LEZIONE 6 Flashcards
(16 cards)
Quali sono i 3 pilastri principali su cui si fonda sistema previdenziale italiano?
1- la previdenza pubblica obbligatori (pensione gestita dallo Stato)
2- previdenza complementare collettiva (include i fondi di pensione chiusi o negoziabili)
3-previdenza complementare individuale (fondi aperti e piani individuali pensionistici (PIP))
Su quali modelli si può basare il sistema pensionistico pubblico italiano?
2 modelli:
A ripartizione (pay-as-you-go):
Le pensioni correnti sono pagate con i contributi versati dai lavoratori attivi di oggi. È il modello su cui si basa il sistema pubblico italiano.
A capitalizzazione:
Ogni lavoratore versa i propri contributi in un fondo personale (o collettivo), che viene investito e restituito con interessi al momento della pensione. È tipico dei sistemi privati o previdenziali integrativi.
In Italia il sistema pensionistico pubblico è interamente a ripartizione
Quali sono i possibili modelli di di calcolo della pensione?
Retributivo: la pensione è calcolata in base alle ultime o migliori retribuzioni percepite dal lavoratore, tenendo conto degli anni di contributi.
Contributivo: la pensione si basa sui contributi effettivamente versati durante tutta la vita lavorativa, rivalutati annualmente.
In Italia oggi si usa:
Il metodo contributivo per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996.
Un sistema misto per chi aveva contributi prima di quella data.
Da cosa dipende l’accesso alla pensione pubblica?
AL raggiungimento di una certa età anagrafica o di un’anzianità contribuitiva minima
Come era il sistema pensionistico prima delle riforme degli anni ‘90?
Con metodo retribuitivo.
Cioè la pensione era calcolata in base alle ultime o migliori retribuzioni percepite dal lavoratore, tenendo conto degli anni di contributi.
Perché è stata necessaria la riforma degli anni ‘90 sul sistema di pensione?
Perché il metodo retribuitivo che c’era fino a quel momento ha causato squilibri crescenti, che sono stati aggravati da 2 fattori chiavi:
-fattore demografico: dagli anni ‘60 l’Italia ha registrato un aumento dell’aspettativa di vita e un calo delle nascite, portando ad una pop sempre più anziana.
Nel 2021 l’Italia aveva il più alto indice di vecchiaia in Europa.
-fattore economico: tra il 1990 e il 2020, la crescita economica ha rallentato, anche ha causa di una crescita salariale contenuta e di un tasso di disoccupazione giovanile tra i più alti in Europa
Quali strumenti finanziari sono a disposizione per integrare la pensione pubblica?
-fondi pensione chiusi
-fondi pensioni aperti
-PIP: piani individuai pensionistici
Com’era il sistema pensionistico a partire dal 1996?
è rimasto a ripartizione, ma aveva un calcolo contributivo, con requisiti anagrafici e contributivi più rigidi.
Di conseguenza, il tasso di sostituzione netto (cioè il rapporto tra la pensione e l’ultima retribuizione) è intorno oggi al 80%, dato alto ma destinato a ridursi.
Come avviene la liquidazione del fondo pensione aperto o chiuso? Può essere liquidato a qualsiasi momento?
No, non può essere liquidato a qualsiasi momento. Può essere liquidato solo al raggiungimento dei requisiti minimi di età o anzianità.
Da chi possono essere gestiti i fondi di pensione?
Da tanti intermediari, non solo da SGR, ma anche da banche, assicurazioni, SIM
Parlami dei fondi di pensione chiusi
Sono solo accessibili a lavoratori di specifici settori, aziende o aree territoriali, e nascono nell’ambito della contrattazione collettiva.
La contribuizione avviene su tre fondi:
-parte dal lavoratore
-parte dal datore di lavoro
-parte dal TFR (trattamento di fondo rapporto) cioè quella quota della retribuzione lorda annua accantonata
La gestione è collettiva, senza possibilità di leverage o vendite allo scoperto, e può essere affidata a SGR, banche, assicurazioni o SIM.
Inoltre c’è un forte incentivo, con una tassazione più vantaggiosa quanto più a lungo si partecipa al fondo.
Come si può scegliere su dove destinare il proprio TRF?
Il lavoratore, nei primi 6 mesi dall’assunzione, deve decidere se lasciare il TRF in azienda o destinarlo ad un fondo pensione.
Se opta per il fondo, il fondo di default è quello di categoria, e non potrà poi essere cambiato.
Invece se lo lascia in azienda, poi potrà scegliere di cambiare.
*Per le aziende con almeno 50 dipendenti, il TFR maturando dei lavoratori che non hanno scelto un fondo pensione viene versato al Fondo di Tesoreria gestito dall’INPS, e non rimane più presso l’azienda.
Come funziona il ritiro del montante del fondo di pensione quando si raggiunge i requisiti?
Al momento del pensionamento, si può ritirare al massimo il 50% del montante come capitale, il resto va convertito in rendita vitalizia.
Si può riscattare il 100% solo se la rendita attesa è inferiore al 50% dell’assegno sociale o per chi ha aderito prima del gennaio 2007 o se il fondo prevede.
Parlami dei fondi di pensione aperti
Sono fondi istituiti e gestiti direttamente da intermediari finanziari (SGR, banche, assicurazioni, SIM) e sono aperti a tutti.
La contribuizione deriva solo dal lavoratore e dal TFR (se dichiarato nei primi 6 mesi dell’assunzione).
La gestione è collettiva e prudente, senza vendite allo scoperto o indebitamento.
Parlami dei PIP (piani individuali pensionistici)
Sono strumenti di risparmio previdenziale offerti da imprese di assicurazione.
Si basano su contratti individuali, ad hoc.
La scelta di aderire a un PIP dipende anche dall’entità del contributo. Per piccoli importi conviene un fondo pensionistico.
Anche qua il lavoratore può scegliere di versare il suo TFR se lo dice entro i 6 mesi dell’assunzione.
Quali sono le possibili linee di investimento quando si aderisce ad un fondo pensione?
Dette anche comparti, questi si basano sulla tipologia di asset location:
-comparto azionario : solo in azioni
-comparto obbligazionario: solo in obbligazioni
-comparto bilanciato: 50% azioni e 50% obbligazioni
-comparto garantito: offre la garanzia di restituizione del capitale, con un tasso minimo di rendimento (può essere anche 0)