Microeconomia Flashcards
(30 cards)
Cos’è la Microeconomia?
La Microeconomia è la branca delle Scienze Economiche che studia gli elementi fondanti dell’economia, ovvero gli agenti economici (come consumatori e imprese), le loro interazioni e i risultati di esse [1].
Qual è la differenza tra Microeconomia e Macroeconomia?
La Microeconomia studia gli elementi fondanti dell’economia, ovvero gli agenti economici, le loro interazioni e i risultati di esse [1]. La Macroeconomia, invece, studia il sistema economico nel suo complesso e i fattori che ne influenzano il comportamento, generalmente considerato come un sistema di produzione, consumo, risparmio e investimento [1].
Cos’è un modello in economia?
Un modello è una rappresentazione formale di una teoria, ovvero una rappresentazione semplificata di un processo reale e un’astrazione della realtà [2]. Sebbene tutti i modelli siano approssimazioni e non siano esattamente corretti (come citato da George Box: “All models are wrong, but some are useful”), alcuni sono molto utili per comprendere la realtà economica [3].
Chi è il consumatore in economia e quali elementi considera nelle sue decisioni di acquisto?
Il consumatore è l’agente economico che acquista e consuma un certo bene o servizio per aumentare il proprio benessere economico o utilità, ed è disposto a pagare per tale bene/servizio [4]. Nelle sue decisioni di acquisto, il consumatore considera tre elementi principali: le proprie preferenze, l’utilità (misura della soddisfazione che ricava dal consumo di beni/servizi), e il vincolo di bilancio (la massima spesa sostenibile, spesso chiamato ‘reddito’) [5].
Cos’è il paniere di consumo?
Il paniere di consumo è un insieme completo di prodotti (beni e/o servizi) che rientrano nel problema di scelta del consumatore [5]. Per semplicità, spesso si considera un paniere composto da due beni (x1, x2) [5].
Qual è l’obiettivo del consumatore e come lo persegue?
L’obiettivo primario del consumatore è massimizzare la propria utilità [6]. Lo persegue scegliendo il paniere di beni che gli offre il livello di soddisfazione più elevato, tenendo conto delle proprie preferenze e, crucialmente, rispettando il proprio vincolo di bilancio [6].
Cos’è la funzione di utilità e quali sono le sue caratteristiche principali?
La funzione di utilità U(x1, x2) è una funzione che associa ad ogni paniere di beni un livello di utilità (un numero ordinale), descrivendo così le preferenze del consumatore [6]. Le sue due caratteristiche principali sono: utilità monotona-crescente (più bene si consuma, più alta è l’utilità) e utilità marginale decrescente (l’utilità addizionale che si ricava da ogni unità di consumo extra è via via minore) [6, 7].
Quali sono le ipotesi fondamentali sulla razionalità del consumatore in Microeconomia?
Le ipotesi fondamentali sulla razionalità del consumatore, seppur semplificatorie, sono cruciali per l’analisi microeconomica:
* Principio di completezza: Dati due panieri qualsiasi, il consumatore è sempre in grado di determinare quale preferisce o se è indifferente tra i due [7].
* Principio di transitività: Se il paniere X è preferito a Y, e Y è preferito a Z, allora X è preferito a Z [8].
* Principio della scelta: Il consumatore sceglie sempre il paniere che gli garantisce l’utilità maggiore [8].
* Principio della non sazietà: Tendenzialmente, un paniere contenente una quantità maggiore di beni è sempre preferito [8].
Cosa sono le curve di indifferenza?
Le curve di indifferenza sono delle ‘curve di livello’ della funzione di utilità [8]. Identificano tutti i panieri di beni (le combinazioni di x1 e x2) che garantiscono al consumatore lo stesso livello di utilità [8]. Questo significa che il consumatore può ottenere la stessa utilità variando la composizione del paniere senza cambiarne il livello di soddisfazione complessivo [9].
Cos’è il Saggio Marginale di Sostituzione (MRS)?
