CAP 1 Flashcards

(16 cards)

1
Q

IL CONCETTO DI CONTROLLO

A

Il controllo di gestione è un sistema direzionale con cui i manager ai vari livelli si accertano che la gestione si stia svolgendo in condizione di efficienza ed efficacia in modo da raggiungere gli obiettivi di fondo della gestione stabiliti dalla pianificazione strategica
Efficienza → attitudine di un sistema di massimizzare gli output a parità di input
Efficacia → attitudine di un sistema a raggiungere gli obiettivi prefissati
Azienda → sistema dove operano degli organi specializzati perché hanno diverse funzioni/funzionalità (vantaggi diversi per il sistema) e diversa tipologia.

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2
Q

IL SISTEMA DI AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO: TIPOLOGIE E SISTEMI DI CONTROLLO

A

Nell’ambito del sistema di pianificazione e controllo si avrà:
Controllo strategico, inteso come il controllo della validità di una strategia o il controllo delle variabili strategiche dell’azienda. ; Controllo operativo, controllo attuato su specifiche operazioni di gestione, nel brevissimo periodo. ; Controllo organizzativo, ha implicazioni psicosociali e culturali mediante le quali l’azienda cerca di influenzare gli individui. ; Controllo antecedente, accerta che i progetti della gestione siano idonei al raggiungimento dell’obiettivo. ; Controllo concomitante, si esercita ad intervalli prestabiliti e va a monitorare l’andamento della gestione attraverso i risultati. ; Controllo susseguente, si attua quando i risultati finali si sono già verificati; necessario per valutare globalmente il progetto. ; Controllo per retroazione (feed back), prevede di aspettare che siano concluse le azioni e di rilevare i risultati e le deviazioni che si sono manifestate, decidendo, poi come controbattere. ; Controllo per preazione (feed forward), previene gli scostamenti prima che avvengano; controllo che dipende dall’oggetto del controllo

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3
Q

RUOLO DEL CONTROLLER

A

Il controller deve coordinare tutta la costruzione del budget, quindi, dovrà sottoporre alle diverse aree aziendali le linee guida da seguire per la redazione del proprio budget. Il controller sceglie, inoltre, gli strumenti usati per stimare i costi e deve dare supporto ai responsabili. Si occupa, poi, di assemblare i budget settoriali che sono stati costruiti per completare il budget di sintesi (budget economico, budget patrimoniale, rendiconto finanziario) e verifica che ci sia un equilibrio. L’ultimo compito del controller è quello di compiere l’analisi degli scostamenti tra gli obiettivi predisposti a livello di budget e i risultati effettivamente ottenuti che vengono riportati nei report dell’impresa.

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4
Q

COMITATO DI BUDGET

A

Il comitato di budget è formato da un gruppo di persone che stabiliscono le linee guida per il budget, pongono le condizioni perché possa essere costruito e si occupano di approvarlo. Di solito è costituito dall’amministratore delegato, responsabile degli obiettivi strategici, dai direttori operativi, responsabili delle diverse funzioni aziendali se l’impresa ha una struttura funzionale, oppure, responsabili delle line di prodotto se l’impresa ha una struttura lineare; e dai controller, i quali traducono in termini contabili gli obiettivi e i vincoli che vengono sottolineati dai direttori operativi.

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5
Q

I REPORT E L’ANALISI DEGLI SCOSTAMENTI TRA BUDGET E REPORT

A

È necessario confrontare il budget con i risultati effettivi, e ciò si fa con l’analisi degli scostamenti che prevede diverse fasi:
Confronto tra valori di budget e effettivi con successiva determinazione di scostamenti globali
Scomposizione di scostamenti globali in elementari
L’individuazione delle cause e delle responsabilità di scostamenti
Definizione provvedimenti correttivi da attuare

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6
Q

COSTI DI PRODUZIONE

A

I costi di produzione possono essere definiti come il valore monetario delle risorse impiegate per la realizzazione di produzione economica, messi in atto dalle aziende. Il costo di produzione è connesso ai processi di impiego dei fattori produttivi acquisiti. La sua determinazione dipende da un calcolo che attribuisce valore ai fattori impiegati. Possono essere sia diretti che indiretti. I CdP hanno due significati:
Finanziario, i costi di produzione misurano l’investimento attuato per produrre QP da recuperare attraverso i ricavi
Economico, i costi di produzione sono i valori dei prodotti consumati per produrre QP e da recuperare con i ricavi

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7
Q

SCOPI DEL CALCOLO DEI COSTI DI PRODUZIONE

A

Il calcolo dei costi di produzione ha tre principali obiettivi:: la valutazione delle rimanenze da inserire in bilancio (valutare); il supporto decisionale (decidere) e il controllo dell’efficienza operativa (controllare). A seconda dell’obiettivo, si adottano configurazioni e modalità di rilevazione dei costi differenti, scegliendo quelle più adatte alle esigenze informative specifiche.

