Procedimento amm.vo Flashcards

(105 cards)

1
Q

Che cos�� il procedimento amministrativo?

A

� il complesso di atti e operazioni che l�amministrazione compie, secondo un ordine prestabilito, per giungere all�emanazione di un provvedimento finale, nel rispetto dei principi di legalit�, imparzialit� e buon andamento.

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2
Q

Qual � la funzione del procedimento amministrativo?

A

Garantire che l�attivit� della pubblica amministrazione sia trasparente, motivata, partecipata e conforme alla legge, tutelando i diritti e gli interessi dei cittadini coinvolti.

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3
Q

Perch� � importante il procedimento nella legalit� amministrativa?

A

Perch� rappresenta la forma attraverso cui si manifesta il potere amministrativo, assicurando il rispetto delle norme, la trasparenza delle decisioni e la possibilit� di controllo da parte degli interessati e degli organi giudiziari.

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4
Q

In che senso il procedimento amministrativo � una ‘forma di garanzia’?

A

Perch� consente ai soggetti interessati di conoscere l�iter decisionale, partecipare al processo, far valere le proprie ragioni e ottenere una decisione motivata e controllabile.

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5
Q

Il procedimento amministrativo ha rilievo solo per la P.A.?

A

No, � uno strumento che tutela anche i cittadini, in quanto regola le modalit� di esercizio del potere pubblico e garantisce che l�azione amministrativa sia prevedibile, trasparente e non arbitraria.

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6
Q

Che relazione c�� tra procedimento e provvedimento?

A

Il procedimento � il percorso che conduce alla formazione del provvedimento amministrativo. Senza un procedimento valido, anche il provvedimento finale pu� risultare viziato o illegittimo.

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7
Q

Qual � la finalit� principale della L. 241/1990?

A

Introdurre regole generali sul procedimento amministrativo per garantire trasparenza, efficienza, imparzialit�, partecipazione e buon andamento dell�azione amministrativa, nel rispetto dei diritti dei cittadini.

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8
Q

Perch� la L. 241/1990 � considerata una legge fondamentale?

A

Perch� ha codificato, per la prima volta in modo organico, i principi generali che regolano il procedimento amministrativo, introducendo strumenti innovativi come la partecipazione, la motivazione e la trasparenza.

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9
Q

Come si � evoluta nel tempo la L. 241/1990?

A

� stata modificata da numerosi interventi legislativi, tra cui: L. 15/2005 (rafforzamento motivazione), L. 69/2009 (semplificazione e conferenza di servizi), D.Lgs. 126/2016 e 127/2016 (SCIA e conferenza), L. 124/2015 (riforma Madia).

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10
Q

Che ruolo ha avuto la giurisprudenza nella L. 241/1990?

A

La giurisprudenza amministrativa ha chiarito l�ambito di applicazione della legge, rafforzato i diritti dei cittadini e definito i limiti dell�autotutela e della discrezionalit� amministrativa.

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11
Q

A quali soggetti si applica la L. 241/1990?

A

A tutte le pubbliche amministrazioni di cui all�art. 1, comma 2, del D.Lgs. 165/2001: amministrazioni statali, regionali, locali, enti pubblici non economici, e altri soggetti che esercitano funzioni amministrative.

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12
Q

La L. 241/1990 si applica anche ai gestori di pubblici servizi?

A

S�, ma solo per l�attivit� amministrativa delegata dalla P.A. o quando previsto dalla legge.

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13
Q

Qual � l�ambito oggettivo di applicazione della L. 241/1990?

A

Si applica a tutti i procedimenti amministrativi che iniziano d�ufficio o su istanza di parte e che portano all�adozione di un provvedimento finale.

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14
Q

La legge si applica anche ai procedimenti di diritto privato della P.A.?

A

No, non si applica ai rapporti privatistici, come i contratti, salvo diversa previsione espressa.

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15
Q

Esistono esclusioni dall�applicazione della L. 241/1990?

