Lezioni Flashcards

1
Q

sette saperi

A

Morin, i sette saperi necessari all’educazione del futuro

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2
Q

quali sono i sette saperi

A
  1. la cecità delle conoscenze
  2. i principi di una conoscenza pertinente
  3. insegnare la condizione umana
  4. insegnare l’identità terrestre
  5. affrontare le incertezze della conoscenza
  6. insegnare la comprensione
  7. l’etica del genere umano
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3
Q
  1. la cecità delle conoscenze: l’errore e l’illusione
A

l’educazione deve mostrare che non esiste una conoscenza che non sia minacciata dall’errore e dall’illusione

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4
Q
  1. i principi di una conoscenza pertinente
A

promuovere una conoscenza capace di cogliere i problemi globali e cogliere gli oggetti nei loro contesti

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5
Q
  1. insegnare la condizione umana
A

necessità di riaccorpare le conoscenze delle scienze naturali con le scienze umane perché sono strettamente legate

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6
Q
  1. insegnare l’identità terrestre
A

esigenza di un mondo interdipendente che ha bisogno di una coscienza che ci leghi alla nostra Terra

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7
Q
  1. affrontare le incertezze della conoscenza
A

le scienze ci hanno fatto acquisire certezze ma anche incertezze.
La presa di coscienza dell’incertezza storica si compie nel crollo del mito del progresso, apprendere in un oceano di incertezze

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8
Q
  1. insegnare la comprensione
A

comprensione: mezzo e fine della comunicazione umana

Le culture devono imparare le une dalle altre

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9
Q
  1. l’etica del genere umano
A

antropoetica: carattere ternario della condizione umana = individuo, specie e società

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10
Q

ossidoriduzione

A

processo di trasferimento degli elettroni da una specie chimica ad un’altra

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11
Q

numero di ossidazione

A

esprime il grado di ossidazione di un atomo, assumendo come riferimento lo 0

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12
Q

quante reazioni avvengono nella reazione di ossidoriduzione

A

avvengono contemporaneamente due semireazioni: ossidazione e riduzione

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13
Q

semireazione di ossidazione

A

una specie cede elettroni (quindi si ossida) e viene detta riducente: l’ossidazione più semplice è la combinazione di un elemento con l’ossigeno

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14
Q

semireazione di riduzione

A

una specie acquista elettroni (quindi si riduce) e viene detta ossidante

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15
Q

coefficienti stechiometrici

A

numeri interi che devono essere scritti davanti ai simboli chimici per bilanciare un’equazione chimica

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16
Q

pedici di un elemento chimco

A

posti in basso a destra del simbolo di ogni elemento chimico, indicano il numero di atomi di quell’elemento chimico presenti nella molecola

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17
Q

se un elemento non ha nessun pedice

A

si sottintende il numero 1

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18
Q

legge di Lavoisier com’è anche chiamata

A

legge della conservazione della massa

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19
Q

legge di Lavoisier

A

in una reazione chimica, la somma delle masse dei reagenti è uguale alla somma delle masse dei prodotti

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20
Q

mole

A

unità di misura della quantità di sostanza. Indica una certa quantità di cose, indipendentemente che ci stiamo a riferendo a elementi della chimica o altro

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21
Q

costante di Avogadro

A

numero di particelle contenute in una mole

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22
Q

conformazione dell’atomo

A

nucleo: protoni e neutroni
elettroni: si muovono attorno al nucleo, hanno una massa piccolissima

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23
Q

carica degli atomi

A

protoni: positivi
neutroni: nessuna carica
elettroni: negativi

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24
Q

forza nucleare

A

tiene assieme i neutroni e i protoni

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25
Q

perché l’atomo è neutro

A

il numero degli elettroni è uguale al numero dei protoni

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26
Q

orbitali

A

orbite che seguono gli elettroni quando ruotano attorno al nucleo

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27
Q

definizione orbitale

A

regione di spazio attorno al nucleo dove si ha la massima possibilità di trovare l’elettrone

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28
Q

numeri quantici

A
  • principale
  • secondario
  • magnetico
  • di Spin
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29
Q

cosa fanno i numeri quantici

A

ci danno delle informazioni e considerando tutti i numeri quantici, possiamo avere un insieme di informazioni che ci permettono di descrivere l’atomo

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30
Q

livelli energetici dell’atomo

A

da 1 a 7 a mano a mano che ci allontaniamo dal nucleo, si riferisce alla carica positiva

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31
Q

numero quantico principale

A

indicato con la lettera n.

Indica a quale livello energetico appartiene l’elettrone considerato da 1 a 7

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32
Q

numero quantico secondario

A

indicato con la lettera l.

Indica la forma dell’orbitale a cui appartiene l’elettrone preso in esame

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33
Q

forme diverse degli orbitale

A

a seconda del livello energetico che stiamo esaminando

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34
Q

numero quantico magnetico

A

indicato con la lettera m.

