paniere 186 chiuse (da lez. 55 a 72 Flashcards

(186 cards)

1
Q

55-01. Tra gli effetti dell’evoluzione delle tecnologie rinnovabili sul mercato energetico vi è:
A. Aumento del prezzo delle tecnologie di stoccaggio energetico
B. Incremento della dipendenza dai combustibili fossili
C. Riduzione dei costi del fotovoltaico e dell’eolico
D. Diminuzione dell’efficienza delle infrastrutture energetiche

A

C. Riduzione dei costi del fotovoltaico e dell’eolico

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2
Q

55-02. Una delle principali sfide per l’integrazione delle energie rinnovabili nei sistemi esistenti è relativa a:
A. Barriere finanziarie e infrastrutturali nelle economie emergenti
B. Mancanza di domanda energetica nei mercati avanzati
C. Ridotta competitività rispetto ai combustibili fossili
D. Eccessivo impatto ambientale delle tecnologie rinnovabili

A

A. Barriere finanziarie e infrastrutturali nelle economie emergenti

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3
Q

55-03. Quale settore è indicato come prioritario per la riduzione delle emissioni secondo l’International Energy Agency?
A. Energia nucleare e idrogeno blu
B. Energia eolica offshore
C. Combustibili fossili e biomasse tradizionali
D. Energia solare e veicoli elettrici

A

D. Energia solare e veicoli elettrici

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4
Q

55-04. Cosa richiede lo scenario Net Zero Emissions per limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C?
A. L’uso esclusivo di energie rinnovabili nelle economie emergenti
B. La costruzione di nuove centrali nucleari in ogni Paese
C. L’aumento dei prezzi dei combustibili fossili per limitare il consumo
D. L’eliminazione quasi completa delle emissioni nette di gas serra entro il 2050

A

D. L’eliminazione quasi completa delle emissioni nette di gas serra entro il 2050

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5
Q

55-05. Quali tra le seguenti regioni globali stanno sperimentando una domanda energetica in crescita a causa della rapida urbanizzazione?
A. Nord America e Europa
B. Sud America e Oceania
C. Medio Oriente e Africa
D. India e Indonesia

A

D. India e Indonesia

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6
Q

55-06. Cosa rappresenta la teoria co-evolutiva nel contesto della transizione energetica?
A. L’interazione dinamica tra tecnologie, istituzioni, ecosistemi e pratiche d’uso
B. La competizione tra energia solare ed energia nucleare
C. L’impatto delle politiche governative sui costi dei combustibili fossili
D. La riduzione dei costi delle tecnologie rinnovabili

A

A. L’interazione dinamica tra tecnologie, istituzioni, ecosistemi e pratiche d’uso

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7
Q

55-07. Una caratteristica distintiva delle innovazioni incrementali nel sistema energetico è che:
A. Richiedono cambiamenti drastici nei modelli di business
B. Non contribuiscono alla riduzione delle emissioni di gas serra
C. Dipendono esclusivamente dai progressi nelle tecnologie nucleari
D. Producono miglioramenti tangibili senza ristrutturazioni radicali

A

D. Producono miglioramenti tangibili senza ristrutturazioni radicali

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8
Q

55-08. Quale fattore è identificato come essenziale dall’International Energy Agency per aumentare l’elettrificazione entro il 2030?
A. Ridurre i sussidi alle energie rinnovabili
B. Stabilire nuove centrali a combustibili fossili
C. Tagliare i costi delle tecnologie nucleari
D. Triplicare la capacità di energie rinnovabili

A

D. Triplicare la capacità di energie rinnovabili

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9
Q

55-09. Quale iniziativa è stata lanciata durante la COP21 per incentivare la ricerca sull’energia pulita?
A. Sustainable Energy for All
B. Horizon 2020
C. Green Deal europeo
D. Mission Innovation

A

D. Mission Innovation

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10
Q

55-10. Qual è uno dei limiti dello scenario STEPS dell’International Energy Agency?
A. Si basa solo sulle politiche energetiche già adottate o dichiarate
B. È progettato per limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C
C. Presuppone che tutte le economie emergenti adottino subito fonti rinnovabili
D. Richiede un investimento troppo elevato in tecnologie rinnovabili

A

A o D

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11
Q

55-11. Contribuisce al lock-in istituzionale nel sistema energetico:
A. Sovraccarico delle reti elettriche esistenti
B. Mancanza di risorse naturali sufficienti per sviluppare energia verde
C. Resistenza delle istituzioni a tecnologie rinnovabili per proteggere pratiche consolidate
D. Eccessiva competizione tra aziende di energia pulita

A

C. Resistenza delle istituzioni a tecnologie rinnovabili per proteggere pratiche consolidate

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12
Q

55-12. Quale scenario dell’International Energy Agency immagina un cambiamento radicale per raggiungere le emissioni nette zero entro il 2050?
A. Global Clean Energy Path
B. STEPS (Stated Policies Scenario)
C. APS (Announced Pledges Scenario)
D. NZE (Net Zero Emissions Scenario)

A

D. NZE (Net Zero Emissions Scenario)

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13
Q

55-13. Qual è uno degli elementi chiave del rapporto International Energy Agency 2023 per sostenere la transizione energetica?
A. Sospensione delle politiche di incentivi governativi
B. Investimenti in tecnologie a basse emissioni di carbonio
C. Aumento del consumo di carbone per stabilizzare i prezzi energetici
D. Riduzione del numero di veicoli elettrici sul mercato

A

B. Investimenti in tecnologie a basse emissioni di carbonio

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14
Q

55-14. Qual è l’obiettivo principale dell’Accordo di Parigi del 2015?
A. Contenere l’aumento della temperatura media globale entro i 2 °C rispetto ai livelli preindustriali
B. Stabilire una tassa globale sulle emissioni di carbonio
C. Ridurre le emissioni di gas serra del 50% entro il 2030
D. Aumentare l’uso di energie rinnovabili del 40% entro il 2050

A

A o D

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15
Q

55-15. Quale fattore guida la riduzione dei costi delle tecnologie rinnovabili?
A. Incremento della capacità installata e progressi nell’efficienza energetica
B. Crescente utilizzo di combustibili fossili per il trasporto delle tecnologie
C. Riduzione delle emissioni di gas serra negli impianti a carbone
D. Limitazioni alla produzione di tecnologie nucleari

A

A. Incremento della capacità installata e progressi nell’efficienza energetica

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16
Q

56-01. In che modo la diversità locale dell’Europa può favorire il successo del Green Deal?
A. Sostenendo un’unica strategia valida per tutte le regioni europee
B. Attraverso politiche innovative place-based condotte a livello regionale e municipale
C. Concentrando gli investimenti esclusivamente nei Paesi più avanzati
D. Eliminando le differenze istituzionali e culturali tra le regioni

A

B. Attraverso politiche innovative place-based condotte a livello regionale e municipale

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17
Q

56-02. L’obiettivo del Green Deal europeo è quello di:
A. Concentrarsi esclusivamente sull’innovazione tecnologica
B. Ridurre le emissioni di gas serra del 50% entro il 2030
C. Abolire gradualmente tutte le industrie tradizionali
D. Promuovere cambiamenti trasformativi orientati alla sostenibilità

A

D. Promuovere cambiamenti trasformativi orientati alla sostenibilità

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18
Q

56-03. Per ‘specializzazione intelligente’ nel contesto della S3 si intende:
A. Concentrarsi solo su settori economici altamente tecnologici
B. Sostenere unicamente le grandi imprese industriali
C. Rafforzare le capacità locali per promuovere innovazione e transizione ecologica
D. Eliminare completamente le politiche locali a favore di quelle nazionali

A

C. Rafforzare le capacità locali per promuovere innovazione e transizione ecologica

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19
Q

56-04. Quale livello di governance ha il compito di stabilire la direzione strategica del Green Deal?
A. Livello nazionale
B. Livello regionale
C. Livello europeo
D. Livello locale

A

C. Livello europeo

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20
Q

56-05. Quali vantaggi sociali può generare l’innovazione verde promossa dal Green Deal?
A. Esclusione delle regioni rurali dal processo decisionale
B. Creazione di posti di lavoro locali di qualità e miglioramento della coesione sociale
C. Esclusiva concentrazione di risorse nelle aree urbane
D. Incremento delle disuguaglianze regionali e sociali

