psicodinamica Flashcards
(8 cards)
perchè si studia la genitorialità
- imparano una modalità di stare in relazione.
- strutturazione della mente nelle relazioni primarie.
- identità come processo co-costruttivo: da etero-regolazione ad autoregolazione.
- prevenzione.
Freud
-Inconscio = c’è qualcosa di inconsapevole, non di incomprensibile.
-L’infanzia prende importanza nell’esperienza fantasmatica, non reale: determinismo psichico = qualsiasi accadimento psichico è frutto di eventi che lo hanno preceduto (tutti gli eventi psichici sono collegati tra di loro).
-Equivalenza tra metateoria e teoria della tecnica: cura dei conflitti inconsci rendendoli consci tramite le libere associazioni.
-Per curare la psiche, interpretazione dei conflitti + transfert = riattualizzazione di modelli relazionali inconsci da una situazione passata specifica ad una situazione presente, che permette l’identificazione e la risoluzione del disagio psichico (≈ coazione a ripetere).
-Genitorialità:
* Genitori entrano nell’esperienza del bambino in modo non reale, etereo: funzione genitoriale interiorizzata come oggetto legato al soddisfacimento delle pulsioni (interpretazione, non esperienza concreta: rappresentazione psichica del trauma).
* Modello monopersonale: tutto succede nella testa del bambino.
* Figure genitoriali = primi oggetti d’amore, fonte di conflitti inconsci.
* Importanza del triangolo edipico: madre con ruolo di protezione e nutrizione, padre con ruolo autoritario e di limite. Il superamento del complesso edipico permette la formazione del super-io.
* Dalla relazione con i genitori si sviluppa la nevrosi.
Klein
- Corrente delle relazioni oggettuali: comprensione del rapporto bidirezionale, ma l’oggetto ha importanza solo nel ruolo che ha nella mente del bambino.
- Bambino nasce con angoscia primitiva perché è un bambino, e un super-io primitivo.
- Oggetti interni = esperienze inconsce o fantasie di oggetti nella mente che hanno motivazioni e intenzioni: sono entità attive sentite come concrete, totali o parziali, che possono essere scissi in oggetti buoni e oggetti cattivi in base a come sono stati sperimentati e introiettati gli oggetti esterni + influenzano come gli oggetti esterni vengono percepiti tramite proiezione.
- Da posizione schizo-paranoide (distinzione di oggetti in buoni e cattivi: interiorizzo quelli buoni e distrug-go quelli cattivi) a posizione depressiva (si rende conto di essere lui ad aver scisso gli oggetti in buoni e cattivi: ha distrutto la parte buona).
- Identificazione proiettiva = primo meccanismo che permette il passaggio da dentro a fuori: il soggetto proietta un suo affetto o impulso inaccettabile come fosse l’altro ad averlo; ne è pienamente consapevole e lo interpreta erroneamente come reazione giustificabile nei confronti dell’altro. In fine, ammette il proprio affetto o impulso, ma lo ritiene una reazione all’altro, misconoscendo il fatto di aver dato lui origine al materiale proiettato.
È un meccanismo bidirezionale e bipersonale: necessario che l’altro inizi a provare l’affetto/impulso e si comporti in modo consono a come si sente il soggetto.
Identificazione proiettiva disfunzionale = possibile trauma: irrisolti del genitore vengono proiettate sul bambino. - Controidentificazione proiettiva = nella situazione terapeutica funzionale.
Ferenczi
-Le esperienze reali del bambino sono la base per la creazione delle strutture psichiche.
-Trauma = esperienza reale che non si riesce a metabolizzare con il pensiero: introiezione delle situazioni incongrue con le altre parti di sé che non riescono a integrarsi con il suo pensiero.
-Vulnerabilità del bambino: il trauma psichico ha un impatto sullo sviluppo + fragile all’esperienza traumatica MA anche alle esperienze positive.
-Identificazione con l’aggressore = esperienza fatta da bambini segna in modo tale che tale comportamento venga considerato un modello di comportamento della propria personalità: collegabile alla vittimizzazione secondaria = sentirsi causa attiva delle violenze subite.
