IUGR, Cardiotocografia, Farmaci In Gravidanza E Parto Flashcards

1
Q

Caratteristiche del feto con ritardo di crescita intrauterino

A

Il feto con ritardo di crescita intrauterino presenta un limite al suo potenziale di crescita intrinseco in modo tale che la sua curva di crescita si allontana rispetto a quella considerata normale

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2
Q

Tipologie di ritardo di crescita intrauterino

A

Ritardo di crescita intrauterino di tipo 1 definito anche simmetrico o anomalmente piccolo per età gestazionale

Ritardo di crescita intrauterino propriamente detto o di tipo 2 O asimmetrico

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3
Q

Ritardo di crescita intrauterino di tipo 1

A

Si ha una riduzione del peso e delle dimensioni che compromette in ugual misura tutti gli organi.
Le principali cause sono le aneuploidie, sindromi genetiche, torch e farmaci

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4
Q

Ritardo di crescita intrauterino di tipo 2

A

È la forma più comune ed esiste un coinvolgimento predominante dei dati biometrici addominali e generalmente è dovuto ad insufficienza utero placentare

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5
Q

Fattori di rischio per il ritardo di crescita intrauterino di tipo 2

A
Età sopra i 40 anni
BMI materno inferiore a 19
Consumo di droghe e fumo
Anamnesi positiva
Disturbi ipertensivi
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6
Q

Fattore di rischio più importante nel ritardo di crescita intrauterino di tipo 2

A

Disturbi ipertensivi

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7
Q

Fisiopatologia del ritardo di crescita intrauterino di tipo 2

A

Insufficienza placentare può causare una ridistribuzione del flusso ematico fetale con lo scopo di preservare le strutture più Nobili come il miocardio il cervello e i surreni mediante una vasodilatazione selettiva a carico di questi territori è una vasocostrizione dille circolazioni non Vitali come quella splancnica muscolo-scheletrica e del tessuto adiposo

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8
Q

Screening del ritardo di crescita intrauterino

A

L’aumento di resistenza delle arterie uterine e la presenza dell’ incisura nell’onda doppler in queste arterie a partire dalla settimana 24 predice un aumento del rischio di ritardo di crescita intrauterina o di preclampsis nella gravidanza

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9
Q

Indagine fondamentale per la diagnosi di ritardo di crescita intrauterino di tipo 2

A

L’ecografia che in genere dimostra diametri addominali diminuiti in relazione ai diametri cefalici

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10
Q

Modifiche flussimetriche in sequenza in ritardo di crescita intrauterino

A

Nella fase 1 lo studio Doppler è normale

Nella fase 2 di un aumento delle resistenze nella arteria ombelicale

Nella fase 3 si assiste a una vasodilatazione dell’arteria cerebrale media in conseguenza alla ridistribuzione circolatoria

Nella fase 4 si può avere una diminuzione o una scomparsa del flusso diastolico dell’arteria ombelicale

Nella fase 5 si osserva caratteristicamente l’assenza di flusso nel dotto venoso. Questo è un segno infausto sofferenza fetale. tuttavia il segno più grave è il flusso retrogrado nel dotto venoso

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11
Q

Come comportarsi nel caso di un ritardo di crescita intrauterino in un feto che abbia meno di 37 settimane

A

Bisogna valutare innanzitutto i parametri doppler.
Se l’arteria ombelicale presenta un flusso diastolico conservato il parto può essere posticipato.

Se abbiamo invece l’assenza della diastole in arteria ombelicale (stadio 4) con flusso nel dotto venoso normale e cardiotocografia normale sarà necessario terminare la gravidanza se siamo sopra le 34 settimane, se siamo sotto le 34 settimane si fa il ricovero e si induce la maturazione polmonare.

