Pd Flashcards
CAP 1
La scienza delle finanze si occupa delle politiche tributarie e di spesa pubblica adottate dallo Stato, e dei loro
effetti sull’allocazione delle risorse e sulla distribuzione del reddito.
• Secondo la concezione organicistica, gli individui hanno valore solo in quanto contribuiscono alla
realizzazione degli obiettivi della collettività, che sono fissati dallo Stato.
• Secondo la concezione meccanicistica, lo Stato é un artificio creato con il solo scopo di consentire la realizzazione degli obiettivi individuali. All’interno di tale tradizione, vi sono posizioni opposte: gli
aderenti al pensiero liberale credono che lo Stato debba avere poteri estremamente limitati; secondo gli
aderenti al pensiero socialdemocratico, per garantire il bene degli individui è necessario l’intervento pubblico.
La concezione di Stato è cambiato nel corso del tempo ed è strettamente collegata con altri aspetti (religiosi,
politici…) che caratterizzano le culture dei singoli paesi e di intere aree geografiche.
Nello studio della finanza pubblica si è soliti distinguere tra:
• analisi positiva, che ha come obiettivo quello di individuare i nessi causali tra le variabili economiche e di
rispondere a quesiti di tipo - qual è l’effetto di una riduzione dell’importo sul reddito da lavoro, sul l’offerta
di lavoro? - .
analisi normativa: che cerca di fornire indicazioni circa le relazioni tra strumenti specifici, come la
tassazione del reddito, e possibili obiettivi, come una certa distribuzione del reddito.
CAP 2 I
Uno degli obiettivi della finanza pubblica é stimare in che modo diverse politiche incidono sul
comportamento degli individui: questo viene raggiunto attraverso l’analisi positiva.
La teoria economica fornisce una struttura per riflettere sui singoli fattori che potrebbero influenzare il
comportamento di interesse e aiuta a elaborare delle ipotesi testabili attraverso la ricerca empirica.
Un’importante finalità del lavoro empirico é stimare la relazione causale fra una politica e un tipo di
comportamento.
Per dedurre una relazione causale fra un programma e un risultato, devono verificarsi tre condizioni:
1. Il programma deve precedere il risultato;
2. Programma è risultato devono essere correlati;
3. Devono essere eliminate altre spiegazioni della correlazione osservata.
Gli studi sperimentali assegnano in modo casuale i soggetti ad un gruppo sperimentale o di controllo.
L’assegnazione casuale riduce la probabilità che fattori esterni portino il ricercatore a confondere la
correlazione con la causalità. Tali studi offrono un modo attendibile per valutare l’impatto dei programmi di
Governo, ma non sono infallibili.
Dal momento che risulta difficile condurre degli studi sperimentali, gli economisti analizzano i dati ottenuti
dai comportamenti economici, studiando come si sono effettivamente comportati nel tempo: l’econometria é
lo studio di tecniche statistiche per stimare relazioni causali.
Importante strumento é l’analisi di regressione, che stima la relazione fra due variabili mantenendo costanti
gli altri fattori.
CAP 2 II
I dati osservati possono essere:
• cross section (diverse entità nello stesso periodo),
• time series (stessa entità in diversi periodi di tempo),
• panel (diverse entità in diversi periodi di tempo).
Gli economisti empirici utilizzano un’altra categoria di studi, noti come “studi quasi-sperimentali” per
stimare relazioni di tipo causale. Questi studi identificano delle situazioni in cui circostanze esterne, di fatto,
assegnano casualmente gli individui ai gruppi di trattamento e di controllo.
La differenza fra un esperimento e un quasi-esperimento sta nel fatto che un esperimento esplicitamente
attribuisce in modo casuale gli individui a un gruppo sperimentale o di controllo, mentre un quasi-
esperimento utilizza i dati che si possono osservare, basandosi su circostanze che sfuggono al controllo da
parte del ricercatore ma che in modo naturale comportano un’assegnazione casuale.
Economia del benessere
L’economia del benessere è la branca della teoria economica che si occupa di stabilire la desiderabilità
sociale di allocazioni economiche alternative, rispetto a quelle che emergerebbero con il libero mercato, e
quindi dell’intervento dello Stato.
