Gli atti della PA Flashcards
(11 cards)
Gli atti amministrativi: Definizione e Tipologi
Gli atti amministrativi: Definizione e Tipologie
Gli atti amministrativi sono gli atti giuridici compiuti dalla Pubblica Amministrazione (PA) nell’esercizio della sua potestà amministrativa. La caratteristica fondamentale di questi atti è la tipicità, che implica che la PA possa emettere solo gli atti espressamente previsti dalla legge, in conformità al principio di legalità.
Tipologie di atti amministrativi
Tipologie di atti amministrativi
Gli atti amministrativi possono essere distinti in due principali categorie:
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Provvedimenti amministrativi
- Questi atti intervengono d’autorità nella sfera giuridica di determinati soggetti privati, ossia la PA impone una propria volontà.
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Esempi di provvedimenti:
- Requisizione: un atto che comporta l’assunzione temporanea di beni o servizi di proprietà privata per motivi pubblici.
- Espropriazione: l’atto che sottrae la proprietà di un bene privato per soddisfare un interesse pubblico.
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Atti diversi dai provvedimenti
- In questo caso, la PA non impone la propria volontà, ma offre un servizio o un atto di certificazione o registrazione.
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Esempi di atti diversi dai provvedimenti:
- Certificazioni:
- Registrazioni:
- Pareri consultivi:
In sintesi, gli atti amministrativi variano per oggetto e finalità ma sono sempre inquadrati in una struttura giuridica definita dalla legge.
I requisiti dell’atto amministrativo
I requisiti dell’atto amministrativo
Perché un atto amministrativo sia valido, deve contenere alcuni requisiti essenziali. Questi requisiti assicurano che l’atto rispetti le condizioni legali, garantendo la legittimità e l’efficacia dell’azione amministrativa.
Requisiti essenziali dell’atto amministrativo
- Competenza: L’atto deve essere emesso dal soggetto competente.
- Oggetto: L’oggetto dell’atto deve essere possibile, lecito e determinato.
- Scopo: Lo scopo dell’atto deve essere chiaro e deve mirare a uno scopo legittimo, come infliggere una sanzione o rilasciare un permesso.
- Motivazione: L’atto deve essere accompagnato da una motivazione ben formulata, che permetta agli interessati di ricostruire il percorso logico dell’amministrazione, verificarne la correttezza e individuare eventuali profili di illegittimità.
- Destinatario: Il destinatario dell’atto deve essere chiaramente individuato. Deve essere evidente chi sono i soggetti nei confronti dei quali l’atto produce effetti.
- Forma: L’atto deve rispettare la forma prevista dalla legge. In generale, esiste un principio di libertà di forma, quindi la PA può scegliere la forma che ritiene più idonea. Per i provvedimenti più rilevanti, si utilizza generalmente la forma del decreto (es. decreto ministeriale), mentre per atti meno importanti può essere sufficiente la forma orale o persino quella gestuale o simbolica.
Consequenze della mancanza di requisiti
Se uno di questi requisiti essenziali manca, l’atto è nullo, cioè è considerato come se non fosse mai stato emanato.
Struttura dell’atto amministrativo
Struttura dell’atto amministrativo
Un atto amministrativo deve essere redatto con una struttura chiara e conforme a determinati elementi:
- Intestazione: Deve indicare l’autorità che ha emanato l’atto.
- Preambolo: Elenco delle leggi e dei regolamenti in base ai quali l’atto è stato emanato.
- Motivazione: Esplicitazione delle ragioni per cui è stato emesso l’atto.
- Dispositivo: La parte centrale e più importante, in cui la PA esprime la propria volontà (ad esempio, concedere una licenza, rilasciare un permesso, applicare una sanzione).
- Data e firma: L’atto deve riportare la data e la firma dell’autorità che lo ha emanato.
Questi requisiti e la struttura dell’atto sono fondamentali per garantire trasparenza, legittimità e correttezza dell’operato amministrativo.
Atti vincolati
Atti vincolati
Gli atti vincolati sono quegli atti che la PA è obbligata a compiere quando si verificano determinate circostanze previste dalla legge, senza alcuna possibilità di scelta da parte dell’amministrazione. In altre parole, la PA deve seguire rigorosamente le disposizioni legali e non ha margine di discrezionalità.
- Caratteristica principale: La PA è tenuta a eseguire l’atto senza poter fare scelte di merito.
- Esempio: Se un cittadino richiede un documento che la legge prevede come dovuto, la PA non può rifiutare o alterare il rilascio, deve farlo automaticamente, se le condizioni previste sono soddisfatte.
