I Licenziamenti Collettivi Flashcards
(33 cards)
Licenziamenti collettivi per riduzione di personale
I licenziamenti collettivi per riduzione di personale sono una categoria specifica di licenziamenti che, come indicato dal testo, furono inizialmente esclusi dalla disciplina restrittiva dei licenziamenti individuali. Il testo sottolinea che questi licenziamenti coinvolgono un numero elevato di lavoratori e sono collegati a cambiamenti organizzativi all’interno dell’azienda. La ragione fondamentale del loro trattamento distinto risiedeva nell’idea che fossero una conseguenza di esigenze oggettive dell’impresa, piuttosto che di carenze individuali del dipendente.
le commissioni interne volevano sottrarre la fattispecie del licenziamento collettivo alla disciplina dei licenziamenti individuali
Le commissioni interne intendevano sottrarre la fattispecie del licenziamento collettivo alla disciplina dei licenziamenti individuali perché riconoscevano la significativa differenza nella loro natura e impatto. I licenziamenti individuali spesso riguardano singoli lavoratori e sono legati alla loro prestazione o a questioni disciplinari. I licenziamenti collettivi, al contrario, derivano da ristrutturazioni economiche o organizzative più ampie dell’azienda. Le commissioni cercavano probabilmente di assicurare che questi licenziamenti su larga scala, motivati da esigenze strutturali, non fossero soggetti alle stesse rigide limitazioni e requisiti procedurali pensati per i casi individuali, che avrebbero potuto ostacolare le necessarie trasformazioni aziendali.
nozione di licenziamento collettivo veniva identificata da esigenze di riduzione o trasformazione di attività o di lavoro
la nozione di licenziamento collettivo era intrinsecamente legata alle esigenze di “riduzione o trasformazione di attività o di lavoro”. Ciò significa che tali licenziamenti erano intesi come una diretta conseguenza della necessità di un’azienda di ridimensionare, riorganizzare o adattare le proprie operazioni alle mutevoli condizioni di mercato o ai progressi tecnologici.
il legislatore aveva escluso la materia dei licenziamenti collettivi per riduzione di personale dalla disciplina limitativa di quelli individuali
i licenziamenti individuali sono spesso legati a colpe o giustificazioni oggettive riguardanti un singolo lavoratore. I licenziamenti collettivi, invece, derivano da imperativi organizzativi o economici più ampi, come il “ridimensionamento strutturale dell’impresa” o “esigenze di riduzione o trasformazione di attività o di lavoro”. L’esclusione mirava a fornire alle aziende maggiore flessibilità per attuare i necessari cambiamenti strutturali senza essere eccessivamente gravate dalle limitazioni e dai requisiti procedurali più stringenti previsti per i casi individuali, riconoscendo che la sopravvivenza o la competitività stessa dell’impresa potrebbe dipendere da tali aggiustamenti.
cosiddetti licenziamenti individuali plurimi
L’implicazione è che mentre i licenziamenti collettivi sono definiti da un numero specifico di esuberi in un determinato periodo a causa di ragioni organizzative, i “licenziamenti individuali plurimi” si riferirebbero a una serie di licenziamenti individuali che, sebbene numerosi, non soddisfano i criteri legali per un licenziamento collettivo
licenziamenti collettivi nel motivo consiste nel ridimensionamento dell’azienda(fondamentale)
i licenziamenti collettivi al “ridimensionamento dell’azienda”. Questo indica che la caratteristica primaria e distintiva di questi licenziamenti è che essi sono una diretta conseguenza della necessità di un’azienda di adeguare le proprie dimensioni o la propria struttura. Questo ridimensionamento può essere guidato da vari fattori, come congiunture economiche sfavorevoli, cambiamenti tecnologici o mutamenti di mercato. L’aspetto chiave è che non si tratta di licenziamenti basati sulle prestazioni individuali, ma piuttosto sulla decisione strategica dell’azienda di ridurre la propria scala operativa per rimanere redditizia o competitiva.
