5) semantica, lessico e pragmatica Flashcards
(23 cards)
cosa studia la semantica?
La semantica studia la lingua dal punto di vista del significato (significato dei segni linguistici)
cos’è il significato?
In senso lato, il significato è qualunque informazione veicolata da un segno o elemento linguistico.
tipi di significato: ‘denotativo’, ‘connotatitvo’ e ‘enciclopedia’
-‘denotativo’: significato oggettivo, indica un referente.
-‘connotativo’: significato indotto, soggettivo. Più il significato è ‘connotativo’, cioè si stacca da quello che è il significato denotativo, strettamente legato al termine, più si avvicina alla concezione di ‘cultura enciclopedica’, cioè di attribuzioni non necessariamente determinate dal segno linguistico,
ex. volpe»_space; significato denotativo: animale mammifero carnivoro
» significato connotativo: furbizia, che a seconda del contesto possono essere positivi o negativi (significato soggettivo)
tipi di significato: ‘linguistico e ‘sociale’
-‘linguistico’: significato che un termine ha in quanto elemento di un sistema linguistico (tu: pronome di 2° persona sing. lei: pronome di 3° persona sing.)
-‘sociale’: significato che il segno può avere in relazione ai rapporti fra i parlanti (tu: confidenza lei: allocutivo di rispetto e referenza).
Noi ci occupiamo prettamente del significato linguistico.
‘significato’ e ‘senso’:
il senso differisce dal significato poichè il senso si riferisce alle specificazioni che un segno con un determinato significato assume a seconda dei contesti.
ex. ‘finestra’: significato: apertura in una parete senso: apertura in una parete, riquadri sul monitor di un computer.
A un significato corrispondono diversi sensi, tutti contestuali. (senso=significato contestuale)
il caso dei nomi propri
I nomi propri o i toponimi (ex. Antonio, Milano) hanno solo estensione, e non intenzione
‘intensione’ ed ‘estensione’ del significato:
Sono i 2 aspetti del significato:
-intenzione: insieme delle proprietà che costituiscono il concetto designato dal termine/segno
-estensione: individui/oggetti a cui si può estendere tale termine
ex. cane
intenzione: cioè che costituisce la ‘caninità’ (mammifero, amico dell’uomo)
estensione (tutti gli individui a cui è possibile riferirsi adoperando il termine ‘cane’).
cos’è il ‘lessema’?
Il lessema è la dimensione astratta della parola, vista solo dal punto di vista del suo significato. L’insieme di lessemi di una lingua costituiscono il suo lessico, e sono contenuti nei vocabolari.
cosa sono le forme flesse?
Le forme flesse sono la dimensione pratica di un lessema (ex. lessema del nome ‘gatto’: forme flesse: gatti, gatta, gatte).
‘omonimia’ e ‘polisemia’:
Sono ‘omonimi’ i lessemi che abbiano lo stesso significante ma a cui corrispondono significati diversi (riso: cereale, ma anche l’atto di ridere)
Se i diversi significati associati a uno stesso significante sono imparentati fra loro e derivati l’uno dall’altro abbiamo la ‘polisemia’ (‘testa’= parte superiore del corpo umano»_space; estremità iniziale).
Un caso particolare di polisemia è costituito dalla ‘enantiosemia’, in cui i significati diversi di uno stesso termine sono tra loro in rapporto di opposizione:
ex. il termine ‘tirare’ corrisponde al lessema di ‘lanciare’ ma anche di avvicinare a sè.
rapporti di similarità fra lessemi:
-sinonimia: lessemi diversi aventi lo stesso significato (pietra/sasso, uccidere/ammazzare), anche se i casi di reali sinonimi sono molto rari e sono spesso costituiti da ‘allomorfi’ (ex. fra/tra), molto più comuni sono i casi di semisinonimi.
-iponimia: quando il significato di un lessema rientra in un significato più ampio rappresentato da un’altro lessema»_space; primo termine subordinato al secondo (ex. leone - animale)
-iperonomia: secondo termine subordinato al primo (animale - leone).
-meronimia: il rapporto che si ha fra termini che designano una parte specifica di un tutto unico. (Braccio, testa, piede»_space; corpo umano)
Si può anche dire che braccio, testa e piede sono iponimi di ‘parte del corpo’.
-solidarietà semantica: concorrenza obbligatoria o preferenziale di due termini (non possono essere combinati con altri lessemi) ex.
miagolare/gatto
rapporti di opposizione fra lessemi:
-antonimia: bianco - nero (significati contrari, poli opposti; è un passaggio graduale, qualcosa può essere un po’ nera e un po’ bianca)
-complementarietà: due lessemi di cui uno è la negazione dell’altro (ex. vivo/morto). Uno non può essere un po’ vivo e un po’ morto.
-inversione: lessemi che esprimono la stessa relazione semantica vista da due direzioni opposte (marito/moglie, dare/ricevere).
insiemi lessicali:
-campo semantico: insieme di lessemi che hanno tutti uno stesso iperonimo immediato (giovane, vecchio, anziano, nuovo, antico»_space; iperonimo=aggettivi di età).
-sfera semantica: è una nozione più generica e aperta di quella di campo semantico; ogni insieme di lessemi che abbiano in comune il riferimento a un certo ambito semantico (il campo semantico implica rapporti più stretti e ben determinati)
(sfera semantica dell’agricoltura, della moda, della musica etc).
-famiglia semantica: insieme di lessemi imparentati nel significato poichè imparentati nel significante (stessa etimologia).
(pace, pacificare, pacatezza, pacato etc).
-gerarchia semantica: i lessemi sono legati da un rapporto gerarchico (ex. narice, naso, viso, testa, corpo etc).
come si può analizzare il significato interno di un lessema?
