Compendio biologia Flashcards

1
Q

proprietà polari dell’acqua

A

dovute alla differenza di carica tra gli atomi

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Q

struttura molecolare dell’acqua

A

h2o

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Q

carica dell’ossigeno

A

negativa

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4
Q

carica dell’idrogeno

A

positiva

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5
Q

passaggi di stato dell’acqua

A

dovuti alla maggiore o minore presenza dei legami a idrogeno

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6
Q

legami a idrogeno

A

forze di attrazione basate su differenze di carica elettrostatica (acqua: tra H e O)

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7
Q

aumento dell’energia termica (movimento molecole d’acqua)

A

le molecole d’acqua si staccano fra loro e cominciano a muoversi fino a rompersi
(da ghiaccio a gas)

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8
Q

acqua = solvente polare

A

riesce a sciogliere sostanze idrofile

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9
Q

sostanze idrofobe

A

non solubili in acqua perché prive di gruppi polari

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10
Q

legame ionico

A

un legame chimico basato sulla differenza di carica tra gli atomi e che non prevedere la condivisione di elettroni.
l’acqua rompe il legame ionico

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11
Q

ioni idrofobi o idrofili?

A

idrofili

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12
Q

legame covalente

A

prevede la condivisione di elettroni

idrofobi

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13
Q

soluzione

A

miscela ottenuta sciogliendo sostanze solubili in acqua

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14
Q

temperatura massima alla quale si ottiene l’acqua allo stato solido

A

0° C

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15
Q

proteine sono polimeri

A

macromolecole formate da gruppi elementari (monomeri) concatenati tra loro e uniti da particolari legami covalenti

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16
Q

proteine più corte

A

peptidi

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17
Q

proteine più lunghe

A

polipeptidi (dipeptidi, tripeptidi)

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18
Q

conformazione di una proteina

A

struttura tridimensionale che le dà una determinata forma, utile a svolgere il proprio lavoro

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19
Q

struttura primaria della proteina

A

sequenza ordinata di amminoacidi nella catena

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20
Q

strutture secondaria, terziaria e quaternaria della proteina

A

strutturazione più complessa degli amminoacidi nella catena

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21
Q

Proteine globulari

A

Funzioni di regolazione (immunoglobuline ed enzimi)

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22
Q

Proteine fibrose

A

Deputate a funzioni di resistenza meccanica e alla protezione

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23
Q

Compito degli enzimi

A

Catalizzatori di reazioni biologiche: rendono più veloci i processi spontanei fondamentali per la vita

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24
Q

Funzione dei carboidrati

A

Fornire energia all’organismo, interazione fra le cellule e coagulazione del sangue

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25
Q

Nucleotidi

A

Sono i costituenti degli acidi nucleici (DNA e RNA) e svolgono molte funzioni all’interno della cellula

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26
Q

Dna

A

Contiene l’intera informazione genetica

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27
Q

Rna

A

Trasporta l’informazione genetica

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28
Q

Funzione dei lipidi

A

Magazzino delle risorse da utilizzare in caso di scarso apporto energetico dall’esterno.
Componente delle membrane cellulari

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29
Q

Lipidi che costituiscono le membrane cellulari

A

Fosfolipidi

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30
Q

Struttura della cellula vegetale

A

Parete cellulare, vacuoli, plastidi

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31
Q

Parete cellulare (cellula vegetale)

A

Struttura più o meno rigida connessa alla parete esterna della membrana plasmatica

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32
Q

Da cosa è formata la parete cellulare

A

Da cellulosa

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33
Q

Struttura cellulosa

A

Microfibrille: formano la parete primaria che si espande durante la crescita della cellula.
La parete secondaria si forma all’interno della primaria dopo che questa ha raggiunto la dimensione finale

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34
Q

A cosa servono le pareti primarie e secondarie nella cellula vegetale

A

A garantire una scarsa permeabilità e una resistenza meccanica contro gli urti

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35
Q

Vacuoli

A

Sacche sparse dentro la cellula o organizzate dentro un unico grande vacuolo

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36
Q

Funzione dei vacuoli

A

Vi sono disciolte molecole organiche e ioni. Utile al turgore cellulare grazie alla loro funzione sulla pressione osmotica