A

S�, nei casi di sicurezza pubblica, difesa nazionale, ordine pubblico, criminalit� organizzata, e laddove vi siano procedimenti speciali regolati da normative diverse.

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16
Q

Che cos�� la fase di iniziativa nel procedimento amministrativo?

A

� la fase iniziale in cui il procedimento prende avvio, su iniziativa dell�amministrazione (d�ufficio) o su istanza di parte (istanza del cittadino).

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17
Q

Qual � la funzione della fase di iniziativa?

A

Attivare l�azione amministrativa per perseguire l�interesse pubblico o per rispondere a una richiesta dei cittadini, avviando la sequenza procedimentale che condurr� al provvedimento finale.

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18
Q

La fase di iniziativa pu� derivare anche da segnalazioni?

A

S�, pu� derivare da segnalazioni, denunce, proposte o relazioni interne che portano l�amministrazione ad agire.

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19
Q

Chi decide sull�ammissibilit� dell�istanza di parte?

A

Il responsabile del procedimento verifica i presupposti formali e sostanziali dell�istanza e decide se avviare o archiviare il procedimento.

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20
Q
A
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21
Q

Che cos�� la fase istruttoria del procedimento?

A

� la fase in cui si raccolgono, esaminano e valutano tutti gli elementi utili per l�adozione del provvedimento finale, attraverso l�attivit� conoscitiva e di confronto.

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22
Q

Quali attivit� si svolgono nella fase istruttoria?

A

Audizioni, acquisizione di pareri, accertamenti tecnici, consultazioni, richieste di integrazioni documentali e ogni altra attivit� necessaria per istruire il provvedimento.

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23
Q

Chi conduce l�istruttoria?

A

Il responsabile del procedimento, nominato ai sensi dell�art. 5 della L. 241/1990.

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24
Q

Qual � il ruolo dell�istruttoria per il principio di trasparenza?

A

Garantisce che la decisione finale sia fondata su elementi oggettivi, accessibili e documentabili, riducendo l�arbitrariet�.

