equilibrio acido base Flashcards

1
Q

equilibrio acido base,

A

L’espressione equilibrio acido base indica l’insieme dei processi fisiologici che l’organismo attua per mantenere al suo interno un livello di acidità compatibile con lo svolgimento delle principali funzioni metaboliche: grazie a questi processi l’organismo mantiene il ph del sangue in un intervallo normalmente compreso tra 7,35 e 7,45; limiti strettisssimi all’interno del quale il ph deve essere tenuto. Infatti molte reazioni chimiche sono influenzate dall’acidità della soluzione in cui esse avvengono. Il controllo del pH è quindi prevalentemente esercitato dalle soluzioni tampone, che hanno la caratteristica di opporsi a drastiche variazioni del pH dopo l’aggiunta o la sottrazione di piccole quantità di h+ od oh. Per pH si intende il logaritmo negativo in base 10 della concentrazione di ioni idrogeno in moli per litro.
Per capire il funzionamento dell’equilibrio acido base è necessrio comprendere la respirazione tissutale, che si compone di due fasi, ovvero il trasporto di ossigeno dai polmoni ai tessuti ottenuto con il trasporto, nel sangue di 02 legata all’emoglobina, la seconda fase invece è il trasporto di co2 dai tessuti ai polmoni, ottenuto con il trasporto di co2 legata ad i bicarbonati, escreti con l’espirazione dopo scissione.
L’utilità dei bicarbonati è quindi duplice, da una parte sono i vettori utilizzati per secernere la co2,trasportandola ai polmoni per la sua eliminazione, dall’altra sono utilizzati per mantenere costante il ph. Variazioni del pH infatti sono particolarmente importanti : L’organo principale a soffrire per primo dello squilibrio ionico è il cervello , sia nella sua componente centrale che periferica. Inoltre, l’effetto principale di un pH acido è una riduzione dell’inotropismo cardiaco, mentre quando il pH è alcalino avremo un aumento del metabolismo.
Le difese rispetto alle variazioni del pH sono tre, il sistema dei tamponi, il rene ed il polmone.
In ordine di tempo, il più rapido in intervento è il sistema dei tamponi, sostanze anfotere tamponando aggiunte di acidi e bas

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2
Q

Perché il rene deve regolare l’omeostasi per mantenere il pH a livello di una certa soglia?

A

l problema è fondamentalmente legato alla dieta, infatti l’assunzione proteica standard di circa 70/100 grammi al giorno che porta alla produzione di 200/300 mEq di acidi: essendo invece la produzione di basi intorno ai 170 mEq, avremo un accumulo di H+, sotto forma di acidi fissi o volatili. Per ovviare all’accumulo di acidi ed evitare l’acidosi,l’organismo utilizza sistemi tampone, per mantenere il pH costante;tra i principali si annoverano i tamponi biologici, principalmente rappresentati dalle proteine, dai bicarbonati e infine dai fosfati.

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3
Q

Caratteristiche dei sistemi tampone , velocità di attivazione:

A

I sistemi tampone acido base sono estremamente rapidi, agiscono in pochissimi secondi., a differenza del rene che impiega ore o giorni per diventare efficace. Il polmone, che agisce sulla base dei meccanismi dell’iper e dell’ipoventilazione, è meno rapido dei sistemi tampone ma comunque agisce e si attiva velocemente .

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4
Q

Come e dove si valuta il pH?

A

Il pH solitamente viene valutato nel sangue arterioso, attraverso l’emogas analisi, che consente di valutare l’efficacia dei sistemi tampone nella regolazione del pH, oltre che fornire una misura dei cationi e degli anioni presenti nel sangue. Il pH normale è 7.4 e le sue variazioni sono molto limitate, da 7.36 a 7.45. Un aumento della PCO2 ed una riduzione degli ioni bicarbonato abbassano il pH.

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5
Q

Importanza della CO2 nella regolazione del pH :

A

La CO2 è un elemento fondamentale nel mantenimento dell’equilibrio acido-base , infatti a livello renale, polmonare e sanguigno partecipa alle reazioni metaboliche per la regolazione del pH, tramite sistemi tampone (sangue o rene) o per diffusione (alveoli polmonari).

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6
Q

descrizione esame albumina

A

L’esame della albumina (una proteina contenuta normalmente nel sangue) rileva l’eventuale presenza di minime quantità della molecola nelle urine.
Questo test viene usato principalmente per diagnosticare i primi sintomi di lesioni ai reni; l’albuminuria (escrezione nelle urine) è infatti considerata un segnale della perdita progressiva di funzionalità renale e per questo l’esame viene prescritto ai pazienti ad alto rischio, come ad esempio a chi soffre di
diabete di tipo 1
diabete di tipo 2,
ipertensione(pressione alta).
Il lavoro del rene consiste nel filtrare le sostanze di rifiuto dal sangue e trattenere le molecole utili, ad esempio le proteine come l’albumina (che tra l’altro è particolarmente voluminosa e quindi facile da filtrare). Le lesioni renali sono causa di una progressiva perdita di capacità di recupero delle proteine, la conseguenza è che queste passano nelle urine. L’albumina è una delle prime proteine ad essere trovate, permettendo quindi una diagnosi precoce.
Meno albumina c’è nelle urine, meglio è.

