Cap.1-Struttura processo valutativo Flashcards
Castoldi - Valutaz degli apprendimenti alla scuola primaria (22 cards)
Quali sono i luoghi comuni del valutare?
Sono quattro: il falso mito della valutazione oggettiva, la maggior chiarezza della votazione in decimi, il calcolo della media utilizzato per il giudizio conclusivo e la funzione di controllo della valutazione.
Il falso mito della valutazione oggettiva
È falso e pericoloso. Falso, perché la valutazione si fonda su una rappresentazione della realtà da parte di chi valuta (momento rilevativo e del giudizio). Pericoloso perché nega il valore della soggettività, insita nella relazione educativa. Libertà d’insegnamento e discrezionalità sono insite nella professionalità dell’insegnante.
Falso mito della maggior chiarezza della votazione in decimi
C’è solo maggior familiarità con il giudizio in voti (pervasività, abitudine, familiarità del codice simbolico). I differenti tipi di etichetta sono equivalenti ed hanno valore ORDINALE. Problema perché vengono utilizzati in modo scorretto come se avessero valore cardinale, per fare la media!
Falso mito del calcolo della media per esprimere un giudizio finale
Utilizzo della media è operazione tecnicamente scorretta:
1. Per valori espressi su scala ordinale non è possibile calcolare questo indice di tendenza centrale.
2. I differenti elementi che concorrono al calcolo non sono equivalenti (diversi gradi di difficoltà e traguardi formativi)
Inoltre il giudizio finale deve tener conto del percorso e della totalità dell’esperienza d’apprendimento, non dev’essere l’applicazione di un algoritmo.
Falso mito della funzione di controllo della valutazione
La valutazione non serve solo a rendicontare i risultati di apprendimento: questa è una delle sue funzioni. Fondamentale è però anche la funzione formativa, per promuovere e orientare il processo d’app. Ciò non significa essere buonisti o lassisti: la valutazione per l’apprendimento dev’essere severa ed esigente per poter fornire un feedback utile all’allievo.
Come si può definire l’atto valutativo (Barbier)
Duplice processo di rappresentazione il cui punto di partenza consiste in una rappresentazione FATTUALE di un oggetto e il punto di arrivo in una rappresentazione CODIFICATA di questo stesso oggetto. Mette in luce la centralità della soggettività. La descrizione del processo di Barbier è utile per individuare i passaggi chiave del processo valutativo.
Quali sono i passaggi chiave del processo valutativo (Schema Barbier)?
Il processo valutativo per Barbier è caratterizzato da una fase ISTRUTTORIA (momento descrittivo, caratterizzato dalla RACCOLTA dei DATI di riferimento, attraverso strumenti di indagine e modalità di osservazione) e da una fase di espressione del GIUDIZIO (momento interpretativo, i dati si interpretano sulla base dei propri criteri di giudizio = referenti concettuali, quadro valoriale).
-A monte: individuazione dell’oggetto dell’app. (Cosa valutare?)
-A valle l’utilizzo del giudizio (uso interno, per regolazione insegnamento/ uso esterno, comunicazione)
-Fondamentale la componente che riguarda i RUOLI DEI SOGGETTI: la val. è sempre una forma di detenzione del potere ed ha valenza sociale.
Individuazione dell’oggetto dell’apprendimento
Cosa valutare? –Prodotto o processo
-Dimensione cognitiva o extra-cognitiva
-apprendimenti disciplinari o trasversali
Concetto di competenza permette di integrare le differenti polarità
Rilevazione dei dati
Può avvenire nell’interazione quotidiana o in momenti formalizzati.
Si somministra uno stimolo ad un allievo (che può essere aperto o chiuso) e gli si chiede una risposta (aperta o chiusa). Si creano così diverse tipologie di prove di verifica:
-strutturate (CC), stimolo riduce o elimina i gradi di libertà: test, esercizi, problemi percorso obbligato. Maggior affidabilità, bassa validità
- non strutturate (AA): temi, interrogazioni, relazioni, testo libero. Maggior validità, bassa affidabilità
-semi-strutturate (CA): stimolo con numero limitato di gdl e risposta non predeterminabile - saggi brevi, problemi con più soluzioni, riassunti (cercano punto di equilibrio tra affidabilità e validità)
Validità e affidabilità. A cosa si riferiscono? In quale momento del processo valutativo sono coinvolte?
Sono i due requisiti chiave di ciascuno strumento di rilevazione degli apprendimenti. La validità ha a che fare con la corrispondenza tra la prestazione rilevata e l’apprendimento che vogliamo misurare (da considerare nella predisposizione dello stimolo: misura davvero il mio traguardo formativo? Non prende in consideraz. Elementi estranei? Es. Ortografia con prove scritte).
L’attendibilità riguarda la costanza nella lettura della prestazione, indipendentemente dal momento e da chi valuta (riguarda il momento di analisi della risposta). Per avere una buona attendibilità devono essere definiti i criteri di giudizio (riguardano gli obiettivi formativi definiti in fase progettuale),ma cmq incidono i criteri impliciti dell’insegnante.
Quali sono i tre modi per formulare un giudizio scolastico?
1- Fare riferimento ad uno standard assoluto (prestazione ritenuta ottimale). Misura lo scarto tra allievo ideale e reale.