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37
Q

Plastidi

A

Organuli delimitati da una membrana, contenenti un materiale fluido

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38
Q

Come si chiama il materiale fluido dei plastidi

A

Stroma

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39
Q

2 Tipi di plastidi

A

Leucoplasti e cromatofori

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40
Q

Leucoplasti

A

Privi di pigmenti colorati, hanno la funzione di sintetizzare i carboidrati di riserva

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41
Q

Cromatofori

A

Cromoplasti e cloroplasti

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42
Q

Cromoplasti

A

Ricchi di pigmenti e responsabili della colorazione di piante e fiori

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43
Q

Cloroplasti

A

Hanno un particolare pigmento di colore verde (clorofilla) utile alla fotosintesi

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44
Q

Funzione della clorofilla

A

Sfrutta la luce solare per generare l’energia

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45
Q

Fasi della fotosintesi

A

Fase luminosa e fase oscura

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46
Q

Fase luminosa

A

Viene acquisita energia tramite la luce del sole

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47
Q

Fase oscura

A

Viene utilizzata l’energia raccolta per far funzionare tutte le reazioni ed i processi che portano alla formazione delle molecole organiche

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48
Q

Com’è anche chiamata la fase oscura

A

Ciclo di Calvin

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49
Q

Genetica

A

La scienza che studia tutti

i processi legati al patrimonio genetico degli organismi

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50
Q

Geni del dna

A

Unità ereditarie portatrici dell’informazione genetica e si trovano nel dna

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51
Q

Genotipo

A

Insieme dei geni di un individuo

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52
Q

Genoma

A

Intero complesso del materiale genetico di un organismo

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53
Q

Nascita della genetica

A

Metà del XIX secolo grazie a Mendel

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54
Q

Mendel

A

Esperimenti eseguiti su piante di pisello: fecondazione incrociata

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55
Q

Prima legge della genetica

A

Legge della dominanza

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56
Q

Legge della dominanza

A

Per un determinato gene, nella prima generazione filiale, tutti gli individui esprimono solo quello dominante

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57
Q

Seconda legge della genetica

A

Principio della segregazione

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58
Q

Principio della segregazione

A

nell’incrocio tra ibridi di prima generazione, durante la formazione dei gameti gli alleli di un gene segregano (ovvero si separano) l’uno dall’altro, per cui solo uno viene trasmesso alla generazione successiva

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59
Q

Terza legge della genetica

A

Principio dell’assortimento indipendente

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60
Q

Principio dell’assortimento indipendente

A

i geni che controllano i vari caratteri si distribuiscono in maniera indipendente gli uni dagli altri. Dipende dal fatto che ogni gene ha una diversa collocazione all’interno dei cromosomi e che ognuno di essi si comporta in maniera indipendente durante la
fase di produzione dei gameti

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61
Q

Elicasi

A

Enzima del dna che apre la catena in più punti formando diversi ‘occhielli’ detti bolle
di replicazione, agli estremi dei quali vi sono le cosiddette forcelle di replicazione.

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62
Q

Tegumenti

A

Involucri protetti dei semi, racchiudono l’embrione

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63
Q

Embrione nelle piante

A

Parte interna formata dalla nuova piantina

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64
Q

Endosperma

A

Parte consistente del seme, ricca di sostanze nutritive

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65
Q

Quiescenza

A

Inattività metabolica

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66
Q

Stato di quiescenza nelle piante

A

I tessuti contenuti all’interno del seme, embrione compreso, si trovano in questo stato

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67
Q

Perché è utile lo stato di quiescenza

A

Conferisce, insieme ai tegumenti, una straordinaria resistenza nel corso del tempo

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68
Q

Perché il seme ha bisogno dello stato di quiescenza

A

Perché c’è assenza di acqua. Quando il seme viene bagnato l’acqua penetra al suo interno e possono continuare i processi metabolici

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69
Q

Cotiledoni dove si trovano

A

All’interno del seme della pianta

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70
Q

Utilità dei cotiledoni

A

Minuscole foglie modificate per funzionare esse stesse come fonte di riserva

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71
Q

Monocotiledoni

A

Piante che presentano un solo cotiledone nel seme

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72
Q

Dicotiledoni

A

Piante che hanno due cotiledoni nel seme

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73
Q

Policotiledoni

A

Piante che hanno più di 2 cotiledoni nel seme (fino a 18-20)