Il Saggio Marginale di Sostituzione (MRS) è il criterio di sostituzione tra due beni [9]. È definito come il valore assoluto della pendenza della curva di indifferenza in un dato punto [10]. Misura a quante unità del bene 2 il consumatore sarebbe disposto a rinunciare in cambio di un’ulteriore unità del bene 1 (a parità di utilità, ovvero rimanendo sulla stessa curva di indifferenza) [10]. Matematicamente, è il rapporto tra le utilità marginali dei due beni (MU1/MU2) [9, 10].
Cos’è il vincolo di bilancio e come viene rappresentato?
Il vincolo di bilancio descrive quali combinazioni di consumo (panieri) siano acquistabili dal consumatore dato il reddito disponibile [11]. Dipende dal livello di reddito, dai prezzi dei beni e dalle quantità acquistate [11]. Viene rappresentato graficamente attraverso la retta di bilancio, che è l’insieme dei panieri che consumano interamente il reddito disponibile [11]. L’area sottostante la retta è detta insieme di bilancio [11]. L’inclinazione negativa della retta di bilancio rappresenta il prezzo relativo dei due beni, e quindi il costo-opportunità del consumo del bene 1 [12].
Come si determina il paniere ottimale per il consumatore?
Il paniere ottimale (x1, x2) per il consumatore è quello per cui non esiste nessun altro paniere preferibile e il vincolo di bilancio è rispettato [12, 13]. Graficamente, è il punto in cui la retta di bilancio è tangente alla curva di indifferenza più alta possibile [13]. In questo punto di tangenza, il prezzo relativo dei beni (il rapporto a cui il consumatore può scambiare i beni sul mercato) è esattamente uguale al saggio marginale di sostituzione (il rapporto a cui il consumatore è disposto a scambiare i beni) [13].
Cos’è la curva di domanda individuale?
La curva di domanda individuale è una rappresentazione grafica che esprime i prezzi di riserva per diverse quantità di un bene X [14, 15]. Si ottiene riportando, per ogni prezzo, il paniere ottimo (la quantità di bene X che il consumatore sceglie di acquistare) che massimizza l’utilità del consumatore dato il vincolo di bilancio [14].
Cos’è il prezzo di riserva e il surplus del consumatore?
Il prezzo di riserva è il prezzo massimo che un consumatore è disposto a pagare per un’unità di bene [14]. Poiché diversi consumatori hanno prezzi di riserva diversi, la curva di domanda individuale riflette questi valori [14, 15]. Il surplus del consumatore è la differenza tra il prezzo di riserva (ovvero quanto il consumatore sarebbe stato disposto a pagare) e il prezzo di mercato (quanto ha effettivamente pagato) [15].
Cos’è la domanda aggregata (o di mercato)?
La domanda aggregata, o domanda di mercato, è determinata dalla somma di tutte le domande individuali presenti nel mercato [15]. Generalmente, si considera la funzione di domanda diretta (Q = f(p)), che esprime la quantità domandata in funzione del prezzo, ma esiste anche la domanda indiretta (p = f(Q)) [15].
Cosa misura l’elasticità della domanda rispetto al prezzo del bene?
L’elasticità della domanda rispetto al prezzo del bene misura la sensibilità (o reattività) della quantità domandata a variazioni del prezzo del bene stesso [16]. È espressa come il rapporto tra la variazione percentuale della quantità domandata e la variazione percentuale del prezzo [16]. Generalmente è negativa, e in base alla sua grandezza, la domanda può essere classificata come:
* Domanda elastica: se il valore assoluto dell’elasticità è maggiore di 1, indicando una forte reattività della domanda al prezzo [16].
* Domanda rigida (o anelastica): se il valore assoluto dell’elasticità è minore di 1, indicando una scarsa reattività della domanda al prezzo [16].
Cosa misura l’elasticità incrociata della domanda e come indica la relazione tra beni?
L’elasticità incrociata della domanda misura la sensibilità della domanda di un bene a variazioni del prezzo di un altro bene [17]. Dipende dalla relazione di complementarietà o sostituibilità tra i beni considerati:
* Beni complementari: L’elasticità incrociata è negativa (𝜀𝑥1,𝑥2 < 0). Un aumento del prezzo di un bene complementare porta a una diminuzione della domanda del bene in questione (es. auto e benzina) [17].
