paniere 203 chiuse (da lez. 41 a 54) Flashcards

(203 cards)

1
Q

41-01. Quale innovazione ha segnato l’inizio della Rivoluzione Industriale nei trasporti?
A. L’introduzione del motore a vapore
B. Lo sviluppo del trasporto elettrico urbano
C. L’uso delle rotte fluviali nelle civiltà preindustriali
D. La costruzione di canali artificiali nel XV secolo

A

A. L’introduzione del motore a vapore

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2
Q

41-02. La ‘massificazione’ nei sistemi di trasporto rappresenta:
A. La capacità di trasportare grandi volumi di merci o passeggeri per viaggio
B. La preferenza individuale per modalità di trasporto personalizzate
C. La riduzione dei costi tramite l’eliminazione di infrastrutture condivise
D. Il sovraccarico di flussi di merci o persone

A

A. La capacità di trasportare grandi volumi di merci o passeggeri per viaggio

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3
Q

41-03. Qual è il contributo delle reti di trasporto nell’integrazione economica globale?
A. Ridimensionano l’importanza delle infrastrutture tradizionali
B. Limitano le interazioni economiche alle aree metropolitane
C. Connettono località attraverso flussi di merci e persone su scala internazionale
D. Impediscono l’espansione delle economie di scala

A

C. Connettono località attraverso flussi di merci e persone su scala internazionale

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4
Q

41-04. Quale fu il ruolo delle vie d’acqua nel periodo preindustriale?
A. Sostituirono completamente i trasporti terrestri, rendendo le strade obsolete
B. Favorirono il commercio su lunghe distanze e incoraggiarono la coesione culturale e politica
C. Erano utili solo per il trasporto di merci leggere, ma non per scopi commerciali
D. Resero le regioni lontane dal mare economicamente isolate e senza sviluppo

A

B. Favorirono il commercio su lunghe distanze e incoraggiarono la coesione culturale e politica

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5
Q

41-05. Qual è il ruolo dei big data nei trasporti moderni?
A. Fornire analisi dettagliate dei flussi di mobilità e supportare la gestione delle reti
B. Sostituire completamente i modelli tradizionali di gestione logistica
C. Escludere l’uso di tecnologie di tracciamento nei flussi di merci
D. Ridurre la complessità delle dinamiche socioeconomiche locali

A

A. Fornire analisi dettagliate dei flussi di mobilità e supportare la gestione delle reti

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6
Q

41-06. Le componenti fondamentali del sistema di trasporto sono:
A. Siti, contesti, costi e capacità
B. Domanda, efficienza energetica, reti locali e accessibilità
C. Velocità, capacità, sostenibilità e domanda
D. Modalità, infrastrutture, reti e flussi

A

D. Modalità, infrastrutture, reti e flussi

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7
Q

41-07. Quali sono i principali vincoli fisici per i sistemi di trasporto?
A. Costi di manutenzione delle infrastrutture
B. Mancanza di innovazioni tecnologiche
C. Topografia, idrologia e clima
D. Congestione urbana e inquinamento acustico

A

C. Topografia, idrologia e clima

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8
Q

41-08. Quali fattori influenzano la struttura spaziale dei trasporti?
A. L’accessibilità geografica senza considerare i costi economici
B. Solo l’espansione delle reti globali di trasporto
C. Esclusivamente i vincoli fisici come topografia e idrologia
D. Posizione geografica, complementarità tra località e scala dei trasporti

A

D. Posizione geografica, complementarità tra località e scala dei trasporti

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9
Q

41-09. I governi influenzano i trasporti […]:
A. Lasciando la gestione del trasporto completamente al settore privato
B. Finanziando e regolamentando le infrastrutture per promuovere l’accessibilità
C. Eliminando la necessità di regolamentazione politica
D. Concentrandosi solo sullo sviluppo delle reti locali

A

B. Finanziando e regolamentando le infrastrutture per promuovere l’accessibilità

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10
Q

41-10. Un limite dei sistemi di trasporto moderno è […]:
A. La completa eliminazione delle infrastrutture tradizionali
B. L’incapacità di collegare località isolate alle reti di trasporto globali
C. La congestione urbana che può annullare i benefici delle innovazioni tecnologiche
D. La mancanza di soluzioni per il trasporto multimodale

A

C. La congestione urbana che può annullare i benefici delle innovazioni tecnologiche

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11
Q

41-11. Per convergenza spazio-temporale nei trasporti si intende:
A. L’aumento della distanza geografica percepita tra località connesse
B. La tendenza alla decentralizzazione dei nodi di trasporto
C. La riduzione della distanza effettiva tra luoghi grazie a maggiore velocità ed efficienza
D. La creazione di reti locali indipendenti dalle connessioni globali

A

C. La riduzione della distanza effettiva tra luoghi grazie a maggiore velocità ed efficienza

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12
Q

41-12. Qual è un impatto ambientale significativo del trasporto?
A. Eliminazione dell’inquinamento atmosferico nelle aree urbane
B. Promozione automatica della sostenibilità ambientale
C. Generazione di emissioni e inquinamento acustico
D. Riduzione del rischio di cambiamenti climatici estremi

A

C. Generazione di emissioni e inquinamento acustico

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13
Q

41-13. Un esempio di distanza logistica nel trasporto è:
A. La velocità massima raggiungibile dai mezzi di trasporto
B. Il carico, trasporto e scarico di merci in una catena logistica
C. L’efficienza energetica delle infrastrutture di trasporto
D. La distanza euclidea tra due nodi di trasporto

A

B. Il carico, trasporto e scarico di merci in una catena logistica

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14
Q

41-14. Qual è una delle caratteristiche principali della geografia dei trasporti?
A. Studiare esclusivamente il trasporto su rotaia e marittimo
B. Eliminare l’influenza delle barriere economiche sui flussi di trasporto
C. Concentrarsi unicamente sulle infrastrutture fisiche
D. Analizzare i flussi di persone, merci e informazioni tenendo conto delle limitazioni spaziali

A

D. Analizzare i flussi di persone, merci e informazioni tenendo conto delle limitazioni spaziali

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15
Q

41-15. Per ‘domanda di trasporto derivata’ si intende:
A. La richiesta di trasporti dovuta alla mobilità personale indipendente
B. La domanda di trasporto generata esclusivamente da flussi di merci
C. Un fenomeno che si verifica solo in aree rurali
D. Una domanda che nasce dall’esigenza di supportare altre attività economiche

A

D. Una domanda che nasce dall’esigenza di supportare altre attività economiche

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16
Q

42-01. In che modo la globalizzazione ha influenzato il commercio e i trasporti?
A. Ha eliminato la necessità di regolamentazioni locali
B. Ha concentrato tutte le attività commerciali in pochi centri urbani
C. Ha promosso l’integrazione delle catene di approvvigionamento globali
D. Ha ridotto drasticamente la domanda di trasporto internazionale

A

C. Ha promosso l’integrazione delle catene di approvvigionamento globali

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17
Q

42-02. In che modo le infrastrutture influenzano il vantaggio competitivo di un’area?
A. Modificando l’accessibilità e incentivando la localizzazione di attività economiche
B. Semplificando le operazioni di mercato
C. Riducendo la necessità di altre politiche di sviluppo
D. Garantendo automaticamente la crescita economica locale

A

A. Modificando l’accessibilità e incentivando la localizzazione di attività economiche

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18
Q

42-03. Il concetto di ‘distanza logistica’ descrive:
A. La quantità di tempo necessaria per costruire infrastrutture
B. Un sistema complesso di operazioni logistiche, fisiche e temporali legate al trasporto
C. Il costo medio del trasporto di merci
D. La semplice distanza geografica tra due luoghi

A

B. Un sistema complesso di operazioni logistiche, fisiche e temporali legate al trasporto

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19
Q

42-04. Quale fattore contribuisce alla riduzione dei tempi di trasporto a livello globale?
A. Espansione delle infrastrutture e maggiore efficienza dei terminal
B. Riduzione delle distanze fisiche tra i continenti
C. Diminuzione della domanda di mobilità
D. Limitazione dell’uso delle tecnologie informatiche

A

A. Espansione delle infrastrutture e maggiore efficienza dei terminal

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20
Q

42-05. Per ‘effetto moltiplicatore’ degli investimenti infrastrutturali si intende:
A. Una riduzione automatica dei costi di trasporto
B. La crescita proporzionale del PIL in seguito a ogni investimento
C. Un aumento diretto della produttività economica
D. Un trasferimento di risorse che stimola la domanda locale di lavoro e beni

A

D. Un trasferimento di risorse che stimola la domanda locale di lavoro e beni

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21
Q

42-06. Qual è il rischio principale di un investimento infrastrutturale senza un’accurata valutazione ex ante?
A. Inefficienze allocative della spesa pubblica
B. Incremento delle opportunità economiche
C. Riduzione del traffico locale
D. Aumento immediato del PIL

A

A. Inefficienze allocative della spesa pubblica

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22
Q

42-07. Come si misura l’accessibilità di una rete di trasporto?
A. Dalla lunghezza totale delle strade
B. In base al numero di percorsi alternativi disponibili e all’efficienza nel gestire il traffico
C. Dal costo complessivo delle infrastrutture
D. Dalla quantità di merci trasportate