Se il flusso nel dotto venoso invece è alterato si può terminare la gestazione già a 32 settimane

Quando invece il flusso nel dotto venosoè assente o invertito oppure la cardiotocografia è anomala si termina la gestazione

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12
Q

Come comportarsi nel caso di un ritardo di crescita intrauterino diagnosticato in un feto di 37 settimane o più

A

Se il Doppler dell’arteria ombelicale a un’onda diastolica conservata e il liquido amniotico è normale si può posticipare il parto fino a che il test di bishop non sia adeguato per indurlo non superando però le 40 settimane

Se invece scomparsa L’onda diastolica oppure il liquido amniotico è diminuito occorre terminare la gestazione

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13
Q

La iugr richiede sistematicamente il cesareo?

A

No

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14
Q

Rischi a cui vanno incontro i neonati con ritardo di crescita intrauterino

A
Mortalità Maggiore
Asfissia alla nascita
Ipotermia ed ipoglicemia
Aspirazione di meconio
Sequele neurologiche

Predisposizione in età adulta ad ipertensione aterosclerosi ed intolleranza glucidica

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15
Q

In cosa consiste la cardiotocografia

A

Monitoraggio simultaneo di frequenza cardiaca fetale ed attività uterina

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16
Q

Quando e come può essere eseguita la cardiotocografia

A

Può essere eseguita prima del parto con trasduttore esterni applicati sull’addome della madre oppure intra parto per valutare il benessere fetale durante la dilatazione e la fase espulsiva.

Se si è già verificata la rottura delle membrane e via dilatazione cervicale sufficiente si può fare con un elettrodo applicato sullo scalpo fetale è un catetere di pressione per la dinamica uterina introdotto nella cavità amniotica.
Questo monitoraggio interno è più preciso

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17
Q

Cosa valuta in particolare la cardiotocografia

A

Frequenza cardiaca fetale

Variabilità

Modifiche periodiche

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18
Q

Come deve essere monitorata la frequenza cardiaca

A

È necessario monitorare il numero di battiti al minuto per almeno 10 minuti

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19
Q

Tipologie di frequenza cardiaca fetale

A

La frequenza normale va da 110 A 160 battiti al minuto

si parla di tachicardia se la frequenza è superiore 160 battiti al minuto

si parla di bradicardia quando inferiore a 110 battiti al minuto. da ricordare che aprono si peggiore rispetto alla tachicardia

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20
Q

Cosa considera la variabilità nella cardiotocografia

A

L’oscillazione della frequenza cardiaca fetale

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21
Q

Come può essere l’oscillazione della frequenza cardiaca fetale

A

A breve termine con variabilità battito battito dovuta ad influenza parasimpatico

A lungo termine sotto il controllo simpatico con variabilità che si considera minuto per minuto

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22
Q

Tipologie di variabilità a breve termine

A

La variabilità a breve termine è normale quando va dai 5 ai 25 battiti al minuto.

È anormale quando inferiore a 5 battiti al minuto per almeno 90 minuti

E non rassicurante quando ha un ampiezza inferiore a 5 battiti al minuto per più di 40 minuti ma meno di 90 minuti. È un quadro pre patologico oppure indicativo di sonno fetale

Sinusoidale con 2 o 5 oscillazioni al minuto in assenza di reattività. Quadro premortem

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23
Q

Quando la variabilità a lungo termine si considera normale

A

Quando va da 2 a 6 cicli al minuto

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24
Q

Quali sono i cambiamenti periodici che intervengono nella cardiotocografia

A

Le accelerazioni e le decelerazioni

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25
Q

Cosa sono le accelerazioni

A

Aumenti transitori della frequenza cardiaca fetale al di sopra di 15 battiti e di almeno 15 secondi di durata.
Sono segno di benessere fetale

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26
Q

Cosa sono le decelerazione

A

Diminuzioni transitori e periodiche della frequenza cardiaca.
Esistono tre tipi:

Decelerazione di tipo 1 o precoci

Decelerazioni di tipo due o tardive

Decelerazioni di tipo 3 o variabili

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27
Q

Deciderazioni di tipo 1

A

Sono contemporanee rispetto alla contrazione uterina.

sono assolutamente fisiologiche è riconducibile alla stimolazione vagale indotto dalla compressione della testa fetale

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28
Q

Decelerazioni di tipo 2

A

Diminuiscono o hanno un ritardo di oltre 18 secondi rispetto alla contrazione.
si tratta della risposta iniziale ad una ipossia fetale sebbene non siano necessariamente correlati ed acidosi fetale.