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7
Q

microalbuminuria, come misurare

A

Per l’esame della microalbumina (spesso usato come sinonimo per sottolineare le modeste quantità presenti), il paziente deve fornire un campione di urina che può essere:
Urina delle 24 ore. Il medico può chiedervi di raccogliere tutta l’urina delle 24 ore in un contenitore e di consegnarla al laboratorio per l’analisi.
Urina in un certo momento della giornata. Il medico può chiedervi di raccogliere la prima urina del mattino, oppure la prima urina dopo quattro ore in cui non avete urinato.
Urina raccolta in un momento qualsiasi. L’esame della microalbumina nelle urine può essere eseguito in qualunque momento, ma per migliorare l’accuratezza dei risultati spesso viene eseguito insieme a quello della creatinina (una sostanza di rifiuto che, in condizioni normali, è filtrata ed espulsa dai reni).
Negli ultimi anni in molti casi la valutazione delrapporto albumina/creatinina nelle prime urine del mattino (raccolte prima di colazione o dell’esercizio fisico) è considerato un esame valido per stabilire la quantità di albumina nelle urine, spesso paragonabile alla valutazione sul campione ottenuto dalla raccolta nelle 24h.

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8
Q

interpretazione microbinuria

A
La presenza di elevate quantità di albumina nelle urine è in genere indicativa della presenza di un danno renale.
Più in particolare:
La microalbuminurina (escrezione di piccole quantità di albumina) è stata connessa alla diagnosi delle prime fasi di patologie renali di origine diabetica, in questo caso è necessario intervenire il prima possibile per prevenire o ritardare la comparsa della nefropatia diabetica.Tradizionalmente si è sempre preferito la raccolta di campioni delle 24 ore, ma è stato dimostrato che anche il rapporto albumina/creatinina è uno strumento di screening ugualmente valido. 
La microalbuminuria è un fattore che permette di prevedere la prognosi dei pazienti affetti da patologie renali, ma anche della morbidità e della mortalità nei pazienti che non presentano ancora sintomi evidenti. Ad esempio nei pazienti con pressione alta l'albumina nelle urine è stata connessa all’ipertrofia ventricolare sinistra. Sia nei pazienti ipertesi sia in quelli con pressione nella norma, l'esame funge da predittore dell’aumento del rischio di morbidità e mortalità cardiovascolare.
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9
Q

valori alti

A
(Microalbuminuria) 
Aterosclerosi
Dieta (eccesso proteine)
Esercizio fisico
Gravidanza
Infezione urinaria
Nefropatia
Nefropatia diabetica
Nefropatia ipertensiva
Preeclamsia
(Attenzione, elenco non esaustivo. Si sottolinea inoltre che spesso piccole variazioni dagli intervalli di riferimento possono non avere significato clinico.)
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10
Q

fattori che influenzano l’esame albuminuria

A

Diversi fattori possono far aumentare la quantità presente nelle urine, ad esempio:
sangue nelle urine (ematuria),
alcuni farmaci,
febbre,
esercizio fisico intenso eseguito poco prima dell’esame,
infezioni delle vie urinarie,
fumo,
disidratazione,
mestruazione,
patologie renali in genere.
Più in generale, la quantità di albumina nelle urine tende ad aumentare se il paziente fa esercizio fisico, se segue una dieta ricca di proteine e quando rimane a lungo in piedi

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11
Q

quando viene richiesto esame

A

Il medico prescrive l’esame per diagnosticare i primi sintomi di lesioni ai reni. Se i problemi ai reni vengono curati in tempo, si riescono a prevenire le possibili complicazioni, o quantomeno a rallentarne il decorso.
La frequenza con cui è necessario sottoporsi all’esame della microalbuminuria dipende dalla patologia per cui viene richiesto e dal rischio di lesioni ai reni. Ad esempio:
Se soffrite di diabete di tipo 1, il medico può prescrivervi l’esame una volta l’anno, a partire da cinque anni dopo la diagnosi.
Se soffrite di diabete di tipo 2, il medico può prescrivervi l’esame una volta l’anno a partire dal momento della diagnosi.
Se soffrite di ipertensione, il medico può prescrivervi l’esame a intervalli regolari.
Spesso la frequenza viene personalizzata, ad esempio se il livello è alto il medico può consigliarvi di svolgere l’esame con una frequenza maggiore.
Può infine essere richiesto in gravidanza.
Preparazione richiesta
Non è necessario essere digiuni per sottoporsi all’esame.

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12
Q

Perché il rene deve regolare l’omeostasi per mantenere il pH a livello di una certa soglia?

A

l problema è fondamentalmente legato alla dieta, infatti l’assunzione proteica standard di circa 70/100 grammi al giorno che porta alla produzione di 200/300 mEq di acidi: essendo invece la produzione di basi intorno ai 170 mEq, avremo un accumulo di H+, sotto forma di acidi fissi o volatili. Per ovviare all’accumulo di acidi ed evitare l’acidosi,l’organismo utilizza sistemi tampone, per mantenere il pH costante;tra i principali si annoverano i tamponi biologici, principalmente rappresentati dalle proteine, dai bicarbonati e infine dai fosfati.

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13
Q

Caratteristiche dei sistemi tampone , velocità di attivazione:

A

I sistemi tampone acido base sono estremamente rapidi, agiscono in pochissimi secondi., a differenza del rene che impiega ore o giorni per diventare efficace. Il polmone, che agisce sulla base dei meccanismi dell’iper e dell’ipoventilazione, è meno rapido dei sistemi tampone ma comunque agisce e si attiva velocemente .

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14
Q

Come e dove si valuta il pH?

