paniere 224 chiuse (da lez. 13 a 24) Flashcards

(224 cards)

1
Q

13-01. Cosa rappresenta il parametro γ nel modello di Nordhaus?
A. I rendimenti decrescenti degli investimenti in R&S
B. I rendimenti crescenti del capitale
C. Il risparmio marginale
D. Il tasso di crescita della popolazione

A

A. I rendimenti decrescenti degli investimenti in R&S

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2
Q

13-02. Nella legge di Kaldor-Verdoorn, cosa rappresenta gL?
A. Il tasso di risparmio
B. Il tasso di crescita della produttività del lavoro
C. Il tasso di crescita del capitale
D. Il tasso di crescita della forza lavoro

A

B. Il tasso di crescita della produttività del lavoro

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3
Q

13-03. Secondo Kaldor, l’aumento della produttività del lavoro è stimolato da:
A. L’aumento della produzione e l’innovazione organizzativa
B. Il commercio internazionale
C. Il capitale umano
D. Il risparmio delle famiglie

A

A. L’aumento della produzione e l’innovazione organizzativa

ok test

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4
Q

13-04. Come si differenzia il modello di Nordhaus da quello di Solow?
A. In Nordhaus, la popolazione cresce esponenzialmente
B. In Nordhaus, il lavoro non influisce sulla produzione
C. In Nordhaus, il risparmio è la variabile chiave
D. In Nordhaus, il progresso tecnologico è endogeno

A

D. In Nordhaus, il progresso tecnologico è endogeno

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5
Q

13-05. Qual è il ruolo degli investimenti in ricerca e sviluppo nel modello di Nordhaus?
A. Creano disoccupazione tecnologica
B. Ridistribuiscono il reddito
C. Generano progresso tecnologico
D. Non influiscono sulla produzione

A

C. Generano progresso tecnologico

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6
Q

13-06. Nel modello di Uzawa il capitale umano cresce:
A. Attraverso il capitale fisico
B. Attraverso investimenti in istruzione e formazione
C. Attraverso l’aumento della popolazione
D. Attraverso le esportazioni

A

B. Attraverso investimenti in istruzione e formazione

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7
Q

13-07. Qual è il limite principale del modello di Shell?
A. Non prevede un sistema di investimenti in R&S
B. Non considera il progresso tecnologico
C. La presenza di rendimenti decrescenti impedisce una crescita sostenuta a lungo termine
D. Non include la concorrenza perfetta

A

C. La presenza di rendimenti decrescenti impedisce una crescita sostenuta a lungo termine

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8
Q

13-08. Quale è il motore del progresso tecnologico nel modello di Uzawa?
A. Capitale sociale
B. Lavoro non qualificato
C. Capitale fisico
D. Capitale umano

A

D. Capitale umano

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9
Q

13-09. Qual è la forma della funzione di produzione nel modello di Uzawa?
A. Logaritmica
B. Quadratica
C. Lineare
D. Cobb-Douglas

A

D. Cobb-Douglas

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10
Q

13-10. Nella funzione di produzione di Uzawa, con A(t) si indica:
A. Capitale fisico
B. Popolazione
C. Lavoro totale
D. Capitale umano per lavoratore

A

D. Capitale umano per lavoratore

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11
Q

13-11. L’accumulazione di capitale fisico K nel modello di Uzawa è data da:
A. Y(t)=K(t)α A(t)L(t)
B. A(t)=ϕu(t)A(t)
C. K(t)=sY(t)-δK(t)
D. gA=(A(t))/(A(t))

A

C. K(t)=sY(t)-δK(t)

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12
Q

13-12. Kaldor collega il tasso di crescita della produzione al progresso tecnologico:
A. Attraverso la crescita della popolazione
B. Attraverso il tasso di investimento
C. Attraverso il capitale umano
D. Attraverso il risparmio

A

B. Attraverso il tasso di investimento

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13
Q

13-13. Cosa indica la frazione u(t) nel modello di Uzawa?
A. La frazione di risparmio destinata all’accumulazione di capitale fisico
B. La frazione di lavoro dedicata alla produzione
C. La frazione di capitale dedicata agli investimenti
D. La frazione di tempo di lavoro dedicata all’accumulazione di capitale umano

A

D. La frazione di tempo di lavoro dedicata all’accumulazione di capitale umano

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14
Q

13-14. Cos’è la legge di Kaldor-Verdoorn?
A. La relazione tra capitale fisico e lavoro
B. Una teoria del commercio internazionale
C. Una relazione tra la crescita della produttività del lavoro e la crescita della produzione
D. Un modello di risparmio e investimento

A

C. Una relazione tra la crescita della produttività del lavoro e la crescita della produzione

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15
Q

13-15. Secondo Arrow, come avviene la crescita della produttività?
A. Con l’aumento del capitale umano
B. Attraverso investimenti specifici in ricerca
C. Con l’intervento governativo
D. Attraverso l’accumulo di esperienza nella produzione

A

D. Attraverso l’accumulo di esperienza nella produzione

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16
Q

13-16. Cosa propone Kaldor riguardo alla funzione di produzione aggregata?
A. Di abbandonare l’uso della funzione di produzione aggregata
B. Di aumentare l’importanza del capitale fisico
C. Di separare capitale fisico e tecnologico
D. Di includere il capitale umano

A

A. Di abbandonare l’uso della funzione di produzione aggregata

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17
Q

13-17. In che modo l’innovazione è collegata agli investimenti nel modello di Arrow?
A. Si verifica automaticamente nel mercato
B. Richiede nuovi beni capitali per essere attuata
C. È indipendente dal risparmio
D. Dipende esclusivamente dalle politiche governative

A

B. Richiede nuovi beni capitali per essere attuata

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18
Q

13-18. Secondo il modello di Arrow, cosa consente la crescita della produttività senza costi aggiuntivi?
A. Il meccanismo di learning by doing
B. L’espansione dei mercati
C. L’aumento del capitale umano
D. L’innovazione tecnologica

A

A. Il meccanismo di learning by doing

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19
Q

13-19. in Arrow, cosa accade quando vi è un rapporto fisso tra capitale e lavoro?
A. La produzione rimane costante
B. La crescita della produttività aumenta
C. La crescita della produzione è limitata dalla crescita del lavoro
D. Il progresso tecnologico diventa esogeno

A

C. La crescita della produzione è limitata dalla crescita del lavoro

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20
Q

13-20. Il progresso tecnologico nel modello di Arrow è determinato da:
A. Le politiche governative
B. Il capitale umano
C. Le scelte di risparmio e investimento
D. L’esperienza cumulativa del lavoro (learning by doing)

A

D. L’esperienza cumulativa del lavoro (learning by doing)

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21
Q

13-21. La funzione di produzione nel modello di Arrow:
A. Y = K × F(A, L)
B. Y = A(L) × F(K, L)
C. Y = F(A, K, L)
D. Y = A(K) × F(K, L)

A

B. Y = A(L) × F(K, L)

ok test

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22
Q

13-22. In che modo il progresso tecnologico diventa endogeno secondo gli economisti?
A. Con l’incremento della forza lavoro
B. Attraverso investimenti in ricerca e sviluppo
C. Attraverso l’aumento della popolazione
D. Riducendo i costi del capitale

A

B. Attraverso investimenti in ricerca e sviluppo

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23
Q

13-23. Cosa rappresenta A nella funzione di produzione aggregata F(K,L,A)?
A. Il capitale umano
B. Il capitale fisico
C. Il progresso tecnologico
D. Il risparmio

A

C. Il progresso tecnologico

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24
Q

13-24. Quale modello descrive il concetto di learning by doing?
A. Mankiw
B. Arrow
C. Uzawa
D. Solow-Swan

