ACCESSO Flashcards

(62 cards)

1
Q

Qual è la fonte principale del diritto di accesso ai documenti amministrativi?

A

La fonte principale è la Legge 7 agosto 1990, n. 241, in particolare il Capo V (articoli 22-28), che disciplina in modo organico il diritto di accesso ai documenti detenuti dalla pubblica amministrazione.

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2
Q

Che cos’è il diritto di accesso secondo l’art. 22 della L. 241/1990?

A

È il diritto degli interessati di prendere visione ed estrarre copia dei documenti amministrativi, al fine di garantire la trasparenza e l’imparzialità dell’azione amministrativa, nonché la partecipazione al procedimento.

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3
Q

Quali soggetti possono esercitare il diritto di accesso documentale?

A

Gli interessati, ossia coloro che abbiano un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente a una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento richiesto.

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4
Q

Chi sono i controinteressati nel diritto di accesso?

A

Sono quei soggetti individuati o individuabili dai documenti richiesti, che dall’esercizio del diritto di accesso vedrebbero compromesso il proprio diritto alla riservatezza. La loro posizione è tutelata con specifiche garanzie procedurali.

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5
Q

Quali caratteristiche deve avere l’interesse per legittimare l’accesso?

A

L’interesse deve essere diretto, concreto e attuale, ovvero non ipotetico né futuro, e deve riguardare una situazione giuridicamente protetta, che può essere incisa dal contenuto del documento amministrativo richiesto.

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6
Q

Cosa si intende per documento amministrativo ai sensi dell’art. 22, comma 1, lett. d) della L. 241/1990?

A

Qualsiasi rappresentazione, anche interna, di contenuto grafico, fotocinematografico, elettromagnetico o informatico, formata o comunque detenuta da una pubblica amministrazione e concernente attività di pubblico interesse.

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7
Q

I documenti interni sono soggetti al diritto di accesso?

A

Sì, anche i documenti interni rientrano nella nozione di documento amministrativo, purché attinenti ad attività di pubblico interesse e detenuti dall’amministrazione, anche se non ancora conclusi in un procedimento.

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8
Q

Quali pubbliche amministrazioni sono obbligate a garantire il diritto di accesso?

A

Tutte le pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del D.Lgs. 165/2001, nonché i gestori di pubblici servizi e, in generale, i soggetti di diritto pubblico che esercitano funzioni amministrative.

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9
Q

Il diritto di accesso può essere esercitato verso soggetti privati?

A

Solo nei casi in cui tali soggetti esercitino attività di pubblico interesse o siano gestori di pubblici servizi, nei limiti delle funzioni esercitate e in relazione ai documenti detenuti per conto dell’amministrazione.

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10
Q

Qual è la funzione del diritto di accesso nella legge 241/1990?

A

Ha funzione strumentale alla tutela di situazioni giuridiche soggettive e alla partecipazione attiva del cittadino, contribuendo alla trasparenza, all’efficienza e all’imparzialità dell’azione amministrativa.

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11
Q

Come può essere esercitato il diritto di accesso ai documenti amministrativi?

A

Il diritto di accesso può essere esercitato mediante istanza informale o formale, da presentare all’amministrazione che ha formato il documento o lo detiene stabilmente. L’istanza deve contenere gli elementi identificativi del documento richiesto e la motivazione dell’interesse giuridico tutelato.

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12
Q

Quando si utilizza l’accesso informale ai sensi del DPR 184/2006?

A

L’accesso informale è utilizzabile quando non esistono controinteressati e l’esame dei documenti può avvenire senza formalità, anche verbalmente. L’amministrazione può concedere l’accesso immediatamente se sussistono i presupposti.

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13
Q

Come si svolge l’accesso informale?

A

Si effettua presentando una richiesta verbale o scritta all’ufficio competente, indicando il documento desiderato e il motivo dell’interesse. Se accolta, l’amministrazione consente l’immediata visione o il rilascio di copia del documento.

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14
Q

Quando è necessaria l’istanza formale di accesso?

A

L’istanza formale è necessaria quando non è possibile l’accesso informale, ad esempio in presenza di controinteressati o di documentazione complessa. Deve essere scritta, motivata e contenere tutti gli elementi identificativi del documento.

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15
Q

Che cosa deve contenere una richiesta formale di accesso?

A

La richiesta deve indicare: a) i dati identificativi del richiedente; b) gli estremi del documento oggetto di accesso, ove conosciuti; c) la motivazione dell’interesse giuridico alla base dell’accesso; d) eventuali documenti a supporto.

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16
Q

Qual è il termine entro cui la P.A. deve concludere il procedimento di accesso?

