stampa in ita fino 1gm Flashcards
com’è la situazione per quanto riguarda la stampa in Italia dopo l’epoca napoleonica?
anche dopo l’età napo in molti stati italiani sopravvisse il privilegio di stampa: non è modello burocraticamente organizzato, non si sa come ottenerlo, e la procedura resta ad libitum (a piacere) del potere
Novembre 1849 segretario di stato di papa Pio IX scriveva che la libertà di stampa aveva prodotto mali gravissimi e non sarebbe mai stata concessa nello stato della chiesa
dove troviamo lo scenario più favorevole alla stampa?
era offerto dal Regno di Sardegna
Fine anni 40 tipografo e promotore culturale Giuseppe Pompa comprò macchina a vapore che permise per prima volta a editore italiano di pubblicare periodici a grande tiratura
1854 Torino si pubblicavano 13 quotidiani / 1858 in tutto il Regno di Sardegna 117 periodici (ma di fatto questi periodici forse 10 pubblicazioni all’anno)
com’era la situazione nei governi subalpini
I governi subalpini mantennero sempre molto viva la vigilanza sui giornali, premurandosi anche di sovvenzionare, attraverso il ministero dell’Interno, la stampa amica e rendendo impossibile la vita a quella antiministeriale
com’era la legislazione del regno di sardegna sulla stampa
legislazione sabauda era la più liberale d’Italia, ma non certo d’Europa
91 articoli dell’editto erano soggetti a una prassi interpretativa che poteva virare in senso restrittivo in base agli orientamenti politici dei giudici e del governo, lo statuto e l’editto sulla stampa del 1848 non rimuovevano del tutto il potere di intrusione dell’esecutivo – pur non essendo ammessa la censura preventiva, venivano previste varie forme di intervento per reprimere possibili abusi
che legge sulla stampa troviamo nell’Italia appena unificata
1861 con unificazione (1861) legislazione sabauda sulla stampa estesa all’interno del nuovo territorio nazionale, garantendo assenza di censure preventive e altre restrizioni
quali sono i principali problemi della stampa italiana
1 Ristrettezza risorse finanziarie x mettere in piedi grandi testate (no capitali privati);
2 Elevato tasso analfabetismo (1861 attorno al 75%);
3 Alto prezzo di vendita in rapporto a ricchezza;
4 Scarsa abitudine partecipare vita pubblica (1861 1,9% della popolazione aveva diritto di voto);
5 Ampi divari sociali economici tra aree del paese;
6 Precaria rete trasporti e debolissima rete distributiva
quali sono le caratteristiche della stampa italiana subito dopo l’unità
primi 20 anni di unità quasi assenza pretese di remunerative; dipendenza da rete rapporti personali esistenti tra notabili e governo centrale
molto accentuati taglio elitario, prevalenza temi politico-culturali e tendenza pedagogica
registro degli articoli era molto polemico, tono personalizzato e demagogico, sintassi intricata, linguaggio eccessivamente dotto e forbito
cosa si intende con ruolo pedagogico della stampa?
= piuttosto che informare, l’obiettivo di quasi tutte le testate esistenti rimaneva quello di educare il popolo in senso patriottico, dando lustro al ceto politico dominante e inculcando valori e ideali ad esso funzionali
cosa afferma ruggero bonghi
è impossibile rimanere un galantuomo facendo il giornalista (perché costretto a trovare tutti i finanziamenti possibili, anche se illeciti)
perché spesso i giornali duravano pochi mesi?
spesso avviati solo per sostenere una campagna elettorale
contesto in cui conquista di un seggio in Parlamento si poteva giocare su poche centinaia di voti, anche temporaneo contributo di un modesto organo poteva rivelarsi una carta vincente
cosa fece il governo riguardo ai giornalisti
Fin dagli anni 60 ministero dell’interno fece largo uso della schedatura di giornalisti e proprietari testate, impartendo minuziose disposizioni ai prefetti per sequestro della stampa “malvagia” (=stampa con ideali ancora mazziniani), ciò avviene per consentire di esercitare pressioni in caso di necessità
La stampa “amica” era finanziata con fondi occulti dal governo - ciò porta alla creazione di mercato editoriale drogato per cui testata, sicura dei fondi governativi, si curava poco di immaginarsi sostenibile sul mercato
qual è il ruolo dell’agenzia stefani in tutto questo
Durante due primi ministeri di Crispi la Stefani sottoscrisse con governo impegno a non diramare notizie “lesive degli interessi nazionali” in cambio di attivazione abbonamenti tutte prefetture governo
1899 in rinnovo convenzione tra governo e Stefani, prevista approvazione del governo su nomina direttore agenzia
Stefani opera in regime di monopolio con forte controllo del potere politico
immagine del mondo che ha pubblico italiano orientata dalla Stefani (monopolio) e quindi da potere politico
a che scenario si arriva con i fondi occulti
Con gli anni si creò scenario in cui non era solo governo a finanziare la stampa amica, ma anche alcuni giornali a chiedere fondi per scrivere articoli a favore del governo in carica
Esemplare il caso di Chauvet:
dopo acquisto nel 1875 del giornale “Il popolo romano” si distinse per disinvoltura con cui si pose al servizio di tutti ministeri avvicendatisi
20.06.1887 il direttore Chauvet scrisse una lettera indispettita a Presidente del Consiglio Depretis lamentando un compenso di 12 mila lire e mesi arretrati
di che ruolo era investita la stampa
Nelle intenzioni dei governanti la stampa fu investita del ruolo di favorire amalgama amministrativo statale e di sensibilizzare opinione pubblica rispetto a nuovo corso liberale
