Cap.1 - Translanguaging pedagogico (lezione 6) Flashcards
(9 cards)
Quali sono le tre fasi dell’EDUCAZIONE LINGUISTICA (Cummins)?
1) Fase monolingue fino a metà anni ‘60. Istruzione monolingue che enfatizza l’uso esclusivo della lingua target, giustificato dall’idea che il time-on-task e la massima esposizione siano i maggiori fattori determinanti nell’acquisizione di una L2. (??)
2) Fase delle due solitudini (metà anni ‘60 Canada), con programmi di immersione in L2 e il Content and Language Integrated Learning (CLIL) per la popolazione scolastica di lingua maggioritaria, e i programmi di educazione bilingue per gli studenti minoritari. Nonostante l’uso di due lingue per finalità didattiche, il presupposto monolingue caratterizza ancora la maggioranza di questi programmi poiché le due lingue sono mantenute rigidamente separate con lo scopo di prevenire interferenze.
3) Fase Cross-Linguistica o Translinguistica. Numero ristretto di iniziative documentate negli anni Novanta e Duemila che hanno avuto, però, grande visibilità con la pubblicazione del volume di Ofelia García nel 2009. La lingua di origine degli studenti rappresenta una risorsa cruciale per l’apprendimento e dovrebbe essere messa in contatto produttivo con la lingua target o dominante della scuola, a prescindere dall’ufficialità del programma monolingue o bilingue.
Quali sono le tre dimensioni del multilingual turn in ambito educativo?
Dimensione ITALIANA - Educazione linguistica democratica e educazione interculturale
Dimensione AMERICANA - Pedagogia del translanguaging
Dimensione EUROPEA - Cultura del multi/plurilinguismo /(dal QCER 2001) e educazione plurilingue e multiculturale. Approcci plurali.
Quali sono i principali vantaggi del translaguaging a livello pedagogico?
• Può promuovere una comprensione più profonda e completa dell’argomento
• Idea della “zona di sviluppo prossimale” vygotskiana secondo cui l’ulteriore apprendimento si basa sull’estensione delle conoscenze preesistenti, oltre all’idea che l’interdipendenza di due lingue consente il trasferimento interlinguistico (Cummins, 2008) (?)
Progetto Cuny-Nysieb
Nasce a NY nel 2012. E’ un progetto di ricerca-azione trasformativa condotta CON i docenti e non sui docenti, con un impianto altamente partecipativo, emancipativo e collaborativo.
Si basa su due presupposti non negoziabili:
- il bilinguismo è una risorsa nell’educazione
- la scuola deve instaurare e supportare un ambiente multilingue ecologico
Quali sono i 7 obiettivi legati all’applicazione delle pratiche translinguistiche da parte dei docenti nel progetto CUNY-NYSIEB?
1) Distinguere le specificità linguistiche degli studenti e adattare le pratiche comunicative della classe (Rilevazione etnografica ed etnolinguistica del progetto l’ALtroparlante)
2) Costruire una background knowledge, una serie di conoscenze condivise (contenuti, modalità di languaging in classe), in modo che ogni studente abbia un ricco ventaglio di elementi plurilingui su cui innestare il proprio processo di interpretazione e creazione di significato - Es. proporre pluralità di input
3) Approfondire la comprensione e l’impegno sociopolitico, in modo da sviluppare un pensiero critico e una consapevolezza profonda (Human agency, riflessione)
4) Affinare le competenze metalinguistiche su più lingue di studenti generalmente monolingui e il transfer cross-linguistico negli studenti plurilingui
5) Esercitare flessibilità cross-linguistica (alternare lingue e media diversi, scrittura e oralità)
6) Affermare l’identità degli studenti linguisticamente e culturalmente minorizzati , affinché possano essere maggiormente coinvolti nelle attività didattiche e raggiungere migliori risultati (schoolscape)
7) Interrogare le ineguaglianze linguistiche e decostruire le gerarchie basate su discriminazioni linguistico-culturali e sociali (riflessioni esplicite)
Quali sono le tre dimensioni della pedagogia del translanguaging?
