Prati e pascoli Flashcards

(56 cards)

1
Q

Cosa sono i prati e come vengono utilizzati?

A

I prati sono sistemi foraggeri pluriennali che vengono avvicendati con altri sistemi colturali. La biomassa prodotta viene sfalciata. I prati possono essere monofiti (di graminacee o leguminose) o polifiti (consociazioni di diverse specie).

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2
Q

Quali sono le consociazioni più comuni nei prati polifiti in Italia?

A

Alcuni esempi di consociazioni di prati polifiti in Italia includono:
Erba medica + erba mazzolina
Erba medica + festuca arundinacea
Trifoglio bianco + erba mazzolina
Trifoglio bianco + loietto inglese (Appennino)
Lupinella + erba mazzolina (terreni calcarei)

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3
Q

Quali sono le caratteristiche generali delle leguminose nei prati monofiti?

A

Le leguminose nei prati monofiti hanno la capacità di fissare l’azoto, un buon contenuto proteico, una buona produttività e una media longevità. Sono particolarmente adatte per la fienagione, ma hanno scarsa attitudine all’insilamento e al pascolamento.

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4
Q

Dove vengono coltivate le principali leguminose nei prati monofiti in Italia?

A

L’erba medica è coltivata principalmente al Nord e Centro Italia (circa 712.000 ha), la sulla al Sud (circa 98.000 ha), e il trifoglio pratense e ladino nelle regioni del Piemonte e Centro Italia (circa 78.000 ha). Altri legumi come la lupinella e il ginestrino sono coltivati rispettivamente al Centro-Sud e in ambienti collinari/montani.

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5
Q

Com’è la struttura delle foglie delle leguminose nei prati monofiti?

A

Le foglie delle piante descritte sono generalmente trifogliate o palmato-composte. Le forme variano da ovate a lanceolate, con margini dentati nelle leguminose come l’erba medica e il trifoglio pratense. Il ginestrino ha foglie aghiformi, sottili e lineari.

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6
Q

Come si descrivono le caratteristiche dell’erba medica (Medicago sativa)?

A

L’erba medica ha steli eretti, cavi, angolosi, glabri e ramificati. Le foglie sono trifogliate con margini dentati, e l’infiorescenza è a racemo con fiori violacei. La radice è fittonante e molto profonda, permettendo alla pianta di sopravvivere alla siccità.

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7
Q

Qual è la diffusione dell’erba medica in Italia?

A

L’erba medica è coltivata su circa 800.000 ettari in Italia, soprattutto nelle regioni in cui è praticato l’allevamento, per il suo valore come foraggio di alta qualità.

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8
Q

Qual è il ciclo biologico dell’erba medica?

A

Il ciclo biologico dell’erba medica include le fasi di germinazione, accrescimento vegetativo, accestimento, fioritura, maturazione dei semi, e riposo invernale. È una pianta perenne che ripete questo ciclo ogni anno, producendo foraggio continuamente.

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9
Q

Come si effettua la raccolta dell’erba medica?

A

La raccolta dell’erba medica dipende dall’uso finale (fienagione o foraggio fresco) e dalla fase di crescita. La tempistica varia per ottimizzare la qualità del prodotto finale, con la raccolta che avviene generalmente al termine della fase di fioritura o durante la maturazione dei semi.

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10
Q

Che caratteristiche presenta il seme dell’erba medica?

A

Il seme dell’erba medica è reniforme, di colore bruno-giallastro e ha una dimensione media di 1,8-2 mg. È contenuto nei legumi spiralati che maturano con 2-4 giri.

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11
Q

Qual è la resistenza dell’erba medica e quali sono le sue necessità?

A

L’erba medica ha una buona resistenza alla siccità, grazie alla sua radice fittonante profonda. Tuttavia, teme il ristagno idrico, che può causare danni come la tubercolizzazione. La pianta non necessita di concimazione azotata grazie alla sua capacità di fissare l’azoto attraverso un simbiosi con Sinorhizobium meliloti.

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12
Q

Qual è il momento migliore per raccogliere l’erba medica per il fieno?