Uno dei metodi utilizzati è l’analisi componenziale’, il cui svolgimento è simile a quello dell’analisi dei fonemi in base ai loro tratti distintivi.
Tale metodo scompone il significato di un lessema comparandolo con altri e cercando di cogliere in che cosa differisca il loro rispettivo significato (ex. uomo e donna possiedono entrambi la caratteristica ‘umano’ e ‘adulto’, ma differiscono poichè l’uomo è ‘maschio’, la donna no).
‘umano’ ‘adulto’ ‘maschio’=’tratti/componenti semantici’
Questo metodo è utilizzato anche con i verbi
ex. verbi ‘uccidere = /(X causa)(Y diventa)(- vivente)/
dove X=agente
Y=paziente
sulla semantica prototipica
Se la semantica componenziale concepisce il significato di un lessema come costituito da un insieme di tratti semantici categorici, tutti ugualmente necessari e sufficienti a descriverlo, negli ultimi anni si sta affermando una teoria che viaggia sulla stessa linea ma con varie differenze, la ‘semantica prototipica’:
La semantica protipica ha sempre come obiettivo quello di giudicare il significato di un lessema categorizzandolo mediante il possesso o meno di determinate proprietà, ma qui le proprietà si dividono in proprietà di carattere categorico (necessarie e sufficienti) e di carattere graduale (non essenziali).
Tali proprietà sono divise in necessarie e sufficienti e in graduali in base al modo in cui si rifanno al prototipo, cioè l’immagine mentale immediata che per i parlanti di una certa cultura e società corrisponde più tipicamente a un dato concetto.
ex. caratteristiche necessarie per il lessema ‘uccello’ saranno
/+animale/ /-mammifero/ /+alato/ /+con piume/ (=semantica componenziale)
mentre caratteristiche secondarie saranno:
/+che vola/ /+di piccole dimensioni/
> > i componenti semantici non sono più una lista fissa di proprietà tutte necessarie e sufficienti per definire il significato di un lessema (semantica composizionale), ma un insieme di criteri più o meno importanti nell’identificare una categoria.
Più un lessema possiede i criteri, più i parlanti tendono ad avvicinare tale lessema a una determinata categoria (ex. ‘pipistrello’ non possiede tutti e 4 i criteri necessari per essere definito uccello (non vola), ma può essere considerato dai parlanti come un membro marginale della categoria per i tratti /+che vola/ /+di piccole dimensioni/).
per quale motivo la semantica è lo studio più intricato e arretrato della linguistica?
Perchè, se in fonetica, morfologia e sintassi le unità minime sono a tutti i livelli analizzabili, in semantica ciò non accade poichè non c’è qualcosa di intrinseco nel lessema che gli fornisce un determinato significato, ma è una scelta arbitraria che neanche i metodi citati di analisi semantica possono spiegare del tutto.
sulla grammatica frasale:
Gli studiosi pensano che per costruire il significato di una frase, i parlanti adottino inconsciamente 4 principi:
1. ‘composizione’ (=il significato della frase è la somma dei significati di base di ogni singolo elemento)
2. ‘cocomposizione’ (=il significato degli argomenti di un verbo contribuisce a definire il significato del verbo)
3. ‘coercizione’ (=il significato del verbo condiziona il significato di un suo argomento)
4. ‘legamento selettivo’ (=un nome determina il valore di un aggettivo dal significato non specifico)
cosa intendiamo per ‘significato implicito’?
Per ‘significato implicito’ ci riferiamo a tutte quelle informazioni non esplicitate verbalmente, ma ricavabili da ciò che viene detto o da come lo si dice.
ex. ‘andiamo al cinema’?
‘ho mal di pancia’
quali sono le massime di Grice e a cosa servono?
Le massime di Grice sono ‘norme’ che, se rispettate, evitano la creazione di significati/implicazioni impliciti:
-quantità: dare il contributo richiesto, nè di meno nè di più del necessario.
-qualità: dare un contributo che sia vero o verificabile
-relazione: essere pertinenti/diretti
-modo: esprimersi chiaramente, senza ambiguità.
un tipo di significato implicitato: la ‘presupposizione’:
La presupposizione è la parte del significato di una frase data per assodata dal parlante e dal referente, parte che rimane vera/valida anche negando la frase.
ex. ‘Gianni legge’»_space; ‘Gianni non legge’ : l’esistenza di Gianni è presupposta da entrambe»_space; Gianni è conosciuto sia dal referente che dal parlante.
“Piero ha finito di leggere Ariosto»_space; “Piero non ha finito di leggere Ariosto”
è presupposta la conoscenza di un certo ‘Piero’, il fatto che stesse leggendo precedentemente all’enunciato, il fatto che esista un libro/autore chiamato Ariosto.
differenza fra ‘presupposizioni’ e ‘inferenze’:
inferenze: tratte da una frase che non le esplicita ma legate a una nostra conoscenza del mondo (enciclopedia)
presupposizioni: tratte da una frase che non le esplicita ma legate strettamente a essa e alla sua forma linguistica (meno ‘astratte’ delle inferenze)
i ‘verbi fattivi’:
tutti quei verbi che veicolano automaticamente la presupposizione di verità della preposizione che reggono:
ex. ‘sapere’ ‘confessare’ ‘rimpiangere’
esempi di lessemi atipici:
-nomi propri
-le preposizioni
-gli indefiniti/dimostrativi
-avverbi
sono lessemi atipici, poiché hanno un significato molto astratto e non hanno intenzione o estensione definita.
Però tutte le parole sono considerate lessemi, poiché tutte le parole possiedono un significato (almeno denotativo e linguistico)
(cioè veicolano un’informazione. nel caso della preposizione ‘per’ ha il significato di ‘col fine di’, ed ha il significato linguistico di ‘preposizione semplice’).