Una treccia composta da tre dimensioni:
1) STANCE - conspevolezza e presa di posizione - CRITICAL MULTILINGUAL AWARENESS (riconoscere la pluralità linguistica e riflettere sull’uso della lingua come strumento per escludere e discriminare): importanza di attingere ai repertori plurilingui degli studenti come risorse per la classe, in una prospettiva di garanzia dei diritti linguistici, superare visione deficitaria delle lingue d’origine.
Il docente ideale dovrebbe essere in grado di • Identificare le lingue presenti in classe (con i vissuti e le pratiche legate) • Renderle disponibili a tutti, per espandere i processi di significazione e costruzione dei saperi • Essere un agente politico di trasformazione della configurazione monoglossica dell’ambiente scolastico
Prima del design:
-Alimentare la collaborazione (tra studenti e con le famiglie) & Creare un ambiente multilingue ecologico (spazi sia fisici che comunicativi)
2) DESIGN - pianificazione didattica - serve una pianificazione puntuale, che implica una seleione e una ricollocazione delle lingue. Viene effettuata attraverso gli strumenti chiamati TUP (Translanguaging Unit Plan) e TIDC (Trans. Instructional Design Cycle)
3) SHIFT - flessibilità e cambio di prospettiva - Capacità del docente di ricalibrare le proprie pratiche comunicative e di istruzione anche in itinere per valorizzare in modo significativo le risorse linguistiche degli studenti oltre la pianificazione dei singoli percorsi educativi. Emerge solo con il tempo (2 anni circa), capacità di agire senza il sostegno dei ricercatori, è il livello di maggior autonomia del docente.
Cosa si intende con consapevolezza linguistica - language awareness (LA)? Quali sono le sue dimensioni?
Riguarda la conoscenza esplicita della lingua, la percezione cosciente e sensibilità nell’apprendimento e uso delle lingue.
Le sue dimensioni sono:
-cognitive
-affective - idee e atteggiamenti
-social - “social harmonization”
-power - consapevoli del potenziale delle lingue come strumenti di manipolazione e di oppressione
-performance - miglioramento della competenza linguistica stessa
Quando lavoro sulla consapevolezza linguistica ho un impatto su tutte queste dimensioni.
Cos’è il TUP?
Il Translanguaging Unit Plan. E’ la cassetta degli attrezzi del docente, in cui vengono elencati gli obiettivi e i contenuti del lavoro su vari livelli.
Prevede:
TITOLO
-domande essenziali (duplice funzione: disciplinare, su contenuti e obiettivi di apprendimento/che l’insegnante pone a se stesso)
-contenuti (a seconda della disciplina, documenti di politica educativa)
-obiettivi di contenuto, linguistici e TRANSlinguistici (In ITA: disciplinari:IN/ competenze:competenze chiave europee/ translinguistici:CARAP)
-progetto finale e valutazione. Creazione di un prodotto autentico e condivisibile. Ad es. un riassunto bilingue; per unità più basate su temi interdisciplinari: testi scritti, poster, brochure, video, podcast, mappe o altro materiale rilevante e utile nella scuola o nell’ambiente extrascolastico.
-Testi: importante fornire input ricchi e multimodali
Cosa significa TIDC? Quali sono le sue cinque fasi?
Significa Translanguaging Instructional Design Cycle. Le cinque fasi, circolari, sono:
1) Explorar - Fase iniziale, si entra in contatto con l’input (possibilmente ricco, multimodale e multilingue) per creare una conoscenza di base condivisa (obiettivo della peda del translanguaging)
2) Evaluar - Studenti valutano le risorse proposte e cercano altri materiali. Formulazione di riflessioni e domande critiche attraverso brainstorming o griglie di analisi.
3) Imaginar - In gruppo si va a realizzare un prodotto plurilingue
4) Presentar - Prodotto presentato al gruppo classe per avere feedback e suggerimenti
5) Implementar - se possibile fare uscire l’attività dalla classe