A

B. Creazione di posti di lavoro locali di qualità e miglioramento della coesione sociale

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21
Q

56-06. Qual è una caratteristica distintiva delle politiche place-based nel contesto del Green Deal?
A. Concentrarsi esclusivamente sulle grandi città
B. Basarsi unicamente su finanziamenti privati
C. Adattarsi ai contesti locali e creare modelli replicabili e adattabili
D. Escludere la governance multilivello per favorire interventi centralizzati

A

C. Adattarsi ai contesti locali e creare modelli replicabili e adattabili

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22
Q

56-07. Qual è una delle principali sfide per le città colpite dalla crisi economica del 2008?
A. Eccessiva concentrazione demografica che limita l’innovazione
B. Eccessiva dipendenza dai programmi nazionali
C. Scarsa connessione con i programmi di sviluppo europei
D. Ridotta capacità istituzionale e finanziaria per partecipare alla transizione verde

A

D. Ridotta capacità istituzionale e finanziaria per partecipare alla transizione verde

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23
Q

56-08. Qual è uno degli strumenti principali per integrare il Green Deal nelle agende regionali?
A. Horizon Europe
B. Programmi esclusivi per le aree urbane
C. Sviluppo delle sole tecnologie digitali
D. Politica di Coesione

A

D. Politica di Coesione

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24
Q

56-09. Cosa si intende per transizione sistemica nel Green Deal?
A. Il passaggio a tecnologie esclusivamente rinnovabili
B. Un processo basato unicamente su investimenti privati
C. La riduzione esclusiva delle emissioni di gas serra
D. Una trasformazione integrata che coinvolge tecnologia, comportamento e governance