A

B. Arrow

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25
13-25. Qual è il principale limite del modello neoclassico secondo Mankiw? A. Non considera il capitale fisico B. Considera il progresso tecnologico come esogeno C. Assume rendimenti decrescenti nel lungo periodo D. Non include il capitale umano
B. Considera il progresso tecnologico come esogeno
26
13-26. Qual è una delle limitazioni principali del modello di Uzawa? A. Non considera il capitale fisico B. Non prevede un ruolo per l’istruzione e la formazione C. Si concentra esclusivamente sui percorsi ottimali di accumulazione D. Non prevede la crescita del reddito pro capite
C. Si concentra esclusivamente sui percorsi ottimali di accumulazione
27
13-27. Nel modello di Uzawa, cosa accade nel lungo periodo? A. Il capitale fisico non accumula più valore B. La crescita si arresta C. Il capitale umano si deprezza D. L'economia raggiunge una crescita equilibrata
D. L'economia raggiunge una crescita equilibrata
28
13-28. Quando inizia a crescere il capitale fisico K nel modello di Uzawa? A. Quando il capitale umano raggiunge un livello sufficiente B. Quando il risparmio aumenta C. Quando la popolazione cresce D. Quando l'investimento in capitale umano diminuisce
A. Quando il capitale umano raggiunge un livello sufficiente
29
13-29. Come si esprime il tasso di crescita del capitale umano gA nel modello di Uzawa? A. gA = s - δ B. gA = K(t)/L(t) C. gA = 1 - u(t) D. gA = ϕu(t)
D. gA = ϕu(t)
30
14-01. Qual è l'elemento chiave del modello AK che permette una crescita costante nel tempo? A. La crescita è limitata dai rendimenti decrescenti del capitale B. La crescita del capitale è accompagnata da un aumento proporzionale della produttività C. Il progresso tecnologico è considerato un fattore esogeno D. Il tasso di crescita è determinato solo dal risparmio
B. La crescita del capitale è accompagnata da un aumento proporzionale della produttività
31
14-02. Nel modello AK, quale relazione viene rappresentata dall'equazione Y = AK? A. La produzione totale è proporzionale al capitale, con un livello costante di produttività B. La crescita economica è limitata dai rendimenti decrescenti del lavoro C. La produzione totale dipende solo dal lavoro disponibile D. Il capitale cresce a un tasso decrescente
A. La produzione totale è proporzionale al capitale, con un livello costante di produttività
32
14-03. L'equazione del tasso di crescita del capitale e della produzione nel modello Harrod-Domar è data da: A. g = K ̇/K = sA - δ B. K ̇ = sL - δK C. Y = AK D. g = sA - δL
A. g = K ̇/K = sA - δ
33
14-04. Nel modello Harrod-Domar, cosa succede quando il capitale è il fattore limitante? A. La produzione sarà proporzionale al lavoro disponibile B. Il capitale e il lavoro cresceranno allo stesso tasso C. La produzione sarà proporzionale al capitale disponibile D. Il lavoro diventa il fattore limitante della produzione
C. La produzione sarà proporzionale al capitale disponibile | ok test
34
14-05. Cosa prevede il modello di Romer per economie integrate attraverso il commercio? A. Una riduzione del tasso di crescita a causa della concorrenza internazionale B. La crescita limitata a breve termine senza effetti duraturi C. Un tasso di crescita più rapido grazie alla maggiore diffusione della conoscenza tecnologica D. Un rallentamento della crescita a causa delle differenze culturali
C. Un tasso di crescita più rapido grazie alla maggiore diffusione della conoscenza tecnologica
35
14-06. Secondo Frankel, il fattore di scala A ̅ dipende: A. Dal rapporto tra capitale e lavoro B. Dalla quantità di lavoro disponibile C. Dal livello di disoccupazione nell'economia D. Dal tasso di crescita della popolazione
A. Dal rapporto tra capitale e lavoro
36
14-07. Quale affermazione è corretta riguardo alla non-convergenza nel modello di Romer? A. Le economie meno sviluppate convergono sempre verso quelle più ricche B. Le economie meno sviluppate non convergono automaticamente con quelle più ricche C. La convergenza economica è inevitabile con sufficiente accumulazione di capitale D. Le economie più povere superano sempre quelle più ricche con investimenti adeguati
B. Le economie meno sviluppate non convergono automaticamente con quelle più ricche
37
14-08. Qual è una delle implicazioni del modello di Romer? A. L'inevitabile convergenza tra economie sviluppate e meno sviluppate B. La dipendenza esclusiva dal progresso tecnologico esogeno C. L'importanza delle politiche di risparmio e investimento per favorire la crescita D. La riduzione del ruolo dell'accumulazione di capitale
C. L'importanza delle politiche di risparmio e investimento per favorire la crescita
38
14-09. Secondo Romer, cosa suggeriscono le esternalità tecnologiche? A. Che le imprese debbano ridurre gli investimenti in capitale B. Un'influenza minima sulla crescita economica C. Un possibile ruolo per politiche pubbliche che incentivino l'innovazione D. L'inevitabile declino della produttività con l'aumento del capitale
C. Un possibile ruolo per politiche pubbliche che incentivino l'innovazione
39
14-10. Cosa implica l'effetto di scala nel modello di Romer? A. Le economie grandi sono soggette a rendimenti decrescenti B. Economie più grandi crescono più rapidamente grazie alla diffusione della conoscenza tecnologica C. Le economie più piccole tendono a crescere più velocemente D. La conoscenza tecnologica si diffonde solo tra grandi imprese
B. Economie più grandi crescono più rapidamente grazie alla diffusione della conoscenza tecnologica
40
14-11. Quale fattore determina il tasso di crescita stazionario nel modello di Romer? A. Il tasso di inflazione e il livello di commercio internazionale B. Il livello di disoccupazione e il progresso tecnologico esogeno C. Il tasso di sconto, l'elasticità di sostituzione intertemporale e il contributo del capitale alla produzione D. La quantità di lavoro disponibile e il capitale umano
C. Il tasso di sconto, l'elasticità di sostituzione intertemporale e il contributo del capitale alla produzione
41
14-12. Secondo Romer, quando un’impresa investe in capitale: A. Riduce la crescita delle altre imprese B. Aumenta lo stock complessivo di conoscenza tecnologica nell'economia C. Non influenza la produttività complessiva D. Diminuisce la capacità produttiva di altre imprese
B. Aumenta lo stock complessivo di conoscenza tecnologica nell'economia
42
14-13. Che ruolo giocano le esternalità tecnologiche nel modello di Romer? A. Favoriscono la crescita di tutte le imprese B. Riducono la produttività delle imprese C. Creano disuguaglianze tra imprese D. Limitano l'accumulazione del capitale
A. Favoriscono la crescita di tutte le imprese
43
14-14. L'elemento chiave del modello di Romer è relativo a: A. L'equilibrio tra capitale e lavoro B. L'importanza delle esternalità tecnologiche C. La crescita esogena determinata dal progresso tecnologico D. L'importanza della concorrenza perfetta
B. L'importanza delle esternalità tecnologiche
44
14-15. Qual è il ruolo della ricerca e sviluppo nel modello di Frankel? A. Accumulare conoscenza tecnologica B. Aumentare il tasso di disoccupazione C. Stabilizzare il lavoro D. Ridurre il capitale fisico
A. Accumulare conoscenza tecnologica
45
14-16. Perché le singole imprese considerano A ̅ come dato? A. Ogni azienda può modificare autonomamente A ̅ B. A ̅ è determinato solo dal governo C. Nessuna azienda può influenzare lo stock complessivo di capitale D. A ̅ varia in base alla popolazione
C. Nessuna azienda può influenzare lo stock complessivo di capitale
46
14-17. Secondo Frankel, come influisce un aumento della propensione al risparmio (s) sul tasso di crescita? A. Porta a una crescita temporanea ma non sostenibile B. Aumenta il tasso di crescita in modo permanente C. Non ha alcun effetto sul tasso di crescita D. Riduce il tasso di crescita
B. Aumenta il tasso di crescita in modo permanente
47
14-18. Qual è la principale differenza tra il modello di Frankel e quello di Harrod-Domar? A. Il lavoro è l’unico fattore determinante nel modello di Frankel B. La conoscenza tecnologica cresce automaticamente nel modello di Frankel C. Il capitale non influenza la produzione nel modello di Frankel D. La disoccupazione è un fattore chiave nel modello di Frankel
B. La conoscenza tecnologica cresce automaticamente nel modello di Frankel
48
14-19. Come si comporta la conoscenza tecnologica nel modello di Frankel? A. Viene influenzata unicamente dal lavoro B. Rimane costante indipendentemente dal capitale C. Cresce automaticamente in proporzione al capitale D. Decresce quando aumenta il capitale
C. Cresce automaticamente in proporzione al capitale
49
14-20. Cosa implica il caso particolare in cui a+β=1 nel modello di Frankel? A. La produzione diminuisce man mano che il capitale cresce B. La disoccupazione aumenta C. Il capitale diventa l’unico fattore di crescita D. La produzione cresce in proporzione al capitale
D. La produzione cresce in proporzione al capitale
50
14-21. Nel modello di Romer, cosa accade se α+β=1? A. L'economia entra in uno stato stazionario B. Si verifica una decrescita economica C. La crescita può essere sostenuta a lungo termine D. La crescita diventa insostenibile nel tempo
C. La crescita può essere sostenuta a lungo termine
51
14-22. Come cambia la produzione aggregata dell'economia secondo Frankel? A. Y=A ̅K^{1-a} L^a B. Y=A ̅K^a L^{1-a} C. Y=A ̅L^a K^{1-a} D. Y=A ̅K^b L^{1-b}
B. Y=A ̅K^a L^{1-a}
52
14-23. Quale dei seguenti fattori non è considerato esogeno nel modello AK? A. La forza lavoro B. Il tasso di risparmio C. Il capitale D. Il progresso tecnologico
D. Il progresso tecnologico
53
14-24. Nel modello Harrod-Domar, un aumento del tasso di risparmio (s) implica: A. La fine della crescita economica B. Un aumento del tasso di deprezzamento (δ) C. Un rallentamento nella crescita della produzione pro capite D. Un incremento del tasso di crescita economica (g)
D. Un incremento del tasso di crescita economica (g)
54
14-25. Qual è la funzione di produzione proposta da Frankel per ogni impresa? A. Yj=A ̅Kj^{1-a} Lj^a B. Yj=A ̅Kj C. Yj=A ̅Lj^a Kj^{1-a} D. Yj=A ̅Kj^a Lj^{1-a}
D. Yj=A ̅Kj^a Lj^{1-a}
55
14-26. Quando la produzione pro capite è in declino, cosa accade secondo il modello Harrod-Domar? A. La crescita generata da un maggiore risparmio sarà permanente B. Il lavoro diventa il fattore limitante, fermando la crescita C. La crescita sarà temporanea D. La crescita si arresta completamente
A. La crescita generata da un maggiore risparmio sarà permanente
56
14-27. Nel modello Harrod-Domar, quando la produzione pro capite è in aumento, cosa succede alla crescita economica? A. Il capitale continuerà a crescere più velocemente del lavoro B. La crescita sarà limitata dai rendimenti decrescenti del capitale C. L'incremento della crescita non sarà duraturo a causa dei limiti posti dalla disponibilità di lavoro D. La crescita proseguirà indefinitamente senza ostacoli
C. L'incremento della crescita non sarà duraturo a causa dei limiti posti dalla disponibilità di lavoro
57
