Clemente Alessandrino Flashcards

(4 cards)

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Q

CLEMENTE ALESSANDRINO (≈ 150 - ≈215):

I.	VITA:
A

CLEMENTE ALESSANDRINO (≈ 150 - ≈215):

I.	VITA: 
  • Nasce atorno a 150 sembra ad Atene, da genitori pagani. Fatosi cristiano fecce molti viaggi in Palestina, Siria ed Italia, cercando l’insegnamento dei maestri più famosi. Ma fu attrato a risiedere ad Alessandria dalle lezioni di Panteno, che egli considera il primo (maestro) per valore.
  • Divenne assistente di Pateno e poi gli succedette a capo della scuola catechetica, ma dovette scapare dalla persecuzione di Settimio Severo e fuggi in Cappadocia preso il suo alievo Alessandro (futuro vescovo di Gerusalemme).
  • Vastissima cultura: familiarità con la Bibbia, con la mitologia, filosofia, mitologia, ecc. e conoscenza completta della lett. cristiana, anche quella eretica,
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Q

CLEMENTE ALESSANDRINO (≈ 150 - ≈215):

II. I SUOI SCRITTI:

A

II. I SUOI SCRITTI:

  • Nei suoi scritti per la prima volta la dottrina cristiana affronta i problemi del suo tempo. (= pioniere della scienza ecclesiastica)
  • Allude all’AT. in 1500 passi e al NT. in 2000; cita i classici 360 volte
  • Egli capi che la Chiesa non poteva evitare la lotta con la filosofia e la lett. pagana se veramente voleva diventare educatrice delle nazioni. E la sua formazione ellenistica gli permetteva di fare della fede cristiana un sistema di pensiero nutrito di fondamenti scientifici.
  • Egli offri la prova che la filosofia e la fede, l’insegnamento profano e il vangelo non si contrappongono ma si completano. Mentre ogni scienza serve alla teologia, essa è il corronamento di ogni sapere e dottrina filosofica.
      1.	PROTREPTICO: 
  • “Esortazione ai Greci” (Προτρεπτικὁς πρὸς Ἒλληνας) è un discorso che ha per scopo la conversione dei pagani, dimostrando la stupidità dell’adorazione degli dei, delle credenze pagane e mostrando l’insegnamento del Logos che è apparso nel Cristo.
  • Questo Logos promette una vita che fiorisce nella redenzione e nell’immortalità.
  • Si ricollega alle prime apologie cristiane contro i miti e se ne serve della filosofia greca popolare per trarre argomenti contro la religione e il culto pagano.
  • Sembra che Clemente non consideri più necessario giustificare il cristianesimo di fronte alle calunnie, ma assume con profonda consapevolezza il ruolo di portavoce del Logos che educa l’umanità.
  • quest’opera appartiene al genere dei protreptikoi, cioè esortazioni alla maniera di quelle scritte da Aristotele, Epicuro, Cleanto, Cicerone, ecc.
      2. 	IL  PEDAGOGO
  • Contiene 3 libri e prosegue l’opera abbozzata del Protreptico, essendo rivolto a coloro che hanno seguito il consiglio di Clemente, adotando la fede cristiana.
  • Quindi il Logos si fa adesso guida e pedagogo per insegnare ai neo-convertiti la via sulla quale ben dirigere la propria vita rendendo l’anima migliore.
  • C. fissa questa definizione:”la pedagogia è l’educazione dei fanciulli”. (fanciulli = figli di Dio, riscattati dal battesimo).
  • Il primo libro è di carattere più morale e salvifico più generale. Il secondo e il terzo passano ai problemi della vita corrente, trattando anche casi concretti della vita di ogni giorno, sottolineando l’atteggiamento dell’anima (cioè un distacco per la libertà).
  • L’opera si conclude con un inno a Cristo Salvatore.
  • Oltre alla Scrittura, la fonte principale di Clemente per il Pedagogo sono gli scritti filosofici dei greci Platone e Plutarco ma anche la morale stoica.
      3. 	GLI  STROMATI o  TAPPEZZERIE  (Στρωματεῖς)
  • Sembra che adopero questa forma lett. delle tappezzerie perché più adatta al suo stile. Infatti egli inizialmente volle scrivere una trilogia (Protreptico, Pedagogo e Maestro) ma non fu capace di una tale sistemazione logica, quindi vi rinuncio e scrise “Gli Stromati”.
  • Introduce belli e vasti studi di dettaglio, eleganti e piacevoli.
  • Paralleli del nome “Tappezzerie” : Il Prato, I Banchetti, Il favo di miele. … tutti avevano in comune il non costringersi ad una piano rigoroso di redazione dei problemi più vari.
  • Gli Stromati contiene otto libri e studiano soprattutto i rapporti tra la fede cristiana e filosofia greca. Egli afferma l’utilità della filosofia greca per l’approfondimento della conoscenza della propria fede, dicendo che essa fu data ai greci come la Legge fu data ai giudei, sempre dal Logos divino per condurre allo stesso Cristo Signore. (Si osservi come Clemente va oltre le affermazioni di Giustino che parlava dei semi del Logos riferendosi alla filosofia greca).
  • La filosofia è colei che prepara i greci per il consenso alla fede cristiana. Ma la vera conoscenza di Dio è possibile solo attraverso la fede e questa è il fondamento di ogni conoscenza.
  • Clemente tenta pure di dimostrare che Platone imitò Mosè, come pure altri filosofi imitarono i profeti dell’AT.
  • In seguito confuta la gnosi e i suoi falsi principi morali e religiosi, delineando una descrizione della vera gnosi relazionata alla fede.
    1. Gli «EXCERPTA ex THEODOTO» e le «ECLOGAE PROPHETICAE»

