miocarditi Flashcards

1
Q

definizione

A

processo infiammatorio del miocardio, acuto o cronico di natura non ischemica

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2
Q

a che cosa si associa miocardite

A

necrosi e o degenerazione delle miocc adiacenti di natura non ischemica. Focolai di necrosi miocc associata ad infiltrati linfocitari sono di comune osservazione in soggetti che fanno uso di cocaina, in pz affetti da feocromocitoma,

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3
Q

DECORSO,

A

normalmente rapida evoluzione clinica, mentre in altri casi può evolvere tipicamente verso un quadro cronico di cardiomiopatia dilatativa, con dilatazione e disfunzione ventricolare.
Forma particolare di miocardite su base gigantocellulare, che mostra un decorso rapidissimo verso lo scompenso.

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4
Q

EZIOLOGIA

A
  • Infettive, prevalentei,
  • Virus, Coxackie, cmv, enterov, adenov, parvo virus influenzale
  • Batteri , corynebacterium
  • Funghi, aspergillo, candida
  • Protozoi, toxoplasma tripanosoma
  • Elminti, Trichinella spiralis
  • non infettive
  • immunitarie, da allergeni, da autoantigeni, da alloantigeni, anche in soggetti affetti da malattie autoimmuni come la sarcoidosi, les o febbre reumatica,
  • tossiche, reazioni allergiche ad alcuni farmaci, come antibiotici, antidiuretici, antiipertensivi,
  • idiopatiche
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5
Q

MECCANISMI PATOGENETICI

A
  • MECCANISMI DEL DANNO MIOCC DA INFEZIONE VIRALE
  • Danno diretto, citolisi da virus
  • Danno immunomediato, immunità cellulare ed umorale
  • MECCANISMI DI PROGRESSIONE VERSO CMPATIA DILATATIVA
  • Persistenza del genoma virale
  • Autoimmunità cc ed umorale
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6
Q

FASI PATOGENESI

A

Fase acuta, virus penetrano in miocellule tramite recettore di membrana, si replicano con conseguente citolisi,

ANALISI ISTOLOGICA, necrosi miocc senza infiltrati infiammatori,
Fase subacuta, inizia qualche giorno dopo l’infezione, si protrae per circa due settimane ed è innescata dal rilascio delle proteine virali in interstizio, che provoca attivazione dei macrofagi e delle cellule nak con produzione di citochine infiammatorie, richiamo di linfociti t cd8+ e nk ed espansione linfociti b
- Linfociti b producono anticorpi circolanti contro proteine contrattili, strutturali e mitocondriali del miocardio
- Aggressione immunitaria del miocardio porta generalmente all’eliminazione del virus ed infatti la miocardite in gran parte dei casi va incontro a risoluzione spontanea, senza reliquiati
- È possibile che la malattia evolva verso una fase cronica
Fase cronica, progressiva riduzione dell’efficienza contrattile del miocardio e dilatazione delle cavità venticolari,
Sono stati invocati due possibili meccanismi alla base di questo fenomeno, la persistenza dell’infezione virale ed il perpetuarsi della flogosi su base autoimmune. La persistenza del genoma virale ed il perpetuarsi della flogosi su base autoimmuni
Il persistere della flogosi miocardica su base autoimmune appare causato dalla reazione crociata tra antigeni virali e cardiaci, come la mosina

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7
Q

CLASSIFICAZIONE

A
  • Morfologica, criteri di DALLAS
  • Cronologica,
  • Eziologica
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8
Q

CLASSIFICAZIONE EZIOLOGICA

A
  • Miocarditi secondarie
  • Miocarditi idiopatiche
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9
Q

CLASSIFICAZIONE CRONOLOGICA

A
  • Miocardite fulminea, esordio acuto febbrile, compromissione grave delle condizioni emodinamiche e con reperto istologico di miocardite attiva con necrosi miocc multifocale con evoluzione rapida verso exitus,
  • Miocardite acuta, esordio subdolo con lieve ipocinesia del ventricolo sx con reperto istologico di miocardite attiva o borderline alla prima biopsia e di miocardite gigantocc e o di fibrosi interstiziale, evoluzione verso sviluppo di cardiomiopatia dilatativa
  • Miocardite cronica attiva, esordio subdolo, evoluzione rapidamente progressiv vs cardiomiopatia dilatativa
  • Miocardite cronica persistente, esordio aspecifico senza compromissione emodinamica, reperto istologico di miocardite attiva alla prima biopsia
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10
Q