-Fondamentali:
* Paura: i genitori devono farsene carico.
* Fragilità: porta ad una dissociazione traumatica = relazione traumatica come forma di interazione principe.
Winnicott
-Esperienza del bambino imprescindibile da quella della madre.
-Concetti attraverso cui il bambino impara competenze che formano i suoi stati psichici:
* Handling = manipolazione fisica.
* Holding = capacità di tenere in braccio + capacità di contenere gli stati mentali del bambino.
Sono lo spazio fisico e psichico entro cui il bambino è protetto senza saperlo.
-La mancanza di riconoscimento di amore tra madre e bambino alimenta la convinzione del bambino di aver distrutto la madre/oggetto con il suo odio.
-Stato di preoccupazione materna primaria = stato che permette alla madre sufficientemente buona di fornire al bambino il tipo di ambiente necessario alla valorizzazione del suo potenziale psichico: sorta di stato di ritiro quasi patologico, coincide con gravidanza e periodo immediatamente successivo al parto.
-Madre sufficientemente buona = capace di connettersi con il bambino con equilibrio (stato naturale del genitore).
Se la madre non lo è, il bambino sviluppa un falso sé (si pensa di poter accedere all’amore dell’altro solo tramite determinate condizioni): la carenza materna cronica produce una scissione radicare tra il vero sé e un sé compiacente nato dalla necessità prematura di affrontare il mondo esterno.
-Rispecchiamento = capacità del bambino di accedere al proprio stato psichico tramite ciò che vede nel genitore.
-Fasi necessarie del sostegno materno:
1. Deve sostenere totalmente desideri e gesti spontanei del bambino (illusione di onnipotenza soggettiva = follia temporanea).
2. Deve sostenere in modo relativo il bambino che ha superato l’onnipotenza e riconosce la sua dipendenza.
-Oggetto transizionale = oggetto ambiguo e paradossale, che media tra realtà interna ed esterna.
Area transizionale = area dietro all’oggetto transizionale che lega l’area psichica e l’area esterna.
Creatività = capacità di accedere all’area transizionale. È sia interna che esterna: spazio potenziale tra dimensione soggettiva e oggettiva.
-Psicopatologia nel continuum tra tali dimensioni:
* Realtà interna soggettiva: piegamento della realtà esterna al bisogno di quella interna (isolamento e follia).
* Realtà esterna oggettiva: realtà esterna totalizzante, non si riesce ad imporre le proprie capacità su di essa.
Bion
-Corpo fa esperienze e vive gli stati, mente pensa tali stati per regolarli.
-Funzione α = capacità del genitore di trasformare qualcosa di incomprensibile (elemento β) in qualcosa di comprensibile e tollerabile (elemento α) per il bambino: aiuta il bambino ad imparare a pensare.
Se non viene messa in atto la funzione α, gli oggetti rimangono incomprensibili per il bambino e gli viene proiettata l’angoscia del genitore (arriva un terrore senza nome, non definibile psichicamente: sperimentazione di un trauma).
La madre rifiuta quindi l’identificazione proiettiva: non si sperimenta l’empatia.
-Modello contenuto-contenitore = il genitore è contenitore degli elementi β del bambino, li accetta e li trasforma in elementi α da restituire al bambino.
In psicoterapia è il terapeuta che svolge questa funzione: si parla di campo analitico = la mente si estende oltre il singolo individuo e questo permette al terapeuta di accedere al paziente attraverso l’incontro tra due menti che si influenzano a vicenda e formano una relazione (rêverie materna).
-Ruolo del genitore:
* Rispondere ai bisogni del bambino.
* Sostenere il processo dello sviluppo tramite il pensiero (≈ mentalizzazione).
Stern
-Padre del modello dell’Infant Research = relazione genitore-bambino da un piano clinico a un piano empirico.
-Microanalisi delle azioni = osservazione non solo del comportamento manifesto, ma anche del comportamento implicito del bambino.
