Sistemi foraggeri Flashcards

(41 cards)

1
Q

Qual’è il ruolo principale dei sistemi foraggieri?

A

I sistemi foraggeri hanno una doppia funzione:

Paesaggistica, contribuendo alla sostenibilità ambientale e alla biodiversità.
Produzione di alimenti per animali, fornendo foraggi destinati all’alimentazione del bestiame.

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2
Q

Come si classificano i sistemi foraggeri in base alla durata?

A

I sistemi foraggeri si dividono in:

Temporanei o Avvicendati (sfalciati):
Annuali: Colture a ciclo breve (erbaio).
Poliennali avvicendati: Colture con durata inferiore ai 10 anni (prato avvicendato).
Permanenti:
Prati pascoli: Colture perenni (> 10 anni), sfalciate e pascolate.
Pascoli: Colture perenni (> 10 anni), solo pascolate.

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3
Q

Quali sono gli altri criteri oltre alla durata di classificazione dei sistemi foraggeri?

A

Oltre alla durata, i sistemi foraggeri si classificano per:

Numero di specie:
Monofiti: Una sola specie.
Polifiti: Più di una specie.
Tipo di utilizzo:
Uso diretto: Pascolo.
Uso fresco in ambiente confinato: Foraggio verde.
Conservazione: Fieno, insilati, concentrati.
Famiglia botanica:
Graminaceae, Leguminosae, Cruciferae, Chenopodiaceae, Umbelliferae.

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4
Q

Quali sono le principali caratteristiche dei foraggi?

A

I foraggi sono ricchi di polisaccaridi strutturali e fibra (> 15-20% s.s.). Il loro valore nutrizionale dipende da:

Composizione chimica: energia, proteine, fibra, vitamine, sali minerali.
Funzione dietetica.
Appetibilità per il bestiame.

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5
Q

Quali fattori determinano la qualità dei foraggi?

A

La qualità dipende da:

Composizione chimica (proteine, fibra, grassi, ceneri, rapporto Ca:P, presenza di tossine).
Energia netta disponibile (espressa in Unità Foraggere, UF).
Capacità di ingestione, legata alla composizione (es. lignina).
Appetibilità, influenzata da umidità, contenuto proteico e presenza di culmi.

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6
Q

Quali sono le caratteristiche dei foraggi migliori?

A

I foraggi migliori hanno:

Basso contenuto di lignina (più digeribili).
Giovane età della pianta (maggiore valore nutritivo).
Inclusione della componente riproduttiva (maggiore apporto energetico).

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7
Q

Quali sono le principali tipologie di foraggi?

A

Foraggio verde: Somministrato fresco al bestiame.
Foraggio conservato: Disidratato per un uso futuro (fieno, pellet).
Insilati: Conservati tramite fermentazione (es. silomais).
Concentrati: Alimenti ad alta energia e proteine, derivati dai semi o panelli.

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8
Q

Quali sono le tendenze attuali nella foraggicoltura?

A

Le moderne tecniche si orientano verso:

Maggiore uso di alimenti concentrati e insilati.
Riduzione dell’uso del fieno.
Preferenza per erbai rispetto ai prati.

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9
Q

Come si articolano i sistemi foraggeri in Italia?

A

In base all’intensità dell’allevamento, si trovano:

Pascolo permanente: Ovini (Sardegna).
Pascolo estivo + prato sfalciato: Zone montane.
Prato avvicendato: Coltivazioni di medica (Emilia-Romagna).
Erbaio + concentrati: Zone irrigue pianeggianti.
Erbaio intercalare: Agricoltura intensiva.

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10
Q

Perché è importante la conservazione dei foraggi?

A

La conservazione permette di avere foraggi disponibili tutto l’anno, ma comporta perdite nutrizionali dovute a:

Respirazione (in campo).
Attività microbica (fermentazioni).
Perdite meccaniche (foglie e nutrienti persi durante la lavorazione).

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11
Q

Quali strategie riducono le perdite nella conservazione?

A

Essiccazione (fienagione, disidratazione).
Acidificazione (insilamento).
Riduzione della temperatura (surgelamento, poco praticabile).
Raccolta nei momenti ottimali.

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12
Q

Quali sono le fasi della fienagione?

A

Sfalcio e andanatura.
Ranghinatura ed essiccazione (2-6 giorni, fino al 15-18% di umidità).
Imballatura e trasporto nel fienile.