Indica la posizione che assume nello spazio l’orbitale

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35
Q

numero quantico di Spin

A

indicato con la lettera m(s).

Indica il verso della rotazione dell’elettrone attorno al proprio asse

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36
Q

configurazione elettronica di un atomo

A

andare a vedere come sono distribuiti gli elettroni di quell’atomo nei vari livelli e sottolivelli energetici

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37
Q

livelli energetici vicino al nucleo

A

hanno un livello di energia più basso e allontanandosi dal nucleo questo livello energetico si alza

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38
Q

composizione di ogni livello energetico

A

caratterizzato da sottolivelli che rappresentano diversi tipi di orbitali

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39
Q

quanti tipi di orbitali esistono

A

4:

s, p, d, f

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40
Q

orbitale s

A

rappresentato da dei quadratini al cui interno possono esservi al massimo 2 elettroni

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41
Q

orbitale p

A
può avere 3 orientamenti: x, y, z
3 quadratini (2x3=6 elettroni)
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42
Q

orbitale d

A

5 quadratini

2x5 = 10 elettroni

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43
Q

orbitale f

A

7 quadratini

2x7 = 14 elettroni

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44
Q

conformazione orbitali

A

uno esterno all’altro. il primo può contenere 2 elettroni.

Un atomo con 2 elettroni possiede un solo orbitale

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45
Q

cosa succede se l’ultimo orbitale è completo

A

l’atomo è stabile quindi non si unisce con nessun altro atomo

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46
Q

se l’ultimo orbitale non è completo

A

è instabile e cerca di unirsi con gli altri atomi per raggiungere il completamento del suo ultimo stadio

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47
Q

regola dell’ottetto

A

quando un atomo possiede il livello elettronico esterno completo (detto guscio di valenza), in genere costituito da 8 elettroni, esso è in una condizione di particolare stabilità energetica e tende a non formare ulteriori legami

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48
Q

quando un atomo è stabile

A

quando ha 8 elettroni nello strato di valenza

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49
Q

motivo della stabilità dei gas nobili

A

la loro configurazione elettronica presenta 8 elettroni nello strato di valenza

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50
Q

elementi della tavola periodica incompleti

A

tutti tranne i gas nobili quindi reagiscono a formare legami per raggiungere la configurazione elettronica esterna del gas nobile più vicino

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51
Q

idrogeno, elio e regola dell’ottetto

A

non rispettano la regola dell’ottetto ma quella del duetto poiché hanno un solo orbitale

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52
Q

metalli di transizione

A

rispettano la regola degli ottetti solo in alcuni casi. Seguono la regola dei 18 elettroni, il livello elettronico più esterno consta di nove orbitali

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53
Q

elettricità di un atomo

A

si ha quando un elettrone riceve una quantità di energia sufficiente per saltare sull’atomo vicino: origine dei fenomeni elettrici

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54
Q

elettronegatività

A

capacità di un atomo di accettare elettroni

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55
Q

valenza di un atomo

A

capacità di un atomo nello stabilire legami con altri

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56
Q

legame covalente

A

si forma tra atomi che mettono in comune gli elettroni

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57
Q

tipi di legame covalente

A

puro e polare

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58
Q

legame covalente puro

A

si realizza tra atomi dello stesso elemento

es. H2

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59
Q

legame covalente polare

A

si realizza tra atomi di elementi diversi

es. HCl

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60
Q

legame ionico

A

un legame tra ioni con carica di segno opposto (elettronegatività superiore a 1,7)

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61
Q

energia di dissociazione di legame

A

energia necessaria per rompere un legame

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62
Q

tavola periodica di Mendeleev

A

rappresenta la nomenclatura internazionale

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63
Q

cosa riporta la tavola periodica per ogni atomo

A
  • numero atomico
  • peso atomico
  • numero di valenza
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64
Q

numero atomico

A

n° di protoni nel nucleo

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65
Q

peso atomico

A

somma di protoni e neutroni presenti nel nucleo di un atomo

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66
Q

numero di valenza

A

elettroni presenti nel suo ultimo livello di energia

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67
Q

suddivisione della tavola periodica

A

righe e colonne

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68
Q

righe della tavola periodica

A

contengono gli elementi ordinati secondo numero atomico crescente

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69
Q

colonne nella tavola periodica

A

gruppi con elementi con proprietà chimiche simili

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70
Q

come sono divisi gli elementi nella tavola periodica

A

metalli, non metalli e semimetalli

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71
Q

metalli

A

solidi, ottimi conduttore di calore e elettricità

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72
Q

unico metallo non solido

A

mercurio

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73
Q

non metalli

A

possono trovarsi allo stato solido, liquido e gassoso, sono isolanti

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74
Q

semimetalli

A

hanno caratteristiche chimiche intermedie tra i metalli e i non metalli

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75
Q

numero di ossidazione

A

è una carica attribuita a ciascun elemento di un composto ed è uguale alla differenza tra il numero di elettroni di valenza dell’atomo considerato e il n° di elettroni che ad esso rimangono dopo aver assegnato tutti gli elettroni di legame all’atomo più elettronegativo di ogni coppia