A

Il procedimento si conclude entro 30 giorni dalla ricezione della richiesta. Se la P.A. non risponde entro tale termine, il silenzio è considerato rigetto, salvo motivi di differimento comunicati nei termini.

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17
Q

Cosa accade in presenza di controinteressati?

A

L’amministrazione deve darne comunicazione ai controinteressati entro 10 giorni. Questi hanno a loro volta 10 giorni per opporsi. Decorso tale termine, l’amministrazione decide entro i successivi 20 giorni, bilanciando gli interessi coinvolti.

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18
Q

L’amministrazione può differire l’accesso ai documenti?

A

Sì, il differimento è ammesso se i documenti fanno parte di procedimenti non conclusi o se l’accesso può compromettere l’efficacia dell’azione amministrativa. Il differimento va motivato e comunicato al richiedente con indicazione del termine.

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19
Q

Cosa succede se l’istanza viene accolta?

A

L’amministrazione invita l’interessato a prendere visione del documento o a ritirarne copia, eventualmente previo pagamento dei costi di riproduzione. La visione è gratuita, mentre il rilascio di copia è soggetto a rimborso delle spese.

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20
Q

Quali modalità sono ammesse per presentare l’istanza di accesso?

A

L’istanza può essere presentata a mano, via posta, via fax, via PEC o email, purché siano garantiti l’identificabilità del richiedente e l’autenticità della domanda. È preferibile allegare un documento di identità.

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21
Q

Quali sono le esclusioni assolute al diritto di accesso previste dalla legge?

A

L’art. 24, comma 1, della L. 241/1990 esclude l’accesso per i documenti coperti da segreto di Stato, segreto d’ufficio, segreto statistico e segreto professionale. Queste esclusioni sono insuperabili, anche in presenza di un interesse giuridico tutelato.

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22
Q

Quali sono le esclusioni relative al diritto di accesso?

A

Sono quelle previste dal comma 6 dell’art. 24 L. 241/1990 e da appositi regolamenti delle pubbliche amministrazioni. Tali esclusioni dipendono dalla necessità di proteggere interessi pubblici e privati e possono essere superate se l’accesso è necessario per la tutela in giudizio di diritti o interessi giuridicamente rilevanti.

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23
Q

Il diritto alla riservatezza può limitare l’accesso documentale?

A

Sì, quando i documenti contengono dati personali o sensibili di soggetti terzi, il diritto alla riservatezza può giustificare il diniego o la limitazione dell’accesso, salvo che esso sia necessario per far valere un interesse giuridico prevalente.

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24
Q

Come si bilancia l’accesso con la riservatezza dei terzi?

A

L’amministrazione deve valutare se l’interesse all’accesso sia prevalente rispetto al diritto alla riservatezza. Se l’accesso è necessario per la cura o la difesa di un interesse giuridico, può essere consentito anche su documenti riservati, eventualmente con oscuramento dei dati non pertinenti.

