Cap. 4 - Materiali Di Lavoro Flashcards
(36 cards)
Come è possibile mettere a fuoco la competenza che si intende accertare?
Attraverso le rubriche valutative è possibile precisare le dimensioni e i livelli di padronanza attesi della competenza che si intende valutare. Solo dopo questa operazione è possibile predisporre gli strumenti valutativi e il percorso didattico. (MODELLO DI PROGETTAZIONE A RITROSO)
Definizione di rubrica valutativa
La rubrica valutativa è un prospetto sintetico centrato sulla descrizione di una progressione di profili di competenza utile a esplicitare le aspettative relative a un certo allievo o un gruppo di allievi.
Perché la rubrica valutativa è utile per gli insegnanti?
Perché permette di definire dei criteri sulla base dei quali valutare i comportamenti degli studenti, fornire dei feedback chiari e orientare la propria azione didattica-educativa.
Perché la rubrica di valutazione è utile per gli studenti?
Perché permette loro di avere chiara la direzione del percorso formativo e anche di avere dei punti di riferimento per orientare la loro azione, autovalutarla e confrontarla con insegnanti e pari.
Come è possibile classificare le rubriche valutative in base al GRADO DI ANALITICITA’?
In base al grado di analiticità è possibile classificare le rubriche valutative in:
- RUBRICHE OLISTICHE: fornisce un’idea complessiva della competenza
- RUBRICHE ANALITICHE: fornisce una descrizione più dettagliata della competenza
Come è possibile classificare le rubriche valutative in base al GRADO DI CONTESTUALIZZAZIONE?
In base al grado di contestualizzazione, le rubriche valutative sono classificabili in:
- RUBRICHE SPECIFICHE: insieme di criteri specifici per valutare una singola prestazione
- RUBRICHE GENERALI: insieme di criteri per prestazioni diverse fondate su competenze comuni
Cosa sono le RUBRICHE PONDERATE?
Le rubriche ponderate consentono di assegnare un peso diverso ai diversi criteri per la valutazione complessiva della competenza.
Quali sono le componenti della rubrica valutativa?
Le componenti della rubrica valutativa sono:
- DIMENSIONI: caratteristiche che contraddistinguono l’oggetto di valutazione
- CRITERI: parametri di qualità in base a cui si valuta l’oggetto
- INDICATORI: evidenze per riconoscere dimensioni e criteri considerati
- ANCORE: forniscono esempi concreti di prestazione
- LIVELLI: indicano una progressione nell’intensità in cui sono presenti le dimensioni e i criteri considerati. Solitamente vengono scelti da 3 a 5 livelli.
Come possono essere espressi i livelli di una rubrica valutativa?
Di solito sono espressi sottoforma di parole (eccellente,buono, sufficiente ecc), di simboli (A, B, C) o di numeri.
Principi generali e linee guida per la realizzazione di una rubrica (WIGGINS)
- La rubrica contiene una scala di punti per valutare il lavoro
- L rubrica deve essere valida e attendibile
- Le descrizioni dei livelli di prestazione e delle caratteristiche più rilevanti e qualificanti della competenza devono essere svolte con un linguaggio preciso
- Queste descrizioni sono ricavate da campioni reali di lavoro degli studenti
- La descrizione di prestazione eccellente è il modello di riferimento
- La chiarezza e la semplicità incrementano l’affidabilità della rubrica
Come avviene la costruzione di una rubrica valutativa?
Avviene con una modalità deduttiva (dall’analisi della competenza alla descrizione più dettagliata). Può essere utile il confronto tra alunni competenti e meno competenti.
Fasi:
- ANALISI DELLA COMPETENZA: definire le dimensioni della competenza sulla base delle risorse cognitive, processi cognitivi e operativi e disposizioni ad agire. Il numero di dimensioni: 5 più o meno 2 (legge di Miller).
- DEFINIZIONE INDICATORI: per ogni dimensione individuare 2/3 indicatori (evidenze osservabili e concrete)
- DEFINIZIONE DEI LIVELLI: sintetica descrizione dei livelli (di solito 4). La descrizione deve essere in positivo per valorizzare ciò che c’è e non ciò che manca.
Quali parametri usare per la descrizione dei livelli della rubrica?
- grado di rielaborazione personale (risposte riproduttive/risposte personali)
- grado di familiarità dei contesti (contesti noti e semplici / contesti inediti e complessi)
- grado di autonomia (guidato dall’adulto/comportamenti autonomi)
Nella normativa (Linee guida allegate all’ordinanza ministeriale 172/2020) le 4 dimensione individuate sono:
AUTONOMIA
TIPOLOGIA (nota, non nota)
RISORSE MOBILITATE (interne, cioè predisposte dall’insegnante, o esterne)
CONTINUITA’ (comportamento messo in atto sempre quando necessario o sporadicamente)
In base all’autonomia scolastica le scuole possono individuare ed inserire nel PTOF altri parametri per descrivere i livelli.