A

l pH solitamente viene valutato nel sangue arterioso, attraverso l’emogas analisi, che consente di valutare l’efficacia dei sistemi tampone nella regolazione del pH, oltre che fornire una misura dei cationi e degli anioni presenti nel sangue. Il pH normale è 7.4 e le sue variazioni sono molto limitate, da 7.36 a 7.45. Un aumento della PCO2 ed una riduzione degli ioni bicarbonato abbassano il pH.

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15
Q

Importanza della CO2 nella regolazione del pH

A

La CO2 è un elemento fondamentale nel mantenimento dell’equilibrio acido-base , infatti a livello renale, polmonare e sanguigno partecipa alle reazioni metaboliche per la regolazione del pH, tramite sistemi tampone (sangue o rene) o per diffusione (alveoli polmonari).

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16
Q

Sistemi tampone, tipi e caratteristiche:

A

I sistemi tampone sono i meccanismi di prima difesa, si possono dividere in intra- ed extracellulari, agiscono molto in fretta e permettono un primo controllo del pH.
I principali tamponi sono:
emoglobina;presenta pka di 7,4
proteine;
bicarbonati;
fosfati, presentano pka intorno a 6,8, abbastanza vicino al pH da bloccare,

La struttura del sitema tampone è sostanzialmente sempre la stessa, costituita da strutture che accettano idrogenionie basi, anfotere.
Nel caso delle proteine, queste svolgono la funzione tampone accettando sul residuo ammino-terminale un H+.

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17
Q

Sistema polmonare, come agisce:

A

Il polmone allontana la co2 tramite l’espirazione, diminuendo la concentrazione nell’orgaismo, con una reazione che si muove verso sinistra, riducendo il numero di h. Il processo è innescato da chemocettori che registrano la quantità di co2 nel sangue, che trasmettono l’eventuale eccesso ai centri superiori di controllo della ventilazione, che aumentano in conseguenza la ventilazione. Presenta un’attivazione rapida e la sua efficacia non è cosi pregnante.
In condizioni di acidosi, tramite l’effetto Bohr, aumenta l’affinità dell’ossigeno per compensare.

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18
Q

Meccanismi tampone del sistema renale:

A

é il sistema più efficace e più lento, agisce sulla base di due meccanismi, eliminazione di acidi in quantità analoghe alla produzione di acidi non volatili e il riassorbimento del bicarbonato.

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19
Q

Riassorbimento dei bicarbonati, descrizione reazioni sistemi di controllo:

A

Dopo la filtrazione glomerulare nel liquido tubulare del tubulo prossimale : circo 80 85% dei bicarbonati viene riassorbito nel tubulo renale prossimale, infatti a livello della membrana apicale delle cellule tubulari, a contatto con il liquido tubulare sono presenti dei trasportatori che mediano uno scambio di ione sodio con uno ione idorgeno: per ogni ione sodio riassorbito nella cellula uno ione idrogeno viene eliminato nel lume tubulare. Inoltre, il sangue e l’interstizio sono particolarmente ricchi di co2, che entra liberamente nella cellula con l’orletto a spazzola: all’interno della cellula tubulare l’anidrasi carbonica la trasforma in h2co2, che si scinde spontaneamente in HCO3-e H+. Gli ioni idrogeno vengono espulsi nel liquido tubulare come sopra, ovvero attraverso lo scambiatore sodio idrogeno. Il bicarbonato viene poi riassorbito a livello della membrana baso laterale della cellula, passando nel sangue. Il riassorbimento avviene principalmente nel tubulo prossimale, circa per l’85%, il 10% l’ansa di henle, 5% nel tubulo distale.
Il riassorbimento del bicarbonato è legato al riassorbimento del potassio.

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20
Q

Fattori regolanti il riassorbimento del bicarbonato, aumento: Ipokalemia

A

Acidosi sitemica, ipovolemia, angiotensina ii

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21
Q

Fattori inibenti il riassorbimento del bicarbonato:

A

paratormine

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22
Q

Sistema dei bicarbonati, descrizione reazioni, sistemi di controllo

A

(co2+h20 in quilibrio con h2co3+ che si dissocia in hco3-+h+.
I sistemi di controllo per il tampone bicarbonato sono nella componente respiratoria e in quella renale.
Questa reazione è catalizzata dall’enzima anidrasi carbonica, che è presente nei globuli rossi e in vari distretti corporei: pertanto nella parete alveolare (povera di CO2) si catalizza la reazione verso sinistra, ovvero: H2CO3 → CO2 + H2O, con liberazione della CO2 nell’aria; nella periferia, ove la CO2 è elevata, si ha una reazione opposta, ovvero CO2 + H2O → H2CO3, con neutralizzazione della H2CO3 che viene trasportata ai polmoni (per essere eliminata con l’espirazione).
Questa reazione avviene in realtà nei due sensi: esiste infatti un equilibrio dinamico tra l’acido carbonico H2CO3 e l’anidride carbonica CO2 da una parte (insieme all’H2O) e gli ioni bicarbonato HCO3- e H+ dall’altra. Ogni variazione degli ioni di idrogeno e bicarbonato o dell’anidride carbonica determinano una alterazione di questo equilibrio con spostamenti a sinistra o a destra, che dovranno essere corretti dall’apparato respiratorio (che con un aumento della ventilazione smaltirà la quantità eccedente di CO2) e dall’apparato renale (che aumenterà o ridurrà la eliminazione degli ioni H+ e HCO3-). n parole povere, se aumenta l’acidità il conseguente aumento di H+ provoca una reazione da destra a sinistra con aumento della CO2 che viene eliminata dai polmoni.
Se aumenta la alcalinità, ovvero diminuiscono gli ioni H+, si ha una reazione (vedi formula 2) da sinistra a destra con diminuzione dell’eliminazione di CO2.