Prendiamo in esame un modello economico semplice, con due agenti e due beni. I due agenti hanno date
dotazioni iniziali dei due beni. I due agenti operano in maniera razionale, scambiando beni fra loro al fine di
massimizzare la loro utilità.
Le preferenze degli agenti hanno specifiche strutture descritte da curve di indifferenza. Alla fine dello
scambio la dotazione finale deve possedere specifiche proprietà definite dal concetto di ottimo paretiano: la
dotazione finale è ottima in senso paretiano se non esiste una dotazione alternativa che possa aumentare la
soddisfazione di un agente senza peggiorare quella di un altro.
Scatola di Edgeworth, curva di indifferenza
La scatola di Edgeworth é quello strumento di analisi
utilizzato per illustrare la distribuzione dei beni in un
contesto formato da due beni e due individui.
La curva di indifferenza é l’insieme dei punti che
individuano le quantità di due beni che soddisfano
egualmente il soggetto. Il valore assoluto della pendenza
della curva d’indifferenza indica il rapporto al quale
l’individuo è disposto a scambiare un bene per una
quantità aggiuntiva dell’altro ed è detto saggio marginale
di sostituzione (SMS) tra i due beni.
Surplus del consumatore e del produttore
Surplus del consumatore
Consideriamo una curva di domanda (individuale). Definiamo
prezzo di riserva, e lo indichiamo con p d , il prezzo massimo che
il consumatore è disposto a pagare per acquistare una
determinata quantità. Per esempio, per acquistare la prima unità
del bene il prezzo di riserva è appena inferiore a p m ; per
acquistare la quantità y a il prezzo di riserva è p a .
Se il prezzo di mercato è p a , il consumatore paga tutte le unità
acquistate, tranne l’ultima, meno del loro prezzo di riserva
(perciò ci guadagna).
Definiamo surplus del consumatore (SC) la somma di tutti
questi guadagni. Per ogni singola unità venduta è data dalla
differenza p d - p a . Può essere calcolato come l’area colorata del
grafico:
SC = (p m - p a )y a /2
Surplus del produttore
Consideriamo una curva di offerta (individuale).Definiamo
prezzo di riserva dell’impresa, e lo indichiamo con p s , il prezzo
minimo che essa è disposta ad accettare per vendere una
determinata quantità. Di fatto il prezzo di riserva coincide col
costo marginale; per vendere la quantità y* il prezzo di riserva è
p, ma per venderne di meno è inferiore (p s = Cm).
Se il prezzo di mercato è p, l’impresa incassa su tutte le unità
vendute, tranne l’ultima, più del loro prezzo di riserva (perciò ci
guadagna).Definiamo surplus del produttore (SP) la somma di
tutti questi guadagni. Per ogni singola unità venduta è data dalla
differenza p* - Cm. Può essere calcolato come l’area colorata del
grafico:
SP = py/2.
SMS
In un’economia di puro scambio, l’efficienza paretiana richiede l’uguaglianza dei saggi marginali di
sostituzione per tutti i consumatori: SMS a = SMS b
Aggiungendo il lato della produzione è necessario introdurre il concetto di frontiera delle possibilità
produttive: il luogo di punti che indicano il massimo della quantità che si può produrre di un bene, data la
quantità prodotta dell’altro bene e la disponibilità degli input.
Con la produzione introduciamo le imprese, il mercato dei beni e quello dei fattori. Assumiamo:
1. Concorrenza perfetta in entrambi i mercati;
2. Mercati completi per tutti i beni (informazione completa e simmetrica, assenza di esternalità, assenza di
altre imperfezioni di mercato, …)
Il saggio marginale di trasformazione (SMT) è il saggio al quale il sistema economico può trasformare un
bene in un altro bene; esso corrisponde alla pendenza della frontiera delle possibilità produttive, ma può
anche essere espresso come rapporto tra i costi marginali.