A

B. In base al numero di percorsi alternativi disponibili e all’efficienza nel gestire il traffico

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23
Q

42-08. Un investimento infrastrutturale efficace […]:
A. È sempre garantito indipendentemente dal contesto socioeconomico
B. Modifica significativamente le prestazioni della rete di trasporto
C. Riduce esclusivamente i costi di costruzione
D. Si concentra unicamente sull’ampliamento delle reti esistenti

A

B. Modifica significativamente le prestazioni della rete di trasporto

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24
Q

42-09. Che ruolo gioca la logistica nell’economia moderna?
A. Non ha alcun impatto sulla competitività regionale
B. Ottimizza la distribuzione dei beni e riduce i costi
C. Sostituisce completamente i tradizionali metodi di trasporto
D. Si limita alla gestione del magazzino

A

B. Ottimizza la distribuzione dei beni e riduce i costi

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25
42-10. Qual è l’impatto principale della digitalizzazione sulle reti di trasporto? A. Supporta una domanda di mobilità dinamica e migliora l’efficienza delle catene di approvvigionamento B. Limita l’espansione delle reti di trasporto globale C. Sostituisce completamente i metodi di trasporto tradizionali D. Riduce la necessità di infrastrutture fisiche
A. Supporta una domanda di mobilità dinamica e migliora l’efficienza delle catene di approvvigionamento
26
42-11. Alcuni tra i principali indicatori di performance delle infrastrutture di trasporto sono: A. Aumento del numero di veicoli in circolazione B. Solo la riduzione dei costi di costruzione C. Incremento della domanda di trasporto a breve termine D. Riduzione dei tempi di viaggio, costi operativi e connettività della rete
D. Riduzione dei tempi di viaggio, costi operativi e connettività della rete
27
42-12. In che modo l’e-commerce ha alterato il modello distributivo tradizionale? A. Aumentando la dipendenza dalle infrastrutture tradizionali B. Riducendo l’importanza dei punti vendita fisici a favore della logistica di magazzino C. Eliminando completamente la necessità di reti di trasporto D. Favorendo una maggiore centralizzazione dei mercati locali
B. Riducendo l’importanza dei punti vendita fisici a favore della logistica di magazzino
28
42-13. Quale fase segue l’espansione nel ciclo dei sistemi di trasporto? A. Maturità B. Contrazione C. Standardizzazione D. Introduzione
C. Standardizzazione
29
42-14. Le condizioni di base affinché il commercio possa avvenire sono riconducibili a: A. Presenza di infrastrutture di trasporto avanzate e domanda elevata B. Esclusivamente norme giuridiche e accessibilità geografica C. Solo la disponibilità di beni e la trasferibilità D. Disponibilità di beni, trasferibilità, accessibilità geografica, norme giuridiche
D. Disponibilità di beni, trasferibilità, accessibilità geografica, norme giuridiche
30
42-15. Qual è la principale differenza tra crescita economica e sviluppo economico? A. La crescita economica dipende esclusivamente dal trasporto, mentre lo sviluppo economico no B. Lo sviluppo economico si basa solo sulla produzione di infrastrutture fisiche C. La crescita economica si concentra sull’aumento del PIL, mentre lo sviluppo economico include opportunità locali e regionali D. Non esistono differenze sostanziali tra i due concetti
C. La crescita economica si concentra sull’aumento del PIL, mentre lo sviluppo economico include opportunità locali e regionali
31
43-01. Cosa distingue i networks di produzione globale dai precedenti modelli di analisi delle reti produttive globali? A. La riduzione della multiscalarità a livello esclusivamente regionale B. La dipendenza esclusiva dalle dinamiche locali C. La completa eliminazione di elementi di governance D. L'inclusione di attori non aziendali come ONG e sindacati
D. L'inclusione di attori non aziendali come ONG e sindacati
32
43-02. Cosa distingue i networks di produzione globale dalla semplice divisione internazionale del lavoro? A. L’esclusiva attenzione alla produzione nazionale B. La completa eliminazione delle dinamiche locali C. L’enfasi sul radicamento territoriale e sulla multiscalarità D. La limitata integrazione tra attori locali e globali
C. L’enfasi sul radicamento territoriale e sulla multiscalarità
33
43-03. Qual è il principale vantaggio della specializzazione verticale? A. Riduce significativamente la necessità di risorse esterne B. Elimina completamente la necessità di coordinamento lungo la catena del valore C. Permette alle aziende di concentrarsi sulle fasi del processo produttivo con vantaggi competitivi D. Consente una governance centralizzata e indipendente
C. Permette alle aziende di concentrarsi sulle fasi del processo produttivo con vantaggi competitivi
34
43-04. La governance nei networks di produzione globale si caratterizza [...]: A. Come un controllo esclusivo degli attori economici principali B. Come un fenomeno complesso influenzato da contesti normativi e relazioni economiche C. Come una struttura completamente indipendente dal contesto locale D. Come una rigida gerarchia interna alle reti produttive
B. Come un fenomeno complesso influenzato da contesti normativi e relazioni economiche
35
43-05. Il concetto di compressione spazio-temporale di Harvey implica: A. L'allungamento dei cicli di vita dei prodotti B. La totale eliminazione delle barriere geografiche C. L’aumento dei costi legati al trasporto internazionale D. La riduzione dei tempi e delle distanze necessarie per portare un prodotto sul mercato
D. La riduzione dei tempi e delle distanze necessarie per portare un prodotto sul mercato
36
43-06. Per accoppiamento strategico si intende: A. Un processo esclusivamente orientato alla creazione di surplus locale B. La disconnessione delle regioni dalle dinamiche globali C. L'integrazione delle risorse regionali con le esigenze delle reti produttive globali D. La completa autonomia delle regioni rispetto alle reti globali
C. L'integrazione delle risorse regionali con le esigenze delle reti produttive globali
37
43-07. Una caratteristica distintiva delle reti di produzione globale è: A. La centralità degli Stati nazionali come attori principali B. L'integrazione di contesti locali e globali C. L'assenza di influenza dei contesti istituzionali locali D. L'esclusiva attenzione alle relazioni commerciali tra Stati
B. L'integrazione di contesti locali e globali
38
43-08. Qual è uno dei limiti principali delle commodity chains? A. La focalizzazione esclusiva sulla governance e la trascuratezza delle complessità territoriali B. L'incapacità di analizzare la struttura input-output C. La ridotta enfasi sulle relazioni economiche globali D. La completa indipendenza dalle politiche nazionali e internazionali
A. La focalizzazione esclusiva sulla governance e la trascuratezza delle complessità territoriali
39
43-09. La transizione dalle commodity chains alle global value chains è caratterizzata da: A. Un maggiore focus sulla governance e sulle relazioni tra attori economici lungo la catena B. La sostituzione della scala nazionale con una visione esclusivamente locale C. L'abbandono della territorialità come dimensione analitica D. La centralità di un unico prodotto lungo tutta la catena del valore
A. Un maggiore focus sulla governance e sulle relazioni tra attori economici lungo la catena
40
43-10. Qual è il ruolo del 'potere' nei networks di produzione globale? A. Concentrarsi unicamente sul controllo diretto delle risorse locali B. Assicurare una governance esclusivamente gerarchica C. Influenzare le decisioni di altri attori all'interno della rete produttiva D. Evitare ogni forma di interazione con attori esterni alla rete
C. Influenzare le decisioni di altri attori all'interno della rete produttiva
41
43-11. Che cosa si intende per embeddedness nei networks di produzione globale? A. La completa indipendenza delle aziende dai contesti locali B. L'assenza di connessioni con il contesto sociale d’origine C. La semplice presenza di aziende globali in un territorio D. Il radicamento delle reti produttive nei contesti sociali, di rete e territoriali
D. Il radicamento delle reti produttive nei contesti sociali, di rete e territoriali
42
43-12. Come viene influenzata la governance dei networks di produzione globale? A. Dai contesti istituzionali locali e dalle relazioni economiche globali B. Esclusivamente dalle decisioni delle aziende leader globali C. Solo dalle normative internazionali D. Unicamente dagli attori locali presenti nei territori
A. Dai contesti istituzionali locali e dalle relazioni economiche globali
43
43-13. Qual è uno degli impatti dei networks di produzione globale sullo sviluppo regionale? A. La riduzione della connettività territoriale B. Il controllo esclusivo delle dinamiche produttive da parte di attori nazionali C. La completa indipendenza delle regioni dalla produzione globale D. L’integrazione delle risorse locali con le esigenze delle reti globali attraverso l’accoppiamento strategico
D. L’integrazione delle risorse locali con le esigenze delle reti globali attraverso l’accoppiamento strategico
44
43-14. Che cosa hanno introdotto le global value chains rispetto alle commodity chains? A. La centralità di singoli Stati nazionali nella produzione globale B. Una visione esclusivamente territoriale della produzione C. L’assenza di un quadro normativo internazionale D. Una governance più articolata e un’attenzione maggiore alle interazioni economiche