è raccomandato in questi casi seguire un prelievo di sangue dallo scalpo per determinare il ph

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29
Q

Decelerazioni di tipo 3

A

Non hanno correlazione con la contrazione ed in genere sono dovuti a compressione del cordone ombelicale.
Hanno una prognosi intermedia

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30
Q

Decelerazioni con la prognosi peggiore

A

Tipo 2

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31
Q

Pattern reattivo e pattern normale alla cardiotocografia

A

Nel pattern normale abbiamo una linea di base tra 110 e 160 battiti al minuto con una variabilità che va da 5 a 25 battiti al minuto in assenza di decelerazioni

Nel pattern reattivo si hanno due o più accelerazioni transitorie di almeno 30 minuti in assenza di decelerazione. Anche questo è un pattern normale

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32
Q

Pattern non reattivo

A

Mancano accelerazioni transitorie. In questo caso sarà necessario prolungare il periodo di esaminazione e se continua il modello non reattivo Sara indicata l’esecuzione di qualche esame di supporto come il Doppler o il profilo biofisico

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33
Q

Pattern sospetto

A

Lieve bradicardia o lieve tachicardia

Variabilità inferiore a 5 battiti al minuto per almeno di 40 minuti ma per meno di 90 minuti
oppure variabilità eccessiva al di sopra dei 25 battiti al minuto

Sporadiche decelerazioni

Vanno effettuati altre indagini

34
Q

Pattern patologico

A

Battiti cardiaci inferiore a 100 battiti al minuto

Battiti cardiaci superiori a 180 al minuto

Variabilità inferiore a 5 battiti al minuto per più di 90 minuti oppure pattern sinusoidale

35
Q

Cos’è il test da contrazione o test di pose

A

Consiste nella provocazione di contrazioni uterine mediante la somministrazione di ossitocina per via endovenosa o stimolazione del capezzolo

Richiede la registrazione di 3 contrazioni ogni 10 minuti

36
Q

Classificazioni della risposta al test da contrazione

A

Negativa con frequenza cardiaca fetale normale con buona variabilità e meno del 20% di decelereazioni tardive in 10 contrazioni

Positiva con oltre il 50% di decelerazioni tardive. In caso di maturità fetale è indicazione a espletare il parto

Dubbia con decelerazioni tardive occasionali. Necessario ripetere il test O usare altri test

37
Q

Controindicazioni al test da contrazione

A

Precedente cesareo
Rottura prematura delle membrane
Placenta previa o distacco di placenta

38
Q

Come si valuta il profilo biofisico del feto

A

Si considerano 5 variabili:
Frequenza cardiaca fetale+
4 parametri ecografici (movimenti fetali, tono fetale, murmure respiratorio, volume del liquido amniotico)

a ciascun parametro si dà un punteggio che va da 0 a 2

39
Q

Punteggio al profilo biofisico anomalo

A

Inferiore a 6

40
Q

Pulsossimetria fetale

A

Tecnica che consiste nel monitorare la saturazione di ossigeno fetale mediante applicazione di un sensore sulla guancia fetale.
Richiede una dilatazione di almeno 2-3 centimetri

se è superiore al 30% Il quadro è normale si può continuare col parto. Se inferiore al 10% il feto va estratto subito

Per valori tra 10 il 30% si effettua il prelievo da scalpo fetale per determinare il ph

41
Q

Cos’è il prelievo da scalpo fetale e suo ruolo

A

Consiste nell’analisi del pH dell’emogas dell’emoglobina in un campione di sangue ottenuto dal cuoio capelluto ospedale per analizzare il suo equilibrio acido base

E il parametro più affidabile per valutare lo stato reale del feto durante il parto

42
Q

Indicazioni al prelievo da scalpo fetale

A

Qualsiasi condizione che durante il parto sia indicativa di una perdita del benessere fetale

