LEZIONE 3 Flashcards

(39 cards)

1
Q

Quali sono le due direttive europee che riguardano la trasparenza richiesta a aziende, banche e compagnie di assicurazioni riguardo alla loro rendicontazione di sostenibilità?

A

Direttiva NFDR del 2014 che poi è stata sostituita dalla direttiva CSRD

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2
Q

Cosa è la NFRD?

A

Non Financial Reporting Directive

È una direttiva approvata nel 2014 che segna il primo passo imporante a livello di UE relativo alla rendicontazione di aziende per quanto riguarda il loro impatto ambientale, sociale e di governance.

Essendo una direttiva, ogni Stato membro ha dovuto recepirla nel proprio ordinamento nazionale. In Italia entra in vigore nel 2016

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3
Q

A chi si rivolgeva la NFDR?

A

Si rivolgeva ad enti di interesse pubblico (banche, compagnie assicurative e riassicurative e società quotate) che fossero di grandi dimensioni, cioè:
-avevano più di 500 dipendenti in media durante l’anno
-ricavi netti > 40 milioni di euro
-stato patrimoniale > 20 milioni di euro

Queste aziende dovevano redigere la dichiarazione non finanziaria obbligatoriamente. Altre potevano fare su base volontaria

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4
Q

Quali sono i contenuti richiesti da coprire nella NFDR?

A
  • impatto ambientale delle attività svolte
    -questioni sociali e rispetto dei diritti umani
    -aspetti di governance
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5
Q

Perché un’aziende dovrebbe redigere una NFRD su base volontaria?

A

Perché porta benifici strategici e finanziari.

-accesso a condizioni di finanziamento migliori
-attrazione di capitali da fondi ESG
-Reputazione e vantaggio competitivo

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6
Q

La NFRD imponeva degli standard per redigire i documenti?

A

No. Ma molte aziende si sono appoggiate a linee guida riconosciute internazionalmente:
GRI Standards - schema per strutturare il bilancio di sostenibilità

Questo cambierà con la direttiva CSDR.

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7
Q

Cosa è la CSDR?

A

È una nuova normativa europea entrata in vigore nel 2024 che sostituisce la NFDR

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8
Q

Cosa introduce la CSDR rispetto alla NFDR?

A

Il principale cambiamento è rispetto alle aziende obbligate a redigere il bilancio di sostenibilitÀ.

Secondo la nuova direttiva queste imprese sono:
-quelle che già redigevano l’NFDR
-tutte le grandi imprese europee che rispettino almento due di questi tre criteri:
Più di 250 dipendenti
Ricavi netti > 40 milioni di euro
Stato patrimoniale > 20 milioni di euro
-le PMI quotate imporsa (escluse le microimprese)
-le imprese non europee con attività rilevante nell’ue: un’impresa affiliata sul territorio e ricavi netti > 150 milioni di euro (obbligo dal 2029)

Un’altra introduzione fu l’obbligo di usare stardard di rendicontazione comuni, gli ESRS, adottati dalla comissione europea nel 2023.

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9
Q

A cosa servono gli ESRS?

A

Servono a uniformare i contenuti dei bilanci di aziende (linguaggio comune)
Migliorare la comparabilità
Fornire metriche chiare a investitori e stakeholders

L’obiettivo è minimizzare il greenwashing

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10
Q

Perché la CSDR è importante?

A

Aumenta la trasparenza
Rafforza il ruolo del mercato nella transizione sostenibile
Mette tutte le imprese grandi sotto l’occhio degli investitori ESG

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11
Q

Definizione di investimento sostenibile

A

È quello che finanzia una attività sostenibile

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12
Q

Dato che l’Agenda 2030 del 2015 non parla di un sistema finanziario in maniera chiara per raggiungere gli obiettivi, cosa fa l’UE?

A

Nel 2016 nomina un gruppo di esperti in finanza sostenibile con il compito di:
-individuare strategie per definire la finanza sostenibile
-proporre raccomandazioni concrete su come orientare il sistema finanziario verso la sostenibilità

Nel 2018 viene pubblicato l’Action Plan on Financing Sustainable Growth

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13
Q

Cosa è l’Action Plan?

