dermatiti allergiche da contatto Flashcards

1
Q

patogenesi

A

complessa

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2
Q

METODOLOGIA PER EVITARE DIC

A

non venire più a contatto con quella sostanza,

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3
Q

EPIDEMIOLOGIA,

A
  • 1/3 delle patologie cutanee,

- prevalenza veramente importante nell’ambito della popolazione generale.

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4
Q

SEDI MAGGIORMENTE INTERESSATE DALLA DAC

A
  • zone esposte,
  • mani ed il viso,
  • piedi
  • Più raramente il tronco, pieghe ed arti inferiori,
  • Dopo il secondo contatto si può avere ache estensione delle mnifestazioni a tutta la superficie cutanea
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5
Q

RAGIONE DEL COINVOLGIMENTO DEI PIEDI

A
  • molti soggetti sviluppano sensibilizzazione nei confronti di ciò che indossano
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6
Q

FISIOPATOLOGIA,

A
  • Non cambia particolarmente manifestazioni rispetto alla dic,
  • Nella DAC interessamento esteso , interessamento sovrapponibile,
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7
Q
  • COSA E’ PRESENTE DI BASE NELLA DAC,
A
  • esiste alla base una sensibilizzazione, un’allergia verso la sostanza
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8
Q

DIFFERENZIAZIONE DIC E DAC,

A
  • in DAC manifestazioni, essendo allergiche possono estendersi a tutto il mantello cutaneo,
  • la dermatite in DAC si manifesta ogni qualvolta si entri a contratto con quella sostanza
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9
Q

TIPO DI REAZIONE DI IPERSENSIBILITA’ COINVOLTA IN DAC

A

DI tipo cellulomediato, di tipo 4

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10
Q
  • COSA AVVIENE NELLA REAZIONE DI IPERSENSIBILITA’ DI TIPO 4
A
  • gli apteni che hanno un bassissimo peso molecolare, come tali non fungono da allergeni,
  • per diventare degli allergeni completi si devono legare con una proteina carrier,
  • Il legame si verifica a livello delle cellule di Langerhans avviene la fase di sensibilizzazione.
  • Il complesso viene processato all’interno della cellula e viene esposto in superficie e presentato ai linfociti, in particolare CD4,
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11
Q

IN QUANTO SI REALIZZA LA SENSIBILIZZAZIONE,

C

A
  • avviene in circa 24 ore;
  • dopodiché alcuni cloni di questi linfociti attivati entrano in circolo
  • raggiungono la stazione linfonodale più vicina
  • completano le fasi di maturazione
  • proliferano,
  • una parte dei linfociti diventano linfociti della memoria,
    • un’altra parte invece ritornano nella cute e sono pronti a reagire nuovamente qualora si venisse a contatto con la sostanza.
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12
Q

cOSA AVVIENE AL PRIMO CONTATTO CON LA SOSTANZA

-

A
  • di solito non si ha nessuna manifestazione clinica,

- manifestazioni si verificano quando il soggetto riviene a contatto con la sostanza,

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13
Q

ANDAMENTO DEL QUADRO CLINICO

-

A
  • tende ad essere sempre più grave via via che col tempo il paziente ripete questa esposizione.
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14
Q

TIPI DI DAC,

A

contatto diretto con la sostanza,

  • forme aero-trasmesse, Fumi, vapori e gas in presenza di apteni volatili o Airborneconctactdermatitis,
  • Sostanze in ambiti lavorativi,
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15
Q

QUADRO CLINICO

A
  • Sintomi sovrapponibili con DIC,
  • Fase acuta,prevale l’eritema, l’edema, le vescicole, le erosioni
  • Sintomo classico di tutte le fasi, prurito importante
  • Estensione possible a tutta la superficie cutanea, il pz sta male, prurito senza riposo,
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16
Q

CAUSE

-

A

Forme da pomate,

  • Azione del sole amplifica le manifestazioni,
  • Piante come il fico,
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17
Q

FASE SUBACUTA,

A
  • predominano le lesioni crostose su base eritemato-edematosa,
  • aree ricoperte da croste sierose.
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18
Q

SEDI DI SENSIBILIZZAZIONE AL NICHEL

A

da orecchino, collanina, orologio.

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19
Q

FASE CRONICA, LESIONI

A
  • lesioni eritemato-desquamative,

- nelle mani dove la perdita di elasticità determina l’insorgenza delle ragadi che sono dolorose

20
Q
  • TRATTAMENTO FASE CRONICA,
A

forme sono comunque difficili da trattare,

- non è facile in alcuni soggetti eliminare le sostanze specie se utilizzate in ambito lavorativo.

21
Q

DIAGNOSI

A
  • fase anamnestica molto importante,
  • pz descrive molto bene esordio dei sintomi,
  • il pz in genere li correla con l’utilizzo di alcune sostanze,
22
Q

COSA E’ NECESSARIO INDAGARE NELL’ANAMNESI

A
  • aspetti lavorativi

- Etra-lavorativi , spesso sono manifestazioni correlate agli hobbies o ad un secondo lavoro.

23
Q

IMPORTANZA DELLA CLINICA NELLA DIAGNOSI

A
  • importante.

- Test epicutanei,

24
Q

COSA SI CONTROLLA CON I TEST EPICUTANEI

A
  • se la sensibilizzazione è esclusiva verso quel componente o vi siano più sensibilizzazioni
25
Q

QUANDO SI RICORRE ALLA BIOPSIA

-

A

nei casi in cui vi siano dei dubbi diagnostici.