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76
Q

struttura molecola d’acqua

A

atomi di idrogeno uniti all’atomo di ossigeno attraverso due legami covalenti

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77
Q

idrogeno e ossigeno

A

atomo di idrogeno più elettronegativo: molecola fornita con estremità di cariche opposte

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78
Q

da dove derivano le proprietà anomale dell’acqua

A

dall’interazione tra le sue molecole polari

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79
Q

tensione superficiale molecole d’acqua

A

tensione meccanica di coesione delle particelle sulla sua superficie esterna

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80
Q

coesione superficiale

A

tendenza delle molecole d’acqua a rimanere unite tra loro

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81
Q

cosa permette la tensione superficiale

A

il galleggiamento di oggetti anche più densi dell’acqua, se hanno forma adeguata

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82
Q

quattro delle qualità dell’acqua

A
  • coesione
  • stabilizza la temperatura dell’aria
  • espansione in seguito al congelamento
  • versatilità come solvente
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83
Q

coesione dell’acqua

A

anche se la disposizione della molecole cambia continuamente, gran parte delle molecole si trova legata alle altre attraverso legami a idrogeno

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84
Q

legami dell’acqua nella coesione

A

la presenza dei legami rende l’acqua una sostanza più strutturata della maggior parte delle altre sostanze liquide

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85
Q

coesione dell’acqua a cosa è utile

A

nelle piante determina il trasporto dell’acqua e delle sostanze nutritive in essa disciolte contro la forza di gravità

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86
Q

l’acqua stabilizza la temperatura dell’aria

A

assorbe il calore quando l’aria è più calda oppure liberando il calore immagazzinato quando l’aria è più fredda

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87
Q

calore e legami a idrogeno

A

rottura dei legami: richiede assorbimento di calore

formazione dei legami: liberazione di calore

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88
Q

acqua e vita sulla terra

A

grazie al suo elevato calore specifico, l’acqua su tutta la terra mantiene le fluttuazioni di temperatura entro limiti che permettono la vita

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89
Q

stato solido e liquido dell’acqua

A

allo stato solido presenta minore densità che allo stato liquido: il ghiaccio galleggia sull’acqua

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90
Q

acqua solidificate != altre sostanze

A

le altre sostanze si contraggono quando solidificano, l’acqua si espande.
Si comporta come gli altri liquidi solo a temperatura superiori a 4° C

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91
Q

molecole d’acqua quando si raffredda

A

le molecole si muovono con maggiore lentezza e inizia a congelare, le molecole cessando di muoversi rompono i legami a idrogeno che le legano

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92
Q

soluzione

A

liquido costituito da una miscela omogenea di due o piú

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93
Q

solvente

A

agente dissolvente di una soluzione

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94
Q

soluto

A

sostanza disciolta di una soluzione

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95
Q

sostanza idrofila

A

affinitá con l’acqua

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96
Q

sostanze idrofobe

A

non si mescolano con l’acqua

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97
Q

problema dei rifiuti

A

utilizziamo troppe risorse non rinnovabili

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98
Q

perché avviene la produzione dei rifiuti

A

il consumo supera la capacità di rigenerazione

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99
Q

gestione dei rifiuti

A

sempre più delicata per evitare danni all’ambiente e per tutelare la salute dell’uomo.
Ogni persona si deve sentire responsabile per agire tutti per lo stesso scopo

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100
Q

rifiuti urbani

A

abitazioni, strade

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101
Q

rifiuti speciali

A

attività agricole, industriali

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102
Q

distinzione dei rifiuti in base alla pericolosità

A

rifiuti pericolosi sia tra urbani che speciali e riguarda i processi chimici

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103
Q

problema degli imballaggi

A

occupa il 40% del volume dei nostri rifiuti

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104
Q

sistema dei rifiuti attuato dalla natura

A

materia di scarto scomposta, modificata, fa di nuovo parte del ciclo naturale

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105
Q

perché il processo dei rifiuti è più facile in natura

A

perché il consumo non supera il processo della loro eliminazione (biodegradazione)

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106
Q

soluzione al processo dei rifiuti

A

sviluppo di tecnologie e responsabilità individuale e collettiva

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107
Q

suddivisione dei rifiuti italiani in un anno

A

1/3 rifiuti di imballaggio e 2/3 materia organica

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108
Q

postulato di Lavoisier

A

leggi di conservazione della fisica: in un sistema fisico, alcune grandezze fisiche si conservano durante un fenomeno fisico

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109
Q

ciclo di trasformazione

A

inventato da madre natura per ovviare ai problemi di trasformazione e demolizione dei rifiuti

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110
Q

smaltimento dei rifiuti

A

incenerimento e discarica ma entrambi sono contro natura perché interrompono un possibile ciclo di tanti materiali

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111
Q

incenerimento

A

scompaiono dalla vista ma vengono immessi nell’atmosfera.

