Il Colore Flashcards
(26 cards)
Cos’è la luce?
La luce (solare) è una forma di energia elettromagnetica, costituita da onde la cui lunghezza a noi percepibile varia tra il 400 e 700 nanometri.
Perchè vediamo i colori?
Il famoso esperimento del 1676 di Isaac Newton, durante il quale fece passare un raggio di luce in un prisma di vetro, dimostrò per effetto della rifrazione che a seconda della sua lunghezza e frequenza ad ogni onda corrisponde un colore. Gli oggetti colpiti dalla luce hanno la proprietà di assorbire e respingere alcune frequenze luminose. L’occhio umano percepisce l’onda che viene riflessa. Un oggetto che riflette tutto lo spettro luminoso che lo colpisce verrà percepito come bianco, al contrario come nero.
In che modo vediamo i colori?
L’occhio umano è dotato di alcune cellule foto-recettori, chiamate coni e situate sulla retina, che in quanto sensibili alla luce, ci fanno percepire i colori.
Quali tipi di visione esistono nel mondo animale? e quale è tipica dell’essere umano?
Nel mondo animale la visione si è sviluppata nel corso dei millenni per necessità differenti. I mammiferi marini hanno una visione monocromatica, ovvero sono sensibili solo alla lunghezza d’onda del verde. Cani e gatti hanno una visione dicromatica, e vedono solo le sfumature di grigio e le lunghezze giallo/blu. I primati hanno sviluppato una visione tricromatica (rossa, verde e blu) per individuare bacche e frutti rossi sullo sfondo verde della vegetazione o le foglie nuove (rosse) più tenere, digeribili e nutrienti di quelle verdi. Se ne deduce che, questa caratteristica venne tramandata geneticamente per garantire la sopravvivenza della specie. Infatti le cellule fotorecettori del nostro occhio sono di tre tipologie, per l’appunto sensibili alle tre diverse lunghezze d’onda, verde, blu e rosso.
Cos’è la sintesi additiva?
Se il rosso, verde e blu sono colori primitivi e corrispondono ognuno ad una lunghezza d’onda, gli altri si ottengono per sintesi (o mescolanza) additiva. Quando un oggetto rimanda due lunghezze d’onda diverse, queste arrivano all’occhio invariate e colpiscono la retina simultaneamente. I fotorecettori attueranno una sintesi dei due stimoli di colore, che darà origine ad un nuovo colore. Pertanto la sintesi additiva può essere considerata un fenomeno biologico.
- rosso +blu = magenta;
- verde + rosso = giallo;
- verde + blu = blu-ciano.
Con quali metodi si ottiene una sintesi additiva?
La sintesi additiva viene per lo più impiegata nei monitor e televisori e viene ottenuta attraverso:
- la sovrapposizione delle luci colorate
- l’accostamento di piccoli punti vicini di due diversi colori, in quanto i fotorecettori non sono in grado di separare le singole componenti.
- la stimolazione alternata, in quanto gli stimoli di colore colpiscono i fotorecettori in rapida successione, tanto da un riuscire a distinguerle tra loro.
Cos’è un pigmento?
Per quanto riguarda le immagini stampate (o disegnate) l’artista come il grafico utilizza i colori pigmento: polveri colorate ottenute da terre e minerali, che coprono gli oggetti di uno strato colorato.
Cos’è la sintesi sottrattiva?
I colori pigmento primari (chiamati anche puri) , per dare origine a nuovi colori, si mescolano tra loro per effetto della sintesi sottrattiva. Questo processo è determinato da cause fisiche: mentre nella sintesi additiva ogni stimolo colore si aggiunge all’altro, il colore pigmento funge da filtro, che blocca certi stimoli di colore. Combinando ad esempio giallo e blu-ciano, i pigmenti continueranno comunque ad assorbire le stesse lunghezze d’onda (rosso, arancio e blu per il giallo e rosso, arancio e giallo per il blu), come riflettere le lunghezze d’onda appartenenti al giallo ed al blu. Dalla combinazione di queste due si ottiene il verde.