Quali sono i criteri di qualità della rubrica valutativa?
- validità (esplorate tutte le dimensioni della competenza?)
- articolazione (indicatori e descrizioni dei livelli sono precisi?)
- fattibilità (adatto agli allievi?)
- attendibilità
- promozionalità (evidenziano i progressi?)
A quale delle delle tre dimensioni della competenza fa riferimento il compito autentico?
Il compito autentico fa riferimento alla DIMENSIONE OGGETTIVA: permettono di raccogliere evidenze osservabili di ciò che l’alunno sa fare con ciò che sa.
Critiche alla valutazione tradizionale che vengono superate con i compiti autentici (CASTOLDI)
La valutazione tradizionale:
- è retroattiva (accertamento di ciò che lo studente ha appreso)
- è fondata su fattori estrinseci di motivazione (voto e non interesse)
- si basa su una conoscenza inerte non trasferibile ai contesti reali
- è autoreferenziale e non è predittiva di ciò che lo studente sa fare con ciò che sa
Il COMPITO AUTENTICO permette di superare questi limiti della valutazione tradizionale
Definizione di compiti autentici
Compiti autentici sono problemi complessi e aperti posti agli studenti come mezzo per dimostrare la padronanza di qualcosa.
Criteri distintivi dei compiti autentici
- Richiamano CONTESTI DI REALTÀ diretti o simulati attraverso la mediazione didattica
- Uso di PROCESSI COGNITIVI COMPLESSI come il pensiero critico, ricerca di soluzioni originali, rielaborazione, integrazione delle conoscenze. Promuovono la trasversalità tra le discipline
- Stimolano l’INTERESSE DEGLI STUDENTI e la MOTIVAZIONE
Qual è lo scopo dei compiti autentici?
Sviluppare continuità tra scuola e mondo reale (insegnamento-ponte) anche nel momento valutativo
Otto criteri per la progettazione di un compito autentico (Wiggins)
- Devono essere autentici e significativi
- Devono permettere di fare generalizzazioni sulle abilità complesse
- I criteri di valutazione devono riguardare la natura dei compiti stessi
- Le modalità di valutazione devono consentire un’autentica verifica delle prestazioni
- Il contesto deve essere reale, devono esserci poche limitazioni di tempo e di accesso alle risorse
- I campioni devono essere validati su un piccolo campione di studenti
- Assegnazione dei punteggi fattibile ed attendibile
- Valutazione riportata per soddisfarne l’uso delle persone che se ne servono
Quali sono le fasi di stesura di un compito autentico?
- Identificare oltre alla competenza principale da cui si è partiti altri traguardi di competenza correlati
- Formulare la CONSEGNA OPERATIVA che deve precisare le risorse a disposizione e i vincoli di prodotto
- Definire il CONTESTO FORMATIVO (attività da prevedere prima o dopo)
- Precisare i CRITERI DI GIUDIZIO: non sono gli stessi della rubrica valutativa, devono essere più precisi e legati al compito, si crea una sorta di rubrica più specifica. (RUBRICHE DI PRESTAZIONE)
Che cos’è la RUBRICA DI PRESTAZIONE e quali sono i suoi elementi?
La rubrica di prestazione è una rubrica più specifica che viene usata come strumento valutativo per i compiti autentici che sono aperti e complessi. I suoi elementi sono: criteri, indicatori, ancore e livelli.
Come costruire una RUBRICA DI PRESTAZIONE?
Il procedimento è INDUTTIVO, parte da esempi concreti di prestazioni degli alunni da classificare in eccellenti, medi e scadenti.
Si identificano i CRITERI —> È possibile dare un diverso peso ai criteri, per esempio attribuendo un diverso numero di livelli (min. 2 per criteri meno rilevanti, max 5 per i criteri più rilevanti).
Per ciascun criterio si declinano 2/3 INDICATORI
Per ogni indicatore si descrivono i LIVELLI
Infine reperire esempi di prestazione (ANCORE)
La costruzione di un compito autentico e della rubrica di prestazione deve essere modificata in corso d’opera.
Quali sono i significati legati all’uso delle strategie autovalutative nella didattica?
I significati legati all’utilizzo di strategie autovalutative sono:
- ridefinizione del ruolo dello studente da oggetto passivo a soggetto attivo.
- spartizione del “potere di valutare”
A quale dimensione fanno riferimento le strategie autovalutative?
Le strategie autovalutative fanno riferimento alla dimensione soggettiva