A

è un documento pubblicato nel 2018 da esperti su finanza sostenibile che definisce le linee guida fondamentali per costruire un sistema finanziario al servizio dello sviluppo sostenibile.

È il primo documento strategico europeo che collega in modo sistemico finanza e sostenibilità ambientale/sociale

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14
Q

Quale è l’obiettivo principale dell’Action Plan? Invece quali sono i 3 obiettivi generali del piano?

A

Orientare il mercato dei capitali verso attività economiche sostenibili.

L’action plan contiene 10 azioni chiavi che possiamo suddivdere in 3 macro-obiettivi strategici:
1) Riorientare i flussi di capitale verso investimenti sostenibili
2)Gestire i rischi finanziari derivanti da cambiamenti climatici, scarsitá di risorse, deterioramento dell’ambienta e questioni sociali
3)Promuovere la trasparenza e obiettivi economici e finanziari a lungo termine

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15
Q

Quali sono le azioni proposte per l’obiettivo di riorientare i flussi di capitale verso attività sostenibili?

A

Sono 5.
1- creazione della tassonomia europea: cioè un sistema condiviso per definire e classificare cosa sia un’attività economica sostenibile
2-standard e certificazione per green bond: in modo da garantire che i proventi delle obbligazioni verdi vengono destinati a progetti con impatto ambientale positivo
3-portare maggior investimento in progetti sostenibii pubblici
4-modificare le direttive MiFID per includere preferenze ESG: queste sono direttive che regolano la valutazione di adeguatezza dei prodotti finanziari
5-sviluppo di benchmark di sostenibilità: un benchmark è un indice di riferimento che serve per misurare la performance di un portafoglio rispetto ad un obiettivo. Quindi questo in particolare servirebbe per indicare quanto il prodotto sia allineato agli obiettivi di sostenibilità

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16
Q

Cpsa sono le direttive MiFID?

A

Le direttive MiFID regola la valutazione di adeguatezza dei prodotti finanziari. L’obiettivo della valutazione di adeguatezza è proteggere il risparmiatore,
proponendo solo prodotti coerenti con la sua situazione finanziaria e i suoi
obiettivi.
-> questionario MiFid

Con l’Action Plan, la normativa MiFID è stata modificata per includere anche le
preferenze ESG del cliente. Ora, oltre a domande su rischio, conoscenze e reddito, viene chiesto anche se l’investitore desidera prodotti sostenibili e con quali caratteristiche.

Anche se un cliente indica una preferenza per prodotti ESG, il consulente può comunque proporre strumenti non sostenibili, purché espliciti il disallineamento.

17
Q

Cosa è un benchmark?

A

è un indice di riferimento. Un benchmark serve a misurare la performance di un portafoglio rispetto ad un obiettivo.

L’Action Plan prevede la creazione di nuovi benchmark per aiutare gli investitori a confrontare prodotti finanziari sulla base del loro impatto ambientale.

I benchmark sono usati dai gestiori (passivi e ativi) per costruire i portafogli ESG. Servono anche ad aumentare la trasparenza verso gli investitori e per aiutare a confrontare i portafogli in base alla loro coerenza con gli obiettivi climatici UE

18
Q

Quali sono i benchmark proposti dall’UE?

A
  • Climate Transition Benchmark (CTB) : include imprese che stanno progressivamente riducendo le proprie emissioni di gas serra
    -Paris-Aligned Benchmark (PAB): include solo imprese già allineate agli obiettivi dell’Accordo di Parigi, cioè riduzioni drastiche delle emissioni per contenere il riscaldamento globale entro il 1,5°C
19
Q

Quali sono le azioni proposte per la gestione dei rischi finanziari ESG?

