un ordine naturale, l’ordine della libertà.
* Metodi e sussidi utilizzati:
- Intuizione
- libri di lettura
- mutuo insegnamento
- laboratori

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7
Q

Alexander S. Neill: cenni biografici e principi educativi

A

(1883-1973)
* Educatore scozzese, insegnante, psicoterapeuta infantile
* 1921: Fonda la scuola libertaria e anti-autoritaria di Summerhill con la moglie, destinata a ragazzi 5-16. Realtà a cui Neill si dedicò per tutta la vita, che riuscì a reinserire nella società molti ragazzi problematici.
* Amore, approvazione e libertà sono principi sui quali si fonda il modello educativo di Neill. Sostituire all’autorità la libertà. Educare senza ricorrere alla forza e alla paura, ma facendo appello alla sua curiosità e ai suoi desideri.
* Summerhill: a radical approach to child rearing (1960), libro in cui Neill racconta la sua esperienza di educatore, di quarant’anni, secondo una posizione anti-autoritaria (ispirato alla posizione psicoanalitica di W. Reich)

Principi educativi di Neill
* Fiducia nella bontà del fanciullo
* Scopo dell’educatore è lavorare con gioia e trovare la felicità e di trasmetterla
* L’educazione deve adattarsi alle capacità e alle necessità psicologiche del fanciullo
* La disciplina imposta dogmaticamente e le punizioni provocano paura (che paralizza la spontaneità e l’autenticità)
* Libertà non significa licenza, significa che il rispetto per l’individuo deve essere reciproco.
* È necessario che l’insegnante si comporti in sincerità assoluta verso il bambino
* L’equilibrato sviluppo delle qualità umane favorisce l’indipendenza del bambino
* L’assenza di autorità ed esercizio di potere elimina ed eradica i sensi di colpa
* Summerhill non offre un’educazione religiosa
* Obiettivo educativo: far crescere i bambini in modo che divengano esseri umani felici

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8
Q

Jacques Maritain: cenni biografici

A

(1882-1973)
* Nasce da una famiglia politicamente in vista. Studia alla Sorbona, dove studia filosofia e incontra la sua futura moglie Raissa (di origini ebraiche), con cui si trasferirà negli USA durante l’ascesa dei totalitarismi in Europa a causa delle violenze contro gli ebrei. Maritain fu un filosofo francese, cristiano, un intellettuale che ha contribuito alla diffusione dell’idea democratica tra gli anni 30 e dopo la fine della II Guerra Mondiale. Le sue opere influenzarono molti giovani, specialmente cattolici che favorirono la rinascita democratica.
* La sua antropologia filosofica sta alla base di una prospettiva chiamata ‘personalismo pedagogico’, che mette al centro l’educazione integrale della persona (ambito affettivo, spirituale, intellettuale)
* ‘educatore di una generazione’

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9
Q

Umanesimo integrale (opera di Maritain 1936)

A
  • M. prende posizione pubblica sugli argomenti che causarono la crisi dell’Europa tra le due guerre (avvento dei totalitarismi). Secondo M. la crisi che l’Europa sta attraversando è da imputarsi ad una crisi religiosa e morale. Se si potesse ricostruire questa lacerazione interiore allo spirito di ciascuno si potrebbe risanare l’Europa.
  • I cap.: la tragedia dell’umanesimo: la lacerazione etica che sta attraversando l’Europa potrebbe portare ad una nuova Guerra Mondiale
  • II: bisogna rifondare un nuovo umanesimo (l’uomo deve essere riportato alla sua unità interiore tenendo conto di tutte le sfere che lo compongono. Uomo che si apre al mondo e a Dio, «uomo integrale»)
  • III-IV: vengono definite le basi del nuovo umanesimo, che per M. dovrà essere cristiano. Un nuovo umanesimo nel quale ci sia posto per tutti, dove tutti condividano i principi del cristianesimo: pluralismo; libertà; comunità fraterna; impegno sociale; solidarietà.
  • Fonda un ideale di formazione basato sul concetto di persona (una persona ha dei diritti e doveri; libertà e responsabilità)
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10
Q

L’educazione al bivio (opera di Maritain 1943)