* Beni sostituti: L’elasticità incrociata è positiva (𝜀𝑥1,𝑥2 > 0). Un aumento del prezzo di un bene sostituto porta a un aumento della domanda del bene in questione (es. caffè e tè) [17].
Cosa misura l’elasticità della domanda rispetto al reddito e come classifica i beni?
L’elasticità della domanda rispetto al reddito misura la sensibilità della quantità domandata di un bene a variazioni del reddito del consumatore [18]. Dipende dalla natura del bene:
* Beni normali: L’elasticità è positiva (𝜀𝐼 > 0). All’aumentare del reddito, la domanda di questi beni aumenta. Si distinguono ulteriormente in:
* Beni di lusso: 𝜀𝐼 > 1 (la domanda aumenta più che proporzionalmente al reddito) [18].
* Beni di consumo: 0 < 𝜀𝐼 < 1 (la domanda aumenta meno che proporzionalmente al reddito) [18].
* Beni inferiori: L’elasticità è negativa (𝜀𝐼 < 0). All’aumentare del reddito, la domanda di questi beni diminuisce (il consumatore li sostituisce con alternative di qualità superiore) [18].
Qual è l’obiettivo dell’impresa e la condizione per la massimizzazione del profitto?
L’obiettivo primario dell’impresa è massimizzare il profitto (∏) [18]. Il profitto è la differenza tra i Ricavi Totali (RT) e i Costi Totali (CT) [18]. La condizione per la massimizzazione del profitto si verifica quando il Ricavo Marginale (MR) è uguale al Costo Marginale (MC) (MR(q) = MC(q)), ovvero quando la derivata del profitto rispetto alla quantità prodotta è zero [18, 19].
Cos’è la curva di offerta individuale e qual è la condizione minima di produzione per l’impresa?
La curva di offerta individuale indica la quantità che l’impresa decide di produrre e vendere in corrispondenza di un dato prezzo di mercato [19]. Essa corrisponde al tratto della curva di Costo Marginale (MC) che si trova al di sopra del Costo Medio (AC) [19]. La condizione minima di produzione affinché l’impresa rimanga sul mercato è che il profitto sia almeno nullo (∏ ≥ 0), il che implica che il prezzo (p) deve essere maggiore o uguale al Costo Medio (p ≥ Costo Medio) [19].
Cos’è il surplus del produttore?
Dato un prezzo di mercato p*, il surplus del produttore è definito come il profitto ottenuto dall’impresa [20]. Graficamente, esso è l’area tra il prezzo di mercato e la curva di offerta. La curva di offerta è crescente perché il profitto dell’impresa tende a crescere all’aumentare del prezzo e della quantità venduta [20].
Cos’è la curva di offerta aggregata (o dell’industria)?
La curva di offerta aggregata, o dell’industria, corrisponde alla somma di tutte le offerte individuali delle N imprese presenti nel mercato [20]. Essa rappresenta la quantità totale di un bene che tutte le imprese sono disposte a produrre e vendere a ogni possibile prezzo [20].
Come viene determinato l’equilibrio di mercato?
L’equilibrio di mercato è determinato dall’incontro fra le curve di domanda (D) e offerta (S) aggregate [21]. In questo punto, la quantità domandata (Q D) è esattamente uguale alla quantità offerta (Q S), e si stabiliscono un prezzo di equilibrio (p)** e una **quantità di equilibrio (Q) che “puliranno” il mercato [21].
Cosa si intende per ‘eccesso di offerta’ e quali sono le sue conseguenze sul prezzo?
Un eccesso di offerta si verifica quando, ad un dato prezzo (p’), la quantità domandata (Q D) è inferiore alla quantità offerta (Q S) (Q D < Q S) [22]. Questo accade tipicamente quando il prezzo (p’) è superiore al prezzo di equilibrio (p*). In questa situazione:
* Molti più produttori sono disposti a vendere.
* Meno consumatori sono disposti ad acquistare.
* Esistono imprese che non riescono a vendere e sono disposte ad abbassare il prezzo, trovando così consumatori disposti ad acquistare.
* Le altre imprese si adeguano a questa riduzione.
Il risultato è una riduzione del prezzo di mercato fino al raggiungimento dell’equilibrio [22].