A

3 azioni concrete da promuovere a partire del 2018:
1-integrazione dei fattori ESG nei rating finanziari: le agenzie di rating decono considerare anche le implicazioni ambientali, sociali e di governance quando valutano se un’impresa sarà in grado di rimborsare il proprio debito in futuro. I fattori ESG generano rischi conreti
2-chiarire gli obblighi ESG per asset manager e investitori istituzionali: Chi gestisce patrimoni per terzi ha dei doveri fiduciari: principio di lealtà e di prudenza che devono anche includere rischi ESG
3-Valutare una riduzione dei requisiti patrimoniali minimi delle banche e compagnie di assicurazione in relazione agli investimenti sostenibili dal punto di vista ambientale: possibile riduzione del patrimonio minimo obbligatorio da detenere se si investe in attività sostenibili

20
Q

Cosa è il principio di lealtà e di prudenza?

A

Sono i doveri fiduciari che chi gestisce il patrimonio di terzi (SGR o fondi) devono seguire:
-lealtà: agire nello esclusivo interesse del beneficiario
-prudenza: evitare rischi eccessivi e gestire con cautela il patrimonio altrui

L’Action Plan aggiunge che i doveri devono anche includere la considerazione dei rischi ESG: valutare se le imprese in portafoglio affrontano rischi legati al clima, ambiente e governance e tenere in conto questi elementi nella decisione di investimento e gestione del rischio

21
Q

Quali sono le azioni proposte per la visione di lungo periodo e trasparenza?

A

2:
-Migliorare la rendicontazione non finanziaria delle imprese: CSDR e ESRS
-Promuovere l’approccio a lungo termine nei consigli di amministrazione: le decisioni devono considerare gli obiettivi di sostenibilità che hanno per se una visione temporale lunga

22
Q

Parlando della tassonomia europea, quale era il suo obiettivo?

A

La tassonomia europea è stata concepita come una classificazione ufficiale delle attività economiche sostenibili con l’obiettivo di:
-dare un linguaggio comune al mercato
-orientare gli investimenti
-evitare il greenwashing: tutela degli investitori

La tassonomia però si concentra soprattutto sul pilastro ambientale. Le dimensioni sociali e di governance sono marginali.

23
Q

Cosa è il greenwashing?

A

è una strategia di comunicazione che fa apparire green un’attività che in realtà non lo è

24
Q

Il greenwashing può riguardare cosa?

