Decreto legislativo Flashcards
(18 cards)
Qual è l’origine del concetto di benessere animale e quali sono i suoi principi fondamentali?
Il concetto nasce nel 1965 con il Brambell Committee Report, che definisce le cinque libertà fondamentali per il benessere animale:
Libertà da fame, sete e malnutrizione
Libertà da condizioni ambientali disagevoli
Libertà dal dolore, malattie e lesioni
Libertà di esprimere comportamenti naturali
Libertà dalla paura
Quali sono le principali norme stabilite dal Decreto Legislativo 122/2011 per la protezione dei suini?
Il decreto, che attua la direttiva UE 2008/120/CE, definisce norme minime per:
Spazi minimi in funzione del peso e della categoria dei suini (es. ≥1 m² per suini >110 kg; ≥2,25 m² per scrofe in gruppo)
Pavimentazioni: parte del suolo deve essere pieno continuo e le fessure regolate secondo età e tipo di animale
Divieti: vietato l’uso continuato di gabbie per scrofe in gestazione, obbligo di allevamento in gruppo dopo la 4ª settimana dalla fecondazione
Alimentazione: deve essere sufficiente e accessibile a tutti i suini, con attenzione specifica alle scrofe gravide (alimentazione ricca di fibre)
Isolamento: ammesso solo temporaneamente per suini aggressivi, feriti o malati
Quali sono i requisiti specifici per garantire condizioni adeguate negli allevamenti di suini?
L’Allegato I del decreto elenca requisiti dettagliati, tra cui:
Ambiente e luce: evitare rumori ≥85 dBA, garantire almeno 8 ore di luce naturale o artificiale ≥40 lux
Spazio e comfort: superfici asciutte, pulite, non sdrucciolevoli; spazio sufficiente per muoversi e distendersi
Comportamento naturale: accesso costante a materiali manipolabili (paglia, legno, ecc.)
Alimentazione e idratazione: almeno un pasto al giorno; acqua fresca disponibile dalla 2ª settimana di vita
Divieti e limitazioni su pratiche dolorose, consentite solo in casi specifici e regolamentati (es. castrazione, mozzamento della coda, ecc.)
Come viene regolata l’importazione di suini da Paesi terzi secondo la normativa italiana?
L’Art. 7 stabilisce che gli animali importati devono essere accompagnati da un certificato che attesti un trattamento almeno equivalente a quello previsto dalla normativa italiana ed europea, a tutela del benessere animale.
In che modo la normativa si adatta ai progressi scientifici e quali margini lascia agli Stati membri?
Secondo l’Art. 4, le disposizioni possono essere aggiornate alla luce dei progressi scientifici, attraverso procedure comunitarie. Gli Stati membri possono mantenere o introdurre misure più severe rispetto ai minimi stabiliti.
Perché la castrazione dei suini è ancora largamente praticata, nonostante sia una procedura invasiva?
La castrazione è ancora ampiamente utilizzata per evitare l’odore di verro, che rende la carne poco gradevole, e per ridurre l’aggressività dei maschi. Sebbene sia riconosciuta come una pratica invasiva e problematica dal punto di vista del benessere animale, alternative come l’immunocastrazione sono ancora poco diffuse per motivi economici e per la scarsa accettazione da parte dei consumatori.
Quali sono le alternative alla castrazione chirurgica e quali limiti presentano?
L’alternativa principale è l’immunocastrazione, un vaccino che inibisce temporaneamente la produzione di ormoni sessuali. Tuttavia:
Ha un costo elevato
Deve essere somministrata prima della pubertà (difficile da garantire)
I consumatori temono effetti sulla sicurezza alimentare
Inoltre, la carne di maschi non castrati può essere usata solo in canali separati, complicando la gestione.
Quali regole disciplinano la castrazione e le altre pratiche invasive sui suini?
Secondo la normativa:
Devono essere eseguite solo da personale formato con strumenti idonei e in condizioni igieniche
Se effettuate dopo il 7° giorno di vita, sono obbligatori anestesia e analgesici, e devono essere eseguite da un veterinario
Pratiche come mozzamento della coda o riduzione degli incisivi non sono più di routine, e sono consentite solo in presenza di ferite e con deroga motivata
Quali condizioni devono essere rispettate per garantire il benessere dei verri, delle scrofe e dei lattonzoli?
Verri: spazio minimo di 6 m² (10 m² se per monta), libertà di movimento e contatto sensoriale con altri suini
Scrofe/scrofette: protezione contro aggressioni, trattamento antiparassitario, lettiera per nidificazione, gabbie parto sicure per i suinetti
Lattonzoli: superficie calda e confortevole, spazio per allattamento, non svezzare prima dei 28 giorni (salvo eccezioni), svezzamento anticipato solo in strutture specializzate
Quali misure devono essere adottate per ridurre i comportamenti aggressivi nei suinetti e nei suini all’ingrasso?
Limitare il rimescolamento dei gruppi, farlo preferibilmente prima dello svezzamento
Durante la formazione dei gruppi, fornire spazi per fuggire o nascondersi
In caso di lotte violente, identificare le cause e agire (es. arricchimento ambientale)
L’uso di tranquillanti è ammesso solo eccezionalmente e con prescrizione veterinaria
Si può favorire una mescolanza precoce aprendo la gabbia parto mentre la scrofa è ancora presente
In che modo le pratiche di gestione influenzano la salute e il benessere dei suini?
La gestione ha un ruolo cruciale:
Condizioni ambientali non adeguate o gestione errata favoriscono comportamenti anormali (es. morsicature)
La separazione precoce dalla madre compromette la salute e il peso dei lattonzoli
L’arricchimento ambientale e la formazione stabile dei gruppi migliorano il benessere, riducono lo stress e l’uso di antibiotici
La qualità della carne e la produttività sono strettamente legate al benessere animale
Perché è stata creata una linea guida specifica per la gestione delle scrofe in Italia?
Perché l’Italia ha avuto ritardi nell’adeguamento normativo europeo.
Quali problemi può causare lo stress nelle scrofe?
Aumenta l’incidenza di malattie come la sindrome respiratoria e riproduttiva (PIRrs), simile all’herpes.
Cosa succede se la mangiatoia non è ben progettata? (scrofe)
Le scrofe dominanti impediscono alle altre di accedere al cibo, causando fame e comportamenti anomali come masticazione a vuoto e salivazione eccessiva.
Qual è la principale causa di frustrazione nelle scrofe?
La fame.
Quali benefici apporta l’inclusione di fibra nella dieta delle scrofe?
Aumenta il senso di sazietà, ha un effetto calmante, migliora il riposo e può influenzare positivamente la qualità del colostro.
Quali sono gli svantaggi dell’uso della fibra nella dieta?
Aumenta il numero di eiezioni e riduce la digeribilità di alcuni nutrienti.
Cosa indicano cambiamenti nel consumo d’acqua da parte delle scrofe?
Possono essere un segnale precoce di malattia.