D. Una governance più articolata e un’attenzione maggiore alle interazioni economiche
45
43-15. Quali sono le principali forme di embeddedness nei networks di produzione globale? A. Sociale, di rete e territoriale B. Economica, politica e legale C. Finanziaria, amministrativa e culturale D. Tecnologica, logistica e normativa
A. Sociale, di rete e territoriale
46
44-01. Una conseguenza del radicamento territoriale nei contesti locali è quella di: A. Stimolare innovazione e sviluppo nelle aree circostanti B. Limitare l'interazione tra reti globali e contesti locali C. Escludere le regioni circostanti dai processi produttivi D. Ridurre la competitività regionale
A. Stimolare innovazione e sviluppo nelle aree circostanti
47
44-02. In che modo le regioni possono favorire lo sviluppo economico secondo i NPG II? A. Ignorando le dinamiche globali B. Sfruttando l'accoppiamento strategico con le reti globali C. Rimanendo indipendenti dalle reti produttive globali D. Limitando il radicamento territoriale delle reti
B. Sfruttando l'accoppiamento strategico con le reti globali
48
44-03. Il principale vantaggio delle configurazioni scalari nei NPG II è quello di: A. Ridurre la complessità delle reti globali B. Eliminare la necessità di considerare scale multiple C. Consentire alle reti di rispondere alle esigenze globali mantenendo legami locali D. Favorire la competizione interna tra regioni
C. Consentire alle reti di rispondere alle esigenze globali mantenendo legami locali
49
44-04. Quale settore è incluso nei NPG II ma era meno considerato nei NPG I? A. Servizi informatici e risorse umane B. Produzione agricola C. Settori energetici tradizionali D. Produzione mineraria
A. Servizi informatici e risorse umane
50
44-05. Qual è l'obiettivo della territorialità nei NPG II? A. Eliminare la connessione tra scala locale e globale B. Comprendere come il valore economico si distribuisce nello spazio C. Semplificare le dinamiche delle reti produttive D. Trascurare l'importanza delle configurazioni geografiche
B. Comprendere come il valore economico si distribuisce nello spazio
51
44-06. In che modo i NPG II si differenziano rispetto ai NPG I? A. Trascurano le dinamiche istituzionali locali B. Considerano i meccanismi causali tra reti e territori C. Ignorano la complessità delle interazioni locali D. Si concentrano esclusivamente sui settori manifatturieri
B. Considerano i meccanismi causali tra reti e territori
52
44-07. Come si manifesta il radicamento territoriale secondo i NPG II? A. Attraverso la completa indipendenza delle reti dai territori B. Attraverso l'ancoraggio delle attività produttive ai contesti locali C. Attraverso l'eliminazione delle connessioni locali D. Attraverso la riduzione della presenza aziendale nelle regioni
B. Attraverso l'ancoraggio delle attività produttive ai contesti locali
53
44-08. Quale combinazione è fondamentale per comprendere la territorialità nei NPG II? A. Espansione globale senza connessione locale B. Riduzione delle scale geografiche a un unico livello C. Semplice presenza locale delle imprese D. Dimensione verticale e interfaccia orizzontale
D. Dimensione verticale e interfaccia orizzontale
54
44-09. Qual è il ruolo della territorialità orizzontale nei NPG II? A. Creare nodi essenziali che stimolano spillover economici B. Limitare l'espansione geografica delle reti di produzione C. Ignorare il radicamento territoriale delle reti D. Favorire la frammentazione dei processi produttivi
A. Creare nodi essenziali che stimolano spillover economici
55
44-10. Cosa consente di comprendere la dimensione verticale della territorialità nei NPG II? A. La distribuzione delle attività su diverse scale geografiche B. La completa disconnessione tra scala locale e globale C. L'uniformità delle funzioni aziendali a livello globale D. La limitazione delle attività solo a livello locale
A. La distribuzione delle attività su diverse scale geografiche
56
44-11. In che modo i NPG II interpretano lo sviluppo regionale? A. Come risultato di un accoppiamento strategico tra reti globali e contesti locali B. Come una conseguenza diretta dell'autonomia delle regioni C. Come un processo esclusivamente determinato da fattori globali D. Come una dinamica indipendente dalle reti produttive
A. Come risultato di un accoppiamento strategico tra reti globali e contesti locali
57
44-12. Qual è una caratteristica distintiva della governance nelle reti di produzione globale secondo i NPG II? A. Semplice relazione lineare tra produttori e consumatori B. Completa indipendenza dalle influenze territoriali C. Assenza di coordinamento tra attori economici D. Complessità e variabilità influenzata da contesti istituzionali locali
D. Complessità e variabilità influenzata da contesti istituzionali locali
58
44-13. Per strategic coupling nei NPG II si intende: A. L'autonomia delle reti globali rispetto ai contesti locali B. L'integrazione tra esigenze delle reti globali e risorse locali C. La competizione diretta tra regioni subnazionali D. La separazione dei ruoli tra attori locali e globali
B. L'integrazione tra esigenze delle reti globali e risorse locali
59
44-14. Il concetto di embeddedness nei NPG II è definito come: A. Radicamento delle reti nei contesti locali e regionali B. Separazione totale tra reti produttive e territori C. Spostamento delle operazioni solo su scala globale D. Semplice connessione tra aziende leader
A. Radicamento delle reti nei contesti locali e regionali
60
44-15. Qual è uno degli obiettivi principali della seconda fase dei networks di produzione globale? A. Concentrarsi esclusivamente sulla governance delle reti di produzione B. Spiegare i meccanismi causali tra reti di produzione e sviluppo territoriale C. Ridurre la complessità teorica delle reti produttive D. Ignorare l'influenza dei contesti locali sui processi produttivi
B. Spiegare i meccanismi causali tra reti di produzione e sviluppo territoriale
61
45-01. Quale settore economico ha contribuito al rilancio di città come Manchester? A. Eventi sportivi e industrie culturali B. Riduzione degli investimenti in infrastrutture C. Estensione delle attività agricole D. Produzione manifatturiera tradizionale
A. Eventi sportivi e industrie culturali
62
45-02. Qual è il ruolo dei media nelle città globali? A. Promuovere esclusivamente contenuti locali senza connessioni globali B. Evitare di rappresentare le città nella rete culturale globale C. Limitare la diffusione delle idee tra centri urbani D. Diffondere cultura globale e influenzare le tendenze culturali
D. Diffondere cultura globale e influenzare le tendenze culturali
63
45-03. Quale trasformazione hanno subito molte città industriali per adattarsi alla globalizzazione? A. Riposizionarsi come centri di servizi e attrazione culturale B. Abbandonare completamente la rete economica globale C. Concentrarsi esclusivamente sulla produzione industriale D. Escludere attività culturali e sportive dal contesto urbano
A. Riposizionarsi come centri di servizi e attrazione culturale
64
45-04. Come si manifesta l’interconnessione tra città globali e altre nazioni? A. Attraverso flussi di persone, merci e idee B. Tramite l’assenza di relazioni commerciali internazionali C. Attraverso la completa indipendenza economica delle città D. Grazie all’isolamento dei nodi urbani dal resto del mondo
A. Attraverso flussi di persone, merci e idee
65
45-05. Tra gli effetti delle industrie culturali nelle città globali vi è che: A. Rafforzano sia la dimensione economica che culturale dei centri urbani B. Riducono l’importanza economica delle città globali C. Si concentrano esclusivamente nei centri secondari D. Sostituiscono completamente le attività finanziarie
A. Rafforzano sia la dimensione economica che culturale dei centri urbani
66
45-06. Come influisce la globalizzazione sulla stratificazione sociale nelle città globali? A. Riduce i confini tra identità e categorie sociali B. Elimina completamente la stratificazione sociale C. Crea una omogeneità culturale universale D. Consolida una separazione rigida tra gruppi professionali
D. Consolida una separazione rigida tra gruppi professionali
67
45-07. Come è cambiato il ruolo della conoscenza nelle città globali secondo Castells? A. È diventata la principale risorsa economica, superando le risorse materiali B. È rimasta secondaria rispetto alla produzione industriale C. Ha perso importanza a favore delle risorse naturali D. Si è limitata ai settori manifatturieri tradizionali
A. È diventata la principale risorsa economica, superando le risorse materiali
68
45-08. Rispetto alle città-regioni, le città globali: A. Includono sia spazi centrali che periferie in un unico sistema globale B. Si limitano alle attività industriali nei centri cittadini C. Si concentrano solo sulle aree costiere delle regioni urbane D. Escludono completamente le periferie dai processi globali
A. Includono sia spazi centrali che periferie in un unico sistema globale
69
45-09. Per gerarchia di città globali si intende: A. La classificazione delle città secondo il loro grado di influenza globale B. L’assenza di legami tra città di primo e secondo ordine C. La separazione delle città globali dalle economie locali D. La completa uguaglianza tra tutte le città in termini di rilevanza globale
