DE LIBERO ARBITRIO Flashcards

(1 cards)

1
Q

TOT

A

DE LIBERO ARBITRIO:

1). Contesto e fini:

Sappiamo dalle Retractationes che la discussione si porta a Roma; i tre libri sono frutto di quella discussione, e venne chiamato Sul libero arbitrio, poiché giunsero alla conclusione  che il "male non è sorto se non dal libero arbitrio della volontà."

Studiosi che mettono ogni cosa in dubbio:
• Bardy: se fosse stata pubblicata nel 388 e non nel 389 si sarebbe chiamato De malo, e non de libero arbitrio. Come se l’autore non avesse nessun piano, idea, …
• Paul Sejourné: oppone i 3 libri l’un l’altro; ultimi 2 molto posteriori, espressione di pentimento e ritrattazione
• Du Roy: una prima redazione inserita verso il 391 in una seconda, con molte inserzioni circa la libertà

Ma l’autore, Ag. ci dice nelle Conf. 7 che egli cercava di capire con la ragione quello che aveva sentito in chiesa: che il libero arbitrio della volontà è la causa del male che facciamo mentre Dio è la causa del male che soffriamo.

Evodio chiede se “Dio non sia l’autore dei mali” … Ag. risponde facendo distinguere fra due generi di male:

  1. Usiamo “male” nel senso che qualcuno ha agito male
  2. ………………………………………………….. qualcuno sopporta qualcosa di male.

Ma:
non è possibile che qualcuno sconti una pena ingiustamente se Dio è giusto e governa l’universo con la sua provvidenza, quindi
Egli non è l’autore del primo male, ma solo del secondo, perché è un giusta punizione per i mali ….
ed è giusta perché commessi volontariamente.
[in q. ai 2 tipi di male e la duplice causa del male, non c’è niente di nuovo, quindi è infondato dire che avrebbe introdotto in una seconda redazione il discorso sul libero arbitrio e la volontà … cf. Du Roy]

2). Le fonti, in particolare Tertulliano:

• Courcelle (con Alfaric e Huhn) fa risalire l’affermazione delle Conf.7. ai discorsi di Ambrogio sull’Exameron…. ma i testi portati dicono soltanto che “non dobbiamo cercare la causa del male che facciamo fuori di noi (forse Dio), e tacciono sul male che soffriamo e il suo autore”.
• Più convincente l’influsso di Tertulliano, nell’Adversus Marcionem:
o ribatte l’interpretazione dei marcioniti della frase di Is 45,7: “ego sum qui condo mala” , dicendo che Dio non è l’autore dei mali e gli eretici si sono ingannati perché “mala” può significare due tipi di male: i delitti e i supplizi. Gli ultimi entrano nell’ordo poenae e sono degni di Dio poiché sono nemici dei delitti.
o la stessa frase, un pò modificata, “ego facio bona et creo mala”, Agostino la usa nel De moribus Manichaeorum e la spiega allo stesso modo … Dio ordina con la giusta punizione secondo i meriti.
o per Agostino come per Tertulliano:
creare = condere et ordinare (fondare/istituire e ordinare): si dice di ciò che esiste già, perché sia meglio o di più. = condo mala !!!
facere = si dice i riferimento a ciò che non esisteva affatto
• l’idea della ordinatio del male morale si trova anche nelle Enneadi di Platino, ma Agostino non la attribuisce alla Natura universale, bensì a Dio.
QUINDI: quest’ultima idea è forse presa da Potino, ma la distinzione del male e del suo autore e del giudizio ordinatore è presa da Tertulliano. !!!!!!
• Poi, nel I° libro dice che: neanche Dio può rendere la mente umana schiava della passione , ma solo la propria volontà, quindi è giusto subire pene.

Conseguenze del peccato:
sul piano della conoscenza della verità: ignorantia
sul piano della vita morale: difficultas
Queste sono pene giustissime, secondo Agostino, poiché l’uomo era libero dall’ignoranza e in uno stato di sapienza che rifiutò di usare bene.

Q: ‘E giusto che gli uomini soffrano della ignorantia e difficultas (imbecilitas e infirmitas) a causa dei peccati di Adamo ed Eva ?
R di Ag.: si, perché: 1) l’uomo, malgrado la sua condizione attuale può sempre uscire vincitore con l’aiuto di Dio. 2) se le anime derivano dall’unica anima creata all’inizio da Dio, nessuno può dire di non aver peccato quando peccò il primo uomo

Dio che punisce è anche colui che salva e libera.
Tertulliano pure aveva parlato della felice condizione dell’uomo appena creato, libero e immune dall’ignorantia de dall’infirmitas , creato non per morire, disposto al bene. Ma, tutto il male avene a causa del peccato, come suggerisce la Genesi, mentre altri testi suggeriscono la trasmissione del reatus. (Cf. Adversus Marcione + De anima … nell’ultima esponeva una teoria traducianista dell’origine dell’anima).
Sempre Tertulliano dice contro i marcioniti, che è giusto che i figli paghino per i padri… Dio no è cattivo …. pensiero ripreso da Agostino.
• Ag. usa pure un citato usato da T. nel De anima: “siamo stati, un tempo, figli dell’ira, come pure gli altri” (Ef. 2,3). … ma ira non della natura che viene da Dio, bensì quella indotta dal diavolo
Sottolinea cio che è propriamente naturale da ciò che è una corruzione della natura.

Altre somiglianze con T.
• nei cap. 5-9 dell Adv. Mar., T. ci ha lasciato un trattato sul libero arb. per respingere i marcioniti sulla liberta umana in relazione alla bontà, prescienza e potenza di Dio.
Cosi che Agostino struttura la sua opera contro i manichei (De libero arbitrio):
I° libro: l’origine del male morale sta nel libero arbitri della volontà
II° libro: il dono della libertà non si oppone alla bontà divina
III° libro: la libertà dell’uomo non si oppone alla prescienza e potenza di Dio.

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