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25
È possibile accedere ai dati sensibili e giudiziari contenuti nei documenti?
Sì, ma solo nei limiti in cui ciò sia strettamente indispensabile per tutelare un interesse giuridicamente rilevante. L’accesso deve avvenire nel rispetto del principio di proporzionalità e minimizzazione dei dati, come previsto dal Codice della privacy.
26
Quali sono gli interessi pubblici che possono giustificare l’esclusione dell’accesso?
La sicurezza pubblica, la difesa e le relazioni internazionali, la politica monetaria, l’ordine pubblico, l’attività di vigilanza e controllo, la prevenzione e repressione dei reati, la tutela dell’interesse economico e finanziario dello Stato e degli enti pubblici.
27
L’accesso è ammesso a procedimenti tributari?
No, l’art. 24, comma 3, L. 241/1990 esclude espressamente l’accesso nei procedimenti tributari, salvo che l’accesso sia previsto dalle stesse leggi tributarie. Questa è una delle esclusioni relative più significative.
28
L’accesso è consentito nei confronti di atti normativi e atti amministrativi generali?
No, in base all’art. 24, comma 2, della L. 241/1990, non è ammesso l’accesso agli atti normativi e agli atti amministrativi generali, salvo che non siano direttamente lesivi di interessi giuridicamente tutelati del richiedente.
29
Cosa prevede l’art. 24, comma 7, in tema di prevalenza dell’interesse alla difesa?
Prevede che, in ogni caso, deve essere garantito l’accesso ai documenti amministrativi la cui conoscenza sia necessaria per curare o difendere i propri interessi giuridici, anche in presenza di dati sensibili o controinteressati.
30
L’amministrazione può oscurare dati all’interno dei documenti oggetto di accesso?
Sì, può applicare il c.d. 'oscuramento selettivo', rendendo disponibili solo le parti del documento pertinenti all’interesse giuridico del richiedente, escludendo le informazioni coperte da riservatezza.
31
Che cos'è l'accesso civico semplice?
È il diritto di chiunque di richiedere documenti, informazioni o dati che le pubbliche amministrazioni abbiano l'obbligo di pubblicare ai sensi del D.Lgs. 33/2013, nei casi in cui ne sia stata omessa la pubblicazione. Non richiede motivazione né interesse giuridico specifico.
32
Qual è la finalità dell'accesso civico semplice?
Favorire la trasparenza dell’azione amministrativa, consentendo ai cittadini di controllare che le P.A. rispettino gli obblighi di pubblicazione previsti dalla legge, anche a tutela dell'integrità e legalità dell'amministrazione.
33
A chi va presentata l’istanza di accesso civico semplice?
All’ufficio competente in materia di pubblicazioni obbligatorie oppure, nei casi previsti, al Responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT).
34
Qual è il termine per la risposta a una richiesta di accesso civico semplice?
L’amministrazione deve rispondere entro 30 giorni, pubblicando i dati richiesti sul sito istituzionale e comunicando al richiedente il collegamento ipertestuale oppure fornendo adeguata motivazione del diniego.
35
Quali sono i rimedi in caso di diniego o mancata risposta all’accesso civico semplice?
Il richiedente può presentare istanza di riesame al RPCT che decide entro 20 giorni, oppure ricorrere al TAR. In alcuni casi è possibile rivolgersi anche al Difensore civico regionale.
36
Che cos'è l'accesso civico generalizzato (FOIA)?
È il diritto di chiunque di accedere a dati e documenti detenuti dalle P.A., ulteriori rispetto a quelli oggetto di pubblicazione obbligatoria, al fine di favorire forme diffuse di controllo sull’operato delle amministrazioni e sull’utilizzo delle risorse pubbliche (art. 5, comma 2, D.Lgs. 33/2013).
37
L’accesso civico generalizzato richiede un interesse qualificato?
No. Può essere esercitato da chiunque, senza necessità di motivazione e senza dimostrare un interesse diretto, concreto o attuale. Si basa sul principio della trasparenza totale.
38
Quali sono i limiti dell'accesso civico generalizzato?
L’accesso può essere negato se comporta un pregiudizio concreto a interessi pubblici (sicurezza, ordine pubblico, difesa, politica estera) o privati (riservatezza, dati personali, segreti commerciali), come previsto dall’art. 5-bis del D.Lgs. 33/2013.
39
Cosa deve fare l’amministrazione se ci sono controinteressati?
Deve darne comunicazione entro 10 giorni. I controinteressati hanno a loro volta 10 giorni per opporsi. In caso di opposizione, l’amministrazione decide se rifiutare, accogliere o accogliere parzialmente l’istanza, motivando la propria scelta.
40
Qual è il termine per decidere sull’accesso civico generalizzato?
L’amministrazione ha 30 giorni per rispondere, prorogabili di altri 10 giorni in casi complessi. Il silenzio equivale a rigetto implicito dell’istanza.
41
Quali sono i rimedi a disposizione del richiedente in caso di diniego dell’accesso documentale?
Il richiedente può presentare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) ex art. 116 del Codice del processo amministrativo oppure, in alternativa, può rivolgersi al difensore civico, se previsto.
42
Entro quale termine deve essere proposto il ricorso al TAR contro il diniego di accesso?
Il ricorso al TAR deve essere presentato entro 30 giorni dalla piena conoscenza del provvedimento di diniego, espresso o tacito.
43
Cosa può fare il richiedente in caso di diniego dell'accesso documentale?
Il richiedente può presentare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) ex art. 116 del Codice del processo amministrativo oppure, in alternativa, può rivolgersi al difensore civico, se previsto.
44