Quali sono le qualità dei colori?
I colori hanno tre qualità principali:
-La tinta che corrisponde alla lunghezza d’onda e che permette di distinguere un colore dall’altro. Tra le tinte si distinguono i colori cromatici, quali i primari e loro derivati e gli acromatici, che corrispondono al bianco ed al nero.
- La chiarezza (o luminosità), ovvero quanto un colore è chiaro o scuro, dipende dalla quantità di luce riflessa. Per ottenere un colore più chiaro, alla tinta si mescola il bianco.
-La saturazione, ovvero quanto un colore è vivido o pallido, a seconda della quantità di grigio mescolata alla tinta.
Come vengono definiti i colori?
La suddivisione canonica dei colori fa riferimento al famoso cerchio di Itten, dove al centro all’interno di un triangolo vi sono i tre colori primari (rosso magenta, ciano e giallo) al di sopra di esso, a formare nel suo insieme un esagono, i colori secondari (verde, arancione e viola), generati mescolando coppie di colori primari. Infine nella parte esterna, disposti in cerchio, i colori terziari, ovvero quelli generati mescolando i colori secondari con il primario adiacente, che danno una varietà di sfumature di colore.
Cosa e quali sono i colori complementari?
I colori complementari sono quei colori che non contengono nessuna traccia l’uno dell’altro e che per questo motivo occupano un punto opposto nel cerchio di Itten. Questi mescolati tra loro darebbero un grigio-nero neutro.
Sono complementari le coppie giallo-viola, rosso- verde e blu-arancio.
Cos’è la teoria strutturale del colore?
Nel suo Libro ‘Arte del colore’ pubblicato nel 1961, Johannes Itten riprende gli studi sulla luce ed il colore di Michel Eugène Chevreul, avviati un secolo prima, e ne esplora come i nostri occhi percepiscono l’accostamento di diversi colori e quindi gli effetti cromatici che ne conseguono.
Quando in una composizione si usano colori contrastanti e quando colori armoniosi?
Nella realizzazione di elaborati dove entra in gioco il colore bisogna ricordarsi che essi non vengono percepiti singolarmente bensì nell’insieme dei loro rapporti. Se si vuole creare armonia occorre usare colori analoghi, come il blu ed il verde, mentre Per aumentare la tensione e la vitalità occorrerà utilizzare colori complementari, come ad esempio il verde ed il rosso.
Quale principio venne dimostrato negli studi di M. E. Chevreul?
Durante i suoi studi M. E. Chevreul notò come due colori adiacienti venissero percepiti in modo diverso da come sono nella realtà. Ciò venne dimostrato dal principio di ‘contrasto simultaneo’, ovvero quell’effetto ottico per cui accostando due colori complementari, l’uno acquista la componente complementare dell’altro, aumentandone la luminosità e diventando più saturi. Due colori non complementari invece assumono una tinta diversa. Se poniamo un quadrato grigio all’interno di uno viola, il grigio assumerà un colore giallastro, che altri non è che il colore complementare del viola.
Quali altri contrasti cromatici esistono?
Altri effetti cromatici sono:
1. Il contrasto di colori puri
2. Il contrasto di colori chiari e scuri
3. Il contrasto di colori complementari
4. Il contrasto di qualità
5. Il contrasto di quantità
6. Il contrasto di colori caldi e freddi
Come si ottiene il contrasto di colori puri?
Il contrasto di colori puri è il più semplice da ottenere. L’effetto migliore i ha accostando tra loro dei colori saturi. L’effetto si attenua gradualmente man mano che i colori si mescolano, diventando secondari e terziari.
Come si ottiene il contrasto di colori chiari e scuri?