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23
Q

diagnosi di alterazione ph

A

Tramite l’equazione di Henderson-Hasselbalch, con il rapporto tra ione bicarbonato e CO2, possiamo fare diagnosi di acidosi o alcalosi.

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24
Q

escrezione renale di fosfato

A

Il fosfato rappresenta il principale sistema tampone urinario, proviene unicamente dagli alimenti. La sua regolazione e la sua escrezione dipende anche dal metabolismo del calcio.
Il tampone è rappresentato dalla coppia h2po4, hpo4 2-, si basa sulla formula NAHPO4+H++ HCO3- —–>H2PO4-+NaHCO3-. Impo rtante sia a livello intracc che a livello renale: lo ione orto fosfato che ha legato gli h+ viene escreto nelle urine, mentre lo ione h+ viene riassorbito.

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25
Q

funzionamento tampone proteine

A

sistema tampone più esteso, tamponano idrogenioni in eccesso grazie ai loro residui aminoacidici contenenti gruppi carbossilici come nell’istidina e gruppi alfa aminici, con una reazione Na+R +H+ + HCO3—–>NaHCO3+ NH4+R : lo ione bicarbonato viene riassorbito, mentre l’altro ione (R) viene escreto con le urine.

26
Q

funzione emoglobina

A

L’emoglobina è capace di legare idrogenioni in maniera autonoma, ed è presente nella forma HbH e Hb-. Per quanto le capacità tampone dell’emoglobina non siano quelle più importanti dal punto di vista della regolazione globale del pH, esse vanno considerate in quanto le capacità dell’emoglobina di rilasciare l’ossigeno dipendono dal suo stato di protonazione, e l’emoglobina provvede a tamponare autonomamente lo ione H+ rilasciato a seguito della conversione dell’idratazione dell’anidride carbonica ad acido carbonico da parte dell’anidrasi carbonica presente negli eritrociti.
Concentrazioni renali:pH = 7,35-7,45
PaCO2 = 35-45 mmHg
HCO3- = 22-26
Cl- sierico = 95-105 mEq/l
Na+ sierico = 135-145 mEq/l
K+ sierico = 3,3-4,9 mEq/l
Anion gap = Na+-(HCO3-+Cl-) = 12 +/-4
In base a questi valori, possiamo anche ricavare:
delta PaCO2 = PaCO2 attuale-PaCO2 di riferimento
delta HCO3- = HCO3- attuale - HCO3- di riferimento
delta anion gap = anion gap attuale-anion gap di riferimento
compenso atteso = compenso che noi ci aspettiamo e che può essere calcolato in termine di modifica di HCO3– o di PaCO2.

27
Q

escrez renale ammonio

A

I reni sono capaci di metabolizzare l’amminoacido glutammina nelle cellule del tubulo renalenella reazione, per ogni molecola di glutammina vengono prodotte due molecole di ammonio e due molecole di bicarbonato, che viene riaassorbito nel sangue, mentre lo ione ammonio fuoriesce dalla cellula passando nel liquido tubulare, dove si trova in equilibrio chimico con l’ammoniaca nh3, se il ph è basso prevale lo ione ammonio, se è alto, forma di ammoniaca. L’ammoniaca diffonde nelle membrane, dove viene riassorbita, mentre nh4 verrà eliminato con le urine, in associazione con qualsiasi acido non volatile. Na+R + NH3 + H+ + HCO3- → NaHCO3- (riassorbito) + NH+4R (escreto nelle urine) (R è un qualunque acido non volatile) (idem come sopra, nella pratica legano gli H+ e li eliminano nelle urine)

28
Q

Stimolazione escrezione di ammonio:

A

acidosi, ipokalemia

29
Q

Riduzione escrezione di ammonio

A

Iperkalemia ed alcalosi

30
Q

Contributo del rene nella regolazione del pH,meccanismi di regolazione:

A

Il rene, oltre al sistema del bicarbonato e ai tamponi intracellulari, può espellere direttamente H+ per regolare il pH..
Un meccanismo fondamentale è quello dello ione bicarbonato: infatti circa l’80-85% del bicarbonato viene riassorbito nel tubulo contorto prossimale, il 10% dal collettore e un 5% dal tubulo distale, attraverso il sistema del bicarbonato, comune al sangue ed al rene. Gran parte degli H+ in eccesso vengono utilizzati per il riassorbimento degli ioni bicarbonato (da tener presente gli H+ per l’acidità titolabile delle urine per fare diagnosi differenziale di nefropatia primaria o secondaria).

31
Q

Quali sono i sistemi del controllo del riassorbimento?

A

Volemia, acidosi, potassiemia, che interagiscono tra di loro.
L’acidosi stimola un aumento del riassorbimento dei bicarbonati;
L’ipovolemia determina un’attivazione del sistema renina-angiotensina e l’attivazione di pompe del sodio e del potassio;
Una grave ipopotassiemia implica un notevole scambio di ioni H+.

L’escrezione di H+ va contro gradiente e determina la riduzione del pH urinario, e necessita per il suo funzionamento
di fosfati e di ammonio; inoltre, la quantità di ammonio che noi andiamo a trovare nelle urine è la cosiddetta acidità titolabile.
Tutti i principali problemi che abbiamo analizzato prima portano a una maggiore escrezione di H+, e quindi ad un aumento del pH nel sangue.