14-28. Cosa permette al modello AK di evitare i rendimenti decrescenti che limitano la crescita nel modello neoclassico? A. Il progresso tecnologico cresce automaticamente con il capitale B. Il tasso di risparmio rimane costante nel tempo C. Il deprezzamento del capitale non ha effetti sulla crescita D. L'occupazione aumenta proporzionalmente al capitale
A. Il progresso tecnologico cresce automaticamente con il capitale
58
14-29. Che cosa rappresenta la conoscenza tecnologica nel modello di Frankel? A. Un fattore di produzione fisico B. Una forma di capitale intangibile C. Un bene deperibile D. Un fattore esogeno non influenzabile
B. Una forma di capitale intangibile
59
14-30. In quale contesto il modello Harrod-Domar prevede una crescita sostenuta della produzione pro capite? A. Quando la disponibilità di capitale diventa il fattore limitante B. Quando il lavoro cresce più velocemente del capitale C. Quando il tasso di risparmio diminuisce D. Quando c'è un surplus di lavoro non occupato
D. Quando c'è un surplus di lavoro non occupato
60
15-01. Secondo la teoria dell’auto-squilibrio regionale, quale delle seguenti affermazioni è vera riguardo alle forze di mercato? A. Tendono a inasprire le disuguaglianze economiche tra le regioni B. Livellano le disuguaglianze tra le regioni nel lungo termine C. Agiscono principalmente attraverso meccanismi di diffusione tecnologica D. Creano opportunità economiche uniformemente distribuite tra le regioni
A. Tendono a inasprire le disuguaglianze economiche tra le regioni
61
15-02. Secondo Myrdal, quale effetto ha il declino economico su una regione? A. Stimola la migrazione di lavoratori qualificati verso la regione B. Attira investimenti per stimolare la ripresa economica C. Riduce le disuguaglianze tra regioni attraverso la concorrenza di mercato D. Genera ulteriori perdite economiche, creando una spirale discendente
D. Genera ulteriori perdite economiche, creando una spirale discendente
62
15-03. Qual è il ruolo dell'effetto moltiplicatore nella teoria di Myrdal sulla causazione cumulativa? A. Stimola ulteriormente la crescita economica in una regione già in espansione B. Aumenta le possibilità di migrazione verso regioni meno sviluppate C. Compensa le perdite economiche nelle regioni in declino D. Ridistribuisce equamente il potere d’acquisto tra le regioni
A. Stimola ulteriormente la crescita economica in una regione già in espansione
63
15-04. Il concetto di 'causazione cumulativa', nella teoria dell'auto-squilibrio, descrive: A. Un ciclo in cui l'espansione economica genera investimenti in aree svantaggiate B. Un processo in cui le regioni sviluppate continuano a crescere accumulando capitale e forza lavoro C. Un modello in cui le disuguaglianze tendono a ridursi nel tempo grazie alla mobilità dei fattori produttivi D. Un meccanismo attraverso il quale le regioni meno sviluppate attirano investimenti grazie ai bassi salari
B. Un processo in cui le regioni sviluppate continuano a crescere accumulando capitale e forza lavoro
64
15-05. Quale delle seguenti è una delle limitazioni principali della teoria dell'auto-equilibrio interregionale? A. Barriere alla mobilità B. Convergenza economica automatica C. Competizione di mercato D. Effetti di diffusione e spillover
A. Barriere alla mobilità
65
15-06. Qual è una delle limitazioni della teoria dell’auto-equilibrio interregionale che riguarda la concentrazione geografica di attività economiche? A. La competizione di mercato distribuisce le imprese in maniera uniforme B. Le barriere culturali vengono abbattute rapidamente grazie alle reti di trasporto C. Le economie di scala spingono verso l'agglomerazione industriale D. L'innovazione tecnologica si diffonde rapidamente nelle regioni svantaggiate
C. Le economie di scala spingono verso l'agglomerazione industriale
66
15-07. La teoria dell'auto-equilibrio, riguardo agli effetti di diffusione e spillover, sostiene che: A. Il progresso economico in una regione sviluppata genera benefici nelle regioni circostanti B. Le barriere alla mobilità limitano gli effetti di spillover C. Le disuguaglianze strutturali impediscono la diffusione di innovazioni D. Le economie di scala aumentano le disparità tra regioni
A. Il progresso economico in una regione sviluppata genera benefici nelle regioni circostanti
67
15-08. Quale tra le seguenti è una conseguenza delle economie di scala e dell'agglomerazione industriale? A. L’aumento della mobilità dei lavoratori B. La riduzione delle barriere linguistiche e culturali C. La dispersione equilibrata di attività economiche tra le regioni D. La concentrazione di attività economiche in determinate aree
D. La concentrazione di attività economiche in determinate aree
68
15-09. Secondo la teoria dell’auto-equilibrio, cosa succede ai salari nelle regioni meno sviluppate in seguito all'afflusso di imprese? A. Aumentano per la maggiore domanda di lavoro B. Rimangono stabili a causa delle disuguaglianze strutturali C. Subiscono una pressione al ribasso dovuta alla mobilità limitata D. Diminuirebbero a causa delle economie di scala
A. Aumentano per la maggiore domanda di lavoro
69
15-10. Qual è uno dei principali meccanismi che, secondo la teoria dell’auto-equilibrio interregionale, dovrebbe ridurre le disparità regionali? A. Barriere alla mobilità B. Disuguaglianze strutturali C. Mobilità dei fattori produttivi D. Economie di scala e agglomerazione industriale
C. Mobilità dei fattori produttivi
70
15-11. Qual è la conseguenza principale del modello di Myrdal sul sistema capitalistico? A. Le politiche governative possono ridurre automaticamente le disuguaglianze senza interventi specifici B. La concorrenza favorisce lo sviluppo uniforme delle regioni meno sviluppate C. Le forze di mercato tendono a consolidare la crescita nelle regioni già sviluppate, aumentando le disparità D. Le disuguaglianze vengono livellate grazie alla diffusione delle innovazioni tecnologiche
C. Le forze di mercato tendono a consolidare la crescita nelle regioni già sviluppate, aumentando le disparità
71
15-12. Quale dei seguenti processi è considerato parte del meccanismo di 'polarizzazione' nella teoria dell’auto-squilibrio? A. Le regioni svantaggiate beneficiano di spillover economici dalle aree più sviluppate B. La concorrenza tra imprese genera un equilibrio tra le regioni C. Le regioni meno sviluppate iniziano ad attrarre investimenti grazie ai bassi costi di produzione D. Le regioni sviluppate continuano ad attrarre forza lavoro e investimenti, aumentando il divario con le altre
D. Le regioni sviluppate continuano ad attrarre forza lavoro e investimenti, aumentando il divario con le altre
72
15-13. Qual è il ruolo dei costi di trasporto nel quadro della NEG? A. I costi di trasporto influenzano la concentrazione o dispersione delle attività economiche, con livelli intermedi che favoriscono la concentrazione B. Costi di trasporto molto bassi causano l'accentramento delle attività nelle regioni periferiche C. I costi di trasporto alti facilitano l'integrazione economica tra le regioni centrali e periferiche D. La riduzione dei costi di trasporto favorisce una maggiore dispersione spaziale delle attività economiche
A. I costi di trasporto influenzano la concentrazione o dispersione delle attività economiche, con livelli intermedi che favoriscono la concentrazione
73
15-14. L’effetto risacca, secondo Hirschman, è: A. Un modello di sviluppo equilibrato dove tutte le regioni crescono simultaneamente B. Il meccanismo di assorbimento delle risorse da parte di una regione prospera a danno di regioni meno sviluppate C. Il processo attraverso cui le regioni meno sviluppate beneficiano degli spillover economici dalle regioni sviluppate D. La tendenza delle regioni più ricche a ridurre le disparità investendo in aree povere
B. Il meccanismo di assorbimento delle risorse da parte di una regione prospera a danno di regioni meno sviluppate
74
15-15. Cosa si intende per "trickle-down" nel contesto della teoria di Hirschman? A. Un fenomeno in cui le risorse economiche si concentrano nelle aree già sviluppate B. Il meccanismo secondo cui le regioni meno sviluppate possono beneficiare della crescita delle aree centrali C. Un sistema di sviluppo in cui gli investimenti sono distribuiti equamente tra le regioni D. Un concetto che descrive l’abbandono di una regione in declino da parte della forza lavoro qualificata
B. Il meccanismo secondo cui le regioni meno sviluppate possono beneficiare della crescita delle aree centrali
75
15-16. Qual è il concetto centrale della teoria dello sbilanciamento strategico (unbalanced growth) di Hirschman? A. La crescita economica deve essere sbilanciata per generare opportunità di sviluppo in altri settori B. Lo sviluppo equilibrato di tutte le regioni è la chiave per il progresso economico C. La crescita simultanea di tutti i settori crea uno sviluppo economico efficiente D. Gli investimenti in settori non strategici generano crescita sostenibile
A. La crescita economica deve essere sbilanciata per generare opportunità di sviluppo in altri settori
76
15-17. Con il termine exit, secondo Hirschman in 'Exit, Voice, and Loyalty', si intende: A. La decisione di un agente economico di abbandonare un’istituzione o una regione quando le condizioni peggiorano B. Il meccanismo attraverso cui le regioni meno sviluppate beneficiano della crescita economica delle regioni centrali C. Il tentativo di migliorare la situazione attraverso proteste o partecipazione politica D. La fedeltà a un’organizzazione nonostante il deterioramento delle condizioni economiche
A. La decisione di un agente economico di abbandonare un’istituzione o una regione quando le condizioni peggiorano
77
15-18. Quale delle seguenti affermazioni riflette la visione di Hirschman sullo sviluppo economico? A. Lo sviluppo è un processo complesso, caotico e caratterizzato da cicli di espansione e reazioni B. Il successo economico dipende esclusivamente dalle forze di mercato e non dalle istituzioni C. Lo sviluppo economico segue un percorso lineare e pianificabile con precisione D. Il progresso economico può essere raggiunto solo attraverso investimenti equilibrati tra tutti i settori
A. Lo sviluppo è un processo complesso, caotico e caratterizzato da cicli di espansione e reazioni
78
15-19. Il modello centro-periferia della NEG di Krugman e Venables, definisce: A. La tendenza delle regioni periferiche a diventare autosufficienti e competitive rispetto alle regioni centrali B. La concentrazione delle attività produttive nelle regioni periferiche con l'aumento dei costi commerciali C. L'attrazione di imprese e lavoratori verso la regione più grande con la riduzione dei costi commerciali D. La diffusione equilibrata delle attività economiche in tutte le regioni indipendentemente dai costi commerciali
C. L'attrazione di imprese e lavoratori verso la regione più grande con la riduzione dei costi commerciali | ok test
79