Parlami della legge numero 223 del 1991 per dare attuazione alle direttive del 1975.
La legge 223 del 1991 è fondamentale nell’ordinamento italiano, in quanto ha il compito di dare attuazione alle direttive comunitarie del 1975 in materia di licenziamenti collettivi. Prima di questa legge, la disciplina era frammentaria e priva di un quadro normativo organico
Parlami dell’ipotesi dove l’imprenditore sceglie l’intervento della CIGS (collegamento in mobilità)
(Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria) con la finalità di collegare i lavoratori in esubero alla mobilità. Questo accade quando l’azienda si trova in una situazione di crisi o ristrutturazione che comporta un esubero di personale non temporaneo. La CIGS, in questo contesto, non è solo uno strumento di ammortizzazione sociale per i lavoratori, ma anche un percorso propedeutico alla mobilità. L’intervento della CIGS permette di sospendere o ridurre l’attività lavorativa, garantendo ai lavoratori un’integrazione del reddito e, nel contempo, preparando il terreno per il loro eventuale passaggio alla mobilità
dell’ipotesi dove l’imprenditore sceglie licenziamento collettivo per riduzione del personale
licenziamento collettivo per riduzione del personale).
L’alternativa all’intervento della CIGS è il licenziamento collettivo per riduzione del personale. Questa ipotesi si verifica quando l’imprenditore, per varie ragioni (economiche, organizzative, tecnologiche), decide di procedere direttamente alla riduzione del personale senza passare per la CIGS. In questo caso, la procedura di licenziamento collettivo diventa l’unico strumento per gestire gli esuberi. Anche in questa circostanza, la legge impone all’imprenditore di seguire una procedura ben definita, che include la comunicazione ai sindacati, la consultazione e la ricerca di soluzioni alternative ai licenziamenti
Perché la disciplina del licenziamento collettivo rinvia in buona parte a quella dettata per il collegamento in mobilità
La disciplina del licenziamento collettivo rinvia in buona parte a quella relativa alla mobilità perché i due istituti sono strettamente connessi: spesso il licenziamento collettivo rappresenta la fase finale di un percorso iniziato con la CIGS e proseguito con l’iscrizione nelle liste di mobilità. Il legislatore ha scelto di uniformare le due procedure, prevedendo regole simili o identiche per quanto riguarda la comunicazione ai sindacati, la consultazione, i criteri di scelta dei lavoratori, e i tempi procedurali. Questo rinvio serve a garantire coerenza normativa, semplificazione operativa e uniformità di trattamento per imprese e lavoratori.
la disciplina del licenziamento collettivo rinvia in buona parte a quella dettata per il collegamento in mobilità?
Come evidenziato nei tuoi appunti, la disciplina del licenziamento collettivo rinvia in buona parte a quella dettata per il collegamento in mobilità per una questione di efficienza e coerenza normativa. Le due procedure sono strettamente connesse e, in molti casi, il licenziamento collettivo segue un periodo di CIGS finalizzato alla mobilità.
un’impresa ammessa al trattamento CIGS deve avviare procedure di licenziamento collettivo
Se, al termine del periodo di CIGS (specialmente quella finalizzata alla mobilità), l’azienda non è riuscita a ricollocare tutti i lavoratori o a superare la situazione di crisi, o se l’esubero è diventato strutturale e non più transitorio, è necessario procedere con i licenziamenti. La CIGS serve a dare un lasso di tempo all’azienda per riorganizzarsi e ai lavoratori per essere riqualificati, ma se l’esubero persiste, si rende inevitabile il ricorso al licenziamento collettivo per formalizzare la cessazione del rapporto di lavoro.
Perché il primo atto di procedura è la comunicazione alle RSA con l’indicazione dei motivi?
primo atto di procedura è la comunicazione alle RSA (Rappresentanze Sindacali Aziendali) con l’indicazione dei motivi perché, come sottolineato nei tuoi appunti, questo è un principio fondamentale della disciplina del licenziamento collettivo. La comunicazione è il punto di partenza della fase di consultazione e negoziazione tra impresa e sindacati.
la legge sollecita le parti a ricercare soluzioni alternative all’espulsione di personale?