A. La classificazione delle città secondo il loro grado di influenza globale
70
45-10. In che modo le città globali influenzano il sistema-mondo secondo Sassen? A. Si isolano completamente dalle dinamiche economiche globali B. Esercitano potere economico indipendente dai confini nazionali C. Dipendono esclusivamente dai governi nazionali per il loro sviluppo D. Si concentrano solo sulla gestione di mercati locali
B. Esercitano potere economico indipendente dai confini nazionali
71
45-11. Qual è una delle principali critiche sollevate riguardo allo sviluppo delle città globali? A. L’inclusione totale delle comunità locali nei processi decisionali B. La riduzione dei costi di vita per le fasce più deboli della popolazione C. L’esclusione sociale e l’aumento delle disuguaglianze economiche D. L’accesso universale a servizi pubblici di alta qualità
C. L’esclusione sociale e l’aumento delle disuguaglianze economiche
72
45-12. Qual è il ruolo delle città globali nella diffusione culturale? A. Si concentrano esclusivamente su attività industriali e manifatturiere B. Si isolano completamente dai flussi culturali globali C. Evitano l’influenza di industrie culturali e dei media D. Fungono da nodi principali per la trasmissione di mode e tendenze globali
D. Fungono da nodi principali per la trasmissione di mode e tendenze globali
73
45-13. Quale è stata una delle cause del declino del settore manifatturiero nelle città globali? A. Delocalizzazione verso paesi con costi di manodopera inferiori B. Rifiuto delle aziende di adottare nuove tecnologie produttive C. Incremento dei costi immobiliari nei paesi in via di sviluppo D. Totale assenza di automazione nei processi industriali
A. Delocalizzazione verso paesi con costi di manodopera inferiori
74
45-14. Qual è l’effetto della gentrification osservata in alcune città globali? A. Eliminazione della competizione tra comunità locali B. Esclusione delle fasce di popolazione a basso reddito C. Riduzione dei costi immobiliari e delle disuguaglianze D. Inclusione totale delle minoranze nei processi di rigenerazione urbana
B. Esclusione delle fasce di popolazione a basso reddito
75
45-15. Qual è la principale caratteristica delle città globali nel contesto della rete economica mondiale? A. Concentrazione di attività economico-finanziarie e influenza sui mercati internazionali B. Localizzazione di attività solo legate al settore manifatturiero C. Dipendenza esclusiva dai governi nazionali per le decisioni economiche D. Presenza di un’economia esclusivamente basata sull’agricoltura
A. Concentrazione di attività economico-finanziarie e influenza sui mercati internazionali
76
46-01. Quale concetto descrive unità territoriali formate da aree subnazionali contigue di diversi Stati? A. Regione economica autarchica B. Regione cross-border C. Macroregione isolata D. Zona di interscambio esclusivo
B. Regione cross-border
77
46-02. Quale macroregione ha un sistema produttivo integrato grazie a un modello promosso dai governi? A. Nord Africa B. Nord America C. Asia D. Sud America
C. Asia
78
46-03. Qual è il ruolo delle regioni cross-border nel contesto economico globale? A. Eliminare completamente i confini nazionali B. Limitare gli scambi economici alle aree interne di un Paese C. Favorire la cooperazione economica tra territori contigui D. Centralizzare il potere economico esclusivamente a livello statale
C. Favorire la cooperazione economica tra territori contigui
79
46-04. In che modo l’Europa promuove la cooperazione transfrontaliera tra regioni? A. Concentrando le risorse solo sulle grandi città B. Rimuovendo ogni forma di regolamentazione economica C. Incentivando la chiusura delle frontiere per proteggere i mercati locali D. Attraverso programmi specifici di rafforzamento delle istituzioni e delle politiche comuni
D. Attraverso programmi specifici di rafforzamento delle istituzioni e delle politiche comuni
80
46-05. Un esempio di regione cross-border in cui le barriere tra Stati sono attenuate per favorire l’integrazione economica e sociale è relativo a: A. L’area di libero scambio ASEAN B. La cintura industriale del Nordafrica C. Le Euroregioni D. La Zona Economica Speciale USA-Messico
C. Le Euroregioni
81
46-06. Quale macroregione ha la percentuale più bassa di commercio intra-regionale rispetto alle altre? A. Sud America B. Asia C. Europa D. Nord America
D. Nord America
82
46-07. Qual è il principale vantaggio della regionalizzazione rispetto alla globalizzazione? A. Sostituzione totale delle economie nazionali con quelle locali B. Isolamento delle regioni dai flussi commerciali internazionali C. Maggiore ottimizzazione dei costi grazie alla prossimità geografica D. Eliminazione completa delle relazioni economiche globali
C. Maggiore ottimizzazione dei costi grazie alla prossimità geografica
83
46-08. Qual è un esempio di iniziativa che sfrutta differenze economiche tra Stati confinanti per attrarre investimenti? A. Mercato unico dell’UE B. Rete di scambi commerciali ASEAN C. Euroregioni europee D. Zone Economiche Speciali lungo il confine USA-Messico
D. Zone Economiche Speciali lungo il confine USA-Messico
84
46-09. Qual è uno dei principali ostacoli al commercio intra-regionale in Nord America? A. Elevata dipendenza dai mercati regionali B. Mancanza di una rete regionale solida C. Completa autosufficienza economica D. Totale assenza di accordi commerciali
B o D
85
46-10. L’approccio regionale nel contesto economico si definisce come: A. Una pratica che elimina completamente le connessioni globali B. Un metodo per isolare le economie locali dai mercati globali C. Una strategia che sfrutta la prossimità geografica per ottimizzare i costi e le relazioni produttive D. Una strategia che riduce la produzione su larga scala
C. Una strategia che sfrutta la prossimità geografica per ottimizzare i costi e le relazioni produttive
86
46-11. Quale fenomeno ha reso i confini nazionali più permeabili agli scambi economici? A. Il ritorno al protezionismo economico B. La diminuzione della mobilità delle persone C. L’aumento delle attività economiche transfrontaliere D. La riduzione dei trasporti internazionali
C. L’aumento delle attività economiche transfrontaliere
87
46-12. Il principale obiettivo delle regioni cross-border in Europa è quello di: A. Promuovere l’integrazione economica e sociale attraverso la cooperazione transfrontaliera B. Escludere le autorità locali dai processi decisionali C. Eliminare completamente le differenze culturali tra Stati membri D. Concentrarsi solo sugli investimenti nelle grandi capitali
A. Promuovere l’integrazione economica e sociale attraverso la cooperazione transfrontaliera
88
46-13. Una caratteristica distintiva delle regioni cross-border con confine persistente è: A. Mancanza di differenze economiche tra gli Stati B. Integrazione completa tra i Paesi confinanti C. Eliminazione totale delle barriere doganali D. Apertura solo per determinate transazioni economiche
D. Apertura solo per determinate transazioni economiche
89
46-14. Le zone di contatto, nel contesto delle regioni cross-border, si definiscono come: A. Un'area di separazione completa tra Stati confinanti B. Una trasformazione dei confini in spazi che agevolano l’interazione e la cooperazione economica C. Una barriera rigida che impedisce ogni tipo di interazione D. Una linea di demarcazione che limita le relazioni culturali
B. Una trasformazione dei confini in spazi che agevolano l’interazione e la cooperazione economica
90
47-01. Quale strumento politico può favorire l'integrazione delle multinazionali nelle economie locali? A. Creazione di legami con fornitori locali B. Esenzione totale dalle imposte C. Applicazione di barriere tariffarie D. Riduzione delle normative ambientali
A. Creazione di legami con fornitori locali
91
47-02. Quali fattori del paradigma OLI di Dunning spiegano la convenienza degli IDE rispetto all’esportazione o alla licenza? A. Overhead costs, Logistica, Innovazione B. Proprietà, Localizzazione, Internalizzazione C. Opportunità, Livello di rischio, Incentivi fiscali D. Organizzazione, Libertà di mercato, Integrazione normativa
B. Proprietà, Localizzazione, Internalizzazione
92
47-03. Quale teoria spiega la scelta delle imprese di gestire internamente asset intermedi difficili da contrattualizzare? A. Internalizzazione B. Paradigma OLI C. Branch-plant economy D. Ciclo di vita del prodotto
A. Internalizzazione
93
47-04. Un limite del paradigma della branch-plant economy è: A. Impossibilità di attrarre IDE nelle economie locali B. Obbligo di delocalizzazione in tempi brevi C. Mancanza di avanzamento di carriera e valore aggiunto ridotto D. Totale esclusione delle imprese nazionali
C. Mancanza di avanzamento di carriera e valore aggiunto ridotto
94
47-05. Una delle principali fonti degli spillover generati dagli IDE è relativa a: A. Aumento delle tariffe doganali B. Limitazione degli standard tecnologici C. Restrizioni sulla produzione locale D. Trasferimento di manodopera qualificata
D. Trasferimento di manodopera qualificata
95
47-06. In che modo i legami tra imprese multinazionali e locali favoriscono la produttività? A. Facilitando il trasferimento di conoscenze e competenze B. Escludendo fornitori regionali dalle reti produttive C. Promuovendo una concorrenza sleale D. Limitando l’accesso ai mercati internazionali