• Anche queste due opere sono delle Stromati che radunano citazioni di scritti gnostici alle quali Clemente antepone un commento; avvolte pero è difficile separare queste citazioni dai suoi commenti.

	5. 	QUIS  DIVES   SALVETUR ?  ("Quale ricco possa salvarsi?")

• è una omelia su Mc. 10,17-31; qui si può riconoscere il metodo con cui Clemente dissipava le difficolta dei suoi fedeli intorno all’interpretazione di certi passi scritturistici sui comandamenti.

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CLEMENTE ALESSANDRINO (≈ 150 - ≈215):

III. GLI SCRITTI PERDUTI

A

III. GLI SCRITTI PERDUTI

  1. La più importante fra le opere perdute è il suo commento ai libri dell’AT. e NT., che portava il nome di “Ipotiposi” (Ὑποτυπώσεις), cioè schizzi o abbozzi.
    a. comprendeva otto libri e conteneva esposizioni riassuntive di tutte le opere canoniche e quelle di dubbia canonicità della Scrittura.
    b. non conteneva un commento completo e ordinato dell’interro testo, ma una interpretazione allegorica di versetti scelti
    c. Fozio, che possedeva ancora l’interra opera, formula un giudizio severo su di essa, mettendo anche in dubbio la sua autenticità
  2. “Sulla Pasqua” è un altra opera che Eusebio dice che fu scritta da Clemente. In essa egli trasmette certi insegnamenti che ricevette per viva voce dai antichi presbiteri (Melitone, Ireneo, ecc.)
  3. “Il Canone ecclesiastico” o “Contro i giudaizzanti”
  4. “Sulla Providenza” dalla quale riproduce un passo Anastasio il Sinaita.
  5. “Esortazione alla perseveranza” o “Ai neobattezzati”
  6. “Discorsi sul digiuno” e “Sulla calunnia” (non si sa nulla di queste opere ma Eusebio le attribuisce a Clemente)
  7. “Sul profeta Amos” , attribuita a Clemente solo da Palladio
  8. “Sacra Parallela” riferiscono tre sentenze attribuite a lettere di Clemente.
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CLEMENTE ALESSANDRINO (≈ 150 - ≈215):