1 tonnellata di rifiuti pesa 1 tonnellata anche dopo l’incenerimento

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112
Q

termovalorizzatore

A

inceneritore in cui viene usata energia termica, ma non distrugge, li nasconde

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113
Q

discarica

A

controllare ma hanno l’impatto per la fuori uscita di percolato.
I luoghi destinati a discarica sono molto limitate e devono avere dei requisiti

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114
Q

percolato

A

liquido che può inquinare acqua ed aria

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115
Q

gas prodotti nelle discariche

A

metano che venendo disperso in atmosfera contribuisce all’aumento dei gas serra

116
Q

recupero del metano

A

avviene solo in pochissime discariche (Trentino)

117
Q

smaltimento è la soluzione?

A

NO però è un punto di inizio

118
Q

normativa europea sullo smaltimento

A

5R

119
Q

5R

A

riduzione, raccolta, riuso, recupero e riciclo

120
Q

come considerare i rifiuti

A

NO da nascondere

SI risorsa economica ed ambientale

121
Q

SERR

A

chiamata all’azione, una pratica da svolgere nella settimana

122
Q

azioni registrate dalla SERR nel 2019

A

6.000 in Italia e più di 16.000 in tutta Europa fra 30 paesi coinvolti

123
Q

argomento della SERR nel 2020

A

i rifiuti invisibili

124
Q

cosa sono i rifiuti invisibili

A

generati durante il processo di fabbricazione dei prodotti che non può essere riciclata e finisce in discariche e inceneritori

125
Q

quanti rifiuti invisibili vengono prodotti per la produzione di uno smartophone

A

86 kg

126
Q

qual è il rifiuto migliore

A

quello che non si crea

127
Q

come ridurre i rifiuti nella vita di tutti i giorni

A
  • bere acqua dal rubinetto
  • vendita diretta alla spina di liquidi
  • borse di tela per gli acquisti
  • vuoti a rendere per i liquidi
  • cibo non confezionato
  • prodotti senza imballaggi
  • preferire alimenti locali o di stagione
  • prevenire gli sprechi alimentari
  • limitare la stampa di documenti
128
Q

qualità della vita

A

rapporto fra popolazione, efficienza e risorse

129
Q

ecologia

A

studio delle relazioni tra gli organismi viventi e l’ambiente

130
Q

etimologia “ecologia”

A

oikos: casa
logos: discorso

131
Q

cosa studia l’ecologia

A

l’habitat, cioè l’ambiente dei vari organismi viventi

132
Q

di quali discipline si ha bisogno per studiare l’ambiente

A

insieme di diverse discipline per studiare le unità ecosistemiche (biologia, geologia, ecc)

133
Q

importanza della biodiversità

A

gli organismi viventi sono organizzati in una diversa gerarchia

134
Q

cosa succede nell’ecosistema

A

gli organismi viventi interagiscono tra loro e con l’ambiente stesso

135
Q

unità funzionale di base in ecologia è

A

ecosistema

136
Q

catena alimentare

A

vari passaggi di trasferimento dell’energia

137
Q

nascita del concetto di biodiversità

A

Hutchinson: affascinato dalle teorie di darwin, analizzò alcuni aspetti, come la distribuzione effettiva degli individui in un’area geografica

138
Q

definizione ufficiale di biodiversità

A

varietà degli organismi viventi e variabilità genetica che esiste si tra di essi sia tra i complessi ecologici in cui si trovano

139
Q

importanza di diversità della vita

A

la varietà degli ecosistemi, che comprendono sia le comunità degli organismi viventi all’interno dei loro particolari habitat, sia le condizioni fisiche sotto cui essi vivono

140
Q

1959 Hutchinson sviluppa la sua teoria in Sicilia

A

nella conca d’oro non trovò gli insetti che cercava ma in uno stagno del monte pellegrino trovò gli insetti che fornirono la prova della sua teoria

141
Q

teoria della nicchia ecologica di Hutchinson

A

indica la posizione di una specie all’interno di un ecosistema: il suo modo di vivere, il suo ruolo e tutte le condizioni fisiche, chimiche e biologiche che ne permettono l’esistenza in quel particolare ambiente