74
Q

Cos’è il seme

A

La conseguenza dell’unione dei gameti maschili e femminili vegetali

75
Q

Gamete maschile

A

Contenuto nel granulo pollinico (polline)

76
Q

Gamete femminile

A

Dentro un abbozzo di seme, struttura più complessa del granulo pollinico

77
Q

Struttura dell’ovulo della pianta

A
  1. Tegumentario esterno: involucro esterno
  2. Nocella: massa di cellule
  3. Sacco embrionale: contenente la vera e propria cellula uovo
78
Q

Fecondazione nella pianta

A

Il polline si adagia sopra un’apertura del gineceo (stimma) dalla quale si forma un’estroflessione (tubetto pollinico) che scende lungo il gineceo attraverso un tubetto (stilo) fino a raggiungere l’ovario, la camera contenente l’ovulo per unirsi all’ovulo

79
Q

Cosa fa il polline attraverso il tubetto pollinico

A

Rilascia due nuclei nel sacco embrionale

80
Q

Nuclei rilasciati nel sacco embrionale dal polline

A

Diploide: andrà ad unirsi al nucleo della cellula uovo dando origine all’embrione
Triploide: andrà ad unirsi ad un nucleo non gametico nell’ovulo dando origine all’endosperma

81
Q

Fissismo

A

Ogni organismo ha un posto ben preciso all’interno della scala gerarchica, alla cui vetta si trova l’uomo, e tutte le forme di vita sono statiche e immutabili nel temo

82
Q

Teoria dell’ereditarietà quando e chi

A

1800, Lamarck

83
Q

Teoria dell’ereditarietà

A

i caratteri che facilitano la sopravvivenza di un individuo in un determinato ambiente e che vengono utilizzati con maggior frequenza si rinforzano e si migliorano, per poi essere trasmessi alla progenie già nella loro forma ‘migliorata’.

84
Q

Teoria catastrofista quando e chi

A

1800, Couvier

85
Q

Teoria catastrofista

A

molti dei processi che
modificano le comunità di organismi durante la storia della terra sono dovute a grandi catastrofi
naturali, le quali estinguono molte forme di vita facendone proliferare altre.

86
Q

Teoria dell’evoluzione

A

le modificazioni che avvengono nella struttura di un organismo non sono originate dall’individuo grazie al maggiore o minore utilizzo ma hanno origine nella variabilità casuale presente all’interno della popolazione.

87
Q

Selezione naturale

A

Al variare delle condizioni ambientali, vengono selezionati, quei caratteri (fenotipi) che aumentano la probabilità di sopravvivenza (e quindi di
riproduzione) degli individui che li portano. Questo permette a questi caratteri, detti adattativi,
di essere trasmessi con maggiore frequenza e di manifestarsi in maniera sempre più pronunciata
col susseguirsi delle generazioni

88
Q

Spinte o pressioni evolutive

A

cambiamenti che comportano una selezione

naturale dei caratteri

89
Q

Teoria degli equilibri punteggiato – Gould

A

lunghi periodi di stabilità fenotipica delle specie e che le variazioni avvenivano in tempi relativamente molto brevi (decine
di migliaia di anni), probabilmente a seguito di una serie di fattori particolarmente intensi come
catastrofi naturali o la segregazione geografica improvvisa delle popolazioni. Questi fattori comporterebbero una spinta evolutiva non graduale, come invece teorizzato da Darwin, ma a ‘salti’, con periodi molto lunghi nei quali le specie resterebbero sostanzialmente immutate e, nel caso in cui abbiano le potenzialità genetiche per modificarsi, la speciazione avverrebbe in tempi geologicamente molto ridotti

90
Q

Neodarwinismo

A

La teoria di Darwin viene accorpata a tutte le scoperte avvenute negli ultimi 150 anni

91
Q

Gruppo animale dominante sul pianeta

A

Vertebrati

92
Q

Struttura di base di un vertebrato

A

Endoscheletro

93
Q

Endoscheletro

A

scheletro interno di natura prevalentemente ossea, che si presenta con quattro arti
mobili più o meno ancorati ad una trave vertebrale centrale, alla quale sono connesse anche le
altre strutture principali come il cranio o le pelvi

94
Q

Perché si parla di trave vertebrale e non di colonna

A

Perché la colonna è tipica dei bipedi

95
Q

Riproduzione dei vertebrati

A

Quasi esclusivamente sessuata.