A

D. Una trasformazione integrata che coinvolge tecnologia, comportamento e governance

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25
56-10. Quali difficoltà affrontano le regioni economicamente deboli nel contesto del Green Deal? A. Eccessiva dipendenza dalle economie urbane B. Mancanza di innovazione tecnologica nelle città principali C. Scarsa accessibilità al mercato e mancanza di risorse per investimenti sostenibili D. Sovrabbondanza di risorse finanziarie non allocate
C. Scarsa accessibilità al mercato e mancanza di risorse per investimenti sostenibili
26
56-11. Quale ruolo svolgono le città nella transizione verde secondo il Green Deal? A. Sono marginali rispetto alle regioni rurali nella sperimentazione delle soluzioni green B. Offrono opportunità per la sperimentazione di soluzioni innovative grazie alle economie di scala C. Possono agire indipendentemente senza necessità di coordinamento multilivello D. Dipendono esclusivamente dai governi nazionali per attuare progetti di sostenibilità
B. Offrono opportunità per la sperimentazione di soluzioni innovative grazie alle economie di scala
27
56-12. La strategia S4+ è: A. Una metodologia per eliminare completamente le emissioni industriali B. Un programma esclusivo per le grandi città europee C. Un’iniziativa di coesione economica limitata ai Paesi mediterranei D. Un’evoluzione della S3 con una maggiore direzionalità verso la sostenibilità e l’inclusione
D. Un’evoluzione della S3 con una maggiore direzionalità verso la sostenibilità e l’inclusione
28
56-13. Qual è uno dei pilastri della strategia S3 per il Green Deal? A. Sostenere esclusivamente le industrie locali più forti B. Rafforzare la governance multilivello per favorire processi decisionali inclusivi C. Escludere le regioni periferiche dai finanziamenti D. Concentrarsi unicamente sullo sviluppo delle aree urbane
B. Rafforzare la governance multilivello per favorire processi decisionali inclusivi
29
56-14. Quale rischio sociale può derivare dall’implementazione del Green Deal? A. Aumento dei posti di lavoro in settori tradizionali B. Mancanza di incentivi per le imprese private C. Diminuzione della qualità della vita urbana D. Amplificazione delle disuguaglianze regionali e sociali
D. Amplificazione delle disuguaglianze regionali e sociali
30
56-15. Il fondo stanziato dal Green Deal è: A. Una risorsa per finanziare solo programmi di mitigazione climatica B. Un fondo destinato unicamente ai Paesi meno sviluppati dell’UE C. Un sostegno finanziario per accelerare la transizione sostenibile D. Una riserva esclusiva per progetti di innovazione tecnologica avanzata
C. Un sostegno finanziario per accelerare la transizione sostenibile
31
57-01. Qual è un esempio di livello di governance costitutiva? A. L’implementazione operativa delle politiche B. La valutazione finale degli impatti C. La definizione delle regole di fondo del processo D. La determinazione di obiettivi collettivi
C. La definizione delle regole di fondo del processo
32
57-02. Quale modello rappresenta una struttura sequenziale del processo politico? A. Nested games B. IAD (Institutional Analysis and Development) C. Teoria istituzionale D. Modello a fasi
D. Modello a fasi
33
57-03. La governance multipla affronta le politiche pubbliche: A. Escludendo il coinvolgimento delle organizzazioni civili B. Limitando le decisioni ai soli livelli nazionali C. Promuovendo politiche esclusivamente basate sul mercato D. Utilizzando un sistema decisionale distribuito tra attori diversi
D. Utilizzando un sistema decisionale distribuito tra attori diversi
34
57-04. Uno svantaggio della path dependency è: A. L’assenza di attori non governativi B. La difficoltà di modificare politiche consolidate C. La riduzione dell’influenza delle preferenze elettorali D. La necessità di azioni top-down
B. La difficoltà di modificare politiche consolidate
35
57-05. L'obiettivo principale della governance multipla è: A. Semplificare le relazioni istituzionali B. Favorire l'interazione tra attori a diversi livelli C. Limitare il ruolo del settore privato D. Centralizzare le decisioni politiche
B. Favorire l'interazione tra attori a diversi livelli
36
57-06. Quale direttrice caratterizza il passaggio dallo Stato interventista allo Stato regolatore? A. Estensione delle funzioni pubbliche B. Concentrazione dello Stato sui settori meno essenziali C. Maggiore coinvolgimento del settore privato nella fornitura di servizi D. Aumento della spesa pubblica
C. Maggiore coinvolgimento del settore privato nella fornitura di servizi
37
57-07. Secondo Lasswell, le politiche pubbliche rispondono al concetto di: A. Come si misura il progresso economico B. Quale governo è più efficiente C. Quando si ottengono i risultati D. Chi ottiene cosa
D. Chi ottiene cosa
38
57-08. Quale dei seguenti approcci teorici si basa sull’interazione tra livelli di governance e attori multipli? A. Governance multipla B. Teoria istituzionale C. Teoria della scelta razionale D. Modello a fasi
A. Governance multipla
39
57-09. Qual è il ruolo dello Stato nel modello di governance? A. Definire esclusivamente le regole costituzionali B. Ridurre al minimo il coinvolgimento privato C. Erogare tutti i servizi pubblici D. Coordinare l’azione di una rete di attori
D o C
40
57-10. Quale dei seguenti approcci descrive la suddivisione decisionale in livelli come costituzionale, collettivo e operativo? A. Analisi istituzionale e sviluppo (IAD) B. Modello a fasi C. Teoria dei giochi annidati D. Path dependency
A. Analisi istituzionale e sviluppo (IAD)
41
57-11. Secondo l’approccio della governance multipla, chi è coinvolto nei processi decisionali? A. Solo attori governativi B. Soggetti esclusivamente privati C. Attori pubblici, privati e non-profit D. Esclusivamente organizzazioni non governative
C. Attori pubblici, privati e non-profit
42
57-12. Qual è una critica comune al modello a fasi? A. L’assenza di una fase di valutazione B. La linearità semplificata non riflette la complessità reale C. Il focus eccessivo sugli attori privati D. L’esclusione delle analisi istituzionali
B. La linearità semplificata non riflette la complessità reale
43
57-13. In quale periodo storico si è verificata una transizione significativa verso lo Stato regolatore? A. Anni 2000 B. Anni ’80 C. Anni ’50 D. Anni ’60
B. Anni ’80
44
57-14. Quale teoria si riferisce all'idea che le politiche consolidate siano difficili da modificare? A. Path dependency B. Teoria dei giochi annidati C. Governance multipla D. Modello a fasi
A. Path dependency
45
57-15. Qual è la principale sfida nello studio delle politiche pubbliche? A. Integrare prospettive teoriche diversificate B. Eliminare la necessità di coinvolgere attori privati C. Ridurre l’impatto delle preferenze elettorali D. Concentrarsi su un unico settore di intervento
A. Integrare prospettive teoriche diversificate
46
58-01. Secondo Tinbergen, cosa rende efficace l’azione di governo? A. Coordinamento e adattabilità degli strumenti politici B. Rimozione del settore privato dai processi decisionali C. Rigida aderenza a una pianificazione centralizzata D. Preferenza per soluzioni completamente ottimali
A. Coordinamento e adattabilità degli strumenti politici
47
58-02. In che modo la progettazione delle politiche può affrontare contesti incerti? A. Attraverso l'adozione di approcci esplorativi e adattivi B. Mantenendo una struttura rigida e non flessibile C. Concentrandosi esclusivamente sugli esiti a lungo termine D. Evitando qualsiasi tipo di interazione con stakeholder
A. Attraverso l'adozione di approcci esplorativi e adattivi
48
58-03. Qual è una delle fasi più critiche del policy-making? A. La rendicontazione amministrativa B. La selezione del personale di supporto C. La definizione accurata del problema D. La distribuzione delle risorse economiche
C. La definizione accurata del problema
49
58-04. Qual è il ruolo del monitoraggio continuo nel processo di policy-making? A. Stabilire obiettivi finali non modificabili B. Garantire trasparenza e adattabilità C. Eliminare la necessità di meccanismi di feedback D. Ridurre il coinvolgimento degli stakeholder
B. Garantire trasparenza e adattabilità
50
58-05. I modelli di simulazione predittiva nel policy-making rappresentano: A. Strategie per ridurre al minimo la partecipazione degli stakeholder B. Metodologie per eliminare i costi di feedback C. Strumenti per stimare l’efficacia dei progetti in contesti variabili D. Schemi lineari per eliminare ogni incertezza
C. Strumenti per stimare l’efficacia dei progetti in contesti variabili
51
58-06. Qual è un vantaggio del deliberativismo rispetto all’istituzionalismo? A. Garantisce l’assenza di conflitti tra obiettivi e risorse B. Coinvolge attivamente gli stakeholder nel processo decisionale C. Riduce completamente le inefficienze nei contesti formali D. Elimina la necessità di regolamentazione istituzionale
B. Coinvolge attivamente gli stakeholder nel processo decisionale
52
58-07. Un sistema di incentivi può facilitare il policy-making: A. Riducendo la resistenza al cambiamento attraverso premi e sanzioni B. Eliminando la necessità di trasparenza C. Garantendo che tutte le decisioni siano prese in modo vincolante D. Rendendo il processo completamente statico
A. Riducendo la resistenza al cambiamento attraverso premi e sanzioni
53
58-08. I deliberativisti, nel policy-making, enfatizzano: A. La rigida definizione delle regole istituzionali B. L’eliminazione di spazi di negoziazione C. La qualità del discorso pubblico e il confronto tra attori D. La riduzione della complessità mediante semplificazione normativa