142
Q

quando esiste una nicchia ecologica

A

solo se esiste una popolazione che la occupa

143
Q

cosa rappresenta la biodiversità

A

il risultato della vita ecologica che plasma la vita sulla terra

144
Q

perché la diversità della vita è fondamentale

A
  • rende efficiente la ripartizione delle risorse all’interno di un ecosistema
  • permette all’ecosistema di resistere ai cambiamenti ambientali
  • aumenta la resilienza di un sistema
145
Q

cos’è la resilienza di un sistema

A

consente al sistema di reagire ed adattarsi meglio ai cambiamenti

146
Q

cosa ci forniscono gli ecosistemi

A

i servizi ecosistemici, cioè dei benefici per l’umanità

147
Q

servizi ecosistemici

A
  • approvvigionamento
  • regolazione
  • supporto alla vita
  • culturali
148
Q

approvvigionamento dei servizi ecosistemici

A

risorse che i sistemi producono (acqua, ossigeno, ecc)

149
Q

regolazione dei servizi ecosistemici

A

benefici diretti e indiretti per l’uomo: regolazione del clima, rifiuti

150
Q

quando vengono riconosciuti i benefici della regolazione dei servizi ecosistemici

A

quando il servizio è giunto alla fine

151
Q

supporto alla vita dei servizi ecosistemici

A

formazione del suolo, ciclo dei nutrienti, disponibilità di elementi naturali (fosforo, ecc)

152
Q

servizi ecosistemici culturali

A

esperienze ricreative ed estetiche che fa l’uomo

153
Q

specie endemica

A

se vive solo in una determinata area ed è caratteristica di quell’area (betulla etnensis)

154
Q

image schema (Gestalt)

A

struttura ricorrente all’interno dei nostri processi cognitivi che stabilisce modelli di comprensione e di ragionamento.
Sono formati dalle nostre interazioni corporee, dall’esperienza linguistica e dal contesto storico

155
Q

Mendel

A

scoprì che i geni sono delle identità singole che si trasmettono dai genitori ai figli

156
Q

ecosistema

A

insieme di organismi che abitano in un luogo, e delle componenti ambientali non viventi (temperatura, ossigeno, ecc)

157
Q

fattori biotici

A

organismi viventi

158
Q

fattori abiotici

A

organismi non viventi (sale, luce, ossigeno, ecc)

159
Q

da cosa è formato l’ecosistema

A

integrazione tra organismi viventi, ambiente fisico e fattori ambientali

160
Q

ecosistemi complessi

A

es: barriera corallina

161
Q

ecosistemi semplici

A

es: deserti

162
Q

esistono tre livelli di biodiversità

A
  • genetica (dna)
  • delle specie
  • degli ecosistemi
163
Q

biodiversità genetica

A

varietà dell’informazione genetica contenuta nei diversi individui di una stessa specie

164
Q

biodiversità della specie

A

rappresenta il complesso delle specie che abitano una certa regione

165
Q

biodiversità degli ecosistemi

A

è riferita ai diversi ambienti in cui la vita è presente

166
Q

dna

A

formato da acidi nucleici, lunghe molecole organiche: adenina, citosina, timina, guanina

167
Q

quando si srotolano i geni della doppia elica di dna

A

solo quando deve avvenire la riproduzione del dna

168
Q

crossing over (scambio incrociato)

A

responsabile dello scambio e della unicità genetica.

Ogni figlio eredita una mescolanza casuale degli alelli dei propri genitori

169
Q

genotipo

A

geni che noi abbiamo

170
Q

fenotipo

A

insieme delle caratteristiche morfologiche e funzionali di un organismo, quali risultano dall’espressione del suo genotipo e dalle influenze ambientali

171
Q

geni

A

strutture microscopiche presenti in ogni cellula, che compongono i caratteri ereditari di ogni organismo

172
Q

scoperta del dna

A

Miescher nel 1869

173
Q

scoperta che il dna è a doppia elica

A

Watson e Crick nel 1953, grazie alle immagini ai raggi X prodotte da Rosalind Franklin

174
Q

replicazione del dna

A

la cellula, produce una copia identica del proprio patrimonio genetico

175
Q

punti di origine della replicazione del dna

A

punti precisi in cui si apre la doppia elica per favorire la replicazione (ricche di adenina e timina)

176
Q

perché il dna si apre nei punti in cui ci sono adenina e timina

A

perché ci sono solo due ponti idrogeno e quindi è più semplice avere l’apertura

177
Q

orc nel dna

A

open recognition complex. Va ad individuare il punto d’apertura del dna

178
Q

compito dell’elicasi

A

una volta aperta la bolla di replicazione, continua questa apertura

179
Q

basi azotate dentro la bolla replicativa

A

tendono a riunirsi fra di loro per riformare la doppia elica

180
Q

come evitare la ricongiunzione della doppia elica nella bolla replicativa

A

l’elicasi usa delle proteine (ssb) che vanno a legare il dna al singolo filamento e si respingono fra di loro per non far richiudere la bolla