Poiché posso esprimere la pendenza della frontiera delle possibilità produttive come rapporto tra i costi
marginali, allora la produzione è efficiente quando SMT = CM X /CM Y
La condizione di efficienza paretiana sarà uguale all’efficienza del sistema economico:
SMT X,Y = SMS1 X,Y = SMS2 X,Y
Teoremi fondamentali economia del benessere
Il 1° teorema fondamentale dell’economia del benessere dice che se i mercati sono perfettamente
concorrenziali (e sono completi per tutti i beni - informazione completa e simmetrica, assenza di esternalità,
assenza di altre imperfezioni di mercato - ), allora un equilibrio concorrenziale,
se esiste, è Pareto efficiente. Infatti poiché gli agenti sono price-taker, allora
SMS1 X,Y = P X /P Y = SMS2 X,Y
Secondo la teoria del consumo, l’utilità è massimizzata per SMS1 X,Y = P X /P Y
Le imprese price-takers massimizzano i profitti producendo finchè a P = CM da cui deriviamo che
CM X /CM Y = P X /P Y , ovvero SMS X,Y = P X /P Y = SMS1 X,Y = SMS2 X,Y
-> se c’è concorrenza e tutti i consumatori hanno come obbligo la massimizzazione dell’utilità e
i produttori quella del profitto, si ottiene un’allocazione efficiente delle risorse.
Il 1° teorema afferma che, in un sistema concorrenziale, si ottiene una allocazione delle risorse che
appartiene alla frontiera delle utilità possibili (luogo dei punti pareto efficienti); tuttavia il criterio di
efficienza paretiana non è di per se sufficiente a determinare la preferibilità di allocazioni alternative:
l’allocazione pareto efficiente, in cui ci troviamo, non per forza è anche quella che massimizza il benessere
sociale rappresentato da una FBS= W = f(U 1 , U 2 ) —> rappresentazione delle preferenze della collettività
rispetto alla distribuzione delle risorse tra i suoi membri.
Il 2° teorema fondamentale dell’economia del benessere dice che la collettività può raggiungere qualsiasi
allocazione pareto efficiente a condizione che:
• gli agenti siano lasciati liberi di contrattare;
• l’allocazione delle risorse sia quella preferibile, realizzata attraverso trasferimenti a somma fissa -> se lo
Stato redistribuisce equamente il reddito e lascia operare il mercato concorrenziale, le allocazioni
raggiunte autonomamente dalla collettività stanno sulla curva delle utilità possibili e sono eque.
Problemi -> Per trovare un sistema di imposte e sussidi in somma fissa che realizzi un’allocazione delle
risorse equa, l’operatore pubblico dovrebbe però avere moltissime informazioni sulle preferenze e sulle
caratteristiche di tutti i contribuenti. Questo é pressoché impossibile da raggiungere in questa allocazione ->
II 2° teorema é puramente teorico. Inoltre è spesso difficile tenere separate efficienza ed equità: alcuni first
best socialmente preferibili non sono raggiungibili, si va allora a second best (efficienti e iniqui o equi ed
inefficienti?). Infine se non valgono alcune ipotesi della concorrenza perfetta si possono avere fallimenti del
mercato (il libero mercato porta ad allocazioni inefficienti): ad es. se esistono imprese price makers, possono
far salire il prezzo al di sopra del CM.
bene pubblico
Definizione di bene pubblico
Definiamo bene pubblico, o più specificatamente bene pubblico puro, un bene che è caratterizzato
dall’essenza di rivalità nel consumo(ovvero il costo marginale per il consumo da parte di un individuo
aggiuntivo è nullo MC=0) e dall’assenza di escludibilità(quando escludere qualcuno da un bene è molto
costoso o impossibile). Da tener ben presente è il fatto che anche se tutte le persone, a causa di non
escludibilità e di non rivalità, consumano la stessa quantità di bene pubblico, ciò non significa che tale
consumo debba essere valutato da tutti allo stesso modo(ad esempio la difesa).
Oltre ai beni pubblici puri, che sono estremante rari, troviamo:
• beni pubblici impuri, ovvero beni caratterizzati da diversi gradi di non rivalità e di non esclusività
nel consumo(ad esempio un faro). Questi sono beni comuni se rivali e non escludibili e beni
tariffabili se escludibili e non rivali.
• beni privati forniti pubblicamente: come la sanità e l’edilizia popolare che sono beni escludibili e
rivali, anche se forniti pubblicamente
• beni pubblici forniti dai privati: si verifica con l’appalto di alcuni servizio all’esterno degli enti
pubblici.