2 - Misurare la posizione del singolo rispetto al gruppo (calcolo media e deviazione standard per stabilire delle fasce. Il punteggio z mi dice la posizione del singolo rispetto al gruppo.
3- Considerare il progresso dell’allievo rispetto al suo livello iniziale.
Non esiste metodo migliore, fondamentale la TRASPARENZA nell’esplicitare le proprie scelte.
Fase di espressione del giudizio. Che codice valutativo usare?
Può essere espresso con variabili di tipo nominale (presenza/assenza di una condizione), ordinale (certo numero di livelli ordinati), metrico (es. Numero degli item corretti). Generalmente utilizzate variabili ordinali, equivalenti tra di loro.
Fase di regolazione dell’insegnamento
La valutazione è fondamentale anche per l’insegnante, gli dà informazioni preziose sull’efficacia del proprio processo di insegnamento in rapporto ai traguardi prefissati (soprattutto se valutazione formativa). Circolarità tra progettazione, azione e valutazione.
Fase di comunicazione del giudizio
Fondamentale, nella logica di una valutazione formativa, dare gli strumenti ad allievi e famiglie per utilizzare il giudizio come risorsa per il proprio percorso formativo. Allievi e genitori vanno responsabilizzati perché protagonisti del processo, non sono destinatari passivi.
Ruoli dei soggetti
Importanza della valutazione collegiale oltre a quella individuale, riduce l’inevitabile soggettività. Importante elaborare criteri di giudizio condivisi. Le famiglie oltre che destinatarie sono fonti di informazione sulla crescita complessiva, corresponsabili del ruolo educativo. L’allievo ha ruolo fondamentale ma nella scuola c’è forte arretratezza: poco coinvolgimento e responsabilizzazione (atteggiamento difensivo). Fondamentale ascoltare e aprirsi al punto di vista dell’altro.
Funzioni del valutare. A cosa serve?
Esistono diversi tipi di valutazioni, con funzioni differenti.
-Predittiva od orientativa: precede il processo formativo, per prevedere il percorso di apprendimento più adatto
-Diagnostica: all’inizio del processo, per valutare le caratteristiche di ingresso in relazione al percorso da compiere
-Formativa: fornisce feedback sull’evoluzione del processo
-Sommativa: tendenzialmente nella fase conclusiva, per verificare i risultati conseguiti
- Certificativa: attesta socialmente il conseguimento di certi risultati.
Due logiche sottostanti: di controllo (v. DELL’apprendimento- dispositivo di accertamento della produttività dell’azione e rendicontazione sociale, separazione tra momento formativo e valutativo, interlocutori esterni) vs di sviluppo (v. PER l’apprendimento - dispositivo di retroazione, coinvolge il soggetto ed accresce la sua consapevolezza, integrazione e interlocutori interni)
Logica di controllo e logica di sviluppo sottostanti al processo valutativo
Esistono due logiche completamente differenti sottostantial processo di valutazione:
1) di controllo (v. DELL’apprendimento- dispositivo di accertamento della produttività dell’azione e rendicontazione sociale, separazione tra momento formativo e valutativo, interlocutori esterni)
2) di sviluppo (v. PER l’apprendimento - dispositivo di retroazione, coinvolge il soggetto ed accresce la sua consapevolezza, integrazione e interlocutori interni)
Quali sono i limiti strutturali delle interrogazioni e che effetti producono?
1) non sono uniformi nella stessa giornata né in giornate diverse (differenza nella difficoltà delle domande)
2) quesiti spesso affidati a improvvisazione (validità e pertinenza limitate)
3) non c’è campionamento efficace degli argomenti perché poche domande (risultato deriva dalla fortuna)
4) risentono del confronto con le precedenti/successive (effetti di contrasto e alone)
Quali sono i limiti strutturali delle prove scritte e che effetti producono?
1) un unico stimolo interessa solitamente conoscenze, abilità e competenze diverse e collegate (validità limitata)
2) se un argomento non viene trattato non significa non sia conosciuto, potrebbe essere consapevolmente escluso (quadro informativo è parziale e di dubbia interpretazione)
3) difficile non considerare elementi estranei come chiarezza espressiva ed ortografia (validità limitata)
4) docenti diversi esprimono valutazioni differenti, ma anche stesso docente in condizioni diverse (affidabilità limitata)
Definizione dei criteri di giudizio. In base a cosa valutare?
Dev’esserci uno stretto legame tra la fase progettuale e quella valutativa: i criteri di valutazione rinviano ai traguardi formativi identificati in fase progettuale.
Ci sono criteri ESPLICITI (esplicitati nelle griglie di valutazione e nei documenti progettuali) e criteri IMPLICITI, che rimandano all’idea di buon apprendimento e buon allievo maturata dal docente attraverso le sue esperienze.
Come si calcolano i punti z?
(Punteggio dello studente- Punteggio medio della classe)/ deviazione standard della classe.
Come i punti t, servono per collocare la prestazione di uno studente in una fascia di risultati sulla base della prestazione dell’intera classe.
Cos’è la distribuzione pentenaria?
La distribuzione pentenaria prevede la suddivisione dei punteggi grezzi in cinque fasce, in ordine crescente, utilizzando come punto di riferimento la media e come intervallo di distribuzione la deviazione standard (radice della sommatoria degli scarti/n).
Es. Fascia A. Punteggio > media + 2*ds
Fascia C. Punteggio compreso tra media +/- ds
Etc