15-20. In che modo le economie di scala contribuiscono alla concentrazione economica secondo la NEG? A. Riducono la necessità di migrazione dei lavoratori tra settori agricoli e manifatturieri B. Portano a una maggiore dispersione delle attività economiche verso le aree periferiche C. Favoriscono la distribuzione equa delle attività economiche tra tutte le regioni D. Aumentano l'efficienza delle imprese nelle regioni centrali, rendendo queste ultime più attraenti
D. Aumentano l'efficienza delle imprese nelle regioni centrali, rendendo queste ultime più attraenti | ok test
80
15-21. Quando i costi commerciali si avvicinano allo zero, secondo il modello centro-periferia, accade che: A. La regione periferica continua a essere svantaggiata nonostante la riduzione dei costi commerciali B. Le regioni centrali diventano meno efficienti e meno competitive a causa dell'aumento dei costi di congestione C. La concentrazione spaziale delle attività economiche raggiunge il suo massimo livello D. I vantaggi di localizzazione della regione più grande svaniscono, portando a una convergenza economica tra le regioni
D. I vantaggi di localizzazione della regione più grande svaniscono, portando a una convergenza economica tra le regioni
81
15-22. Quale dei seguenti fattori è considerato una forza centrifuga che spinge per la dispersione economica nelle teorie della NEG? A. L'aumento dei costi di congestione nelle aree centrali B. La maggiore efficienza delle imprese grazie alle economie di scala C. La riduzione dei costi di trasporto tra regioni D. La migrazione di lavoratori qualificati verso le regioni centrali
A. L'aumento dei costi di congestione nelle aree centrali
82
15-23. Quale dei seguenti fattori spiega la crescita degli agglomerati urbani secondo la NEG? A. Aumento dei costi di trasporto nelle regioni periferiche B. Maggior diversità di prodotti nei settori agricoli C. Rendimenti crescenti di scala nei settori manifatturieri D. Riduzione della mobilità del lavoro nelle aree centrali
C. Rendimenti crescenti di scala nei settori manifatturieri
83
15-24. Cosa rappresentano le 'forze centripete' nei modelli della NEG? A. L'influenza delle infrastrutture nel bilanciare la distribuzione spaziale delle attività B. L'effetto di riduzione dei costi di produzione nelle regioni meno sviluppate C. I fattori che favoriscono la concentrazione delle attività economiche in alcune regioni D. Le dinamiche che spingono per la dispersione delle attività economiche verso le aree periferiche
C o A
84
15-25. Secondo la NEG, quale ruolo svolge la migrazione del lavoro nella concentrazione economica? A. Penalizza le regioni centrali, creando squilibri di manodopera B. Ha un effetto neutro sulla distribuzione delle attività economiche C. Riduce la concentrazione economica, facilitando una distribuzione equa tra regioni D. Consente alle aree più sviluppate di attrarre manodopera a basso costo, favorendo la concentrazione economica
D. Consente alle aree più sviluppate di attrarre manodopera a basso costo, favorendo la concentrazione economica
85
15-26. Quale è la forma della relazione tra costi commerciali e concentrazione spaziale secondo la NEG? A. A U invertita, con livelli intermedi di costi commerciali che favoriscono la concentrazione B. A V rovesciata, con concentrazione massima quando i costi sono molto alti o molto bassi C. A forma di curva piatta, indipendentemente dai costi commerciali D. Lineare, con costi commerciali più bassi che portano sempre a maggiore concentrazione
A. A U invertita, con livelli intermedi di costi commerciali che favoriscono la concentrazione
86
15-27. Il concetto di backward linkages introdotto da Hirschman, descrive: A. L’espansione di un settore che aumenta la domanda di input da altri settori B. Il trasferimento di risorse economiche da una regione sviluppata a una meno sviluppata C. Il processo in cui i beni prodotti in un settore stimolano la crescita delle industrie che utilizzano tali beni D. La crescita di un settore che genera occupazione e stimola l’industria dei servizi
A. L’espansione di un settore che aumenta la domanda di input da altri settori
87
16-01. Quale processo può trasformare vecchie aree industriali in contesti post-industriali? A. La distruzione urbana B. La gentrification C. La deindustrializzazione totale D. La migrazione della popolazione locale
B. La gentrification
88
16-02. Cosa caratterizza l'economia californiana rispetto ad altri stati americani? A. La sua maggiore apertura al commercio internazionale e ai flussi di capitale B. L'isolamento economico rispetto al capitalismo globale C. La sua dipendenza esclusiva dall'agricoltura D. La mancanza di connessioni globali rilevanti
A. La sua maggiore apertura al commercio internazionale e ai flussi di capitale | ok test
89
16-03. La California ha tratto vantaggio dalla globalizzazione [...]: A. Limitando le connessioni economiche globali B. Attraverso l'espansione delle industrie cinematografiche e tecnologiche C. Favorendo la migrazione verso altre regioni D. Con l'autosufficienza e la chiusura dei suoi mercati
B. Attraverso l'espansione delle industrie cinematografiche e tecnologiche
90
16-04. Cosa rappresenta la Silicon Valley nel contesto del capitalismo globale? A. Un esempio di fallimento economico B. Un'area agricola in declino C. Un centro nevralgico dell'innovazione tecnologica D. Un distretto tradizionale di produzione manifatturiera
C. Un centro nevralgico dell'innovazione tecnologica
91
16-05. Quale industria ha ricevuto una spinta economica durante la Seconda Guerra Mondiale in California? A. L'industria aerospaziale B. L'industria tessile C. L'industria cinematografica D. L'industria automobilistica
A. L'industria aerospaziale
92
16-06. In che modo la migrazione ha influenzato lo sviluppo della California? A. Ha causato il declino dell'agricoltura californiana B. Ha avuto un impatto marginale sull'economia C. Ha ostacolato l’espansione delle industrie californiane D. Ha fornito manodopera essenziale per l’espansione agricola ed estrattiva
D. Ha fornito manodopera essenziale per l’espansione agricola ed estrattiva
93
16-07. Qual è una delle dinamiche osservate nella città di Milano in relazione alla gentrification? A. I quartieri industriali di Milano non sono stati influenzati dalle nuove dinamiche economiche B. La città ha subito un declino economico senza segni di recupero C. La gentrification non ha avuto effetti su Milano D. La destinazione d'uso degli immobili ha favorito la ristrutturazione economica e sociale di alcuni quartieri
D. La destinazione d'uso degli immobili ha favorito la ristrutturazione economica e sociale di alcuni quartieri | ok test
94
16-08. Qual è una delle ragioni che spiegano la disomogeneità dello sviluppo? A. Il controllo statale sull'economia B. Il determinismo ambientale C. La sovrabbondanza di risorse in ogni regione D. La distribuzione equa delle risorse naturali
B. Il determinismo ambientale | ok test
95
16-09. Qual è uno degli effetti della transizione economica nelle città? A. La transizione economica non ha effetti sui paesaggi urbani B. Le aree in declino restano sempre inutilizzate C. I quartieri industriali non possono mai essere trasformati D. Quartieri industriali possono essere recuperati tramite gentrification
D. Quartieri industriali possono essere recuperati tramite gentrification | ok test
96
16-10. In che modo il capitalismo modifica costantemente i paesaggi economici? A. Distrugge permanentemente le aree industriali senza sostituirle B. Espande continuamente le stesse aree industriali senza cambiare nulla C. Conserva stabilmente le infrastrutture per lunghi periodi D. Rende obsoleti i complessi territoriali di produzione per far spazio a nuovi cicli di crescita
D. Rende obsoleti i complessi territoriali di produzione per far spazio a nuovi cicli di crescita
97
16-11. La 'distruzione creativa', secondo Schumpeter, consiste: A. Nel mantenimento di un sistema stabile senza innovazioni B. Nell'espansione illimitata della forza lavoro C. Nel dinamismo tecnologico che crea nuovi mercati e prodotti, superando quelli esistenti D. Nella completa distruzione del sistema capitalistico durante le crisi
C. Nel dinamismo tecnologico che crea nuovi mercati e prodotti, superando quelli esistenti
98
16-12. Per 'spostamento spaziale del capitale' si intende: A. L'aumento dei salari nei mercati esistenti B. La riduzione dei costi del lavoro C. La creazione di riserve di manodopera in una singola area geografica D. L'espansione in nuovi mercati o aree geografiche
D. L'espansione in nuovi mercati o aree geografiche
99
16-13. Cos'è la sovraccumulazione nel sistema capitalistico? A. Quando le risorse naturali sono sovrabbondanti B. Quando i lavoratori non guadagnano abbastanza per acquistare tutti i beni prodotti C. Quando il capitale è insufficiente per investimenti a lungo termine D. Quando c'è una mancanza di beni prodotti
B. Quando i lavoratori non guadagnano abbastanza per acquistare tutti i beni prodotti
100
16-14. Come il capitalismo affronta le crisi cicliche? A. Attraverso svalutazione, spostamento temporale o spaziale del capitale B. Tramite l'aumento continuo dei salari C. Con la diminuzione dell'innovazione tecnologica D. Attraverso una ridistribuzione equa dei salari
A. Attraverso svalutazione, spostamento temporale o spaziale del capitale | ok test
101
16-15. Una delle contraddizioni strutturali del capitalismo è: A. L'espansione senza limiti del mercato globale B. La necessità di ridurre i costi del lavoro entra in conflitto con l’aumento del costo del lavoro derivante dalla crescita economica C. L'assenza di cicli di crisi economica D. La crescente uguaglianza tra lavoratori e capitalisti
B. La necessità di ridurre i costi del lavoro entra in conflitto con l’aumento del costo del lavoro derivante dalla crescita economica
102
16-16. In che modo il capitalismo genera profitto? A. Attraverso la partecipazione democratica dei lavoratori B. Tramite la distribuzione equa dei salari C. Attraverso la riduzione dell'innovazione tecnologica D. Attraverso l'estrazione del plusvalore dai lavoratori
D. Attraverso l'estrazione del plusvalore dai lavoratori
103
16-17. Cosa sosteneva la teoria della modernizzazione tra gli anni '50 e '60? A. Che il capitalismo avesse già raggiunto il suo stato di equilibrio B. Che le disuguaglianze fossero permanenti C. Che il sistema capitalistico fosse irrimediabilmente diseguale D. Che le economie impoverite potessero svilupparsi adottando politiche adeguate
D. Che le economie impoverite potessero svilupparsi adottando politiche adeguate
104
16-18. Quale limite presenta il determinismo ambientale secondo l'esempio dell'Indonesia? A. Il reddito pro capite è basso nonostante l'abbondanza di risorse naturali B. La distribuzione delle risorse è troppo concentrata C. Le risorse naturali sono state esaurite rapidamente D. L'Indonesia ha risorse limitate rispetto a Singapore
A. Il reddito pro capite è basso nonostante l'abbondanza di risorse naturali
105
16-19. Quando un'area si svaluta economicamente [...]: A. La svalutazione non ha impatti su altre aree B. L'intero sistema economico si blocca C. L'area resta abbandonata senza possibilità di recupero D. Altre aree ne traggono vantaggio
D. Altre aree ne traggono vantaggio