A
  • Scritto nell’esilio americano, nel pieno della II Guerra Mondiale.
  • M. si domanda come si è potuti arrivare agli orrori dei totalitarismi, e a questo risponde con il fallimento dell’educazione europea: un’educazione di perversione mentale, alla morte e alla guerra.
  • M. riflette sul concetto di totalitarismi, intesi come ‘religioni pagane’
  • La società si trova di fronte ad un bivio: guerra/pace; umanesimo/tecnica
  • Sistema educativo proposto da M. mira alla convivenza democratica e alla formazione etico-civile del cittadino, (alla base del quale c’è sempre il pensiero religioso cristiano) per sviluppare la capacità di pensare e di giudizio personale
    *L’educazione deve essere integrale, conoscere e fare devono stare insieme.
  • Gli attori dell’educazione (famiglia; scuola; chiesa; stato) devono collaborare.
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11
Q

Don Lorenzo Milani: cenni biografici, pensiero pedagogico ed esperienze pedagogiche

A

(1923-1967)
Nasce a Firenze da una famiglia borghese e colta. Sacerdote cattolico, figura complessa e provocatoria, aprì e gestì una scuola per figli di contadini. Vedeva l’educazione popolare come dovere pastorale e come alternativa sociale. Riteneva che l’educazione pastorale da sola fosse inadeguata quando mancavano gli strumenti logici e linguistici per cogliere il messaggio evangelico.

Pensiero pedagogico di Don Lorenzo Milani:
* La sua esperienza educativa è innestata sulla povertà, sulla base di una scelta di missionarietà * Necessità di rinnovamento pastorale, di nuovi metodi di trasmissione del messaggio evangelico. Il limite fondamentale da superare è anzitutto quello linguistico, logico, grammaticale dei parrocchiani, poi il fatto che gli adulti hanno dimenticato gli insegnamenti religiosi. Una volta recuperate le lacune del linguaggio, sarà possibile alfabetizzare con i contenuti evangelici.
* Lo scoprire che l’ostacolo logico/linguistico è ciò che si frappone all’evangelizzazione, permette di gettare le premesse della «pedagogia della parola»: focalizzare tutto lo sforzo educativo sulla lingua, perché “la parola dà potere al povero”.
* L’educazione e l’istruzione gli sono cari come un «ottavo sacramento»
* Ha fiducia nell’educazione popolare, sia dei bambini che degli adulti.

Esperienze come educatore:
* S. Donato di Calenzano (1947): crea una scuola non confessionale in una zona abitata da operai, rivolta a tutti (non metterà il crocifisso sulla parete). Critica severamente gli spazi e i tempi dedicati alla ricreazione fine a sé stessa.
* Barbiana (1954): Viene inviato a Barbiana dopo essere entrato in conflitto con le autorità ecclesiastiche. Lì entra in contatto con il mondo contadino, dove mette in atto l’imperativo pedagogico di dare la parola ai poveri. Crea una scuola aconfessionale, laica, dove il «dovere pastorale» è quello di elevare il popolo attraverso l’istruzione.
* Innovazione didattica: applicare alla scuola pomeridiana post-elementare gli indirizzi di educazione popolare, dove Don Milani educa al senso critico, alla responsabilità, alla cittadinanza
* Precoce intuizione del vero nemico della diffusione del cristianesimo: consumismo, edonismo, materialismo, utilitarismo, conformismo

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12
Q

Lettera a una professoressa (opera di Don Milani 1967)

A
  • Dall’esperienza a Barbiana nasce questo esperimento di scrittura collettiva, rivolta a quei professori che usano la bocciatura come strumento di selezione sociale.
  • Questo libro sostiene che bocciare non serve a nulla.
  • A quelli che sembrano ‘cretini’, a chi resta indietro, bisogna invece dare la scuola a tempo pieno
  • Agli svogliati dare uno scopo
  • Indirizzata a una professoressa immaginaria ma vuole rivolgersi ai genitori perché rifiutino questi strumenti selettivi.
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13
Q

La pedagogia cognitivista e la sua influenza sulla pedagogia

A
  • Nasce negli anni ‘50 la psicologia cognitivista sulla base delle opere di Bruner e Chomsky e delle conquiste dell’informatica.
  • Vede il carattere più proprio della mente umana nelle strutture del pensiero
  • I risultati della Scienza cognitiva influiscono sulla pedagogia, causando un progressivo superamento del modello attivistico
  • Per la psicologia cognitivista, al centro dei problemi educativi ci sono:
    -l’apprendimento,
    -lo sviluppo cognitivo
    -le strutture di una teoria dell’istruzione,
    -Sviluppo didattiche generali e speciali
    -Teorie del curricolo
    -Tassonomie degli obiettivi scolastici di apprendimento
    -Analisi strutturali delle diverse didattiche disciplinari
  • I processi sociali legati all’educazione non sono affrontati
  • La pedagogia subisce dunque un mutamento, arrivando alla sua specializzazione in senso scientifico e tecnico (scolastico-istruttivo).
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14
Q