A

La raccolta per fieno avviene solitamente prima della fioritura o all’inizio della fioritura, quando i fiori sono ancora parzialmente o completamente chiusi, garantendo una buona quantità di foglie e fusto, ma senza legumi maturi. Questo periodo si verifica generalmente tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate.

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13
Q

Quando viene raccolta l’erba medica destinata al foraggio fresco?

A

La raccolta per foraggio fresco avviene generalmente prima della fioritura o subito dopo la fioritura, poiché in questa fase la pianta è ricca di proteine e fibra, ideali per l’alimentazione animale.

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14
Q

Quali sono i fattori climatici da considerare durante la raccolta?

A

È importante che il clima sia favorevole, con giornate secche per evitare che il fieno si rovini e che il foraggio fresco perda qualità. La raccolta deve avvenire quando la pianta ha raggiunto la giusta maturità, ma senza essere troppo secca.

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15
Q

Quante volte può essere raccolta l’erba medica in una stagione?

A

Essendo una pianta perenne, l’erba medica può essere raccolta 2-3 volte all’anno, a seconda delle condizioni di crescita e dell’uso previsto.

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16
Q

Quando avviene la prima raccolta dopo la semina?

A

La prima raccolta avviene generalmente 60-90 giorni dopo la semina, mentre le successive raccolte si susseguono a intervalli di circa 30-40 giorni.

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17
Q

Quali sono le esigenze climatiche per la coltivazione dell’erba medica?

A

L’erba medica cresce meglio a temperature tra i 22-25°C, con un massimo di 35°C. La ripresa vegetativa avviene a temperature di 9°C.

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18
Q

Qual è la tecnica colturale consigliata per l’erba medica?

A

È consigliato migliorare la fertilità del terreno con la precessione, evitando la monosuccessione e la consociazione. La densità ideale è di 400 piante per metro quadrato, ma essa diminuisce nel tempo.

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19
Q

Come varia la quantità di riserve nelle radici durante l’anno?

A

Le riserve sono piu grandi nella corona dirante la fioritura, momento milgliore per fare il taglio della pianta

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20
Q

Quali sono le rese di erba medica nei vari anni?

A

Nel primo anno, la resa è bassa, circa la metà della massima. Nel secondo anno, la resa è massima, mentre nei terzi e quarti anni la resa inizia a diminuire, e il fieno prodotto è di qualità inferiore.

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21
Q

Qual è la resa media di fieno nel secondo anno?

A

Nel secondo anno, la resa media di fieno è di circa 12-13 t/ha con umidità del 18%, che corrisponde a circa 8-10 t/ha di sostanza secca.

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22
Q

Quali sono le modalità di utilizzo e conservazione dell’erba medica?

A

L’erba medica può essere utilizzata come erba verde (con dosi giornaliere non elevate), fieno (con un contenuto proteico inferiore ma maggiore fibra), insilato (meno perdite meccaniche, ma difficile acidificazione), e farina disidratata (ottima per il beta carotene, ma costosa). Il fieno è più diffuso e il suo sfalcio al “bottone fiorale” riduce le perdite di foglie.

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23
Q

Quante volte può essere effettuato lo sfalcio in un anno?

A

Il numero di sfalci varia in base alla zona climatica. In zone con estate siccitosa, si effettua generalmente 2-3 sfalci all’anno, mentre in zone fresche o irrigue si può arrivare fino a 4 sfalci. In California meridionale, con irrigazioni continue, si possono effettuare fino a 10-12 sfalci.

24
Q

Cosa succede se lo sfalcio è troppo precoce o troppo tardivo?

A

Se lo sfalcio è troppo precoce, la pianta avrà un maggiore contenuto in unità foraggere (U.F.), ma una produzione quantitativa inferiore e una durata della coltura più breve. Se lo sfalcio è troppo tardivo, il contenuto in U.F. e proteine sarà basso, la digeribilità sarà scarsa e la produzione sarà alta.