43
Q

Controindicazioni al prelievo da scalpo fetale

A

Coagulopatia fetale

HIV ed epatite c

44
Q

Come comportarsi in base al ph fetale

A

Se sopra 7,25 si continua il parto

6 inferiore a 7,2 si procede all’estrazione fetale

Per valori tra 7,2 e 7,25 si ripete il prelievo dopo 15 minuti e se valori persistono tali si deve considerare l’estrazione fetale entro un’ora

45
Q

Iperemesi gravidica

A

Condizione che arriva interessare il 5% delle gestanti.
Situazione di vomito intenso e continuo che impedisce l’alimentazione della gestante potendo provocare disturbi dell’equilibrio idroelettrolitico e anche disturbi neurologici con encefalopatia di wernicke.

Richiede il ricovero, la somministrazione vitamina E correzione idroelettrolitica.
Si possono utilizzare antiemetici.
Necessario supporto psicologico

46
Q

Appendicite

A

Complicanza chirurgica più frequente durante la gravidanza
Diagnosi di norma difficile a causa della leucocitosi fisiologica e spostamento del cieco dovuto alla crescita uterina

In caso di qualsiasi dubbio diagnostico va effettuata una laparotomia

47
Q

Cos’è la colestasi intraepatica gestazionale

A

Compare nel terzo trimestre.
ha una causa sconosciuta Ma si attribuisce agli alti livelli di estrogeni durante la gestazione che diminuiscono l’escrizione biliare epatica potendo provocare colestasi

48
Q

Clinica della colestasi intraepatica gestazionale

A

Il sintomo più precoce e caratteristico è il prurito che in genere generalizzato ed intenso soprattutto in sede palmoplantare.
Compare Nella seconda metà della gestazione

Il 60% delle donne ha coluria e ittero moderato nei casi gravi

Scompare dopo la gravidanza e non ha nessuna relazione con la steatosi epatica acuta della gravidanza

49
Q

Diagnosi di colestasi intraepatica gestazionale

A

Rialzo della fosfatasi alcalina colesterolo e bilirubina

Transaminasi normali o discretamente aumentate

50
Q

Terapia colestasi intraepatica della gravidanza

A

Colestiramina per il prurito. Se la gestazione inferiore alla 34a settimana viene somministrata vitamina k in via profilattica

Dalla settimana 37 quando si raggiunge la maturità fetale si induce il parto

51
Q

Prognosi della colestasi intraepatica gestazionale

A

La prognosi materna eccellente tuttavia quella fetale può essere compromessa con un rischio del 5% di prematurità e morte fetale

la concentrazione degli acidi biliari nel sangue materno è il dato che più si associa alla mortalità fetale

52
Q

Cos’è la steatosi epatica acuta gravidica

A

Complicanza rara che si verifica dopo la 35esima settimana con alto rischio materno e fetale

Si presenta con nausea e vomito inizialmente associato a dolore addominale un intero cefalea confusione e coma

Raramente è presente prurito

Scompare al termine della gravidanza e non si ripete nelle successive

53
Q

Diagnosi di steatosi epatica acuta gravidica

A

Aumento della fosfatasi alcalina bilirubina transaminasi e in casi gravi alterazioni delle prove di coagulazione

54
Q

Terapia e prognosi della steatosi epatica acuta

A

Termine della gravidanza indipendentemente dall’ età gestazionale della madre considerato l’alto rischio di mortalità materna

altissima mortalità materna e fetale

55
Q

Prima causa di mortalità materna non ostetrica

A

Cardiopatia

56
Q

In quali cardiopatie è controindicata la gravidanza

A
Valvulopatia aortica
Coartazione aortica
Ipertensione polmonare primaria
Sindrome di marfan
Eisenmenger fallot cardiomiopatie peripartum
57
Q

Cosa è necessario fare nelle gestanti cardiopatiche

A

Nelle gestanti cardiopatiche ad alto rischio è necessaria la profilassi antibiotica durante il travaglio il parto e il cesareo con ampicillina e gentamicina

per le donne cardiopatiche andrebbe sempre preferita la via vaginale

58
Q

La gravidanza aumenta l’incidenza di batteriuria asintomatica?