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13
Q

Da cosa dipende il tempo di essiccazione del fieno?

A

Morfologia della specie.
Quantità di biomassa.
Umidità di partenza.

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14
Q

Quali sono le principali perdite nella fienagione?

A

Respirazione in campo.
Operazioni meccaniche: Perdita del 10-35% delle foglie.
Fermentazione in fienile: Problemi di muffe, temperatura e umidità.
Perdite complessive fino al 30% della sostanza secca e al 50% del valore nutritivo.

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15
Q

Come si possono ridurre le perdite nella fienagione?

A

Condizionatura: Riduce il tempo di essiccazione (utile per graminacee, dannosa per leguminose).
Imballatura: Diminuisce le perdite meccaniche e facilita lo stoccaggio.
Disidratazione forzata: Utilizzo di aria calda per ridurre umidità, utile per sfalci molto umidi o autunnali.

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16
Q

Quali sono i vantaggi della raccolta e conservazione dei foraggi rispetto al pascolo?

A

Disponibilità tutto l’anno.
Uso negli allevamenti in stalla.
Possibilità di miscelazione per un valore nutritivo più equilibrato.

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17
Q

Cos’è la disidratazione del foraggio?

A

È un processo di essiccamento rapido che riduce l’umidità del foraggio al 6-10% entro 2-4 ore dallo sfalcio.

18
Q

Quali temperature vengono utilizzate per la disidratazione?

A

Bassa temperatura: 150-200 °C per 15-20 minuti.

Alta temperatura: 800-900 °C per 1-4 minuti.

19
Q

Quali sono i principali benefici della disidratazione?

A

Quali sono i principali benefici della disidratazione?

Riduzione delle perdite di sostanza secca (-5%) e proteine (-10-15%).

Maggior contenuto di vitamina A se lo sfalcio avviene 10-15 giorni prima della fienagione.

Possibilità di ridurre i costi con un pre-appassimento in campo.

20
Q

Quali prodotti si ottengono dalla disidratazione?

A

Fieno di medica disidratato: utilizzato per bovini e vacche da latte.

Farina di medica disidratata (pellettata): integratore vitaminico (Vitamina A) e proteico per avicoli e suini.

21
Q

Cos’è l’insilamento?

A

È un processo di conservazione del foraggio fresco, appassito o allo stato ceroso attraverso fermentazione anaerobica, che preserva le qualità nutritive del materiale.

22
Q

Quali sono le fasi principali dell’insilamento?

A

Sfalcio.

Trinciatura.

Trasporto nel silos.

Compattamento nei silos orizzontali.

Chiusura ermetica del silos.

23
Q

Quali tipi di silos esistono?

A

Silos orizzontali (a fossa, trincea, ecc.).

Silos verticali (a torre, cremasco).

Silos a platea (a cumulo).

Rotoballe fasciate.

24
Q

Quali processi biologici avvengono nell’insilamento?

A

Respirazione aerobica (nociva): avviene in presenza di ossigeno.

Fermentazione anaerobica (benefica): avviene in assenza di ossigeno grazie ai batteri lattici, butirrici e propionici.

Gli zuccheri si trasformano in acidi, abbassando il pH a 3,8-4, sterilizzando il foraggio.

Fase aerobica secondaria: si verificano fermentazioni indesiderate da lieviti e muffe all’apertura del silo.