A

aziende
prodotti
strumenti finanziari

25
Quali sono meccanismi per combattere il greenwashing già in atto da prima?
certificazioni e standard volontari: -regolamento EMAS: sistema di gestione ambientale volontario per oragnizzazioni che vogliono valutare e comunicare le proprie performance ambientali -GRS: global recycled standard per prodotti realizzati con materiali reciclati, analizzano l'intera filiera produttiva -ISO 14001: adozione di un sistema di gestione ambientale secondo requisiti precisi
26
Cosa è il regolamento UE 2020/852 sulla tassonomia europea?
il primo atto normativo che pone le basi della tassonomia europea. Non fornisce un elenco delle attività sostenibili ma stabilisce dei criteri che un'attività deve rispettare per essere considerata sostenibile.. Stabilisce che per essere considerata attvità sostenibile deve soddisfare contemporaneamente tutti i seguenti 4 criteri: 1) contributo sostanziale ad almeno uno dei 6 obiettivi ambientali (che vengono nominati in questo documento) 2) non arrecare danno significativo a nessuno degli altri obiettivi (DNSH) 3) Rispetto delle disposizioni in tema di diritti umani e diritti dei lavoratori contenute nelle: Linee guida OCSE per le multinazionali, convenzioni ILO, Carta internazionale dei diritti dell'uomo 4)conformità ai criteri tecnici stabiliti dalla comissione europea (criteri di vaglio tecnico., che veranno adottati progressivamente per ciascun settore tramite regolamenti delegati)
27
Quali sono i 6 obiettivi ambientali stabiliti dal primo regolamento sulla tassonomia europea del 2020?
1- mitigazione dei cambiamenti climatici 2-adattamento ai cambiamenti climatici 3- uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine 4-transizione verso un'economia circolare 5-prevenzione e riduzione dell'inquinamento 6-protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi
28
A cosa servono i regolamenti delegati al seguito del primo regolamento sulla tassonomia europea del 2020?
Servono a classificare con precisione ogni attività economica. Questi servono a definire in dettaglio i criteri tecnici di sostenibilità. I criteri vengono sviluppati da un comitato di esperti tecnici con l'obiettivo di garantire una base scientifica e oggettiva.
29
Cosa devono fare i criteri di vaglio?
Individuare i requisiti che dimostrano il contributo sostanziale di un'attività a uno dei 6 obiettivi ambientali. Stabilire le condizioni minime per evitare che quell'attività arrechi danno significativo agli altri obiettivi. I criteri di vaglio devono essere trasparenti, misurabili e aggiornabili nel tempo.
30
Quando e cosa definisce il primo regolamento delegato?
Pubblicato a giugno 2021, definisce i criteri tecnici per i primi 2 obiettivi ambientali: -mitigazione dei cambiamenti climatici -adattamento ai cambiamenti climatici
31
Quando e cosa definisce il secondo regolamento delegato?
Pubblicato a giugno 2023 definisce i criteri tecnici per gli altri 4 obiettivi mancanti: -acque e risorse marine -economia circolare -inquinamento -biodiversità
32
Quale è il settore per la tassonomia europea più controverso e che più a generato dibattito?
Il settore energetico. Perché coinvolge decisioni con impatto diretto su miliardi di euro di investimenti e sulla sicurezza energetica degli Stati membri.
33
Sul settore energetico, cosa dice il regolamento delegato del 2021?
l'UE identifica 8 modalità di produzione di energia come sostenibili: -fotovoltaica -solare -eolica -idroelettrica -oceanica -geoterma -combustibili liquidi e gassosi da fonti rinnovabili -biogas Queste devono essere accompagnate da documentazioni specifiche di conformitá tecnica con controllu sul rispetto del principio DNSH. In questo regolamento non si parla di nucleare e gas naturale.
34
Perché nel regolamento delegato del 2021 non si parla di energia nucleare e di gas naturale?
Perché l'UE ancora valutava se fossero compatibili con la tassonomia europea. perché -energia nucleare: scorie radioattive, smaltimento a lungo termine e rischi di incidenti -gas naturale: emissioni di CO2, problema etico e geopolitico
35
Cosa cambia sulla questione del settore energetico con il regolamento delegato del 2023?
Viene inserita una nuova categoria di fonti energetiche: le fonti energetiche transitorie. Alle fonti energetiche transitorie fanno parte: energia nucleare e gas naturale. Queste non sono sostenibili nel senso pieno, ma sono riconosciute necessarie per soddisfare il fabbisogno energetico europeo. Il loro utilizzo però è vincolato a criteri tecnici molto stringenti: -impiego tecnologie dell'avanguardia -rispetto ai limiti di emissione di CO2 -documentazione tecnica detagliata
36
Quali sono le maggiori criticità rispetto all'energia nucleare?
1-rifiuti radioattivi: gestione delle scorie. Necessità di impianti di smaltimento geologico profondo (nessuna centrale nucleare in Europa lo ha) 2- sicurezza e rischi geopolitici: incidenti storici (Chernobyl, Fukushima); uso come armi 3-effetti collaterali ambientali: riscaldamento dei fiumi; manutenzione intensiva; tecnologia di transizione
37
Alla fine 2020 quali paesi producevano energia nucleare?
Svezia, Francia, Germania, Belgio, Bulgaria, Rep Ceca, Spagna, Ungheria, Paesi Bassi, Slovenia, Romania, Slovacchia e Finlandia
38
Quando e perché l'Italia chiude le sue centrali nucleari?
L'iTalia possedeva 4 centrali fino al 1987. Dopo Chernobyl ci fu un referendum dove l'80% era favorevole alla chiusura del settore. Nel 1990 furono chiuse le centrali.
39
Quali sono i dibattiti riguardo all'inserimento del gas naturale come fonte di energia?
Dibattito per motivi ambientali, etici e politici. -è un combustibile fossile quindi ha un emissione di CO2 significativa -UE è dipendente dall'importazione, soprattutto della Russia - criticità geopolitica -L'estrazione e trasporto aggravano l'impatto ambientale complessivo -Paradosso ambientale: UE evita l'estrazione interna per proteggere il proprio ambiente ma importa da altri, quindi sposta il danno altrove senza ridurlo a livello globale