A. Facilitando il trasferimento di conoscenze e competenze
96
47-07. Qual è la principale differenza tra IDE orizzontali e verticali secondo Caves? A. Gli IDE orizzontali richiedono una partnership locale obbligatoria, mentre gli IDE verticali prevedono piena proprietà delle operazioni B. Gli IDE orizzontali replicano la produzione domestica nel mercato estero, mentre gli IDE verticali suddividono le fasi della produzione tra Paesi C. Gli IDE orizzontali si concentrano sulle esportazioni, mentre gli IDE verticali mirano esclusivamente al mercato locale D. Gli IDE orizzontali si sviluppano in economie emergenti, mentre gli IDE verticali si applicano solo nei Paesi sviluppati
B. Gli IDE orizzontali replicano la produzione domestica nel mercato estero, mentre gli IDE verticali suddividono le fasi della produzione tra Paesi
97
47-08. Quale vantaggio specifico permette alle imprese di mantenere operazioni all’interno per ridurre i costi di transazione? A. Standardizzazione delle esportazioni B. Internalizzazione C. Esclusività del marchio D. Spillover di capitale
B. Internalizzazione
98
47-09. Fusioni ed acquisizioni d’impresa, nel contesto degli IDE, rappresentano: A. La creazione di joint venture obbligatorie B. La nazionalizzazione di imprese locali C. La privatizzazione delle imprese statali D. La combinazione o l’acquisizione di attività tra imprese di Paesi diversi
D. La combinazione o l’acquisizione di attività tra imprese di Paesi diversi
99
47-10. Qual è un rischio associato alla presenza di multinazionali nelle economie locali? A. Dipendenza economica da pochi settori B. Maggiore diversificazione industriale C. Creazione di posti di lavoro ad alta intensità di conoscenza D. Accesso garantito a tutte le tecnologie avanzate
A. Dipendenza economica da pochi settori
100
47-11. Quale meccanismo contribuisce alla diffusione di tecnologie tra multinazionali e imprese locali? A. Licenze obbligatorie B. Barriere commerciali C. Competizione intra-aziendale D. Spillover di produttività
D. Spillover di produttività
101
47-12. Una delle componenti utili a misurare i flussi di investimenti diretti esteri, secondo l’OCSE, è relativa a: A. Prestiti intra-aziendali B. Tassazione sulle esportazioni C. Dividendi azionari distribuiti D. Riduzione delle tariffe doganali
A. Prestiti intra-aziendali
102
47-13. Quale fase del ciclo di vita del prodotto secondo Vernon spinge le imprese a produrre all’estero per ridurre i costi? A. Maturità B. Sviluppo C. Innovazione D. Standardizzazione
A. Maturità
103
47-14. Qual è uno degli elementi del paradigma OLI di Dunning? A. Vantaggi di localizzazione B. Innovazioni non brevettate C. Incentivi tariffari D. Vantaggi fiscali esterni
A. Vantaggi di localizzazione
104
47-15. Quale rischio è legato alla mobilità delle multinazionali (footloose)? A. Incremento stabile dell’occupazione B. Trasferimento improvviso della produzione in altre regioni C. Maggiori investimenti in infrastrutture locali D. Riduzione delle barriere all’entrata
B. Trasferimento improvviso della produzione in altre regioni
105
48-01. In che modo le imprese multinazionali influenzano la distribuzione dei redditi tra Paesi d'origine e Paesi ospitanti? A. Creano un maggiore surplus economico nei Paesi ospitanti B. Favoriscono principalmente l'export dai Paesi ospitanti C. I profitti sono spesso rimpatriati, sottraendo risorse ai Paesi ospitanti D. Redistribuiscono equamente i redditi tra tutte le economie coinvolte
C. I profitti sono spesso rimpatriati, sottraendo risorse ai Paesi ospitanti
106
48-02. Quale vantaggio competitivo conferisce alle imprese multinazionali una mobilità estesa? A. Maggiore difficoltà nell'attrarre capitale umano specializzato B. Dipendenza dalle normative dei Paesi ospitanti C. Riduzione della concorrenza a livello locale D. Possibilità di riallocare operazioni tra Paesi con costi più contenuti
D. Possibilità di riallocare operazioni tra Paesi con costi più contenuti
107
48-03. Secondo la teoria di Vernon, quale problema emerge per i Paesi ospitanti delle imprese multinazionali? A. Sovranità economica B. Mancanza di manodopera qualificata C. Rigidità normativa D. Accesso limitato ai mercati internazionali
A. Sovranità economica
108
48-04. Qual è uno dei principali meccanismi che altera la concorrenza locale secondo Dunning? A. Gestione transnazionale dei fattori produttivi B. Esclusiva dipendenza da fornitori locali C. Riduzione dell'accesso alle tecnologie avanzate D. Aumento dei salari locali
A. Gestione transnazionale dei fattori produttivi
109
48-05. Cosa caratterizza la mobilità delle imprese multinazionali rispetto al lavoro a bassa intensità di conoscenza? A. Maggiore flessibilità nella riallocazione del capitale e delle attività ad alta intensità di conoscenza B. Necessità di dipendere esclusivamente da forza lavoro locale C. Ridotta possibilità di adattamento ai mercati globali D. Maggiore rigidità nella localizzazione delle operazioni
A. Maggiore flessibilità nella riallocazione del capitale e delle attività ad alta intensità di conoscenza
110
48-06. Qual è uno svantaggio per i Paesi ospitanti delle imprese multinazionali? A. Assenza di innovazione tecnologica B. Rimpatrio dei profitti C. Riduzione della domanda di lavoro qualificato D. Barriere alle esportazioni
B. Rimpatrio dei profitti
111
48-07. Quale modello di impresa si limita all'export senza trasferire fattori produttivi? A. Imprese commerciali internazionali B. Imprese multinazionali C. Imprese esportatrici integrate D. Imprese nazionali a ubicazione multipla
A. Imprese commerciali internazionali
112
48-08. In che modo le imprese multinazionali ottimizzano i propri costi di produzione? A. Sfruttando differenze fiscali, normative e strutturali tra Stati B. Riducendo il numero di dipendenti locali C. Acquistando materie prime nei Paesi di origine D. Esportando esclusivamente in Paesi a basso costo
A. Sfruttando differenze fiscali, normative e strutturali tra Stati
113
48-09. Le imprese multinazionali, rispetto alle imprese nazionali ad ubicazione multipla: A. Controllano risorse solo all'interno del Paese d'origine B. Esportano esclusivamente prodotti C. Non trasferiscono fattori produttivi D. Operano in contesti politici e normativi diversi
D. Operano in contesti politici e normativi diversi
114
49-01. Che cosa succede in un mercato di concorrenza perfetta nel lungo periodo? A. Le risorse naturali diventano sempre più abbondanti B. La concorrenza elimina ogni forma di surplus del consumatore C. Le imprese realizzano extraprofitti permanenti D. Il surplus del produttore tende a ridursi a zero
D. Il surplus del produttore tende a ridursi a zero
115
49-02. In che modo il concetto di deadweight loss si applica alle esternalità? A. Rappresenta il punto di equilibrio tra domanda e offerta B. Riflette il guadagno totale dei produttori in un mercato regolamentato C. Misura la perdita di benessere sociale derivante dall'inefficienza del mercato D. Mostra il profitto netto generato da un'allocazione inefficiente
C. Misura la perdita di benessere sociale derivante dall'inefficienza del mercato
116
49-03. Qual è una delle cause principali della perdita di efficienza sociale nel caso di esternalità negative? A. La mancanza di regolamentazione per internalizzare i costi sociali B. L'impossibilità di trasferire le risorse tra i consumatori C. La riduzione dei prezzi dei beni sul mercato D. L'eccessiva regolamentazione del mercato
A. La mancanza di regolamentazione per internalizzare i costi sociali
117
49-04. Qual è una possibile soluzione per ridurre l'impatto delle esternalità negative? A. Ridurre la produzione di beni senza tenere conto della domanda B. Aumentare i prezzi senza interventi normativi C. Implementare regolamentazioni che internalizzino i costi sociali D. Rimuovere completamente i diritti di proprietà
C. Implementare regolamentazioni che internalizzino i costi sociali
118
49-05. Le esternalità possono essere classificate in: A. Materiali, immateriali e fisiche B. Esogene, endogene e semi-pecuniarie C. Statistiche, ambientali e produttive D. Negative, positive e pecuniarie
D. Negative, positive e pecuniarie
119
49-06. La curva di costo marginale sociale nel contesto delle esternalità [...]: A. Esclude i costi derivanti dall'inquinamento B. Riflette esclusivamente i costi di produzione C. Include i costi ambientali oltre ai costi marginali privati D. Rappresenta il punto di equilibrio in un mercato perfetto
C. Include i costi ambientali oltre ai costi marginali privati
120
49-07. Qual è l'effetto delle esternalità negative sull'efficienza del mercato? A. Generano una perdita di benessere sociale o deadweight loss B. Creano un surplus di produttore non distribuito C. Aumentano l'efficienza complessiva del mercato D. Ridistribuiscono il surplus economico tra produttori e consumatori
A. Generano una perdita di benessere sociale o deadweight loss
121
49-08. Che cosa misura il surplus del consumatore in un mercato efficiente? A. Il profitto netto generato dalle imprese B. Il costo totale del bene prodotto C. La differenza tra il prezzo minimo di produzione e il prezzo di vendita D. La differenza tra il massimo che il consumatore è disposto a pagare e quanto effettivamente paga
D. La differenza tra il massimo che il consumatore è disposto a pagare e quanto effettivamente paga