Nell’arte il contrasto più netto si ottiene utilizzando colori con scala tonale opposta come il bianco ed il nero. Contrasti più attenuati si hanno invece con gradazioni di tinte più chiare o più scure. I passaggi di chiaroscuro servono a dare profondità e tridimensionalità.
Come si ottiene il contrasto di colori complementari?
Se si accostano due colori complementari, questi si esaltano a vicenda: la coppia giallo-viola è contrastato anche nella sua variante chiaroscurale. I complementari rosso-verde presentano lo stesso grado di luminosità, per sono in equilibrio. Il contrasto tra blu e arancio è rafforzato dal tono freddo (blu) e caldo (arancio).
Come si ottiene il contrasto di qualità?
Si verifica accostando dei colori con diversa luminosità. Il massimo contrasto si ha accostando dei colori saturi con dei colori smorti e offuscati.
Come si ottiene il contrasto di quantità?
Il contrasto di quantità si basa sui rapporti che intercorrono tra le superfici cromatiche e la loro luminosità. Per avere equilibrio tra due colori è necessario proporzionare la superficie a seconda del diverso grado di luminosità. ln particolare, un colore molto luminoso (come giallo) dovrà occupare una superficie più piccola rispetto ad un altro con minore luminosità (come il viola) perché aumentando la superficie gialla si avrebbe una eccessiva predominanza di questo colore. Se, viceversa, la diminuiamo, il colore si esalterà maggiormente.
Come si ottiene il contrasto di colori caldi e freddi?
ll contrasto si ottiene accostando un colore che dà la sensazione di caldo con un altro che dà la sensazione di freddo. Si considerano colori caldi: il rosso, il giallo, il bruno e l’arancio, cioè tutti i
colori che si possono associare alla luce solare o al fuoco. Si considerano freddi tutti i colori che si associano all’acqua e alla luce lunare: il verde, l’azzurro, il viola tenue e tutte le tonalità di blu.
Quali sono i parametri per definire i colori nei software di grafica?
Nei software di grafica i colori vengono definiti secondo una serie di sigle. La sigla HSB fa riferimento alle qualità del colore: Tinta (Hue) Saturazione (Saturation) e Luminosità (Brightness). RGB fa riferimento al sistema di sintesi additiva, Rosso (Red) Verde (Green) e Blu (Blue) e vengono manipolati quando si deve sviluppare un progetto per web o monitor in generale. CMYK fa riferimento ai colori pigmento con un si stampa Ciano (Cyan) Rosso magenta (Magenta) Yellow (Giallo) Nero (blacK), che miscelandosi tra di loro, per sintesi sottrattiva danno origine agli atri colori. Il Nero (K) viene aggiunto per rendere lo stesso più saturo, in quanto l’unione CMY dà origine ad un grigio.
Cosa comunicano i colori?
Il colore ha un forte potere attrattivo, e da sempre è stato utilizzato per veicolare le emozioni. Ogni cultura associa ai colori un significato simbolico, per questo per meglio comprenderli bisogna conoscere il contesto culturale, storico e sociale in cui vengono usati.
Cosa comunicano i colori caldi?
I colori caldi in genere comunicano una propensione al dialogo, l’apertura verso l’esterno, l’accoglienza, non ultimi l’ottimismo e la vivacità.
ROSSO: è un colore stimolante ed eccitante, il colore del sangue, del fuoco, ha un legame con la collera, la rabbia, la distruzione. Simboleggia il potere, la passione, la sessualità.
GIALLO: è un colore che dà il senso della luminosità, della gioia e dell’allegria. È il colore dell’intelletto e dell’elevazione, attribuito al sole, all’oro. Dà sensazione di entusiasmo ed ottimismo; è efficace negli stati depressivi.
ARANCIONE: unisce l’energia fisica a quella mentale, nasce dalla mescolanza del rosso con il giallo. È un colore caldo che dà sensazioni di gioia e benessere. È il colore delle idee e dell’entusiasmo.