A

No

59
Q

Ruolo della batteriuria asintomatica nella gravidanza

A

In gravidanza esiste un rischio di evoluzione a pielonefrite acuta del 35%
quindi in tutte le gestanti è raccomandata una urinocultura durante il primo trimestre.
Se negativa si ripete solamente nelle donne ad alto rischio come ad esempio le donne che hanno un’anamnesi positiva o anomalie del tratto urinario o minaccia di parto pretermine

60
Q

Terapia della batteriuria asintomatica

A

Antibiotico terapia con amoxicillina o cefalosporine o fosfomicina o nitrofurantoina per almeno 3 o 7 giorni

61
Q

Decorso della tubercolosi in gravidanza

A

Può avere un decorso molto simile a quello degli immunodepressi

62
Q

Protocollo terapeutico della tubercolosi in gravidanza

A

9 mesi di isoniazide rifampicina e piridossina ed etambutolo associato negli ultimi due mesi

tale protocollo non è indicato durante l’allattamento

63
Q

Screening dell’ infezione di streptococco di gruppo B

A

Tampone vaginale e rettale tra la settimana 35 e 37

64
Q

Cosa fare se lo screening per streptococco è positivo

A

2 grammi endovena intrapartum di ampicillina

65
Q

Categorie dei farmaci in gravidanza

A

A: assenza di rischio fetale dimostrato su studi controllati su esseri umani

B: tollerato su studi animali ma senza studi su esseri umani

C: non è possibile escludere l’esistenza di un rischio

D: rischio fetale dimostrato

X: assolutamente controindicato

66
Q

Farmaci della categoria x

A

Ribavirina
Metotrexato
Isotretinoina derivati della vitamina A
Androgeni

67
Q

Anticoagulanti che si possono utilizzare in gravidanza

A

Solamente l’eparina in quanto non attraversa mai la barriera placentare
Mai dare i dicumarolici che sono teratogeni

68
Q

Antibiotici che si possono usare durante tutta la gravidanza

A

Penicilline
Cefalosporine
Macrolidi
Isoniazide etambutolo

69
Q

In quale trimestre andrebbe evitata la rifampicina

A

Primo trimestre e terzo

70
Q

Quando non si possono utilizzare aminoglycosidi e vancomicina

A

Secondo e terzo trimestre

71
Q

I chinoloni si possono utilizzare in gravidanza

A

No!

72
Q

Anticonvulsivante meno tossico in gravidanza

A

Carbamazepina

73
Q

Effetti del fenobarbital sul feto

A

Visto che induce gli enzimi riduce la bilirubina circolante e quindi l’ittero neonatale

74
Q

Effetti della fenitoina in gravidanza

A

Malformazioni cranio facciali e digitali

75
Q

La terapia anticonvulsivante va interrotta in gravidanza?

A

No

76
Q

Effetti dei fans in gravidanza

A

Emorragie
Ipertensione polmonare a causa della chiusura precoce del Dotto
Oligoidramnios a partire dalla 34a settimana

77
Q

Il paracetamolo è sicuro in gravidanza?

A

Si

78
Q

Broncodilatatori inalatori

A

Sia la budesonide sia il salbutamolo inalatori possono essere utilizzati in gravidanza in quanto il beneficio materno supera il rischio fetale

79
Q

Quanto tempo dopo l’assunzione di derivati della vitamina A si può avere una gravidanza

A

Due anni dopo l’interruzione di terapia

80
Q

Vaccini assolutamente controindicati in gravidanza

A

Morbillo-parotite-rosolia
Vaiolo
Poliomielite sabin
Febbre gialla

81
Q

Ruolo delle radiografie in gravidanza

A

La RX del torace si può effettuare sin dal primo trimestre

una volta superato il periodo dell’ organogenesi si possono effettuare più esami radiologici