CLASSIFICAZIONE MORFOLOGICA,

A
  • si basa su Criteri di Dallas, coesistenza infiltrato infiammatorio e danno miocc,
  • entità, lieve, moderata, grave,
  • distribuzione , focale e diffuso,
  • composizione linfocitario, eosinofilo, granulomatoso,,
  • TIPI
  • Persistente,
  • Via di regressione
  • Regredita, con o senza fibrosi,
  • a seconda che la flogosi appaia inalterata, di intensità minore o completamente scomparsa,
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11
Q

MORFOLOGIA

A

MACRO, cuore di aspetto normale o dilatato, di consistenza flaccida con superficie di taglio generalmente marezzata,
frequente presenza di trombi murali. Il quadro macroscopico del cuore all’autopsia non è caratteristico, si può denotare dilatazione delle cavità ventricolari, con modico ispessimento delle pareti, dovuto alla presenza di edema interstiziale, solo di rado miocardio presenta chiazze giallognole o rossastre.
Talvolta si può riscontrare una pericardite fibrosa consensuale,

MICRO, Infiltrato flogistico, focale o diffuso, associato a danno miocc. Infiltrato infiammatorio può essere linfocitario, più frequentemente, granulocitario neutrofilo o eosinofilo, granulomatoso o gigantocc. In alcuni casi all’esame microscopico è possibile riconoscere agente patogeno

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12
Q

CORRELAZIONE ANATOMOCLINICA

A
  • Forma paucisintomatica o a risolusione spontanea
  • Può sfociare in scompenso cardiaco acuto
  • Sintomatologia pseudoinfartuale
  • Morte improvvisa aritmica,
  • Evoluzione verso cardiomiopatia dilatativa
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13
Q

CLINICA

A
  • ## Sintomi aspecifici, febbre, mialgie, palpitazioni o comparsa di dolore precordiale, allo scompenso cardiaco acuto fino a morte improvvisa,
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14
Q

DIAGNOSI

A

diagnosi istologica di miocardite , sia su base bioptica che istologica, si basa sul riscontro di due processi
- Fenomeni regressivi di vario grado delle mioccc,
- Infiltrati flogistici interstiziali, la composizione dell’infiltrato indirizza vero eziologia della malattia,
- Miocarditi virali infiltrato di tipo mononucleato, costituito da linfociti, con distribuzione focale o diffusa,
- Miocarditi da ipersensibilità infiltrato appare costituito da granulociti eosinofili, costituito da linfociti, macrofagi, occasionali cellule giganti multinucleate
- Infiltrato composto da granulociti eosinofili, si osserva anche nelle miocarditi da elminti
- Miocarditi batteriche, rare, caratterizzate da un infiltrato granulocitario neutrofilo, talvolta con formazione di ascessi,
- Miocarditi granulomatose, caratterizzate da formazione di granulomi giganto cc, esempio tipico rappresentato da sarcoidosi, con coinvolgimento cardiaco solo in 20 30% dei casi, in sarcoidosi cardiaca infiltrato può essere focale o diffuso
-

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15
Q

QUADRI POSSIBILI

A

diffuso o focale, differente estensione e di intensità,
- Miocarditi reumatica, quadro istologico molto caratteristico, si nota dissociazione delle miofibrille con edema basofilo del connettivo interstiziale, a cui si aggiunge la presenza di focolai di necrosi fibrinoide,
- A distanza di un mese dell’insorgenza di miocardite, compaiono granulomi a disposizione perivasale, noduli di Ashoff, che presentano un’area centrale di necrosi fibrinoide e sono costituiti da cc di Aschoff, di Anitschkow, linfociti e plasmacc
- Cc di Anitschkow, sono grossi elementi di origine istiocitaria con nucleo vescicoloso,
- Cc di aschoff hanno morfologia uguale, con ampio citoplasma basofilo, sono di regola multinucleate,
- Il granuloma reumatico tende progressivamente ad un evoluzione cicatriziale,
- Miocardite gigantocc, evoluzione rapida e spesso fatale. Forma di miocardite è caratterizzata, nella fase acuta da un infiltrato infiammatorio diffuso, composto da linfociti , plasmacc , macrofagi ed eosinofili, con il reperto caratteristico di cc multinucleate in assenza di granulomi. Le cellule multinucleate originano sia dai macrofagi che dalle miofibre cardiaca
- Superata la fase acuta, le miocarditi possono guarire senza reliquiati ma gli eventuali focolai di necrosi.

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