106
17-01. Che differenza esiste tra le soglie di popolazione per funzioni di ordine superiore e inferiore? A. Non c'è differenza tra le soglie B. Le funzioni di ordine superiore richiedono soglie più alte C. Le soglie sono indipendenti dalla funzione D. Le funzioni di ordine inferiore richiedono soglie più alte
B. Le funzioni di ordine superiore richiedono soglie più alte
107
17-02. Quale risultato ha evidenziato lo studio di Berry e coautori sull'Iowa? A. L'assenza di gerarchie insediative B. Una distribuzione uniforme delle funzioni tra insediamenti C. La presenza di gerarchie funzionali discrete tra insediamenti D. La crescita lineare delle funzioni con la popolazione
C. La presenza di gerarchie funzionali discrete tra insediamenti
108
17-03. Cosa distingue le soglie di popolazione tra le zone umide e aride di Ceylon? A. Le soglie sono uguali in entrambe le aree B. Non esistono differenze significative C. Le soglie nelle zone umide sono più alte rispetto a quelle delle zone aride D. Le soglie delle zone aride sono superiori
C. Le soglie nelle zone umide sono più alte rispetto a quelle delle zone aride
109
17-04. Il periodo storico che segna l'inizio di una comprensione più articolata dello spazio economico è: A. XV secolo B. XIX secolo C. XVIII secolo D. XVI secolo
C. XVIII secolo
110
17-05. Qual era la visione economica dominante tra il XVI e il XVIII secolo riguardo la distribuzione geografica della ricchezza? A. La concentrazione delle risorse in aree rurali era prioritaria per garantire la stabilità economica B. La distribuzione omogenea della produzione era considerata essenziale per il benessere collettivo C. La concentrazione della produzione in aree specifiche era vista come un elemento chiave per il rafforzamento dello Stato D. La decentralizzazione delle risorse e delle industrie era vista come un vantaggio strategico
C. La concentrazione della produzione in aree specifiche era vista come un elemento chiave per il rafforzamento dello Stato
111
17-06. Secondo Cantillon, cosa determina la formazione di villaggi? A. La presenza di risorse minerarie B. La vicinanza alle terre agricole e le economie di trasporto C. La presenza di centri religiosi o governativi D. La disponibilità di manodopera specializzata
B. La vicinanza alle terre agricole e le economie di trasporto
112
17-07. Quale ruolo ha lo spazio nelle dinamiche economiche, secondo Cantillon? A. Svolge solo un ruolo marginale nella crescita urbana B. È irrilevante nella determinazione dei flussi economici tra aree rurali e urbane C. Determina le economie di trasporto e influenza lo sviluppo delle comunità D. È un fattore secondario rispetto ai circuiti economici verticali
C. Determina le economie di trasporto e influenza lo sviluppo delle comunità
113
17-08. Cosa rileva l'analisi dei prezzi e dei mercati in relazione ai costi di trasporto? A. I prezzi delle merci sono uniformi, indipendentemente dalla distanza di trasporto B. I costi di trasporto non influenzano la determinazione dei prezzi C. I prodotti che necessitano di lunghi trasporti tendono ad avere costi inferiori rispetto a quelli locali D. I prezzi delle merci aumentano con la distanza dal luogo di produzione
D. I prezzi delle merci aumentano con la distanza dal luogo di produzione
114
17-09. Quale teoria economica successiva è anticipata dalle riflessioni di Cantillon? A. La teoria del vantaggio assoluto B. La teoria di Thünen C. La teoria dei costi comparativi D. La teoria di Adam Smith
B. La teoria di Thünen
115
17-10. Qual è l'importanza della localizzazione della manifattura nelle province, secondo la visione del XVIII secolo? A. Corregge le disuguaglianze nella circolazione monetaria B. Favorisce la centralizzazione del potere economico C. Incrementa le esportazioni internazionali D. Riduce i costi di trasporto a livello interregionale
A. Corregge le disuguaglianze nella circolazione monetaria
116
17-11. Il raggio di vendita dei beni è determinato da: A. La distanza dai centri urbani B. I costi di trasporto e le disuguaglianze nei redditi interregionali C. La disponibilità di moneta in circolazione D. La quantità di riserve auree accumulate dallo Stato
B. I costi di trasporto e le disuguaglianze nei redditi interregionali
117
17-12. Perché si sviluppò la necessità di una potente marina mercantile in uno Stato mercantilista? A. Per migliorare la distribuzione interna dei prodotti B. Per facilitare il commercio estero C. Per ridurre i costi di trasporto dei beni agricoli D. Per proteggere i confini nazionali dalle invasioni
B. Per facilitare il commercio estero
118
17-13. Cosa suggeriscono le osservazioni empiriche riguardo alla distribuzione delle terre intorno alle città? A. Le terre urbane sono destinate esclusivamente alla produzione industriale B. Le terre boschive sono sempre localizzate a ridosso delle città C. Le terre agricole più vicine sono riservate solo al bestiame D. Le terre sono distribuite in anelli concentrici
D. Le terre sono distribuite in anelli concentrici
119
17-14. Il principio che sostiene la teoria delle località centrali di Christaller e Losch riguarda: A. La specializzazione degli insediamenti più piccoli B. La gerarchia degli insediamenti in base alla gamma di beni e servizi offerti C. La distribuzione uniforme dei servizi tra insediamenti D. La crescita lineare dei servizi in tutti gli insediamenti
B. La gerarchia degli insediamenti in base alla gamma di beni e servizi offerti
120
17-15. Cosa rappresenta la soglia T50 nel modello di Haggett? A. Il punto di saturazione delle funzioni B. La popolazione minima per un servizio universale C. La densità minima di popolazione per insediamento D. La popolazione in cui il 50% degli insediamenti ha una funzione specifica
D. La popolazione in cui il 50% degli insediamenti ha una funzione specifica
121
17-16. Come si manifesta la relazione tra dimensione e gamma funzionale negli insediamenti? A. Lineare: più popolazione, più servizi B. Inversa: più popolazione, meno funzioni C. Curvilinea: i grandi centri aggiungono meno funzioni rispetto all'incremento di popolazione D. Proporzionale: tutti gli insediamenti offrono lo stesso numero di funzioni
C. Curvilinea: i grandi centri aggiungono meno funzioni rispetto all'incremento di popolazione
122
17-17. Quale funzione ha il metodo Reed-Muench nell'analisi insediativa? A. Stimare la crescita della popolazione nei centri urbani B. Misurare la distribuzione uniforme dei servizi C. Determinare l'efficienza economica degli insediamenti D. Calcolare la soglia di popolazione per l'accesso ai servizi
D. Calcolare la soglia di popolazione per l'accesso ai servizi
123
18-01. Quale contributo teorico viene principalmente attribuito a Thünen? A. La teoria dei costi comparativi B. La teoria della localizzazione agricola e l'economia spaziale C. La teoria del commercio internazionale D. La teoria della sostituzione dei fattori di produzione
B. La teoria della localizzazione agricola e l'economia spaziale
124
18-02. Come Thünen intendeva risolvere il problema del salario naturale? A. Attraverso una redistribuzione delle terre agricole B. Attraverso l'interdipendenza tra salari e tassi di interesse C. Attraverso l'abolizione delle rendite fondiarie D. Attraverso una politica di protezione doganale
B. Attraverso l'interdipendenza tra salari e tassi di interesse | ok test
125
18-03. Secondo il modello degli anelli concentrici di Thünen, quale attività agricola si trova più vicina alla città? A. Silvicoltura B. Produzione di cereali C. Orticoltura e allevamento di bestiame D. Coltivazione estensiva di cereali
C. Orticoltura e allevamento di bestiame
126
18-04. Qual è una delle principali limitazioni del modello di Thünen secondo Moore? A. La mancanza di precisione nella considerazione dell'efficienza totale del capitale B. La sovrastima dei costi di trasporto C. L'assenza di una teoria sul commercio internazionale D. L'esclusione della rotazione delle colture
A. La mancanza di precisione nella considerazione dell'efficienza totale del capitale
127
18-05. Qual era la visione di Thünen rispetto al problema demografico, confrontata con quella di Malthus? A. Thünen credeva che l'aumento della popolazione fosse insostenibile B. Thünen era meno pessimista rispetto a Malthus C. Thünen era completamente d'accordo con Malthus sul pessimismo demografico D. Thünen non considerava il problema demografico rilevante
B. Thünen era meno pessimista rispetto a Malthus
128
18-06. Cosa rappresenta il fattore ‘z’ nell'equazione W/P = K/z? A. Il salario nominale B. La quota di capitale investito C. Il tasso di interesse D. La produttività del lavoro
D o C
129
18-07. Come influisce la presenza di corsi d’acqua o altre città sul modello di Thünen? A. Alterano la geometria degli anelli concentrici B. Migliorano la fertilità del suolo nelle zone marginali C. Riducono i costi di trasporto senza influenzare gli anelli D. Eliminano la necessità di considerare i costi di trasporto
A. Alterano la geometria degli anelli concentrici
130
18-08. Secondo la teoria marginalista di Thünen, il prezzo dei prodotti agricoli è dato da: A. La qualità del suolo e la sua distanza dalla città B. I costi di produzione e trasporto dalla zona marginale di coltivazione C. Il volume di raccolto prodotto nelle aree più fertili D. La disponibilità di forza lavoro nelle aree rurali
B. I costi di produzione e trasporto dalla zona marginale di coltivazione | ok test
131
18-09. Il fattore 'H' nella formula sviluppata da Thünen, indica: A. La tecnologia impiegata B. Il fertilizzante applicato C. La forza lavoro D. La qualità del suolo
B. Il fertilizzante applicato
132
18-10. Quale fu l'innovazione principale di Thünen nell'economia spaziale? A. La misurazione empirica della produttività marginale del capitale B. L'approccio sistematico alla relazione tra localizzazione, costi di trasporto e rendita fondiaria C. La centralizzazione del mercato per tutte le aree agricole D. L'introduzione della rotazione delle colture seguendo il modello inglese
B. L'approccio sistematico alla relazione tra localizzazione, costi di trasporto e rendita fondiaria
133
18-11. Come descrive Thünen il suo metodo teorico? A. Come un'analisi esclusivamente empirica B. Come un processo di isolamento e de-isolamento dei fattori rilevanti C. Come una modellizzazione basata esclusivamente su dati reali D. Come una combinazione di teoria economica e politica
B. Come un processo di isolamento e de-isolamento dei fattori rilevanti
134
18-12. Quale fattore, Thünen, considerava predominante nell'affitto del terreno nella sua tenuta isolata a Tellow? A. I costi di trasporto B. Il costo del capitale C. Il prezzo del lavoro D. La fertilità del suolo
A. I costi di trasporto
135
18-13. Il modello di Thünen riguardo ai sistemi agricoli, man mano che ci si allontana dalla città, prevede: A. Un incremento della varietà delle colture con la distanza dalla città B. La formazione di anelli concentrici, ciascuno con un diverso sistema agricolo C. La diminuzione delle rese agricole proporzionalmente alla distanza D. La riduzione dei costi di trasporto e dei prezzi agricoli