32
Q

Polmoni, regolazione pH, compenso respiratorio

A

Nei polmoni la situazione è più semplice, Lla regolazione del pH è legata alla PCO2, che può aumentare o diminuire. Le variazioni della PCO2 possono essere date da patologie ostruttive delle vie aeree o da iperventilazioni. La CO2 può essere eliminata unicamente con l’espirazione.

33
Q

ComCompenso renalepenso respiratorio

A

n condizioni fisiologiche abbiamo un pH=7.4 e una pCO2=40mmHg.
Come già accennato la respirazione permette un certo grado di controllo del pH: un eccesso di acidi (e conseguentemente un calo del pH, ovvero un’acidosi) tenderà fisiologicamente a riportare l’equazione precedente verso sinistra, e la frequenza respiratoria aumenterà per poter espellere una maggiore quantità di CO2. Viceversa, ad un aumento del pH globale (alcalosi) indurrà una riduzione della frequenza respiratoria.
Il controllo del pH da parte dell’apparato respiratorio origina dai chemocettori presenti a livello centrale nel bulbo ventrale e in periferia a livello dei glomi carotidei e aortici. In seguito ad una variazione del pH essi inviano impulsi ai centri del respiro localizzati nel ponte e nel midollo allungato, che vengono stimolati o depressi a seconda delle necessità.
Esiste anche un controllo volontario della respirazione, i cui impulsi originano dalla corteccia e attraverso i fasci cortico-spinali arrivano ai muscoli coinvolti nella respirazione: tuttavia il controllo volontario della respirazione il più delle volte non è sufficiente a modificare in maniera a I reni svolgono un importantissimo ruolo nel mantenimento dell’equilibrio in due modi:
eliminando direttamente ioni H+ per via urinaria;
provvedendo al riassorbimento degli ioni bicarbonato.
Le cellule che contornano il tubulo contorto prossimale presentano sul lato del lume una pompa Na+/H+, che espelle nel lume idrogenioni e porta all’interno del citoplasma il sodio. L’ambiente acido che si viene a creare all’interno del lume tubulare e l’interazione degli idrogenioni con i bicarbonati che il glomerulo ha precedentemente filtrato porta alla formazione di acido carbonico: l’anidrasi carbonica presente sulle pareti tubulari determina la formazione di acqua e CO2, la quale semplicemente diffonde verso il citoplasma cellulare, e si reidrata ad acido carbonico che a sua volta produce un idrogenione ed uno ione bicarbonato. Si viene pertanto a creare una differenza di pH tra lume (acido) e citoplasma (basico).
A questo punto lo ione bicarbonato citoplasmatico viene espulso verso i capillari peritubulari da un sistema a cotrasporto con il sodio (sistema che permette peraltro di mantenere bassa la concentrazione di sodio nel citoplasma, aumentando il gradiente e facilitando il lavoro dello scambiatore Na+/H+, nonché abbassando i livelli di bicarbonato aumentando anche il gradiente per facilitare la diffusione dell’anidride carbonica dal lume.
Pressoché tutti i bicarbonati inizialmente filtrati attraverso il nefrone vengono riassorbiti: infatti come detto sopra il riassorbimento di bicarbonati è correlato alla secrezione di H+, ma anche (parzialmente) modulato da K+ e PaCO2. Un aumento di CO2 incrementa quindi il riassorbimento di HCO3- e viceversa. La disidratazione accresce il riassorbimento di HCO3- e viceversa.
In questo meccanismo è coinvolto anche il sistema tampone fosfato: gli ioni HPO 4 2 − {\displaystyle {\ce {HPO_4^{2-}}}} filtrati dal glomerulo si legano agli ioni H+ ivi presenti, formando H 2 PO 4 − {{H_2PO_4^-}}} . Ne deriva che ogni fosfato che accetta un idrogenione permette la “formazione” di uno ione carbonato, che non dovrà accettarne per formare acido carbonico: in tal modo si fa a ridurre la concentrazione di quest’ultimo spostando conseguentemente il gradiente verso la formazione di CO2, che come detto poi viene riassorbita nel citoplasma cellulare. pprezzabile l’equilibrio acido-base.

34
Q

Approccio clinico al pz con alterazione acido base:

A

si calcola sulla base dell’equazione di Henderson Hasselbach il pH

35
Q

Alterazioni dell’equilibrio acido-base:

A

Acidosi respiratoria acuta: per 10 mmHg di aumento di PaCO2, si ha aumento di 1 mEq/l di HCO3-;
Acidosi respiratoria cronica: per 10 mmHg di aumento di PaCO2, si ha aumento di 4 mEq/l di HCO3-;
Alcalosi respiratoria acuta: per ogni 10 mmHg di riduzione di PaCO2, si ha calo di 2 mEq/l di HCO3-;
Alcalosi respiratoria cronica: per 10 mmHg di riduzione di PaCO2, si ha un calo di 5 mEq/l di HCO3-.
Acidosi respiratoria: Disordine dell’equilibrio acido base per cui si ha un aumento della paco2 ed un calo del ph, può essere acuto o cronico.
Acidosi respiratoria acuta o cronica: ph basso, paCO2 alto, HCO3- normale o alto.
Alcalosi respiratoria acuta o cronica: pH alto, pco2 bassa, HCO3- normale o basso
Alcalosi metabolica pH alto, paCo2 alto, HCO3- alto
Acidosi metabolica pH basso, paco2 basso, hco3- basso

36
Q

compensazione alterazioni patologiche

A

Se abbiamo un’alterazione dal punto di vista metabolico, il principale organo interessato nella compensazione sarà il polmone, mentre, se il problema è respiratorio, la compensazione avverrà a livello dei reni.