C. La qualità del discorso pubblico e il confronto tra attori
54
58-09. Qual è un obiettivo centrale dell’istituzionalismo secondo North? A. Definire le regole del gioco per ridurre ambiguità ed inefficienze B. Eliminare la regolamentazione decentralizzata C. Promuovere il dialogo pubblico tra stakeholder D. Concentrare tutte le decisioni a livello centrale
A. Definire le regole del gioco per ridurre ambiguità ed inefficienze
55
58-10. Qual è un rischio associato alla flessibilità nel policy-making? A. Aumento della rigidità amministrativa B. Eliminazione della trasparenza nei processi C. Percezione di debolezza e perdita di fiducia D. Riduzione dell’impegno verso le priorità immediate
C. Percezione di debolezza e perdita di fiducia
56
58-11. L’approccio incrementale è considerato utile nel policy-making perché: A. Consente un cambiamento graduale e controllato B. Garantisce risultati sempre ottimali C. Riduce i tempi di implementazione delle politiche D. Elimina completamente l’incertezza del processo
A. Consente un cambiamento graduale e controllato
57
58-12. Quale modello integra un sistema di feedback continuo nel policy-making? A. Approccio lineare di Tinbergen B. Schema decisionale statico di Peters C. Strategia delle opzioni binarie di Schneider D. Modello ricorsivo di Dobrow
D. Modello ricorsivo di Dobrow
58
58-13. Tra le principali difficoltà nella progettazione delle politiche pubbliche vi è: A. Totale prevedibilità degli sviluppi futuri B. Mancanza di risorse naturali disponibili C. Volatilità delle preferenze obiettivo D. Eccessiva disponibilità di dati empirici
C. Volatilità delle preferenze obiettivo
59
58-14. Qual è una delle caratteristiche distintive del policy-making rispetto ad altre professioni consolidate? A. Mancanza di associazioni professionali o standard formali B. Focus esclusivo sul settore sanitario C. Necessità di un corpus di conoscenze tecniche univoco D. Dipendenza da criteri di certificazione internazionale
A. Mancanza di associazioni professionali o standard formali
60
58-15. Come viene descritto il policy-making attraverso la metafora dell’architettura? A. Riorganizzare risorse senza schemi specifici B. Costruire modelli adattivi per affrontare pressioni contestuali C. Ridurre la complessità eliminando shock esogeni D. Progettare politiche in sequenza lineare
B. Costruire modelli adattivi per affrontare pressioni contestuali
61
59-01. Secondo Glaeser e Gottlieb, quale alternativa alle politiche place-based potrebbe essere più efficace? A. Espandere esclusivamente le infrastrutture nelle aree depresse B. Ridurre la densità urbana nelle aree prospere C. Incentivare la migrazione verso aree con migliori opportunità D. Limitare la mobilità delle persone svantaggiate
C o D
62
59-02. Per quale motivo si giustificano interventi basati sulle economie di agglomerazione? A. Aumentare la competizione tra zone urbane B. Ridurre il costo della mobilità residenziale C. Migliorare la produttività delle risorse condivise D. Ristrutturare completamente i settori industriali
C o D
63
59-03. Quale sfida riguarda l’identificazione delle aree di controllo nei processi di valutazione delle politiche place-based? A. Evitare distorsioni nelle stime degli effetti delle politiche B. Garantire un aumento della densità abitativa C. Eliminare la necessità di interventi governativi D. Ridurre l’influenza delle economie di scala
A. Evitare distorsioni nelle stime degli effetti delle politiche
64
59-04. Qual è uno dei principali ostacoli nella distribuzione dei benefici delle politiche place-based? A. I vantaggi potrebbero non raggiungere i gruppi più svantaggiati B. Riduzione della produttività nelle aree target C. Esclusiva concentrazione dei benefici sui nuovi residenti D. Aumento della disoccupazione nelle aree centrali
A. I vantaggi potrebbero non raggiungere i gruppi più svantaggiati
65
59-05. Quale rischio comporta un’elevata mobilità lavorativa nelle politiche place-based? A. Benefici che non raggiungono i residenti originari B. Aumento incontrollato del costo della vita C. Incremento della segregazione sociale D. Riduzione delle opportunità di lavoro per i migranti
A. Benefici che non raggiungono i residenti originari
66
59-06. Un esempio di effetto di rete nei mercati del lavoro: A. Informazioni lavorative condivise tra residenti locali B. Incremento della segregazione residenziale C. Diminuzione della produttività nelle aree urbane D. Esclusione dei lavoratori meno qualificati
A. Informazioni lavorative condivise tra residenti locali
67
59-07. Quale criticità è associata ai cluster industriali? A. Ridurre i costi di trasporto per le industrie B. Garantire l’autosufficienza delle imprese locali C. Aumentare la produttività delle aree rurali D. Determinare la dimensione ottimale del cluster
D. Determinare la dimensione ottimale del cluster
68
59-08. Come si manifestano gli spillover di conoscenza nelle politiche place-based? A. Sovvenzioni destinate solo alle imprese locali B. Riduzione dei costi di mobilità abitativa C. Esclusiva concentrazione di risorse finanziarie D. Diffusione di innovazioni grazie alla prossimità geografica
D. Diffusione di innovazioni grazie alla prossimità geografica
69
59-09. Il principale rischio associato agli incentivi fiscali nelle politiche place-based: A. Possono aumentare la segregazione economica B. I benefici possono concentrarsi su pochi individui C. Ridurre l’offerta abitativa nelle aree svantaggiate D. Escludere totalmente i residenti locali dai benefici
B. I benefici possono concentrarsi su pochi individui
70
59-10. L'obiettivo principale delle zone d’impresa è: A. Ridurre il costo della vita nelle aree metropolitane B. Favorire la delocalizzazione di industrie all’estero C. Promuovere il turismo in zone periferiche D. Stimolare lo sviluppo economico in aree svantaggiate
D. Stimolare lo sviluppo economico in aree svantaggiate
71
59-11. Secondo la teoria del mismatch spaziale, quale problema affrontano le politiche place-based? A. La competizione tra zone urbane e rurali B. La crescita eccessiva delle zone industriali C. La sovrappopolazione delle aree centrali D. La mancanza di opportunità lavorative nelle aree svantaggiate
D. La mancanza di opportunità lavorative nelle aree svantaggiate
72
59-12. Quale approccio caratterizza le politiche place-based indirette? A. Facilitare l’accesso ai mercati del lavoro più dinamici B. Ridurre la densità di popolazione in aree urbane C. Stimolare investimenti locali nelle aree svantaggiate D. Garantire incentivi fiscali a tutte le imprese
A o C
73
59-13. Un esempio di politica place-based diretta è: A. Progetti di mobilità abitativa B. Incentivi alla migrazione internazionale C. Zone Economiche Speciali (ZES) D. Programmi per il miglioramento delle infrastrutture urbane
C. Zone Economiche Speciali (ZES)
74
59-14. Quale caratteristica distingue le politiche people-based dalle altre politiche place-based? A. Si limitano a fornire incentivi fiscali alle imprese B. Si focalizzano esclusivamente sulla densità urbana C. Favoriscono solo la mobilità verso le aree più dinamiche D. Si concentrano sui benefici per gruppi svantaggiati
D. Si concentrano sui benefici per gruppi svantaggiati
75
59-15. Qual è l'obiettivo primario delle politiche place-based? A. Eliminare le differenze tra zone urbane e rurali B. Promuovere lo sviluppo economico in aree specifiche C. Ridurre la mobilità abitativa delle persone svantaggiate D. Aumentare la popolazione residente in aree svantaggiate
B. Promuovere lo sviluppo economico in aree specifiche
76
60-01. Qual è uno dei principali limiti del propensity score matching nella valutazione delle politiche place-based? A. Si limita a indicatori economici B. Genera risultati eccessivamente ottimisti C. Richiede un numero ridotto di unità trattate D. Non cattura le differenze non osservabili
D. Non cattura le differenze non osservabili
77
60-02. Quale problema metodologico è associato alla gestione dell’endogeneità nelle politiche place-based? A. L’interferenza tra cause e effetti delle politiche B. La mancanza di sovvenzioni a lungo termine C. La riduzione del tasso di produttività locale D. La difficoltà nell’identificare confini amministrativi
A o D
78
60-03. In quale contesto il metodo della differenza tripla (difference-in-difference-in-difference) è ideale? A. Per analizzare gli effetti di un'unica misura locale B. Per ridurre i costi di implementazione delle politiche C. Per confrontare aree geograficamente distanti D. Quando un’area è destinataria di interventi di policy multipli
D. Quando un’area è destinataria di interventi di policy multipli
79
60-04. Qual è una criticità specifica nelle aree che ricevono interventi di policy simultanei da enti diversi? A. Difficoltà nel distinguere gli effetti delle singole politiche B. Inadeguata capacità amministrativa C. Mancanza di investimenti privati D. Sovrapposizione tra politiche dirette e indirette
A. Difficoltà nel distinguere gli effetti delle singole politiche
80
60-05. Per quale motivo è necessario costruire gruppi di controllo ottimali nella valutazione delle politiche place-based? A. Per ridurre i costi amministrativi delle politiche B. Per garantire l’adozione automatica delle misure C. Per evitare distorsioni nelle stime degli effetti D. Per aumentare l’attrattività delle aree svantaggiate
C. Per evitare distorsioni nelle stime degli effetti
81