122
49-09. Una delle principali funzioni dell'ambiente nel sistema economico è quella di: A. Ridurre automaticamente l'entropia del sistema economico B. Fornire risorse essenziali per la vita, come materie prime ed energia C. Generare profitti per le imprese attraverso il commercio D. Limitare l'espansione del sistema economico attraverso vincoli normativi
B. Fornire risorse essenziali per la vita, come materie prime ed energia
123
49-10. Che cosa stabilisce la prima legge della termodinamica in relazione all'interazione economia-ambiente? A. L'energia può essere trasformata senza perdite B. La materia può essere riciclata infinite volte C. L'entropia del sistema economico è sempre crescente D. L'energia e la materia non si creano né si distruggono
D. L'energia e la materia non si creano né si distruggono
124
49-11. In che modo la seconda legge della termodinamica influenza la sostenibilità delle risorse? A. L'energia si conserva ma diventa sempre più accessibile B. La materia viene distrutta nei processi di produzione economica C. Le risorse naturali si rigenerano automaticamente nel lungo periodo D. Ogni trasformazione energetica comporta una perdita di energia disponibile
D. Ogni trasformazione energetica comporta una perdita di energia disponibile
125
49-12. Si può definire efficiente l'allocazione delle risorse, in un sistema economico [...]: A. Quando il surplus del produttore supera quello del consumatore B. Quando le risorse naturali vengono utilizzate al minimo C. Quando il mercato non presenta concorrenza D. Quando massimizza il surplus economico totale
D. Quando massimizza il surplus economico totale
126
49-13. Quale caratteristica è essenziale per il corretto funzionamento dei diritti di proprietà? A. L'assenza di trasferibilità tra individui B. L'impossibilità di trasferire risorse tra Stati C. La condivisione obbligatoria dei costi e dei benefici D. Esclusività, trasferibilità ed esecutività
D. Esclusività, trasferibilità ed esecutività
127
49-14. Qual è il concetto alla base della rendita da scarsità? A. L'aumento dei costi di produzione dovuto all'abbondanza delle risorse B. La riduzione dei prezzi causata dalla competizione C. L'assenza di profitti in un mercato di concorrenza perfetta D. L'extraprofitto derivante dalla limitata disponibilità di una risorsa naturale
D. L'extraprofitto derivante dalla limitata disponibilità di una risorsa naturale
128
49-15. Qual è il principale limite delle esternalità pecuniarie rispetto a quelle ambientali? A. Sono sempre causate dall'inquinamento B. Non influenzano i prezzi delle risorse C. Causano danni ambientali irreparabili D. Non generano inefficienza nel mercato
D. Non generano inefficienza nel mercato
129
50-01. Quale situazione può giustificare la tolleranza di un’inefficienza di mercato? A. Quando i benefici sociali superano i costi di transazione B. Quando il mercato è perfettamente competitivo C. Quando i costi di intervento superano i benefici ottenibili D. Quando i diritti di proprietà sono ben definiti
C. Quando i costi di intervento superano i benefici ottenibili
130
50-02. Un 'permesso ad inquinare' può risultare inefficace [...]: A. Quando il governo riduce i costi di transazione B. Quando il numero di imprese inquinanti è limitato C. Quando i costi ambientali sono internalizzati D. Quando le imprese preferiscono pagare la sanzione anziché ridurre l’inquinamento
D. Quando le imprese preferiscono pagare la sanzione anziché ridurre l’inquinamento
131
50-03. Il Teorema di Coase non è applicabile [...]: A. Quando i diritti di proprietà sono ben definiti B. Quando i costi di transazione sono elevati C. Quando le negoziazioni sono possibili D. Quando il numero di parti è limitato
B. Quando i costi di transazione sono elevati
132
50-04. Quale tra le seguenti opzioni rappresenta un fallimento del mercato derivante dall’intervento pubblico? A. Creazione di regole di responsabilità per l’inquinamento B. Limitazioni produttive proporzionate ai costi ambientali C. Tasse ambientali che riducono le emissioni D. Sussidi che aumentano la produzione oltre il livello ottimale
D. Sussidi che aumentano la produzione oltre il livello ottimale
133
50-05. Le tasse sulle emissioni sono considerate strumenti utili per l’efficienza ambientale poiché: A. Riducono automaticamente i costi di produzione B. Internalizzano i costi sociali delle attività inquinanti C. Favoriscono l’accumulazione di profitti privati D. Eliminano completamente l’inquinamento
B. Internalizzano i costi sociali delle attività inquinanti
134
50-06. Quale soluzione potrebbe correggere le inefficienze causate da esternalità negative? A. Tassa proporzionale ai costi ambientali B. Produzione illimitata C. Sussidi pubblici senza limiti D. Riduzione della domanda di mercato
A. Tassa proporzionale ai costi ambientali
135
50-07. Quale tra i seguenti regimi di proprietà è caratterizzato da un accesso illimitato e non controllato? A. Proprietà privata B. Proprietà statale C. Regime di libero accesso D. Proprietà comune
C. Regime di libero accesso
136
50-08. Definisce un bene pubblico: A. Escludibilità e divisibilità B. Non rivalità e non escludibilità C. Divisibilità e escludibilità D. Rivalità e divisibilità
B. Non rivalità e non escludibilità
137
50-09. Cosa accade in un regime di proprietà comune senza regole collettive efficaci? A. Riduzione dell’uso delle risorse B. Aumento dell’efficienza delle risorse C. Allocazione ottimale delle risorse D. Sovrasfruttamento delle risorse
D. Sovrasfruttamento delle risorse
138
50-10. La biodiversità è considerata un bene pubblico: A. Perché i suoi benefici sono esclusivi per chi la possiede B. Perché offre benefici ecologici non escludibili e indivisibili C. Perché può essere facilmente regolamentata dal mercato D. Perché è una risorsa illimitata
B. Perché offre benefici ecologici non escludibili e indivisibili
139
50-11. Il rischio principale associato al fenomeno del free riding nei beni pubblici è: A. Sostituzione dei beni pubblici con beni privati B. Sottofinanziamento della loro produzione C. Sovrapprezzo dei beni pubblici D. Aumento della competizione tra consumatori
B. Sottofinanziamento della loro produzione
140
50-12. Qual è la principale inefficienza generata da un mercato monopolistico? A. Eliminazione del surplus del produttore B. Prezzi inferiori rispetto a quelli di equilibrio C. Deadweight loss D. Produzione superiore al livello socialmente ottimale
C. Deadweight loss
141
50-13. In che modo l’asimmetria informativa compromette l’efficienza del mercato? A. Riducendo le barriere all’entrata B. Aumentando la trasparenza delle transazioni C. Ostacolando decisioni informate da parte di consumatori e produttori D. Creando un surplus collettivo
C. Ostacolando decisioni informate da parte di consumatori e produttori
142
50-14. Quale tra i seguenti esempi rappresenta un caso di esternalità pecuniaria? A. Conservazione di un edificio storico B. Emissioni di gas serra C. Inquinamento di un fiume da parte di un’industria D. Aumento degli affitti per l’arrivo di nuove imprese in un’area
D. Aumento degli affitti per l’arrivo di nuove imprese in un’area
143
50-15. Per rent-seeking si intende: A. L’ottimizzazione del consumo di risorse comuni B. L’efficienza nell’allocazione delle risorse pubbliche C. La ricerca di rendite attraverso l’influenza politica D. La massimizzazione del surplus del consumatore
C. La ricerca di rendite attraverso l’influenza politica
144
51-01. Una critica frequente all'applicazione della Valutazione di Impatto Ambientale in contesti internazionali è relativa a: A. Mancanza di adattabilità ai contesti locali B. Esclusione degli impatti economici dai rapporti finali C. Eccessiva precisione nelle stime degli impatti D. Sottovalutazione delle dimensioni tecniche
A. Mancanza di adattabilità ai contesti locali
145
51-02. Cosa distingue l'approccio della Valutazione di Impatto Ambientale a livello strategico rispetto al livello di progetto? A. Una focalizzazione esclusiva sugli aspetti tecnici B. Una riduzione dell'importanza degli impatti ambientali C. Una maggiore incertezza e generalità delle previsioni D. Una limitata applicazione alle politiche energetiche
C. Una maggiore incertezza e generalità delle previsioni
146
51-03. Un problema è associato all'attribuzione di valore economico ai beni ambientali è: A. La difficoltà di quantificare i valori di non uso B. L'assenza di interesse da parte delle agenzie governative C. La mancanza di metodologie per stimare i costi diretti D. L'incapacità di stimare i danni economici diretti
A. La difficoltà di quantificare i valori di non uso
147
51-04. Quale tra i seguenti Paesi africani ha adottato formalmente la Valutazione di Impatto Ambientale per la gestione ambientale? A. Ruanda B. Marocco C. Algeria D. Sudan
A. Ruanda
148
51-05. Quale valore non diretto è incluso nella formula della ‘disponibilità totale a pagare'? A. Valore d'uso B. Valore dei costi di produzione C. Valore di non uso D. Valore di mercato
C. Valore di non uso
149
51-06. Un esempio di metodo basato sulle preferenze dichiarate è: A. Analisi dei prezzi di mercato B. Calcolo dei danni economici C. Differenziazione salariale D. Valutazione contingente
D. Valutazione contingente
150
