TUMORI DELLA CERVICE UTERINA Flashcards

1
Q

EPIDEMIOLOGIA E MORTALITA’

A

I tumori della portio uterina sono il 30% dei tumori ginecologici e la loro mortalità è del 30%.
Il cancro al collo dell’utero colpisce le donne giovani, a differenza dei tumori dell’endometrio e dell’ovaio che generalmente colpiscono in età postmenopausale.

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2
Q

TIPI DI TUMORI DELLA CERVICE UTERINA, CLASSIFICAZIONE

A

I tumori della cervice uterina vengono suddivisi in
* lesioni preinvasive,
* carcinoma microinvasivo

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3
Q

DEFINIZIONE CARCINOMA MICROINVASIVO

A

rappresenta una via di mezzo tra carcinoma invasivo e carcinoma in situ

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4
Q

CELLULE CARCINOMA MICROINVASIVO

A

presenta cellule atipiche che superano la membrana basale (che funge da vallo) fino ad un massimo di 5 mm.

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5
Q

PROGNOSI TUMORI DELLA CERVICE UTERINA MICROINVASIVO

A

, buona

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6
Q

TERAPIA TUMORI DELLA CERVICE UTERINA, MICROINVASIVO

A

conizzazione, la paziente guarisce.

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7
Q

STADIAZIONE TUMORI DELLA CERVICE UTERINA, MICROINVASIVO

A

Nella stadiazione è l’IA,

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8
Q

EVOLUZIONE K MICROINVASIVO

A

evolve in francamente invasivo in 1-2 anni.

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9
Q

K FRANCAMENTE INVASIVO, INVASIVITA’

A

l’invasione dello stroma è >5 mm, invade precocemente i vasi linfatici anche quando è di piccole dimensioni, ha quindi uno spiccato linfotropismo. Spesso viene scoperto casualmente.

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10
Q

LESIONI PREINVASIVE, DEFINIZIONE CIN

A

Neoplasia Cervicale Intraepiteliale (Richart 1975): il CIN è una lesione in cui la proliferazione cellulare non riproduce le normali strutture, ma presenta alterazioni più o meno gravi degli strati germinativi o basali nella differenziazione epidermoidale, nella stratificazione e maturazione.

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11
Q

CARATTERISTICHE PRIME FASI DELLA CIN

A

Le prime fasi della CIN sono caratterizzate soprattutto dal fatto che una parte dell’epitelio squamoso non arriva alla maturazione: la proliferazione cellulare (spesso aumentata) non riproduce più le strutture del normale epitelio squamoso2.

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12
Q

DIFFERENZA TRA CONDIZIONI NORMALI E CIN

A
  • condizioni normali c’è una progressiva differenziazione dagli strati basali a quelli più superficiali,
  • nella CIN si perde l’ordine architetturale e le cellule dello strato parabasale si possono trovare nello strato superficiale, le cellule intermedie nel parabasale, sino al K in situ in cui tutto l’epitelio è sovvertito e le cellule appaiono tutte uguali.
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13
Q

TIPI DI CIN

A

Distinzione in:
o CIN 1: displasia lieve, che coinvolge meno di 1/3 dell’epitelio
o CIN 2: displasia moderata, che coinvolge 2/3 dell’epitelio
o CIN 3: comprende:
- displasia grave= meno della massima parte ma maggiore di 2/3
- CIS = carcinoma in situ, tutto o massima parte dell’epitelio, può essere a cellule chiare, a cellule non cheratinizzanti o a cellule cheratinizzanti

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14
Q

EPIDEMIOLOGIA CIN

A
  • Le CIN 1 e 2 insorgono principalmente tra 18 e 26 anni,
  • CIN 3 insorge principalmente verso i 22-35 anni.
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15
Q

EVOLUZIONE CIN

A

L’evolutività è lenta: esistono 15 anni circa di differenza tra donne con Ca in situ e quelle con Ca invasivo.

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16
Q

SIL, DEFINIZIONE

A

Lesione Squamosa Intra-epiteliale (Bethesda 1989):

17
Q

tipi di sil

A
  • SIL di basso grado
  • SIL di altro grado (sostituisce il CIN ma non completamente, soprattutto in caso di intervento chirurgico)
18
Q

sil di basso grado , cosa comprende

A

nessuna lesione ma sola presenza di HPV (presenza di coilociti nello striscio, cellule dell’epitelio cervicale dove sembra che ci sia un buco nel citoplasma).

19
Q

cosa si puo’ fare nel caso di sil di basso grago

A

conizzazione preventiva, così si rimuove anche l’HPV. La displasia lieve (CIN 1) è una lesione banale, può essere data anche da un’infezione che si risolve dopo terapia, ad esempio con ovuli, quindi è transitoria.

20
Q

sil di alto grado, cosa comprende sil di alto grado

A
  • displasia moderata (CIN 2),
  • displasia grave (CIN 3)
  • carcinoma in situ: necessita di un intervento vero e proprio. “comprende anche le neoplasie non epiteliali
21
Q

complicanze sil di alto grado

A
  • Nelle pluripare di parti per via vaginale si forma la classica piaga,
  • nelle donne che effettuano il cesareo invece il collo appare uniforme con un orifizio sottile e senza estroflessioni dell’epitelio endocervicale.
22
Q

DEFINIZIONE PIAGA

A

Si tratta di un’ectopia che può guarire per riepitelizzazione spontanea

23
Q

COMPLICANZE CHE POSSONO INSTAURARSI SULLA PIAGA, POSSIBILE EVOLUZIONE

A
  • La piaga si trova in ambiente ostile con pH acido ed esposto a batteri quindi va incontro a processi proliferativi.
  • sono soggette ad infezioni perché sono come delle ferite aperte e determinano perdite verdastre o giallastre, in questi casi è indicato fare una diatermocoagulazione anche in caso di striscio negativo per prevenire la formazione o per distruggere l’epitelio ectopico mammellonato.
  • Successivamente all’epitelio ectopico si forma una crosta e poi va incontro alla riepitelizzazione
24
Q

trattamento piaga

A

, È importante l’inquadramento diagnostico per quanto riguarda il conseguente approccio terapeutico:
* lesioni a basso grado
- possono essere trattate direttamente con escissione;
* lesioni ad alto grado e CIS possono essere trattate con:
o conizzazione
- isterectomia

25
Q

metodologia di corretta esecuzione conizzazione

A
  • bisogna rimuovere il minimo possibile, più sono vaste più si possono avere problemi per la gravidanza come gli aborti perché il collo è pervio e il sacco gestazionale viene fuori a tappo di champagne.
  • Successivamente si possono effettuare altre conizzazioni ma non bisogna mai partire con delle amputazioni.
26
Q

isterectomia, in quali pz si puo’ eseguire

A

si effettua nelle pazienti già conizzate di 40 anni e con patologie associate.

27
Q

perioo di latenza tra insorgennza alterazioni e diplasia

A

Evoluzione della displasia: per questa ragione il ministero ha messo 25 anni per l’inizio del pap-test e come cut-off i 65.