60-06. Quale problema principale può emergere nell’applicazione di politiche place-based su aree con confini amministrativi predefiniti? A. La sovrapposizione tra aree trattate e non trattate B. La presenza di risorse naturali limitate C. La totale inefficacia nel lungo periodo D. La mancanza di incentivi economici sufficienti
A. La sovrapposizione tra aree trattate e non trattate
82
61-01. L’obiettivo della Politica di Coesione dell’Unione Europea è: A. Garantire l’adesione dei nuovi Stati membri senza vincoli finanziari B. Incrementare la spesa militare nei Paesi membri C. Ridurre le disparità economiche e sociali tra Stati e regioni D. Ridurre la dipendenza energetica dagli Stati esterni all’UE
C. Ridurre le disparità economiche e sociali tra Stati e regioni
83
61-02. Quale strumento fu creato con l'Atto Unico Europeo del 1986 per sostenere la Politica di Coesione? A. La Banca Centrale Europea B. Il Fondo Europeo per lo Sviluppo Sostenibile C. I Fondi Strutturali D. La Direzione Generale per la Politica Regionale
C. I Fondi Strutturali
84
61-03. Quale principio della riforma del 1988 stabilisce che i fondi europei debbano affiancarsi, e non sostituirsi, alla spesa nazionale? A. Addizionalità B. Concentrazione C. Proporzionalità D. Partenariato
A. Addizionalità
85
61-04. Il Fondo di Coesione fu introdotto nel 1993 al fine di: A. Creare infrastrutture unicamente nei Paesi dell’Europa orientale B. Finanziare esclusivamente progetti ambientali C. Ridurre le disuguaglianze tra i settori agricolo e industriale D. Supportare le regioni con un reddito pro capite inferiore al 90% della media UE
D. Supportare le regioni con un reddito pro capite inferiore al 90% della media UE
86
61-05. Quale fu uno degli effetti principali della riforma Delors I del 1988? A. L’eliminazione del Fondo di Coesione B. La riduzione delle disparità nella spesa militare tra Stati membri C. Il raddoppio dei fondi strutturali D. L’istituzione della Banca Centrale Europea
C. Il raddoppio dei fondi strutturali
87
61-06. Cosa introduce la riforma UE del 1999 per garantire la gestione più efficiente dei fondi? A. La regola N+2 B. I programmi Interreg II C. Il partenariato obbligatorio tra ONG D. L’abolizione della condizionalità
A. La regola N+2
88
61-07. Quale principio viene introdotto nella riforma del 2007 per regolare gli obblighi di valutazione degli Stati membri? A. Addizionalità rafforzata B. Concentrazione tematica C. Proporzionalità D. Centralità regionale
C. Proporzionalità
89
61-08. Quale obiettivo strategico della Politica di Coesione 2007-2013 mirava al miglioramento dell’attrattività delle regioni? A. Sviluppo rurale integrato B. Cooperazione territoriale europea C. Competitività regionale e occupazione D. Convergenza
C. Competitività regionale e occupazione
90
61-09. Quale principio della Politica di Coesione 2014-2020 richiede il rispetto delle condizioni quadro prima dell’erogazione dei fondi? A. Proporzionalità rafforzata B. Condizionalità ex ante C. Addizionalità regionale D. Macro-condizionalità economica
B. Condizionalità ex ante
91
61-10. La nuova classificazione UE delle regioni, introdotta nel 2014, stabilisce: A. L’eliminazione della distinzione tra regioni rurali e urbane B. La riduzione del numero delle regioni ammissibili C. Una separazione basata esclusivamente sulla densità abitativa D. Una suddivisione in regioni meno sviluppate, in transizione e più sviluppate
A o D
92
61-11. Quale obiettivo tematico della Politica di Coesione 2014-2020 si concentra sulla protezione ambientale? A. Economia a basse emissioni di carbonio B. Sostenibilità energetica C. Efficienza delle risorse D. Adattamento climatico
C. Efficienza delle risorse
93
62-01. Il ruolo della Direzione Generale per la Politica Regionale e Urbana (DG REGIO) nella Politica di Coesione è quello di: A. Supervisionare il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e il Fondo di Coesione B. Amministrare esclusivamente i Fondi Sociali Europei C. Redigere le leggi sulla coesione a livello comunitario D. Gestire direttamente tutti i programmi operativi regionali
A. Supervisionare il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e il Fondo di Coesione
94
62-02. Quale principio della Politica di Coesione prevede il monitoraggio continuo dei progressi verso obiettivi prefissati? A. Concentrazione tematica B. Partenariato C. Orientamento ai risultati D. Addizionalità
C. Orientamento ai risultati
95
62-03. Chi è responsabile del controllo di conformità dei programmi della Politica di Coesione negli Stati Membri? A. Il Parlamento Europeo B. Le Organizzazioni Intermedie C. La Corte di Giustizia Europea D. Le Autorità di Audit
D. Le Autorità di Audit
96
62-04. Il rischio principale associato all'autonomia degli Stati Membri nella gestione della Politica di Coesione è: A. Eliminazione degli audit interni B. Deviazioni dalle finalità originarie a favore di obiettivi locali C. Mancata allocazione dei fondi alle regioni svantaggiate D. Concentrazione esclusiva su infrastrutture tecnologiche
B. Deviazioni dalle finalità originarie a favore di obiettivi locali
97
62-05. Il compito principale della Commissione per lo Sviluppo Regionale (REGI) del Parlamento Europeo è: A. Erogare direttamente i Fondi Strutturali B. Organizzare le elezioni per il Parlamento Europeo C. Monitorare la spesa degli Stati Membri D. Supervisionare l'impatto delle politiche di coesione
D. Supervisionare l'impatto delle politiche di coesione
98
62-06. Quale fattore, secondo la Politica di Coesione, può ostacolare l’efficacia delle politiche di sviluppo economico? A. Concorrenza tra Stati Membri per l’accesso ai fondi B. Mancanza di risorse naturali C. Debole capacità istituzionale D. Alta concentrazione di capitali nelle regioni centrali
C. Debole capacità istituzionale
99
62-07. L’obiettivo dell’orientamento alla crescita spazialmente bilanciata nella Politica di Coesione è: A. Incentivare l’industrializzazione delle aree rurali B. Eliminare le disparità tra economie urbane e agricole C. Centralizzare gli investimenti in un’unica area regionale D. Promuovere lo sviluppo equilibrato tra regioni centrali e periferiche
D. Promuovere lo sviluppo equilibrato tra regioni centrali e periferiche
100
62-08. Quale teoria economica ispira il focus della Politica di Coesione su ricerca e capitale umano? A. Mobilità del lavoro perfetta B. Crescita endogena C. Convergenza naturale D. Mercati di equilibrio generale
B. Crescita endogena
101
62-09. Quale limite di spesa è fissato per le attività di assistenza tecnica nella Politica di Coesione? A. Il 10% del budget dei Fondi Strutturali B. Il 4% delle risorse complessive dei programmi operativi C. Il 2% delle risorse amministrative totali D. Nessun limite di spesa
B. Il 4% delle risorse complessive dei programmi operativi
102
62-10. Qual è la funzione dell’Accordo di Partenariato tra Stati Membri e Commissione Europea? A. Coordinare le politiche fiscali nazionali B. Stabilire i budget regionali dei singoli Paesi C. Identificare le strategie nazionali e i programmi operativi per la Politica di Coesione D. Delimitare le zone rurali di interesse prioritario
C. Identificare le strategie nazionali e i programmi operativi per la Politica di Coesione
103
62-11. Il ruolo della Corte dei Conti Europea nella Politica di Coesione è: A. Effettuare audit per verificare la regolarità e conformità della spesa B. Fornire consulenza tecnica ai governi locali C. Amministrare direttamente i Fondi Strutturali D. Stabilire i criteri di assegnazione dei fondi
A. Effettuare audit per verificare la regolarità e conformità della spesa
104
62-12. Quale fondo sostiene progetti nelle regioni meno avanzate, finanziando settori chiave come infrastrutture ed energia sostenibile? A. Fondo Europeo di Cooperazione Territoriale B. Fondo Sociale Europeo C. Fondo di Coesione D. Fondo per l'Innovazione Regionale
C. Fondo di Coesione
105
62-13. Quale istituzione dell'UE è responsabile di rappresentare le autorità locali e regionali nel contesto della Politica di Coesione? A. Il Consiglio Europeo B. La Commissione Europea C. La Banca Europea per gli Investimenti D. Il Comitato europeo delle Regioni
D. Il Comitato europeo delle Regioni
106
63-01. Quale approccio è emerso negli anni ’90 per favorire lo sviluppo locale e regionale? A. Pianificazione economica centralizzata B. Investimenti pubblici massicci in poli di sviluppo C. Politiche dei cluster industriali D. Liberalizzazione delle industrie locali
C. Politiche dei cluster industriali
107
63-02. Come può l’autonomia dei governi locali nelle politiche regionali risultare vantaggiosa? A. Limitando le risorse finanziarie a interventi privati B. Permettendo la sperimentazione di politiche innovative senza rigide limitazioni centrali C. Riducendo completamente il coinvolgimento del governo centrale D. Aumentando la competizione tra regioni senza regolamentazione
B. Permettendo la sperimentazione di politiche innovative senza rigide limitazioni centrali
108
63-03. Qual è un rischio associato alla devoluzione del potere nelle politiche regionali? A. Diminuzione della competitività locale B. Centralizzazione eccessiva delle decisioni politiche C. Eliminazione dei finanziamenti pubblici D. Distribuzione ineguale dei benefici economici
D. Distribuzione ineguale dei benefici economici
109
63-04. L'obiettivo principale dello sviluppo economico regionale è quello di: A. Rimuovere completamente il ruolo del governo dalle politiche economiche B. Favorire la specializzazione delle regioni centrali C. Centralizzare gli investimenti infrastrutturali D. Aumentare l’occupazione e il reddito in una specifica area geografica