37
Q

Acidosi respitoria, cause, condizioni cliniche:

A

Abbiamo un’acidosi respiratoria quando abbiamo un calo del pH e un aumento della pCO2, dovuta a diversi motivi, come un’ipoventilazione. Le principali cause sono neurogene, come coma, traumi cranici, pazienti intubati, traumi toracici, malattie del polmone. Causa rara ma importante di acidosi respiratoria è la miastenia:durante una crisi miastenica acuta, infatti, il paziente non riesce più a respirare, accumula pCO2 e va in acidosi.

38
Q

Tipologia di acidosi

A

Le acidosi possono essere acute (soffocamento, broncopolmonite, asma) o croniche (bronchite cronica o enfisema polmonare). Nelle acidosi croniche il rene ha il tempo per compensare tramite i sistemi intracellulare (fosfati), il sistema dei bicarbonati o con l’escrezione dell’H+.

39
Q

L’alcalosi respiratoria acuta

A

più rara da vedere, è derivata da una respirazione stimolata o meccanica che porta all’iperventilazione.

40
Q

Acidosi metabolica, cause, tipologia:

A

Tre alterazioni possono determinare l’acidosi metabolica al livello del rene, può non funzionare il tampone bicarbonato, l’escrezione dell’H+ o può essere data da qualche sostanza estranea difficilmente tamponabile, ed il rene non riesce a compensare.
Tra le acidosi metaboliche abbiamo la chetoacidosi diabetica, l’acidosi lattica: la risposta compensatoria, in caso l’acidosi sia dovuta a perdita di bicarbonati, sarà quella di diminuire la pCO2, quindi dobbiamo iperventilare.

41
Q

effetti delle variazioni di pH

A

basso si possono concretizzare con uno shock, con gravi perdite di funzionalità mentale; avremo un paziente ipoteso che avrà facilmente un arresto cardiaco, quindi in questi casi dobbiamo stare attenti a mantenere un’adeguata gittata cardiaca.

Altro importantissimo valore da controllare in acidosi è il potassio, perchè entra in competizione con l’H+.

42
Q

Tipologia di acidosi:

A

Le acidosi si possono dividere tra:

  1. acidosi per aumentata produzione di acidi, sia endogena che esogena;
  2. acidosi per aumentata perdita di bicarbonati.

Per quanto riguarda le acidosi per aumentata produzione di acidi, particolarmente importante è l’acidosi lattica. Una tra le cause può essere l’uso della metformina, farmaco usato principalmente per la cura del diabete, che esplica il suo effetto nel mitocondrio, bloccando il ciclo di Krebs (la prof ci tiene a ricordare che sono effetti collaterali, il farmaco è sicuro, però bisogna stare attenti nei pazienti con problemi renali). Altra acidosi è quella data da chetoacidi, prodotti in caso di diabete mellito non trattato.
Tra le acidosi per perdita di bicarbonati ricordiamo tutte quelle dovute a sindromi gastrointestinali, come la diarrea o le fistole. Questo soprattutto in pazienti con insufficienza renale, dove il rene non riesce a bilanciare la secrezione di H+ con lo ione bicarbonato.

43
Q

Come valutare le alterazioni dopo averle definite?

A

Anion gap = Na+-(HCO3- + Cl-) = 12 +/- 4.
La somma delle cariche è fornito da Na+, K+, H+, Cl-, HPO42-, HSO42-, proteine sieriche-. Questa differenza è uguale a 16 mEq/L.
Normalmente non si considerano HPO42-, HSO42- che sono peralro di difficile dosaggio.

In corso di acidosi da perdita di bicarbonati (diarrea), la perdita di anioni è rimpiazzata da un aumento di Cl- (acidosi metabolica ipercloremica ad anion gap normale).
In corso di acidosi da assunzione o accumulo di acidi (acido lattico, salicilati, glicoletilenico) i bicarbonati si riducono pari all’aumento di anion gap (acidosi metabolica normocloremica ad anion gap aumentato).
Infatti gli acidi (H+A-) vengono tamponati dai bicarbonati con consumo degli stessi (la reazione esatta è CO2 + H2O ⇄ H2CO3 ⇄ HCO3- + H+ come formula 2), la CO2 viene eliminata con l’iperventilazione.
Poiché questi acidi (Anioni A-) non sono normalmente dosabili, dobbiamo immaginarli in base all’aumento dell’anion gap.
Mnemonicamente l’aumento dell’anion gap significa la presenza di aumentati acidi nel plasma da autoproduzione (corpi chetonici, acido lattico…) o da assorbimento esogeno (acido acetilsalicilico, paraldeide, ecc).
L’importanza dell’anion gap è basilare, in quanto oltre a permetterci di differenziare tra acidosi inorganiche (tipicamente da insufficienza renale o da diarrea) ed acidosi organiche (diabete, alcoolismo, lattica , da tossici come paraldeide…), ci dice molto riguardo il successo del sodio bicarbonato nella terapia, positivo nella acidosi ipercloremica, meno positiva nell’acidosi normocloremica.[1] Inoltre è bene guardare anche il Λ A.G. ed il Λ HCO3-.
Infatti, ovviamente:
nelle acidosi da apporto di acidi, l’A.G. aumenta edi bicarbonati calano;
nelle acidosi da perdita di bicarbonati i bicarbonati calano, ma l’A.G. rimane uguale.