IV. ASPETTI DELLA TEOLOGIA DI CLEMENTE

A

IV. ASPETTI DELLA TEOLOGIA DI CLEMENTE

  • Lo si potrebbe considerare il fondatore della teologia speculativa; in confronto con il contemporaneo Ireneo di Lione che fu molto attaccato alla tradizione apostolica, Clemente si apri anche al discorso filosofico considerandolo uno strumento utile per approfondire il discorso sulla fede, senza ignorare pero il pericolo dell’ellenizzazione.
  • Come Ireneo, anche lui combatté la gnosi, ma a differenza di esso, non mantenne un atteggiamento puramente negativo, ma propose una gnosi autenticamente cristiana cercando anche di istaurare un armonia nel dialogo tra la filosofia e la teologia.
  • La fede è il principio e fondamento della filosofia, mentre questa apre la ragione dell’uomo alla comprensione del contenuto della fede, mostrando anche indirettamente che gli attacchi contro la religione cristiana sono privi di fondamento.
  • Anche se avvolte sembra di offrire alla filosofia quasi una capacità redentiva / giustificativa, tuttavia non gli concesse mai la superiorità sulla fede che “è più importante della scienza e ne costituisce il criterio”.
  1. La dottrina del Logos:
  • Clemente volle mettere come punto di partenza / fondamentale del suo sistema teologico la dottrina del Logos.
  • Quest’idea del Logos (sulla scia di Giustino, ma più elaborata) diventa il principio più elevato della spiegazione religiosa del universo, poiché egli è il creatore del mondo, colui che manifestò Dio nell’AT e nella filosofia e finalmente, al compiersi dei tempi, nella sua stessa incarnazione.
  • Forma con il Padre e lo SS. la Santa Trinità e per la sua mediazione possiamo conoscere il Padre, per sua mediazione siamo salvati.
  • Pero il primo principio del pensiero cristiano è l’idea di Dio, non quella del Logos…perciò Clemente non riuscì nel tentativo di creare una teologia scientifica.
  1. Ecclesiologia:
  • Crede fermamente nell’esistenza di una sola Chiesa universale, “vergine madre” che da ai suoi figli il latte che è il Verbo divino.
  • Nel cap. finale del Pedagogo chiama la Chiesa “Sposa e Madre del Maestro”
  • La Chiesa si distingue dalle eresie per la sua unità e antichità nella fede. La divisioni invece sono un ostacolo per la conversione dei pagani & ebrei.
  • Clemente crede fermamente all’ispirazione divina delle Scritture, ma mette in guardia dall’uso erroneo di esse da parte degli eretici.
  • La gerarchia ecclesiastica comprende tre gradi: episcopato, sacerdozio, diaconato. … imitazione della gerarchia angelica (le sue riflessioni sulla conoscenza angelica aprono la strada per i sviluppi ulteriori di Agostino).
  1. Il Battesimo:
  • Logos e mysterion (sacramento) sono i due poli sui quali si edifica la sua cristologia ed ecclesiologia
  • Il battesimo è una rinascita e una rigenerazione; usa a proposito di esso anche i termini “sigillo”, “illuminazione”, “bagno”, “perfezione e mistero”.
  1. L’Eucaristia:
  • Nelle Stromati egli avverte che certe sette eretiche usano solo pane ed acqua per il sacrificio, il che fa pensare che egli conosceva una regola propria della Chiesa, diversa da questa che usavano gli eretici, per la celebrazione eucaristica. In seguito riferisce che Melchisedech portò come sacrificio pane e vino, come tipo dell’eucaristia.
  • Quindi Clemente riconosce un sacrificio nell’eucaristia, ma anche un nutrimento per coloro che hanno la fede.
  1. I peccati e la penitenza:
  • Il peccato di Adamo consistette nel fatto di non volersi lasciare educare da Dio. Questo si è trasmesso a tutti gli uomini non attraverso la generazione ma come un cattivo esempio. Solo un atto personale può contaminare l’anima.
  • Inoltre, come Platone, Clemente ritiene che i castighi divini hanno soltanto un compito di purificazione.
  • Come Erma, Clemente crede che oltre alla penitenza concessa prima del battesimo, il Signore per la sua misericordia ne offre dopo una altra soltanto e solo per quelli commessi senza la propria volontà. Mentre una rottura completa con Dio dopo il battesimo non può ricevere perdono. Tuttavia, sembra che in pratica Clemente non escluda nessun peccato da questa seconda penitenza, malgrado la gravità.
  1. Il matrimonio e la verginità:
  • Difese fortemente il matrimonio contro ogni attacco da parte delle sette gnostiche che lo rifiutavano o denigravano. Vede in esso non solo un dovere morale, ma anche verso la patria e la perfezione del mondo.
  • Tramite il matrimonio l’uomo diventa collaboratore del Creatore, e cosi attualizza in se l’immagine divina.
  • Per Clemente il matrimonio non è una semplice unione sessuale ma la eleva ad una unione spirituale e religiosa tra marito e moglie.
  • Loda pero anche la verginità: “lodiamo la verginità e quelli cui Dio l’ha donata”; egli stesso non si sposo “per amore del Signore”. Tuttavia riconosce nell’uomo sposato una superiorità sul celibe. L’opinione di Clemente no trova paralleli.
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