B. La formazione di anelli concentrici, ciascuno con un diverso sistema agricolo
136
18-14. Quale era l'obiettivo di Thünen nel registrare i prezzi degli input e degli output nella sua tenuta a Tellow? A. Dimostrare la superiorità della meccanizzazione agricola B. Creare una teoria generale dell'economia di scala C. Studiare la variazione dei prezzi internazionali sui mercati agricoli D. Ottimizzare la gestione della tenuta agricola in base ai costi del lavoro, del capitale e dei prezzi
D. Ottimizzare la gestione della tenuta agricola in base ai costi del lavoro, del capitale e dei prezzi
137
18-15. Quale concetto economico viene formulato in modo pionieristico da Thünen in 'Der isolierte Staat'? A. La legge dei rendimenti decrescenti B. La teoria del vantaggio assoluto C. La teoria del valore lavoro D. La teoria della produttività marginale applicata alla distribuzione
D. La teoria della produttività marginale applicata alla distribuzione | ok test
138
19-01. Come varia la curva bid-rent rispetto alla distanza dal mercato (M)? A. Diminuisce a un tasso decrescente, risultando in una curva concava B. Aumenta linearmente con la distanza C. Diminuisce a un tasso crescente, risultando in una curva convessa verso l'origine D. Rimane costante indipendentemente dalla distanza
C. Diminuisce a un tasso crescente, risultando in una curva convessa verso l'origine | ok test
139
19-02. La principale differenza tra il modello di von Thünen e il modello bid-rent è che: A. Nel modello bid-rent la rendita fondiaria aumenta con la distanza dal mercato B. Il modello bid-rent non tiene conto dei costi di trasporto C. Nel modello bid-rent i fattori di produzione fondiari e non fondiari sono sostituibili D. Il modello bid-rent considera i fattori di produzione come fissi
C. Nel modello bid-rent i fattori di produzione fondiari e non fondiari sono sostituibili
140
19-03. Come influiscono i costi di trasporto nel modello di von Thünen? A. Favoriscono l'agricoltura estensiva più vicina alla città B. Rimangono costanti indipendentemente dalla distanza dal mercato C. Aumentano i rendimenti della terra man mano che ci si allontana dal mercato D. Aumentano con la distanza dal mercato, favorendo prodotti deperibili più vicini alla città
D. Aumentano con la distanza dal mercato, favorendo prodotti deperibili più vicini alla città
141
19-04. Cosa succede alla combinazione dei fattori di produzione man mano che ci si avvicina a M nel modello bid-rent? A. Si aumenta l'uso di entrambi i fattori di produzione B. Si mantiene costante la combinazione dei fattori C. Si riduce l'uso di terra e aumenta l'uso di input non fondiari D. Aumenta l'uso di terra e diminuisce l'uso di input non fondiari
C. Si riduce l'uso di terra e aumenta l'uso di input non fondiari
142
19-05. Secondo la curva bid-rent, quali aziende sono in grado di pagare rendite più elevate? A. Le aziende con tecniche di produzione flessibili B. Le aziende con tecniche di produzione fisse C. Le aziende che utilizzano esclusivamente input fondiari D. Le aziende che operano a distanze maggiori da M
A. Le aziende con tecniche di produzione flessibili
143
19-06. Una curva di rendita più alta, nel modello bid-rent, suggerisce: A. Un maggiore margine di profitto per l'azienda B. Un aumento della sostituzione tra capitale e lavoro C. Una riduzione dei costi di trasporto D. Una minore redditività per l'azienda
A o D
144
19-07. Come viene modificato il modello originario di von Thünen con l'introduzione di un fiume navigabile e una città concorrente? A. Aumentano i costi di trasporto e si formano nuove zone agricole B. I costi di trasporto rimangono invariati ma la produzione si intensifica C. Si eliminano gli anelli concentrici D. Si riducono i costi di trasporto e la geometria degli anelli concentrici si complica
D. Si riducono i costi di trasporto e la geometria degli anelli concentrici si complica
145
19-08. Come influisce la distanza dal mercato sulla rendita fondiaria secondo il modello di von Thünen? A. La rendita aumenta con la distanza B. La rendita rimane costante indipendentemente dalla distanza C. La rendita diminuisce con l'aumentare della distanza D. La distanza non ha impatto sulla rendita
C. La rendita diminuisce con l'aumentare della distanza
146
19-09. Quali prodotti sono più adatti per la zona VI del modello? A. Allevamento estensivo di bestiame e produzione di burro e formaggi B. Produzione intensiva di segale e avena C. Orticoltura e coltivazione di frutta D. Coltivazione senza maggese
A. Allevamento estensivo di bestiame e produzione di burro e formaggi
147
19-10. Cosa caratterizza la zona I del modello di von Thünen? A. Orticoltura e produzione di latte B. Produzione di legname C. Allevamento estensivo di bestiame D. Coltivazione di cereali senza maggese
A. Orticoltura e produzione di latte
148
19-11. Nel modello zonale di von Thünen: A. La rendita fondiaria decresce con la distanza dal mercato B. Esiste concorrenza perfetta tra gli agricoltori C. La rotazione agricola è presente in tutte le zone D. La produttività marginale è costante su tutto il territorio
A. La rendita fondiaria decresce con la distanza dal mercato
149
19-12. Con il termine ‘Ek’ nella formula della rendita fondiaria (L=E(p -a)-Ek), si indica: A. Il prezzo di mercato delle merci deperibili B. La riduzione della rendita dovuta ai costi di trasporto C. Il costo di produzione per unità di merce D. La resa totale del terreno
C o B
150
19-13. Nella formula L=E(p-a)-Ek, cosa rappresenta ‘E’? A. La distanza dal mercato B. La resa per unità di terreno C. Il prezzo di mercato della merce D. Il costo di produzione
B. La resa per unità di terreno | ok test
151
19-14. In cosa si differenzia la rendita fondiaria dalla rendita economica nel modello di Thünen? A. La rendita economica non considera i costi di produzione B. La rendita fondiaria include i costi di trasporto C. La rendita fondiaria non tiene conto dei costi di opportunità D. La rendita economica è uguale in tutto il territorio
C. La rendita fondiaria non tiene conto dei costi di opportunità
152
19-15. Quali tra le seguenti assunzioni sono alla base dell'applicabilità del modello di von Thünen? A. Una rete di trasporto varia e sviluppata B. Esiste un'unica forma di trasporto e una città centrale che funge da unico mercato C. Condizioni climatiche variabili e topografia complessa D. La presenza di più mercati nella regione
B. Esiste un'unica forma di trasporto e una città centrale che funge da unico mercato
153
19-16. Il concetto attorno al quale ruota il modello di von Thünen è relativo a: A. L'intensità del lavoro B. La rendita fondiaria C. L'asimmetria informativa D. La concorrenza perfetta
B. La rendita fondiaria
154
20-01. Come si comportano gli individui/famiglie rispetto alla quantità di superficie e altri fattori produttivi vicino al centro città? A. Aumentano la quantità di superficie a disposizione B. Ridimensionano l’uso degli input non terrestri C. Sostituiscono la superficie con altri input non terrestri D. Aumentano la quantità di terreno disponibile
C. Sostituiscono la superficie con altri input non terrestri
155
20-02. La quantità di superficie residenziale impiegata, allontanandosi dal centro città, [...]: A. Rimane costante indipendentemente dalla distanza B. Diminuisce, poiché il costo dei trasporti aumenta C. Diminuisce, poiché la domanda di terreno diminuisce D. Aumenta, poiché il prezzo del terreno diminuisce
D. Aumenta, poiché il prezzo del terreno diminuisce
156
20-03. Una curva bid-rent più bassa, in relazione ad individui/famiglie, implica: A. Un maggiore benessere e una maggiore utilità B. Una minore capacità di sostituire fattori produttivi C. Un maggiore costo di trasporto D. Una minore utilità complessiva
A. Un maggiore benessere e una maggiore utilità
157
20-04. Cosa rappresenta l’utilità U associata alle diverse curve bid-rent? A. Maggiore è la curva bid-rent, maggiore è l'utilità dell'individuo/famiglia B. Maggiore è la curva bid-rent, minore è l'utilità dell'individuo/famiglia C. L’utilità è indipendente dalla curva bid-rent D. L’utilità è sempre costante per tutte le curve bid-rent
B. Maggiore è la curva bid-rent, minore è l'utilità dell'individuo/famiglia
158
20-05. Come influisce un costo di trasporto costante sulla pendenza della curva bid-rent? A. Riduce la pendenza negativa della curva man mano che aumenta la distanza B. Aumenta la pendenza della curva man mano che aumenta la distanza C. Rende la curva lineare e non convessa D. Elimina l'effetto della distanza sulla curva
A. Riduce la pendenza negativa della curva man mano che aumenta la distanza
159
20-06. Come viene espressa la pendenza della curva bid-rent per individui/famiglie? A. S-t, dove S è la superficie e t il costo degli altri input B. -t/S, dove t è il costo del trasporto e S la superficie consumata C. -S/t, dove S è la superficie e t il costo del trasporto D. t/S, dove t è il tempo di percorrenza e S la superficie occupata
B. -t/S, dove t è il costo del trasporto e S la superficie consumata
160
20-07. In che modo la rendita fondiaria cambia con la distanza dal centro città (M) secondo il modello bid-rent con riferimento a famiglie/individui? A. Aumenta con la distanza B. Rimane costante indipendentemente dalla distanza C. Aumenta fino a una certa soglia e poi si stabilizza D. Diminuisce all'aumentare della distanza
D. Diminuisce all'aumentare della distanza
161
20-08. Nel modello di allocazione urbana, in riguardo ai terreni residenziali, si assume che: A. La disponibilità di terreni sia infinita e il prezzo sia fisso B. Siano eterogenei e l'offerta vari in base al reddito C. Siano omogenei e l'offerta sia fissa D. La superficie disponibile sia variabile in base alla domanda
C. Siano omogenei e l'offerta sia fissa
162
21-01. Qual è il primo strato del sistema economico di localizzazione secondo Weber? A. Lo strato organizzativo centrale B. L’industria leggera C. L’agricoltura D. La popolazione impiegata nella distribuzione
C. L’agricoltura
163
21-02. Quale aspetto del modello di von Thünen rimane inspiegabile per Weber? A. Il legame tra industria e agricoltura B. L'influenza dei costi di trasporto sulle attività agricole C. La distribuzione della popolazione rurale D. La centralità della città nella distribuzione delle attività agricole
D. La centralità della città nella distribuzione delle attività agricole
164
21-03. Lo 'strato organizzativo centrale' nella teoria di Weber è costituito da: A. Le classi di consumo come stakeholders o dettaglianti B. I centri di produzione industriale C. La popolazione rurale impegnata nell’agricoltura D. Le fonti di materie prime e luoghi di consumo
A. Le classi di consumo come stakeholders o dettaglianti
165
21-04. Dove tendono a concentrarsi le industrie ad alta intensità di lavoro secondo Weber? A. Vicino alle fonti di materie prime pure B. In aree con bassi costi di trasporto C. Dove vi è abbondanza di manodopera D. Vicino ai mercati di consumo
C. Dove vi è abbondanza di manodopera | ok test
166