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25
26
Che cos�� la fase decisoria?
� il momento in cui l�amministrazione adotta il provvedimento conclusivo, sulla base delle risultanze istruttorie e dell�interesse pubblico prevalente.
27
Chi adotta il provvedimento finale?
L�organo competente secondo le norme sull�organizzazione amministrativa, sulla base della proposta formulata dal responsabile del procedimento.
28
Quali sono gli elementi essenziali della decisione?
Motivazione, rispetto del termine, rispetto delle garanzie partecipative, competenza e legittimit� della decisione.
29
La motivazione del provvedimento � sempre obbligatoria?
S�, ai sensi dell�art. 3 della L. 241/1990, salvo che per atti normativi, a contenuto generale o meramente dichiarativi.
30
31
Che cos�� la fase integrativa dell�efficacia?
� la fase successiva all�adozione del provvedimento, in cui si completano gli adempimenti necessari affinch� l�atto produca effetti giuridici (es. notificazione, pubblicazione, approvazione).
32
Quali atti possono essere richiesti in questa fase?
Notifiche, approvazioni, visti di legittimit�, controlli preventivi o registrazioni che condizionano l�efficacia dell�atto.
33
Tutti i provvedimenti hanno una fase integrativa dell�efficacia?
No, solo quelli per cui la legge o la natura dell�atto richiedano adempimenti ulteriori per la produzione di effetti esterni.
34
Chi � il responsabile del procedimento?
� il soggetto incaricato di curare l�istruttoria e ogni altro adempimento del procedimento amministrativo, assicurandone la correttezza, trasparenza e tempestivit�, ai sensi dell�art. 5 della L. 241/1990.
35
Quando viene individuato il responsabile del procedimento?
Al momento dell�avvio del procedimento. L�amministrazione deve indicarne il nome nell�atto iniziale o nella comunicazione di avvio.
36
Quali sono i principali compiti del responsabile del procedimento?
Curare l�istruttoria, chiedere pareri e valutazioni tecniche, convocare conferenze di servizi, proporre il provvedimento finale, vigilare sul rispetto dei termini e fornire informazioni all�interessato.
37
Il responsabile del procedimento adotta anche il provvedimento finale?
Pu� adottarlo, se coincide con l�organo competente. In caso contrario, formula una proposta motivata al dirigente o all�organo titolare del potere finale.
38
Quali sono i doveri del responsabile verso l�interessato?
Deve fornire informazioni sullo stato del procedimento, garantire l�accesso agli atti e assicurare la partecipazione del cittadino, nel rispetto dei principi di trasparenza e buona amministrazione.
39
Il mancato rispetto dei compiti da parte del responsabile comporta conseguenze?
S�. Il responsabile pu� incorrere in responsabilit� dirigenziale, disciplinare, amministrativa o contabile, soprattutto in caso di ritardi ingiustificati, omissioni o violazioni di legge.
40
Che ruolo ha il responsabile nei rapporti tra amministrazione e cittadino?
� il punto di riferimento per il cittadino, facilita la comunicazione, promuove la semplificazione e tutela la legalit� e la qualit� dell�azione amministrativa.
41
Che cosa si intende per partecipazione al procedimento?
� il diritto riconosciuto ai soggetti interessati di intervenire nel procedimento amministrativo, fornendo osservazioni, documenti e opinioni, per influenzare la decisione finale.
42
Qual � la norma di riferimento sulla partecipazione?
L�art. 7 e seguenti della L. 241/1990 disciplinano il diritto alla partecipazione, prevedendo l�obbligo di comunicazione di avvio del procedimento e le modalit� di intervento degli interessati.
43
Chi sono i soggetti legittimati a partecipare al procedimento?
I destinatari del provvedimento, i controinteressati, e tutti i soggetti portatori di interessi pubblici o privati, nonch� di interessi diffusi e collettivi, che possano essere toccati dal provvedimento.
44
Quali diritti spettano ai partecipanti al procedimento?
1) Essere informati dell�avvio, 2) prendere visione degli atti, 3) presentare memorie scritte e documenti, 4) ottenere una motivazione che tenga conto delle osservazioni presentate.
45
Che cos�� la comunicazione di avvio del procedimento?