51-07. Come si differenziano i metodi delle preferenze rivelate da quelli delle preferenze dichiarate? A. I primi non richiedono analisi quantitative, i secondi sì B. I primi considerano solo i danni ambientali, i secondi benefici sociali C. I primi si basano su comportamenti osservati, i secondi su risposte dichiarate D. I primi stimano valori futuri, i secondi valori attuali
C. I primi si basano su comportamenti osservati, i secondi su risposte dichiarate
151
51-08. Il valore di opzione, nel contesto ambientale, rappresenta: A. Il costo di una risorsa ambientale destinata all’uso passivo B. Il valore economico diretto di una risorsa utilizzata immediatamente C. La stima dei danni derivanti dall'inquinamento D. La disponibilità a pagare per preservare una risorsa per un uso futuro
D. La disponibilità a pagare per preservare una risorsa per un uso futuro
152
51-09. Qual è il limite principale dei modelli probabilistici usati nella valutazione del rischio? A. La difficoltà di includere variabili economiche B. L'incertezza intrinseca nelle stime C. La mancanza di applicabilità ai progetti infrastrutturali D. L'impossibilità di prevedere eventi catastrofici
B. L'incertezza intrinseca nelle stime
153
51-10. Come si differenziano gli impatti diretti dagli impatti indiretti in una Valutazione di Impatto Ambientale? A. I diretti derivano immediatamente dall'azione, mentre gli indiretti sono conseguenze successive B. I diretti sono prevedibili, mentre gli indiretti sono sempre incerti C. I diretti sono sempre positivi, mentre gli indiretti sono negativi D. I diretti riguardano l'economia, mentre gli indiretti riguardano la società
A. I diretti derivano immediatamente dall'azione, mentre gli indiretti sono conseguenze successive
154
51-11. Quale agenzia americana ha consolidato l'esperienza della Valutazione di Impatto Ambientale nel 1978? A. Environmental Protection Agency B. National Environmental Agency C. U.S. Geological Survey D. Council on Environmental Quality
D. Council on Environmental Quality
155
51-12. Il prodotto finale della Valutazione di Impatto Ambientale è: A. Studio preliminare sull’inquinamento B. Dichiarazione di Impatto Ambientale C. Piano strategico per lo sviluppo sostenibile D. Rapporto sulla biodiversità
B. Dichiarazione di Impatto Ambientale
156
51-13. Quale Paese ha introdotto per primo la Valutazione di Impatto Ambientale nel 1969? A. Stati Uniti B. Canada C. Giappone D. Paesi Bassi
A. Stati Uniti
157
51-14. Qual è lo scopo principale della Valutazione di Impatto Ambientale? A. Imporre sanzioni per progetti ad alto impatto ambientale B. Garantire il massimo profitto economico dai progetti di sviluppo C. Fornire indicazioni sulle conseguenze ambientali delle azioni decisionali D. Eliminare ogni possibile impatto ambientale negativo
C. Fornire indicazioni sulle conseguenze ambientali delle azioni decisionali
158
51-15. L'Analisi Costi-Benefici integrata nella Valutazione di Impatto Ambientale: A. Garantisce profitti ai soggetti responsabili dei progetti B. Evita la quantificazione degli impatti intangibili C. Elimina gli impatti negativi tramite misure compensative D. Stima benefici economici e costi esterni ambientali
D. Stima benefici economici e costi esterni ambientali
159
52-01. Quale dei seguenti metodi appartiene alle preferenze rivelate? A. Choice experiment B. Valutazione contingente C. Analisi della disponibilità a pagare D. Prezzo edonico
D. Prezzo edonico
160
52-02. Un vantaggio degli esperimenti di scelta rispetto alla valutazione contingente è che: A. Consentono di stimare il valore marginale degli attributi B. Richiedono meno risorse per essere eseguiti C. Non presentano pregiudizi strategici D. Offrono risultati esclusivamente qualitativi
A. Consentono di stimare il valore marginale degli attributi
161
52-03. Qual è la differenza principale tra preferenze dichiarate e preferenze rivelate? A. Le preferenze dichiarate si basano su scenari ipotetici, mentre le rivelate su comportamenti reali B. Le preferenze dichiarate considerano solo beni di mercato, mentre le rivelate includono beni non di mercato C. Le preferenze dichiarate utilizzano modelli statistici avanzati, mentre le rivelate non lo fanno D. Le preferenze dichiarate sono più accurate rispetto a quelle rivelate
A. Le preferenze dichiarate si basano su scenari ipotetici, mentre le rivelate su comportamenti reali
162
52-04. Quale metodo utilizza tecniche statistiche per stimare il valore degli attributi ambientali? A. Prezzo edonico B. Esperimenti di scelta C. Metodo del costo del viaggio D. Valutazione contingente
B o A
163
52-05. Quale dei seguenti è un fattore che contribuisce al progresso dei metodi di valutazione ambientale? A. Sviluppo del machine learning B. Maggiore enfasi sulla stima dei costi diretti C. Riduzione della disponibilità di dati empirici D. Eliminazione dei pregiudizi strategici nei sondaggi
A. Sviluppo del machine learning
164
52-06. Qual è un limite delle spese di prevenzione come metodo di valutazione ambientale? A. Richiedono dati perfetti e aggiornati B. Sono applicabili solo ai mercati emergenti C. Rischiano di sottostimare il danno complessivo D. Ignorano completamente il valore d’uso delle risorse
C. Rischiano di sottostimare il danno complessivo
165
52-07. Cosa determina il prezzo edonico 'immobiliare'? A. Le scelte dei consumatori in base ai costi di trasporto B. L'impatto dei fattori ambientali sui prezzi delle abitazioni C. La disponibilità a pagare per ridurre i rischi occupazionali D. Il valore economico dei servizi ricreativi
B. L'impatto dei fattori ambientali sui prezzi delle abitazioni
166
52-08. Quale dei seguenti è un esempio di metodo indiretto delle preferenze dichiarate? A. Travel-cost B. Conjoint analysis C. Spese di coping D. Prezzo edonico
B. Conjoint analysis
167
52-09. Cosa rappresenta la WtP nella valutazione contingente? A. Il prezzo massimo accettabile per un bene ambientale B. La disponibilità a pagare per miglioramenti ambientali C. Il costo totale di un progetto ambientale D. Il valore economico diretto di un bene di mercato
B. La disponibilità a pagare per miglioramenti ambientali
168
52-10. L'obiettivo della variazione compensativa nella valutazione ambientale è: A. Valutare l'impatto economico delle politiche governative B. Compensare un individuo per mantenere invariato il suo benessere dopo un peggioramento ambientale C. Stipulare accordi di risarcimento tra consumatori e produttori D. Misurare il valore economico delle risorse ambientali utilizzate
B. Compensare un individuo per mantenere invariato il suo benessere dopo un peggioramento ambientale
169
52-11. Quale scenario potrebbe influenzare negativamente la valutazione contingente? A. Preferenze altamente razionali degli intervistati B. Pregiudizi legati al tipo di pagamento proposto C. Mancanza di scenari ipotetici realistici D. Disponibilità di dati perfetti e aggiornati
B. Pregiudizi legati al tipo di pagamento proposto
170
52-12. Un limite del metodo del prezzo edonico è che: A. È applicabile solo ai beni di mercato B. Non considera la qualità ambientale C. Sovrastima sempre i valori economici D. Richiede dati dettagliati e può essere influenzato da fattori confondenti
D. Richiede dati dettagliati e può essere influenzato da fattori confondenti
171
52-13. Il metodo del costo del viaggio consiste: A. Misurazione del valore di mercato dei beni associati al turismo B. Stima del valore economico di un sito basandosi sui costi sostenuti dai visitatori C. Calcolo del tempo necessario per accedere a un sito ambientale D. Determinazione del valore di un sito tramite esperimenti ipotetici
B. Stima del valore economico di un sito basandosi sui costi sostenuti dai visitatori
172
52-14. Qual è un esempio di pregiudizio nella valutazione contingente? A. Sovrastima della WtP dovuta all'accesso a dati perfetti B. Pregiudizi ipotetici legati alla natura simulata della valutazione C. Influenza dei dati reali sui risultati D. Errore nei modelli di regressione utilizzati
B. Pregiudizi ipotetici legati alla natura simulata della valutazione
173
52-15. Quale tra i seguenti metodi appartiene alle preferenze dichiarate? A. Spese di prevenzione B. Metodo del costo del viaggio C. Prezzo edonico D. Valutazione contingente
D. Valutazione contingente
174
53-01. Quale obiettivo accomuna sviluppo sostenibile e politiche ambientali moderne? A. Raggiungere una crescita economica illimitata B. Bilanciare la protezione ambientale con le esigenze economiche C. Eliminare completamente l'inquinamento industriale D. Incentivare l'uso esclusivo di energie rinnovabili
B. Bilanciare la protezione ambientale con le esigenze economiche
175
53-02. Quale fase di sviluppo economico è caratterizzata da un aumento dell'inquinamento secondo Kuznets? A. La transizione verso economie sostenibili B. Le economie mature ad alta regolamentazione C. La fase post-industriale D. Le prime fasi dell'industrializzazione
D. Le prime fasi dell'industrializzazione
176
53-03. Qual è il principale limite del modello di comando e controllo? A. Costi elevati e tensioni tra crescita economica e protezione ambientale B. Completa dipendenza da incentivi economici C. Scarsa applicabilità a contesti locali specifici D. Mancanza di regolamentazioni obbligatorie
A. Costi elevati e tensioni tra crescita economica e protezione ambientale
177