44
Q

Valutazioni da effettuare in caso di acidosi/alcalosi

A

In caso di acidosi con l’emogas dobbiamo andare a vedere il gap anionico, la differenza tra cationi e anioni, il gap osmolare, l’acido lattico; invece nelle urine dobbiamo valutare il pH e l’acidità titolabile.
Se il gap anionico è normale e siamo in presenza di acidosi, abbiamo un problema a livello urinario, in corrispondenza del tubulo distale (iperkalemia).
Se ci trovassimo davanti un alto gap anionico dovremmo pensare ad un qualcosa di esogeno, o di endogeno, che non viene tamponato.
Gap anionico normale, dobbiamo andare a vedere l’acidità delle urine (che varia tra 4.5 a 6): se troviamo un pH abbastanza basso il rene funziona bene. Se il pH è alto si ha probabilmente qualche alterazione alle pompe nell’epitelio renale. Per essere sicuri della nostra diagnosi, dobbiamo allora guardare l’acidità titolabile delle urine: se troviamo ammoniaca capiamo che il rene sta funzionando (NH4 elevato significa che il rene funziona).
Gap anionico in urine:in caso di ipercloremia (più cariche negative) abbiamo un catione che non è ben misurato, lo ione ammonio, quindi vuol dire che il rene sta funzionando.
Altro parametro da considerare è l’osmolarità plasmatica.

Interpretazione rapida emogas analisi: Guardare il pH, ènormale? Siamo in acidosi? In alcalosi?
Guardo poi la pco2:
se PaCO2 alta → ipoventila, quindi abbiamo o acidosi respiratoria primitiva o alcalosi metabolica con compenso respiratorio;
se PaCO2 bassa → iperventila, quindi abbiamo o alcalosi respiratoria primitiva o acidosi metabolica con compenso respiratorio.
Guardo poi i bicarbonati, un’alterazione nel senso di aumento o diminuzione dei bicarbonati indica sempre o una alterazione metabolica, oppure respiratoria cronica con compenso metabolico. Ovvero se i bicarbonati sono normali ed il pH è modificato pensare sempre ad una acidosi od alcalosi respiratoria acuta.
4) Valutare sempre l’anion gap (non solo nel caso di acidosi metabolica che è di gran lunga la principale causa di aumento, in quanto potremmo trovarci davanti ad un disturbo misto).
Se alterazione anion gap per ogni unità di riduzione del pH vi deve essere una equivalente riduzione di HCO3 e viceversa. altrimenti ci troviamo di fronte ad un verosimile disturbo misto.
È rispettata la regola del compenso atteso?
Acidosi respiratoria acuta: per 10 mmHg di aumento di PaCO2, si ha aumento di 1 mEq/L di HCO3-
Acidosi respiratoria cronica: per 10 mmHg di aumento di PaCO2, si ha aumento di 3-4 mEq/l di HCO3-
Alcalosi respiratoria acuta: per ogni 10 mmHg di riduzione di PaCO2, si ha consumo di 2 mEq/l di HCO3-
Alcalosi respiratoria cronica: per 10 mmHg di riduzione di PaCO2, si ha un consumo di 5 mEq/l di HCO3-
6) Controllare sull’immagine dell’equilibrio acido base.
7) Ricordarsi sempre di ricercare le cause e di curare le cause, non solo il dato di laboratorio.
8) Ricordarsi sempre che moltissime cause di acidosi ed alcalosi metabolica hanno causa ed interesse chirurgico (occlusione intestinale bassa o alta).

45
Q

Eziologia dell’alterazione equilibrio acido base:

A

Acidosi respiratoria → causata da ipoventilazione alveolare

46
Q
  1. Alcalosi respiratoria
A
  1. causata da iperventilazione alveolare:
    Iperventilazione volontaria,
    Ansia,
    Sepsi,
    Stimolo alla ventilazione di origine centrale (emorragia intracranica, lesioni cerebrali),
    Stimolo alla ventilazione di origine periferica (embolia polmonare, asma lieve).
47
Q
  1. Acidosi metabolica con normale anion gap (e cloro alto):
A
Cause gastrointestinali 
Diarrea (i secreti pancreatici e del piccolo intestino hanno un pH di 8) 
Ureterosigmoidostomia 
Cause renali (insufficienza renale acuta, insufficienza renale cronica) 
Disordini ereditari del transfer del nefrone (tipo Fanconi...) 
Utilizzo di inibitori dell'anidrasi carbonica (acetazolamide) 
Utilizzo di risparmiatori di potassio (spironolattone, triamtirene, amiloride)
48
Q
  1. Acidosi metabolica con aumentato anion gap (e cloro normale)
A
Acidosi uremica 
Acidosi lattica 
Digiuno 
Alcoolismo 
Insufficienza epatica 
Chetoacidosi diabetica 
Intossicazione da acido salicilico 
Intossicazione da paraldeiede 
Intossicazione da toluene 
Intossicazione da metanolo 
Intossicazione da glicoletilenico (liquido antigelo)
49
Q

4.5. Acidosi respiratoria ed alcalosi respiratoria Alcalosi metabolica

A

Vomito incoercibile o drenaggio gastrico ripetuto.
Contrazione del volume extracellulare
Deplezione di potassio (si ha lo scambio trancellulare tra H e K con successivo aumento del riassorbimento renale di HCO3- e quindi alcalosi metabolica)
Milk alkali syndrome (successiva ad eccessiva ingestione di bicarbonato nei pazienti con insufficienza renale)
Alcalosi postipercapnica. Dopo un rapido ripristino della funzione respiratoria in un malato ipercapnico, si può avere una transitoria alcalosi metabolica, specialmente se il paziente ha anche un iperaldosteronismo secBPCO con scompenso cardiaco dx in terapia con diureticiondario a scompenso cardiaco)