� l�atto con cui l�amministrazione informa i soggetti interessati dell�inizio del procedimento, indicando oggetto, amministrazione competente, responsabile, ufficio, termini e modalit� di partecipazione (art. 8 L. 241/1990).
46
La mancata comunicazione di avvio invalida il procedimento?
No, ma determina l�obbligo per l�amministrazione di rinnovare la fase istruttoria se il provvedimento incide negativamente su interessi dei soggetti che non sono stati messi in condizione di partecipare.
47
Quali effetti ha la partecipazione sull�azione amministrativa?
Migliora la qualit� della decisione, rafforza la trasparenza, favorisce la legalit� e riduce il contenzioso, consentendo ai cittadini di contribuire in modo costruttivo all�azione della P.A.
48
La partecipazione pu� essere esclusa?
S�, ma solo nei casi tassativi previsti dall�art. 13 L. 241/1990, come ragioni di sicurezza pubblica, difesa nazionale, indagini penali, o quando sussistano particolari esigenze di celerit�.
49
Che cos�� la comunicazione di avvio del procedimento?
� l�atto formale con cui l�amministrazione informa gli interessati dell�inizio del procedimento, ai sensi dell�art. 7 L. 241/1990, per garantire trasparenza e partecipazione.
50
Cosa deve contenere la comunicazione di avvio?
L�indicazione dell�amministrazione competente, del responsabile del procedimento, dell�oggetto del procedimento, della data di avvio, dei termini per la conclusione e delle modalit� di partecipazione (art. 8 L. 241/1990).
51
Qual � la funzione della comunicazione di avvio?
Permettere ai soggetti interessati di esercitare i propri diritti partecipativi, presentare memorie e documenti, e incidere sull�istruttoria e sull�esito del procedimento.
52
53
Che cos�� il preavviso di rigetto?
� l�atto con cui l�amministrazione, prima di adottare un provvedimento negativo, comunica all�interessato i motivi ostativi all�accoglimento dell�istanza, consentendogli di presentare osservazioni (art. 10-bis L. 241/1990).
54
Qual � la finalit� del preavviso di rigetto?
Garantire il diritto al contraddittorio, prevenire decisioni arbitrarie o affrettate e migliorare l�efficacia e la legittimit� del provvedimento finale.
55
Entro quanto tempo devono essere presentate le osservazioni al preavviso?
Entro 10 giorni dalla comunicazione, salvo diverso termine stabilito per casi specifici.
56
57
Che cosa sono gli accordi sostitutivi o integrativi?
Sono strumenti di collaborazione tra amministrazione e privati per concludere il procedimento in modo consensuale, in tutto o in parte, mediante accordi che sostituiscono o integrano il provvedimento (artt. 11 e 15 L. 241/1990).
58
In quali casi si possono stipulare accordi?
Quando l�amministrazione non esercita potest� autoritative, o quando la legge lo consente espressamente. Gli accordi devono rispettare i principi dell�interesse pubblico, della legalit� e dell�imparzialit�.
59
Che forma devono avere gli accordi sostitutivi?
Devono essere stipulati per iscritto, sono soggetti ai controlli previsti per i contratti pubblici e devono rispettare le disposizioni del codice civile in quanto compatibili.
60
61
Cosa prevede l�art. 12 L. 241/1990 sui vantaggi economici?
Impone alla P.A. di predeterminare i criteri e le modalit� per la concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi e altri benefici economici, nel rispetto dei principi di imparzialit� e pubblicit�.
62
Perch� � importante la predeterminazione dei criteri per vantaggi economici?
Per garantire trasparenza, prevenire favoritismi e assicurare che l�assegnazione di risorse pubbliche avvenga secondo parametri oggettivi e controllabili.
63
Qual � l�obiettivo della semplificazione dell�azione amministrativa?
Rendere i procedimenti pi� rapidi, efficienti e meno burocratici, garantendo comunque trasparenza, legalit� e partecipazione.
64
Che cos�� la conferenza di servizi?
� un modulo procedimentale che consente a pi� amministrazioni coinvolte in un procedimento di valutare contestualmente gli interessi pubblici per giungere a una decisione unitaria e coordinata.
65
Quando si convoca una conferenza di servizi?
Quando un�attivit� amministrativa coinvolge pi� amministrazioni o enti competenti, o quando � previsto espressamente dalla legge (art. 14 ss. L. 241/1990).
66
Quali sono le tipologie di conferenza di servizi?