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8
Q

OGGETTI DI COSTO

A

L’oggetto di costo è l’entità a cui viene riferito il calcolo del costo, può essere prodotto da un’attività produttiva o da un risultato fisico tecnico parziale di un’attività produttiva. I possibili oggetti di costo possono essere: oggetti finali come i prodotti e servizi e oggetti intermedi come unità produttive, funzioni aziendali, fasi in cui si articola il processo di trasformazione fisica.

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9
Q

DIVERSE CLASSI DI COSTO PER IL CALCOLO DEI COSTI

A

Ci sono costi variabili e costi fissi (in base alla dinamica del costo in funzione del volume di produzione), costi specifici e costi comuni, costi comuni e costi disgiunti (comunanza che riguarda la fase di impiego del fattore produttivo), costi diretti e costi indiretti (in base alla modalità di imputazione del costo di prodotto), costi di prodotto e costi di periodo (distinzione tra costi che vengono imputati al prodotto e costi che non vengono imputati al prodotto, ma che vengono comunque sostenuti dall’impresa)

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10
Q

COSTO DIRETTO

A

I fattori produttivi utilizzati esclusivamente per l’ottenimento di un prodotto generano costi che sono riferibili in modo univoco al prodotto in questione, quindi, i costi correlati sono definiti costi diretti. Il calcolo dei costi diretti si concretizza nella valorizzazione dei consumi di ciascun fattore produttivo impiegato per la sua realizzazione al costo medio di acquisizione dello stesso, senza dover utilizzare alcuna base di ripartizione.

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11
Q

COSTO INDIRETTO

A

Sono costi che nascono quando si usano risorse (fattori produttivi) che servono per più prodotti allo stesso tempo o in modo alternativo. Non c’è un legame diretto tra la risorsa usata e un singolo prodotto. Perciò, il costo può essere assegnato al prodotto solo dopo aver deciso una base o un criterio di calcolo.

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12
Q

CLASSIFICAZIONE DEI COSTI INDIRETTI

A

I costi indiretti si possono classificare a seconda dell’area dove il fattore produttivo viene usato. A seconda dell’area è possibile ripartire il costo indiretto in modo diverso:
- generali di produzione: come lavoro indiretto, materie indirette, ammortamenti
- generali amministrativi: come stipendi impiegati, stipendi dirigenti, spese legali
- generali commerciali: come viaggi e trasferte, pubblicità, ricerche di mercato
- generali aziendali: come imposte e tasse, oneri finanziari

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13
Q

DIFFERENZA TRA COSTI DIRETTI E COSTI INDIRETTI

A

Il fatto che un costo sia diretto o indiretto dipende dalla relazione con l’oggetto di costo. I costi diretti hanno come caratteristiche l’individuazione dei fattori produttivi utilizzati, e la loro misurazione nei volumi, mentre i costi indiretti sono costi che nascono quando si usano risorse (fattori produttivi) che servono per più prodotti allo stesso tempo o in modo alternativo. Non c’è un legame diretto tra la risorsa usata e un singolo prodotto. Perciò, il costo può essere assegnato al prodotto solo dopo aver deciso una base o un criterio di calcolo.

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14
Q

CONFIGURAZIONE DEL COSTO

A

Con configurazione del costo definiamo ogni raggruppamento significativo di elementi di costo, relativi a un dato oggetto e al suo determinato stadio del processo produttivo. Possiamo dividerli in:
- CdP completi: i quali includono tutti i costi di tutti i fattori produttivi utilizzati per realizzare un determinato processo produttivo
- CdP parziali: i quali raggruppano solo costi relativi ad alcuni fattori produttivi

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15
Q

COSTI ELEMENTARI E LA LORO TIPOLOGIA

A

I costi per acquistare i fattori produttivi usati nella produzione dell’impresa vengono solitamente divisi in base alla loro natura, cioè al tipo di risorsa (come materie prime, salari, utenze, impianti ecc.). Oltre a questa classificazione, è utile anche considerare l’uso che si fa del fattore produttivo, cioè dove viene impiegato. Le principali categorie di costi sono: Costi diretti e costi indiretti; costi variabili e costi fissi; costi specifici/costi speciali e costi comuni; costi comuni e congiunti; costi di prodotto e costi di periodo.

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16
Q

COSTI COMUNI E SPECIALI (costi fissi e variabili, costi speciali e comuni, costi diretti e indiretti)

A

I costi fissi (es. affitto dei locali, assicurazioni, stipendi amministrativi) sono quelli che rimangono costanti al variare del volume di produzione, mentre quelli variabili (es. materie prime, energia per macchinari) sono quelli che aumentano o diminuiscono a seconda del livello di produzione. I costi speciali (es. componenti unici per un prodotto, pubblicità per una specifica linea) sono quelli sostenuti per una specifica produzione, mentre quelli comuni (es. costi di vigilanza, illuminazione dell’intero stabilimento) concernono l’intera azienda o una pluralità di produzioni. I costi diretti (es. materie prime utilizzate in un prodotto, ore di lavoro per un’attività specifica) vengono imputati mediante una misurazione oggettiva delle risorse impiegate per un certo oggetto, mentre i costi indiretti (es. costi di gestione, spese di riscaldamento) si imputano mediante una ripartizione soggettiva in proporzione ad una grandezza assunta come base di imputazione.