Cap.2 - Contesto europeo Flashcards

(14 cards)

1
Q

Quali sono gli organismi principali che si occupano di plurilinguismo in Europa?

A

Il Consiglio d’Europa (diritti linguistici di ogni cittadino, equa educazione inguistica) e la Commissione Europea (inquadra il plurilinguismo in una prospettiva di crescita economica)

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2
Q

Quali sono gli assi principali delle politiche europee?

A

-Avicinamento precoce alla diversità linguistica e culturale (lingue straniere nei curricoli dall’infanzia) + formazione docenti e ricerca
-Educazione permanente

NB: a lungo mancato riconoscimento di lingue e culture immigrate

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3
Q

Quali sono i principali trattati e documenti europei che sostengono la diversità linguistica?

A

1) Trattato di Maastricht 1992
2) Carta europea delle lingue regionali o minoritarie 1992 (non coinvolge lingue immigrate)
3) Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea 2000

C’è poi stato intorno agli anni 2000 un cambiamento includendo anche l’attenzione verso llingue e culture immigrate
4) Risoluzione del Parlamento europeo sull’integrazione degli immigrati in Europa grazie alle scuole e a un insegnamento plurilingue (2005): diritto a mantenere la lingua materna (ma nessuno stanziamento pubblico)
5) Una sfida salutare, come la molteplicità delle lingue potrebbe rafforzare l’Europa (2008): matenimento lingu d’origine contro il fanatismo
6)Rapporto EUNEC 2012

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4
Q

Che evoluzione c’è stata tra competenze chiave europee del 2006 e del 2018?

A

Si è passati da comunicazione nella madrelingua e comunicazione nelle lingue straniere a:
competenza alfabetica funzionale (nella lingua madre, nella lingua dell’istruzione scolastica o ufficiale di una paese o regione) e competenza multilinguistica (utilizzare più lingue in modo efficace per comunicare. RISPETTO PER PROFILO LINGUISTICO INDIVIDUALE DI OGNI PERSONA), con una prospettiva più flessibile e inclusiva.

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5
Q

COme è descritta la competenza plurilingue e pluriculturale nel companion volume (2018)?

A

Tre dimensioni:
-costruire e usare un repertorio pluriculturale
-comprensione plurilingue
-costruire e usare un reperorio plurilingue
Vengono introdotti una serie di descrittori per valutare queste competenze, ma quelli del CARAP sono migliori, questi andrebbero ulteriormente spacchettati.
Comunque un miglioramento rispetto al QCER 2002: la competenza era descritta meglio in verticale (livelli d’apprendimento) che in orizzontale (descrittori per vautazione)

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6
Q

Passaggio dalla competenza plurilingue e pluriculturale all’EDUCAZIONE plur&interc

A

Avviene con la nascita di un Progetto del COnsiglio d’Europa e una guida molto concreta e ricca di riferimenti:
2016 - “GUIDA per lo sviluppo e l’attuazione di curricoli per una educazione plurilingue e pluriculturale”.
Propone:
- maggior sinergia tra gli apprendimenti linguistici
- indentificazione in ogni disciplina delle competenze interculturali e linguistiche
- sviluppo riflessione sul proprio patrimonio linguistico e sul funzionamento di lingue e culture.
Afferma diritto a mantenere propria lingua d’origine che dev’essere valorizzata come risorsa
Nomina, tra gli approcci didattici: intercomprensione, la riflessione sulla diversità delle lingue (e delle culture), translanguaging nell’accezione originaria (attività di formulazione, nella lingua d’origine e riformulazione guidata e assistita (da pari o da mediatori) nella lingua di scolarizzazione)

Il secondo documento fondamentale è il FREPA/CARAP (2012) “Quadro di riferimento per gli approcci plurali alle ingue e alle culture” che presenta gli approcci plurali: intercomprensione tra lingue affini, approccio interculturale, didattica integrata delle lingue ed éveil aux langues

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7
Q

COsa mettono al centro il modello del consiglio d’europa e il modello di Carbonara&Scibetta?

A

Il modello del Consiglio d’Europa mette al centro il linguaggio della scuola, in relazione con gli altri linguaggi e gli apprendenti. Quello di Carbonara mette al centro lo studente, circondato da tutte le sue lingue (di origine, nazionale, curricolare, risorse multimodali e linguaggio non verbale, lingue delle discipline etc etc).

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8
Q

Come si può sviluppare la capacità degli studenti di riflessione sul proprio repertorio linguistico e sul funzionaento di lingue e culture?