181
Q

ssb acronimo

A

single strand binding

182
Q

dna polimerasi epsilon

A

si inserisce all’interno della bolla e man mano che la bolla si allarga, usa le informazioni del filamento master per il filamento neosintetizzato

183
Q

dna polimerasi delta

A

si inserisce a monte della dna polimerasi epsilon e mette nuovi filamenti che vengono sintetizzati con interruzioni (al contrario dei filamenti epsilon, che non vengono interrotti)

184
Q

dna polimerasi alfa

A

capace di sintetizzare un frammento di nuovo filamento, partendo dal nulla.
Che diventa il punto di inizio per epsilon e delta

185
Q

differenza di legamento epsilon e delta alla polimerasi alfa

A

epsilon: deve legarsi una sola volta
delta: deve legarsi più volte per via della sintetizzazione con interruzioni

186
Q

ligasi

A

compito di andare ad unire tutte le interruzioni che ci sono nel filamento neosintetizzato, fra le diverse polimerasi

187
Q

telomeri

A

si trovano alla fine delle molecole di dna. Vengono persi

188
Q

lunghezza dei telomeri

A

orologio biologico della cellula: più si accorciano, più si avvicina la fine della cellula

189
Q

tutte le cellule perdono i telomeri?

A

NO
le cellule germinali e staminali, hanno l’enzima telomerasi.
Vengono sintetizzati anche i pezzi di telomero.
Una parte va persa ma comunque il filamento è più lungo

190
Q

clamp

A

tiene unite le due dna polimerasi e a muoversi nella stessa direzione

191
Q

forcella di replicazione

A

il dna master, forma una forcella per fare in modo che le due dna polimerasi vadano nella stessa direzione come richiesto dal clamp ma senza andare contro alle loro regole

192
Q

topoisomerasi

A

evitano la formazione di superavvolgimenti del dna a monte e alla fine, quando avviene la replicazione

193
Q

topoisomerasi 1

A

lavora su un solo intaccamento in un solo filamento del dna

194
Q

topoisomerasi 2

A

va a intaccare tutti e due i filamenti per poi riformarli

195
Q

processo di replicazione del dna

A
  • bidirezionale
  • semiconservativo
  • preciso
  • veloce
196
Q

risultato crossing over

A

ogni figlio eredita una mescolanza casuale degli alelli dei genitori

197
Q

gene

A

porzione del dna che compone un cromosoma

198
Q

a cosa servono i geni

A

istruzioni per costruire le proteine che a loro volta determinano carattaristiche (fenotipo)

199
Q

dove sono registrate le istruzioni che danno i geni

A

nella sequenza dei nucleotidi del dna, usando il codice genetico

200
Q

alfabeto genetico

A

adenina, guanina, citosina, timina

201
Q

codoni

A

triplette in cui sono raggruppate le basi genetiche:

CGA CCA TCA

202
Q

23 cromosomi

A

contengono tutta l’informazione genetica dell’uomo

203
Q

mutazioni

A

piccoli cambiamenti che si verificano improvvisamente in un gene, modificando la sequenza del suo dna

204
Q

polimorfismi

A

mutazioni che si affermano perché danno un vantaggio agli individui che le possiedono

205
Q

perché il polimorfismo è un fenomeno importante

A

perché è alla base dell’evoluzione delle diverse specie viventi

206
Q

diversità delle specie

A

include tutti gli organismi viventi che si trovano sul nostro pianeta

207
Q

quanta biodiversità c’è sul pianeta

A

specie descritte: 2 milioni ca.

specie stimate: da 10 a 100 milioni

208
Q

archei

A

microrganismi più antichi oggi osservati sulla Terra.
Procarioti: unicellulari.
Organismi più resistenti oggi conosciuti sulla terra

209
Q

archei != dai batteri

A

differenze a livello di trascrizione e traduzione del dna

210
Q

archei = estremofili

A

in grado di proliferare con valori molto alti o molto bassi di temperatura, pressione, ph e salinità

211
Q

chromisti

A

eucarioti unicellulari i pluricellulari, per la maggior parte fotosintetici

212
Q

chromisti != piante e alghe verdi

A

piante e alghe verdi: possiedono clorofilla a e b

chromisti: possiedono clorofilla a e c

213
Q

quali specie appartengono ai chromisti

A

pseudofunghi: parete cellulare composta da cellulosa a differenza dei funghi la cui parete cellulare contiene chitina

214
Q

progenitore dei due domini

A

la cosiddetta radice dell’albero da cui si sono sviluppati prima i procarioti e poi gli eucarioti

215
Q

maggior numero di specie sul totale

A

insetti: in particolare i coleotteri

216
Q

metodi per stimare la biodiversità

A

calcolo della ricchezza di specie: ovvero il numero totale di specie in una determinata area.
Dipende dalla presenza/assenza di specie