-Concetto di sé = nucleo dell’identità personale e della consapevolezza che si sviluppa a partire dalle prime interazioni con il mondo circostante: processo in evoluzione che si forma attraverso le esperienze con gli altri.
Diverse fasi che corrispondono a dimensioni del sé:
1. Sé emergente = 0-2 mesi. Organizzazione coerente delle esperienze sensoriali, ma inconsapevolezza di essere un sé distinto dagli altri.
Coscienza incentrata su sensazioni corporee e stimoli esterni.
2. Sé nucleare = 3-6 mesi. Prima forma di coscienza di sé come entità separata + senso di continuità e coerenza nel tempo e nello spazio.
Aspettativa chiara sulla risposta dell’altro + rappresentazione di sé in un costrutto relazionale.
3. Sé soggettivo = 7-15 mesi. Anche gli altri hanno una mente e delle intenzioni: sé relazionale basato sull’intersoggettività (capacità di condividere stati mentali).
Sviluppo dell’empatia, si rende conto che può influenzare gli stati emotivi degli altri, compare il sorriso relazionale.
4. Sé verbale = 15+ mesi. Acquisizione del linguaggio + nuova dimensione del sé legata alla capacità di raccontarsi e di costruire una narrazione di sé con le parole.
Inizio della rappresentazione simbolica del sé.
Il sé è relazionale, multidimensionale, corporeo e in continua trasformazione.
-Schema di “essere con” = modello psichico dell’esperienza di essere con qualcuno in una certa situazione abituale della vita quotidiana che si basa sull’esperienza interattiva specifica con quella persona: costruzione di aspettative (≈sistemi operativi interni di Bowlby).
-Rappresentazioni di essere = rete di schemi di “essere con” collegati da un tema comune: sistema motivazionale, esperienze affettive, elemento più ampio (persona, luogo, ruolo).
Modelli psicopatologici per organizzare le rappresentazioni genitoriali (clinici usano una combinazione dei quattro):
1. Modello della distorsione = quanto la realtà soggettiva è distorta rispetto alla realtà.
Distorsione come strumento adattivo ed evoluzionisticamente funzionale (fondamentale che il bambino abbia le attenzioni del genitore) MA attenzione alla disabilità (aumento o diminuzione del problema).
La rappresentazione nasce prima della nascita: studio di Zeanah&co (qualità positive al feto).
Problemi del modello:
* Credere che esista un modello oggettivo a cui riferirsi.
* Tendenza a giudicare come negative tutte le distorsioni.
2. Modello del tema dominante = bambino inserito all’interno di temi che sono stati problematici per tutta la vita della madre.
Diffusione e intrusività del problema + “bambino sostitutivo”.
3. Modello della coerenza narrativa = capacità di rappresentarsi le proprie relazioni (soprattutto con la propria madre) in modo reale, chiaro e coerente: potere predittivo del futuro legame di attaccamento con il figlio.
4. Modello ontogenico = cambiamento delle rappresentazioni di sé, del marito e del bambino prima e dopo la gravidanza.
Inadeguatezza delle rappresentazioni rispetto alla fase in cui si è:
* Rappresentazioni formate in anticipo: bambino considerato autonomo quando non lo è.
* Vuoto rappresentazionale = incapacità di tracciare ed elaborare un percorso evolutivo per il bambino rappresentato: spesso nei casi di grave prematurità o di handicap.
Se non si riesce ad immaginare il futuro non si riesce a considerare il presente: previewing = lavoro sulle rappresentazioni che i genitori si formano del bambino nel futuro.
Fraiberg
-Concetto di rappresentazione e qualità delle relazioni genitore-bambino.
-Ghosts in the nursery = visitatori del passato non ricordato ed elaborato dai genitori. Come terapeuti bisogna riflettere sulle capacità del genitore di riconoscerli e gestirli.
Fantasmi e ricordi materni al centro del processo patogeno:
* Relazione disturbata.
* Sintomo nel bambino.
-Le sue considerazioni hanno portato alla nascita della psichiatria infantile di stampo psicoanalitico.