Jean Piaget: cenni, biografici teoria delle fasi evolutive, opere, la pedagogia che ne consegue

A
  • Teorico dell’ epistemologia genetica, cioè di quel settore della psicologia che studia le strutture logiche delle mente e i processi cognitivi attraverso cui esse maturano.
  • Psicologo dell’età evolutiva, ha studiato le tappe di evoluzione psicologica e le strutture cognitive che vi corrispondono.
  • Opere più importanti:
  • Il giudizio morale del bambino (1932)
  • La genesi del numero nel fanciullo (1941)
  • La rappresentazione dello spazio nel bambino (1948)ù
  • Biologia e conoscenza (1967)
  • Lo strutturalismo (1968)
  • La sua teoria psicologico-evolutiva a base cognitivista è diventata il fondamento della nuova pedagogia cognitiva.

Quattro fasi del pensiero infantile secondo Piaget:
* 1^ la fase senso motoria da 0 a 3 anni
* 2^ la fase intuitiva da 3 a 7 anni
* 3^ la fase operatorio-concreta da 7 a 11 anni
* 4^ la fase ipotetico-deduttiva da 11 a 14 anni
Tali principi si concretizzano nella pratica di una scuola attiva, che deve far apprendere a tutti i bambini un metodo che servirà per tutta la vita. L’attivissimo di Piaget assegna un ruolo fondamentale all’insegnamento intellettuale (specialmente scientifico). L’educazione del pensiero deve tenere conto delle effettive capacità linguistiche e logiche del bambino.

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15
Q

Jerome Seymour Bruner: cenni biografici, opere, pedagogia

A

(1915-2016)
* Psicopedagogista statunitense, docente ad Harvard. Studioso dei processi cognitivi, fortemente influenzato da Piaget. Fornirà la traduzione più completa e più ricca dei principi del cognitivismo nella pedagogia.
* Opere più importanti:
- Il pensiero. Strategie e categorie (1956)
- Dopo Dewey. Il principio di apprendimento sulle due culture (1961)
- Lo sviluppo cognitivo (1966)
- Verso una nuova teoria dell’istruzione (1966)
- La mente a più dimensioni (1988)

Strutturalismo psico-pedagogico di Bruner:
* Bruner elabora una pedagogia di tipo strutturalistico, dopo aver approfondito l’approccio cognitivista. Le traiettorie dell’insegnamento nelle diverse fasi dello sviluppo infantile sono: azione, immaginazione, e linguaggio simbolico.
* La scuola deve organizzarsi secondo una teoria dell’istruzione che tenga conto della progressione dell’apprendimento e che si strutturi attorno al principio del rinforzo.
* Per B. è necessario attuare una radicale trasformazione della didattica: secondo Bruner, ogni disciplina possiede una struttura fondamentale di idee guida e a sua volta la mente si sviluppa attraverso una capacità di organizzazione di queste strutture in strutture interne nella mente stessa. La scuola ha proprio come obiettivo quello di far apprendere la struttura delle discipline che possono quindi favorire in ognuno l’organizzazione cognitiva e uno sviluppo autonomo, man mano che si va avanti, delle conoscenze stesse
* La possibilità di tradurre qualsiasi idea in modo corretto e utile nelle forme di pensiero proprie del fanciullo.

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16
Q

Howard Gardner: cenni biografici, opere, teoria delle intelligenze multiple

A

(1943-)
* Psicologo che ha teorizzato l’esistenza di intelligenze multiple che sottendono diverse forme di pensiero. In un’ottica educativa, questa teoria significa che l’educatore deve saper osservare e aiutare l’educando a sviluppare le sue predisposizioni.
* Opere:
- Formae mentis (1983)
- Aprire le menti (1989)
- Educare al comprendere (1991)
- Intelligenze multiple (1993)

Teoria Delle Intelligenze Multiple
* Logico-matematica
* Corporeo-cinestetica
* Spaziale
* Linguistica
* Musicale
* Intrapersonale
* Interpersonale