Cc Nel Pubblico Impiego Flashcards
(23 cards)
Parlami della legge quadro 1983
La Legge Quadro n. 93 del 1983 rappresenta il primo importante tentativo di regolamentare in maniera organica la contrattazione collettiva nel pubblico impiego.
Con questa legge si avvia un processo di istituzionalizzazionedella contrattazione collettiva per i lavoratori pubblici, introducendo il riconoscimento giuridico del contratto collettivo.
Parlami della Legge Delega 23 ottobre 1992,
La Legge Delega n. 421 del 1992 segna un punto di svolta: avvia il processo di privatizzazione del rapporto di lavoro pubblico, affidando al Governo il compito di attuare la riforma.
Con questa legge, si stabilisce che il rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici venga regolato dal diritto privato.
L’obiettivo è quello di rendere più efficiente e flessibile la pubblica amministrazione avvicinandola al modello del lavoro privato
Parlami del Decreto Legislativo 3 febbraio 1993
Il D.Lgs. n. 29/1993 è il decreto attuativo della legge delega del 1992.
Introduce la contrattualizzazione del rapporto di lavoro pubblico, sancendo che le condizioni di lavoro siano regolate non più solo dalla legge, ma anche dai contratti collettivi.
Inoltre, attribuisce ai dirigenti pubblici un ruolo centrale nella gestione del personale, conferendo loro potere gestionale come se fossero i datori di lavoro.
Parlami del Testo Unico sul Pubblico Impiego (D.Lgs. 165/2001)
D.Lgs. 165/2001, noto come Testo Unico sul Pubblico Impiego, riunifica tutta la normativa in materia di lavoro pubblico, confermando e consolidando il principio della contrattualizzazione.
Stabilisce che la disciplina del rapporto di lavoro deve essere definita dai contratti collettivi nazionali di lavoro, mentre la legge conserva competenza su aspetti generali e organizzativi.
Parlami della legge delega 7 agosto 2015, n. 124 (Riforma Madia)
La legge delega 124 del 2015, nota come Riforma Madia, aveva l’obiettivo di semplificare e razionalizzare il pubblico impiego, rafforzando il ruolo della contrattazione collettiva rispetto alla legge.
Parlami della struttura della contrattazione collettiva nel settore pubblico
La contrattazione collettiva nel pubblico impiego ha una struttura a due livelli:
1. Livello nazionale: riguarda tutti i lavoratori di un comparto e definisce regole generali e uniformi.
2. Livello decentrato/integrativo: si svolge all’interno delle singole amministrazioni, per adattare il contratto nazionale alle realtà locali.
Parlami del rapporto tra i diversi livelli di contrattazione
Il contratto nazionale ha valore prevalente:
• stabilisce i limiti entro cui può muoversi il contratto integrativo;
• il contratto decentrato non può derogare in pejus (non può peggiorare le condizioni fissate a livello nazionale);
• inoltre, non può determinare nuovi o maggiori oneri finanziari.
Parlami della violazione di vincoli ai sensi degli articoli 1339 e 1419 c.c.
L’art. 1339 c.c. stabilisce l’integrazione automatica del contratto: se una clausola è mancante o contraria a norme inderogabili, si applica la legge.
• L’art. 1419 c.c. parla della nullità parziale: se una clausola è nulla ma il contratto può sussistere senza di essa, il resto del contratto resta valido.
Parlami della definizione di contrattazione
La contrattazione è un processo negoziale tra:
• da un lato, l’ARAN, che rappresenta le pubbliche amministrazioni;
• dall’altro, le organizzazioni sindacali rappresentative.
Il fine è giungere a un accordo contrattuale collettivo, vincolante per tutte le parti.
Parlami dei contratti collettivi integrativi
I contratti collettivi integrativi si stipulano a livello di singola amministrazione, per adattare il contratto nazionale.
• Non possono derogare in pejus;
• Non possono aumentare gli oneri economici.
Parlami dell’ipotesi di accordo da parte dei comitati di settore
L’ipotesi di accordo è il testo negoziato tra ARAN e sindacati, prima della firma definitiva.
Il Comitato di settore esprime un parere vincolante:
• Se il parere è positivo, si può procedere alla sottoscrizione del contratto.
• Se negativo, il contratto non può essere firmato.
Aran
È l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni.
• Rappresenta tutte le pubbliche amministrazioni nella contrattazione collettiva.
• È un soggetto pubblico unico: questo è il significato di unificazione della rappresentanza.
Ambito soggettivo di efficacia del contratto collettivo
contratto collettivo nazionale ha un’efficacia erga omnes, cioè:
• Si applica a tutti i lavoratori pubblici del comparto interessato
• anche a coloro che non sono iscritti a un sindacato firmatario del contratto.