217
Q

genere

A

quando due o più specie con caratteristiche comuni vengono raggruppate in uno stesso gruppo di organismi

218
Q

accoppiamento tra organismi simili

A

accoppiandosi fra loro, generano discendenti a loro volta fecondi

219
Q

ibridi

A

quando non sono fertili. Quindi non rappresentano specie, ma ibrdi

220
Q

come aumenta il numero di specie

A

dai poli verso l’equatore

221
Q

diversità degli ecosistemi

A

ciascuno è diverso dagli altri con il proprio insieme di specie (comunità) che vivono in esso

222
Q

cellula

A

unità funzionale fondamentale di tutti gli organismi viventi

223
Q

funzionalità della cellula

A
  • formare da sé un intero organismo (unicellulare)

- far parte di strutture più complesse (pluricellulari)

224
Q

società sostenibile

A
  • sostenere le risorse (umane e naturali)

- pensare anche alle generazioni future

225
Q

analizzare gli scenari

A

un panorama che è colpito da grandi trasformazioni sociali, economiche, esistenziali ed ecologiche

226
Q

come avviene l’evoluzione secondo Monod

A

fatto fortuito per la maturazione genetica

227
Q

evoluzione secondo Cini

A

alternanza tra caso e necessità

228
Q

conseguenza dell’affermazione del pensiero evoluzionista

A
  • conoscenza scientifica e conoscenza storica non sono più due forme diverse
  • abbattimento del muro che separa la conoscenza scientifica dai valori
  • chiamare in causa il senso della responsbilità
229
Q

forma mentis che devono avere gli alunni per affrontare il mondo

A

competenze e metodologie

230
Q

competenza del cambiamento

A

i bambini devono fare delle scelte, saper pensare per relazioni

231
Q

bosco come metafora del testo narrativo

A

Anche quando in un bosco non ci sono sentieri tracciati, ciascuno può tracciare il proprio
percorso decidendo di procedere a destra o a sinistra di un certo albero, facendo una scelta a
ogni albero che si incontra. In un testo narrativo il lettore è costretto a ogni momento a
compiere una scelta

232
Q

rapporto con il territorio e la comunità che lo abita

A

referente con cui intessere
un rapporto di co-progettazione in merito sia all’offerta formativa che alla definizione dei
progetti di sviluppo locale. Pensare al territorio come un sistema evolutivo di relazioni.

233
Q

L’organizzazione e i docenti

A

I docenti diventano loro stessi ricercatori, con

una competenza evolutiva, capace di gestire percorsi, mettersi in gioco continuamente.

234
Q

cos’è la scienza

A

complesso di tecniche e metodi con cui l’uomo indaga l’universo

235
Q

compito delle didattiche delle scienze

A

formare nuove generazioni.

Consolidare nei bambini la capacità di porsi domande e metodi d’indagine

236
Q

cultura scientifica

A

capacità di orientamento, interpretazione e partecipazione ai processi portanti del proprio tempo, capacità di utilizzare le informazioni che si possiedono cercandone nuove

237
Q

qual è il compito dell’insegnante

A
  • provare diversi approcci per lo studio dei fenomeni

- guidare i bambini a ragionare, osservare la realtà con occhio attento

238
Q

vantaggi del metodo scientifico

A
  • stimola gli alunni ad usare la testa
  • gli alunni conoscono piacere mentale nell’immediato
  • motivazione intrinseca dell’apprendimento attivo
  • far capire che non sempre al termine dell’esperimento l’ipotesi provata risulta corretta invitando il bambino ad accettarlo e propone nuove esperienze di verifiche e correzione
239
Q

due versanti della scienza

A

naturale e artificiale

240
Q

versante naturale della scienza

A

le scoperte: si scopre qualcosa che è in natura

241
Q

versante artificiale della scienza

A

invenzioni: si inventa qualcosa che non è in natura

242
Q

perché il laboratorio non è molto praticato dagli insegnanti

A
  • mancanza di motivazione adeguata e di preparazione scientifica da parte degli insegnanti stessi
  • carenza di tempo
  • carenza di spazi, strutture, denaro
243
Q

attività di laboratorio privilegiate

A
  • osservazione e ricerca di somiglianze e differenze
  • provare e modificare
  • esercizi di misurazione
  • raccolta e verifica dei dati
  • formulare ipotesi
  • problemi da risolvere
244
Q

due potenzialità dell’utilizzo del laboratorio

A
  • possibilità di venire a contatto con la realtà

- possibilità di vedere, toccare, agire = feedback positivo

245
Q

definizione degli obiettivi

A

educativi: linee guida che devono formare l’azione didattica, attività del docente, contenuto del corso
didattici: i risultati che gli alunni devono conseguire nelle discipline