D. Aumentare l’occupazione e il reddito in una specifica area geografica
110
63-05. Un esempio di strumento utilizzato per incentivare l’innovazione regionale è: A. Concessione di finanziamenti esclusivamente alle aree rurali B. Incubatori di imprese e programmi di formazione imprenditoriale C. Sussidi diretti alle imprese non competitive D. Eliminazione di qualsiasi regolamentazione sul mercato del lavoro
B. Incubatori di imprese e programmi di formazione imprenditoriale
111
63-06. In che modo i discorsi dominanti influenzano le politiche pubbliche, secondo Foucault? A. Stabilendo quali opzioni siano considerate accettabili e quali non lo siano B. Basandosi esclusivamente su evidenze empiriche C. Limitando il linguaggio politico a termini tecnici D. Eliminando qualsiasi influenza ideologica
A. Stabilendo quali opzioni siano considerate accettabili e quali non lo siano
112
63-07. Qual è una caratteristica distintiva delle tecniche di governo, secondo Burchell? A. Escludere completamente la supervisione statale B. Creare nuove soggettività attraverso il controllo e il monitoraggio C. Favorire un approccio esclusivamente autoritario D. Limitare l’influenza delle norme sociali
B. Creare nuove soggettività attraverso il controllo e il monitoraggio
113
63-08. Durante quale periodo storico si sono intensificati gli interventi statali a livello locale e regionale sotto l’influenza keynesiana? A. 1920-1960 B. 1990-2020 C. 1880-1920 D. 1970-1990
A. 1920-1960
114
63-09. L'obiettivo principale delle politiche del New Deal negli Stati Uniti era quello di: A. Finanziare massicciamente industrie private B. Ridurre il ruolo dello Stato e liberalizzare i mercati C. Sostenere l’occupazione e favorire lo sviluppo delle regioni economicamente depresse D. Promuovere un federalismo competitivo tra Stati
C. Sostenere l’occupazione e favorire lo sviluppo delle regioni economicamente depresse
115
63-10. Un limite riconosciuto delle politiche basate sui cluster industriali era quello di: A. Trascurare le questioni sociali e ambientali B. Concentrarsi esclusivamente sulle regioni centrali C. Escludere le imprese private dalla pianificazione economica D. Dipendere completamente dal sostegno pubblico
A. Trascurare le questioni sociali e ambientali
116
63-11. Quale cambiamento identifica Jessop nelle politiche di sviluppo neoliberali? A. Passaggio da governance gerarchica a governance decentralizzata B. Centralizzazione delle decisioni nei governi nazionali C. Aumento del finanziamento pubblico per le industrie in difficoltà D. Riduzione del coinvolgimento delle imprese private
A. Passaggio da governance gerarchica a governance decentralizzata
117
63-12. Quale teoria economica ha influenzato le politiche neoliberali di Thatcher e Reagan? A. Keynesianismo B. Teoria della crescita endogena C. Teorie monetariste di Milton Friedman D. Nuova Geografia Economica
C. Teorie monetariste di Milton Friedman
118
63-13. Una delle conseguenze della crisi economica degli anni '70 sulle politiche di sviluppo locale è stata: A. Incremento della spesa pubblica per favorire l’occupazione B. Passaggio a un modello meno interventista e più orientato al mercato C. Nazionalizzazione delle industrie strategiche D. Centralizzazione delle politiche regionali
B. Passaggio a un modello meno interventista e più orientato al mercato
119
64-01. Tra le principali differenze tra strumenti finanziari e sovvenzioni tradizionali, vi è che: A. Gli strumenti finanziari prevedono il rimborso del capitale erogato B. Le sovvenzioni tradizionali vengono erogate solo alle PMI C. Le sovvenzioni tradizionali richiedono sempre la condivisione dei rischi D. Gli strumenti finanziari non possono essere utilizzati per progetti infrastrutturali
A. Gli strumenti finanziari prevedono il rimborso del capitale erogato
120
64-02. Quale obiettivo perseguono i meccanismi di co-investimento nei fondi finanziari? A. Mobilitare risorse aggiuntive attraverso partenariati pubblico-privato B. Eliminare la necessità di flussi di reddito sostenibili C. Escludere le PMI dalle opportunità di finanziamento D. Ridurre completamente il coinvolgimento del capitale privato
A. Mobilitare risorse aggiuntive attraverso partenariati pubblico-privato
121
64-03. Quale condizione è necessaria per identificare il potenziale di uno strumento finanziario in una regione? A. Eliminare ogni requisito di redditività dei progetti B. Centralizzare completamente le decisioni a livello nazionale C. Valutare la densità del mercato e la presenza di attori finanziari locali D. Ridurre l’attrattività degli investimenti privati
C. Valutare la densità del mercato e la presenza di attori finanziari locali
122
64-04. Quale vincolo può ridurre l’efficacia degli strumenti finanziari in progetti sociali o ambientali? A. L’assenza di un quadro normativo coerente B. La difficoltà di coinvolgere investitori privati C. L’esigenza di generare redditività dai progetti D. La mancanza di donazioni iniziali
C. L’esigenza di generare redditività dai progetti
123
64-05. Quale strumento finanziario è particolarmente utile per le imprese a bassa patrimonializzazione? A. Garanzie di credito B. Prestiti con tassi di interesse elevati C. Capitale azionario D. Sovvenzioni a fondo perduto
A. Garanzie di credito
124
64-06. Un vantaggio degli strumenti finanziari rispetto alle sovvenzioni tradizionali è: A. Maggiore flessibilità per finanziare progetti non redditizi B. Riduzione completa della necessità di monitoraggio C. Capacità di attrarre investitori privati nelle regioni meno sviluppate D. Maggiore semplicità nella gestione amministrativa
C. Capacità di attrarre investitori privati nelle regioni meno sviluppate
125
64-07. Un requisito essenziale per il successo degli strumenti finanziari è: A. La centralizzazione di tutti i progetti a livello statale B. La completa assenza di attori finanziari locali C. Una solida capacità istituzionale D. La totale deregolamentazione dei mercati finanziari
C. Una solida capacità istituzionale
126
64-08. Qual è uno dei principali fallimenti governativi nell'implementazione degli strumenti finanziari? A. Influenza dei criteri politici nella selezione dei beneficiari B. Sovrafinanziamento di progetti infrastrutturali C. Troppo bassa capacità amministrativa nelle regioni centrali D. Accesso illimitato al credito per le PMI
A. Influenza dei criteri politici nella selezione dei beneficiari
127
64-09. Quale limite principale incontrano gli strumenti finanziari nelle regioni meno sviluppate? A. La mancanza di infrastrutture sanitarie adeguate B. L'eccessiva disponibilità di investitori privati C. Il divieto di utilizzo per progetti ambientali D. La difficoltà di generare flussi di reddito sostenibili dai progetti
D. La difficoltà di generare flussi di reddito sostenibili dai progetti
128
64-10. Un fondo di rotazione, rispetto ad una sovvenzione tradizionale, prevede che: A. I fondi rimborsati possano essere riutilizzati per nuovi progetti B. I beneficiari non debbano mai restituire il capitale ricevuto C. I fondi siano utilizzabili solo per progetti di infrastrutture pubbliche D. Non sia necessaria alcuna valutazione preliminare dei progetti
A. I fondi rimborsati possano essere riutilizzati per nuovi progetti
129
64-11. Quale fenomeno descrive la 'selezione avversa' nei mercati finanziari? A. Le imprese innovative non accedono ai finanziamenti pubblici B. I finanziamenti vengono dirottati verso progetti di utilità sociale C. Le imprese ad alto rischio richiedono prestiti a tassi elevati, penalizzando quelle a basso rischio D. Gli attori pubblici evitano di finanziare progetti privati
C. Le imprese ad alto rischio richiedono prestiti a tassi elevati, penalizzando quelle a basso rischio
130
64-12. Qual è una delle principali cause dei fallimenti di mercato affrontati dagli strumenti finanziari? A. Mancanza di regolamentazione del mercato B. Sovrabbondanza di risorse finanziarie C. Asimmetria informativa D. Eccesso di investitori privati
C. Asimmetria informativa
131
64-13. Quale svantaggio principale presentano i costi di gestione degli strumenti finanziari? A. Non consentono un monitoraggio continuo dei progetti finanziati B. Limitano l'accesso delle PMI ai finanziamenti pubblici C. Sono spesso elevati e richiedono competenze tecniche significative D. Escludono qualsiasi forma di co-investimento privato
C. Sono spesso elevati e richiedono competenze tecniche significative
132
65-01. Qual è uno dei rischi dell'interpretare la correlazione come causalità? A. Non permette di distinguere tra output e outcome B. Tutte le variabili analizzate sono necessariamente indipendenti C. I risultati sono sempre influenzati dal feedback D. L’effetto osservato potrebbe dipendere da fattori confondenti non considerati
D. L’effetto osservato potrebbe dipendere da fattori confondenti non considerati
133
65-02. Quale funzione svolge il feedback nel processo di valutazione? A. Trasformare i risultati della valutazione in azioni correttive o aggiustamenti B. Garantire che ogni programma sia sempre rinnovato C. Misurare unicamente l’efficienza economica dell’intervento D. Eliminare le fasi amministrative superflue
A. Trasformare i risultati della valutazione in azioni correttive o aggiustamenti
134
65-03. Qual è uno dei vantaggi degli approcci inferenziali nella valutazione delle politiche? A. Consentono analisi più accurate e sistematiche dei risultati B. Evitano completamente la necessità di dati empirici C. Possono sostituire le decisioni politiche D. Sono applicabili solo ai programmi sociali