Atti discrezionali
Atti discrezionali
Gli atti discrezionali, invece, sono quegli atti per i quali la legge fissa i criteri fondamentali, ma lascia alla PA una certa libertà di scelta su se, come e quando emanare l’atto.
- Caratteristica principale: La PA esercita un potere di discrezionalità amministrativa, in cui deve prendere una decisione che migliori l’interesse pubblico.
Evitare abusi nel potere discrezionale
Per evitare che un organo della PA abusi del suo potere discrezionale, è necessario che l’attività discrezionale venga sempre esercitata nei limiti legali e con finalità orientate all’interesse pubblico.
- La motivazione dell’atto amministrativo diventa essenziale in questo contesto, poiché deve spiegare le ragioni della decisione e dimostrare che l’amministrazione ha operato nel rispetto dell’interesse collettivo.
- La mancanza o insufficienza di motivazione rende l’atto amministrativo illegittimo, e può essere dichiarato nullo dal giudice amministrativo.
Principio di legalità e controllo
Atti amministrativi che sono provvedimenti
Atti amministrativi che sono provvedimenti
I provvedimenti amministrativi sono una categoria specifica di atti con cui la Pubblica Amministrazione (PA) interviene d’autorità nella sfera giuridica dei privati, esprimendo la propria volontà in modo imperativo. Possono attribuire diritti oppure restringerli o eliminarli.
Provvedimenti estensivi
- Provvedimenti estensivi
Attribuiscono nuovi diritti o benefici a un soggetto privato:
- Concessioni → attribuiscono un diritto che prima il soggetto non aveva (es. sfruttamento di una miniera, uso di suolo pubblico).
- Nomine → predispongono un privato a ricoprire un pubblico ufficio.
- Dispense → esentano un soggetto da un obbligo imposto dalla legge.
- Ammissioni → consentono di usufruire di un servizio pubblico.
- Autorizzazioni → permettono lo svolgimento di attività soggette a controllo (es. patente, licenze).
Provvedimenti restrittivi
- Provvedimenti restrittivi
Limitano o eliminano diritti soggettivi già acquisiti:
- Ordini → obbligano a fare o non fare qualcosa (es. chiusura di un locale, divieto di circolazione).
- Atti sanzionatori → puniscono comportamenti illeciti con sanzioni disciplinari o pecuniarie.
- Atti ablativi → privano il soggetto di un bene o diritto (es. espropriazioni, requisizioni, confische).
Caratteri comuni ai provvedimenti amministrativi
Caratteri comuni ai provvedimenti amministrativi
Tutti i provvedimenti amministrativi, indipendentemente dalla loro tipologia, condividono quattro caratteristiche essenziali:
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Imperatività
→ La PA impone unilateralmente la propria volontà nella sfera giuridica del cittadino, anche contro la sua volontà (es. chiusura forzata di un negozio). -
Esecutività
→ Se il cittadino non si adegua, la PA può eseguire coattivamente il provvedimento senza bisogno di ricorrere al giudice, anche usando la forza pubblica (es. espropriazione forzata). -
Concretizzazione
→ I provvedimenti sono atti concreti, rivolti a soggetti specifici e non contengono norme astratte e generali (altrimenti sarebbero atti normativi). -
Revocabilità
→ Il provvedimento può essere revocato dalla stessa PA se mutano le esigenze di pubblico interesse.
autorizzazioni
Le autorizzazioni sono provvedimenti amministrativi discrezionali rilasciati dalla Pubblica Amministrazione quando:
- esiste un limite legale all’esercizio di una determinata attività;
- l’attività non è illecita, ma potrebbe essere dannosa se svolta indiscriminatamente.
La PA valuta caso per caso se concedere o meno l’autorizzazione, sempre in funzione dell’interesse pubblico.
Tipi di autorizzazione:
- Abilitazione: concessa dopo una verifica tecnica, come nel caso della patente di guida, dell’abilitazione professionale o del libretto di circolazione.
- Licenza: rilasciata su richiesta dell’interessato per lo svolgimento di attività soggette a controlli, come la licenza di caccia o la licenza per attività potenzialmente pericolose.
- Nullaosta: significa che non ci sono ostacoli all’emissione di un altro atto. Ad esempio, il nullaosta per il trasferimento scolastico.
- Dispensa: permette, in via eccezionale e prevista dalla legge, di esonerare un soggetto da un obbligo o di autorizzare un’attività non consentita normalmente. Ad esempio, la dispensa dalla frequenza delle lezioni di religione o educazione fisica.