21-05. Qual è il merito essenziale dell’opera di Weber in relazione alla teoria della localizzazione? A. L'analisi della divisione internazionale del lavoro B. L’integrazione di una teoria dei sistemi di localizzazione nella teoria generale della localizzazione C. La completa sostituzione dei presupposti teorici con condizioni reali D. La spiegazione dettagliata del legame tra agricoltura e industria
B. L’integrazione di una teoria dei sistemi di localizzazione nella teoria generale della localizzazione
167
21-06. Cosa rappresentano le isodapane nel modello di Weber? A. Curve che rappresentano la distribuzione delle materie prime B. Curve che indicano costi uguali rispetto al punto di minimo costo di trasporto C. Aree in cui la domanda di lavoro è maggiore rispetto all'offerta D. Zone con la più alta concentrazione di capitali e risorse
B. Curve che indicano costi uguali rispetto al punto di minimo costo di trasporto
168
21-07. Cosa descrive l'orientamento al lavoro secondo Weber? A. La riduzione del costo del lavoro grazie all'automazione B. La preferenza per il mercato del lavoro urbano rispetto a quello rurale C. La deviazione dal punto di minimo costo di trasporto verso aree con costi di lavoro inferiori D. L'aumento dell'efficienza lavorativa attraverso la capitalizzazione
C. La deviazione dal punto di minimo costo di trasporto verso aree con costi di lavoro inferiori
169
21-08. L'indice di materiale nel modello di Weber è: A. Il prezzo delle materie prime rispetto ai salari locali B. La quantità di risorse naturali disponibili vicino al mercato C. Il rapporto tra il peso delle materie prime e il peso del prodotto finale D. Il costo totale delle materie prime in rapporto ai costi del trasporto
C. Il rapporto tra il peso delle materie prime e il peso del prodotto finale
170
21-09. Cosa determina il punto di minimo costo di trasporto secondo Weber? A. Il numero di lavoratori disponibili nelle aree urbane B. La forza attrattiva delle diverse localizzazioni di materie prime e mercati C. La quantità di materie prime disponibili nel luogo di consumo D. La capitalizzazione aziendale
B. La forza attrattiva delle diverse localizzazioni di materie prime e mercati | ok test
171
21-10. La teoria di Weber si differenzia dal modello di Thünen perché: A. Weber utilizzò un approccio esclusivamente empirico, a differenza di Thünen B. Weber incluse fattori sociali e culturali nella sua teoria, mentre Thünen no C. Weber integrò il commercio internazionale nel suo modello, mentre Thünen no D. Weber si concentrò sull’economia industriale e tecnologica, mentre Thünen sviluppò una teoria agricola
D. Weber si concentrò sull’economia industriale e tecnologica, mentre Thünen sviluppò una teoria agricola
172
21-11. Quali fattori Weber considerò non variabili a livello regionale? A. Tasso di interesse e tasso di ammortamento del capitale fisso B. Costo del lavoro e trasporti C. Agglomerazione e deglomerazione D. Prezzo del terreno e costi di produzione
A. Tasso di interesse e tasso di ammortamento del capitale fisso
173
21-12. Cosa provoca la deglomerazione secondo Weber? A. L'aumento dei costi, come quelli fondiari, che riduce i vantaggi dell'agglomerazione B. La riduzione della domanda di lavoro nei centri industriali C. L'eccessiva specializzazione del lavoro in una determinata area D. La mancanza di materie prime nelle aree urbane
A. L'aumento dei costi, come quelli fondiari, che riduce i vantaggi dell'agglomerazione
174
21-13. Quali costi Weber rimosse dalla sua analisi della localizzazione? A. Costo dei trasporti e salari B. Tasso di ammortamento e interessi sul capitale C. Costo dell’energia e materie prime D. Profitti e spese generali
D. Profitti e spese generali
175
21-14. Weber definì 'generali' i seguenti fattori di localizzazione: A. Deperibilità, umidità, capitale fisso B. Profitti, tasso di interesse, ammortamento C. Materie prime, energia, attrezzature D. Trasporto, affitto, lavoro
D. Trasporto, affitto, lavoro
176
21-15. Qual è stato il contributo principale di Alfred Weber all’economia spaziale? A. Lo studio della migrazione internazionale B. Lo sviluppo di una teoria della localizzazione industriale C. La creazione di un modello per la localizzazione agricola D. L'integrazione della teoria della localizzazione del commercio e del capitale
B. Lo sviluppo di una teoria della localizzazione industriale | ok test
177
22-01. Come si può ridurre il costo totale di produzione secondo Weber? A. Riducendo esclusivamente il costo del trasporto B. Spostando l’industria più vicino al mercato finale C. Aumentando i salari dei lavoratori D. Attraverso l’agglomerazione di più imprese in una stessa area
D. Attraverso l’agglomerazione di più imprese in una stessa area
178
22-02. Quale dei seguenti è uno dei limiti del modello di Weber? A. Uso di costi di trasporto non realistici B. Eccessiva enfasi sui costi di trasporto e minimizzazione del ruolo della domanda C. Enfasi sulla domanda e non sull’offerta D. Considerazione eccessiva dei costi di manodopera
B. Eccessiva enfasi sui costi di trasporto e minimizzazione del ruolo della domanda
179
22-03. Un’industria potrebbe spostarsi dal punto di costo minimo di trasporto [...]: A. Quando aumenta il costo del suolo B. Quando i risparmi sui costi del lavoro superano i costi di trasporto aggiuntivi C. Quando c'è una diminuzione della domanda D. Quando i costi delle materie prime diminuiscono
B. Quando i risparmi sui costi del lavoro superano i costi di trasporto aggiuntivi
180
22-04. Cosa rappresenta il triangolo localizzatore di Weber? A. La differenziazione tra materie prime pure e impure B. La possibile area di localizzazione di un'industria basata su due fonti di materie prime e un mercato C. La relazione tra salari e costi di produzione D. La distribuzione dei costi di trasporto in una singola area di mercato
B. La possibile area di localizzazione di un'industria basata su due fonti di materie prime e un mercato
181
22-05. Cos'è un'isotima nel modello di Weber? A. Una linea che unisce punti con uguali costi di trasporto B. Un indicatore del costo del lavoro C. Una linea che unisce punti con uguale costo del lavoro D. Una curva che rappresenta i profitti totali di un'industria
A. Una linea che unisce punti con uguali costi di trasporto
182
22-06. Cosa accade al costo di trasporto se l'industria è localizzata al mercato finale (M) nel triangolo di Weber? A. Il costo di trasporto rimane costante B. Il costo di trasporto diminuisce grazie alla vicinanza del mercato C. Il costo di trasporto è minimo poiché non è necessario trasportare l'output D. Il costo di trasporto aumenta perché entrambe le materie prime devono essere trasportate al mercato
C. Il costo di trasporto è minimo poiché non è necessario trasportare l'output
183
22-07. Secondo Weber, quale tipo di localizzazione genera il minor costo di trasporto nel triangolo localizzatore? A. Localizzazione in un punto intermedio tra le fonti di materie prime e il mercato B. Localizzazione al mercato finale C. Localizzazione vicina a una delle fonti di materie prime D. Localizzazione presso una singola fonte di materie prime
A. Localizzazione in un punto intermedio tra le fonti di materie prime e il mercato
184
22-08. Cosa determina la localizzazione ottimale dell’industria in un triangolo equilatero con due fonti di materie prime e un mercato? A. Il costo totale di trasporto delle materie prime e dei prodotti finiti B. La quantità di materie prime disponibili C. Il prezzo delle materie prime sul mercato D. La vicinanza alle fonti di energia
A. Il costo totale di trasporto delle materie prime e dei prodotti finiti
185
22-09. Quando una materia prima è ubiquitaria e l’altra fissa e impura, secondo Weber l'industria sarà localizzata: A. Presso la fonte della materia prima fissa B. Vicino al mercato finale C. Alla fonte della materia prima ubiquitaria D. Al punto intermedio tra il mercato e le materie prime
A. Presso la fonte della materia prima fissa
186
22-10. Cosa rappresenta l’isodapana di frontiera nel modello di Weber? A. La distanza massima a cui un'industria può essere localizzata dal mercato B. L'area in cui i costi di trasporto sono minimi C. La curva che unisce punti con uguali costi di manodopera D. La localizzazione in cui il risparmio sul lavoro bilancia esattamente i costi di trasporto aggiuntivi
D. La localizzazione in cui il risparmio sul lavoro bilancia esattamente i costi di trasporto aggiuntivi
187
22-11. Secondo Weber, come variano i costi di trasporto nel modello di localizzazione? A. Aumentano solo quando l'industria è vicina al mercato B. Aumentano in modo uniforme e proporzionale in base al peso in tutte le direzioni C. Aumentano solo in direzione della fonte di materie prime D. Rimangono costanti indipendentemente dalla distanza
B. Aumentano in modo uniforme e proporzionale in base al peso in tutte le direzioni
188
22-12. In quale tipo di industria si applica generalmente la localizzazione lineare secondo Weber? A. Industria del software B. Industria automobilistica C. Industria del carbone D. Industria tessile del cotone e della pelletteria
D. Industria tessile del cotone e della pelletteria
189
22-13. Quale dei seguenti fattori è considerato un 'fattore locale' o specifico secondo Weber? A. Purezza delle materie prime B. Costo del lavoro C. Costo del trasporto D. Influenza dell'agglomerato industriale
D. Influenza dell'agglomerato industriale
190
22-14. Quale delle seguenti materie prime Weber classifica come ubiquitaria? A. Minerale di ferro B. Rame C. Acqua D. Manganese
C. Acqua
191
22-15. L'obiettivo principale del triangolo localizzatore di Weber è: A. Stabilire le condizioni ottimali di lavoro B. Determinare la localizzazione ad un costo minimo per un’industria C. Analizzare il comportamento dei consumatori nel mercato D. Identificare le migliori materie prime per la produzione
B. Determinare la localizzazione ad un costo minimo per un’industria
192
23-01. Come viene calcolato il ‘prezzo effettivo’ per un bene o servizio in una località centrale? A. Prezzo di mercato al netto delle tasse B. Differenza tra il prezzo massimo pagabile e il costo del servizio C. Costo di produzione più il costo del trasporto D. Somma del prezzo di mercato e del costo di trasporto
D o C
193
23-02. Qual è la portata di un servizio quando il prezzo di vendita è 100 euro, il consumatore è disposto a pagare fino a 200 euro, e il costo di trasporto è 5 euro per km? A. 10 km B. 50 km C. 5 km D. 20 km
D. 20 km
194
23-03. Il punto Q0, nella curva di domanda spaziale, indica che: A. Il costo minimo per accedere a un bene in una località periferica B. La quantità domanda è zero perché il consumatore non ha più vantaggi economici a recarsi nella località centrale C. Il punto in cui la domanda di un bene raggiunge il suo picco D. La quantità domanda massima nella località centrale
B. La quantità domanda è zero perché il consumatore non ha più vantaggi economici a recarsi nella località centrale
195
23-04. Qual è la regola empirica che associa la dimensione delle città al loro rango nella gerarchia urbana? A. La regola della dimensione del rango B. La legge di Hotelling C. La teoria della centralità D. Il modello di concorrenza spaziale
