La Prestazione Di Lavoro Flashcards
(106 cards)
In che senso la collaborazione è il connotato fondamentale della causa
Nel contratto di lavoro, la causa si fonda sullo scambio tra prestazione lavorativa e retribuzione, ma il connotato centrale è la collaborazione personale e continuativa del lavoratore nell’impresa. È questa la causa concreta del contratto, distinta da quella di altri contratti (es. appalto o opera).
Quali sono i connotati caratteristici della subordinazione
La subordinazione si manifesta attraverso:
• Inserimento del lavoratore nell’organizzazione aziendale.
• Direttive e controlli da parte del datore.
• Obbligo di obbedienza.
• Vincolo di orario e retribuzione predeterminata.
Questi elementi distinguono il lavoro subordinato da quello autonomo o parasubordinato.
Parlami dell’articolo 2104
L’art. 2104 c.c. stabilisce che il prestatore deve eseguire la prestazione con la diligenza del buon padre di famiglia, osservando le disposizioni per l’esecuzione e la disciplina del lavoro. Impone quindi diligenza e obbedienza, che costituiscono obblighi fondamentali del lavoratore subordinato.
Parlami della diligenza e obbedienza
La diligenza si riferisce alla cura e attenzione nell’adempimento della prestazione, tenendo conto della natura dell’attività svolta. L’obbedienza consiste nell’obbligo di seguire le istruzioni del datore, purché lecite e pertinenti al contratto. Entrambe derivano dall’art. 2104 e sono centrali nel rapporto di lavoro.
In che senso la diligenza può differenziarsi secondo il tipo di lavoro e quindi di mansioni
La diligenza è una nozione relativa: cambia a seconda delle mansioni affidate al lavoratore. Un lavoro intellettuale o tecnico richiede un grado di diligenza superiore rispetto a mansioni esecutive o routinarie. Quindi la qualifica e la professionalità incidono sulla misura della diligenza dovuta.
Parlami dell’articolo 2105 c.c.
L’art. 2105 del Codice Civile regola l’obbligo di fedeltà del lavoratore. Stabilisce che il lavoratore non deve:
• trattare affari in concorrenza con il datore di lavoro;
• divulgare notizie riservate sull’organizzazione e i metodi di produzione dell’impresa.
Parlami dell’obbligo di fedeltà
L’obbligo di fedeltà è previsto dall’art. 2105 c.c. e va oltre la semplice diligenza. Impone al lavoratore:
• di non danneggiare gli interessi dell’impresa;
• di non svolgere attività concorrenti;
• di non divulgare segreti aziendali.
Parlami del divieto di svolgere attività in concorrenza con quella dell’impresa
Il lavoratore non può svolgere attività che contrastano con quelle dell’impresa presso cui lavora, né per conto proprio né per terzi. Questa norma serve a tutelare l’esclusività del rapporto di lavoro e l’interesse economico del datore. La violazione comporta responsabilità disciplinare e risarcitoria.
Parlami del divieto di divulgazione
Il lavoratore ha l’obbligo di non diffondere informazioni riservate sull’impresa. Queste includono:
• dati sull’organizzazione aziendale;
• metodi di produzione;
• strategie commerciali.
Parlami del divieto di concorrenza
Questo divieto rientra nell’obbligo di fedeltà (art. 2105 c.c.). Il lavoratore non può favorire imprese concorrenti o aprire un’attività in concorrenza con quella del proprio datore di lavoro. Esistono anche clausole di non concorrenza post-contrattuali, ma devono essere limitate nel tempo, nello spazio e compensate economicamente (art. 2125 c.c.).
Parlami dei diritti derivanti dall’invenzione eventualmente ottenuta dal lavoratore
L’art. 64 del Codice della Proprietà Industriale distingue:
• Invenzioni di servizio → fatte durante l’attività lavorativa e su incarico: i diritti spettano al datore, ma il lavoratore ha diritto a un equo premio.
• Invenzioni occasionali → fatte fuori dai compiti assegnati: spettano al lavoratore, ma il datore può usarle, con giusto compenso.
Parlami dell’articolo 2106 c.c.
L’art. 2106 c.c. regola le sanzioni disciplinari. Stabilisce che il datore può applicare sanzioni proporzionate alla gravità dell’infrazione. La norma è generale, e viene integrata dallo Statuto dei Lavoratori e dai contratti collettivi.
Parlami delle sanzioni disciplinari
Le sanzioni disciplinari possono essere:
• il rimprovero verbale o scritto;
• la multa (trattenuta sulla retribuzione);
• la sospensione dal lavoro e dalla retribuzione;
• il licenziamento disciplinare.
Devono essere proporzionate, comunicate per iscritto, e il lavoratore ha 5 giorni per difendersi.