A. Consentono analisi più accurate e sistematiche dei risultati
135
65-04. Quale approccio utilizza la valutazione ex post? A. Pianificare strategie politiche B. Studiare i potenziali effetti delle politiche prima della loro attuazione C. Analizzare gli interventi realizzati e i risultati ottenuti D. Simulare scenari futuri ipotetici
C. Analizzare gli interventi realizzati e i risultati ottenuti
136
65-05. Qual è uno dei principali limiti delle rappresentazioni cicliche del processo valutativo? A. Ignorano completamente gli outcome a lungo termine B. Rendono troppo complessa la rappresentazione del ciclo decisionale C. Possono far sembrare il processo come un movimento statico e non progressivo D. Eliminano la necessità di feedback
C. Possono far sembrare il processo come un movimento statico e non progressivo
137
65-06. L'approccio controfattuale per la policy evaluation consiste nel: A. Analisi dei dati storici non correlati alla politica B. Confronto tra diversi tipi di politiche attuate simultaneamente C. Confronto tra ciò che è accaduto e ciò che sarebbe accaduto in assenza dell’intervento D. Esame delle motivazioni politiche alla base della policy
C. Confronto tra ciò che è accaduto e ciò che sarebbe accaduto in assenza dell’intervento
138
65-07. Quale fase del processo di intervento pubblico riguarda i cambiamenti a breve, medio o lungo termine? A. Amministrazione B. Input C. Output D. Outcome
D. Outcome
139
65-08. Qual è uno degli scopi principali della valutazione secondo Vedung? A. Creare nuove proposte legislative B. Eliminare i programmi inefficienti in automatico C. Favorire il dibattito pubblico e la trasparenza D. Ridurre i costi amministrativi
C. Favorire il dibattito pubblico e la trasparenza
140
65-09. Qual è il vantaggio principale della valutazione gestita da personale interno? A. Eliminazione della necessità di raccogliere dati B. Minore coinvolgimento dei decisori politici C. Maggiore conoscenza del contesto specifico della policy D. Maggiore imparzialità rispetto ai valutatori esterni
C. Maggiore conoscenza del contesto specifico della policy
141
65-10. L'obiettivo sostanziale della valutazione nelle politiche pubbliche è: A. Identificare i problemi finanziari degli enti locali B. Verificare l'efficacia, la pertinenza e il valore degli interventi C. Ridurre il costo delle politiche pubbliche D. Generare nuove proposte di legge
B. Verificare l'efficacia, la pertinenza e il valore degli interventi
142
65-11. Una caratteristica distintiva della valutazione ex ante è che: A. Studia solo gli aspetti economici di una politica B. Monitora esclusivamente l’output amministrativo C. Si focalizza su scenari futuri e ipotetici D. Analizza l’efficacia degli interventi conclusi
C. Si focalizza su scenari futuri e ipotetici
143
65-12. Quale criterio è indispensabile per stabilire una relazione causale? A. L'effetto non dipende dalla causa B. L'effetto è più significativo della causa C. La causa precede l'effetto D. La causa può essere manipolata solo in modo diretto
C. La causa precede l'effetto
144
65-13. Secondo Vedung, quale fase rappresenta i risultati diretti e tangibili di una politica? A. Conversione B. Outcome C. Output D. Input
C. Output
145
65-14. Rispetto agli esperimenti scientifici, qual è un limite del disegno di ricerca quasi-sperimentale? A. Non garantisce che i gruppi di confronto siano perfettamente equivalenti B. Non può essere applicato alle politiche pubbliche C. Richiede un maggiore dispendio di risorse economiche D. Non considera la relazione tra causa ed effetto
A. Non garantisce che i gruppi di confronto siano perfettamente equivalenti
146
66-01. Un esempio di trattamento somministrato ad intensità variabile è relativo a: A. Politiche che non richiedono misurazioni specifiche degli outcome B. Programmi di incentivazione erogati in tempi diversi e con importi differenti C. Interventi basati esclusivamente sul confronto tra scenari futuri D. Sussidi uguali distribuiti nello stesso momento a tutti i beneficiari
B. Programmi di incentivazione erogati in tempi diversi e con importi differenti
147
66-02. L’obiettivo centrale della valutazione delle politiche è quello di: A. Controllare l’allocazione dei fondi B. Garantire il rispetto delle regole amministrative C. Misurare il costo delle politiche pubbliche D. Determinare gli effetti di un intervento sui destinatari
D. Determinare gli effetti di un intervento sui destinatari
148
66-03. La variabile di risultato (outcome) in una policy evaluation, è utile a determinare: A. Gli effetti della politica sui destinatari B. Il livello di conformità alle regole C. I costi sostenuti dall’amministrazione D. Il numero di persone coinvolte nel programma
A. Gli effetti della politica sui destinatari
149
66-04. Quale approccio è valido per stimare l’impatto causale di una politica? A. Allocazione casuale delle risorse B. Confronto tra budget preventivo e consuntivo C. Analisi contabile D. Controfattuale
D. Controfattuale
150
66-05. Cosa rappresenta il trattamento in una valutazione di policy? A. Il numero di adesioni ricevute B. Il costo totale del programma C. La conformità alle regole amministrative D. L’intervento applicato alla popolazione target
D. L’intervento applicato alla popolazione target
151
66-06. Quale approccio è il più adatto per valutare politiche già implementate? A. Valutazione basata esclusivamente su dati qualitativi B. Valutazione ex-post C. Analisi costi-benefici ex-ante D. Stima delle probabilità ex-ante
B. Valutazione ex-post
152
66-07. Per confrontare i risultati tra unità trattate e non trattate si adotta: A. Allocazione uniforme e simultanea B. Disegno quasi-sperimentale C. Confronto tra scenari futuri ipotetici D. Analisi descrittiva delle adesioni
B o C
153
66-08. Qual è il rischio principale del bias di selezione? A. Le unità non trattate potrebbero essere ignorate nella valutazione B. Le unità trattate potrebbero differire intrinsecamente da quelle non trattate C. Le politiche potrebbero essere giudicate solo in base ai costi D. I dati raccolti potrebbero non essere sufficienti
B. Le unità trattate potrebbero differire intrinsecamente da quelle non trattate
154
66-09. In che modo l’approccio controfattuale misura l’effetto di una policy? A. Misurando solo il livello di spesa pubblica B. Confrontando i risultati con gli obiettivi dichiarati C. Confrontando ciò che è accaduto con ciò che sarebbe accaduto senza l’intervento D. Analizzando i risultati futuri di politiche simili
C. Confrontando ciò che è accaduto con ciò che sarebbe accaduto senza l’intervento
155
66-10. Qual è uno dei vantaggi della policy evaluation per i policymakers? A. Aumentare la responsabilità decisionale basandosi su evidenze empiriche B. Diminuire la necessità di raccogliere dati complessi C. Eliminare il rischio di bias di selezione D. Garantire sempre la prosecuzione delle politiche esistenti
A. Aumentare la responsabilità decisionale basandosi su evidenze empiriche
156
66-11. Qual è uno dei principali vantaggi dell’utilizzo di strumenti statistico-econometrici? A. Ridurre il costo amministrativo delle politiche pubbliche B. Evitare la necessità di gruppi di controllo C. Isolare l’effetto causale di una politica dal semplice rapporto di correlazione D. Eliminare completamente il bias di selezione
C. Isolare l’effetto causale di una politica dal semplice rapporto di correlazione
157
66-12. Qual è un esempio di fallimento del mercato che giustifica un intervento pubblico? A. Asimmetria informativa B. Incremento automatico degli investimenti privati C. Sovra-allocazione di risorse pubbliche D. Eccesso di conformità alle regole
A. Asimmetria informativa
158
67-01. Cosa esprime lo stimatore DID? A. La differenza nelle differenze tra i gruppi trattati e di controllo B. L'incremento percentuale dell'outcome osservato C. Il costo marginale del trattamento D. La varianza dei risultati nei gruppi trattati
A. La differenza nelle differenze tra i gruppi trattati e di controllo
159
67-02. Perché è importante verificare i coefficienti di leads e lags in un quadro event-study/DID? A. Per valutare la validità delle covariate incluse B. Per verificare effetti preesistenti e misurare l’impatto post-trattamento C. Per eliminare il bias di selezione nelle unità trattate D. Per calcolare direttamente lo stimatore DID
B. Per verificare effetti preesistenti e misurare l’impatto post-trattamento
160
67-03. L'obiettivo del metodo Difference-in-Differences (DID) è quello di: A. Determinare il numero di beneficiari di una policy B. Valutare l'impatto di un intervento confrontando l'andamento dell'outcome tra trattati e controlli prima e dopo la policy C. Quantificare l'allocazione dei fondi di una policy D. Calcolare i costi totali di un programma pubblico
B. Valutare l'impatto di un intervento confrontando l'andamento dell'outcome tra trattati e controlli prima e dopo la policy
161
67-04. Una possibile limitazione dell’assunzione di tendenze parallele è che: A. Richiede una perfetta randomizzazione delle unità B. Si applica solo a politiche distribuite uniformemente C. Non è verificabile direttamente nel post-trattamento D. Può essere compromessa dall’inclusione di covariate
C. Non è verificabile direttamente nel post-trattamento
162
67-05. Quale vantaggio offre l’inclusione di effetti fissi nel modello DID? A. Ridurre il numero di osservazioni necessarie B. Eliminare la necessità di un gruppo di controllo C. Controllare per variabili non osservabili stabili nel tempo D. Garantire la perfetta randomizzazione delle unità trattate