1) Istruttoria, 2) decisoria, 3) preliminare, 4) simultanea (o sincrona), 5) asincrona (modalit� semplificata), introdotte e riformate con il D.Lgs. 127/2016.
67
Che cosa caratterizza la conferenza simultanea o sincrona?
� una seduta unica, in presenza o in videoconferenza, in cui tutte le amministrazioni esprimono contestualmente le proprie determinazioni, per ridurre i tempi e aumentare l�efficienza.
68
Cosa accade se un�amministrazione non partecipa alla conferenza?
Si considera acquiescente: in alcuni casi scatta il silenzio-assenso tra amministrazioni, per evitare blocchi procedurali e ritardi.
69
70
Che cos�� il silenzio-assenso?
� il meccanismo per cui, in mancanza di un provvedimento espresso entro il termine previsto, la domanda del privato si intende accolta, salvo eccezioni (art. 20 L. 241/1990).
71
Qual � la finalit� del silenzio-assenso?
Evitare l�inerzia della P.A., incentivare la conclusione dei procedimenti nei termini, e rafforzare la fiducia dei cittadini nell�amministrazione.
72
Quando non si applica il silenzio-assenso?
Quando vi sono interessi sensibili (ambiente, salute, patrimonio culturale), procedimenti vincolati a valutazioni tecniche, o espressamente esclusi dalla normativa.
73
Il silenzio-assenso equivale a un provvedimento favorevole?
S�, produce gli stessi effetti del provvedimento espresso, ma pu� essere annullato o modificato solo nei casi e nei termini previsti dalla legge sull'autotutela (art. 21-nonies L. 241/1990).
74
Che cosa sono gli accordi tra amministrazioni pubbliche?
Sono strumenti di cooperazione tra enti pubblici per svolgere in modo coordinato attivit� e procedimenti, evitando duplicazioni, ritardi e conflitti di competenza (art. 15 L. 241/1990).
75
Quali forme possono assumere gli accordi tra amministrazioni?
Accordi di collaborazione, convenzioni operative, intese istituzionali, protocolli d�intesa, disciplinati nel rispetto delle rispettive competenze e dell�interesse pubblico.
76
77
Che cos�� il silenzio devolutivo?
� un meccanismo per cui, in caso di inerzia dell�amministrazione, la competenza a decidere si trasferisce automaticamente a un�amministrazione gerarchicamente sovraordinata o diversa, secondo le regole previste dalla legge.
78
Qual � la finalit� del silenzio devolutivo?
Garantire comunque la conclusione del procedimento in caso di inerzia della P.A., rafforzando l�effettivit� dell�azione amministrativa.
79
80
Cosa si intende per sistema delle autocertificazioni?
� l�insieme di dichiarazioni sostitutive (di certificazione e di atto di notoriet�) che il cittadino pu� rendere in luogo dei documenti originali per semplificare i rapporti con la P.A., ai sensi del D.P.R. 445/2000.
81
Quali vantaggi offre l�autocertificazione?
Riduce tempi, costi e oneri documentali per cittadini e imprese; rafforza la fiducia tra P.A. e utenti; semplifica la gestione dei procedimenti.
82
La P.A. � obbligata ad accettare l�autocertificazione?
S�, le amministrazioni non possono chiedere certificati che possano essere autocertificati, salvo i casi espressamente esclusi dalla legge (es. certificazioni sanitarie, mediche, ecc.).
83
84
Qual � il valore giuridico delle segnalazioni, comunicazioni e istanze?
Sono strumenti semplificati per l�avvio di procedimenti amministrativi in alternativa all�autorizzazione, come la SCIA, che permette l�inizio immediato dell�attivit�, salvo verifica successiva.
85
Che cos�� la SCIA?
La Segnalazione Certificata di Inizio Attivit� � una dichiarazione con cui il privato pu� iniziare un�attivit� soggetta a controllo, senza attendere un provvedimento espresso, salvo accertamenti successivi (art. 19 L. 241/1990).
86
Quando non � ammessa la SCIA?
Nei casi in cui vi siano vincoli ambientali, paesaggistici, culturali o altri interessi sensibili tutelati da valutazioni tecniche obbligatorie e non sostituibili.
87
Qual � il principio generale sulla durata dei procedimenti amministrativi?
Ogni procedimento deve concludersi entro un termine certo, definito dalla legge o, in mancanza, stabilito dall�amministrazione con atto generale ai sensi dell�art. 2 della L. 241/1990.
88
Qual � il termine ordinario previsto dall�art. 2 L. 241/1990?