A. La regola della dimensione del rango | ok test
196
23-05. Cosa rappresenta il concetto di ‘soglia’ nella teoria delle località centrali? A. Il numero minimo di utenti necessari a coprire i costi di un bene o servizio B. Il punto in cui la domanda di un bene diventa zero C. Il prezzo massimo che un consumatore è disposto a pagare D. La massima distanza che un consumatore è disposto a percorrere per un bene
A. Il numero minimo di utenti necessari a coprire i costi di un bene o servizio | ok test
197
23-06. Riguardo alla configurazione esagonale del modello di Christaller, Dacey dimostrò: A. Che modelli non esagonali e subottimali possono esistere a causa di fattori istituzionali, ambientali e umani B. Che la configurazione esagonale è sempre ottimale in tutte le condizioni C. Che la concorrenza tra le imprese non influisce sulla configurazione spaziale D. Che la configurazione triangolare è più efficiente rispetto a quella esagonale
A. Che modelli non esagonali e subottimali possono esistere a causa di fattori istituzionali, ambientali e umani
198
23-07. Una ‘località centrale’, secondo Christaller, rappresenta: A. Una località periferica dedicata alla produzione agricola B. Una città priva di relazioni con i territori rurali C. Un centro industriale situato in una regione metropolitana D. Una città che funge da centro per le attività commerciali di una regione
D. Una città che funge da centro per le attività commerciali di una regione
199
23-08. Secondo il principio del mercato di Christaller, che forma assumono le regioni complementari? A. Rettangolare B. Circolare C. Triangolare D. Esagonale
D. Esagonale
200
23-09. Quale variabile NON influenza la dimensione di una località centrale secondo Christaller? A. La disponibilità di risorse naturali B. La dimensione della sua regione complementare C. Il volume della popolazione D. Il reddito netto della popolazione
A. La disponibilità di risorse naturali
201
23-10. Il 'raggio d’azione' di un bene, secondo la teoria delle località centrali, esprime: A. La massima distanza che una popolazione è disposta a percorrere per ottenere un bene B. La distanza tra due centri di ordine superiore C. La distanza economica tra città e campagna D. Il limite amministrativo della regione complementare
A. La massima distanza che una popolazione è disposta a percorrere per ottenere un bene
202
23-11. Quale principio della teoria delle località centrali postula che i centri maggiori si trovino lungo i principali percorsi di collegamento? A. Il principio di separazione B. Il principio del traffico C. Il principio del mercato D. Il principio della distanza economica
B. Il principio del traffico
203
23-12. Secondo la teoria delle località centrali, cosa definisce una località come ‘centrale’? A. La presenza di industrie manifatturiere B. La presenza di un servizio assente nelle località limitrofe C. La vicinanza a una grande arteria di traffico D. La densità della popolazione più alta
B. La presenza di un servizio assente nelle località limitrofe
204
23-13. Ha sviluppato la teoria delle località centrali: A. Walter Christaller B. August Lösch C. William Dacey D. Alfred Weber
A. Walter Christaller
205
23-14. Secondo Beckmann, da cosa dipende la forma delle aree di mercato? A. Dalle decisioni individuali delle imprese B. Dalle politiche governative sulla distribuzione delle risorse C. Dalla densità della popolazione nelle aree urbane D. Dalle condizioni di concorrenza tra le imprese
D. Dalle condizioni di concorrenza tra le imprese
206
23-15. Quale autore collegò la teoria delle località centrali alla legge di Hotelling? A. Tinbergen B. Beckmann C. Ohta D. Berry
B. Beckmann
207
23-16. Dove si trovano prevalentemente le attività terziarie secondo Christaller? A. Nelle aree periferiche delle città B. Nei piccoli centri rurali C. Nei centri urbani o lungo le grandi arterie del traffico D. Lontano dalle arterie del traffico
C. Nei centri urbani o lungo le grandi arterie del traffico
208
23-17. Quale dei seguenti fattori ha portato alcune attività terziarie ad abbandonare le posizioni centrali nelle aree urbane? A. L'incremento della popolazione nelle aree centrali B. L'elevato costo dello spazio e la limitata disponibilità nei centri storici C. La scarsa domanda per i servizi terziari D. L'aumento del turismo nelle aree centrali
B. L'elevato costo dello spazio e la limitata disponibilità nei centri storici
209
23-18. Quali sono i servizi che rientrano nella categoria dei ‘servizi banali’? A. Servizi altamente specializzati rivolti a categorie specifiche B. Servizi cui si ricorre eccezionalmente C. Servizi cui la maggior parte delle famiglie accede quotidianamente o settimanalmente D. Servizi disponibili solo nelle aree periferiche
C. Servizi cui la maggior parte delle famiglie accede quotidianamente o settimanalmente
210
23-19. Cosa determina la posizione di una città nella scala gerarchica del terziario? A. Le funzioni terziarie di diverso livello che vi si esercitano B. La dimensione della popolazione residente C. Il numero di attività agricole presenti nella città D. La quantità di spazio disponibile per l'edilizia residenziale
A. Le funzioni terziarie di diverso livello che vi si esercitano | ok test
211
23-20. Come può lo Stato influenzare l'organizzazione gerarchica delle attività terziarie? A. Creando un sistema di trasporti dedicato esclusivamente alle aree terziarie B. Attraverso scelte di politica territoriale che indirizzano la distribuzione delle attività C. Aumentando la popolazione nelle aree periferiche D. Attraverso la costruzione di nuove aree commerciali centrali
B. Attraverso scelte di politica territoriale che indirizzano la distribuzione delle attività
212
24-01. L'ordine gerarchico di una località centrale si stabilisce in base a: A. In base alla distanza dalle località periferiche B. In base alla quantità di popolazione residente C. In base al volume delle esportazioni D. In base al rango dei beni e servizi centrali da essa offerti
D. In base al rango dei beni e servizi centrali da essa offerti | ok test
213
24-02. Una funzione centrale di ordine elevato è caratterizzata da: A. Un numero limitato di consumatori B. Una presenza esclusiva nelle aree periferiche C. Una soglia bassa e un'alta frequenza di utilizzo D. Una soglia elevata che richiede un'area di mercato estesa
D. Una soglia elevata che richiede un'area di mercato estesa | ok test
214
24-03. Dove si localizza un bene o servizio secondo la teoria di Christaller? A. Vicino alle fonti di materie prime B. Lontano dai centri urbani C. Dove la soglia è contenuta nel raggio della portata D. In qualsiasi località centrale
C. Dove la soglia è contenuta nel raggio della portata
215
24-04. Nel principio amministrativo, quale configurazione di località centrali corrisponde a k=7? A. Ogni località centrale condivide la sua area di mercato con altre due località centrali B. Ogni località centrale è circondata da sei centri di ordine inferiore, con confini amministrativi fissi C. Ogni località centrale è circondata da sette centri di ordine inferiore D. Ogni località centrale serve tre località periferiche, con confini flessibili
B. Ogni località centrale è circondata da sei centri di ordine inferiore, con confini amministrativi fissi | ok test
216
24-05. Nel principio del mercato, il valore di k=12 indica che: A. Ogni centro inferiore dipende totalmente da una sola località centrale B. La località centrale è equidistante da due altre località centrali C. Ogni località centrale serve solo il proprio bacino d’utenza senza estendere la propria influenza D. Ciascuna località centrale serve sei centri di ordine inferiore più sei centri aggiuntivi che contribuiscono parzialmente all'area di mercato
D. Ciascuna località centrale serve sei centri di ordine inferiore più sei centri aggiuntivi che contribuiscono parzialmente all'area di mercato
217
24-06. Quali beni hanno una soglia bassa secondo la teoria della gerarchizzazione dei servizi? A. I beni tecnologici B. I beni di uso corrente o 'banali' C. I beni altamente specializzati D. I beni di lusso
B. I beni di uso corrente o 'banali'
218
24-07. Come si evitano sovrapposizioni tra le aree di mercato delle località centrali? A. Aumentando la distanza tra le località periferiche B. Riducendo il numero di località centrali C. Estendendo i confini delle aree di mercato D. Dividendo lo spazio in esagoni
D. Dividendo lo spazio in esagoni
219
24-08. Cosa rappresenta il valore k=3 nel 'principio del mercato'? A. Il rapporto tra un centro di ordine superiore e sei centri di ordine inferiore B. Il numero di località centrali necessarie per servire una località periferica C. Il numero di località centrali che si sovrappongono nello spazio interstiziale D. Il numero di consumatori serviti in ogni località centrale
B. Il numero di località centrali necessarie per servire una località periferica
220
24-09. Secondo il principio del trasporto, qual è la collocazione ottimale delle località di ordine inferiore? A. Nei vertici degli esagoni che circondano le località centrali B. Lontano dalle principali vie di comunicazione C. Equidistante da tre località centrali D. In corrispondenza del punto intermedio tra due località centrali di ordine superiore
D. In corrispondenza del punto intermedio tra due località centrali di ordine superiore
221
24-10. In base al principio amministrativo, come si suddividono le regioni complementari? A. Ogni regione complementare è interamente ricompresa entro quella di un centro di ordine superiore B. Le regioni complementari si sovrappongono in base alla prossimità geografica C. Le regioni complementari dipendono esclusivamente dai centri di ordine inferiore D. Ogni regione complementare è suddivisa tra più centri di ordine superiore
A. Ogni regione complementare è interamente ricompresa entro quella di un centro di ordine superiore
222
24-11. Quale configurazione geometrica rappresenta la suddivisione dello spazio secondo il principio del trasporto? A. Rettangoli B. Esagoni C. Triangoli D. Cerchi
B. Esagoni
223
24-12. Nel principio amministrativo, quale ruolo giocano i confini regionali? A. Facilitano il trasferimento di risorse tra località centrali B. Impediscono la dipendenza da località centrali di altre regioni C. Stabiliscono la collocazione delle località periferiche in base al numero di abitanti D. Dividono le regioni in base alle infrastrutture di trasporto
B. Impediscono la dipendenza da località centrali di altre regioni
224
24-13. Cosa rappresenta il valore k=4 nel principio del trasporto? A. La suddivisione dell'influenza di ciascun centro superiore su due centri di ordine inferiore B. Il numero di consumatori serviti in un centro periferico C. Il numero di località centrali presenti in un'area di mercato D. Il numero di centri di ordine inferiore che dipendono da una località centrale
A. La suddivisione dell'influenza di ciascun centro superiore su due centri di ordine inferiore | ok test