25
Quali sono le principali specie leguminose per prati avvicendati?
Le principali specie leguminose per prati avvicendati sono l'erba medica, il trifoglio violetto, il trifoglio ladino, la sulla e la lupinella.
26
Cosa differenzia i prati monofiti di graminacee dalle leguminose?
I prati monofiti di graminacee sono più ricchi di energia, ma più poveri di proteine, beta carotene, calcio e magnesio rispetto alle leguminose. Sono più difficili da affienare, ma più facili da insilare.
27
Qual è l'epoca ideale per lo sfalcio dei prati monofiti di graminacee?
L'epoca ideale di sfalcio coincide generalmente con la fase di fioritura o inizio formazione del seme, quando la pianta ha un buon equilibrio tra produzione di foraggio e qualità nutrizionale.
28
Quali sono i fattori da considerare per determinare l'epoca di sfalcio?
L'epoca di sfalcio dipende dal bilanciamento tra sostanza secca e digeribilità del foraggio. Si cerca un contenuto sufficiente di sostanza secca senza che la pianta diventi troppo fibrosa, mentre la digeribilità è maggiore durante la giovane crescita e diminuisce con la maturità.
29
Qual è la frequenza di sfalcio consigliata?
La frequenza di sfalcio dipende dalla velocità di crescita della pianta, dall'obiettivo produttivo (quantità vs. qualità), dalle condizioni climatiche stagionali e dalla capacità di recupero della pianta dopo ogni sfalcio. In genere, il periodo di riposo tra gli sfalci dovrebbe essere di 4-6 settimane.
30
Quali sono le principali specie graminacee per prati?
Le principali specie graminacee per prati sono: Festuca arundinacea Dactylis glomerata Lolium perenne Phleum pratense
31
Quali sono i pregi e i difetti della Festuca arundinacea?
Pregi: Elevata produttività (fino a 12-14 t/ha), longevità (8-10 anni), rusticità. Difetti: Lento insediamento e foraggio poco appetibile per gli ovini.
32
Quali sono le caratteristiche della Festuca pratensis?
La Festuca pratensis è adatta ad ambienti freschi di collina e montagna, molto sensibile alla siccità, ha una qualità migliore rispetto alla Festuca arundinacea, ma è meno longeva.
33
Quali sono le caratteristiche della Dactylis glomerata?
La Dactylis glomerata ha una taglia medio-elevata (60-120 cm), una buona produttività (fino a 10-12 t/ha), longevità medio-alta (5-6 anni) e una buona ricchezza di proteine. Sopporta bene il freddo e vari tipi di terreno, ma ha qualche difficoltà nell'insilamento.
34
Quando si consiglia di seminare la Dactylis glomerata?
La semina della Dactylis glomerata dovrebbe avvenire a metà settembre per svilupparsi prima dell'inverno.
35
Cos'è il pascolo permanente e in quali condizioni si trova?
Il pascolo permanente si trova in terreni con pendenze notevoli, rocce affioranti e un profilo del suolo scarso, e rappresenta una copertura vegetale naturale usata direttamente dagli animali.
36
Quali sono i parametri principali da considerare per un pascolo?
I parametri principali includono: Composizione floristica Produzione annuale di biomassa vegetale Distribuzione stagionale della biomassa Crescita della biomassa per unità di superficie (CGR) Coefficiente di utilizzazione K
37
Cos'è il Coefficiente di Utilizzazione K?
Il Coefficiente di utilizzazione K rappresenta la quantità di sostanza secca utilizzata rispetto a quella disponibile. Varia tra gli animali e può essere tra 0,6 e 0,8.
38
Quali sono le specie di piante infestate nei pascoli?
Le specie infestanti nei pascoli sono piante arbustive e spinose, come il Cnicus benedictus, Echinops ritro, e Carduus nutans, oltre a piante velenose come la felce, il gigaro, la cicuta e la férula.
39
Come influiscono le precipitazioni sulla produzione di biomassa nei pascoli?
La produzione di biomassa nei pascoli è correlata alle precipitazioni. Ogni millimetro di pioggia all'anno aggiunge circa 0,5 UF/ha. La media italiana è di 650 kg di sostanza secca, pari a circa 420 UF/ha/anno.
40
Quali sono le tipologie di pascolo?
Le tipologie di pascolo includono: Pascolo permanente, caratterizzato da pendenze notevoli e rocce affioranti Pascolo saltuario, come stoppie, seminativi abbandonati e maggesi inerbiti.