Nei mammiferi la placenta svincola l’uovo

96
Q

Omeotermia

A

Garantisce una temperatura costante ai mammiferi

97
Q

Caratteristiche dei mammiferi

A
  1. Omeotermia
  2. Cure parentali
  3. Allattamento materno
  4. Peli
98
Q

Uccelli

A

Discendenti più diretti dei dinosauri

99
Q

Rettili sono ectotermi

A

La loro temperatura è in gran parte determinata da fattori esterni, per questo si trovano per lo più in ambienti caldi o temperati

100
Q

Anfibi sono ectotermi

A

Come i rettili ma sono ancora prevalentemente legati ad ambienti acquatici

101
Q

Piante spermatofite

A

Cioè che producono semi

102
Q

Angiosperme

A

Piante a seme più comune ed ecologicamente più dominanti. Presentano dei fiori complessi

103
Q

Gimnosperme

A

Piante a seme che presentano strutture più semplici

104
Q

“brodo primordiale” definito da Oparin

A

un ambiente acquoso nel quale, grazie alla grande quantità di energia disponibile, si sarebbero potute formare molte delle specie chimiche basilari per la formazione della vita, come ad esempio amminoacidi, acidi nucleici e ATP.

105
Q

Prime forme di vita sulla terra

A

Stromatoliti

106
Q

Stromatoliti

A

formazioni rocciose stratiformi risalenti a 3,5 miliardi di anni fa che qualcuno ipotizza essere protobatteri
accresciutisi nei fondali oceanici.

107
Q

Fotosintesi

A

capacità di alcuni batteri di produrre molecole energetiche in maniera autonoma partendo da elementi non organici grazie alla luce solare.

108
Q

Teoria endosimbiontica

A

organismi unicellulari si sarebbero uniti in simbiosi mutualistica (interazione molto stretta tra due o più organismi che cooperano per trarre reciproci vantaggi) grazie all’inglobamento di uno nell’altro.
Spiega la nascita dei mitocondri

109
Q

antenato dell’homo

A

simile alle attuali scimmie antropomorfe, lo stesso degli attuali scimpanzé

110
Q

processo di ominazione, è lineare?

A

NO

111
Q

perché il processo di ominazione non è lineare

A

caratterizzato dalla formazione ed estinzione di numerose specie. Ancora oggi non sono chiari tutti i passaggi che hanno portato allo sviluppo dell’homo sapiens

112
Q

origine dei primi ominidi

A

africa orientale intorno ai 5-6 milioni di anni fa

113
Q

perché il processo di ominazione è iniziato nella rift valley

A

perché è una valle le cui condizioni ambientali erano ottimali affinché tutta l’area fosse fertile e ricchissima di risorse

114
Q

passaggio chiave nel corse dell’ominazione

A

postura eretta (bipedismo)

115
Q

perché si è evoluta la postura eretta

A

insieme all’incremento del nomadismo

116
Q

possibilità di utilizzo delle mani negli ominidi

A

miglioramento delle attività cerebrali: dotazione del pollice opponibile

117
Q

australopithecus

A

ominidi simili agli scimpanzé ma con postura eretta

118
Q

paranthropus

A

ominidi che hanno avuto una storia evolutiva propria estinguendosi circa un milione di anni fa

119
Q

homo habilis

A

ominidi più evoluti che riuscivano ad usare utensili rudimentali

120
Q

homo erectus

A
  • gruppi sociali complessi
  • utensili elaborati ed evoluti
  • grandi migrazioni: continente euroasiatico
  • abilità di caccia
  • controllo sul fuoco
121
Q

homo heidelbergensis

A
  • simile all’uomo moderno
  • utilizzo di utensili complessi
  • da qui si staccano due ceppi: neanderthalensis e sapiens
122
Q

homo neanderthalensis e sapiens

A

convivono per molto tempo e sono simili fra loro

123
Q

h. sapiens su h. neanderthalensis

A

NO migliore capacità intellettiva

SÌ capacità si svincolarsi dalle grandi prede e caccia ai grandi mammiferi

124
Q

riproduzione sapiens e neanderthalensis

A

interfeconde: cioè potessero accoppiarsi tra loro formando degli ibridi

125
Q

h. sapiens unica specie umana al mondo

A

circa da 35 mila anni fa

126
Q

tracheofite

A

piante terrestri più numerose (piante vascolari)

127
Q

categoria delle tracheofite

A
  • felci (tratti molto primitivi)
  • angiosperme
  • gimnosperme
128
Q

angiosperme terrestri

A

più diffuse.

