Longevità Compositi Flashcards

1
Q

Quali sono i fattori associati ai fallimenti dei restauri (in generale)?

A
  1. Cariorecettività paziente
  2. Estensione della cavità
  3. Tipo di cavità (seconde classi più a rischio)
  4. Fattori socio-economici
  5. Materiali utilizzati (AFR)
  6. Parafunzioni
  7. Anni del paziente. (Camera pulpare, occlusologia, qualità dei tessuti, denti già trattati)
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2
Q

Quali sono i fattori associati a fallimento dei restauri posteriori in composito?

A
  • Forma cavitaria
  • Estensione della cavità
  • Tipo di materiale utilizzato
  • Operatore non esperto
  • Cariorecettività
  • Bruxismo e parafunzioni
  • Età: pz giovani non lavano, pz anziani hanno restauri più estesi, rapporti occlusali diversi, strutture residue diverse (dentina secondaria e dentina slerotica)
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3
Q

Manhart 2004

A

Valutazione AFR dei vari materiali da restauro per posteriori. Dimostrazione, ai tempi, che il composito rendeva meglio che l’amalgama:
- Cast gold 1,4
- Cad-cam ceramic 1,7
- Direct composite 2,2
- Indirect composite 2,9
- Amalgama 3,0

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4
Q

Ulla Pallotie 2017

A

Follow up che arriva a 25-30 anni di restauri in amalgama e in composito. Dimostra che i compositi applicati nella loro peggiore condizione rendono di più delle amalgame applicate nella loro peggiore condizione.

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5
Q

Brunthaler 2003

A

La carie secondaria sembra essere la prima causa di fallimento dei restauri compositi in regione posteriore nei 6-17 anni

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6
Q

Opdam 2010

A
  • A 5 anni non c’è differenza tra compositi e amalgama in termini di sopravivvenza
  • A 12 anni i compositi danno risultati migliori
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7
Q

Rodolpho 2006

A

Follow up di restauri in composito a 17 anni. Qual è l’outcome? Riparazione 42%, Sostituzione 22%, Perdita dente 11%.

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8
Q

DeMarco

A

FA UNA REVIEW SISTEMATICA SULLA LONGEVITA DEI RESTAURI POSTEIORI DIRETTI DI 1 E 2 CLASSE IN COMPOSITO. PRATICAMENTE RICAPITOLA CIò CHE è STATO DETTO DAGLI ALTRI. I compositi resinosi sono diventati la prima scelta per i restauri diretti posteriori e sono sempre più popolari tra i clinici e i pazienti. Nel frattempo, diversi rapporti clinici in letteratura hanno discusso la durata di questi restauri per lunghi periodi. In questa revisione, abbiamo cercato nella letteratura odontoiatrica studi clinici su restauri posteriori in composito per periodi di almeno 5 anni di follow-up pubblicati tra il 1996 e il 2011. La ricerca ha portato a 34 studi selezionati. Il 90% degli studi clinici ha indicato che con i restauri posteriori in composito di classe I e II si possono raggiungere tassi di fallimento annuali compresi tra l’1% e il 3%, a seconda di diversi fattori come il tipo e la posizione del dente, l’operatore e gli elementi socioeconomici, demografici e comportamentali. Le proprietà del materiale hanno mostrato un effetto minore sulla longevità. Le principali ragioni di fallimento a lungo termine sono la carie secondaria, legata al rischio di carie individuale, e la frattura, legata alla presenza di un rivestimento o alla resistenza del materiale utilizzato, nonché a fattori del paziente come il bruxismo. La riparazione è una valida alternativa alla sostituzione e può aumentare significativamente la durata dei restauri. Come osservato nella letteratura esaminata, si può prevedere un lungo tasso di sopravvivenza per i restauri in composito posteriori, a condizione che si tenga conto dei fattori legati al paziente, all’operatore e ai materiali durante l’esecuzione dei restauri.

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