26
Q

IMPORTANZA DEI TEST EPICUTANEI,

-

A
  • importanti per l’inquadramento diagnostico,

- utile per l’ambito lavorativo del pz, spesso gli consentono di cambiare mansione,

27
Q

METODO DI UTILIZZO PATCH,

A
  • I patch test si applicano sulla cute del dorso opportunamente preparata,
  • eventualmente si radono i peli,
  • Si attaccano i cerotti,
  • Cerotti si mantengono 48 h,
  • Dopo si fa una prima rimozione
  • Poi lettura successive a 72 h, procedendo con quantificazione in base alla reazione avuta,
28
Q

QUANDO SI FANNO PATCH TEST

A

durante il periodo invernale e non estivo perché l’aderenza delle sostanze con la sudorazione si ha di meno, poiché si attaccano dei cerotti e quindi rischiano di staccarsi e il risultato del test può essere un falso negativo perché non c’è stata un’adesione ottimale.

29
Q

COSA NON DEVE FARE IL PZ

A
  • non deve né lavarsi né muoversi troppo perché non si stacchino.
30
Q
  • COME VIENE ESEGUITA SCELTA DEI TEST DA SOMMINISTRARE?
A
  • In genere in base ai dati anamnestici si fanno prima i test standard e poi eventualmente
31
Q

COME SI ARTICOLANO I TEST SPECIFICI

A
  • in base al tipo di lavoro che fa il paziente, test per parrucchieri, per muratori, meccanici.
32
Q

ANAMNESI, IN CHE COSA AIUTA

A
  • Testare la sostanza verso la quale c’è un anamnesis positive,
33
Q
  • COME SI SOMMINISTRANO TEST SPECIFICI

APPLICAZIONE DEI CEROTTI

A

si appiccicano con una sequenza determinata e caratteristica. - allergeni in siringhe o in boccette

  • si mettono sui pozzetti dei cerotti,
  • su ogni pozzetto un allergene diverso.
34
Q
  • RIMOZIONE DEI CEROTTI,
A
  • Quando si tolgono si fa una sorta di griglia

- si sa benissimo ognuno a qualeallergene corrisponde e si va a valutare.

35
Q
  • TIPI DI REAZIONI A CEROTTI,
A
  • lesione vescicolo-bollosa con la formazione di essudato,

- e meno importanti,

36
Q

PROCEDURA DI VALUTAZIONE CEROTTI
SOSTANZE A CUI SI PUO’ ESSERE SENSIBILI
MONO O POLI SENSIBILITA’

A

è difficile che ci si sensibilizzi ad una sola sostanza, ognuno è sensibile a due o più sosono innumerevoli, molte sono contenute nei comuni saponi, deodoranti, stanze
; si dà un valore da meno (-)
- se è negativo fino a quattro più (++++) in base all’intensità della reazione.

37
Q

PROBLEMA DELLA SENSIBILITA’ CROCIATA

A

per un problema di struttura chimica, l’allergia verso una sostanza può determinare una sensibilità anche verso un’altra simile

38
Q
  • PROBLEMI TEST EPICUTANEI
A

false negatività quando non sono fatti in maniera corretta

39
Q
  • A CHE COSA POSSONO ESSERE CORRELATE LE FALSE NEGATIVITA’ DEI TEST EPICUTANEI
A
  • applicazione,
  • concentrazione,
  • quando la superficie cutanea non è stata preparata adeguatamente,
  • se il paziente fa attività fisica, suda e i cerotti si staccano.
  • terapia con cortisone,
40
Q

TEST E CORTISONE

A

queste terapie si interrompono perché il cortisone riduce le difese immunitarie e pregiudica la corretta esecuzione del test.

41
Q

TERAPIA PER DIC E DAC

A
  • Rimuovere l’agente scatenante nelle DIC e quello sensibilizzante nelle DAC,
  • Nelle fasi acute, sostanze astringenti , meno essudazione possibile,
  • creme steroidee di tipo idrofilo
42
Q

TERAPIA FASI CRONICHE\

A

prevalgono la xerosi e la desquamazione, sostanze emollienti

43
Q

TERAPIA FASI PRECOCI

A
  • pomate grasse
  • steroidi con degli eccipienti grassi
  • Catrame vegetale
44
Q

COSA FARE MAN MANO CON LO STEROIDE

A
  • pian piano si cerca di eliminare lo steroide e di sostituirlo con delle creme emollienti grasse in modo da idratare la cute a farle perdere l’ispessimento caratteristico perché non abbia le problematiche conseguenti alla lichenificazione.
45
Q

TERAPIA FORME PIU’ ESTESE

A
  • Quando la terapia topica non è sufficiente si ricorre alla terapia sistemica,
  • Antistaminici per ridurre il prurito,
  • Antibiotici o disinfettanti locali per evitare sovrainfezione batterica, considerando la facilità di esulcerazione
46
Q

EFFETTI PRURITO

A

grattamento infatti aumenta gli stimoli infiammatori e peggiora il quadro clinico;

47
Q

TERAPIA CASI PIU’ GRAV

A
  • quando la terapia steroidea non è sufficiente, o efficace in dosaggi troppo elevati,
  • Uso ciclosporina o immunosoppressori,