La legge sollecita espressamente le parti a individuare soluzioni alternative all’espulsione del personale perché il licenziamento collettivo rappresenta un rimedio estremo. La tutela dell’occupazione è un principio cardine della normativa: per questo, durante la fase di consultazione sindacale, devono essere esplorate strade che riducano l’impatto sociale dei licenziamenti. Tra queste rientrano, ad esempio, il ricollocamento interno, la riqualificazione professionale, il prepensionamento, i contratti di solidarietà, o il blocco delle assunzioni. L’obiettivo è duplice: da un lato tutelare i lavoratori, dall’altro permettere all’impresa di ristrutturarsi in modo meno traumatico.
Parlami dell’esame congiunto tra sindacati e impresa
l’azienda che intende procedere a licenziamenti collettivi deve darne comunicazione ai sindacati. Questa comunicazione deve contenere diversi elementi essenziali, tra cui i motivi dei licenziamenti, il numero e le qualifiche dei lavoratori interessati, i tempi di attuazione del licenziamento e le eventuali misure per la gestione degli esuberi
L’esame congiunto ha lo scopo di trovare soluzioni alternative ai licenziamenti o, quantomeno, di mitigarne gli effetti sociali.
criteri di scelta per l’individuazione dei lavoratori da licenziare in caso di licenziamento collettivo
B
La legge n 223 del 1991 licenziamento illegittimo
Disponeva
L’inefficacia : intimati senza forma scritta o in violazione delle procedure
Annullabili: quelli intimati in violazione dei criteri di scelta
In entrambi i casi vi era la reintegrazione nel posto di lavoro
Licenziamento collettivo legge fornero
Reintegrazione piena : inosservanza della forma scritta.
Indennità risarcitoria in misura piena : violazione delle procedure
Reintegrazione ridotta : violazione dei criteri di scelta
Licenziamenti collettivi job act
In tutti i casi conseguente sanzionatorie
Parlami dell’articolo 24 della legge 23 del 1991
l’imprenditore, pur avendo la possibilità di richiedere la CIGS, decide di procedere a una riduzione del personale
la procedura di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) si applica quando l’impresa, in stato di crisi, intende sospendere temporaneamente i rapporti di lavoro. l’articolo 24 della Legge 223/1991 disciplina il caso in cui l’imprenditore, pur potendo ricorrere alla CIGS, decide autonomamente di procedere a una definitiva riduzione del personale, attivando la procedura di licenziamento collettivo.
Quindi, se l’imprenditore ritiene non più sufficiente la sospensione temporanea (CIGS) per far fronte alla crisi, e decide invece di agire con una riorganizzazione stabile e definitiva, può procedere ai licenziamenti collettivi seguendo le regole dell’art. 24.
L’articolo 24 della Legge 223/1991 regola i licenziamenti collettivi per riduzione del personale
Sì. L’articolo 24 è indicato chiaramente come la norma che disciplina i licenziamenti collettivi per riduzione del personale. Si parla infatti di “attuazione della nozione di licenziamento collettivo per riduzione di personale” e della sua disciplina procedurale.
L’articolo 24 fa riferimento all’imprenditore che occupi più di 15 dipendenti e che intenda licenziare almeno 5 lavoratori
l’articolo 24 si applica agli imprenditori con più di 15 dipendenti, che intendono procedere a licenziare almeno 5 lavoratori nell’arco di 120 giorni in una o più unità produttive situate nello stesso comune.
Perché l’articolo 24 della legge n. 223/1991 prevede le stesse procedure del licenziamento connesso con la CIGS
L’articolo 24 della legge n. 223 del 1991 estende al licenziamento collettivo le garanzie procedurali previste per la CIGS, pur trattandosi di situazioni differenti. Questa scelta serve ad assicurare la massima partecipazione dei lavoratori e dei sindacati nella gestione della crisi occupazionale.