Il termine ordinario per la conclusione del procedimento � di 30 giorni, salvo termini diversi previsti da disposizioni normative specifiche.
89
Chi fissa i termini nei casi non previsti dalla legge?
� l�amministrazione stessa che, con atti regolamentari o generali, individua i termini massimi di conclusione, comunque non superiori a 90 giorni, salvo casi eccezionali motivati.
90
Il termine decorre sempre dalla presentazione dell�istanza?
S�, nei procedimenti a iniziativa di parte decorre dalla ricezione dell�istanza; nei procedimenti d�ufficio decorre dalla data dell�atto di avvio formale.
91
Cosa succede in caso di mancato rispetto dei termini?
L�inosservanza dei termini non invalida automaticamente il provvedimento, ma pu� dar luogo a responsabilit� dirigenziale, disciplinare e, nei casi previsti, anche al risarcimento del danno da ritardo.
92
La legge prevede meccanismi per garantire il rispetto dei termini?
S�: pubblicazione dei tempi procedimentali, nomina del responsabile del procedimento, obbligo di conclusione espressa, strumenti di tutela giurisdizionale in caso di inerzia (silenzio-inadempimento).
93
Che cos�� il silenzio-inadempimento?
� la condotta della P.A. che non conclude il procedimento nei termini previsti dalla legge o dai regolamenti, violando l�obbligo di provvedere espressamente ai sensi dell�art. 2 L. 241/1990.
94
Come pu� tutelarsi il cittadino in caso di silenzio-inadempimento?
Pu� presentare ricorso al giudice amministrativo (TAR), chiedendo l�accertamento dell�obbligo di provvedere e, se necessario, la nomina di un commissario ad acta.
95
Qual � il termine per ricorrere contro il silenzio della P.A.?
Non � previsto un termine decadenziale: l�azione pu� essere proposta finch� persiste l�inerzia amministrativa, secondo quanto stabilito dall�art. 31 c.p.a. (Codice del processo amministrativo).
96
La P.A. pu� essere condannata al risarcimento per ritardo?
S�, se il ritardo nella conclusione del procedimento ha causato un danno ingiusto al cittadino, questi pu� agire per ottenere il risarcimento ai sensi degli artt. 30 e 2-bis della L. 241/1990.
97
Quali danni sono risarcibili in caso di ritardo?
Sono risarcibili i danni patrimoniali e, in presenza di specifiche circostanze, anche quelli non patrimoniali, purch� sia dimostrata la sussistenza del danno, del nesso causale e dell�elemento soggettivo (colpa o dolo).
98
Qual � la funzione del risarcimento da ritardo?
Garantire un�effettiva tutela ai cittadini contro l�inerzia della P.A. e incentivare l�efficienza amministrativa attraverso la responsabilit� patrimoniale dell�amministrazione.
99
Qual � l�effetto principale del procedimento amministrativo?
La produzione di un provvedimento amministrativo che incide nella sfera giuridica dei destinatari, creando, modificando o estinguendo situazioni giuridiche soggettive.
100
Che cos�� il provvedimento amministrativo?
� l�atto finale del procedimento con cui la P.A. esercita il proprio potere pubblico, incidendo unilateralmente su interessi, diritti o obblighi dei destinatari, nel rispetto della legge.
101
Quali sono i requisiti essenziali del provvedimento?
Competenza dell�organo emanante, forma prevista (scritta o elettronica), motivazione, contenuto determinato, rispetto dei termini, trasparenza e rispetto del contraddittorio.
102
Qual � il ruolo della motivazione nel provvedimento?
La motivazione garantisce la trasparenza e la legittimit� dell�atto, rendendo conoscibili le ragioni della decisione; � obbligatoria ai sensi dell�art. 3 L. 241/1990.
103
Il provvedimento � sempre efficace subito dopo l�adozione?
No. Pu� necessitare di adempimenti integrativi dell�efficacia come notificazione, pubblicazione, approvazione o registrazione, a seconda della sua natura e del contenuto.
104
Quali effetti pu� produrre il provvedimento finale?
Effetti costitutivi, modificativi, dichiarativi o estintivi. Pu� attribuire vantaggi, imporre obblighi, autorizzare comportamenti o negare diritti richiesti.
105
Un provvedimento pu� essere annullato o revocato?
S�, in autotutela. L�amministrazione pu� annullarlo per vizi di legittimit� (art. 21-nonies) o revocarlo per sopravvenuti motivi di interesse pubblico (art. 21-quinquies L. 241/1990), nel rispetto di tempi, motivazione e diritti dei destinatari.