41
Quali fattori influenzano la composizione floristica di un pascolo?
La composizione floristica di un pascolo dipende da fattori come il clima (altitudine e latitudine), la natura del terreno (pH, tessitura), l'età del pascolo e la pressione di pascolamento.
42
Come varia la distribuzione stagionale della biomassa nei prati?
La distribuzione stagionale della biomassa dipende dal tipo di prato e dalla regione. Ad esempio, nei prati alpini d'alta quota, il periodo vegetativo va da luglio ad agosto, mentre la stasi vegetativa si verifica tra settembre e giugno.
43
Quali sono le dinamiche di crescita dei prati in funzione della latitudine?
A bassa latitudine (vicino all'equatore), le temperature sono elevate e la crescita è continua, ma le stagioni di siccità limitano la crescita. Ad alta latitudine (lontano dall'equatore), le temperature sono più basse e le stagioni di crescita sono più corte, con estati lunghe e inverni brevi.
44
Come influisce l'altitudine sulla crescita dei prati?
A bassa altitudine, le temperature sono più alte e la stagione di crescita è lunga, con maggiore produttività e biodiversità. Ad alta altitudine, le temperature sono più basse e la stagione di crescita è breve, con crescita lenta e specie rustiche adattate al freddo.
45
Come latitudine e altitudine influenzano la produttività e la biodiversità dei prati?
La combinazione di latitudine e altitudine determina la produttività, la biodiversità e la composizione vegetale dei prati. Le aree montuose o ad alta latitudine ospitano specie resistenti al freddo e hanno periodi di crescita più brevi.
46
Cos'è il carico di bestiame e come si determina?
Il carico di bestiame dipende dalla quantità di foraggio disponibile e dai fabbisogni alimentari del bestiame. Il carico consigliabile nei pascoli italiani va da 0,5 a 10 capi bovini adulti per ettaro.
47
Come si gestiscono la durata del pascolamento e il periodo di riposo?
La durata del pascolamento e il periodo di riposo dipendono dalla velocità di crescita della biomassa, dal consumo (Coefficiente di Utilizzazione K) e dal ritmo di crescita della biomassa (CGR).
48
Quali sono le tecniche di pascolamento?
Le principali tecniche di pascolamento sono: Pascolamento libero Pascolamento turnato Pascolamento razionato
49
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi del pascolamento libero?
Vantaggi: Semplicità e basso costo. Svantaggi: Calpestio, utilizzo irregolare e consumo selettivo, e impossibilità di controllo del razionamento.
50
Cosa bisogna fare per evitare i problemi del pascolamento libero?
Per evitare consumo selettivo e degradazione del pascolo, è importante mantenere un giusto carico di bestiame.
51
Come funziona il pascolamento turnato?
Il pascolamento turnato prevede di dividere il territorio in appezzamenti sufficientemente grandi in cui il bestiame rimane per 7-15 giorni. Dopo che l'erba è ricresciuta, il bestiame può essere riportato sugli stessi appezzamenti.
52
In cosa consiste il pascolamento razionato?
Nel pascolamento razionato, si usano recinzioni mobili per fornire ogni giorno al bestiame una superficie adatta a garantire il fabbisogno giornaliero di foraggio.
53
Quali sono le principali cause di degrado del pascolo?
Le principali cause di degrado del pascolo includono calpestio elevato, desertificazione, erosione, incendi e salinizzazione.
54
Cos'è il miglioramento agronomico del pascolo?
Il miglioramento agronomico consiste nell'incrementare la produttività del cotico erboso naturale in termini di quantità, qualità e regolarità.
55
Quali interventi agronomici "leggeri" possono migliorare il pascolo?
Gli interventi "leggeri" includono la regimazione dei carichi e l'epoca di pascolamento, spietramento, decespugliamento (meccanico o chimico), concimazione (100 kg di N/ha e 100-150 kg di P2O5/ha), calcitazione su terreni acidi e diserbo chimico (selettivo, totale o localizzato).
56
Come si esegue la concimazione nei pascoli?
La concimazione prevede l'applicazione di 100 kg di azoto (N) per ettaro e 100-150 kg di fosforo (P2O5) per ettaro.