A

Ad esempio attraverso l’autobiografia linguistica.

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9
Q

Cos’è il FREPA/CARAP?

A

E’ il quadro di riferimento per gli approcci plurali alle lingue e alle culture, un referenziale unico delle competenze e dei saperi declinabile entro i diversi approcci plurali.
Nella seconda sezione individua 7 competenze legate agli approcci plurali (Le principali: C1 saper gestire la comunicazione in contesto di alterità, C2 costruire e ampliare un repertorio plurale).
Nella terza sezione (“Le liste delle risorse”) presenta invece una lista di descrittori relativi ai saperi (Knowledge - legati a lingue e culture, 15 sezioni), ai saper essere (Attitudes - 6 sezioni che comprendono gli atteggiamenti, la curiosità e la motivazione, il rispetto, l’identità…) ed ai saper fare (Skills - 7 sezioni, scon gradualità da saper osservare, identificare, confrontare, saper parlare delle lingue, saper interagire….).
Per ogni descrittore una chiave più o meno colorata indica se l’approccio plurale è necessario, importante o utile.

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10
Q

Come sono definiti gli approcci plurali nel FREPA/CARAP?

A

Sono quegli approcci didattici in cui si mettono in atto attività di insegnamento-apprendimento che coinvolgono contemporaneamente più (= più di una) varietà linguistiche e culturali.
Sono plurali e parziali, nel senso che non si occupano, per ciascuna lingua, di tutte le competenze né si mira al raggiungimento dello stesso livello di padronanza
Sono l’intercomprensione tra lingue affini, la didattica integrata delle lingue, l’approccio interculturale e l’éveil aux langues.

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11
Q

COsa si intende con educazione interculturale?

A

Questo approccio è stato ampiamente applicato nella scuola italiana ed ha avuto la maggiore influenza (vedi: “La via italiana per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri - documento ministeriale 2007).
Autore di riferimento è DEMETRIO che parla di visione reciprocativa dell’apprendimento.
Promuove dialogo e confronto tra culture diverse (Attenzione: spesso nella pratica ha promosso una visione essenzialista della cultura). Obiettivi: relatività pdv, sviluppare personalità aperta e rispettosa, riflettere su sé, sterotipi e pregiudizi.
Si sviluppa su tre direttrici principali: ACCOGLIERE - CONOSCERE - COSTRUIRE

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12
Q

Cosa si intende con DIDATTICA INTEGRATA delle lingue?

A

E’ un approccio plurale che mira ad aiutare l’apprendente a stabilire legami tra un numero limitato di lingue, quelle il cui insegnamento/apprendimento è indicato dal curricolo scolastico. Lo scopo è fare riferimento alla lingua madre (o alla lingua di scolarizzazione) per facilitare l’accesso ad una prima lingua straniera, e poi a queste due lingue per agevolare l’accesso a una terza.

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13
Q

Cosa si intende con éveil aux langues?

A

Si fa riferimento ad un approccio plurale che prevede l’utilizzo anche di lingue non insegnate nel curricolo della scuola.
Concepito soprattutto come accoglienza degli allievi nella diversità delle lingue (e delle loro lingue!) all’inizio della scolarità, come veicolo per un migliore riconoscimento nel contesto scolastico delle lingue “portate” da parte degli allievi allofoni e come una sorta di propedeutica da sviluppare nella scuola primaria, può anche essere promosso per accompagnare gli apprendimenti linguistici lungo tutto l’arco della scolarità. Sensibilizzazione alla diversità linguistica.
Un progetto europeo importante è il Didenheim project (Danimarca).
Obiettivi: Conoscenza di (altre) lingue e confronto con l’italiano (Suoni e parole, Scritture, Osservazioni metalinguistiche, Etimologia, calchi e prestiti). Routine in altre lingue…. etc etc

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14
Q

Cos si intende con intercomprensione delle lingue affini?

A

Si intende un approccio plurale che prevede di lavorare in parallelo su due o più lingue che appartengono alla stessa famiglia linguistica (romanze, germaniche, slave..). Si sviluppa in particolare la comprensione, sulla quale si cerca di lavorare in modo sistematico.
Pratica spontanea largamente diffusa, che implica le stesse strategie linguistiche, inferenziali, cognitive della comunicazione in L1. E’ una pratica di comunicazione plurilingue.
Centrale il concetto di TRANSFER INTERLINGUISTICO, si sfruttano le conoscenze pregresse.
Riflessione sulle strutture e le caratteristiche comuni.

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