C. Controllare per variabili non osservabili stabili nel tempo
163
67-06. Qual è lo scopo di un event study nel contesto DID? A. Verificare la validità dell'assunzione di tendenze parallele B. Calcolare la significatività delle covariate incluse C. Misurare i costi associati all'implementazione di una policy D. Confrontare gli effetti della policy tra unità randomizzate
A. Verificare la validità dell'assunzione di tendenze parallele
164
67-07. Se le tendenze parallele non sono rispettate: A. I risultati possono essere applicati in contesti diversi B. La policy può essere considerata efficace senza dubbi C. L’efficacia del metodo DID potrebbe essere compromessa D. Non è necessario includere covariate nel modello
C. L’efficacia del metodo DID potrebbe essere compromessa
165
67-08. Se i p-value dei “leads” sono significativi: A. Si conferma la validità dell'assunzione di tendenze parallele B. Si conclude che la policy ha avuto un impatto positivo C. Si potrebbe dubitare dell'assunzione di tendenze parallele D. Non è necessario includere variabili di controllo
C. Si potrebbe dubitare dell'assunzione di tendenze parallele
166
67-09. Qual è la principale assunzione del metodo DID? A. La completa randomizzazione delle unità trattate B. L'assenza di effetti confondenti nel gruppo di controllo C. Le tendenze parallele tra trattati e controlli in assenza della policy D. L'uniformità dell'intensità del trattamento tra i gruppi
C. Le tendenze parallele tra trattati e controlli in assenza della policy
167
67-10. I leads in un event-study, rappresentano: A. Le unità che hanno ricevuto il trattamento per prime B. I periodi prima dell’avvio della policy per verificare eventuali segnali anticipati C. I risultati immediatamente successivi al trattamento D. I risultati aggregati di tutte le unità trattate
B. I periodi prima dell’avvio della policy per verificare eventuali segnali anticipati
168
67-11. Cosa rappresentano i lags in un event study? A. I periodi in cui il trattamento non è ancora iniziato B. Gli errori standard nel modello econometrico C. Gli effetti medi delle variabili di controllo D. I periodi successivi all’avvio della policy per verificare gli effetti nel tempo
D. I periodi successivi all’avvio della policy per verificare gli effetti nel tempo
169
69-01. L’outcome sintetico nel Synthetic Control rappresenta: A. L’effetto totale della policy osservata nel tempo B. Il controfattuale stimato per l’unità trattata in assenza della policy C. La media degli outcome osservati per tutte le unità trattate D. La somma degli outcome per tutte le unità di controllo
B. Il controfattuale stimato per l’unità trattata in assenza della policy
170
69-02. Qual è il contributo principale del Synthetic Control nella policy evaluation? A. Creare un controfattuale credibile per analisi causali in singole unità B. Eliminare la necessità di dati pre-trattamento C. Stimare automaticamente gli effetti di politiche non osservabili D. Sostituire completamente i metodi di regressione lineare
A. Creare un controfattuale credibile per analisi causali in singole unità
171
69-03. In che modo l'augmented synthetic control calcola l’effetto medio del trattamento (ATT) in caso di unità trattate multiple? A. Sottraendo i pesi delle unità non trattate agli outcome osservati B. Calcolando la somma degli outcome reali per le unità trattate C. Confrontando la media degli outcome tra periodi pre e post-trattamento D. Aggregando la differenza tra gli outcome osservati e quelli sintetici per tutte le unità trattate
D. Aggregando la differenza tra gli outcome osservati e quelli sintetici per tutte le unità trattate
172
69-04. In quali circostanze il Synthetic Control è più utile rispetto ad altri metodi? A. Quando le unità trattate non hanno caratteristiche comparabili B. Quando il trattamento è distribuito simultaneamente su più unità C. Quando si analizzano politiche che coinvolgono singole unità trattate D. Quando i dati longitudinali non sono disponibili
C. Quando si analizzano politiche che coinvolgono singole unità trattate
173
69-05. La condizione necessaria per applicare il Synthetic Control prevede: A. Perfetta randomizzazione delle unità trattate B. Disponibilità di dati pre-trattamento per le unità trattate e non trattate C. Coinvolgimento simultaneo di tutte le unità trattate D. Trend paralleli tra i gruppi trattati e di controllo
B. Disponibilità di dati pre-trattamento per le unità trattate e non trattate
174
69-06. Qual è il vantaggio principale del Synthetic Control rispetto al DID? A. Include automaticamente le variabili confondenti B. Consente stime accurate anche su singole unità trattate C. Può essere applicato solo a politiche implementate simultaneamente D. Si basa sull’assunzione di tendenze parallele
B. Consente stime accurate anche su singole unità trattate
175
69-07. Cosa rappresentano i pesi nel Synthetic Control? A. Il valore assoluto dell’outcome pre-trattamento B. Il grado di causalità osservata tra variabili C. La probabilità che un’unità venga trattata D. La rilevanza di ciascuna unità non trattata nella costruzione del controfattuale
D. La rilevanza di ciascuna unità non trattata nella costruzione del controfattuale
176
69-08. Quale caratteristica distingue il Synthetic Control dai metodi di regressione tradizionali? A. Richiede che tutte le unità trattate siano osservate nello stesso periodo B. Utilizza solo dati di pre-trattamento per costruire il controfattuale C. Estrapola i dati di post-trattamento per calcolare i pesi D. Non utilizza pesi per le unità di controllo
B. Utilizza solo dati di pre-trattamento per costruire il controfattuale
177
69-09. Il metodo del Synthetic Control [...]: A. Predice il trend temporale degli outcome senza trattamento B. Stima l’impatto medio di una policy solo su gruppi di unità trattate e non trattate C. Crea un controfattuale sintetico per confrontare l’effetto di una policy su un’unità trattata D. Predice il trend temporale degli outcome con trattamento
C. Crea un controfattuale sintetico per confrontare l’effetto di una policy su un’unità trattata
178
69-10. Come si costruisce il controfattuale sintetico nel Synthetic Control? A. Attraverso un'analisi dei trend paralleli B. Attraverso una combinazione ponderata delle unità non trattate C. Attraverso la differenza tra il trattamento e il gruppo di controllo D. Attraverso una semplice media delle unità trattate
B o C
179
71-01. La condizione essenziale perché il RDD sia affidabile è che: A. La variabile di trattamento debba essere binaria B. La variabile running non possa essere manipolabile dai soggetti C. L’outcome debba essere perfettamente misurabile D. La bandwidth debba essere ampia rispetto al cutoff
B. La variabile running non possa essere manipolabile dai soggetti
180
71-02. Qual è il limite principale del RDD? A. Non considera le variabili confondenti nel modello B. I risultati non sono generalizzabili all’intera popolazione C. Non è applicabile a interventi a lungo termine D. Richiede una randomizzazione perfetta del trattamento
B. I risultati non sono generalizzabili all’intera popolazione
181
71-03. L'obiettivo sostanziale del Regression Discontinuity Design (RDD) è quello di: A. Costruire un controfattuale utilizzando pesi delle unità di controllo B. Verificare l’esistenza di trend paralleli prima e dopo un intervento C. Stimare effetti causali sfruttando una discontinuità attorno a una soglia D. Stimare effetti medi su popolazioni trattate e non trattate
C. Stimare effetti causali sfruttando una discontinuità attorno a una soglia
182
71-04. La variabile running, nel contesto del RDD, rappresenta: A. Una misura di controllo per variabili confondenti B. Il criterio che determina l'assegnazione del trattamento C. Una variabile che identifica le unità non trattate D. Una stima della probabilità di trattamento
B. Il criterio che determina l'assegnazione del trattamento
183
71-05. Per cutoff nel RDD, si intende: A. La misura di significatività statistica del trattamento B. La differenza media tra unità trattate e non trattate C. Il limite massimo delle unità incluse nella bandwidth D. Il valore soglia della variabile running che determina l'assegnazione del trattamento
D. Il valore soglia della variabile running che determina l'assegnazione del trattamento
184
71-06. La differenza principale tra sharp RDD e fuzzy RDD è che: A. Nel fuzzy RDD, il trattamento è assegnato solo dopo verifiche casuali B. Nel fuzzy RDD, la probabilità di trattamento aumenta al cutoff, ma non è certa C. Nello sharp RDD, non esistono unità trattate vicino alla soglia D. Nel fuzzy RDD, non è possibile stimare un effetto medio del trattamento
B. Nel fuzzy RDD, la probabilità di trattamento aumenta al cutoff, ma non è certa
185
71-07. La bandwidth è importante nel RDD perché: A. È utilizzata per calcolare i pesi delle unità di controllo B. Garantisce che l'assegnazione del trattamento sia randomizzata C. Determina l'intervallo attorno al cutoff su cui si concentra l'analisi D. Misura la probabilità di manipolazione del cutoff
C. Determina l'intervallo attorno al cutoff su cui si concentra l'analisi
186
71-08. In quali casi il RDD risulta meno applicabile? A. Quando l’outcome è influenzato da variabili confondenti B. Quando la variabile running può essere manipolata dai soggetti C. Quando l’assegnazione del trattamento è casuale D. Quando il cutoff è noto a priori ai destinatari della policy
B. Quando la variabile running può essere manipolata dai soggetti