Il motivo Perché l’ARAN rappresenta tutte le amministrazioni pubbliche, non solo quelle che scelgono volontariamente di aderire.
Parlami dell’art. 40, comma 4, del Testo Unico (D.Lgs. 165/2001)
L’art. 40, comma 4 del T.U. stabilisce che i contratti collettivi si applicano a tutti i dipendenti pubblici, rendendoli vincolanti erga omnes, quindi validi anche per chi non aderisce al sindacato firmatario. Si afferma il principio della vincolatività generalizzata, che si collega alla necessità di uniformare il trattamento giuridico-economico dei lavoratori pubblici.
Inderogabilità del contratto collettivo
L’inderogabilità significa che il contratto collettivo non può essere modificato in peius (cioè in senso peggiorativo) dai contratti individuali. Le pubbliche amministrazioni garantiscono ai propri dipendenti parità di trattamento contrattuale con l’impossibilità della concessione dei superminimi individuali
Parlami dei trattamenti differenziati
trattamenti differenziati sono ammessi solo se giustificati da motivi oggettivi, come le diverse funzioni, competenze, responsabilità o risultati. Quindi deroghe migliorative in sede di contrattazione individuale Sarebbero ammissibili purché obiettivamente migliorative . Devono comunque rispettare i principi di uguaglianza, imparzialità e buon andamento dell’amministrazione. La differenziazione ingiustificata può essere considerata discriminatoria.
Parlami dell’interpretazione autentica del contratto collettivo
L’interpretazione autentica è l’accordo tra le stesse parti che hanno stipulato il contratto, per chiarire il significato di una clausola controversa. Essa ha efficacia retroattiva, quindi vale sin dall’origine del contratto, e vincola anche il giudice.
Parlami dell’accordo di interpretazione autentica
L’accordo è previsto dall’art. 49 del T.U., può essere stipulato dalle parti contraenti e ha effetto retroattivo, come se fosse parte originaria del contratto. Serve a evitare incertezze interpretative e può essere utilizzato anche in giudizio per dirimere conflitti interpretativi.
Parlami dell’istituto dell’accertamento pregiudiziale
L’accertamento pregiudiziale è una procedura attivabile in caso di dubbio sulla validità o efficacia di clausole contrattuali, demandando ad ARAN e ai sindacati la risoluzione del dubbio, prima della decisione del giudice. L’obiettivo è evitare sentenze contraddittorie e garantire uniformità.(accordo di interpretazione autentica )
Parlami del legislatore 2006
Il legislatore del 2006 ha introdotto l’obbligo per il giudice di sospendere il processo quando è attivato l’accordo di interpretazione autentica o l’accertamento pregiudiziale. Questo serve a rafforzare il ruolo negoziale delle parti sociali e promuovere soluzioni condivise ai dubbi interpretativi.
La riforma processuale ha riconosciuto forme alternative di soluzione dei conflitti (interpretazione autentica, accertamento pregiudiziale) e ha favorito la sospensione del processo per attendere l’esito delle procedure extragiudiziali. Ha lo scopo di ridurre il contenzioso e valorizzare l’autonomia collettiva.
Parlami della specialità del contratto collettivo nel settore del lavoro pubblico
Nel lavoro pubblico, il contratto collettivo presenta una specialità perché è stipulato da soggetti pubblici (ARAN) e ha efficacia erga omnes per tutti i dipendenti. Inoltre, ha una forza vincolante legale: il suo contenuto, pur essendo frutto di negoziazione, ha effetti simili a una norma, quindi supera la logica esclusiva del diritto privato.
In caso non produca esiti positivi
Se però da questo confronto tra le parti non emerge alcun risultato, quindi non viene raggiunta un’intesa, il giudice ha comunque la possibilità di decidere sulla causa. In tal caso, emette una sentenza parziale, cioè una decisione limitata solo agli aspetti non coinvolti dal dubbio interpretativo.
Il decreto legislativo n29 1993 e sentenza 16 ottobre 1997 n 309
Il decreto legislativo 1993 poi confluito nel t.u 2001 nella parte in cui attribuisce l’efficacia erga omnes al contratto collettivo nel settore pubblico sarebbe incostituzionale per violazione della seconda parte dell art 39 cost la sentenza 16 ottobre 1997 ha respinto l’eccezione di incostituzionalità argomentando che non attribuisce espressamente efficacia erga omnes l’efficacia erga omnes deriverebbe solo indirettamente dalle norme richiamate in particolare dall’obbligo imposto alle pubbliche amministrazioni di osservare gli impegni assunti con i contratti collettivi