- struttura divisa in due parti: aerea e sotterranea

129
Q

tessu

A
130
Q

tessuti delle angiosperme terrestri

A
  • di rivestimento
  • meccanico
  • vascolare
131
Q

tessuto di rivestimento delle angiosperme

A

epidermide che racchiude tutte le parti della pianta.

è impermeabile o scarsamente permeabile, grazie alla cutina che limita la perdita d’acqua dovuta all’evaporazione

132
Q

tessuto meccanico delle angiosperme

A

sostiene fisicamente la pianta e comprende cellule dove avviene la fotosintesi e dove vengono prodotti ormoni

133
Q

tre tessuti nel tessuto meccanico delle angiosperme

A
  • parenchima: ricca di sostante di riserva e di cellule fotosintetiche
  • collenchima: tessuto di sostegno con cellule ispessite ma elastiche
  • sclerenchima: parete ispessita e rigida
134
Q

tessuto vascolare delle angiosperme

A

include tutti i vasi trasportatori

135
Q

vasi del tessuto vascolare delle angiosperme

A

xilema: comprende tutti i vasi trasportatori di linfa grezza (acqua e nutrienti)
floema: trasporta la linfa elaborata (acqua con ormoni, zuccheri e aminoacidi)

136
Q

parte sotterranea di una pianta terrestre

A

formata dalle radici

137
Q

funzioni delle radici

A

ancorano la pianta al terreno e assorbono nutrienti, immagazzinano sostanze di riserva, trasportano acqua e producono una serie di ormoni

138
Q

radici a fittone

A

formate da un grande asse centrale dal quale si dipartono poi delle ramificazioni più piccole
(es. carota)

139
Q

radici fascicolate

A

non esiste un asse centrale ma sono presenti una serie di ramificazioni principali circa della stessa dimensione

140
Q

radici tuberose

A

comprendono grandi ingrossamenti che funzionano da importanti riserve energetiche

141
Q

cuffia nelle radici

A

permette la penetrazione nel terreno

142
Q

peli radicali

A

si formano e muoiono con l’accrescimento della radice, il compito è quello di aumentare la superficie assorbente

143
Q

endoderma all’interno della radice

A

le cellule sono legate e formano la banda del caspary

144
Q

banda del caspary

A

tessuto importante per filtrare i nutrienti che vengono assorbiti dal terreno e selezionarli in base alla loro utilità

145
Q

parte aerea delle angiosperme

A
  • fusto
  • foglie
  • apparati riproduttori
146
Q

fusto nelle angiosperme

A

funzione di mantenere eretta la pianta e condurre il fascio di vasi lungo tutta la pianta

147
Q

tessuti del fusto

A
  • epidermide
  • corteccia
  • tessuti conduttori
  • midollo
148
Q

epidermide nel fusto

A

parte esposta della pianta e deve proteggere le strutture interne. È cosparsa da aperture (stomi) regolabili chimicamente dalla pianta

149
Q

corteccia e midollo delle angiosperme

A

funzioni di riserva, sostegno e di fotosintesi

150
Q

ecologia

A

studia le complesse interazioni che esistono tra gli organismi che abitano un ambiente, sia tra di loro che con l’ambiente stesso

151
Q

ecosistema

A

ci si trova di fronte ad un insieme di elementi interconnessi che compongono un “sistema” unico

152
Q

modello deterministico

A

quando, date certe condizioni iniziali, le regole del modello portano sempre ad un unico esito

153
Q

modello probabilistico

A

quando il modello fornisce delle probabilità che il sistema si trovi in un determinato stato dopo un periodo di tempo