CAP 4 II
Le condizioni di fornitura efficiente dei beni privati
Per prima cosa costruiamo la curva di domanda di mercato di un bene prendendo in esame le curve di
domanda di quel bene da parte dei singoli soggetti e sommandole orizzontalmente: ottenendo la curva di
domanda aggregata. Le curve si sommano orizzontalmente poiché nel caso di un bene privato tutti i soggetti
consumano a parità di prezzo quantità differenti, tanto che tutti presentano il solito MRS (saggio marginale
di sostituzione=rapporto tra i prezzi dei beni).
Quando la domanda e l’offerta si eguagliano si ha equilibrio e quindi efficienza nel punto di intersezione in
quanto
MRS xy persona1 = MRS xy persona2 =MRT xy
Le condizioni di fornitura efficiente dei beni pubblici
Per prima cosa costruiamo la curva di domanda di mercato di un bene prendendo in esame le curve di
domanda di quel bene da parte dei singoli soggetti e sommandole verticalmente: ottenendo la curva di
domanda aggregata. Le curve si sommano verticalmente poiché nel caso di un bene pubblico tutti i soggetti
consumano la stessa quantità anche se per ognuno il costo marginale è differente, ciascuno ha quindi un
proprio MRS.
Quando la domanda e l’offerta si eguagliano si ha equilibrio e quindi efficienza nel punto di intersezione in
quanto
MRS xy persona1 + MRS xy persona2 =MRT xy
CAP 4 III
Samuelson dimostra le condizioni di ottimalità paretiana in presenza di beni
pubblici e privati. Attraverso tre grafici:
→→ la frontiera delle possibilità produttive CC tra un bene pubblico G e un bene
privato x, che rappresenta le combinazioni dei due beni che possono essere
prodotte, date le risorse disponibili.
→→ la curva di indifferenza di un primo individuo: il soggetto cerca di
massimizzare la sua utilità scegliendo un paniere che si trovi all’interno della
frontiera della possibilità produttive (in questo caso 10G e 5S)
→→ la curva di indifferenza del secondo individuo: una volta che il primo
individuo ha scelto, il secondo dovrà consumare la stessa quantità di bene
pubblico (10G) e una quantità di bene privato che è massimo la quantità definita
dalla frontiera meno la quantità consumata dal primo individuo (12-5=7).
Individuato questo punto si può ripetere la stessa operazione ponendo che il
primo individuo scelga una composizione di beni differente in modo tale che le
possibili combinazioni di cui può disporre il secondo soggetto siano rappresentate nella curva DD.
Sovrapponendo le curva di indifferenza del secondo soggetto alla curva DD e trovando il punto di tangenza
e, è possibile individuare il punto dove il secondo soggetto trae la massima utilità e che rappresenta un
ottimo paretiano. Poiché nel punto e MRS Gx del secondo individuo è pari all’inclinazione della curva DD che
è pari alla differenza tra MRT Gx e MRS Gx del primo individuo, allora:
MRS Gx persona1 + MRS Gx persona2 =MRT Gx
CAP 4 IV
Tuttavia quando si parla di un bene pubblico non escludibile, le persone possono essere incentivate a
nascondere le loro vere preferenze, sfociando in un comportamento opportunista consistente nel godere
benefici di un bene per cui altri hanno pagato il prezzo: definiamo questo problema free rider. È molto
probabile quindi(e lo è anche quando siamo di fronte a beni pubblici escludibili a causa dell’assenza di
rivalità nel consumo)che il mercato fornisca una quantità di beni pubblici non efficienti. Tuttavia questo
problema sarebbe teoricamente ovviabile tramite la perfetta discriminazione di prezzo grazie all’intervento
statale.
Forte è il dibattito in questi ultimi anni sull’opportunità di privatizzare alcuni servizi forniti o prodotti
tradizionalmente dalla stato e del suo ruolo all’interno dell’economia. La diversa combinazione tra fornitura
pubblica e privata di beni e servizi di pubblica utilità è fortemente cambiata nel tempo, e varia di paese in
paese tanto che non è possibile definire quale sia la giusta combinazione; tuttavia è possibile individuare
alcuni parametri di grande rilevanza, come:
•
•
•
•
salari e costi delle materie prime: se sono retribuiti diversamente dai diversi settori ceteris paribus,
conviene scegliere quello a prezzo minore
costi amministrativi: nel caso di fornitura pubblica i costi amministrativi vengono suddivisi su un
numero più ampio di persone.
Diversità dei gusti: difficilmente soddisfacibile dal settore pubblico.