50
Q
  1. Acidosi respiratoria ed acidosi metabolica ad anion gap elevato
A

Arresto cardiaco, grave ipossia con produzione di acido lattico

51
Q
  1. Acidosi metabolica con alcalosi respiratoria
A

Avvelenamento da ASA

Cirrosi epatica con insufficienza renale

52
Q
  1. Alcalosi respiratoria con alcalosi metabolica
A

Pazienti in alcalosi respiratoria (sondino naso-gastrico a permanenza, sepsi, ipossiemia, dolore, farmaci) e contemporaneamente in alcalosi metabolica (sondino naso gastrico, vomito, ipovolemia, diuretici)

53
Q
  1. Acidosi metabolica ed alcalosi metabolica
A

Diarrea contemporanea a vomito

Vomito o sondino nasogastrico durante acidosi lattica o chetoacidosi

54
Q
  1. Acidosi metabolica mista (ad elevato anion gap e normale anion gap)
A

Acidosi lattica o chetoacidosi contestuale a diarrea

55
Q

Alcalosi, definizione e causa,

A

l’alcalosi metabolica è caratterizzata da un aumento dello ione bicarbonato. Può esser dovuta alla perdita di H+ o alla perdita di sodio e cloro con un’ipovolemia, che determina una reazione del sistema renina-angiotensina, con ritenzione di sodio e perdita di potassio, aggravata dalla secrezione di H+ a livello cellulare. Anche l’ipo o l’iperpotassemia deve essere sempre tenuta sotto controllo, sia eccessiva riduzione che aumento portano a condizioni incompatibili con la vita.
L’unica cosa che può fare il rene contro l’iperkalemia è scambiare il potassio con l’H+, con la possibilità di creare alcalosi (concetto da ricordare in concomitanza di ipokalemia e alcalosi).

56
Q

L’iter diagnostico per l’alcalosi

A

prevede il controllo dei valori di sodio e cloro: se il cloro è basso le cause possono essere i diuretici o il vomito; se è molto abbondante dobbiamo andare a valutare il potassio. Se quest’ultimo è basso, possiamo avere un abuso di lassativi (cause disperdenti), se invece è alto la causa, a livello urinario, può essere data da diuretici, dall’aldosteronismo, dalla sindrome di Cushing.

57
Q

Aspetti pratici dell’emogas

A

È uno degli esami principali che verranno richiesti in reparto.
Regole pratiche nell’emogas arterioso:
1. Identificare il punto dove effettuare la puntura, andremo a farlo nell’arteria radiale, brachiale o anche in un arteria degli arti inferiori (femorale);
2. Mai lasciare la siringa mezza piena, l’ossigeno nella metà senza sangue viene scambiato e questo altererà il normale valore di PO2;
3. La siringa non va lasciata troppo tempo prima dell’esame, se lasciato troppo tempo possiamo avere la morte cellulare, e da questo fatto deriva una perdita di potassio che va a inficiare il reale valore, quindi l’esame va fatto immediatamente.
Una volta arrivato il referto dell’esame vedremo i valori, Ph, bicarbonati e PCO2, con i rispettivi valore limite, e questi valori ci permettono di fare diagnosi di acidosi o alcalosi, respiratoria o metabolica.

La differenza tra acidosi acuta e cronica sono i valori di bicarbonati: nella cronica abbiamo valori di bicarbonati più alti, perché il rene compensa Il polmone, invece, compensa nella fase acuta.

58
Q

Esempio pratico: ci troviamo in ospedale di notte e dobbiamo controllare il paziente. Come procediamo:

A

Controllare l’ossigenazione e la saturazione, quindi controllare se ha un problema polmonare primitivo o secondario. Dobbiamo capire se c’è un ipoventilazione alveolare, quindi guardiamo la saturazione dell’ossigeno: se c’è, dobbiamo pensare ad una polmonite, qualcosa che occupa lo spazio alveolare, oppure potrebbe esserci un problema di tipo centrale, come un trauma cranico, o un disordine neuromuscolare, una miastenia.
Controllare il pH, capire se c’è acidosi o alcalosi.
Controllare la CO2, capire se il disturbo è di tipo respiratorio e se il polmone riesce a compensare.
Controllare i bicarbonati, che rappresentano il 50/60% del sistema tampone: se sono bassi abbiamo probabilmente un problema di tipo metabolico.
Valutare un eventuale compenso, capire se il rene o il polmone stanno compensando e decidere come agire: con un’acidosi metabolica cronica e un’insufficienza renale con deficit cronico di bicarbonati, possiamo dare i bicarbonati per via orale, mentre in quella acuta dobbiamo somministrarli in via endovenosa.

59
Q

Definizioni

Acidosi respiratoria:

A

aumento PCO2, compenso tramite aumento dei bicarbonati attraverso riassorbimento a livello renale;

60
Q

Alcalosi respiratoria

A

diminuzione PCO2, compenso tramite eliminazione dei bicarbonati attraverso escrezione renale;

61
Q

Acidosi metabolica

A

diminuzione bicarbonati, compenso tramite una maggiore eliminazione di CO2 attraverso iperventilazione;

62
Q

Alcalosi metabolica:

A

aumento bicarbonati, compenso tramite riduzione dell’eliminazione della CO2 attraverso l’ipoventilazione.
Il disturbo può essere molte volte misto, sia problemi renali che polmonari.