246
Q

obiettivi delle attività laboratoriali

A

conoscenza, abilità, competenza

247
Q

3 strategie didattiche per le competenze

A
  • esempio del docente o tra allievo più esperto e principiante
  • esercizio
  • insegnamento e apprendimento
248
Q

competenze dell’insegnante

A
  • metodologico-disciplinari
  • gestire il gruppo
  • osservative
249
Q

ruolo dell’insegnante

A
  • creare un ambiente cognitivo stimolante
  • permettere di intervenire attivamente
  • ascoltare con attenzione
250
Q

definizione dei prerequisiti

A

conoscenze che gli allievi devono possedere per svolgere le attività laboratoriali

251
Q

selezione dei contenuti

A

le conoscenze, le abilità e le competenze che gli allievi devono apprendere

252
Q

cos’è il metodo scientifico

A

modalità con cui la scienza procede per raggiungere una conoscenza della realtà oggettiva, verificabile e condivisibile

253
Q

cinematica

A

studio del moto

254
Q

dinamica

A

studio delle cause del moto

255
Q

massa inerziale

A

ostacolo al movimento

256
Q

termometro a liquido: mercurio

A

aumento del volume perché un corpo riscaldato tende ad espandersi

257
Q

termometro a infrarossi

A

qualsiasi corpo a qualsiasi temperatura emette energia termica

258
Q

termometro elettrico

A

la resistenza elettrica di un cavo aumenta all’aumentare della temperatura

259
Q

prontezza dello strumento

A

rapidità con cui è in grado di misurare la grandezza in esame e di seguirne le variazioni

260
Q

portata dello strumento

A

massimo valore della grandezza che è in grado di misurare

261
Q

equilibrio traslazionale

A

la risultante delle forze esterne che agiscono sul corpo è nulla

262
Q

equilibrio rotazionale

A

la risultante dei momenti delle forze esterne calcolati rispetto ad un punto qualsiasi è nulla

263
Q

energia

A

capacità di eseguire un lavoro

264
Q

lavoro

A

trasferimento di energia da un sistema ad un altro

265
Q

stato gassoso

A

la materia è presente sotto forma di molecole
in continuo movimento che occupano in modo omogeneo tutto il
volume del recipiente di cui assumono la forma

266
Q

stato liquido

A

la materia è presente sotto forma di molecole
tra le quali si esercitano forze di coesione che prevalgono su
quelle di movimento che tendono ad allontanarle; pertanto i
liquidi assumono la forma del recipiente ma hanno volume
proprio

267
Q

stato solido

A

la materia è formata da molecole legate da forze
attrattive o di coesione per cui le sostanze solide assumono una
posizione obbligata nello spazio avendo forma e volume propri

268
Q

quarto stato della materia

A

plasma

269
Q

plasma

A
  • gas ionizzato di elettroni e ioni
  • caratterizzato da campi elettrici
  • 99% della materia conosciuta dall’universo
270
Q

fluidostatica

A

studia i fluidi in stato di quiete

271
Q

fluidodinamica

A

studia i fluidi in movimento

272
Q

regime stazionario

A
tutte le molecole del fluido che
attraversano una qualsiasi sezione del condotto hanno la stessa
velocità. Questa velocità si mantiene costante nel tempo e per
qualunque punto della sezione indipendentemente dalla distanza
delle pareti (in assenza di attrito).
273
Q

fluido perfetto

A

incompressibile e senza attrito

274
Q

temperatura

A

indice dello stato termico di un corpo

275
Q

calore

A

forma di energia (scambio di calore)

276
Q

conduzione

A

senza trasporto di materia

solidi

277
Q

convenzione

A

con trasporto di materia

liquidi, gas

278
Q

irraggiamento

A

emissione di onde elettromagnetiche

solidi, liquidi, gas

279
Q

macchina a vapore

A

sistema per trasformare energia termica in lavoro meccanico

280
Q

funzionamento della macchina a vapore

A

una sorgente
di calore porta all’ebollizione una certa quantità di
acqua che si trasforma in vapore che,
espandendosi, preme sulle pareti del contenitore
mettendo in movimento un pistone

281
Q

cosa sono le onde

A

vibrazioni che si propagano in un mezzo o nel vuoto.

Trasportano energia ma non trasportano materia

282
Q

onde longitudinali

A

se oscillano lungo la direzione di propagazione

onde sonore

283
Q

onde trasversali

A

se oscillano in direzione perpendicolare alla loro propagazione
(corda)

284
Q

onde = periodiche nel tempo e nello spazio

A

si ripetono uguali a se stesse dopo un certo tempo

periodo T

285
Q

campo elettromagnetico

A

i campi elettrici e magnetici oscillano l’uno perpendicolare all’altro e perpendicolarmente alla direzione in cui si propaga l’onda che viaggia a velocità pari alla velocità della luce