25
Quali sono i principali fattori che influenzano l'insilamento?
Composizione del foraggio: più conservabile se ha alto contenuto di sostanza secca, ricco di zuccheri fermentescibili, povero di proteine e con basso potere tampone. Carica microbica: la presenza di batteri lattici favorisce il processo, mentre clostridi ed enterobatteri possono comprometterlo. Foraggi di cereali maturi: più facili da conservare se ben trinciati, compressi e coperti. Foraggi prativi: più difficili da insilare a causa del basso contenuto di sostanza secca e alto contenuto proteico.
26
Quali sono le principali perdite durante l'insilamento?
Perdite meccaniche di raccolta: foraggio non raccolto o contaminato da clostridi. Perdite per respirazione: accettabili tra 1-2%, possono arrivare fino al 10-12%. Perdite per fermentazione: omolattica 0,7%, eterolattica 1,7%; se il processo è mal gestito, le perdite possono arrivare al 100%. Perdite di superficie: circa 2% della sostanza secca, legate alla qualità della copertura del silo. Perdite di percolamento: fino al 3-4% della sostanza secca, con impatti economici e ambientali. Un silo da 300-400 tonnellate con il 15% di umidità può produrre un percolamento equivalente al BOD giornaliero di una città di 80.000 abitanti.
27
Quali sono gli obiettivi principali degli interventi sul foraggio da insilare?
Gli obiettivi principali sono: Migliorare i processi di fermentazione. Ridurre le perdite di conservazione. Aumentare il valore nutrizionale del foraggio.
28
Quali sono gli strumenti principali per migliorare la qualità del foraggio insilato?
Gli strumenti principali sono: Aumento del tenore di sostanza secca (s.s.). Aumento o aggiunta di zuccheri. Inoculo con fermenti lattici. Acidificazione artificiale. Aggiunta di antifermentativi. Aggiunta di urea e sali minerali.
29
Aumento della sostanza secca (s.s.)
Per le graminacee: ≥ 25%. Per le leguminose: ≥ 35-40%.
30
Quali metodi si possono usare per aumentare il tenore di sostanza secca nel foraggio?
Ci sono tre metodi principali: Raccolta ritardata: efficace ed economica, ma riduce la qualità del foraggio e il suo valore energetico. Pre-appassimento in campo: usato nel Nord Europa con trattamenti di acido formico, è il metodo più efficace ma comporta lievi perdite per respirazione. Aggiunta di prodotti secchi: può rallentare il caricamento del silo, ha costi elevati e rischi di sottoutilizzo del materiale aggiunto.
31
Qual è il principale zucchero utilizzato per migliorare la fermentazione del foraggio?
Il melasso, che contiene: 80% di sostanza secca. 50% di saccarosio.
32
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi dell’uso del melasso?
Vantaggi: Favorisce la fermentazione lattica. Aumenta il valore energetico del foraggio. Migliora l’utilizzo di altri sottoprodotti. Svantaggi: Poco utilizzato oggi a causa di alti costi. Lunghi tempi di esecuzione. Problemi burocratici e fiscali legati alla distillazione.
33
Qual è l’obiettivo principale dell’inoculo di fermenti lattici?
Migliorare la fermentazione riducendo al minimo la perdita di energia e di sostanza secca.
34
Quali sono le limitazioni dell’uso di fermenti lattici?
La riduzione delle perdite è trascurabile. L’efficienza è estremamente variabile. I tempi di azione sono lunghi e i risultati aleatori. I costi sono molto elevati.
35
Quando ha senso usare l’acidificazione artificiale?
È utile per foraggi molto umidi, dove è necessario mantenere un pH critico basso.
36
Quali sono gli svantaggi dell’acidificazione artificiale?
Perdite di sostanza nutritiva per percolamento. Attualmente si usano principalmente acidi organici come acido formico e acido propionico.
37
Quali sono i principali antifermentativi utilizzati nel foraggio insilato?
Formaldeide. Metabisolfito (0,05-0,08% sul t.q.). Nitrito e formiato di sodio.
38
Quali rischi comporta l’uso degli antifermentativi?
La SO₂ rilasciata dal metabisolfito potrebbe essere tossica per i microrganismi ruminali. È preferibile evitare di usare questi prodotti, evitando di insilare foraggi eccessivamente umidi.
39
Qual è lo scopo dell’aggiunta di urea e sali minerali nrl foraggio ?
Aumentare il contenuto proteico del foraggio. Aumentare la quantità di sostanza secca disponibile.
40
Quali sono gli svantaggi di questa pratica?
Rallenta il caricamento del silo, causando perdite per respirazione. Le sostanze alcalinizzanti presenti possono contrastare l’abbassamento del pH, influenzando negativamente la fermentazione.
41
Quali sono le precauzioni fondamentali da adottare per un corretto insilamento?
Chiusura immediata ed ermetica del silos, specialmente in estate. Favorire la fermentazione con: Aggiunta di sostanze zuccherine (melasso, polpe di bietola). Utilizzo di colture batteriche o enzimi, anche se spesso costosi e inutili. Nei silos orizzontali: Limitare la desilatura quotidiana a 15-20 cm per ridurre l’esposizione all’aria. Dimensionare il silos in funzione del numero di bovini allevati.