Problemi distribuitivi: secondo il concetto di equità alcuni beni devono essere disponibili per tutti
come la sanità e l’istruzione.
Caso dell’istruzione
Il caso dell’istruzione
L’istruzione è una delle principali voci di spesa nei bilanci della gran parte dei paesi del mondo, questo
perché: le scuole possono avere un potere socializzante, in un sistema democratico forniscono ai futuri
elettori il background culturale su cui baseranno le loro future scelte politiche, sono un fattore rilevante per la
formazione di capitale umano(di fondamentale importanza nella società globale di oggi), sono il fattore
fondamentale di mobilità sociale.
Una delle questioni più dibattute è quella concernente il livello di spesa pubblica per l’istruzione, secondo
ricerche condotte è stato ricavato che non è possibile stabilire l’efficacia della gestione scolastica osservando
semplicemente le quantità di input acquistati; tuttavia questa sembra dipendere dall’età degli studenti
coinvolti: l’investimento in istruzione nei primi anni di infanzia ha un rendimento molto elevato in termini
dei successivi risultati scolastici dei bambini provenienti da famiglie a basso reddito.
CAP 5 I
Il primo teorema fondamentale dell’economia del benessere afferma che i mercati allocano in modo
efficiente le risorse, anche se le cose possono cambiare a seconda di come gli individui influiscono sul
benessere reciproco. Tuttavia il fatto che il comportamento di alcuni influisca sul benessere di altri non
provoca necessariamente il fallimento del mercato: finché gli effetti vengono trasmessi mediante i
prezzi(transazioni di mercato), i mercati sono efficienti. Al contrario quando l’attività di un soggetto
economico influisce sul benessere di un altro direttamente, ossia non mediante variazioni dei prezzi di
mercato, l’effetto viene definito esternalità.
Natura delle esternalità
Un’esternalità deriva dunque dalla mancata assegnazione dei diritti di proprietà o dall’impossibilità di farlo.
Fintanto che una risorsa è di proprietà di qualcuno, il prezzo ne riflette il valore per usi alternativi e la risorsa
viene impiegata in modo efficiente; al contrario le risorse di proprietà comune vengono utilizzate in maniera
non efficiente perché nessuno è incentivato a economizzare il loro uso.
Le esternalità possono essere:
• Negative (ad es: inquinamento) o positive (ad es. le api che producono miele);
• Possono essere prodotte sia dai consumatori sia dalle imprese;
• I beni pubblici possono essere considerati un tipo particolare di esternalità: quando il consumo da
parte da un individuo crea un’esternalità positiva su tutti gli altri consumatori, l’esternalità positiva
ha le caratteristiche di un bene pubblico puro.
CAP 5 II
Analisi grafica dell’esternalità negativa
Da sottolineare è il concetto che per avere efficienza bisogna tener conto di tutti i costi di produzione,
compresi i danni provocati direttamente a altre imprese o a persone. Proprio per questo si ha una differenza
tra il costo marginale sociale MSC (che comprende i costi di tutti gli input, tanto che è dato dalla somma di
MPC+MD), il costo marginale privato MPC (che tiene conto solamente degli input impiegati dall’impresa),
il danno marginale MD (danno provocato dall’impresa a un terzo) e il beneficio marginale MB (beneficio
marginale dell’impresa).
Poniamo quindi in un grafico quantità-prezzo queste curve:
→→L’impresa per massimizzare i propri
profitti(in un primo momento) produrrà tutte le
unità di output per le quali il MB>MPC, ovvero
fino al livello X҃ A
→→dal punto di vista della collettività la
produzione dovrebbe avvenire fin quando
MB>MSC, ovvero fino al livello X* A
Quindi quando un bene determina un’esternalità negativa, se ne produce una quantità eccessiva rispetto alla
quantità efficiente:
→→ per il “produttore dell’esternalità “la riduzione dell’output da X҃ A a X* A determina una riduzione dei
suoi profitti pari all’area ecd (perdita della distanza verticale tra MB e MPC);
→→ per colui che “subisce l’esternalità” la riduzione dell’output determina un miglioramento delle sue
condizioni e quindi ha un guadagno pari al danno marginale connesso, geometricamente X҃ A X* A ab ovvero
l’area al di sotto della curva del danno marginale compresa tra le variazioni della quantità