Inclusione e disabilità. Processi di autovalutazione nella scuola Flashcards
Libro Bianquin. Cap.2,3 e 4.1 (13 cards)
Come nasce il concetto di qualità?
Nasce in ambito economico, come verifica dell’adeguatezza di un prodotto. Nel TQM totale qualità management l’intera azienda e il processo devono rispettare le richieste del mercato.
Quali sono le tipicità del sistema organizzativo scuola?
INTANGIBILITÀ. immaterialità della prestazione erogata.
INTERAZIONE COSTANTE con il consumatore, che ha un ruolo attivo.
SIMULTANEITÀ tra erogazione e consumo.
Presenza di più CLIENTI: diretti (studenti e famiglie) e indiretti (comunità sociale e mondo produttivo) e cliente sociale (collettività che dà alla scuola un mandato educativo)
Perché è necessario che la cultura della qualità entri nella scuola?
Perché non esiste più fiducia cieca nell’istituzione, ‘patto mitico’. Fatica ad entrare forse per origini legate al mondo economico e per la sua stretta relazione con l’idea di valutazione e le difficoltà che questa comporta in ambito scolastico.
La domanda di valutazione ha portato alla creazione del SNV Sistema Nazionale di Valutazione nel 2013. (Importante anche l’autonomia scolastica)
Qual è il compito del SNV?
Valutare l’efficienza e l’efficacia del sistema educativo di istruzione e formazione per migliorare qualità dell’offerta formativa e degli apprendimenti.
Gli obiettivi sono l’accountability (rendicontazione rispetto all’uso di risorse pubbliche, funzione esterna) e processo di miglioramento.
Quando nasce INVALSI
L’istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione nasce nel 1999 e dal 2013 viene inglobato nel SNV insieme all’INDIRE (documentazione, innovazione e ricerca educativa)
Quali sono le 4 fasi di valutazione delle scuole?
1) autovalutazione grazie a dati Miur e restituzione INVALSI. Si conclude con RAV ( rapporto di autovalutazione) e formulazione di un piano di miglioramento.
2) valutazione esterna sulla base di indicatori di efficienza ed efficacia
3) messa in atto di azioni di miglioramento definite dalla scuola
4) rendicontazione sociale con diffusione e pubblicazione dei risultati raggiunti
In che cornice culturale si inserisce il senso dei processi autovalutativi?
In quella dell’apprendimento organizzativo.
Cioè un processo di riflessione ed indagine che parte dal basso e porta ad indagare le proprie pratiche in relazione all’idea di servizio educativo di qualità.
Come può essere definito il processo autovalutativo nella scuola?
Come un’ispezione sistematica (per acquisire informazioni) da parte di una scuola in relazione all’attuale funzionamento della scuola stessa (l’insieme delle condizioni organizzative e educative) per introdurre processi di miglioramento.
È un approccio BOTTOM-UP, PLURALE (più prospettive) e QUALITATIVO.
Il processo metodologico autovalutativo si può riepilogare in quattro fasi:
1) identificare l’oggetto e le domande d’indagine.
2) programmare l’indagine. Selezionare/costruire strumenti di osservazione sulla base del.principio della triangolazione, raccogliere i dati.
3) comprendere criticamente il problema. Lettura dei dati per individuare punti di forza e criticità, avere una visione d’insieme
4) implementare piani di miglioramento.
Ho due tipi di esiti: di prodotto (soluzioni migliorative) e di processo (knowhow)
Rapporto di autovalutazione (RAV)
Obbligatorio dal 2014/15, si compone di tre sezioni (contesto, esiti e processi), descritte e dettagliate da indicatori predefiniti dal ministero e domande guida. Partendo da dati empirici porta alla definizione di punti di forza e criticità. In una quarta sezione va inserita la riflessione sul processo, mentre nella quinta vanno individuate priorità e traguardi di miglioramento (che saranno la base sulla quale costruire il piano di miglioramento). L’intero strumento è costruito sul modello concettuale della valutazione orientata al cambiamento.
Piano annuale per l’inclusività (PAI)
Introdotto da direttiva ministeriale del 2012. È uno strumento di autovalutazione e progettazione per accrescere la consapevolezza della comunità educante sulla centralità dei processi inclusivi.
Non possiede un modello standard centralizzato.
Prevede una mappatura dei punti di forza e delle criticità (contesto, definizione del funzionigramma, azioni sul territorio e piano di formazione attivato). Viene richiesta l’autovalutazione su 10 aree (es: valorizzazione delle risorse esistenti, sviluppo di un curricolo attento alla diversità…). Su ciascuna delle dieci aree è poi necessario definire degli obiettivi di incremento per l’inclusività per l’anno successivo.
Convivono entrambe le visioni di inclusione
Cosa sono gli indicatori?
Gli indicatori sono riferimenti concettuali che permettono di individuare nel modo più preciso possibile certe dimensioni della realtà, inquadrandole più operativamente grazie ad un processo di specificazione (dalla rappresentazione del concetto alla sua scomposizione in dimensioni all’identificazione degli indicatori).
Possono fornire sia dati numerici che qualitativi.
Quali sono gli attributi di qualità richiesti ad un sistema di indicatori?
- utilità sul piano politico
- comprensibili sul piano comunicativo
- efficaci sul piano teorico
- affidabili sul piano quantitativo
- realizzabili sul piano operativo.