Entro quale termine deve essere proposto il ricorso al TAR contro il diniego di accesso?
Il ricorso al TAR deve essere presentato entro 30 giorni dalla piena conoscenza del provvedimento di diniego, espresso o tacito (cioè dopo 30 giorni di silenzio dell’amministrazione).
45
Che tipo di rito si applica al giudizio in materia di accesso ai documenti?
Si applica il rito speciale previsto dall’art. 116 del Codice del processo amministrativo, che prevede una trattazione più veloce e snella rispetto ai procedimenti ordinari.
46
Cosa può disporre il giudice amministrativo in caso di accoglimento del ricorso?
Il giudice può ordinare all’amministrazione di esibire i documenti richiesti o di consentirne l’accesso, fissando un termine per l’adempimento. Può anche condannare l’amministrazione al pagamento delle spese.
47
In cosa consiste il ricorso al difensore civico in materia di accesso?
È un rimedio amministrativo alternativo al ricorso giurisdizionale. Il difensore civico esamina il caso e può invitare l’amministrazione a riesaminare il diniego. Il suo parere è vincolante, salvo impugnazione da parte della P.A. al TAR entro 30 giorni.
48
Il difensore civico può essere adito anche in caso di accesso civico?
Sì, il difensore civico può intervenire anche nei casi di accesso civico semplice o generalizzato, se l’ente è soggetto alla sua competenza (es. enti locali). Il parere è vincolante in assenza di impugnazione.
49
Che ruolo ha la Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi?
È un organo consultivo istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Esprime pareri obbligatori nei casi previsti ed effettua attività di vigilanza sull’attuazione del diritto di accesso da parte delle P.A.
50
L’amministrazione può impugnare il parere del difensore civico favorevole all’accesso?
Sì, l’amministrazione può proporre ricorso al TAR contro il parere del difensore civico entro 30 giorni dalla notifica. In assenza di ricorso, è obbligata a conformarsi al parere.
51
È possibile il risarcimento del danno per illegittimo diniego di accesso?
Sì, qualora il diniego sia illegittimo e abbia causato un danno ingiusto all’interessato, è possibile agire per il risarcimento davanti al giudice competente. Tuttavia, occorre provare la colpa e il danno subito.
52
Qual è la differenza tra rimedio giurisdizionale e rimedio amministrativo in materia di accesso?
Il rimedio giurisdizionale (ricorso al TAR) ha natura giudiziale e porta a una sentenza vincolante. Il rimedio amministrativo (difensore civico) è più rapido e informale, ma subordinato alla mancata impugnazione della P.A.
53
Quale normativa disciplina la protezione dei dati personali in rapporto all’accesso ai documenti?
La materia è regolata dal Regolamento UE 2016/679 (GDPR), dal D.Lgs. 196/2003 come modificato dal D.Lgs. 101/2018, nonché dagli articoli 22 e 24 della L. 241/1990 per quanto attiene all’accesso amministrativo.
54
Il diritto di accesso può essere esercitato su documenti contenenti dati personali?
Sì, ma l’accesso è ammesso solo se necessario per la tutela di un interesse giuridico rilevante. L’amministrazione deve effettuare un bilanciamento tra il diritto di accesso e la tutela della riservatezza.
55
Che cosa si intende per dati sensibili nel contesto del diritto di accesso?
Sono i dati idonei a rivelare origine razziale o etnica, convinzioni religiose, filosofiche, opinioni politiche, adesione a partiti o sindacati, nonché lo stato di salute e la vita sessuale. L’accesso è ammesso solo se indispensabile e per finalità determinate e legittime.
56
Che cosa si intende per dati giudiziari?
Sono i dati personali relativi a condanne penali, reati o provvedimenti giudiziari iscritti nel casellario. Anche per questi è necessario che l’accesso sia indispensabile per la tutela di diritti giuridici rilevanti.
57
Cosa deve fare la P.A. in presenza di dati personali non rilevanti ai fini dell’accesso?
Deve procedere all’oscuramento selettivo delle parti del documento contenenti informazioni non pertinenti rispetto all’interesse del richiedente, secondo il principio di minimizzazione previsto dal GDPR.
58
L’amministrazione può negare l’accesso per tutela della privacy in assoluto?
No, il diritto alla riservatezza può limitare l’accesso solo se il bilanciamento tra gli interessi coinvolti pende in favore della protezione dei dati. Se l’accesso è necessario per la difesa in giudizio, può prevalere.
59
Cosa prevede il principio di proporzionalità nell’accesso a dati personali?
L’accesso deve essere proporzionato allo scopo perseguito. L’amministrazione deve valutare se vi siano mezzi meno invasivi per tutelare l’interesse del richiedente senza compromettere i diritti del terzo.
60
Qual è il ruolo del Garante per la protezione dei dati personali in caso di accesso a dati sensibili?
Il Garante può essere interpellato nei casi in cui l’accesso comporti un trattamento di dati sensibili o giudiziari. Può esprimere parere obbligatorio o intervenire a tutela dei diritti degli interessati.
61
Il richiedente può accedere a dati personali di terzi in un concorso pubblico?
Solo se l’accesso è necessario per tutelare in giudizio un proprio interesse giuridico. I dati devono essere pertinenti e indispensabili, e l’amministrazione può applicare misure di oscuramento parziale.
62
Il principio di trasparenza può giustificare sempre la diffusione di dati personali?
No. Il principio di trasparenza non può mai violare le norme sul trattamento dei dati personali. L’accesso deve avvenire nel rispetto della riservatezza e solo nei limiti della stretta indispensabilità.