Il Campo Flashcards
(16 cards)
Qual è la differenza tra spazio e campo?
Quando si parla di spazio, s’intende generalmente qualcosa di illimitato, mentre quando questo è definito da un perimetro, prende il nome di campo.
Cos’è lo spazio-formato?
ln grafica, si chiama spazio-formato quello determinato da misure prestabilite.
Cosa viene indicato con la parola “bianco” e con la parola “nero”?
In campo grafico, il nostro foglio rappresenta la superficie formato, indicata anche come ‘bianco” (o supporto di stampa). Con il termine “nero”, invece, si indica il segno disegnato o stampato sul foglio (o su altra superficie), a prescindere dal suo vero colore. Quindi, si dicono neri anche gli stampati a colori, i caratteri, le illustrazioni, ecc.
Cos’ è lo spazio campo geometrico?
Lo spazio campo geometrico è il risultato di un’analisi degli aspetti strutturali, compositivi e comunicativi dal punto di vista geometrico. È importante infatti capire la struttura di un quadrato per trovare le molteplici variazioni segniche e comunicative, che si possono trasmettere manipolando una figura.
Cos’è lo spazio campo gestaltico?
Lo spazio campo gestaltico è il luogo in cui si compiono le operazioni necessarie ad organizzare elementi fra di loro, di modo che si percepisca una figura. Sono spazi-campi gestaltici il cielo stellato, le nuvole, le venature dei marmi, ecc.. ec..
Cos’è lo spazio campo prospettico?
Lo spazio campo prospettico si ottiene utilizzando la prospettiva, che ci permette di rappresentare un oggetto tridimensionale su di uno spazio bidimensionale, osservato da un determinato punto di vista.
Come si suddivide il campo?
Il modo più semplice è quello di tracciare all’interno del campo delle linee orizzontali, verticali e diagonali in modo da suddividerlo in modo regolare in più aree. Se per ogni area si ripete l’operazione, cambiando le linee, se ne otterranno di altre, uguali nella forma, ma diverse nella dimensione. Il reticolato ottenuto si chiama “griglia strutturale”.
Cos’è il modulo?
Il modulo è l’area più piccola di una griglia strutturale, che si ripete nel campo sempre nello stesso modo, creando una modulazione. Lo sono ad esempio le mattonelle che accostate le une alle altre, rivelano un disegno più complesso.
Cos’è il pattern?
Pattern è un termine inglese che indica un disegno ornamentale, che si sviluppa su di un piano bidimensionale. Nella struttura dei pattern ritroviamo la griglia modulare, che qui viene usata come guida per variarne i motivi. Oltre alla ripetizione del motivo ornamentale, una delle caratteristiche dei pattern è il rapporto tra figura e sfondo. Una tipologia interessante di pattern è rappresentata dai pattern a contro-scambio*, in cui l’alternanza continua tra figure positive e negative del medesimo motivo crea una continua oscillazione ottica, fino a dare l’illusione della tridimensionalità.
*prendere visione delle opere di M.C. Escher
Cosa si intende per composizione grafica e quali principi segue?
Per composizione si intende il disporre gli elementi in uno spazio formato, creando una gerarchia, al fine di stabilire un percorso visivo che guidi l’occhio dell’osservatore verso alcuni punti più importanti e significativi della composizione stessa. Perché questa sia funzionale, la composizione deve essere di lettura semplice ed immediata affinché il messaggio sia inequivocabile. I principi fondamentali della composizione sono relativi all’equilibrio, il peso, il ritmo, la simmetria ed il movimento.
Cosa stabilisce il principio dell’equilibrio?
Indica la condizione in cui gli elementi di un’immagine sono distribuiti
all’interno del campo in modo da bilanciarsi tra loro e diventano percettivamente stabili. L’equilibrio può essere statico se c’è corrispondenza speculare tra le parti del
campo (simmetria) e dinamico, se gli elementi si muovono in differenti direzioni tali da creare corrispondenze incrociate (chiasmo).
Cosa stabilisce il principio del peso?
È la capacità di un elemento di attirare su di sé lo sguardo dell’osservatore all’interno di una composizione.
Il peso di un elemento non è assoluto ma dipende dal contesto in cui è inserito, ovvero può dipendere dalla dimensione (oggetti più grandi), dal colore (chiari e caldi), dalla pregnanza (forme semplici) e dalla posizione del campo. Riguardo a quest’ultima vi è dire che nelle aree in cui il campo ha una densità minore, in alto e a destra, l’oggetto peserà di più, rispetto alla parte bassa e sinistra, che ha una maggiore densità, in quanto per consuetudine associamo l’una alla terra e quindi all’affetto di gravità, che ancora gli oggetti a sé, e l’altra al sistema di scrittura e lettura occidentale, da sinistra verso destra.
Cosa stabilisce il principio del ritmo?
La composizione ha ritmo quando uno o più elementi sono disposti nel campo in successione ad intervalli regolari. Gli intervalli possono essere uniformi, alternati, crescente o decrescente, e concentrico
Cosa stabilisce il principio della simmetria?
Si ottiene simmetria quando esiste una corrispondenza speculare tra le parti di una figura. La perfetta simmetria dà il senso dell’immobilità ed è tipico della simmetria bilaterale assiale, i cui elementi si dispongono specularmente rispetto all’asse. Vi è poi la simmetria lineare o traslata, quando il motivo viene spostato in spazi successivi, secondo una retta immaginaria, come avviene nelle greche e fregi. Mentre la simmetria centrale è basata sul principio della rotazione, con gli elementi che si dispongono simmetricamente rispetto al punto nodale.
Cosa stabilisce il principio del movimento?
Lo sguardo dell’osservatore si muove sul campo “guidato” dalla direzionalità ossia dalle tensioni
interne che permettono di percepire il movimento. Esso può essere ottenuto tramite una serie di fattori quali le linee oblique, la scia, la conver- genza di linee, l’utilizzo di forme appuntite, la sequenza di elementi, ecc.
Cosa sono le scale di proporzione e come si usano?
I disegni in scala di proporzione ci aiutano a visualizzare una realtà che altrimenti non potrebbe essere contenuta da neun foglio di disegno. La scala di riduzione (o proporzionale) non è altro che il rapporto tra le dimensioni dell’oggetto reale e quello dell’oggetto rappresentato.
Se l’oggetto è rappresentato nelle dimensioni reali, si dice che la scala è di 1 : 1 ; se invece le misure del disegno risultano 20 volte più piccole del vero si dice che la scala è di 1 :20 e così via.