53-04. Quale approccio è stato introdotto per prevenire gli impatti ambientali già manifesti? A. Politiche integrate e incentivi economici B. Misure punitive e regolamentazioni obbligatorie C. Esclusivo utilizzo di tecnologie rinnovabili D. Liberalizzazione completa del mercato ambientale
A. Politiche integrate e incentivi economici
178
53-05. Per equità intergenerazionale nel contesto dello sviluppo sostenibile si intende: A. Ridurre le disuguaglianze economiche tra le generazioni attuali B. Redistribuire equamente le risorse tra i Paesi sviluppati e in via di sviluppo C. Garantire che le risorse naturali siano preservate per le generazioni future D. Garantire l'accesso immediato alle risorse naturali per tutti
C. Garantire che le risorse naturali siano preservate per le generazioni future
179
53-06. L'obiettivo dello sviluppo sostenibile, promosso durante la Conferenza di Rio del 1992, è quello di: A. Conciliare prosperità economica e conservazione delle risorse naturali B. Ridurre l'inquinamento tramite regolamentazioni rigide C. Eliminare completamente l'uso di risorse non rinnovabili D. Incrementare il reddito globale senza vincoli ambientali
A. Conciliare prosperità economica e conservazione delle risorse naturali
180
53-07. Come si è evoluto l'approccio politico rispetto alla gestione ambientale dagli anni '80? A. Dall'abolizione delle regolamentazioni alla completa liberalizzazione B. Da politiche incentivate a sanzioni sempre più severe C. Dalle regolamentazioni di comando e controllo agli incentivi economici D. Dal controllo statale al libero accesso alle risorse
C. Dalle regolamentazioni di comando e controllo agli incentivi economici
181
53-08. Qual è la relazione rappresentata dalla curva di Kuznets ambientale? A. Una relazione a forma di U rovesciata tra sviluppo economico e impatto ambientale B. Una relazione inversa tra reddito pro-capite e consumo di risorse C. Un equilibrio stabile tra sviluppo economico e ambiente D. Un aumento lineare tra crescita economica e inquinamento
A. Una relazione a forma di U rovesciata tra sviluppo economico e impatto ambientale
182
53-09. Secondo la teoria della sostituibilità delle risorse, cosa consente di mantenere il benessere economico? A. Ridurre la crescita economica B. Raggiungere una crescita demografica zero C. Aumentare l'elasticità degli input D. Eliminare completamente le risorse non rinnovabili
C. Aumentare l'elasticità degli input
183
53-10. Qual è stata la principale critica iniziale al concetto di sviluppo sostenibile? A. La sottovalutazione della crescita demografica B. L'incapacità di generare crescita economica C. La mancanza di coinvolgimento dei Paesi sviluppati D. La rigidità nell'interpretazione del concetto
D. La rigidità nell'interpretazione del concetto
184
53-11. Il modello di 'comando e controllo', nella gestione ambientale, rappresenta: A. Politiche di liberalizzazione del mercato ambientale B. Regolamentazioni rigide e obbligatorie per ridurre gli impatti ambientali C. Sistemi volontari basati su incentivi economici D. Approcci integrati che combinano economia e ambiente
B. Regolamentazioni rigide e obbligatorie per ridurre gli impatti ambientali
185
53-12. Come viene descritto il rapporto tra crescita economica e protezione ambientale nei Paesi in via di sviluppo? A. Sempre conflittuale, senza possibilità di integrazione B. Inesistente, poiché la protezione ambientale è prioritaria C. Complesso, a causa della crescita demografica e delle esigenze economiche D. Lineare, con una riduzione dell'impatto ambientale man mano che cresce l'economia
C. Complesso, a causa della crescita demografica e delle esigenze economiche
186
53-13. Il contributo principale degli accordi internazionali allo sviluppo sostenibile è quello di: A. Promuovere il trasferimento di tecnologie e la cooperazione tra nazioni B. Stabilire una tassazione uniforme a livello globale C. Garantire che ogni Paese riduca le proprie emissioni del 50% D. Favorire esclusivamente il commercio di beni sostenibili
A. Promuovere il trasferimento di tecnologie e la cooperazione tra nazioni
187
53-14. Gli accordi internazionali possono garantire coerenza tra commercio e sostenibilità [...]: A. Rimuovendo tutte le normative che ostacolano il commercio B. Promuovendo l'uso esclusivo di risorse rinnovabili C. Favorendo politiche che bilancino espansione economica e tutela ambientale D. Eliminando le barriere commerciali tra i Paesi sviluppati
C. Favorendo politiche che bilancino espansione economica e tutela ambientale
188
53-15. Secondo il Summit della Terra del 1992, quale ruolo ha la sostenibilità nello sviluppo? A. Un principio guida per integrare economia e ambiente B. Una misura per imporre tasse ambientali C. Una restrizione necessaria per ridurre le emissioni globali D. Un obiettivo secondario rispetto alla crescita economica
A. Un principio guida per integrare economia e ambiente
189
54-01. L’obiettivo dell’articolo 191 del TFUE è quello di: A. Creare una rete unica di ZES in tutta l’UE B. Preservare e migliorare la qualità dell’ambiente C. Ridurre le emissioni di gas serra del 60% entro il 2030 D. Centralizzare le decisioni politiche sull’ambiente
B. Preservare e migliorare la qualità dell’ambiente
190
54-02. Qual è stato il principale cambiamento introdotto dal Trattato di Maastricht nella politica ambientale dell’UE? A. L’inclusione di misure internazionali contro problemi ambientali globali B. La definizione delle ZES C. La fusione di politiche ambientali e agricole D. La creazione di un budget esclusivo per l’ambiente
A. L’inclusione di misure internazionali contro problemi ambientali globali
191
54-03. Quale organizzazione coordina la Rete Europea di Informazione e Osservazione Ambientale (EIONET)? A. L’ENPE B. L’Agenzia Europea dell’Ambiente C. L’IMPEL D. La Commissione Europea
B. L’Agenzia Europea dell’Ambiente
192
54-04. Quale programma ha posto l’accento sulla dissociazione tra sviluppo economico e pressioni ambientali? A. Il secondo Programma d’Azione per l’Ambiente (1977-1981) B. Il quinto Programma d’Azione per l’Ambiente (1993-2000) C. Il sesto Programma d’Azione per l’Ambiente (2002-2012) D. Il quarto Programma d’Azione per l’Ambiente (1987-1992)
C. Il sesto Programma d’Azione per l’Ambiente (2002-2012)
193
54-05. Il principale obiettivo del Green Deal europeo è quello di: A. Incrementare l’uso di energia rinnovabile del 20% entro il 2025 B. Accelerare la transizione verso un'economia neutrale dal punto di vista climatico C. Centralizzare tutte le decisioni economiche e ambientali D. Ridurre la popolazione urbana nelle principali città europee
B. Accelerare la transizione verso un'economia neutrale dal punto di vista climatico
194
54-06. La rete che facilita la cooperazione tra autorità ambientali negli Stati membri è: A. ENPE B. EIONET C. IMPEL D. EUFJE
C. IMPEL
195
54-07. Qual è il ruolo principale della Direzione Generale per l’Azione per il Clima (DG CLIMA)? A. Supervisionare le normative agricole relative all’ambiente B. Pianificare lo sviluppo delle ZES C. Gestire le politiche climatiche, incluso il sistema di scambio dei diritti di emissione D. Coordinare la protezione della biodiversità
C. Gestire le politiche climatiche, incluso il sistema di scambio dei diritti di emissione
196
54-08. Quale strumento finanziario dell’UE supporta la transizione verso un’economia resiliente ai cambiamenti climatici? A. FEAMP B. FSE C. LIFE D. FESR
C. LIFE
197
54-09. Quale fondo dell’UE si occupa principalmente di azioni climatiche e biodiversità? A. Il programma LIFE B. Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale C. Il Fondo Sociale Europeo D. Il Fondo di Coesione
A. Il programma LIFE
198
54-10. Quale organizzazione raccoglie dati ambientali per l’UE? A. L’Agenzia Europea dell’Ambiente B. La Direzione Generale per l’Ambiente C. L’EIONET D. L’IMPEL
A. L’Agenzia Europea dell’Ambiente
199
54-11. Qual è stato l’obiettivo principale del quinto Programma d’Azione per l’Ambiente (1993-2000)? A. Rafforzare l’educazione ambientale nelle scuole B. Integrare politiche agricole e ambientali C. Prevenire i problemi ambientali piuttosto che affrontarli ex post D. Regolare il trasferimento dei rifiuti transfrontalieri
C. Prevenire i problemi ambientali piuttosto che affrontarli ex post
200
54-12. Quale direttiva obbliga gli Stati membri a proteggere habitat e risorse naturali nelle ZES? A. La Direttiva Rifiuti B. La Direttiva Acque C. La Direttiva Habitat D. La Direttiva Biodiversità
C. La Direttiva Habitat
201
54-13. Il primo trattato a includere una sezione dedicata all’ambiente è stato: A. Il Trattato di Maastricht B. Il Trattato di Roma C. L’Atto Unico Europeo del 1987 D. Il Trattato di Lisbona
C. L’Atto Unico Europeo del 1987
202
54-14. Quale programma ha stabilito i principi fondamentali della politica ambientale europea? A. Il quarto Programma d’Azione per l’Ambiente (1987-1992) B. Il quinto Programma d’Azione per l’Ambiente (1993-2000) C. Il primo Programma d’Azione per l’Ambiente (1973-1976) D. Il sesto Programma d’Azione per l’Ambiente (2002-2012)
C. Il primo Programma d’Azione per l’Ambiente (1973-1976)
203
54-15. Qual è la priorità principale del settimo Programma d’Azione per l’Ambiente (2013-2020)? A. Ridurre le emissioni di carbonio del 50% B. Promuovere un’economia circolare e sostenibile C. Espandere la superficie delle ZES D. Centralizzare le decisioni ambientali nell’UE
B. Promuovere un’economia circolare e sostenibile