Parlami dei poteri direttivi e disciplinari integrati con lo Statuto dei lavoratori
Lo Statuto dei Lavoratori rafforza le garanzie dei lavoratori e tutelare la libertà e la dignità del lavoratore contro gli abusi:
• l’art. 7 stabilisce le regole procedurali per l’applicazione delle sanzioni;
• garantisce il diritto di difesa del lavoratore;
• limita l’uso dei controlli e delle informazioni a fini disciplinari.
Quindi, il potere disciplinare va esercitato nel rispetto di forme e limiti precisi.lo
Parlami dei limiti sostanziali e procedurali(approfondire)
• Limiti sostanziali → la sanzione deve essere:
• prevista dal contratto o regolamento;
• proporzionata al fatto commesso;
• non lesiva della dignità del lavoratore.
• Limiti procedurali:
• il lavoratore deve ricevere una contestazione scritta;
• ha 5 giorni per difendersi;
• non si può sanzionare senza rispettare questo iter (art. 7 Statuto dei Lavoratori).
Parlami dell’articolo 2 dello Statuto dei lavoratori e l’impiego delle guardie giurate
L’articolo 2 dello Statuto dei lavoratori stabilisce che il datore di lavoro può impiegare le guardie giurate solo per esigenze di sicurezza. Non possono essere usate per controllare l’attività lavorativa dei dipendenti.
Quindi:
• Le guardie giurate possono vigilare su beni aziendali e accessi agli impianti;
• Ma non possono sorvegliare il lavoratore nello svolgimento delle sue mansioni.
Questo articolo mira a tutelare la dignità e la libertà del lavoratore, evitando un controllo continuo e non giustificato.
Parlami delle visite personali di controllo
Secondo l’art. 6 dello Statuto dei Lavoratori, le visite personali di controllo (per esempio, per evitare il furto di materiali o strumenti aziendali):
• sono vietate in modo arbitrario e non possono essere fatte contro la dignità e la riservatezza del lavoratore;
• possono avvenire solo in casi eccezionali, quando è giustificato da ragioni di sicurezza o tutela del patrimonio aziendale;
• devono avvenire con modalità predeterminate, in accordo con le rappresentanze sindacali aziendali, e senza ledere la dignità della persona.
Parlami dell’articolo 6 dello Statuto dei lavoratori
L’articolo 6 disciplina appunto le visite personali di controllo, impedendo che il datore di lavoro possa perquisire liberamente i lavoratori.
Le perquisizioni sono:
• eccezionali (non possono essere frequenti o arbitrarie);
• regolate in modo da tutelare la dignità e la riservatezza personale;
• sindacalmente controllate, cioè richiedono il parere delle rappresentanze sindacali aziendali.
Parlami dei controlli a distanza
controlli a distanza sono regolati dall’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori.
Storicamente, tale articolo vietava l’uso di impianti audiovisivi o altri strumenti per controllare a distanza l’attività lavorativa, salvo due eccezioni:
1. esigenze organizzative e produttive;
2. esigenze di sicurezza del lavoro e tutela del patrimonio.
In questi casi, l’installazione dei dispositivi doveva avvenire:
• previo accordo sindacale oppure
• autorizzazione dell’Ispettorato del lavoro.
Parlami dei controlli a distanza riformati dal Jobs Act
Jobs Act (d.lgs. 151/2015) ha modificato l’art. 4 dello Statuto ampliando i casi in cui si possono usare strumenti di controllo.
Oggi è ammesso il controllo indiretto tramite:
• strumenti di lavoro (es. computer, tablet, GPS, badge);
• dispositivi che il lavoratore usa per svolgere la propria mansione.
Tuttavia, i dati raccolti:
• possono essere usati a fini disciplinari solo se:
• il lavoratore è stato preventivamente informato sul tipo di controllo;
• è stato rispettato l’accordo sindacale o l’autorizzazione dell’Ispettorato.
Parlami delle mansioni e della qualifica
Le mansioni indicano l’attività concreta che il lavoratore è tenuto a svolgere secondo il contratto. La qualifica invece è una definizione più generale che identifica la posizione del lavoratore all’interno dell’organizzazione aziendale, collegata alle funzioni svolte. La qualifica è importante anche per determinare la retribuzione e l’inquadramento.
Parlami della qualifica riferita al lavoratore
La qualifica del lavoratore si riferisce alla sua posizione all’interno della gerarchia aziendale e delle funzioni che svolge. È uno strumento di identificazione che incide sia sull’inquadramento contrattuale che sulla retribuzione, derivando dall’attività effettivamente svolta.
In che senso la regola fondamentale nell’organizzazione produttiva è la divisione del lavoro?
In ambito giuridico e aziendale, la divisione si riflette nell’attribuzione di mansioni specifiche a ciascun lavoratore, secondo le competenze e l’organizzazione dell’impresa.