154
Q

cosa fornisce un modello in ecologia

A

indicazioni utili a prevedere il cambiamento di un sistema naturale nel corso del tempo e dello spazio. Ma più ci si allontana dalle condizioni del modello, meno affidabili saranno le previsioni

155
Q

elemento chiave della sfida degli ecologi

A

conoscere il più approfonditamente possibile tutto ciò che concorre a strutturare un ecosistema e regolarne il funzionamento per poterlo poi gestire e conservare in maniera efficace

156
Q

biomi

A

metodo di classificazione a grande scala che permette di connotare una determinata area e di avere subito un’indicazione su quali tipo di ambiente e specie possa contenere

157
Q

habitat

A

area in cui, una o più specie, vivono

158
Q

biogeografia

A

Wallace suddivise le terre emerse del pianeta in base alla loro composizione tassonomica

159
Q

composizione tassonomica del pianeta

A

tutte le specie che caratterizzano i biomi

160
Q

suddivisione biogeografica a larga scala

A

ecozone: comprende le grandi regioni biogeografiche

161
Q

biosfera

A

insieme di tutte le regioni terrestri che presentano le condizioni adeguate perché vi sia la vita

162
Q

principale contenitore di energia del pianeta

A

oceani

163
Q

corrente del Golfo

A

permette il clima temperato in regioni nord europee come Francia, Gran Bretagna e Irlanda.
Flusso continuo di acqua calda che, riscaldatosi a 7000 km di distanza (golfo del Messico), giunge fino alle acque del mare del Nord dove, raffreddandosi, si inabissa per poi tornare verso l’origine

164
Q

a cosa serve il flusso della corrente del Golfo

A

a trasportare energia termica dai tropici verso il nord, mitigando il clima di molte regioni del Nord Europa

165
Q

evapotraspirazione

A

l’insieme di vapore prodotto dall’evaporazione dell’acqua del terreno e dalla traspirazione delle piante

166
Q

formazione delle nubi

A

il vapore intrappolato nell’atmosfera tende ad innalzarsi, man mano che l’altitudine aumenta, la temperatura diminuisce e l’acqua presente all’interno si addensa in microscopiche gocce e minuscoli aghi di ghiaccio

167
Q

ciclo dell’acqua cos’è

A

uno dei tanti cicli biogeochimici

168
Q

altri cicli biogeochimici

A
  • ciclo del carbonio

- ciclo dell’azoto

169
Q

fattori ambientali

A

fattori di origine abiotica (non vivente) e di origine biotica, condizioni dell’habitat e risorse dell’habitat

170
Q

comunità in ecologia

A

insieme di specie diverse

171
Q

popolazione in ecologia

A

insieme di individui di una singola specie

172
Q

piramide alimentare

A

rapporti trofici (chi mangia e chi viene mangiato) tra le varie specie in un ecosistema

173
Q

piramide trofica o rete trofica

A

rete, perché le relazioni tra le varie specie sono molto complesse ed a livelli trasversali

174
Q

eliminazione di una specie nella rete trofica

A

può avere effetti a cascata su tutti gli altri organismi in una certa area

175
Q

risorse in ecologia

A

NON SOLO risorse energetiche del cibo ma anche le risorse fisiche come ripari per costruire il nido o per nascondersi dai predatori

176
Q

mancanza di risorse

A

genera competizione non solo tra specie che fanno uso delle stesse risorse ma anche (soprattutto) tra individui della stessa specie

177
Q

competizione interspecifica

A

fra specie diverse

178
Q

competizione intraspecifica

A

fra individui della stessa specie

179
Q

nicchia ecologica

A

insieme di risorse biotiche e abiotiche delle quali necessita un organismo

180
Q

niche shift

A

variazione della nicchia ecologica.

Genotipi adattabili a condizioni diverse e che riescono a modificare il proprio comportamento e le necessità alimentari

181
Q

cosa significa tutelare un ambiente

A

NON SOLO conservarne lo stato attuale ma anche mantenerne le dinamiche temporali senza influenze artificiali, salvaguardandone le caratteristiche naturali

182
Q

da quando si parla di tutela dell’ambiente

A

da poco, da quando ci siamo resi conto che l’impatto della nostra specie stava diventando molto pesante e che eravamo i responsabili di una vasta serie di gravi sconvolgimenti